I migliori riferimenti artistici nei film!

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La Top 5 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!

Ho studiato Arte per tutta la vita, e non ho ancora finito. Non ho il dono del disegno, ma quello dell’interpretazione. L’occhio è ben allenato nel ritrovare suggestivi richiami all’arte nella vita di tutti i giorni. Una distesa di tulipani perfettamente simmetrici mi riporta alla mente Wes Anderson, mentre il caotico Woody Allen mi riporta a Rothko. Insomma, l’arte di impara, ma prima di tutto si riconosce.

Spesso al cinema, comodamente seduta nelle poltrone mangiucchiando pop-corn, mi rendo conto che alcune inquadrature non sono nuove per me, ma come è possibile? Questa è una prima del film, non l’ho ancora visto…Eppure quel fotogramma, quella luce, quel campo di fiori gialli mi ricorda qualcosa…ecco ci sono! E’ Van Gogh!!

Big Fish e l'effetto essenzialmente secondario dell'Altro nella  narratologia dell'esistenza
Big Fish, Tim Burton 2003

E così mi sono detta, perchè non cercare tutti i riferimenti all’arte nei film? Alcuni sono palesi, altri un pochino più difficili da scovare, qualche essenza, qualche piccola cosa che ricorda un quadro. La Settima Arte prende spesso spunto da quadri per ricreare le scenografie o i costumi nei film, e questi sono le mie 5 citazione preferite! Ne conoscete altre?

1) Marie Antoinette, Sofia Coppola, 2006- Napoleone Bonaparte valica il San Bernardo

Il Conte Fersen, amore platonico dell’ultima Regina dei francesi, viene prontamente inviato in prima linea quando si copre l’affetto che c’è fra i due. Mentre Maria Antonietta di strugge d’amore negli immensi corridoi di Versailles, Fersen rischia la vita contro gli inglesi. E così come Napoleone viene ritratto in sella al suo cavallo con un mantello rosso, anche il soldato svedese nella pellicola del 2006 non pare da meno. Milena Canonero, costumista e vincitrice dell’Oscar per i migliori costumi proprio per questo film, rende la figura del Fersen autoritaria ma logorato dalla guerra.

La burla storica, che rende ancora più appetitoso questo confronto artistico è questa : Fersen, amante platonico di Maria Antonietta, viene proposto nel film della Coppola del 2006 nella stessa posa di colui che, dopo la caduta dell’Ancien Regime, e la fine della Rivoluzione Francese, prenderà il potere; Napoleone Bonaparte.

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Marie Antoinette 2006-Napoleone valica il San Bernardo 1801/5

2) Shutter Island, Martin Scorsese, 2010 – Il Bacio, Gustav Klimt 1907/1908

E vabbè, questo lo abbiamo riconosciuto tutti. Però è talmente bello che mi è davvero impossibile non citarlo in un articolo sui riferimenti artistici del cinema. Qui, la storia struggente della coppia protagonista, è arrivata ad un punto di non ritorno. Lo spettatore sa cosa è successo, ma no perché. La coppia è divisa, e il legame dell’altro rimane solo tramite la memoria. Una memoria che ritorna in un abbraccio struggente ma che svanisce al primo contatto. L’antitesi fra l’abbraccio infinito di Klimt riprodotto su tela stona con quello flebile e fugace sullo schermo. Lo rende però, ancora più intenso.

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Shutter Island, Scorsese 2010 – G.Klimt , Il bacio, 1907

3) Truman Show, Peter Weir, 1998 – Renè Magritte, Architecture au claire de lune, 1956.

The Truman Show. C’è poco da aggiungere. Jim Carrey interpreta Truman, un uomo intrappolato da tutta la vita in una vita che non è sua, completamente esposto al pubblico 24h su 24h, da tutta la vita. E non è un caso che per la scena finale in cui finalmente si libera dall’oppressione si sia ricorsi alla citazione Magritte. Il Surrealismo è la contrapposizione finale fra sogno e realtà, fra razionale e irrazionale, fra ordinario e fantastico, ed è davvero calzante, se si pensa che Truman dopo la sua vita costantemente controllata, riesca e superare il finto ‘realismo’ della sua vita, per iniziarne una nuova, attraversando una semplice porta azzurra.

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Truman Show 1998 Peter Weir – R. Magritte, Architecture au claire de lune 1956

4) Malèna, Giuseppe Tornatore,2000 – Georgette Magritte, R. Magritte 1934

La bellezza di Monica Bellucci non potrà mai offuscare del tutto Georgette Magritte , la modella e moglie del celebre e già citato Renè. Tornatore in questo caso cita il Surrealismo in un momento particolare del film, quando Malèna ormai arresa alle cattiverie del popolino, decide di riprendere in mano la sua vita. E inizia proprio da questa posa, ( minuto 3.27) un pò impacciata a causa della novità dell’essere, ma sicura delle sue azioni. Non è da sottovalutare anche la carica erotica del gesto dell’accensione della sigaretta, che nel quadro del caso è solo da immaginare.

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Malèna, Giuseppe Tornatore 2000 – Renè Magritte . Georgette Magritte 1934

5) Melancholia, Lars Von Trier 2011 – J.E. Millais, Ophelia, 1851

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Melancholia, Lars Von Trier, 2011- Ophelia, J.E. Millais, 1851

Nell’Amleto di Shakeperare Ofelia è amata dallo stesso, ma non riuscendo a sopportare il dolore per la perdita del padre e dell’amore ormai svanito di Amleto, decide di suicidarsi. Non come Justine, che interpretata da Kristen Dunst in Melancholia, è fresca di matrimonio ma già decide di ripudiare il marito ed evitarne qualsiasi contatto. L’immagine è quella dell’Ophelia di Millais immersa ormai senza vita nello stagno, circondata dai suoi amati fiori.

Fantastic Mr. Fox di Anderson

Il mondo cinematografico è tanto vasto quanto poco esplorato.

Pian piano nel tempo le grandi case di produzione hanno sempre di più accantonato il cinema d’autore per dare maggior spazio ai “blockbuster” come, ad esempio, i film della Marvel Cinematic Universe; sono film creati per un pubblico di massa e per questo possiedono un grosso budget. Tale scelta non è sbagliata o “cattiva”, anzi, grazie a questi film e ai loro introiti, le case di produzione possono permettersi, ogni tanto, di produrre opere cinematografiche di grande valore artistico. Ovviamente, desidererei più spazio per i film d’autore (film dove si può ammirare l’immenso lavoro  sulla recitazione e dove si può riconoscere l’impronta del regista e il suo messaggio) ma il cinema è anche intrattenimento e se queste scelte di marketing permettono poi di poter godere di tali film allora è giusto ogni tanto distrarsi con qualche battaglia galattica, con i supereroi o con il buon vecchio Dwayne Johnson che addestra mostri a suon di cazzotti.

Detto questo, è arrivato il momento di “esplorare”: per ogni genere ci sono dei diamanti nascosti e per ogni “blockbuster” ci sono film che affrontano lo stesso tema con una trama molto simile o addirittura uguale ma con alle spalle un lavoro di regia e attoriale che li rendono diversi, quasi unici (esempio il film della DC “Joker”)

Film consigliato di oggi: “Fantastic Mr. Fox”

Per quanto riguarda i film d’animazione mi sento di consigliare due film del regista  Wes Anderson:

L’isola dei cani” (2018) e specialmente “Fantastic Mr. Fox” (2009 – tratto da un racconto di Roald Dahl), realizzati con la tecnica in stop motion (una tecnica cinematografica di estrema difficoltà che si effettua con una lunga serie di scatti fotografici, con tale tecnica è stato realizzato anche il film “Nightmare Before Christmas” prodotto da Tim Burton).

“Fantastic Mr. Fox” ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a BAFTA, 2 candidature a Critics Choice Award.


Signora Fox: Tu sei veramente fantastico…

Mr. Fox: Ci provo!

Il film tratta magistralmente temi come quello del matrimonio e del rapporto padre figlio


Anderson attraverso la sua regia riesce a convergere il cammino di Mr. Fox e di suo figlio, il “diverso” Ash, protagonista quanto il padre. I due personaggi nel corso del film affronteranno un percorso che li porterà a maturare insieme e a ritrovarsi a vicenda.

Perché guardare questi film

Il montaggio e la caratterizzazione dei personaggi rendono questi due film innovativi e creativi, in particolare i primi piani, tipici dello stile di Anderson, sono spesso commoventi, come se riuscissero a parlare all’animo dello spettatore.

Non sono come i classici Disney, Pixar o Dreamworks dove si cerca di far arrivare al pubblico il messaggio morale del film attraverso la trama ma sono opere in cui la trama serve allo spettatore come mezzo per conoscere il personaggio principale. Viene sviscerato ogni aspetto del protagonista, il carattere, i pregi, i difetti, le sue sofferenze, le sue passioni, i suoi dubbi e le sue certezze, è l’elemento su cui il film ruota maggiormente.


Questi film non sono come i Disney, Pixar o Dreamworks


Nel film “Fantastic Mr. Fox” c’è un lavoro straordinario nella scrittura del protagonista, nella realizzazione dei costumi “all’inglese” (ispirati agli animali abbigliati dell’epoca vittoriana) e  nell’utilizzo dei colori e della luce  oltre al grande lavoro di doppiaggio di  George Clooney che dona a Mr Fox una sfumatura in più.

Trama: Il Signore e la Signora Fox conducono un’idilliaca vita famigliare insieme al figliolo Ash  e al giovane nipote Kristofferson, che è loro ospite. Ma, dopo tanti anni, questa esistenza bucolica si dimostra eccessiva per l’istinto selvaggio del Signor Fox, che torna alle vecchie abitudini di spregiudicato ladro di galline. Così facendo, però, mette a rischio non solo la sua amata famiglia, ma l’intera comunità animale.

(Fonte – Cooming Soon)

Signora Fox: Perché mi hai mentito?!

Mr. Fox: Perché sono un animale selvatico.

Signora Fox: Sì, ma sei anche un marito, e un padre!

È un film dove “istinto” fa da parola chiave ed è meravigliosa la scena dove la volpe, Mr. Fox, si ferma ad ammirare il lupo sulla montagna che non solo simboleggia l’arrivo dell’inverno ma anche quell’istinto primordiale di cui il protagonista sentiva la mancanza. Rappresenta inoltre, a mio parere, quell’antica purezza da cui ognuno di noi discende ma che, con il passare del tempo, affievolisce a causa della continua evoluzione dei tempi.