Everhood [ Recensione ] : Un trip di acidi ma senza gli acidi

Rinunceresti alla tua umanità per raggiungere l’immortalità”? Una delle tante domande esistenziali e paradossali che l’uomo in un momento indefinito della sua esistenza si è sicuramente posto. Ecco ammetto che potrebbe risultare strano da concepire, ma la stessa domanda, letteralmente nei primi 2 minuti di gioco, viene ambiguamente posta al giocatore dal titolo di cui parlerò in questa recensione: Everhood. Non mi era mai capitato tra le mani un videogioco così particolare, ma soprattutto così divertente; ero partito con l’idea che Everhood sarebbe stato un gioco, o più precisamente un trip di acidi, molto simile ad Undertale, (trovi la sua recensione qui sotto) ma ricolmo e sommerso da effetti psichedelici e distorsioni intrippanti.

Ma credimi quando ti dico, che mi sbagliavo di grosso. Una “favola” che va contro i modelli standard degli RPG, arrivando addirittura a rasentare i limiti della sanità mentale e della pazzia, ma detentrice di una trama, stranamente pesante e piena di colpi di scena.


Rinunceresti alla tua umanità per raggiungere l’immortalità?


Everhood sviluppato da Chris Nordgren e Jordi Roca e pubblicato da Foreign Gnomes il 4 marzo 2021 su Nintendo Switch e PC, può essere associato a tutti quei videogiochi Earthboundiani, che riprendono ed ereditano tutte le caratteristiche più importanti del famoso titolo e le rielaborano per creare, a loro volta, storie totalmente fuori dai soliti schemi narrativi, come ad esempio, Lisa The Painful e OMORI (trovi la recensione ai due titoli qua sotto)

Ma possiamo osservare all’interno di Everhood la forte presenza di due titoli, colonne portanti degli RPG, di cui il videogioco ha preso fortemente spunto: Yume Nikki e Undertale.  Da una parte Yume Nikki ha donato al gioco i suoi paesaggi dispersivi e enigmatici e la sua particolare configurazione dell’hub suddivisa in porte e, invece, da Undertale riceve la sua splendida caratterizzazione e diversificazione dei personaggi, che li rendendo ad uno ad uno totalmente unici nel loro genere , la struttura dei dialoghi, sommersi da una costante comicità tipica di Undertale ma soprattutto la presenza della rottura della quarta parete con cui il gioco schiettamente porrà al giocatore domande molto dirette e quasi angoscianti. Questa rottura della quarta parente, riuscirà a far perdere al giocatore il proprio orientamento, mandandoti in piena confusione: “Con chi sta effettivamente parlando il gioco?” “Sta parlando con me o con il mio personaggio?” “Sono scelte che devo prendere come Io o come il personaggio che interpreto?”. Domande alle quali avrai una risposta solamente giocando questo bizzarro titolo. Ma ciò che fa discostare Everhood dai suoi “genitori” e lo rende unico tra gli RPG sopra citati sono la sua trama e il suo gameplay.


Everhood è l’unione di RPG cult come Yume Nikki e Undertale, ma rivisitati in modo unico


La trama di Everhood è MOLTO particolare e si nasconde dietro la maschera della “classica avventura fantasy”, in cui al protagonista viene rubato qualcosa di importante che, contro la sua volontà, lo costringe a partire alla ricerca di ciò che gli è stato rubato .Ti risveglierai nei panni di Red, una marionetta di legno a cui però è stato sottratto un braccio. Da qui partirà questa strana e molto psichedelica avventura in cui la nostra bambola di legno cercherà di recuperare il suo braccio, rubatogli da uno gnomo sotto volere di un mono-occhio grosso e viola maiale, Gold Pig. La trama sarà un roller coaster di emozioni che spaziano dall’angoscia, a momenti ambigue e a volte esilaranti, fino ad arrivare alla pazzia e al disorientamento più totale. Ovviamente non posso andare oltre, perché non voglio rovinare l’avventura che ha in servo per te questo, a dir poco, strambo titolo, ma posso assicurarti che una storia così distorta può benissimo competere con trame del calibro di Inception e Memento.


Ti immedesimerai nei panni di Red, una bambola di legno, alla ricerca del suo braccio rubato


Everhood è uno stupore dietro l’altro, una novità ne segue un’altra e una delle caratteristiche peculiari del gioco che lo rendono, letteralmente, unico, è il gameplay: Everhood si traveste da RPG, in quanto non ci saranno statistiche da potenziare o livelli da aumentare e si mischia ad un rhythm-game, esattamente come Guitar Hero, in cui a tempo di musica dovrai in tutti i modi, non azzeccare al tempo giusto le note, ma evitare i colpi dell’avversario. Le Fight del gioco si concentreranno su un campo di battaglia principalmente in 2D composto da 5 postazioni in cui il giocatore potrà spostarsi scansando e saltando i colpi del nemico.  Esattamente come la trama, che sarà piena di cambiamenti e di colpi di scena, lo stesso avverrà all’interno del gameplay: le modalità di gioco e il modo in cui sconfiggerai chi ti si parerà davanti saranno sempre in constante cambiamento. Non potrai abituarti ad uno stile di combattimento, quando il gioco ti schiafferà davanti un altro stile totalmente diverso da quello precedente. In questa odissea fatta, non solo di schivate e salti, incontrerete gare di go-kart, percorsi ad ostacoli in 3D, stanze piene di proiettili da evitare e prenderai anche parte, insieme agli amici di questo mondo, ad una partita di un gioco di ruolo (si esatto giocherete ad un gioco di ruolo dentro un gioco di ruolo). Ma questo costante mutamento non si presenterà unicamente all’interno dei vari “mini-game” del titolo, infatti accadrà spesso che internamente alle battaglie, fra molto virgolette “normali”, avverranno delle variazioni alquanto singolari, come la rotazione del campo di battaglia o disturbi visivi psichedelici che andranno a far perdere la concentrazione al giocatore, per rendere il tutto ancora più impegnativo, ma sicuramente più divertente.


Il gameplay di gioco è un vortice perpetuo di cambiamenti e divertimento!


Essendo quindi un ibrido tra un RPG e un rhythm-game un elemento fondamentale che deve accompagnare il giocatore nella sua avventura è la musica! Ogni battaglia sarà accompagnata da brani di musica elettronica che caricheranno il giocatore migliorando sicuramente le sue performance e la sua coordinazione occhio-mano, fondamentale in questo gioco. Forse sono stato abituato male con le fantastiche canzoni di Undertale e soprattutto so che non dovrei fare comparazioni tra i due titoli, ma molti brani di Everhood, non reggono proprio il confronto. Non ci saranno molte canzoni memorabili all’interno di Everhood ,come invece lo sono quasi tutte quelle di Undertale, infatti alcune di esse risulteranno molto neutre e prive quasi di ritmo. Tutto ciò è sicuramente un grande peccato perché comunque stiamo parlando, si di un RPG, ma anche di un rhythm-game in cui la musica è la parte fondamentale che dovrebbe comunque sorregge e rendere unico il titolo. Con questo voglio dirvi che, si, ci sono sicuramente brani interessanti e molto piacevoli, ma il resto delle altre canzoni verranno dimenticate subito dopo aver concluso una battaglia.


Una musica carica e accattivante, ma non memoriabile


Un’altra componente che secondo me è stata molto trascurata, nello sviluppo del gioco, sono gli scenari e le ambientazioni: spesso infatti troveremo paesaggi completamente vuoti e con pochissimi dettagli, lasciandoti quasi l’amaro in bocca. Anche se è stata una scelta dello sviluppatore attingere a questo stile minimal, che sfrutta la colorazione dei soli contorni su sfondo nero, per delimitare un oggetto di scena, avrei preferito qualche dettaglio in più soprattutto nella mappa di gioco in cui a volte sembra proprio che si siano dimenticati di “arredarla”. Questa scelta rende sicuramente più ambiguo e strano il titolo, ma con una grafica pixellosa così accattivante, avrei preferito qualcosa in più. Se gli scenari della mappa potrebbero sembrare un po’ trascurati, per quanto riguarda l’aspetto visivo delle fight siamo su tutt’altro livello: un uso continuo, ma non per questo fastidio, di colori sgargianti e super accesi che renderanno ogni singola battaglia molto coinvolgente e soprattutto molto impressionante.


Paesaggi spogli , ma per questo molto suggestivi


Everhood a mio parere non è un gioco difficile, non ho riscontrato molte difficoltà a battere il gioco in modalità Hard (che a detta degli sviluppatori è la modalità in cui è stato pensato il gioco) se non prettamente all’inizio del gioco quando per abituarsi ai ritmi e alle tempistiche di schivata e salto, si potrebbe incontrare un po’ di difficolta. Anche se non ho trovato questa grande difficoltà nel battere gli avversari incontrati sul mio cammino, non posso non ammettere che vincere regala comunque grandi soddisfazioni!


Una difficoltà non eccessiva e molto godibile


Traendo le somme , questo titolo, dalla durata di circa 9 ore, regala un’avventura totalmente unica e decisamente molto intrippante, che ti scaraventerà all’interno di un mondo mai visto prima e con personaggi unici e soprattutto molto particolari! Pur con qualche difetto come i già sopra citati e qualche caricamento decisamente troppo prolungato il gioco riuscirà sicuramente a lasciarti a bocca aperta e a farti rimanere attaccato allo schermo! Anche non avendo una longevità cosi prolungata, devo comunque consigliarti assolutamente di provare questa esperienza bizzarra ma allo stesso tempo angosciante!