La Top 3 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!
1) A proposito di Schmidt (2002), Alexander Payne. La morte di Marat (1793), Jacques-Louis David
Un geniale film interpretato da Jack Nicholson che ti farà ridere ma anche scendere qualche lacrima.
2) La casa di Jack (2018), Lars von Trier. La barca di Dante (1822), Eugène Delacroix
Un film campione del macabro, talmente forte che ha fatto uscire dalla sala 100 persone al Festival di Cannes. Un’ode a American Psyco e Psyco, elevato all’ennesima potenza.
L’attore di Challengers ha da poco rivelato la sua top 4 dei film preferiti, e sono assolutamente tutti da vedere!
In una recente intervista per Letterboxd Josh O’Connor ha rivelato la sua lista dei 4 film preferiti. L’attore, recente protagonista per Guadagnino in Challengers, ha scelto sapientemente, senza tralasciare i classici del cinema italiano degli anni 60 ne tantomento i cartoni animati.
Possono sembrare infatti delle scelte banali, ma tutti i titoli che ha citato O’Connor sono semplicemente dei cult, assolutamente da recuperare o rivedere ancora una volta.
1)Accattone, Pier Paolo Pasolini, 1961. Vittorio ” Accattone” è un povero ragazzo di periferia che decide di cambiare la sua vita instabile dopo aver conosciuto Stella, ma la Roma di periferia ha altri progetti. Pasolini, come spesso succede nei suoi film. cita una roma periferica e povera, con marcati rimandi alla disperazione e alla disintegrazione sociale dell’epoca.
2) Ratauille, Brad Bird x Pixar&Disney, 2007. Sarà che io stessa non posso negare una incredibile somiglianza di Josh con Linguini, il protagonista di Ratatuille. Insomma, il secondo titolo dell’attore è proprio uno dei classici Disney più apprezzati dal pubblico. Se non è una green flag questa..
3) Looking for Eric, Ken Loach, 2009. Una brillante commedia che riesce però a toccare precisi punti anche drammatici e filosofici. Strana scelta di O’Connor, ma assolutamente da recuperare.
4) Lazzaro Felice, Alice Rohrwacher,2018. Fresco di uscita de ‘La Chimera’ Josh O’Connor si definisce ancora legato alla regista italiana di cui ha interpretato il film sopracitato nel 2023. E’ forse con questo film che l’attore ha conosciuto la regista e ha deciso di partecipare al successivo film diretto da Rohwacher?
Una top 3 dei migliori film dell’attrice cubana da rivedere o guardare per la prima volta!
Knives Out – Cena con delitto – Rian Johnson ,2019. In questo film ho conosciuto per la prima volta Ana de Armas; nel ruolo della giovane e ingenua ragazza che alla fine però riesce a non farsi mettere i piedi in testa.
Il sequel di questo film pazzesco non ha effettivamente convinto, anche perché ormai il senso del film era già stato spiegato nel primo capitolo, quindi è stato difficile ricreare l’effetto sorpresa.
In Blade Runner 2049. (Dennis Villeneuve, 2017) Ana de Armas interpreta Joi, un’intelligenza artificiale che aiuta Joe (Ryan Gosling), un agente di polizia. L’ambientazione è la stessa di Blade Runner del 1982, con la stessa divisione fra replicanti e umani.
Acque Profonde- Deep Water, Adrian Lyme, 2022. Un thriller dal retrogusto erotico che unisce l’attrice cubana al bellone Ben Affleck. Si inizia a guardare il film per l’azzecata coppia di attori ma alla fine si rimane attaccati allo schermo per l’intrigo. Certo alcune situazioni potevano essere approfondite di più, ma va bene lo stesso.
La top 3 dei migliori film di Robin Williams da vedere per la prima volta o recuperare subito!
Robin Williams. Attore dallo straordinario talento e dalla spontanea comicità. Tutti lo ricordiamo per i suoi film più celebri, ma anche per la persona che era. Jumanji, La leggenda del Re Pescatore, Mrs. Doubtfire, e Una notte al museo sono solo alcuni dei film che ricordiamo del grande attore. Scomparso nel 2014 è ancora uno degli attori che continua a essere ricordato per la sua vita.
Ci sono però 3 film che secondo me lo rendono davvero immortale.
Good Morning Vietnam! – 1987, Barry Levinson. Durante la Guerra del Vietnam, il presentatore radiofonico Adrian Cronauer viene spedito in campo di guerra per rialzare il morale dei soldati. Questo film è secondo me una delle essenze dello spirito di Robin Williams. Scherzoso ma anche profondo, per i temi tratttati.
Will Hunting – Genio ribelle– 1997, Gus Van Sant. Un giovane ribelle ( Matt Damon) è un genio. Riesce a risolvere una difficile equazione che i suoi coetanei all’università non riescono a risolvere. Cresciuto in una situazione difficile, piano piano riuscirà ad aprirsi con lo psicologo ( Robin Williams) che lo aiuterà a diventare una persona migliore. Robin Williams in questo film riesce a dare prova della sua tenerezza, esprimendo tramite il suo personaggio un disagio che è stato cicatrizzato con il tempo. Per questa magistrale interpretazione gli fu riconosciuto l’anno successivo il tanto ambito premio Oscar.
Al di là dei sogni-1998, Vincent Ward. Uno dei film più romantici e strazianti di sempre. Chris e Annie sono insieme ai due figli, una famiglia innamorata e felice. La vita li metterà a dura prova, soprattutto Annie, che prima perderà ii due figli e successivamente anche il marito. Suicidansosi, andrà in una dimensione particolare che noi chiamiamo inferno, e Chris, anche lui nell’oltretomba sceglierà di cercarla, rischiando anche lui di rimanere intrappolato nell’oblio per l’eternità.
Una chicca? Robin Williams è pragonista di Mork e Mindy, un simpatico telefilm degli Anni 80.
La Top 5dei film di Nicolas Cage, in una lista stilata direttamente dall’attore da vedere per la prima volta o recuperare!
Nicolas Cage è un meme vivente. Meme che ormai riecheggia nell’internet da svariati anni. Talmente meme che ha stilato la sua classifica personale dei film di cui è stato protagonista. ntervistato in TV da The Late Show di Stephen Colbert, ha confessato la sua personale classifica, e ci sono titoli anche abbastanza recenti.
Inizierò con Pig – Il piano di Rob. È il mio film preferito, il migliore che abbia mai fatto. Adoro Mandy, il film diretto da Panos Cosmatos. Adoro Al di là della vita diretto da Martin Scorsese. Ho adorato Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans e poi Joe diretto da David Gordon Green.
Sicuramente non stupisce il fatto che Cage abbia evitato di citare i film più apprezzati e conosciuti dai suoi fan, che si hanno sbancato al botteghino, ma dal punto di vista della critica non hanno mai convinto. Ha tralasciato di citare anche Via da Las Vegas, film che nel 1996 gli ha fatto vincere il Premio Oscar come Miglior Attore.
Nel 2002 passa dietro la macchina da presa dirigendo Sonny, in cui interpreta anche un piccola cameo.
Forse non tutti sanno che il vero nome di Nicolas Cage è Nicolas Kim Coppola…che ci ricorda un ben più famoso regista. Ebbene si, Nicolas è il nipote del grande regista Francis Ford Coppola, ma ha deciso di cambiare nome per non essere troppo privilegiato nell’ambiente cinematografico.
Certo è che la filmografia di Cage è veramente vasta quindi è difficile fare una lista dei suoi migliori film. Uno dei miei preferiti è sicuramente Il mandolino del Capitano Corelli (Madden,2001) una bellissima storia d’amore ambientata a Cefalonia durante la Seconda Guerra Mondiale. Molto bella perchè oltre ad essere un bel film d’amore ha anche delle chicche storiche che non mi sarei aspettata: e poi c’è anche Christian Bale, Penelope Cruz e Irene Papas!
Recentemente ha dato prova della sua bravura in Dream Scenario (Borgli,2023) una commedia nera che ha ricevuto il 91% di critiche positive su Rotten Tomatoes.
La Top 5 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!
Ho studiato Arte per tutta la vita, e non ho ancora finito. Non ho il dono del disegno, ma quello dell’interpretazione. L’occhio è ben allenato nel ritrovare suggestivi richiami all’arte nella vita di tutti i giorni. Una distesa di tulipani perfettamente simmetrici mi riporta alla mente Wes Anderson, mentre il caotico Woody Allen mi riporta a Rothko. Insomma, l’arte di impara, ma prima di tutto si riconosce.
Spesso al cinema, comodamente seduta nelle poltrone mangiucchiando pop-corn, mi rendo conto che alcune inquadrature non sono nuove per me, ma come è possibile? Questa è una prima del film, non l’ho ancora visto…Eppure quel fotogramma, quella luce, quel campo di fiori gialli mi ricorda qualcosa…ecco ci sono! E’ Van Gogh!!
E così mi sono detta, perchè non cercare tutti i riferimenti all’arte nei film? Alcuni sono palesi, altri un pochino più difficili da scovare, qualche essenza, qualche piccola cosa che ricorda un quadro. La Settima Arte prende spesso spunto da quadri per ricreare le scenografie o i costumi nei film, e questi sono le mie 5 citazione preferite! Ne conoscete altre?
1) Marie Antoinette, Sofia Coppola, 2006- Napoleone Bonaparte valica il San Bernardo
Il Conte Fersen, amore platonico dell’ultima Regina dei francesi, viene prontamente inviato in prima linea quando si copre l’affetto che c’è fra i due. Mentre Maria Antonietta di strugge d’amore negli immensi corridoi di Versailles, Fersen rischia la vita contro gli inglesi. E così come Napoleone viene ritratto in sella al suo cavallo con un mantello rosso, anche il soldato svedese nella pellicola del 2006 non pare da meno. Milena Canonero, costumista e vincitrice dell’Oscar per i migliori costumi proprio per questo film, rende la figura del Fersen autoritaria ma logorato dalla guerra.
La burla storica, che rende ancora più appetitoso questo confronto artistico è questa : Fersen, amante platonico di Maria Antonietta, viene proposto nel film della Coppola del 2006 nella stessa posa di colui che, dopo la caduta dell’Ancien Regime, e la fine della Rivoluzione Francese, prenderà il potere; Napoleone Bonaparte.
2) Shutter Island, Martin Scorsese, 2010 – Il Bacio, Gustav Klimt 1907/1908
E vabbè, questo lo abbiamo riconosciuto tutti. Però è talmente bello che mi è davvero impossibile non citarlo in un articolo sui riferimenti artistici del cinema. Qui, la storia struggente della coppia protagonista, è arrivata ad un punto di non ritorno. Lo spettatore sa cosa è successo, ma no perché. La coppia è divisa, e il legame dell’altro rimane solo tramite la memoria. Una memoria che ritorna in un abbraccio struggente ma che svanisce al primo contatto. L’antitesi fra l’abbraccio infinito di Klimt riprodotto su tela stona con quello flebile e fugace sullo schermo. Lo rende però, ancora più intenso.
3) Truman Show, Peter Weir, 1998 – Renè Magritte, Architecture au claire de lune, 1956.
The Truman Show. C’è poco da aggiungere. Jim Carrey interpreta Truman, un uomo intrappolato da tutta la vita in una vita che non è sua, completamente esposto al pubblico 24h su 24h, da tutta la vita. E non è un caso che per la scena finale in cui finalmente si libera dall’oppressione si sia ricorsi alla citazione Magritte. Il Surrealismo è la contrapposizione finale fra sogno e realtà, fra razionale e irrazionale, fra ordinario e fantastico, ed è davvero calzante, se si pensa che Truman dopo la sua vita costantemente controllata, riesca e superare il finto ‘realismo’ della sua vita, per iniziarne una nuova, attraversando una semplice porta azzurra.
4) Malèna, Giuseppe Tornatore,2000 – Georgette Magritte, R. Magritte 1934
La bellezza di Monica Bellucci non potrà mai offuscare del tutto Georgette Magritte , la modella e moglie del celebre e già citato Renè. Tornatore in questo caso cita il Surrealismo in un momento particolare del film, quando Malèna ormai arresa alle cattiverie del popolino, decide di riprendere in mano la sua vita. E inizia proprio da questa posa, ( minuto 3.27) un pò impacciata a causa della novità dell’essere, ma sicura delle sue azioni. Non è da sottovalutare anche la carica erotica del gesto dell’accensione della sigaretta, che nel quadro del caso è solo da immaginare.
5) Melancholia, Lars Von Trier 2011 – J.E. Millais, Ophelia, 1851
Nell’Amleto di Shakeperare Ofelia è amata dallo stesso, ma non riuscendo a sopportare il dolore per la perdita del padre e dell’amore ormai svanito di Amleto, decide di suicidarsi. Non come Justine, che interpretata da Kristen Dunst in Melancholia, è fresca di matrimonio ma già decide di ripudiare il marito ed evitarne qualsiasi contatto. L’immagine è quella dell’Ophelia di Millais immersa ormai senza vita nello stagno, circondata dai suoi amati fiori.
I migliori film dell’attore secondo la sua personale esperienza, i film che ricorda con più affetto e i ruoli a lui più cari!
Tom Hanks è uno degli attori più conosciuti oggi, grazie alle sue tantissime e conosciutissime interpretazioni che rimarranno per sempre incollate al suo nome. Tutti abbiamo visto Forrest Gump ( 1994, Robert Zemeckis) e Cast Away ( 2001, Robert Zemeckis). Ma i film che hanno lanciato la carriera dell’attore sono ben altri.
Il due volte Premio Oscar (Miglior Attore 1994 e 1995) inizia negli Anni Ottanta con delle apparizioni in serie televisive come Happy Days, fino all’esordio cinematografico nel 1984 con Splash-Una sirena a Manhattan. Sarà negli Anni Novanta che inizierà a collaborare sul grande schermo con colleghi dalla già avviata carriera cinematografica e con registi già ampiamente apprezzati. Nel 1990 è accanto a Bruce Willis e Melanie Griffith ne ‘Il falò della vanità’, che nonostante i grandi nomi non riuscì a sbancare al botteghino.
Nel 1994 vince il suo primo Premio Oscar grazie alla toccante interpretazione di Andrew Beckett in ‘Philadelphia’ (1993 Jonathan Demme). Hanks interpreta un giovane e promettente avvocato licenziato dal suo prestigioso studio legale solo perchè malato di AIDS. La straziante performance di Tom Hanks è una delle sue più ricordate, e più famose. Insieme a Antonio Banderas e Denzel Washington si riporta sul grande schermo una storia vera di razzismo e omofobia, nella Boston degli anni Ottanta.
L’anno successivo vince il suo secondo Oscar grazie alla sua interpretazione in Forrest Gump. Successivamente ricordiamo i migliori film che l’attore ha interpretato, ma che a suo dire non sono quelli di cui si ricorda più. Collabora nel 1998 con Spieberg in ‘Salvate il soldato Ryan’, film che riceverà 11 candidature Oscar vincendone 5. Negli anni 2000 Cast Away, per cui è candidato agli Oscar per la sua quinta volta. ‘Prova a prendermi’ (2001, Spielberg) dove insieme a un giovanissimo Leonardo di Caprio racconterà la vera storia di Frank Abagnale.
Ricordato soprattutto per i più recenti ruoli di Robert Langdon ne ‘Il codice da Vinci (2006) Angeli e Demoni (2009) e Inferno (2016, Ron Howard) basati sui romanzi di Dan Brown, ha anche interpretato ruoli meno conosciuti, come il rifugiato iraniano Mehran Nasseri, bloccato all’aereoporto di Parigi per delle falle burocratiche sull’immigrazione.
Nel 2016 interpreta il ruolo del Capitano ‘Sully’ Sullenberger che nel 2009 con una manovra di emergenza salvò la vita a tutti i passeggeri, ad facendo atterrare l’aereo appena decollato sul fiume Hudson.
La sua ultima interpretazione risalente al 2022 in Elvis come il Colonnello Tom Parker gli costa la vincita di due Razzie Award come peggior attore non protagonista e peggior coppia insieme ad Austin Butler.
“Non rivedo le mie interpretazioni, chi lo fa? Sarebbe pazzesco.” Ha dichiarato in un’intervista con ShortList. “Ho visto tutti i film una volta, ma non ho bisogno di rivederli perché non cambiano.” Così Tom Hanks ammette di non rivedere mai i suoi film ,perchè una volta visti, la trama non cambia. Ma ha anche elencato la sua Top 3 dei suoi migliori film, o almeno, quelli di cui si ricorda in modo più sincero.
1) Cloud Atlas (2012, Wachowsky) “Era la prima volta che giravo per un po’ in Germania ed ero circondato dalla storia” Rircorda Hanks in una intervista. “Il lavoro in sé è stato grandioso, facevamo parte di un grande gruppo di persone fantastiche che cercavano di fare il lavoro migliore e più duro possibile.” “Materiale come questo avrebbe potuto costituire un succulento viaggio cinematografico attraverso le epoche del cinema.”
2)Ragazze Vincenti (1992, Marshall) “Con questo ho potuto giocare a baseball per un’intera estate”. La storia di Jimmy Dugan, un ex giocatore di baseball alcolizzato che diventa allenatore di una squadra di baseball femminile. Mentre gli uomini erano impegnati sul fronte della Seconda Guerra Mondiale, le giocatrici riusciranno a superare le difficoltà personali e sfidare le aspettative della società dell’epoca.
3) Cast Away (2000, Zemeckis) è tra i suoi film preferiti. “Era pieno di avventure incredibili” ha spiegato. “Eravamo in mezzo all’oceano cercando di filmare. Alle Fiji e tutta la mia famiglia era con me. C’erano avventure ogni giorno.”
Il film vincitore di 4 Premi Oscar ha dei chiari riferimenti al mondo dell’arte, dal surrealismo allo steampunk.
Povere Creature! ha raccolto ben 4 statuette dorate nell’annuale premiazione dei prestigiosi Premi Oscar. Miglior Attrice per Emma Stone, Migliore scenografia a James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek, Migliori costumi a Holly Waddington e Miglior trucco e acconciatura a Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston.
Sinceramente, sarà controcorrente la mia opinione e sicuramente non richiesta, ma Miglior Attrice protagonista l’avrei dato a Lily Gladstone in Killers of the flower moon. Mia personale opinione, in quanto ritengo la performance della Stone magistrale, ma non tanto diversa da altri suoi ruoli dove non spicca.
Detto questo, sicuramente la fotografia e la scenografia sono il cardine e il punto forte di questo film, regalandoci delle vere chicche per gli occhi. L’ambientazione utopica e volutamente steampunk ci riporta nelle pagine dei fumetti ma anche in veri a propri quadri di stile surrealista, ma in certi casi, si notano anche degli omaggi allo stile liberty.
Il personaggio di Godwin, interpretato dallo spettacolare Willem Dafoe, ricorda, con la sua faccia deturpata dagli esperimenti scientifici del padre, un ritratto dal sapore cubista. Possiamo metterlo a confronto con il padre del Cubismo, Pablo Picasso, che realizza tantissimi autoritratti nel corso della sua vita, ognuno testimone del suo sviluppo pittorico e artistico.
Le marcate cicatrici di Godwin ricordano il tratto spesso e fondo di un Picasso ormai novantenne, in un certo senso segnato anche lui da ormai novanti pesanti anni di arte e vita. Alcuni trovano somiglianza anche con un particolare autoritratto di Francis Bacon, anche lui illustre discepolo del cubismo e surrealismo. Personalmente ritengo più azzeccato il paragone con Picasso. Nel primo si notano di più le cicatrici, il suo passato tormentato, mentre in quello di Bacon ci si rifà ad un personale presente soffocato dall’angoscia.
L’ambientazione del film, ricorda sicuramente le forme perfette geometriche della corrente metafisica, di cui De Chirico è capostipite, ma anche il caotico e futurista Hieronymus Bosch. Personalmente trovo nella scenografia molti riferimenti sia allo Steampunk, al Liberty ma anche a Escher. Ecco qualche esempio.
Parigi viene rappresentata come una città vittoriana ma dal restrogusto gotico, con fermi rimandi allo stile Liberty.
Sono presenti palesi omaggi all’arte romana e greca, dalle colonne alle volte. La caratteristica steampunk si fonde in modo delizioso con l’Art Nouveau, presente negli interni delle case, e anche nelle dolci linee degli abiti di bella. Questo gusto retrò-futuristico è una costante delle ambientazioni del film. Lisbona è Art Nouveau con un tocco Surrealista, Parigi è Steampunk con dei risvolti gotici e vittoriani.
Non solo l’architettura ha dei rimandi artistici. Gli interni della nave, e i mezzi di trasporto del film ricordano molto la corrente surrealista, con macchine che volano e colori impossibili.
La nave ricorda le ambientazioni di Rousseau, col mare in tempesta e l’approdo nelle città di rimando al padre del Surrealismo, Salvador Dalì.
Questo invece, un quadro dell’autore del libro da cui è stato tratto il film. Alasdair Gray ha sicuramente gettato le basi per Lanthimos che ha saputo cogliere l’essenza delle ambientazioni del quadro e trasportarla nel film.
Una veloce Top 3 dei migliori film horror usciti lo scorso anno!
Vogliamo davvero sapere quali sono i migliori film horror del 2023? A nostro rischio e pericolo..Il genere horror nel cinema è noto per l’intento di provocare paura, suspence e disgusto, non solo durante il film, ma anche nelle ore successive alla visione. Mi è capitato di vedere recentemente un horror e ritrovarmi a pensarci ancora qualche giorno dopo, insomma mi aveva lasciato una bella ansia addosso. Ma è proprio questo il senso e il fine del genere horror.
Spesso vengono utilizzate atmosfere cupe, poco chiare, un montaggio veloce e poco comprensibile ma soprattutto la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale, anche per amplificare l’esperienza spaventosa.
Ecco la mia personale Top 3 dei migliori film horror usciti nello scorso anno:
3) Saw X – diretto da Kevin Greutert, 2023
Capitolo decimo della saga Saw iniziata nel 2004; questo capitolo si posizione fra Saw-L’Enigmista e Saw II. Il film ha ottenuto un giudizio positivo, rispetto ai più recenti capitoli, ottenendo l’80% di giudizi positivi su Rotten Tomatoes. Questa positività della critica ha spinto i produttori a non bloccare la saga ma anzi, a continuarla, infatti a settembre 24 uscirà l’ultimo capitolo, Saw XI.
Nell’attesa di una cura miracolosa per il suo cancro, John Kramer, tormentato e disperato, si reca in Messico per sottoporsi a una pericolosa procedura medica sperimentale. Il suo sogno svanisce quando scopre che l’intera operazione è solo una truffa per truffare le persone più vulnerabili. Questa in breve la trama di Saw X, ma se avete visto anche gli altri capitoli intuirete facilmente che non è certo un film sulle ingiustizie mediche e fiscali. Non elencherò certo le disturbanti scene caratteristiche della saga horror ormai più famosa di sempre.
2) Il risveglio del male – La casa, diretto da Lee Cronin, 2023.
Il film segue la storia contorta di due sorelle, Beth ed Ellie, separate da molto tempo. Ellie sta attraversando una fase difficile dopo la separazione dal marito e sta cercando un nuovo posto in cui vivere. Il loro incontro, avvenuto dopo molti anni, viene nuovamente interrotto da un oggetto capace di risvegliare terribili demoni.
Queste creature infernali costringono le due sorelle a lottare per la sopravvivenza, e il ricongiungimento familiare diventa un vero e proprio incubo difficile da superare.
1)Talk to me–degli Youtuber Danny e Michael Philippou, 2023.
Due giovani ragazze con problemi familiari si ritrovano insieme ad altri ragazzi annoiati ad una seduta spiritica dove attraverso una reliquia si entra in connessione con le anime dei morti. Il film, un mix di horror soprannaturale, psicologico, teen e social. Si racconta la storia di Mia, che, sprezzante del pericolo rimane in contatto con i demoni più del tempo stabilito.
I due fratelli alla regia hanno riferito ” “Volevamo mettere a frutto tutte le conoscenze nel campo della produzione cinematografica che abbiamo accumulato negli anni, non solo grazie all’esperienza nella realizzazione dei nostri video su YouTube ma anche soprattutto alla gavetta fatta sui set” . Conosciuti sui social, soprattutto su Youtube come RackaRacka confessano a Wired :
“Siamo stati fortunati, abbiamo lavorato sul set diThe Babadookcontinuando a fare nuove esperienze di lavoro e apprendistato, imparando tutti gli aspetti tecnici della professione, abbiamo avuto modo di vedere come funziona un film e come viene gestito. Quello che la regista Jennifer Kent ha fatto per noi è stato fondamentale, è stata la prima volta che abbiamo visto qualcuno davvero appassionato di cinema, attento a ogni fotogramma, qualcuno che non avrebbe mai deviato dalla sua visione. Per noi è stato di grande ispirazione vedere una persona così appassionata”.
I migliori film di Adam Sandler da vedere per la prima volta o da recuperare!
Non tutti sanno che Adam Sandler ha iniziato la sua carriera cinematografica e comica già da ragazzo. Durante l’università interpretò il personaggio di Smitty in quattro episodi della sitcom “I Robinson”. Venne poi successivamente notato da Dennis Miller che lo raccomandò ai produttori del Saturday Night Live, a cui lavorò come autore di testi e dopo come performer.
Nonostante la sua precoce carriera cinematografica, i successivi film dell’attore non hanno mai convinto la critica, forse perchè sono tutti sullo stile demenziale-comico. E’ difficile sciogliere l’immagine di Adam Sandler da quella dello stupido bamboccione che non sa mai cosa deve fare o dire. In realtà, ormai da molti anni, e dopo tante nomination ai Razzie Award vinte, Adam Sandler ha cambiato la rotta. La scelta dei suoi personaggi non ricade più sugli sciocchi, ma ci ha regalato delle interpretazioni degne di nota.
Acclamati al botteghino ma stroncati dalla critica, questo è il riassunto per la maggior parte dei film di Sandler. Stilerò comunque la mia personale Top 5 dei migliori film dell’attore.
5)L’altra sporca ultima meta; commedia sportiva del 2006 diretta da Peter Segal con Adam Sandler, Chris Rock e Burt Reynolds. La commedia segue Paul Crewe, un ex giocatore di football americano professionista che finisce in carcere. Organizzando una partita fra detenuti e guardiani deciderà poi di formare e allenare una squadra e ottenere qualche rivincita personale. Lo stile comico si mescola con il drammatico abbastanza bene, regalando molte risate ma anche momenti di pura riflessione. Il film è un remake della versione del 1974.
4) 50 volte il primo bacio. Rom-Com diretta da Peter Segal nel 2004 e interpretata da Adam Sandler e Drew Barrymore. Henry (Adam Sandler) è un uomo che vive la vita perfetta nella paradisiaca isola di Hawaii, spaventato però da una sola cosa. Le relazioni stabili. Tutto questo cambia quando incontra Lucy (Drew Barrymore) una dolce e simpatica ragazza che però soffre di perdita di memoria a breve termine. Henry si ritroverà a dover far innamorare Lucy di lui tutti i giorni, ricreando situazioni romantiche per non farle dimenticare il suo amore. La commedia è un susseguirsi di momenti comici e toccanti, rom-com che ha fatto sognare tantissime ragazze, ma non la critica.
3) Reign over me. Con questo film del 2007 diretto da Mike Binder, si spalancano per Adam Sandler le porte del drammatico, dove riesce a dimostrare la sua bravura come interprete. Sandler interpreta Charlie Fineman, un uomo che ha perso la moglie e le figlie nel tragico attacco terroristico dell’11 settembre. Sviluppando un disturbo da stress post traumatico, si isolerà dal mondo e si ritirerà dalla vita quotidiana. Rincontrando casualmente un suo compagno di college (interpretato da Don Cheadle) i due si aiuteranno a vicenda a superare traumi passati e presenti, con varie sfide emotive inclusa la perdita della famiglia e la costanza nell’impegno professionale da equilibrare con l’amicizia.
2)Terapia d’urto. E’ una commedia del 2003 diretta da Paul Segal e interpretata da Adam Sandler e Jack Nicholson. Il film racconta la storia di Dave (Sandler) che ingiustamente si ritrova a dover seguire un corso di gestione della rabbia, mentre il suo dottore (Nicholson) si rivela essere arrogante e provocatorio, mettendo Dave in situazioni sempre più strane e umilianti. Il tutto cambia quando Dave scopre che il dottore ha una connessione particolare con il suo passato. Fra eventi comici e surreali Dave riuscirà a uscire dalla situazione assurda in cui si trova.
1)Diamanti grezzi, 2019 diretto dai fratelli Benny e Josh Safdie. Probabilmente il miglior film di tutta la carriera di Adam Sandler, in cui interpreta Howard Ratner, un carismatico commerciante di diamanti di New York. Quando entra in possesso di un raro diamante non tagliato ceca di ottenerne un massimo profitto giocando d’azzardo; ma si rivelerà una mossa rischiosa perchè le sue decisioni e i suoi problemi finanziari lo porteranno ad un vortice di caos e violenza che metteranno a rischio tutto ciò che ha. Il film è il più noto di Sandler per la ciritca positiva che la sua interpretazione ha riscontrato.
La top 5 dei migliori film di Jake Gyllenhaal, esplorando l’eclettica carriera dell’attore.
Nato nel 1980 a Los Angeles, Jake Gyllenhaal è uno degli attori più affermati nel panorama cinematografico odierno. Ha spesso interpretato ruoli drammatici e cupi, ma le sue performance carismatiche ne hanno solo accentuato la versatilità. Proviene da una famiglia già immersa nello spettacolo, in quanto anche la sorella Maggie, è tutt’oggi un’attrice affermata.
Nonostante sia figlio d’arte e inizi già da molto piccolo ad apparire sul grande schermo, la svolta cinematografica per Jake arriverà soltanto nel 2001, con il conosciutissimo e apprezzatissimo “Donnie Darko”. Film cupo e onirico, lo porterà alla ribalta procurandogli in seguito ruoli che lo immoleranno nell’Olimpo degli attori americani più apprezzati di sempre. Grazie alla sua versatilità e al suo carisma, Gyllenhaal spazia fra vari ruoli, ma personalmente ritengo che renda molto di più nel drammatico e cupo. Ecco la mia personale Top 5 dei film dell’attore, che si nota rimane sul drammatico e thriller.
5) Enemy, 2013, Denis Villeneuve. Un’accattivante thriller psicologico che vede protagonisti ( al plurale) Jake Gyllenhaal nei panni sia si un professore di storia, che di un attore fallito, entrambi accomunati da una somiglianza somatica incredibile. Le vite di Adam e Anthony ( entrambi interpretati da Gyllenhaal) si incroceranno e saranno sconvolte al punto di creare della confusione fra realtà e psiche, producendo suspence e mistero. In questo caso, la performance attoriale di Gyllenhaal è magistrale, perchè non solo deve interpretare Adam, il tranquillo e timido professore, ma anche Anthony, il più attivo e esuberante attore fallito.
4) Animali Notturni 2016, Tom Ford. Basato sul romanzo di Austin Wright, “Tony and Susan (1993) vede insieme un cast particolare e variegato. Jake Gyllenhaal si unisce a Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson e Michale Shannon in un neo-noir dalla trama complessa anche di tensione psicologica. Tom Ford alla regia, come nel suo omonimo brand, è elegante e pulito. Realtà e narrazione si uniscono in questo film e creano un parallelismo costante.
3) Zodiac 2007, David Fincher. Anche questo basato su un romanzo di Robert Graysmith, narra un fatto di cronaca nera realmente accaduto. Un mistero che ha attanagliato l’America e che ancora oggi non ha risposta. Un thriller investigativo che segue le vicende di investigatori e giornalisti sul caso del Killer dello Zodiaco, che fra gli anni Sessanta e Settanta sconvolse la città di San Francisco. Insieme a Mark Ruffalo e Robert Downey Jr., Gyllenhaal da anonimo pubblicista diventerà uno dei più informati investigatori del caso.
2) Donnie Darko, 2001, Richard Kelly. Donnie Darko è il film che ha portato Gyllenhaal al successo, ed è anche il nome del giovane protagonista. Darko è un ragazzo con problemi mentali che spesso ha allucinazioni e mescola realtà e sogno. La visione sempre più frequenta di un gigantesco coniglio di nome Frank porta la trama del film a mescolare psicologia, fantascienza e drammi giovanili.
1 ) I segreti di Brokeback Mountain,2005, Ang Lee. Anche questo film è un adattamento da un romanzo di Annie Proulx, Brokeback Mountain del 1997. Il film affronta delicate tematiche come l’omosessualità negli anni Sessanta, la lotta contro i pregiudizi. Heath Ledger e Jake Gyllenhaal interpretano due pastori che nell’estate del 1963 instaurano una relazione romantica. Uno scandalo per quel tempo, in una società ancora estremamente bigotta e conservatrice. Le performance dei due attori hanno suscitato forti giudizi positivi, il film ha riscosso tanti giudizi positivi e molti premi vinti, fra cui anche l’Oscar come miglior regista per Ang Lee.
Una classifica dei migliori 5 film di Wes Anderson, da vedere o recuperare aggiornata al 2024!
Wes Anderson, all’anagrafe Wesley Wales Anderson, è ormai un regista mondialmente affermato. Complice il suo stile visivo vivace e distintivo e i suoi personaggi sempre eccentrici. Amato dalle bloggherine e dalle aestetich influencers, è ormai noto ai più per il suo stile cinematografico caratterizzato dalla prospettiva centrale, dal profondo uso della geometria dello zoom veloce e in qualche caso all’uso del rallentatore. Nei dialoghi fra i vari personaggi è ricorrente l’uso della panoramica ” a schiaffo”, poco utilizzata nel cinema perché complessa e ritenuta innaturale, ma che grazie all’uso della telecamera posizionata su un carrello mobile, permette di avvicinarsi e allontanarsi dal soggetto rimanendo con una prospettiva centrata.
La fotografia di Anderson è estremamente curata, ne è diventata infatti una delle caratteristiche stiliste del regista. Colori pastello, monocromo vividi e raramente il bianco e nero sono, insieme alla prospettiva geometrica, la firma del regista texano.
La firma stilistica del regista è facilmente riconoscibile sin da pochi fotogrammi, come dalle primissime scene. Prendiamo ad esempio “Grand Hotel Budapest” un film intramontabile e non possibile da ricreare in nessuna versione se non quella originale. Icolori, le inquadrature e l’humor spiazzante rendono il film una chicca cinematografica.
Ho visto tutti i film di Wes Anderson, e sono quindi pronta a stilare la mia personale classifica dei 5 migliori film, scaletta prettamente personale, che tiene conto di tutto ciò che caratterizza il film, cast, colonna sonora, fotografia e quant’altro. Non arrabbiatevi con me se non siete d’accordo, potete fare anche voi la vostra scaletta, ma ricordiamo, che questa è quella definitiva.
5) L’Isola dei Cani (2018)
Film d’animazione interamente girato in stop motion. Siamo nel Giappone del 2038, quando un influenza canina la nazione e tutti i cani vengono spediti in quarantena su un’isola di rifiuti . Fra di loro c’è anche Spots, il cane del figlio adottivo del Sindaco, uomo dietro la legge sulla quarantena dei cani. Il ragazzo decide di ritrovare a tutti i costi il suo cane, e per questo scappa dalla città per ritrovarsi sull’isola dei cani, dove incontrerà un gruppo di randagi che lo aiuteranno. Dopo varie peripezie tutto torna alla normalità e la pandemia viene sconfitta dalla scienza. I cani sono riammessi sulla terraferma, così da ricongiungersi con i padroni. Nonostante sia un film in stop motion, Wes Anderson utilizza tutta la sua cifra stilistica nel film, rendendolo unico.
4) Fantastic Mr. Fox ( 2009)
Ultimo film che ho visto di Wes Anderson. Fantastic Mr. Fox è il primo film di animazione di Wes Anderson, ma nonostante questo è carico di livelli di lettura. Come i rapporti amorosi cambiano con il tempo, quanto una persona può effettivamente cambiare per amore, ma non per ultimo, la critica sociale alle caste. Il film è tratto dal libro di Roald Dahl , “Furbo, il Signor Volpe”, del 1970.
3) Grand Budapest Hotel (2014)
Film d’apertura della 64esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, acclamato dalla giuria e vincitore del Gran Premio della giuria. Vincitore anche di quattro Oscar come Migliore scenografia Adam Stockhausen e Anna Pinnock, migliore trucco a Frances Hannon e Mark Coulier, miglior colonna sonora a Alexandre Desplat e dulcis in fundo : migliori costumi alla già plurispremiata Oscar Milena Canonero. Grand Budapest Hotel narra le avventure di Gustave H., concierge di un elegantissimo hotel europeo negli anni ’30 del 900, e di Zero Moustafa. Insieme si trovano coinvolti in una serie di stravaganti avventure, intrighi familiari e anche un omicidio. Il film mescola humor, stile visivo firma di Anderson, e personaggi eccentrici, creando un film davvero unico nel suo genere. Anche per questo film Wes Anderson ha tratto ispirazione da un libro degli anni 40 dello storico Stefan Zweig.
2) Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004)
La trama segue le avventure di Steve Zissou, un famoso oceanografo e documentarista che cerca vendetta contro il misterioso squalo giaguaro che ha ucciso il suo migliore amico e collaboratore. Con l’aiuto di un equipaggio colorato e variegato, Zissou intraprende un viaggio epico attraverso l’oceano, affrontando ostacoli e situazioni bizzarre lungo il cammino. Il film mescola elementi di commedia, dramma e avventura caratterizzato sempre dallo stile visivo caratteristico del regista. Commovente, attraversa vari livelli emotivi, dal comico al profondo. Degna di nota è sicuramente la colonna sonora, che spesso introduce brani di David Bowie, mentre per gli altri film Anderson ha utilizzato spesso musica degli anni 40/50 del 1900. Il personaggio di Steve Zissou è un palese richiamo al documentarista e oceanografico Jacques-Yves Cousteau, a cui il film è omaggio.
Il particolare più evidente? Le riprese a pelo dell’acqua e il berretto rosso dei personaggi. Fra tutti i film del regista texano, questo è forse uno dei meno conosciuti, per questo, è assolutamente necessario guardarlo.
1) I Tenenbaum (2001)
La storia ruota attorno alla famiglia Tenenbaum, composta da genitori strani e tre figli straordinariamente talentuosi. Il patriarca Royal Tenenbaum, interpretato da Gene Hackman, viene cacciato di casa dalla moglie Etheline dopo vari e ripetuti tradimenti. Decide di riconnettersi con la sua famiglia fingendo di avere un cancro in fase terminale. La storia analizza i conflitti, le tensioni e le dinamiche familiari dei Tenenbaum mentre cercano di affrontare le loro relazioni turbolente e le proprie aspettative insoddisfatte. Owen Wilson ha co-scenaggiato il film; Wilson e Anderson infatti, sono amici di college, in quanto sin sono conosciuti nell’adolescenza nel college del Texas. The Royal Tenenbaum è il primo successo di Wes Anderson, diventato in poco tempo un cult e uno dei film più apprezzati del regista.
Tutti i riferimenti artistici del maestro Miyazaki ne” Il ragazzo e l’airone”
A quasi due mesi dall’uscita dell’ultimo capolavoro del Maestro Hayao Miyazaki, arriva uno degli articoli che più aiuta a capire l’arte che c’è dietro e a sbrogliare quella matassa che è il film “Il ragazzo e l’airone”.
Innanzitutto sappiamo essere una storia quasi totalmente autobiografica (eccetto ovviamente per le parti fantastiche) e pare essere l’ultimo progetto del grande maestro giapponese. Risulta quindi abbastanza comprensibile che abbia voluto concentrare nella sua opera ultima tutto ciò che gli passava per la testa. Rischiando di sfiorare una trama troppo complessa. Per la recensione del film però, non siete nel posto giusto. Ce ne siamo occupati in tre, nel format CineChat, ogni giovedì dalle 21:45 in live sul canale youtube di PopSpace . Sei coraggioso, citi frasi di personaggi storici ambigui e ti irrita il politically correct? Questa recensione de “Il ragazzo e l’airone” è per te, guardala, del film parliamo giusto cinque minuti.
Tornando a noi, come anticipato in questo articolo, mi occuperò di analizzare nello specifico i riferimenti al mondo dell’arte sapientemente mimetizzati nel film. Miyazaki nei suoi film ha sempre citato direttamente o indirettamente l’arte e le sue espressioni, con riproduzioni di quadri o semplicemente rendendone l’essenza. In questo caso però, i vari riferimenti sono davvero palesi, anche per un occhio meno allenato di quello di uno storico dell’arte.
Partiamo con il botto: arrendiamoci subito al più astratto surrealismo, le città immaginarie e malinconiche di Giorgio De Chirico, capostipite della corrente metafisica italiana. La metafisica permea i quadri del pittore ma anche i fotogrammi del film di Miyazaki. Si nota senza troppa fatica nelle scene del film in cui il ragazzo protagonista, Mahito, vaga quasi senza meta nelle stanze surreali della sua mente. I lunghi corridoi sormontati da grandi portici con tante colonne, riportano subito alla mente le spazialità e l’urbanistica dechirichiana. La luce gioca sicuramente un ruolo protagonista, rendendo ancora più palese il richiamo all’artista italiano.
Una delle prime scene che rendono subito il film commovente è quella dell’incendio dell’ospedale, dove la madre di Mahito purtroppo perde la vita. La scena è carica di emozioni ma anche di riferimenti all’arte, infatti è impossibile non trovare similitudini con le caratteristiche futuriste. Le fiamme che salgono, brillano e scappano riportano alla mente i quadri futuristi di Umberto Boccioni, esponente di spicco della corrente Futurista.
Nello studio del dipinto si capisce molto meglio e si rende molto più l’dea del calore, della velocità con cui succede tutto. Insomma, ci si rende conto che c’è di mezzo l’amore per la velocità, per la guerra e per il colore. Tutto succede in poco tempo, un battito di ciglia e l’ospedale è incendiato dalle bombe, la società si è evoluta. Questo Miyazaki ha deciso di rendere chiaro con i riferimenti a questa particolare corrente artistica. Il caos, il rosso e le brevi pennellate che rinchiudono una fretta pittorica finalizzata a rendere chi lo guarda ansioso pervaso da artistica eccitazione.
Come non sappiamo cosa ha spinto Miyazaki a intraprendere la strada del racconto verosimile della sua vita unendolo al fantastico e all’onirico, non sappiamo nemmeno cosa ha portato il pittore simbolista svizzero Arnold Böcklin a questa visione particolarmente onirica e dai toni lugubri. “L’isola dei morti” è sicuramente una delle ispirazioni per l’isola su cui Mahito atterra dopo il suo viaggio surreale. La pietra tombale è anch’essa una palese citazione al quadro.
Il tono romantico del paesaggio è una della caratteristiche principali dei film d’animazione dello studio Ghibli. Basti pensare ai paesaggi de ” Il castello errante di Howl” ma anche alle sequenze del bosco de “La principessa Mononoke” o “La città incantata”. E anche questo ultimo film non delude certo come ambientazioni e paesaggi. Le ispirazioni sono romantiche, ricordano sicuramente i paesaggi mitici del Romanticismo ottocentesco, con citazioni da Monet e Friedrich. La natura è protagonista di ogni fotogramma, rendendosi attrice principale per qualche istante. E’ il caso della citazione a Velasquez dove si utilizza la pittura a olio ma una pennellata veloce, quasi a ricordare la caratteristica onirica dell’ambientazione. Influenzato dalle tecniche impressioniste, ci regala una malinconica visione di una villa romana in ristrutturazione, lasciandoci però nel dubbio delle nostre emozioni: malinconia, ma calma. Queste citazioni vengono colte da Miyazaki che nei brevi interludi paesaggistici ci regala momenti di calma paesaggistica.
Altra citazione surrealista è sicuramente quella a Renè Magritte, ben mimetizzata nella storia. La differenza fra realtà e finzione è anche il cardine del film, oltre che una delle caratteristiche della corrente artistica surrealista. In questo caso si tratta di un sogno di Mahito o di qualcosa veramente accaduto? Idee chiare, ma Magritte stesso riteneva che le sue opere non significassero assolutamente niente, spronando lo spettatore a una ricerca interna di risposte. Le stesse risposte che lo spettatore de ” Il ragazzo e l’airone” sta ancora cercando dopo svariati mesi.
Non sono riferimenti solo al pittorico, ma anche al grande schermo. Miyazaki ha deciso di citare il regista cinque volte premio Oscar Federico Fellini con 8½ (1963). Anche in questo caso torna il sentimento del reale e della finzione. Fantasticherie che rincorrono eventi reali e concreti che turbano l’animo dello sconsolato regista protagonista della storia felliniana. Concreto contro reale, è appurato ormai essere un collegamento saldo con il film del maestro giapponese.
Citazione letteraria, Dante. Miyazaki ci sorprende con una chicca dal sapore tutto fiorentino. Come Dante intraprende un lungo viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso anche Mahito intraprende il suo personale viaggio per comprendere meglio ciò che sta per succedere attorno a lui. La morte della madre e poco dopo la nuova vita del padre con la sorella della defunta moglie.
Tutti i film di Johnny Depp, da Pirati dei Caraibi a Edward Scissorhands, dal migliore al peggiore.
Johnny Depp è un grande attore, spesso recentemente ricordato per le sue controversie matrimoniali e legali che per gli ultimi film di cui è stato protagonista. Nato nel 1963, ha iniziato a 24 anni a recitare nel primo fil sul grande schermo. Ma è nel 90 con Cry Baby ( John Waters,1990) che riesce davvero a bucare lo schermo e diventare l’idolo di migliaia di ragazzine, provando anche le sue capacità recitative. E’ sempre nel 1990 che suggella una fruttuosissima accoppiata con il regista Tim Burton, di cui sarà per molti anni l’attore feticcio. E’ proprio con il regista che nasce un personaggio unico nel suo genere, eccentrico e divertente.
Iniziamo sempre con una umile lista dei top 25 film di Johnny Depp, ricordo che sono strettamente opinioni personali e che la lista è stilata sulla base della performance dell’attore, non del film complessivo.
25) Il professore, Wayne Roberts 2018. Un film che parte con delle buone premesse, anche di un certo spessore ma che non viene approfondito a dovere. A metà fra commedia e drammatico, racconta la storia di un professore liceale che scopre di avere una malattia terminale. Mentre tutte le sue sicurezze crollano e a causa del segreto della sua malattia si rovinano tutti i rapporti umani, ritroverà la serenità quando si aprirà con le altre persone.
24) Alice in Wonderland, Attraverso lo specchio, Tim Burton 2016. Questo secondo capitolo sempre firmato Tim Burton quando uscì sul grande schermo creò tantissime aspettative ma una volta sullo schermo in realtà convinse ben poco, e procurò agli attori ben tre nomination ai Razzie Award, di cui sol due ne spettarono a Johnny Depp.
23) Waiting for the barbarians, Ciro Guerra 2019. Presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2019 ha ricevuto recensioni tiepide, nonostante le interpretazioni di Johnny Depp e Robert Pattinson siano state lodate. La critica era per lo più per il contesto del film e la drammaticità.
22) Il Libertino, Laurence Dunmore 2004. La magnifica interpretazione di Johnny Depp viene un pò oscurata dal resto del film che a momenti non si vede bene ed è difficile da seguire per la fotografia a tratti troppi scura. Nonostante questo, la vita del Conte di Rochester viene perfettamente resa da Depp che ne incarna la dissolutezza e alla fine la disfatta.
21) The tourist, Floran Henckel von Donnersmarck, 2010. Johnny Depp e Angelina Jolie incantano sullo schermo, come una reale coppia, facendoci sognare. Lui, un matematico in viaggio e lei, una femme fatale alla ricerca del suo criminale compagno che per evitare l’arresto internazionale ha cambiato volto. Il colpo di scena finale vale tutto il film. In più non ho mai visto una Angelina jolie così bella.
20) Animali Fantastici, i crimini di Grindenwald, David Yates 2018. Questo è stato l’ultimo film di Depp per la Disney. A causa delle controversie con l’ultima moglie, la grande casa Disney ha decido di rescindere il contratto con Depp ancora prima di sapere come il tribunale lo avrebbe dichiarato. Spoiler per Topolino, innocente, avete perso un grande attore. Grindenwald, altro villain del mondo Harry Potter viene ben reso da Depp che probabilmente già annusava la fine di un era. Peccato per loro.
19) Chocolat, Lasse Hallstrom 2001. Questa commedia allo zucchero filato, ha segnato tante adolescenze. Molto leggero ma anche divertente, ci lascia un po’ sognanti ma forse solo questo, ricadendo nel film romantico ma deludentemente leggero.
18) Assassinio sull’Orient Express, Kenneth Branagh 2017. Il primo capitolo della fortunata saga dell’investigatore belga diretto da Kenneth Branagh che ne veste anche i panni ci regala una breve ma intensa interpretazione di Johnny Depp. Il film, fra i tre, secondo me è il meglio riuscito, sia per cast che per sceneggiatura.
17) La nona porta, Roman Polanski 1999. Johnny Depp si reintroduce nel genere Horror diretto questa volta da Roman Polanski, in un film che dimostra l’eleganza visiva del regista ma che produce limitati spaventi. Una delle maggiori critiche viene rivolta a personaggio di Depp che risulta essere monotono.
16) La vera storia di Jack lo Squartatore, Allen e Herbert Hughes 2001. Basato su un graphic novel, è la rivisitazione de la Leggenda di Jack lo Squartatore. Elogiato dalla critica per le interpretazioni, è per Depp la culla del personaggio che poi sarà Jack Sparrow.
15) Parnassus, Terry Gillian 2009. In questo film Depp ha un ruolo relativamente piccolo, a causa della sostituzione dell’attore principale, Heath Ledger, venuto a mancare poco prima della fine delle riprese. L’eredità da portare sullo schermo era grande e onerosa, ma c’è riuscito alla perfezione.
14) Arizona Dream, Emir Kusturica 1993. Una bizzarra storia d’amore e di affetto di Kusturica che crea una sua immagine di America spesso surreale. Ha però contribuito a immortalare Johnny Depp come idolo di ragazzine e immancabile rubacuori.
13) Nemico Pubblico, Michael Mann 2009. Non mentirò, nel 2009 avevo 12 anni ma dopo aver visto questo film al cinema, mi sono sentita sposata e ho sviluppato una certa ossessione per i cattivi dei film. Dillinger, interpretato da Depp nonostante sia un criminale della storia statunitense, è talmente bello e interpretato bene che quasi ti dispiace la fine che fa. E’ un dramma che ricorda Scorsese, un gioiello poco conosciuto ma che racconta una storia americana su più livelli.
12) La sposa cadavere, Tim Burton 2005. Doppiatore, attore. Come era già successo per Nightmare Before Christmas Johnny Depp presta la voce al personaggio principale del nuovo film in step motion di Tim Burton. Una tenera storia d’amore e di riscatto, colpevole però di tanti orrendi cosplay al Lucca Comics.
11) Rango, Gore Verbinski, 2011. Altro capolavoro del doppiaggio per Johnny Depp che presta la voce a un camaleonte nel selvaggio west, dove diventato sceriffo, cerca di mantenere l’ordine. Vincitore del premio Oscar per il miglior film d’animazione, ricorda i film western firmati dai grandi come Sergio Leone.
10) A nightmare on Elm Street, Wes Craven 1984. Il primo di tanti film; inizia con un horror la carriera di Depp, che assaggia il genere per la prima volta; Spaventoso, inquietante e piuttosto divertente, questo è Wes Craven al suo meglio.
9) Sweeney Todd, Tim Burton 2007. Un musical firmato Tim Burton. Nella Londra vittoriana si nasconde il malvagio barbiere e la sconsiderata moglie (Helena Bonham Carter) che fanno pasticcini di carne umana. Ma tutto cambia quando il passato bussa di nuovo alla porta dell’iconico barbiere.
8) Sleepy Hollow, Tim Burton 1999. La versione di Tim Burton dellastoria di Washington Irving è il suo miglior film fino ad oggi.Questo grazie alla collaborazione con il direttore della fotografia tre volte premio Oscar Emmanuel Lubezki. Dalle punte horror, si passa al comico senza nemmeno accorgersene troppo.
7) Neverland, Marc Forster 2004. L’interpretazione spesso viene criticata per essere risultata troppo melensa e sdolcinata; è vero che il film approfondisce le ombre del suo soggetto, ma ciò che rivela nel suo finale oscuro e nella performance elegante e discreta di Depp è commovente..
6) Paura e delirio a Las Vegas, Terry Gillian 1998. ” Voglio che sia visto come uno dei più grandi film di tutti i tempi e uno dei film più odiati di tutti i tempi”. Gillian aveva regione, e ha raggiunto l’obbiettivo, con l’adattamento di questo film dal libro di Hunter S. Thompson. E’ ormai diventato un film cult per le mmagini selvagge sia inebrianti che esasperanti.
5) Buon Compleanno Mr. Grape, Lasse Hallstrom 1993. Nonostante la giovane età e il co- protagonista, Depp riesce a rimanere il vero protagonista della pellicola. Leonardo di Caprio interpreta Arnie, il fratello mentalmente disabile, insomma una performance data anche l’età del giovane Di Caprio, difficile da mettere in secondo piano.
4) Donnie Brasco, Mike Newell 1997. Dopo vari personaggi strani e bizzarri Depp torna a interpretare un personaggio ‘normale ‘. Il gangster tradizionale lascia spazio all’interpretazione che lo rende dinamico lontanissimo dai ruoli che aveva interpretato fino ora. Il film ha ottenuto una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.
3) La fabbrica di cioccolato, Tim Burton 2005. Una delle migliori interpretazioni, e la più vivida che ricordo dall’infanzia. Un Wonka perfetto, ingenuo ma anche deciso. Tutto il film è una vera chicca, dalla personale impronta di Tim Burton fino alla magnifica interpretazione di tutto il cast.
2) Pirati dei Caraibi- La maledizione della prima luna, Gore Verbinski, 2003. Questo film rimarrà nell’anima di tutti, Per ogni attore c’è un film e un personaggio che rimarranno attaccati alla sua persona per sempre. E per Johnny Depp è proprio il Capitan Jack Sparrow. Compice un cast una colonna sonora indimenticabile, conosciamo per la prima volta Jack Sparrow e ce ne innamoriamo perdutamente. Come faremo senza adesso che la Disney non lavorerà più con Depp?
1) Ed Wood, Tim Burton 1994. Forse la prima collaborazione del duo più famoso del cinema. Insieme, traforomano un film sul peggior regista della storia di Hollywood in una lettera d’amore all’arte della creazione. In Ed Wood , un gruppo di strani appassionati si riunisce per mettere su uno spettacolo, probabilmente la metafora perfetta per questa collaborazione esasperatamente bella. Il film ha vinto due Oscar, incluso uno per Martin Landau, e rimane un classico di culto.
Top del Top : Edward Scissorshands, Tim Burton 1990. Una deliziosa storia, comica ma anche triste, romantica ma con le giuste punte di sorriso. Johnny Depp interpreta un diverso, che conosce la società e viene caldamente obbligato a farne parte in tutti i modi. Un capolavoro in tutti i sensi.
Post Amber Heard : Jeanne du Barry, Maiwenn 2023. Dopo il rocambolesco divorzio in mondovisione dalla bella attrice, Johnny Depp torna sul grande schermo come Luigi XV, nella meravigliosa atmosfera di Versailles. Il ritorno al cinema perfetto, come la sua breve interpretazione, Il problema era il film in generale. Comunque, ben tornato.
Una classifica dei 15 migliori film thriller da recuperare o rivedere per una panoramica del mondo thriller.
Il cinema thriller, ha la caratteristica di tenere lo spettatore con il fiato sospeso, a volte fin dall’inizio del film, coinvolgendoci e catturando la nostra attenzione fin dai primi frame.
Centrali in ogni film che si definisca thriller sono la suspense e il jumpscare; la prima, ci tiene incollati allo schermo cercando di prevedere quello che accadrà dopo, il secondo ci dà l’adrenalina necessaria per arrivare ancora coscienti alla fine del film. La suspance è difficile da creare, non è semplice paura o ansia, ma un misto equilibrato fra rivelazione e mistero, anticipazione e sorpresa.
Questa sarà una classifica dettata semplicemente dal mio gusto personale, e anche perchè ho cominciato a appassionarmi al genere thriller da poco. Sono ancora una novellina e non ne ho visti molti, se non forse i più famosi consigliati da vari amici molto più esperti di me.
(David Fincher,2007, Thriller/Giallo) Tratto da una storia vera, David Fincher unisce Robert Downey Jr, Mark Ruffalo e Jake Gyllenhaal in un maestoso thriller claustrofobico e buio.
( Martin Scorsese,2010, Drammatico/Thriller) Mark Ruffalo è il cooprotagonista insieme a Leonardo di Caprio di questo thriller psicologico ambientato in un manicomio degli anni 50. Accessibile solo via mare e circondato da faraglioni, sembra essere l’ultimo posto da cui i pazienti possono evadere. Ma…
( Christopher Nolan, 2000, Noir/Thriller/Drammatico) Guy Pearce interpreta Leonard Shelby, un uomo che successivamente a un’aggressione sviluppa una perdita di memoria a breve termine. Questo renderà molto difficoltosa la ricerca dell’assassino di sua moglie. Il film è presentato al contrario, per far immedesimare ancora di più lo spettatore nel protagonista.
( Clint Eastwood, 2003, Drammatico/ Thriller) Clint Eastwood è protagonista alla regia di uno dei film più belli che io abbia mai visto. Colpi di scena e suspence che tolgono il fiato fino alla fine del film, potere amicizia e amore si intersecano anche grazie alle magistrali interpretazioni di Tim Robbins, Kevin Bacon e Sean Penn.
(Johnathan Demme, 1991 Thriller ) Jodie Foster è Clarice, una neo assunta agente FBI che dovrà avere a che fare con Hannibal Lecter come primo caso. Ma il caso non è lui, il cannibale è solo il mezzo tramite cui verrà catturato un altro assassino. Definzione di suspence? Il silenzio degli innocenti.
(Roman Polanski, 2019, Drammatico/Thriller) J’accuse! scriveva Emile Zolà sulla prima pagina dell’Aurore nel 1895, quando il Capitano dello Stato Maggiore Albert Dreyfus viene condannato come traditore dall’esercito francese ed esiliato sull’isola del diavolo. L’ufficiale Georges Picquart scaverà nel profodno della questione portando alla luce scomode verità.
( Martin McDonagh, 2017 Drammatico/Thriller) Francis McDormand è protagonista di questo misto fra comedia e thriller, che affronta temi molto sensibili e particolari. Il passo con cui si arriva facilmente dal comico al grottesco in questo film è davvero veloce; presentato a Vnezia 2017 ha vinto un premio come migliore sceneggiatura.
(David Finch, 1999, Thriller/Drammatico) Io produco e vendo saponi. Edward Norton, Brad Pitt, Helena Bonham Carter si uniscono in questo thriller psicologico ma anche abbastanza divertente, regalandoci alcune delle loro migliori interpretazioni.
(John Schlesinger, 1976, Spionaggio Thriller) Dustin Hoffman interpreta Thomas, un giovane laurenado newyorkese che per caso di ritrova invischiato in un brutto caso di intrigo internazionale. Il fratello è un’agente segreto che viene ucciso e anche Thomas viene risucchiato dalla criminalità.
( Dario Argento, 1970 , Thriller ) Il debutto ufficiale di Dario Argento dietro la macchina da presa è un vero capolavoro. Pieno di suspace e terrore, questo film incarna l’essenza di Argento.
(Jean-Jacques Annaud, 1986, Giallo, Thriller, Storico) Dal libro di Umberto Eco, Sean Connery esce dai panni di 007 per interpretare Guglielmo di Baskerville, un monaco chiamato in un grande monastero per mediare fra due fazioni di monaci opposte. Insieme al fidato giovane compagno saranno testimoni di inspiegabili omicidi all’interno del monastero.
( M. Night Shyamalan, 1999, Thriller/Drammatico) Bruce Willis è uno scienziato che si interessa del particolare caso di un bambino di nove anni con poteri paranormali.
(George Sluizer, 1993, Thriller, Giallo) La scomparsa della fidanzata segna pesantemente Jeff ( Kiefer Sutherland) che nonostante dopo anni si sia rifatto una vita, con la scoperta di nuovi indizi, si decide a far riaprire il caso.
( Alfred Hitchcock. 1959, Spionaggio, Thriller) A volte avere una faccia abbastanza comune può portare ad essere arrestato al posto di un grande criminale internazionale. Lo sa bene Roger Thornhill (Cary Grant) accusato di crimini non commessi.
(Bong Joon-ho, 2019, Thriller ) Quando pensi di aver capito tutto, Parasite diventa tutt’altro. Lotta di classe, potere e satira politica fanno di questo film un vero e proprio capolavoro dello spaccato coreano.
Recensione umile e onesta di Saltburn, un film che ha scandalizzato metà continente, mentre l’altro aveva semplicemente 20 anni nel 2000.
Avete visto Saltburn? Noi si. Dai su guardatelo, mi raccomando sul divano, e chiamate anche i vostri genitori. Ma prima leggete la mia recensione di Saltburn!
Saltburn è un’imponente castello nelle ricche campagne inglesi, popolato da nient’altro che da ricchi annoiati inglesi. Alla trama ci penseremo dopo, per adesso soffermiamoci sul fatto che Emerald Fennel (potresti ricordarla per la Sceneggiatura di “una donna promettente” 2020, o Midge in Barbie, oppure Camilla Parker Bowles in The Crown), ha creato uno spaccato perfetto della ricca società inglese, che si nasconde dal peccato ma non riesce a privarsene.
Oliver è, a primo impatto, un genio squattrinato che frequenta Oxford per fortuna, grazie alle varie borse di studio. Insomma, ha la testa ma gli mancano i soldi. Presto fa la conoscenza di Felix, un buonissimo Jacob Elordi, da cui è difficile togliere lo sguardo. E lo sa anche Oliver, che pare essersene innamorato.
Galeotta fu la ruota rotta della bici. Felix, rimasto a piedi, viene presto soccorso da Olly, che casualmente si trova sulla sua stessa strada. Nasce così l’inizio di una breve amicizia. Breve perché non vorrei fare spoiler, ma insomma, uno ( in realtà tutti) dei personaggi secondari muore.
Da qui nasce non solo una splendida amicizia fra Felix e Olly, ma cresce anche la voglia di Olly di avere tutto i ciò che Felix ha, soldi, carisma e bellezza. Ma soprattutto Saltburn, dove Felix e la sua famiglia vivono da secoli e secoli.
Un imponente castello dove leggenda narra abbia pernottato Riccardo III e che lì spirito di una delle nonne Catton ancora aleggi.
Come film non lo definirei soft-porno, ma decisamente perturbante dal punto di vista erotico. La scena della vasca è effettivamente un po’ dura da mandare giù. That’s what she said!
Insomma, questo film mi ha ricordato Il talento di Mr. Ripley (1999)dove Olly è ovviamente il nostro Tom. La foga di voler tutto quello che gli altri hanno, porta inevitabilmente a compiere degli errori, a agire senza pensare troppo alla conseguenze. Una differenza fra questo due film ( Grazie alla mia amica Nora che ha portato alla luce questo interessante punto) potrebbe essere intanto la premeditazione che esiste in Olly, ma non in Tom, che invece agisce for the plot. Mr. Ripley viene scoperto alla fine, (forse, ai posteri l’ardua sentenza) mentre Olly, non solo finisce per uccidere un’intera famiglia, ma ne eredita anche il bene più prezioso, Saltburn.
Saltburn che è il palcoscenico della maggiore critica al Royal mode de vie, fatto di pomeriggi passati a giocare a tennis bevendo champagne o a guardare il sole che tramonta nella piscina. Pomeriggi colmati da assurde frivolezze, capaci di rendere vivi questi annoiati aristocratici. Il dolore viene anestetizzato da feste galattiche, o conversazioni al limite della superficialità, il gossip però, sempre ben voluto.
L’unico rammarico di Elspeth, la madre di Felix, è forse quello di non poter commentare la tragedia accaduta alla sua famiglia, in quanto anche lei, ne è caduta vittima.