Per la recensione manga di oggi parleremo di Pluto e del suo paradossale messaggio che Naoki Urasawa è riuscito a trasmettere
Questa recensione non la volevo fare. Per quanto io voglia esprimere davvero quello che ho provato durante la lettura di questa opera, è come se mi sentissi legato o imprigionato a delle catene che cercano in tutti i modi di sabotare quello che vi voglio trasmettere. Sarà la grande importanza dall’opera o questa mia sindrome dell’impostore che mettono sulle mie spalle un grave fardello. A guardarla sotto un occhio oggettivo, è sicuramente vero che tutto questo, tutto ciò che sto provando, non sia considerato da tutti una cosa positiva, ma nel profondo del mio cuore, e dopo la lettura di questa opera, so bene di essere fortunato. Fortunato per cosa vi chiederete? Che senso ha sentirsi speciali nel provare delle emozioni negative? Il fatto è che abbiamo già “incontrato” tutto ciò che possiamo interiormente provare: Felicità, tristezza, odio, oppure paura o sorpresa e questo nostro expertise ci porta a voler eliminare, come autodifesa, tutti quei sentimenti negativi. Ma provate a pensare a qualcuno progettato senza la possibilità di provare emozioni, in un mondo in cui tutti attorno a lui si riempiono la bocca di queste fantomatiche e tanto osannate emozioni e di quanto siano importanti e preziose. Questi sono i robot, veri e propri umani fatti di latta, la cui vera unica mancanza sono la ciccia e queste tanto agognate emozioni. Ma se un robot provasse emozioni? Cosa potrebbe essere considerato? Si potrebbe davvero considerare un umano oppure no? Potrebbe davvero esistere qualcosa di così perfetto? È da qui che inizia la nostra recensione di Pluto
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Benvenuti in questa alquanto pesante e paradossale recensione di Pluto, un manga possiamo dire con i controcazzi, scritto e disegnato dal nostro Naoki Urasawa, considerato da molti uno dei migliori, se non il migliore, mangaka contemporaneo. Con Pluto, composto da 8 volumi editi da Planet Manga, Urasawa riprende una delle storie più icone e più famose di Osamu Tezuka, cioè Astro Boy considerato da tutti come uno dei cardini della tradizione dei manga giapponesi. Con molta audacia e soprattutto coraggio, Urasawa fa suo questa intramontabile storia e mediante la sua mano la rinterpreta in una chiave di lettura più thriller, fantascientifica e poliziesca. Badate bene che riuscire a creare qualcosa di così unico, rifacendosi a una delle storie più famose del Giappone e forse anche del mondo, non è assolutamente una cosa da poco, ma Urasawa ci riesce in modo perfetto. Una caratterizzazione dei personaggi fenomenale, una trama ben congeniata e ben raccontata, ma soprattutto un’emotività da togliere il fiato, marcheranno ogni singola pagina di questo favoloso manga. Ma d’altronde Urasawa è Urasawa e con i suoi capolavori come 20th Century Boys e Monster non ha mai deluso nessuno. Ma prima di entrare nel dettaglio di questa recensione vi voglio fare un sunto della trama di Pluto:
“Ehi tu! Guarda che gli umani devono passare per di qua!” “Ma io non sono robot, signore” “Ah cavolo di questi tempi, non si riesce davvero a distinguere un essere umano da un robot, allora per di qua!”. Questo potrebbe essere un piccolo indizio del tipo di mondo in cui ci troviamo nelle vicende narrate all’interno di Pluto: Ci troviamo parecchi anni avanti rispetto al nostro attuale presente, in una distopica e decisamente molto tecnologicamente avanzata Terra, in cui le macchine volano in alto nei cieli, e le case fluttuano raggruppate in quartieri come in delle cupole marziane. Tra tutte queste innovazioni e questo progresso tecnologico però, ciò che bazzica subito all’occhio, non sono le macchine volanti o i super grattacieli ma bensì i robot. Progettati per aiutare e assistere l’uomo in qualsiasi mansione, i robot pullulano per tutte le strade e gli edifici di questo nuovo mondo super dispotico e “blaze runniano” vivendo una loro vita, molto simile a quella umana. Pur essendo equipaggiati con le più potenti armi in commercio i robot non sono un pericolo pubblico e non lo saranno mai! Sviluppati con una intelligenza artificiale, quasi perfetta, nessuno robot è in grado di provare emozioni e nessun robot può, per volere mondiale, uccidere o ferire un umano. I robot di questo mondo non sono altro che delle fredde macchine calcolatrici fatte di lamiera, che non fanno altro che starsene li a prendere ordini. Ma è davvero così? C’è qualcosa però che si sta agitando nel fondo delle viscere di questo mondo, c’è qualcosa che si sta svegliando, qualcosa di molto triste e colmo di rabbia; un odio spaventoso si è risvegliato. Qualcosa o qualcuno sta iniziando ad eliminare i sette robot più forti e importanti del pianeta, insieme ad alcuni esponenti umani pro-robot, lasciandosi alle spalle di questi misteriosi omicidi, un simbolo, un paio di corna. Da qui partirà il mozzafiato thriller poliziesco, che con il detective robot Gesicht, uno dei membri dei sette robot più potenti del globo, andrà sempre più a fondo in questo macabro e contorto mistero.
Il disegno di Urasawa è una garanzia, dettagli paurosi, tavole pulite, ma all’occorrenza si sporcano per dare spazio ad una emotività sublime da perdere il fiato. Questa emotività che traspare dai volti e dalle scene di quest’opera è incredibile e permette al lettore di entrare a pie pari all’interno dei sentimenti dei personaggi. Un disegno lineare, pulito e solido va in contrasto con una scrittura dolce, appassionante, ma alle volte anche pesante che legano il lettore alla storia, facendogli mangiare tutto d’un fiato questi 8 volumi. Se dovessi scegliere cosa permette a Pluto di renderlo una opera come nessun’altra è proprio la sua umanità che traspare da esso. Certo i sentimenti delineati tra le pagine di questo manga sono molto accentuati e tendono a cogliere il lettore o impreparato oppure a scaturire in lui una sorta di empatia mista a compassione durante tutto l’arco narrativo. La pelle d’oca è assicurata e andando avanti nella lettura posso assicurarvi che si farà sempre più presente, portandovi chissà, anche a qualche lacrimuccia. Ma il vero protagonista qui è la già citata umanità che traspare durante tutta la lettura. È come se il lettore venisse costantemente messo in discussione, portandolo allo smarrimento e a un quasi dubbio esistenziale: “Sono davvero Robot quelli che sto vedendo?”. Le domande saranno tante e le risposte alle vostre domande ancora meno, ma una domanda in particolare rimarrà incastonate al vostro cuore: “Come può un robot essere più umano di un essere umano?”. Per quanto il concetto di umanità sia qualcosa di gigantesco e anche di molto soggettivo, credetemi, in questo manga riuscirete a sentirlo scorrere nei vostri occhi e a farlo vostro, qualunque esso sia.
Da prendere assolutamente in considerazione ci sono anche i personaggi e la loro evoluzione durante tutto il manga: Essi sono caratterizzati e scritti in modo ognuno completamente peculiare dall’altro e l’evoluzione di essi, elaborata in modo armonioso con il susseguirsi degli eventi, permetterà una immersione completa nelle tavole di questa fantastica opera. I volti, gli sguardi, i movimenti, sono una orchestra incredibile di emozioni quasi surreali che graveranno enormemente sul vostro cuore, rendendo questa vostra lettura unica e indimenticabile. Questo buon architettato viaggio che viene intrapreso insieme a questa presa di coscienza dei personaggi, creerà una miscela fondamentale per l’evoluzione di quest’ultimi perché ci permetterà di entrare dentro la loro umanità e dentro le loro emozioni. Ma se i principali protagonisti sono robot, come fanno a provare emozioni? È qui che si fonda il paradosso dell’umanità; come può qualcosa di non umano e di predestinalmente apatico, diffondere così tanta umanità e così tante emozioni? Ed è proprio attraverso questa evoluzione che tu, insieme ai personaggi della storia riuscirai a comprendere questo mistero e a farlo tuo. È questa la magia che regala Pluto.
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In conclusione, anche se potremmo stare qui a discutere per ore, vi voglio veramente consigliare questo pesantissimo ma anche appagante viaggio, che vi riempirà il cuore di umanità e di vere emozioni. Una storia coinvolgente, appassionante e piena di colpi di scena, che vi farà rimanere attaccati alle pagine pulite decise e piene di significato di questa opera fantastica. Ciò che rende quindi un essere umano tale, non è ciò di cui è composto; che sia metallo o carne, ciò che rende davvero chi siamo è la nostra umanità e ciò che ne consegue. Perciò Pluto colpirà ognuno di voi in modo diverso, nel modo più opportuno scelto proprio da voi.