Studio Ghibli: nessun trailer per il nuovo film di Hayao Miyazaki

Studio Ghibli

Il regista dello Studio Ghibli, Hayao Miyazaki, non ha rilasciato trailer prima dell’uscita in Giappone del suo ultimo film.

Il prossimo film del regista veterano della Ghibli sarà apparentemente anche l’ultimo e uscirà senza alcun trailer o materiale promozionale.

In un’intervista con la rivista giapponese Bungei Shunju – tradotta dall’Hollywood Reporter – il produttore Toshio Suzuki ha dichiarato che il film, intitolato “How Do You Live?”, sarebbe uscito senza materiali promozionali. Ha aggiunto:

In fondo, penso che questo sia ciò che gli spettatori desiderano latentemente.

How Do You Live? sarà rilasciato in Giappone il 14 luglio, ma i potenziali spettatori non sono del tutto privi di informazioni. Lo Studio Ghibli, la casa di produzione del film, ne ha pubblicato un poster a dicembre. Miyazaki ha inoltre rivelato alcuni dettagli sul film in un’intervista del 2017, dicendo che è stato ispirato dall’omonimo romanzo del 1937 di Genzaburō Yoshino.

Secondo quanto riferito, Miyazaki ha lavorato al film dal 2016, dopo essere uscito da un ritiro in seguito all’uscita del suo ultimo lungometraggio, The Wind Rises.

Successivamente, Miyazaki ha completato il lavoro su un cortometraggio intitolato Boro the Caterpillar per il museo Studio Ghibli, proiettato lì per la prima volta nel 2018.

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Il twit ufficiale dello Studio Ghibli contenente la copertina di How Do You Live?

Miyazaki vince l’Oscar per il miglior film d’animazione nel 2003 con La Città Incantata e viene nominato altre due volte, per Il Castello Errante di Howl nel 2006 e The Wind Rises nel 2014. Riceve inoltre un Oscar onorario nel 2015.

Suzuki afferma che, con questa scelta, lo studio stava reagendo a quella che considerava l’eccessiva saturazione dei materiali di marketing da parte di Hollywood. Egli dichiara:

Se guardi tutti (i trailer), sai tutto quello che accadrà in quel film. Allora come si sentono gli spettatori a riguardo? Ci saranno persone che, dopo aver visto tutti i trailer, non vorranno andare a vedere il film. Quindi, volevo ottenere il risultato opposto.

Siamo quindi davvero emozionati per l’uscita dell’ultimo film del maestro Miyazaki e speriamo nel meglio per il futuro dello Studio Ghibli.

Fonte: The Guardian

“The Movie Critic”: Quentin Tarantino annuncia la fine di un’epoca

Quentin Tarantino The Movie Critic

Quentin Tarantino si prepara a mettere un punto alla sua carriera nel cinema e accenna al suo ultimo progetto.

Il grande regista Quentin Tarantino, tra gli anni Novanta e Duemila ha regalato al pubblico molti dei film cult che sono entrati nella memoria e nel cuore di diverse generazioni di cinefili: basti pensare al grande successo del suo debutto cinematografico Le Iene del 1992, e l’immortale Pulp Fiction del 1994. Di recente il regista ha annunciato che il suo prossimo film “The Movie Critic” sarà l’ultimo della sua carriera cinematografica. Attualmente sono pochi i dettagli annunciati sul progetto, se non quelli rilasciati in alcune tappe del tour del suo libro “Cinema Speculation” – come quella di Barcellona – in cui Tarantino ha rivelato alcuni dettagli fondamentali sul protagonista e sull’ambientazione in cui prenderà forma la storia.

Il regista Quentin Tarantino
Il regista Quentin Tarantino

Il regista decide di distaccarsi dalle precedenti storie di genere pulp, fatte di vendetta e violenza, per concentrarsi sul racconto personale della vita di un critico cinematografico negli anni Settanta. I rumor che già circolano sull’identità del personaggio hanno condotto al nome della critica Pauline Kael, ma dal momento in cui Tarantino ha annunciato che il protagonista sarà un lui, si presuppone che la figura di riferimento per l’ultimo capolavoro del regista sia William Margold, famoso critico cinematografico con cui l’autore ha un forte legame emotivo e che ha citato apertamente nel suo libro.

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The Movie Critic: la fine di un’era?

Il motivo di questa precoce chiusura di carriera, Tarantino lo ribadisce in alcune interviste, affermando di essere recentemente in disaccordo con l’industria del cinema, in particolare quella di Hollywood, criticando i fenomeni della “marvelizzazione” e dello streaming, che hanno “cambiato la sua concezione del film nel tempo”. Di certo però, il “canto del cigno” dell’autore in ambito cinematografico non lo fermerà dal dedicarsi attivamente ad altri ambiti artistici, quali quello della drammaturgia e della scrittura di romanzi. Siamo quindi in attesa di ulteriori aggiornamenti sulla chiusura di quella che possiamo dire sia un’era che ha segnato la storia del cinema americano.

Fonti: Coomingsoon.it, Everyeye.it, Wired.it, Ecodelcinema.com