Recensione del secondo capitolo della saga di Avatar creata da James Cameron nel 2009 “La via dell’acqua”
Avatar 2 la via dell’acqua è veramente un capolavoro del cinema! E ovviamente mi riferisco al tipo di esperienza che offre, dal punto di vista visivo soprattutto ma anche dal mio punto di vista anche sonoro. Certo, la sceneggiatura è a tratti pigra e con alcuni cliché tranquillamente evitabili, ma la trama è sicuramente più articolata del primo capitolo. Si esplorano meglio i personaggi già introdotti nel prime e se ne presentano tanti altri, caratterizzati al punto giusto, anche quando hanno poco minutaggio. Le nuove ambientazioni che vedono protagoniste l’acqua e le sua fauna e flora stupisce in ogni singolo frame. È quindi impossibile non rimanere sbalorditi da qualsiasi elemento presentato del pianeta Pandora. Dalle creature, ai coralli, al villaggio e ai Na’ vi dell’acqua.
Inoltre Cameron si è superato andando anche un po’ a rischiare poiché ha scelto delle ambientazioni assai ostiche da realizzare. In primis le scene in acqua, che sono difficilissime da animare in computer grafica. E poi la battaglia finale, oltre ad avere una fotografia allucinante, è un misto tra acqua e fuoco, che riesce a dare spessore ed epicità agli eventi in corso.
Dal punto di vista visivo quindi siamo 10 anni avanti al resto delle pellicole che normalmente troviamo in sala, una vera goduria per gli occhi. E già questo, a mio avviso, è un buon 80% del lavoro. Il restante 20% è alquanto soddisfacente, nonostante alcuni dettagli abbiano fatto un po’ storcere il naso. Innanzitutto il pretesto di trama mi sembra piuttosto debole: dato che dobbiamo rendere mansueti i nativi di Pandora e renderli non una minaccia, focalizziamoci su Jake e basta. Io capisco che è colui che ha fatto partire l’insurrezione, il guerriero più valoroso, il capotribù, ma si tratta comunque di un singolo, e mi sembra inutile dover usare tutta una serie di armamenti per combatterlo, soprattutto dopo che se n’è andata dalla foresta e si è nascosto lontano dalle zone interessate.
Però comunque si tratta di una singola “banda” scelta apposta e le navi con cui gli umani cacciano i tulkun. Inoltre alcune dinamiche sul finale un po’ prevedibile denotano una sceneggiatura piuttosto pigra, ma nel complesso ampiamente sufficiente.
Ho apprezzato molto la caratterizzazione di alcuni personaggi, soprattutto del lato giovane del cast. Kiri mi ha stregato, spero tanto che in futuro avrà un ruolo centrale per i risvolti narrativi, perché sembra davvero un personaggio molto intrigante e su cui poter costruire davvero delle cose interessanti. Finalmente i personaggi secondari hanno un’importanza rilevante, a differenza del prima. Qui la famiglia Sully è quasi la protagonista della storia, nonostante in realtà si percepisce la volontà di Cameron di enfatizzare e far spiccare tra tutti il personaggio di Jake.
Se vuoi leggere articoli simili, clicca qui.
La caratterizzazione dei personaggi però richiede molto tempo, e le conseguenze sono una parte centrale piuttosto lenta e ridondante che, al netto dello sfoggio virtusistico di Cameron, poteva essere tranquillamente asciugata di una mezz’ora buona, ma sta allo spettatore decidere se ritenere valida di una visione seppur lenta una serie di sequenze in cui in pratica si mostra come i personaggi si ambientano nel nuovo habitat. Al contrario nel primo film semplicemente venivano mostrate alcune scene di warm up e addestramento da parte di Jake, unito a un voice over che spiegava il processo di adattamento alla nuova vita su Pandora
La scelta di riutilizzare il colonnello Miles Quaritch come villain è per me un’arma a doppio taglio. Da un lato bene, perché il personaggio compie anche un piccolo arco evolutivo, dall’altro rischia di essere lo stesso identico villain del primo film, con in più una banda di sgherri di cui non sappiamo praticamente nulla. Personalmente non mi ha dato fastidio, ma ero curiosi di vedere qualcosa di diverso dal primo film.
In generale, per tutta la visione si ha l’impressione di vedere il primo capitolo più allungato, più in grande, più lungo, con le stesse situazioni riproposte meglio e più dettagliatamente. Questo per me non è un difetto, ma va riconosciuto che se il precedente del 2009 non è piaciuto, difficilmente questo seguito avrà giudizio diverso.
Seguici su tutti i nostri social, e ti ricordo che siamo in live tutti i giorni tranne il sabato e due venerdì al mese
Qui il sito ufficiale di 20th Century Studios per informazioni più ufficiose.