“Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri” è stato un successo, ma cosa potrebbe includere un potenziale sequel? Ecco i commenti dei registi!
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è stato bene accolto al suo arrivo nelle sale ed è ora disponibile per il noleggio. La domanda che ci si pone è: qual è il prossimo passo?
Chi ha apprezzato il primo film si chiede se sia in programma un sequel, vista la consueta formula D&D di avventure seriali, con gli stessi personaggi che affrontano sfide sempre più elaborate.
L’onore dei ladri può diventare un franchise? “Polygon” ha parlato con i registi e co-sceneggiatori del film, John Francis Daley e Jonathan Goldstein, per sapere se sperano in un sequel e quale forma vorrebbero che questo assumesse.
Daley afferma che l’accoglienza insolitamente positiva de L’onore dei ladri sia da parte della critica che del pubblico conferma una cosa riguardo ad un eventuale sequel, ovverosia che lui e Goldstein continuerebbero ad esplorare gli elementi comici del genere fantasy-avventura.
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“Ha confermato tutte le cose che sospettavamo avrebbero avuto successo con il pubblico, e [un sequel] ci permetterebbe di fare leva su questi aspetti”, dice Daley. “C’era una certa trepidazione da parte di tutte le parti in causa, quando ci stavamo preparando a realizzare questo progetto, se il fatto che ci fossimo affidati all’umorismo avrebbe compromesso o danneggiato la posta in gioco del film.”
“Abbiamo questi personaggi in cui ci si può immedesimare e che sono in grado di parlare delle loro circostanze in modo divertente e umoristico. Credo che questo abbia contribuito a rafforzare l’idea che questo sia il tono giusto, e la strada giusta da percorrere”.
Cosa ci si potrebbe aspettare da un sequel?
Goldstein dice che ci sono alcuni elementi che il pubblico si aspetterebbe in un sequel: “Penso che probabilmente l’orso gufo farebbe un’altra apparizione, perché è sicuramente uno dei preferiti”, dice. “Penso che molte persone sui social media fossero in attesa di un beholder, e si meritano probabilmente un beholder se ci sarà un sequel. Ma al di là di questo, tutto dipenderà da quale sarà la storia più avvincente da raccontare”.
Detto questo, i registi non hanno ancora piani specifici per un sequel. “Non è mai stata nostra intenzione, quando siamo saliti a bordo di questo progetto, realizzare un franchise”, afferma Daley.
“Credo che questo avrebbe offuscato la nostra capacità di concentrarci interamente sul film in questione. L’errore cardinale che molti studios commettono è quello di mettere il carro davanti ai buoi, iniziando a creare un universo cinematografico prima ancora di realizzare un buon film singolo. Per noi, quindi, la prima cosa da fare era fare questo [film] per bene”.
È un atteggiamento rinfrescante in un mondo in cui gli studios continuano a dimenticare di iniziare in piccolo e di costruire un fandom in modo organico, invece di cercare di dare il via a un piano decennale di mega-blockbuster con ogni nuovo film. Ma naturalmente i registi stanno pensando a dove vorrebbero vedere andare questi personaggi in futuro.
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Alla domanda su come sarebbe un sequel di L’onore dei ladri rispetto al primo film, Daley risponde subito con una battuta: “Penso alla stop-motion”, dice. “Stile Rankin/Bass, un ritorno al passato”.
Non è una cattiva idea, visto il recente micro-boom dell’animazione in stop-motion. Un nuovo film di Netflix del regista di Nightmare Before Christmas, Henry Selick, e la rivisitazione estremamente dark di Pinocchio di Guillermo del Toro, nominata agli Oscar, sono arrivati entrambi alla fine dello scorso anno, mentre nel 2023 è previsto un nuovo sequel di Galline in fuga e due nuovi film di Wes Anderson che, a quanto si dice, includeranno elementi in stop-motion.
Qualsiasi forma di animazione potrebbe essere un buon approccio per i ricchi mondi fantasy di Dungeons & Dragons. Ma l’obiettivo di un eventuale sequel sarebbe più che altro quello di esplorare angoli del mondo (o dei mondi) di Dungeons & Dragons che non abbiamo ancora visto.
E cosa potrebbe aspettare i nostri personaggi?
“Penso che, se fossimo abbastanza fortunati da farne un altro, vorremmo vedere i nostri personaggi salire di livello”, dice Daley. In L’onore dei ladri, il bardo di Chris Pine, Edgin, non usa mai la magia, ma Daley pensa che in un sequel il personaggio potrebbe aggiungere degli incantesimi al suo repertorio. “Sarebbe piuttosto emozionante da vedere”, dice.
Goldstein sostiene che, se avessero carta bianca per fare qualsiasi cosa con il mondo di D&D, probabilmente rimarrebbero con il gruppo creato in L’onore dei ladri: Chris Pine, Michelle Rodriguez, Justice Smith e Sophia Lillis sono un gruppo di avventurieri che nel corso della storia instaurano o rafforzano legami tra di loro.
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“La cosa positiva di un sequel è che non è necessario dedicare molto screentime per presentare [il party]”, dice. “Il pubblico li conosce e ci si può immergere nella trama più rapidamente. E ovviamente abbiamo un grande affetto per gli attori e per i ruoli che interpretano. Ma vorremmo introdurre alcune nuove figure lungo il percorso, e certamente molti nuovi mostri”.
“E nuove ambientazioni”, aggiunge Daley.
“Già. Sai, per questo [film] abbiamo scelto i Forgotten Realms, in parte perché è un’ambientazione riconoscibile come medievale”, afferma Goldstein. “Ma ci sono così tanti mondi all’interno di D&D che potremmo esplorare”.
“Ora che l’abbiamo terminato, e che ci affidiamo al destino affinché decida se è un successo, ci piacerebbe assolutamente continuare a narrare storie in questo mondo”, dice Daley. “Pensiamo che sia estremamente ricco di potenziale”.