The Fighter di David O. Russell

Iniziamo col dire che vedere Rocky (Sylvester Stallone), combattere contro Apollo Creed fino allo stremo delle loro forze, sconfiggere il pugile russo Ivan Drago diventando così un simbolo patriottico americano, allenare il figlio di Creed per aiutarlo a vendicare il padre (Creed 2 – film del 2018 diretto da Steven Caple Jr.) e sentire quella classica colonna sonora mentre si allena salendo la scalinata che porta al Philadelphia Museum of Art è indubbiamente divertente e stimolante.


Ma i film sulla boxe non sono solo questo!


Film consigliato di oggi: “The fighter”

Un film del 2010 di David O. Russell (regista di “American Hustle” e “Il lato positivo”) che ha portato Christian Bale e Melissa Leo a vincere il premio Oscar.

Oltre allo straordinario lavoro attoriale di Bale, che si può notare non solo grazie alle sue doti espressive e comunicative ma anche dalla sua capacità di saper adattare il proprio corpo in base al ruolo e al personaggio (per questo film perse un terzo circa del suo peso, arrivando a pesare 66 kg), anche la recitazione dei personaggi secondari è sublime, ognuno di essi è scritto e strutturato bene. Melissa Leo nei panni della madre manager e Amy Adams nel ruolo di Charlene, la ragazza di Micky, riescono a rappresentare al meglio i vari conflitti che possono venirsi a creare all’interno di un nucleo familiare alquanto problematico, imperfetto, come non siamo abituati a vedere sullo schermo.

Trama: Il film racconta la vera storia di Dicky Eklund (Christian Bale), un pugile professionista trasformatosi in allenatore dopo una vita di crimini e droga, e del fratellastro “Irish” Micky Ward (Mark Wahlberg), che dopo aver abbandonato prematuramente la carriera di pugile, sotto la guida di Dicky, è diventato un campione nel mondo del pugilato.

(fonte – Repubblica.it)

Perché vedere questo film

Come ho già anticipato, questo non è il classico film sulla boxe, anche se, in parte, è comunque presente quella struttura classica che caratterizza questa tipologia di film, ovvero la iniziale decadenza del protagonista che piano piano si trasforma in ribalta. In realtà ciò che rende questo film diverso nel suo genere sono tutti quegli elementi secondari che ruotano intorno alla storia principale.


La caratterizzazione dei personaggi è geniale, in particolare i due fratelli pugili sono scritti e rappresentati divinamente


La carriera da pugile di Micky è in declino e la pressione della numerosa famiglia, soprattutto della madre e del fratello tossico non lo aiutano a rialzarsi; di forte impatto è la parte del film dove Dicky è in carcere e si disintossica, questa scena rappresenta a tutti gli effetti il fallimento e il declino di un uomo. La fidanzata Charlene gli fa capire che deve allontanarsi dalla famiglia per poter tentare di raggiungere la vetta ma quando ottiene un incontro per il titolo non riesce a fare a meno dei consigli del fratello.

Micky ha la possibilità di arrivare dove non sono arrivato io e ha bisogno di me

Significativa è infatti la scena dell’ultimo round, in cui Micky, anche se aveva escluso il fratello perché considerato dannoso, decide comunque di chiedergli aiuto e di grande rilievo fu il discorso motivazionale di Dicky.

Ripeti con me! Testa corpo testa corpo

David O. Russel vuole mostrarci sia come e quanto può essere determinato un uomo nel cercare di raggiungere il proprio sogno sia quanto esso può essere fragile durante tale percorso. Entrambi i due fratelli stavano piano piano soccombendo dinanzi alle loro fragilità ma poi, ritrovandosi, sono riusciti a tornare a lottare per quello in cui credono; l’uno al fianco dell’altro nell’amore per il pugilato.

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