GLI ANELLI DEL POTERE: prima stagione [Recensione]

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Recensione della prima stagione de “Gli Anelli del Potere”, la nuova serie Prime Video che attinge agli scritti di Tolkien

 È uscita oggi l’ottava e ultima puntata della prima stagione de “Gli Anelli del Potere” su Prime Video. Partiamo dal presupposto che avevo alte aspettative per questa serie, perché insomma andare a trattare la materia Tolkeniana necessitava una certa qualità in tutti i campi. Soprattutto dopo l’esperienza di “Lo Hobbit”, al fandom serviva di risollevarsi un po’ anche sul piano cinematografico e seriale.

E a mio parere le aspettative sono state soddisfatte. La qualità c’è in tutti gli ambiti: la scrittura presenta storie interessanti, risvolti narrativi coinvolgenti, personaggi e dinamiche intrattenenti. La regia, nonostante alcune scelte artistiche discutibili, è sicuramente di un ottimo livello, con degli spunti anche interessanti. Gli effetti speciali, il trucco, i costumi e le scenografie sempre convincenti (a me non ha dato fastidio il mannaro in una CGI più scadente), mai fuori tono o non relazionabili all’immaginazione Tolkeniano. Le musiche e il sonoro ammalianti e ispirate, veramente una componente impattante. La recitazione degli attori sempre impeccabile, a tratti stupefacente.

 Ma parliamo della narrazione, che è sicuramente il fulcro della serie. Si tratta comunque di un fantasy, perciò ha bisogno dei suoi tempi per introdurti le dinamiche di un mondo immaginario e nel frattempo mandare avanti la trama. Colpevole anche la presenza di diverse linee narrative che si alternano all’interno di ogni puntata, e che quindi talvolta smorzano i ritmi quando magari sembrano cominciare ad incalzare.

Le varie sottotrame le ho trovate tutte molto interessanti, forse la più debole quella dei Pelopiedi, che parte a bomba ma poi rimane sempre nello stesso punto, non avanza poi così tanto. Si riprende un po’ sul finale ma nella parte centrale viene un po’ accantonata. La mia preferita è invece quella delle Terre del Sud, che comprendeva quindi la storia di Arondir, Adar e Theo. L’ho trovata molto brillante, sempre con misteri da scoprire e mai noiosa. Con leggeri cali invece quella di Galadriel e Numenor, che ha preso molto spazio e abbraccia diversi personaggi, e quindi talvolta risulta leggermente pesante.

 La storyline invece di Elrond e Durin è invece molto interessante, ma forse troppo corta. La chimica che si crea tra i due personaggi è perfetta e anche gli elementi presentati sono intriganti. La questione del Mithril e del Balrog, del conflitto tra Durin e il padre e il personaggio di Nisa, sarà che i nani sono la mia razza preferita, ma tronare nelle aule di Moria mi ha veramente appagato. Ma anche quando ci si spostava al cospetto di Gil-Galad, non ci si è mai annoiati. I dialoghi di questa linea sono allucinanti, e nell’adattamento è stato fatto un ottimo lavoro.

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La scrittura è sicuramente il trionfo della serie. Sono riusciti a mettere in scena intrecci narrativi che funzionano e a presentare personaggi tutti interessanti. Questa prima stagione è anche riuscita a costellarsi di misteri via via rivelati, e quindi a intrattenere invogliando lo spettatore ad andare avanti con la trama. Lo Straniero, il pugnale, Adar, Brownye e Arondir, Sauron, L’Abitante, Halbrand, Isildur. Tutti misteri gestiti a mio parere egregiamente.

Gli stessi personaggi sono tutti gestiti molto bene. Vengono esplorati le loro psicologie, le loro debolezze, i loro obiettivi, i loro punti di forza. Anche le ambientazioni sono, oltre che suggestive, ognuna diversa dall’altra, ognuna con caratteristiche che le contraddistinguono, ognuna portatrice di toni, temi e atmosfere diverse. Ed è un punto di forza il riuscire ad amalgamare tante trame diverse in modo molto organico, senza dare protagonisti e personaggi secondari.

Per me infatti, Gli Anelli del Potere è una serie che racconta le storie di personaggi provenienti da parti diverse della Terra di Mezzo, non più quindi di uno specifico gruppo di personaggi che si muove più o meno unitamente, o comunque relativo uno all’altro. Qua ad esempio le storyline dei Pelopiedi e di Elrond apparentemente per adesso sembra non abbiano alcun collegamento, anche se sono ambientate nello stessi universo.

E adesso ci aspetta una seconda stagione alla quale hanno apparecchiato un parterre di storie, personaggi e ambientazioni molto ricco. Mi aspetto ovviamente un po’ meno fanservice, necessario in una prima stagione, così come mi aspetto un po’ meno commercialità, nonostante non l’abbiamo praticamente mai vista, salvo minuscoli frangenti.

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In conclusione, la serie è davvero un trionfo in tutti i campi e sembra anche avere il potenziale per diventare un colossal. La storia è interessante, i personaggi accattivanti, le atmosfere ad ampio respiro. Mai una sbavatura, mai un calo di qualità, mai impressioni di annoiarsi, insomma imperdibile. Spero davvero riesca a mantenere un livello molto alto e che il successo riesca a ripagare il budget molto cospicuo.

Qui il sito ufficiale di Prime Video per informazioni più ufficiose.

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GLI ANELLI DEL POTERE – Easter Eggs delle prime due puntate

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Scopriamo gli Easter Eggs delle prime due puntate della nuova serie Prime Video “Gli Anelli del Potere”. Li sapevate?

Oggi sono usciti i primi due episodi de “Gli Anelli del Potere”, e scommetto che molti di voi si siano trovati un po’ spaesati di fronte a tutti questi nuovi nomi di personaggi o luoghi. Ma tranquilli, noi vi spiegheremo molto sommariamente quello che c’è da sapere per comprendere al meglio quello che si sta guardando.

I Pelopiedi, o Harfoots, sono una delle tre razze di Hobbit esistenti nell’universo di Arda, insieme agli Sturoi (Smeagol ne discendeva) e ai Paloidi. I Pelopiedi sono la razza più diffusa e quella più minuta. Hanno 96 anni circa di vita e presentano appunto peli sui piedi, come suggerisce il nome, barbe e pelle scura, così come i capelli. In origine abitavano le Montagne Nebbiose nella Valle di Anduin, successivamente migrarono fino a Colle Vento e poi anche fino a Brea.

Durin IV è il nome del personaggio che vediamo interagire con Elrond. Egli si dice sia la quarta incarnazione di Durin il Senzamorte, perciò probabilmente non è nemmeno il figlio di Durin III, perché di solito le incarnazioni saltavano una o due generazioni. Da lui discenderanno Thror II, Thrain II e Thorin II Scudodiquercia e Gimli.

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Valinor e il reame e la dimora dei Valar che si trova nel continente di Aman è il luogo in cui i Valar si rifugiano dopo la distruzione di Almaren da parte di Melkor al termine della Primavera di Arda. Nel Signore delgi Anelli viene chiamata come Terre Immortali, dove si recano Bilbo, Gandalf e Frodo alla fine del Ritorno del Re; questo perché vi dimorano solo le creature Immortali, ovvero gli Elfi, i Valar e i Maiar.

Ciascuno dei due Alberi era una sorgente di luce: Telperion emanava luce argentea ed aveva foglie scure (argentee su un lato), mentre Laurelin emanava una luce dorata, ed aveva foglie pallide screziate d’oro. La luminescenza di ciascun albero si alternava a quella dell’altro; in sette ore ogni albero raggiungeva massimo splendore per poi diminuire, e un’ora prima che lo splendore di un albero cessasse l’altro iniziava a emanare luce. Telperion cessava di splendere alla sesta ora e Laurelin alla dodicesima. Un “giorno” scandito dalla luce degli Alberi durava quindi dodici ore. C’era quindi due volte al giorno un’ora contemporaneamente di alba e di tramonto in cui le luci di entrambi gli alberi erano tenui e si fondevano armoniosamente insieme.

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Melkor o Morgoth, che viene nominato nel prologo di Galadriel, è il più potente tra gli Ainur appartenente alla schiera dei Valar. Non è questa la sede in cui spiegare chi sia Eru Iluvatar, chi siano i Valar e di cosa sia la Grande Musica, vi basti sapere che a causa della sua superbia, Melkor volle distaccarsi dal resto dei Valar e diventare il Signore di Arda. Perciò diventa una figura simile a Lucifero, per cui si fa travolgere dalla corruzione e inizia a raccogliere a sé molti Maiar come Sauron e i Balrog. Inoltre crea la razza degli orchi storpiando quella degli elfi. A un cerro punto distrugge anche i Due Alberi, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Vi ricordiamo che è uscito un video su Youtube in cui approfondiamo meglio tutti gli Easter Eggs.

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Qui comunque trovate un sito molto consigliato dove potete spulciare meglio tutti gli argomenti di cui abbiamo parlato.

GLI ANELLI DEL POTERE: le prime due puntate [RECENSIONE IN ANTEPRIMA]

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Recensione delle prime due puntate della nuova serie Prime Video Gli Anelli del Potere, tratta dalle appendici de “Il Signore degli Anelli”

Grazie a Prime Video Italia ho avuto la possibilità di vedere in anteprima le prime due puntate; perciò, anche se non è ancora uscita, nella seconda parte farò degli spoiler molto leggeri su cosa ci viene mostrato.

La serie ha toccato quello che per molti è un mostro sacro, Tolkien, perciò anche prima dell’uscita si è creato molto scetticismo. La scelta molto coraggiosa degli autori della realizzazione di una serie che deriva da capolavori come i “Il Signore degli Anelli “, già con la loro fama e nulla da doverli aggiungere, abbraccia in toto le caratteristiche sia di Tolkien, sia di Peter Jackson.

Le prime due puntate godono di un budget immenso per una serie, perciò la fotografia quanto la regia, il cast e gli effetti speciali, sono di un livello veramente notevole. Da citare singolarmente la colonna sonora, da cui subito si viene catturati: epica, maestosa, azzeccatissima e parte della narrazione da quanto è coinvolgente. Dal punto di vista della narrazione sicuramente siamo davanti al primo prodotto seriale nell’universo di Arda, perciò ha i suoi ritmi, e forse è un po’ estraniante all’inizio, perché si è abituati alle vicende che hanno un obiettivo bene preciso, essendo sia LOTR, sia Lo Hobbit, un “viaggio”, con una meta ben precisa. Diciamo che per ora abbiamo una minaccia che incombe, ma chissà dove conduce. Altra caratteristica inevitabile della serialità è avere più linee tra loro non collegate, cosa che invece non avevamo nelle due trilogie. Dal punto di vista invece dell’impronta autoriale, si vede tantissimo la volontà di seguire Jackson, nei cambi di scena, nelle scelte di dialoghi e nell’utilizzo dei personaggi. In generale posso dire che è un esordio più che soddisfacente, che apre sottotrame interessanti e caratterizza bene i suoi personaggi. Vedremo cosa ci proporranno nelle successive puntate.

SPOILER LEGGERI

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Allora, wow! Ci terrei a parlare di quanto la serie sia “Tolkeniana” quanto “Jacksoniana”. Si ispira a Jackson in quanto l’incipit in primis, è narrato con i flashback del passato (tra l’altro vogliamo parlare di quanto sia figo e minaccioso Sauron) riprendendo entrambi i progetti precedenti. Gli Harfoot (o Hairfoot), che fanno da hobbit della situazione, hanno scene divertenti, ma allo stesso tempo ambigue. Le intere scene della festa di Biblo nella Compagnia dell’Anello, era piene di spunti comici, ma finisce con Bilbo che sparisce e vuole andarsene portandosi dietro l’anello. Anche qui le scene con gli Harfoot hanno l’intento di essere simpatiche ma c’è il Lupo, sta per arrivare la stella di fuoco e poi arriva la creatura.  Allo stesso modo le scene di tensione, come nella Compagnia dell’Anello le scene dei Nazgul erano quasi da horror, qui sia quelle all’inizio alla fortezza ghiacciata sia quando arriva l’orco nella capanna di Theo e Bronwyn.

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I dialoghi della prima puntata sono qualcosa di allucinante, riprendono sicuramente l’alto registro del libro, mantenendo l’aulicità dei personaggi. Molto presente è anche l’impronta di Tolkien. Importante nelle sue opere è la distinzione tra bene e male, comparata a quella della luce con l’oscurità, caratteristica molto cristiana per certi versi, che però appariva più in secondo piano nei film di Jackson. Qua in due puntate si parla spesso di questa tematica.

Con molta calma si prendono il tempo per raccontarti gli svariati personaggi attorno cui gira la serie, e lo fanno molto bene. Si esplora per la prima volta il mare, che porta con sé uno snodo narrativo piuttosto contorto a mio avviso, ma che per ora se n’è uscito discretamente. Allo stesso modo le vicende tra Elrond e Durin. Ho trovato inizialmente poco credibile il fatto che i due personaggi debbano fare tutta una tiritera inutile. Per il resto la narrazione convince ed intrattiene. Soprattutto piena di misteri che piano piano scopriremo, uno tra tutti quello che gira intorno alla strana creatura delle lucciole. Gandalf? Saruman? Perché è una degli elementi che si sono inventati. Infatti non dovrebbe corrispondere a nulla di quello citato, in teoria a Saruman ma non si sa.

Parlando degli attori, siamo a livelli veramente alti, quello che più mi è piaciuto è Aramayo che interpreta Elrond, nella prima puntata è uguale a quello di Weaving, nel modo di parlare, di rivolgersi agli altri elfi. Anche Clark come Galadriel mi è piaciuta un sacco. Due parole sulla sigla, a mio avviso molto scadente, ma sarebbe l’ultimo dei problemi. Ma che roba è? Ma cosa ci voleva a fare qualcosa di più decente? Vabbè. Parlando invece di Arondir, spero gestiranno bene il rapporto con Bronwyn perché potrebbe ricadere nel non necessario.

The Lord Of The Rings
The Lord Of The Rings

In conclusione, la serie promette bene, io spero si concentrino su una trama semplice che abbraccia più personaggi, poiché la mia più grande paura è che vadano a ricadere su forzature narrative e passaggi che non tornano. Ma sono fiducioso. Per ora la serie dimostra un potenziale enorme di diventare una serie fantasy d’eccellenza.

Vi ricordo che è uscito un video recensione sul nostro canale Youtube, e che dal 5 settembre per tutte le settimane siamo in live su Twitch per parlare via via delle puntate che escono, ma non solo.

Qui il video recensione su Youtube.

Per guardare la serie, clicca qui, troverai tutti gli episodi disponibili dal 2 settembre.