La serie di “Percy Jackson” presenta alcune modifiche rispetto ai libri, ma non fanno che renderlo un degno adattamento (spoiler ep 5)!
L’aspetto forse più criticato del film di Percy Jackson degli anni 2010 è stato l’abbondanza di deviazioni dal materiale di partenza. Mentre la serie televisiva Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo presenta alcuni cambiamenti rispetto ai libri, la serie nel suo complesso è molto più fedele alla storia, allo spirito e ai personaggi dei libri originali di Rick Riordan.
Dal cast che rispecchia meglio le controparti dei libri, alla trama di fondo del fulmine di Zeus, la prima stagione di Percy Jackson è quella che molti considerano un perfetto adattamento dei libri. E i cambiamenti apportati alla serie non fanno altro che migliorare la storia.
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Uno di questi ha a che fare con il dio delle fucine, Efesto. Nell’episodio 5, per ottenere lo scudo di Ares, Percy si sacrifica sedendosi su un trono d’oro da cui non potrà più alzarsi. Mentre Annabeth cerca di liberarlo, si presenta Efesto in persona, che cerca di convincerla ad andarsene con lo scudo per riottenere il favore di sua madre.
Quando lei pronuncia un accorato discorso su come gli dei ragionano e si trattano a vicenda, concentrati solo su gloria e potere, e di come Percy fosse migliore di così, Efesto sceglie di liberarlo.
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Parlando con “TV Insider”, Riordan ha spiegato la scelta di inserire Efesto in questa scena, nonostante nei libri il dio non compaia fino al quatro titolo della serie, La battaglia del labirinto. L’autore ha spiegato come la precoce apparizione di Efesto nella serie televisiva contribuisca a riflettere la mentalità del suo personaggio in modo rilevante per l’intera serie.
“Anche se per pochi istanti, interagisce con i nostri giovani [eroi] in un modo che ci dice che forse lui è uno degli dei che capisce davvero, che vede tutte le sciocchezze dell’Olimpo, vede oltre, sa che si tratta di un’illusione e simpatizza con i semidei.”
“Ha cuore e si vede che indossa apertamente il dolore delle sue esperienze. E penso che sia una cosa bellissima di lui. In qualche modo è immortale, onnipotente, ma anche fragile, e questo lo rende in qualche modo più umano.”
L’aver anticipato la sua prima apparizione all’inizio della storia lo definisce come personaggio molto prima che diventi rilevante per la trama. In più, il suo debutto precoce rafforza uno dei temi centrali della serie, ovvero come come gli dei si trattino ingiustamente tra di loro, e come alcuni, in particolare, lo sappiano fin troppo bene.
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Vista la portata di questo cambiamento, ci sono le premesse perché i restanti episodi di Percy Jackson introducano modifiche simili, al servizio del messaggio della storia. Magari anche altri personaggi potrebbero ricevere un introduzione precoce.
Ciò che fa funzionare i cambiamenti all’interno della serie è che non alterano gli eventi per il gusto di farlo, bensì per enfatizzare ulteriormente la storia che viene raccontata. Gli eventi principali rimangono invariati, mentre le modifiche minori li rendono più coinvolgenti o rilevanti dal punto di vista tematico.