Questo mondo non mi renderà cattivo: Zerocalcare torna su Netflix

Questo mondo non mi rendera cattivo

Il 20 maggio 2022 Netflix annuncia una nuova collaborazione con il fumettista Zerocalcare: nuova miniserie in arrivo il 9 giugno

Dopo il successo della celebre Strappare lungo i bordi, Zerocalcare – pseudonimo di Michele Rech – riapproda su Netflix con una nuova miniserie dal titolo Questo mondo non mi renderà cattivo. Il primo trailer della serie animata è stato trasmesso il 9 febbraio 2023 su Rai 1 durante la terza puntata del settantatreesimo Festival di Sanremo, mentre i sei episodi, che dureranno mezz’ora ciascuno, saranno disponibili a partire dal 9 giugno di quest’anno.

Nel corso della serie troveremo Zero e l’attore Valerio Mastandrea nuovamente alle prese con il doppiaggio, rispettivamente nei panni dei personaggi che popoleranno la storia e in quelli dell’Armadillo, l’iconico animale che rappresenta la coscienza e il carattere pigro e sbrigativo del fumettista.

Frame dal trailer di Questo mondo non mi rendera cattivo
Frame dal trailer di Questo mondo non mi renderà cattivo

Questo mondo non mi renderà cattivo è una storia che comincia con il ritorno nel quartiere di origine di un vecchio amico di Zero, il quale fa fatica a riconoscere il mondo in cui è cresciuto, ritrovandosi a a non sentirsi più a casa e a non riuscire più a compiere le giuste scelte.

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Ancora una volta possiamo rispecchiarci nell’arte di Zerocalcare, che ci racconta del disagio giovanile trattando le più svariate tematiche – tra cui quelle della perdita e della politica – alternando momenti profondi e introspettivi a momenti leggeri e a tratti divertenti. Ed è proprio per questo motivo che la serie Strappare lungo i bordi così come tutte le opere precedenti e successive del fumettista – sono riuscite ad arrivare al cuore dei giovani e dei giovanissimi, facendo di Zerocalcare uno degli autori italiani più amati e conosciuti dell’ultimo decennio.

Fonti: Wikipedia, Style Magazine

Come i Graphic novel sono entrati nella cultura italiana

I graphic novel sono stati sempre una colonna portante nella cultura del fumetto italiana, regalandoci negli anni delle vere e proprie opere d’arte. Vediamo i più importanti.

Da Bonelli a Gipi

il fumetto e il graphic novel in Italia

A volte è bello parlare di fumetti, troppo spesso sottovalutati, considerati dai più per bambini e per i quali non vale la pena spendere soldi e tempo, e che in pochi nel bel paese riescono a vedere come una vera forma d’arte, ma i fumetti non sono questo, i fumetti qualsiasi sia la tua età, dal ragazzino che legge topolino al più attempato che legge milo Manara, non fanno discriminazioni, si fanno leggere da tutti e ti trasportano in un mondo parallelo.

In particolare mi piacerebbe parlare del così detto Graphic Novel, ovvero un tipo di storia a fumetti autoconclusiva come i romanzi, tipologia che è stata introdotta dal primo romanzo a fumetti della storia, Maus di Art Spiegelman, che a sua volta ha dato vita ad altri Graphic Novel leggendari come Watchmen di Alan Moore. Ma anche il nostro paese in questo campo ha molto da offrire, vediamo chi sono i nomi storici della vecchia scuola e gli emergenti della new school:

STORICI

Gianluigi Bonelli

Il padre del fumetto che fonda negli anni 40 La redazione Audace, oggi conosciuta col nome Sergio Bonelli Editore. Bonelli crea con Cappellini il mitico fumetto Western Tex, la testata italiana più longeva di sempre, conta 686 albi pubblicati.

Hugo Pratt

Come non citare uno degli autori di fumetti più famosi al mondo, inserito tra l’altrp nella Hall of fame degli Eisner Award. Corto Maltese con i suoi fantastici disegni e i suoi racconti avventurosi consacrano il nome Hugo Pratt come eterno

Tiziano Sclavi

Sclavi ha diritto ad un posto d’onore, secondo me, perché ha creato uno dei personaggi, ed insieme a lui una delle serie, più belli della storia del fumetto italiano, una delle serie che in Italia ha fatto più successo. Ovviamente stiamo parlando dell’investigatore dell’incubo Dylan Dog, debutta in edicola nel 1986 ma subito in principio risulta un flop totale. Pochi giorni dopo però il fumetto è già richiestissimo e il distributore deve ristampare già altre copie. E come non metterlo tra i leggendari, ancora oggi spopola tra i lettori di tutte le età. Molti fumettisti italiani di successo hanno disegnato per la collana a fumetti.

credit: fumettologica

Milo Manara

il re della sensualità e dell’erotismo a fumetti, Milo Manara ha fatto del fumetto un linguaggio tutto suo esprimendo con “Il Gioco”(1982) primo fumetto, erotismo trasgressivo e seducente. Tutto nasce da una collaborazione con Playten in cui Milo ha piena libertà artistica, la quale lo porterà poi alla notorietà e alla fama che lo precedono ogni volta che vediamo un nudo di una donna su un suo fumetto.

Angela e Luciana Gianussi

Il tandem delle sorelle Gianussi inventa il Ladro con la L maiuscola (e non me ne voglia Lupin terzo), Diabolik, affascinante e abile, insieme alla bellissima Eva Kant mette a segno rapine spesso a scapito di ricchi personaggi immischiati in affari illeciti. Diabolik ha un merito, da il via ai  fumetti neri in Italia. Il fumetto è ancora in produzione.

Andrea Pazienza

Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, o meglio conosciuto come PAZ era un fumettista, pittore e poeta. Dai molti considerato uno dei migliori di tutti i tempi e morto purtroppo troppo giovane all’età di 32 anni, è stato il “Ribelle del fumetto italiano”, le sue tavole sono ricche di ribellione, Paz era stufo di regole e imposizioni, i suoi fumetti mostravano di tutto, dalla droga agli stupri e agli omicidi. Eppure in tutto il suo nichilismo non mancano le riflessioni sulla vita, sull’amore dalle quali tira fuori citazioni geniali che lasciamo il segno come:

È assurdo pensare di ritrovarsi un giorno colti, quando non si è letto un libro, o rispettati, se ci si è sempre comportati ingiustamente. Questi sono miracoli che non possono succedere, così come dal giallo con l’azzurro nascerà sempre il verde, non il rosa o il marrone: è verde. Verde matematico“.

Insomma il Paz era uno fuori dagli schemi, uno sempre contro, era un Ribelle, e se fosse ancora vivo avrebbe sicuramente molto da dire sulla società odierna.

credit: zero.eu

Giorgio Cavazzano

Ritenuto dai più come uno dei principali autori italiani di storie con Topolino e Paperino, Giorgio è in attività dal 1967 con il suo primo fumetto: “Paperino e il singhiozzo” (Topolino 611). Insomma, solo per aver disegnato per 50 anni Topolino e Paperino entra di diritto tra i mostri sacri del fumetto italiano

Bonvi

Come ultimo mi sembra doveroso citare uno dei fumettisti italiani che ha segnato un’era, sto parlando di Franco Bonvicini, meglio conosciuto come Bonvi, che ha disegnato uno dei fumetti più conosciuti in Italia e all’estero: “Strurmtruppen”. La truppa di anonimi soldati tedeschi impegnati sul fronte di battaglia senza fine della seconda guerra mondiale, che parla in maniera stranen aggiundenden alla finen di ogni parolen un en che fa molto rideren. Maledetti spiritosonen!!

un altro fumetto sicuramente da citare di Bonvi è Nick Carter.

credit:

NUOVE LEVE

Zerocalcare

sicuramente uno dei fumettisti più virali del momento, Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, disegna sui suoi graphic novel il proprio alter ego smilzo coi sopracciglioni. Attraverso questa sua autobiografia con grande ironia e senza pretese riesce a raccontare le contraddizioni e gli eccessi della propria generazione. Uno dei suoi fumetti più iconici è sicuramente Kobane Calling nel quale Zerocalcare presenta i suoi viaggi in Turchia, Iraq e Siria e della battaglia del popolo Curdo. 

Piccola parentesi sentimentale per Zerocalcare visto che è stato uno degli artisti che ha cambiato il mio modo di leggere fumetti, infatti sono passato dalle super botte dei supereroi (rigorosamente Marvel) a storie che pur facendo ridere ti lasciano dentro qualcosa, una riflessione o un insegnamento e che non sono sono una sequela di immagini senza un senso, perché a volte un fumetto ti lascia qualcosa di più che un film. Consiglio caldamente la lettura di: “La profezia dell’armadillo” un fumetto molto emozionante e riflessivo, ma anche comico grazie alla spiccata ironia del nostro Michele Rech.

credit:

Leo Ortolani

Celebre per la serie Rat Man, ha uno stile ed un tratto inconfondibili, Rat Man con la sua stupidità scimmiotta i supereroi americani, è la personificazione di un eroe tragicomico in cui ognuno di noi si può rispecchiare. Oltretutto fa sbellicare dal ridere con la sua serie e con tutte le sue parodie, da Star Rats (star wars) a 299+1 (300) per passare al grande Magazzi (Harry Potter) e molti altri. Purtroppo Leo Ortolani ha interrotto la serie tra le lacrime dei fan (anche il sottoscritto) a settembre 2017, ma non si separa dal suo personaggio annunciando l’uscita di diversi albi e progetti come il bellissimo “C’è spazio per tutti” nel quale Deboroh (Rat Man) è affiancato all’astronauta Paolo Nespoli, oppure il divertentissimo “Cinzia” che parla di Cinzia otherside, il comico travestito della serie a fumetti.

Insomma, qualsiasi fumetto di Rat Man farà divertire. FLETTO I MUSCOLI E SONO NEL VUOTO.

credit: cabiriams

Gipi

Gianni Pacinotti, meglio noto come Gipi, raggiunge  per primo un traguardo che molti fumettisti possono solo sognare: entrare tra i finalisti del premio strega con il suo volume “una storia”. I suoi disegni e le sue storie sono amare ma colpiscono nel profondo andando a toccare tematiche scomode legate al disagio esistenziale. Non nasconde affatto le imperfezioni dei personaggi, ad esempio nel suo capolavoro, perché si è un capolavoro, “La terra dei figli” esaspera un il futuro rendendolo catastrofico e nei disegni rinuncia del tutto al colore a favore di un bianco e nero semplice e senza giri di parole. Insomma Gipi è molto emozionante e toccante, va assolutamente letto.

credit: medium

Marco e Giulio Rincione

i Gemelli del fumetto, il primo scrive e il secondo disegna , tra le loro opere hanno creato: “Paperi” (una raccolta di tre storie più 2 inedite), un mondo con protagonisti dei paperi subordinati alla supremazia dei topi. Il fumetto è estremamente shoccante perché tratta della depressione intesa come malattia che corrode dall’interno per poi passare all’esterno, impedendoti di vivere. Insomma un’opera d’arte micidiale sulla depressione, dei disegni veramente degni di nota, non serve altro per correre a leggere Paperi.

Fonti: Wired, Dr Commodore, Wikipedia.