I 20 nemici più forti di tutto Dragon Ball

I nemici più forti di tutto Dragon Ball

Goku e i suoi alleati hanno combattuto contro molti cattivi nel franchise di Dragon Ball. Ecco i 20 nemici più forti di tutto Dragon Ball

Uno degli anime più apprezzati, Dragon Ball ha aperto la strada a una pletora di serie. Ha introdotto l’idea di “potenziare” e diventare più forti grazie alla rabbia, all’allenamento e a comodi espedienti di trama. Senza Dragon Ball e Dragon Ball Z, non esisterebbero serie come Naruto, Bleach, Yu Yu Hakusho e molte altre. Con l’atteso ritorno del manga Dragon Ball Super, sembra che il franchise non finirà mai.

Goku e il resto dei combattenti Z non sono gli unici ad arricchire la serie: con un’incredibile rogues gallery composta da alieni bizzarri e mostri interdimensionali, non manca mai qualcuno da combattere. Nel corso degli anni, per intrattenere sempre di più il pubblico, i combattimenti di Goku sono diventati sempre più estremi. Una volta la preoccupazione più grande di Goku era affrontare qualcuno abbastanza potente da distruggere una città, mentre adesso ha a che fare con nemici abbastanza forti da distruggere l’universo. Chi sono i nemici di Dragon Ball più forti che Goku e i suoi amici hanno affrontato finora?

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20. Imperatore Pilaf

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L’Imperatore Pilaf è di gran lunga il cattivo più debole del franchise di Dragon Ball. Tuttavia, Pilaf, Mai e Shu non sono mai stati pensati per essere “forti” nel senso convenzionale del termine. L’Imperatore Pilaf cercava le Sfere del Drago con l’intenzione di dominare il mondo. Infatti quando il personaggio è stato introdotto, Dragon Ball non era una serie su alieni divini che cercavano di distruggere l’universo.

Dragon Ball era una serie d’avventura scritta come una commedia. Quando Goku e i suoi alleati sono diventati più potenti, la serie ha abbandonato Pilaf e le sue buffonate. Il cattivo e i suoi partner tornano spesso in Dragon Ball Super, per lo più per ridere.

19. L’Armata del Red Ribbon

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Agli inizi di Dragon Ball, gli elementi soprannaturali erano ancora pochi e poco diffusi. Le trasformazioni e il ki erano ancora presenti, ma non erano così abbondanti, ciò significava che un potente esercito umano poteva rappresentare una vera minaccia.

L’Armata del Red Ribbon originale è composto per lo più da nemici umani le cui abilità impallidiscono rispetto a Goku, ad eccezione di alcuni come il Mercenario Tao e il Generale Blue. L’Armata del Red Ribbon ha continuato a rimanere in agguato, prima grazie al continuo sviluppo dell’Androide del Dr. Gero e poi quando l’organizzazione è stata completamente rianimata da Magenta in Dragon Ball Super: Super Hero.

18. Re Piccolo

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L’anime originale di Dragon Ball è stato piuttosto spensierato per le prime due stagioni: i primi episodi si incentravano meno sui cazzotti e più su Goku che incontrava i suoi migliori amici e si avventurava alla ricerca delle Sfere del Drago, introducendo i fan nel suo incredibile mondo. Il tono della serie cambia radicalmente quando entra in scena Re Piccolo.

Re Piccolo riesce a conquistare il mondo, utilizzando un esercito di scagnozzi e mostri, sconfiggendo Goku e uccidendo persino Krillin. Goku deve scatenare tutta la sua potenza per sconfiggere Re Piccolo, ma non prima che il re giochi un’ultima carta, creando un uovo contenente la sua progenie.

17. Piccolo

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Un beniamino dei fan, Piccolo ha fatto parte di Dragon Ball Z e Dragon Ball Super fin dagli ultimi anni di Dragon Ball. Suo padre, Re Piccolo, è stato uno dei nemici più duri di Goku, dando all’eroe bambino la battaglia più difficile della sua giovane carriera. Dopo una brutale battaglia, Goku uccide Re Piccolo, ma prima di morire, il signore dei demoni da alla luce Piccolo, infondendogli tutto il suo odio, affinché un giorno possa uccidere Goku e sottomettesse l’umanità.

Quando Piccolo incontra per la prima volta Goku nel Torneo Mondiale di Arti Marziali, ha tutte le intenzioni di farlo.

Nonostante gli anni di addestramento che Goku aveva ricevuto da Kami, Piccolo si dimostra quasi più che all’altezza del giovane guerriero. Solo grazie a trucchi e un po’ di fortuna Goku riusce a prevalere. In seguito, dopo aver allevato il figlio di Goku, Gohan, in vista dell’arrivo dei Saiyan, Piccolo diventerà uno dei più stretti e forti alleati di Goku.

16. I Saiyan

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Dopo l’arrivo di Raditz, il fratello Saiyan di Goku, si apre un mondo completamente nuovo in Dragon Ball Z. Goku scopre di appartenere a una razza di guerrieri super potenti che non solo hanno trascorso una vita a conquistare mondi, ma sono tra le specie più forti del cosmo. Costretto a combattere contro suo fratello dopo che Raditz ha rapito Gohan, Goku si allea con Piccolo. Insieme, sconfiggono Raditz, ma a costo della vita di Goku. Un anno dopo Nappa e Vegeta arrivano sulla Terra.

Anche in questo caso, l’arrivo di Vegeta segna una pietra miliare in Dragon Ball Z, e negli anime in generale, in quanto favorisce l’idea di iniziare come nemici per poi passare ad amichevoli rivali per tutta la vita. Tuttavia, prima che Goku e Vegeta sviluppino un rispetto reciproco e diventino alleati, Vegeta e Nappa uccidono la maggior parte degli amici di Goku.

15. La Ginyu Force

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Dopo che Goku ha combattuto contro Vegeta, ci si è chiesti chi o cosa potesse venire dopo. Dopotutto, Vegeta si era vantato di essere in grado di distruggere un pianeta. Questo ha dato il via alla serie: chiunque si fosse trovato ad affrontare avrebbe dovuto essere un distruttore di pianeti e oltre. Durante la ricerca del pianeta Namek per ottenere le sfere del drago, Gohan, Crilin e Bulma vengono a conoscenza del malvagio dittatore intergalattico Freezer. Scoprono anche che ha ingaggiato la Ginyu Force per acquisire le sfere mistiche e sebbene Freezer sia considerato il più potente dell’universo, delega le uccisioni a coloro che sono sotto di lui.

I Combattenti Z formano una tenue alleanza con Vegeta e nonostante sia più forte di quando ha combattuto per la prima volta contro Goku, Vegeta perde contro i Ginyu. La Ginyu Force surclassa Vegeta, Gohan e Crilin, dando vita ad alcuni dei combattimenti più brutali di Dragon Ball fino a quel momento. Solo un Goku appena potenziato può batterli e Ciononostante, ogni membro della Ginyu Force viene ucciso da Vegeta.

14. Garlic Jr.

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Garlic Jr. è degno di nota per avere una saga anime che funge da sequel di un film. Garlic Jr. ha fatto il suo debutto in DBZ nel primo film di DBZ, Dead Zone. In Dead Zone, ambientato prima della Saga dei Saiyan, Garlic Jr. desidera vendicarsi del fatto che Kami ha imprigionato suo padre. Per ottenere questa vendetta, Garlic Jr. raccoglie le sfere del drago e desidera l’immortalità.

Garlic Jr. è stato imprigionato alla fine di Dead Zone, tuttavia, è tornato in un episodio filler dell’anime. La Saga di Garlic Jr, ambientata tra le saghe di Freezer e Trunks, coinvolge Garlic Jr. che fugge dalla Dead Zone e fa precipitare il mondo in un’apocalisse di “zombie” con la Black Water Mist. Senza l’aiuto di Goku e Vegeta, Gohan, Piccolo e Crilin riescono a rispedire Garlic Jr. nella Dead Zone.

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13. Cooler

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Si discute spesso se Cooler, il fratello di Freezer, sia canonico o meno. Se Cooler è canonico, è un’opportunità per scoprire un altro lato della famiglia disfunzionale di Freezer. Da giovani, Freezer e Cooler si odiavano, ma dopo aver saputo che Freezer era morto per mano di un Saiyan della Terra, Cooler aveva bisogno di vendicare la sua famiglia.

Al suo arrivo, l’aspetto di Cooler era quasi identico a quello del fratello. Nel combattimento in questa forma, Goku resiste bene al nuovo nemico, ma Cooler rivela che, a differenza del fratello, può trasformarsi ancora una volta e per non soccombere Goku si trasforma in Super Saiyan. Sopraffatto, proprio come il fratello prima di lui, Cooler si rifiuta di arrendersi e per poco non distrugge la Terra con una Death Ball, che viene respinta dalla Kamehameha di Goku.

12. Gli androidi del dottor Gero

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L’arrivo di Trunks ha creato le premesse per alcuni dei momenti più importanti di Dragon Ball Z. Dopo aver viaggiato nel tempo, Trunks avverte Goku e i suoi amici che tra tre anni una coppia di androidi li ucciderà. Prendendo a cuore l’avvertimento, Goku e gli Z Fighters si allenano più duramente che mai per prepararsi alla minaccia.

I primi androidi ad apparire sono l’androide 19 e l’androide 20. Anche se Goku perde, a causa di problemi cardiaci preesistenti, Vegeta e Piccolo battono il duo meccanico, anche se gli eroi non sanno che Trunks ha inavvertitamente sbagliato linea temporale e che gli androidi 19 e 20 non sono la vera minaccia. Quella vera in realtà sono gli androidi 17 e 18 che una volta attivati, uccidono il dottor Gero e sconfiggono il resto degli Z Fighters prima di essere assorbiti da Cell.

11. Broly (Dragon Ball Z)

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Spesso definito il Super Saiyan leggendario, la potenza di Broly era sbalorditiva anche quando era solo un bambino. Vegeta aveva sempre sentito parlare del mito del Super Saiyan Leggendario e pensava che non fosse altro che un racconto.

Quando incontra il temibile cattivo, Vegeta cambia completamente idea e sprofonda nella paura, rendendosi conto che nonostante lui, Goku, Gohan e Trunks siano tutti in grado di diventare Super Saiyan, non sono nulla di fronte a Broly. Apparentemente più forte a ogni secondo che passa, i limiti di Broly non sono del tutto noti. Solo grazie agli stratagemmi di DBZ, con i combattenti Z che prestano la loro energia, Goku riesce a vincere.

10. Cell

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Gli Androidi possono essere stati pericolosi, ma non sono nulla in confronto a Cell e alla sua potenza impressionante. Creato dal Dr. Gero, Cell possiede il DNA di Goku, Vegeta, Piccolo, Freezer e altri grandi guerrieri. Sebbene questo lo renda temibile, l’assorbimento da parte di Cell degli androidi 17 e 18 gli permette di raggiungere la sua forma Perfetta, trasformandolo in un essere in grado di spazzare via sistemi solari.

Con Cell non è in gioco solo il pianeta, ma l’universo. Se gli Z Fighters avessero perso, Cell avrebbe distrutto il mondo e si sarebbe spostato nel cosmo, distruggendo un mondo dopo l’altro. All’inizio sembrava che nessuno potesse fermarlo, ma la macchinazione di Cell alla fine ha portato alla luce il potere latente di Gohan, che si è trasformato in un Super Saiyan 2. In ogni caso, Cell sfiora la vittoria; il suo potere ha posto l’asticella per tutti i personaggi a venire.

9. Janemba

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Potente quasi quanto Majin Bu, Janemba è letteralmente la definizione vivente del male. Antagonista centrale del film Dragon Ball Z: Fusion Reborn, Janemba è una piaga non solo per la Terra, ma la sua esistenza minaccia tutta la realtà, compreso l’aldilà.

Janemba ha due forme e, sebbene Goku sia riuscito a sconfiggere la prima trasformandosi in Super Saiyan 3, la seconda forma di Janemba si è rivelata comunque troppo per lui e per Vegeta. Con la capacità di manipolare la realtà, usando essenzialmente il tempo e lo spazio come armi, Janmeba è incredibilmente temibile e la sua unica vera debolezza erano gli insulti che gli venivano lanciati, che lo coglievano temporaneamente di sorpresa. Se Goku e Vegeta non si fossero fusi in Gogeta, avrebbe distrutto l’universo. I Saiyan fusi riescono a distruggere il demone purificando la sua energia malvagia con un attacco speciale.

8. Majin Bu

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Creato dal malvagio mago Bibidi, Majin Bu è un djinn malvagio e il cattivo più potente di tutto Dragon Ball Z. Dopo essere stato resuscitato dal figlio di Bibidi, Babidi, Bu si scatena, distruggendo i protettori della Terra. Il potere di Bu è così grande che uccide Vegeta, Super Saiyan 2, distrugge la Terra e Goku è costretto a diventare Super Saiyan 3 per la prima volta.

Mentre gli spettatori hanno già visto altri cattivi con la capacità di trasformarsi, il potere di Bu è particolarmente unico. Bu assorbe i suoi sfidanti, aumentando la sua forza e alterando il suo aspetto e il suo stato mentale, riuscendo a diventare così più forte del Super Saiyan 3 Goku, costringendo Goku e Vegeta a fondersi in Vegito. Nonostante tutto, Goku ha dovuto caricare la più grande Spirit Bomb che avesse mai prodotto per porre fine al più forte cattivo di DBZ.

7. Goku Black

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Dalla sua orribile e intensa introduzione, Goku Black ha segnato un cambiamento più oscuro in Dragon Ball Super. Goku Black era l’apprendista del Supremo Kai del 10° Universo, Zamasu, proveniente da una linea temporale principale non modificata. Zamasu ha usato le Super Sfere del Drago per rubare il corpo di Goku di quella linea temporale e diventare Goku Black. Goku Black si allea poi con il suo sé futuro, Future Zamasu, e tenta di spazzare via tutti i mortali del multiverso.

Avendo preso il controllo del corpo di Goku, il potere di Goku Black è una combinazione del potere di un Kai Supremo e della forza di un Saiyan. Questo gli permette di diventare più forte a un ritmo molto più veloce di qualsiasi Saiyan. Pur non potendo trasformarsi in un Super Saiyan tradizionale, Goku Black possiede una propria variante della tecnica, ovvero la trasformazione in un Super Saiyan Rose. Questa singola trasformazione era tranquillamente in grado di affrontare Goku o Vegeta in Super Saiyan Blue, la loro forma più forte.

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6. Cell Max

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Il film Dragon Ball Super: Super Hero ha introdotto molti nuovi elementi nel mondo di Dragon Ball, tra cui nuovi androidi, nuove trasformazioni e persino un nuovo Cell. L’Esercito del Nastro Rosso resuscita una versione mostruosa di Cell e a peggiorare le cose, Goku e Vegeta sono via ad allenarsi con Beerus, Whis e Broly. Questo porta Gohan e Piccolo a fare un passo avanti e a ottenere ciascuno una nuova forma.

Cell Max è ancora più forte del Perfect Cell originale e richiede a Gohan di attingere a un’altra forma nascosta per sconfiggerlo. Cell Max ha anche pochissime debolezze, a parte la sommità della sua testa a cui gli eroi mirano.

5. Freezer

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Freezer è riapparso nel franchise di Dragon Ball in varie occasioni. È “morto” già due volte, ma ogni volta gli sceneggiatori hanno escogitato modi ingegnosi per riportarlo in vita. Quando gli scagnozzi di Freezer lo resuscitano, il signore della guerra interstellare vuole uccidere Goku. Rendendosi conto che il suo nemico è più forte che mai, Freezer decide di allenarsi per la prima volta in vita sua.

Quando Freezer attacca la Terra una seconda volta, si presenta con una nuova trasformazione, che lo trasforma in Freezer d’Oro. Goku, ora in grado di trasformarsi in Super Saiyan Blu, viene colto di sorpresa. Quasi sconfitto dalla potenza di Frieza, Goku riesce a prevalere su Freezer ingannandolo e facendoli spendere inutilmente la sua energia. Freezer, pur conservando il suo corpo nell’aldilà perché incapace di arrendersi alla sconfitta, continua ad allenarsi mentalmente, il che lo aiuta a diventare un personaggio chiave nel Torneo del Potere.

4. Broly (Dragon Ball Super)

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Il Broly apparso nel film Super Saiyan Leggendario non è mai stato considerato canonico, come la maggior parte dei film di DBZ. Tuttavia, nel 2018, con l’uscita di Dragon Ball Super: Broly, Akira Toriyama ha introdotto un nuovo Broly, ritrattando la vecchia versione.

Questo nuovo Broly ha combinato i poteri della forma scimmiesca del Saiyan con il Super Saiyan, ottenendo una trasformazione più potente delle forme Super Saiyan Blue di Goku o Vegeta. Broly è alimentato da una rabbia inflessibile, ma questa è anche la sua rovina. Ciò che ha in forza grezza, gli manca in intelligenza e strategia e dopo che Goku e Vegeta si fondono in Gogeta, il combattimento è incredibilmente unilaterale a favore degli eroi. Tuttavia, il potenziale di Broly è evidente e Goku e Vegeta cercano di coltivarlo sotto forma di alleato potente e affidabile.

3. Zamasu fuso

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Il potere di Zamasu fuso è così grande che la sua forza non solo minaccia una realtà, ma si diffonde anche in altre dimensioni e linee temporali, minacciando di spazzarle via tutte. Dopo che Zamasu e Goku Black hanno combattuto contro Goku e Vegeta, il duo malvagio ha capito che non doveva più sottovalutare i suoi avversari e si è fuso. Rivelando che la loro arma segreta era un set di orecchini Potara, diventarono l’essere conosciuto come Fused Zamasu.

Affrontando l’assalto combinato di due Super Saiyan Blu, Fused Zamasu domina Goku e Vegeta con uno sforzo minimo. La situazione sembra essere senza speranza, poiché nulla, nemmeno il Super Saiyan Blu Vegeto o la Spirit Bomb Sword di Trunk, può abbatterlo definitivamente. Anzi, distruggere il suo corpo non faceva altro che liberare una potenza maggiore. Solo Zen-Oh, che è a tutti gli effetti un Dio, è stato in grado di ucciderlo, cancellando ogni traccia del cattivo dall’esistenza.

2. Beerus

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Il primo nemico di Goku in Dragon Ball Super è stato Beerus, il Dio della Distruzione. Quando Beerus viene a sapere che Goku è riuscito a battere Freezer e a diventare Super Saiyan, il dio spera che il guerriero sia in grado di saziare la propria voglia di combattere. Volendo trovare il Dio Super Saiyan, sulla base di un sogno fatto, Beerus affronta Goku. Dopo aver battuto Goku in soli due colpi, Beerus si dirige verso la Terra e decima il resto dei combattenti Z.

Dopo essersi ripreso dal primo incontro, Goku affronta nuovamente Beerus. Questa volta, grazie al Drago Eterno e all’energia presa in prestito dai suoi amici e familiari Saiyan, raggiunge il livello di Super Saiyan God e combatte contro Beerus. Anche con la nuova potenza e lanciando pugni in grado di essere percepiti in tutto l’universo, Goku perde. Dopo il combattimento, Beerus afferma di essersi trattenuto per tutto il tempo e di volersi semplicemente divertire. Attualmente non si sa se Goku sia più forte di Beerus, nonostante sia diventato molto più forte.

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1. Jiren

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A differenza di quasi tutti i personaggi, Jiren è l’unico antagonista che non è un cattivo. Attualmente è l’essere più forte che Goku abbia mai combattuto, come si è visto nel Torneo del Potere di Dragon Ball Super. L’esistenza di Jiren è stata una leggenda in altri universi; è considerato l’unico mortale che un Dio della Distruzione non può sconfiggere. Jiren ha un elenco incredibilmente lungo di imprese incredibili.

La sua presenza ha scatenato un ki così intenso da scuotere l’intero Mondo del Vuoto, un regno di dimensioni infinite. Ha sconfitto facilmente ogni forma dell’arsenale di Goku, ha deviato la Spirit Bomb dell’Universo 7 di Goku con un semplice sguardo ed è uscito dalla prigione temporale di Hit con una semplice mossa, osservando che il potere di Jiren trascende il tempo stesso. Goku, nella sua forma di Ultra Istinto, sconfigge Jiren, ma solo temporaneamente. Goku, Freezer e l’Androide 17 ormai esausti sconfiggono un Jiren altrettanto esausto, vincendo per un pelo il torneo.

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15 anime da guardare se vi è piaciuto One Piece

anime da guardare se vi è piaciuto One Piece

Ecco 15 anime da guardare se avete visto “One Piece” e ne avete apprezzato gli aspetti di avventura, combattimenti, amicizia e comicità!

Pubblicato come manga nel 1997 e successivamente come anime dalla Toei Animation nel 1999, One Piece intrattiene lettori e spettatori da oltre 20 anni, con narrazione e personaggi avvincenti e un buon equilibrio tra azione e senso dell’umorismo.

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La serie, che conta ormai oltre 1.000 episodi, è ricca di contenuti in grado di tenere incollato il pubblico per ore e ore di binge-watching. Tuttavia, ci sono molti altri anime da guardare che potrebbero interessare chi è fan di questo shonen, diversi dei quali sono influenti tanto quanto le avventure di Monkey D Luffy e dei Pirati di Cappello di Paglia in One Piece.

E se siete fan della serie e vi interessa mostrarlo con delle action figure One Piece, date un’occhiata all’articolo qui sotto!

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15. Black Clover – 170 Episodi

Black Clover racconta la storia di Asta, un giovane orfano che vuole diventare il prossimo Re Mago del suo regno. Tuttavia, c’è un ostacolo enorme tra Asta e l’obiettivo di una vita: non possiede la magia. Per superare questo ostacolo, dovrà lavorare molto più duramente dei suoi coetanei per affermarsi come Cavaliere Magico.

Asta proviene da un piccolo villaggio, ma, nonostante le dimensioni ridotte della sua casa, cresce insieme a un altro bambino, Yuno, probabilmente il giovane mago più promettente del Regno dei Trifogli. La loro rivalità non è solo il fulcro narrativo di Black Clover, ma da essa dipende anche il futuro del Regno.

14. Fairy Tail – 328 Episodi

Ambientato in un mondo ricco di esseri e luoghi magici, Fairy Tail è un divertente shonen che ha debuttato nel 2009. Il suo protagonista, Natsu Dragneel, è un mago della Gilda Fairy Tail, un gruppo di maghi potenti e dalle buone intenzioni che stipulano contratti in cambio di denaro.

Natsu è alla ricerca del suo padre adottivo, l’inafferrabile drago Igneel. Nel corso della sua ricerca, Natsu incontra una serie di streghe e maghi dalle grandi abilità, molti dei quali vengono reclutati per unirsi a lui come membri della Gilda Fairy Tail.

13. Bleach – 379 Episodi

La serie Bleach, che fa parte dei leggendari Big 3 del genere shonen (insieme a One Piece e Naruto), è uno degli anime di maggior successo commerciale di tutti i tempi. Il protagonista della serie, Ichigo Kurosaki, è da sempre in grado di vedere gli spiriti delle anime erranti. Tuttavia, quando incontra una Mietitrice di Anime di nome Rukia Kuchiki, la sua vita cambia per sempre.

Ichigo eredita i poteri di Rukia dopo che lei è stata ferita, il che risveglia rapidamente poteri molto più forti che giacevano dormienti dentro di lui. Sfruttando il suo nuovo potere, Ichigo protegge i suoi amici sia nel mondo reale che nella Soul Society, attirando su di sé le ire degli individui più potenti del mondo.

12. Magi: The Labyrinth Of Magic – 25 Episodi

Prendendo come spunto Le mille e una notte, Magi: The Labyrinth of Magic mescola molti dei migliori elementi dei generi fantasy orientali e occidentali. Alibaba, Aladdin e Sinbad sono solo alcuni dei nomi che compaiono nell’amata serie anime.

I personaggi principali della serie sono Aladdin e Alibaba. Quest’ultimo, secondo una profezia, è destinato a diventare il prossimo sovrano del regno. I due dovranno aiutarsi a vicenda per attraversare il Vecchio Mondo, incontrano lungo la strada molti adorabili compagni che li aiuteranno a perseguire il loro obiettivo.

11. Yu Yu Hakusho – 112 Episodi

Quando il protagonista di Yu Yu Hakusho, l’adolescente Yusuke Urameshi, muore mentre salva un bambino da un incidente d’auto, torna nel mondo umano come detective del mondo sotterraneo. Investito di un nuovo ruolo, Yusuke inizia a indagare su casi che coinvolgono demoni ed esseri soprannaturali.

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Yu Yu Hakusho è un ottimo anime shonen e non c’è dubbio che abbia avuto almeno una certa influenza sull’autore di One Piece, Eiichiro Oda. La missione del protagonista attraverso il mondo sotterraneo ha contribuito a creare alcuni degli archetipi più noti degli anime, gettando le basi per innumerevoli serie che avrebbero seguito le sue orme.

10. Naruto – 220 Episodi

Il franchise di Naruto narra la storia di un giovane ninja di nome Naruto Uzumaki che cresce come un emarginato sociale. In quanto ospite di un essere demoniaco chiamato Volpe a Nove Code, Naruto spaventa molti dei suoi coetanei, il che fa sembrare impossibile il suo sogno di diventare il leader del suo villaggio.

Nonostante la bestia che si cela dentro di lui, la genuina gentilezza e lo spirito forte di Naruto iniziano a conquistare chi lo circonda e, in breve tempo, diventa benvoluto nel Villaggio della Foglia. Naruto e One Piece fanno parte dei Big 3 per un motivo ben preciso, quindi chi è fan di quest’ultimo probabilmente si divertirà a seguire le avventure di Naruto nei panni di uno shinobi.

9. The Seven Deadly Sins – 100 Episodi

Adattata in versione anime nel 2014, la serie The Seven Deadly Sins ha rapidamente conquistato un fandom numeroso e appassionato. Ricco di classiche sequenze d’azione shonen, l’anime è una divertente e colorata avventura fantasy. La storia segue un gruppo di cavalieri allo sbando, incolpati della caduta dell’impero della regione Britannia, che si uniscono per trovare il vero colpevole della disfatta del loro regno.

L’allegro Meliodas è il protagonista di The Seven Deadly Sins e guida le avventure dell’omonima squadra. La crescita del caparbio cavaliere nel corso della serie piacerà senza dubbio a chi ama la storia di Luffy, poiché entrambi sono divertenti e profondamente legati ai loro compagni di squadra.

8. One-Punch Man – 24 Episodi

Sebbene One-Punch Man sia una serie ricca di azione e di supereroi, è soprattutto un’amabile ed esilarante parodia dei classici tropi degli anime shonen. Saitama è un supereroe incredibilmente potente, tanto da poter eliminare avversari, alieni e mostri con un solo pugno.

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Tra sequenze d’azione divertenti, personaggi adorabili e momenti di comicità, la storia di One-Punch Man esplora brillantemente la zona grigia morale dell’essere un eroe. Questo, unito alla splendida animazione della serie, fa sì che il pubblico attenda pazientemente la terza stagione.

7. JoJo’s Bizarre Adventure – 190 Episodi

JoJo’s Bizarre Adventure è uno dei franchise più amati dal pubblico da quando Hirohiko Araki ha iniziato a scrivere e illustrare il manga nel 1987. Un adattamento anime non poteva che essere realizzato dopo che JoJo’s Bizarre Adventure è diventata una delle serie manga più vendute della storia, portando le avventure paranormali della famiglia Joestar sugli schermi di tutto il mondo.

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La serie d’azione contiene molti elementi soprannaturali, ma sfocia ben presto in territori folli e stravaganti. Grazie a storie avvincenti, a combattimenti estremi e a uno stile visivo inconfondibile, non sorprende che JoJo’s sia diventato un classico imperdibile per chi ama gli anime.

6. Sfondamento dei cieli Gurren Lagann – 27 Episodi

Gurren Lagann si svolge in un futuro in cui il ferreo Re Spirale, Lordgenome, governa la Terra e la popolazione umana vive nel sottosuolo. Due adolescenti, Simon e Kamina, hanno grandi progetti di vedere il mondo e il cielo, così fuggono per combattere contro le forze del dittatore ed esplorare la terra in superficie.

La serie presenta numerosi combattimenti tra mecha contro i cattivi Gunmen, ma non si tratta solo di battaglie tra robot giganti. Questa serie storica combina un’avventura emozionante con un dramma emotivo significativo e, soprattutto, presenta un cast di personaggi carismatici che osano sognare in grande e inseguire le proprie ambizioni.

5. Dragon Ball – 153 Episodi

One Piece è il manga più venduto di tutti i tempi, e ciò è dovuto in gran parte alle fondamenta gettate da serie shonen iconiche come Dragon Ball di Akira Toriyama. Incentrato sulle avventure di Son Goku, amante delle arti marziali, Dragon Ball segue le vicende dei suoi eroi mentre vanno alla ricerca di tutte e sette le Sfere del Drago, combattendo tutti i nemici che incontrano sul loro cammino.

Monkey D. Luffy e Goku sono entrambi eroi scanzonati e determinati, che instillano rapidamente un senso di meraviglia in chi li circonda. I due condividono anche lo schermo durante diversi episodi crossover, dando ulteriore credito alla sinergia tra le rispettive serie.

4. Hunter x Hunter – 148 Episodi

Mentre molti anime shonen riciclano tropi comuni, Hunter x Hunter cerca di sovvertire (e spesso di ignorare completamente) questi stessi stereotipi. Per molti aspetti, risulta simile a One Piece, quindi chi ama l’anime marinaresco farebbe bene a dare un’occhiata anche a Hunter x Hunter, se non l’ha già fatto.

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Quando il protagonista della serie, Gon Freecss, scopre che suo padre è un cacciatore di fama mondiale, decide di intraprendere a sua volta lo stile di vita del cacciatore. Il suo viaggio lo mette di fronte a numerose prove, minacce e cacciatori avversari, dando vita a una serie di trame non convenzionali, archi di personaggi ricchi di sfumature e momenti memorabili.

3. Black Lagoon – 24 Episodi

Black Lagoon è più cupo e violento di One Piece o dei suoi fratelli shonen, ma ha una cosa in comune con l’amata serie di Eiichiro Oda: i pirati. Quando un gruppo di pirati mercenari noto come la Lagoon Company rapisce il protagonista di Black Lagoon, l’uomo d’affari Rokurou Okajima, questi finisce per unirsi alla ciurma e aiutarla nelle sue redditizie missioni.

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Avendo a che fare con alcuni dei più meschini e potenti criminali di tutto il mondo, le operazioni di contrabbando della Lagoon Company la mettono spesso nei guai. Pertanto, la serie è ricca di azione, inseguimenti in barca e sequenze che rivelano un lato più oscuro della vita degli anime pirateschi.

2. Fullmetal Alchemist: Brotherhood – 64 Episodi

Il franchise di Fullmetal Alchemist è senza dubbio uno dei più amati di tutti i tempi, motivo per cui ne è stato realizzato un reboot con il nome di Brotherhood. Mentre la serie originale ha sviluppato un finale proprio, Brotherhood è un adattamento fedele del manga, che racconta la vera storia di come Edward e Alphonse Elric si riprendono dopo aver cercato di usare l’alchimia per resuscitare la loro madre morta.

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Nel disperato tentativo di ripristinare i loro corpi, i due protagonisti di Fullmetal Alchemist: Brotherhood si imbarca in una missione per trovare la Pietra Filosofale. L’approccio alla costruzione del mondo di questo shonen epico e tentacolare richiama naturalmente il paragone con One Piece, e il suo colorato cast di personaggi dovrebbe interessare il pubblico di entrambi i franchise.

1. My Hero Academia – 138 Episodi

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Con un cast di personaggi simpatici e divertenti, My Hero Academia passa da sequenze d’azione a momenti comici. Izuku supera rivali e supercattivi in una serie che difende gli sfavoriti, proprio come One Piece.

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Lucca Comics & Games 2023 – Naoki Urasawa, grande mangaka contemporaneo, sarà alla fiera per firmacopie e interviste

Lucca Comics Games Naoki Urasawa grande mangaka contemporaneo sara alla fiera per firmacopie e interviste

Il Lucca Comics & Games 2023 sarà un’ottima occasione per tutti i fan dei manga per conoscere il grande mangaka Naoki Urasawa

Il Lucca Comics & Games 2023 è pronto a stupire i fan dei manga e del fumetto con grandi novità. Uno degli annunci più attesi riguarda la partecipazione di un ospite d’eccezione, un genio visionario capace di narrare in modo lucido le complesse sfaccettature del presente attraverso opere straordinarie.

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Questo ospite è Naoki Urasawa, un autore che ha venduto oltre 140 milioni di copie in tutto il mondo e ha ricevuto numerosi premi prestigiosi, tra cui lo Shogakukan Manga Award e l’Eisner Award. Inoltre, ha conquistato ben quattro Gran Guinigi come miglior fumetto seriale, per le sue opere “Monster”, “Pluto”, “Billy Bat” e “Asadora!”.

La sua partecipazione a Lucca Comics & Games rappresenta la sua prima volta in Italia, e grazie alla collaborazione con Panini, i fan avranno l’opportunità di incontrare il Sensei in una serie di eventi emozionanti e sessioni di autografi.

Naoki Urasawa ha debuttato nel 1983 con “Beta!!” e ha continuato a creare opere di successo come “YAWARA!”, “MONSTER”, “Happy!” e “20th Century Boys”. Nel 2018 ha presentato la sua collaborazione con il Museo del Louvre con l’opera “Mujirushi”. Attualmente, sta lavorando alla sua ultima serie, “Asadora!”.

Le opere di Urasawa sono state acclamate sia in Giappone che all’estero, e hanno attirato l’attenzione della critica e del pubblico. Le sue esposizioni personali sono state organizzate in diverse mostre nazionali e internazionali, confermando l’importanza e l’influenza del suo lavoro.

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Il Lucca Comics & Games 2023 si prospetta come un evento straordinario per tutti i fan dei manga e del fumetto, offrendo l’opportunità di incontrare un autore di talento e scoprire le sue straordinarie opere.

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I 10 combattimenti più difficili di Luffy in One Piece

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece

Ecco una lista dei 10 combattimenti che più hanno dato del filo da torcere a Luffy in “One Piece”, da scontri brevi a vere e proprie battaglie!

Nel corso dei 25 anni di serializzazione di One Piece, Luffy ha affrontato molti combattimenti epici, alcuni dei quali incredibilmente impegnativi.

Questi scontri sono alcuni degli eventi più importanti e intensi di One Piece, su cui si basano i momenti culminanti di intere saghe. Sono anche alcuni dei combattimenti più brutali della storia degli anime. I combattimenti di One Piece danno del filo da torcere persino a Dragon Ball.

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La natura schietta di Luffy e la sua visione semplicistica del mondo lo portano spesso a confrontarsi direttamente con nemici molto più forti di lui.

Questo può portare a battaglie incredibilmente difficili e brutali, soprattutto più avanti nella serie, quando i nemici sono ancora più forti. Ecco i 10 combattimenti più difficili affrontati da Luffy in One Piece finora.

10. Arlong

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Arlong

Uno dei nemici più iconici di Luffy, Arlong, è un uomo-pesce che ricatta Nami dopo aver ucciso sua madre e la costringe a lavorare per lui. Dato che Nami ha una delle origini più tragiche di One Piece, il pubblico non vedeva l’ora che Luffy eliminasse Arlong.

È la prima grande minaccia che Luffy deve affrontare e il loro combattimento è piuttosto intenso, con Arlong che morde e taglia Luffy con i suoi denti ed il suo naso affilati.

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Luffy conclude il combattimento distruggendo sia Arlong che la sua base, liberando Nami dal suo tragico passato. Sebbene questo sia sicuramente uno dei migliori combattimenti della serie, impallidisce in confronto ad alcuni degli scontri che avvengono dopo che Luffy entra nella Rotta Maggiore e affronta nemici molto più forti.

9. Ener

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Ener

Ener era il sovrano deificato di Skypiea. Il suo frutto del diavolo, che gli conferiva il potere dell’elettricità, lo rendeva incredibilmente difficile da affrontare. Poteva colpire i nemici con fulmini e trasformarsi in elettricità per evitare la maggior parte degli attacchi.

Fortunatamente, il corpo gommoso di Luffy era il contraltare perfetto a questa abilità, fornendogli il vantaggio necessario per sventare i piani di Ener.

Il combattimento è stato comunque brutale, con Ener che ha pugnalato Luffy e lo ha costretto a combattere mentre era appesantito da una sfera gigante. Luffy è riuscito a trasformare questo ostacolo in una risorsa, ma la lotta è stata comunque durissima per lui.

8. Cracker

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Cracker

Cracker è stato uno dei primi nemici che Luffy ha affrontato una volta arrivato a Whole Cake Island e il suo enorme livello di potere lasciava presagire i difficili combattimenti in arrivo.

Il potere di Cracker di manipolare i biscotti gli permette di creare scudi difensivi e soldati d’attacco, rendendolo un combattente formidabile.

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Il loro scontro è durato più di undici ore, diventando uno dei più lunghi di One Piece, ma alla fine Luffy non ha subito troppi danni fisici, nonostante abbia dovuto mangiare i soldati di Cracker fin quasi a scoppiare. Questo fa sì che il combattimento non si collochi più in alto in questa lista, nonostante sia stato estenuante per Luffy.

7. Crocodile

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Crocodile

Crocodile è stato il primo nemico importante che Luffy ha affrontato dopo essere entrato nella Rotta Maggiore ed ha ben dimostrato il livello di potere dei sette signori della guerra del mare.

Il loro combattimento è stato estremamente brutale per Luffy, che è stato impalato dall’uncino di Crocodile e disidratato dalle sue abilità legate alla sabbia.

Tuttavia, quando Luffy ha capito che poteva combattere Crocodile usando l’acqua, è riuscito a sconfiggerlo con una raffica di potenti pugni. Come per l’incontro con Arlong, questo è uno dei combattimenti più iconici dei primi anni di One Piece, ma impallidisce rispetto ad altri nemici che avrebbe affrontato in seguito.

6. Magellan

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Magellan

Questa è una delle battaglie più brevi di questa lista, ma è anche una delle poche battaglie di One Piece che Luffy ha perso completamente. Magellan era il direttore della prigione di Impel Down e le sue abilità del frutto del diavolo Doku Doku danneggiano enormemente i suoi avversari quando vengono a contatto con le sfere di veleno che egli genera e manipola.

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Luffy ha tentato di sottometterlo a suon di pugni, come fa con molti dei suoi nemici, ma nel farlo ha subito un avvelenamento letale che lo ha rapidamente messo fuori combattimento. Per un po’, però, ha lottato contro il dolore, il che ha reso il combattimento estenuante e difficile finché Luffy è rimasto cosciente.

5. Marineford

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy a Marineford

Luffy era presente durante la guerra per la supremazia di Marineford e ha combattuto contro una varietà di nemici diversi, tra cui i tre ammiragli della marina di One Piece.

Molti dei combattenti erano molto più forti di lui e lo hanno sconfitto facilmente. Ad un certo punto, Luffy non riusciva fisicamente a continuare oltre, finché Ivankov non ha usato il suo frutto del diavolo per dargli la forza di andare avanti.

Dato il gran numero di nemici che ha affrontato e la natura continuativa del combattimento, tutte le battaglie di Luffy in questa guerra possono essere considerate come un unico lungo ed estenuante scontro. In questo senso, Marineford merita sicuramente di essere inserita in questo elenco.

4. Lucci

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Lucci

La lotta di Luffy contro Lucci è probabilmente il suo combattimento più iconico prima del salto temporale, e per una buona ragione. Si tratta di una battaglia lunga e intensa in cui Luffy utilizza uno stile di combattimento nuovo di zecca, e in cui viene messo al tappeto e apparentemente sconfitto più volte.

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Ma ogni volta che cade si rialza, sfidando ogni pronostico. Questa determinazione è ciò che permette a Luffy di sconfiggere Lucci con il suo impressionante attacco Jet Gatling. Oltre ad essere uno dei momenti migliori di One Piece, questo attacco trascende la serie e diventa una delle migliori scene di combattimento anime in generale.

3. Doflamingo

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Doflamingo

Doflamingo è tra i cattivi più spregevoli di One Piece, quindi la battaglia finale di Luffy contro di lui è stata incredibilmente soddisfacente. È stata anche incredibilmente lunga, poiché il potente frutto del diavolo Filo Filo di Doflamingo ha costretto Luffy a impegnarsi a fondo per contrastarlo.

Ad un certo punto, anche la sua forma Gear 4 Snakeman si è fatta troppo pesante per Luffy, costringendolo ad affidarsi all’aiuto degli abitanti di Dressrosa per guadagnare il tempo necessario a riprendersi.

Alla fine però, nonostante il grande tributo fisico che gli è costato e l’uso da parte di Doflamingo dei poteri del frutto, Luffy è riuscito a sconfiggere il signore della guerra e a liberare il popolo di Dressrosa dalla sua tirannia.

Sia di Luffy Gear 4 che di Doflamingo (ma non solo) esistono delle action figure One Piece davvero ben fatte se siete interessati a collezionare i vostri momenti preferiti della serie!

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2. Katakuri

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Katakuri

Katakuri è il membro più forte dell’equipaggio di Big Mom oltre a Big Mom stessa, quindi il suo combattimento con Luffy è stato uno dei più difficili a cui Luffy abbia mai partecipato.

Le abilità del frutto del diavolo Mochi Mochi di Katakuri gli permettono di trasformare il suo corpo per schivare qualsiasi attacco e il suo Haki dell’Osservazione gli permette di vedere il futuro per conoscere le prossime mosse dell’avversario prima che queste vengano effettuate.

Luffy ha dovuto portare il proprio Haki dell’Osservazione al livello di Katakuri nel bel mezzo del combattimento e subire i suoi potenti attacchi mentre lo faceva. La battaglia si è conclusa con un potente scontro che ha messo al tappeto entrambi i combattenti, al che è stato Luffy, rialzandosi per primo, a vincere. Anche il governo mondiale ha riconosciuto l’importanza di questo risultato e ha aumentato la taglia su Luffy ad oltre un miliardo di bacche.

1. Kaido

I combattimenti piu difficili di Luffy in One Piece
Luffy VS Kaido

Il combattimento di Luffy contro Kaido racchiude tutto ciò che ha reso i precedenti combattimenti di Luffy così difficili ed eleva il tutto ad un livello superiore. Inizialmente Kaido sconfigge facilmente Luffy, gettandolo privo di sensi dalla cima dell’Onigashima nelle acque sottostanti.

Quando Luffy si riprende e si rimette in cammino verso la cima di Onigashima, Kaido sconfigge Luffy ancora una volta, anche dopo che Luffy ha dato il massimo con il Gear 4.

Anche dopo che Luffy risveglia il suo frutto del diavolo e scopre il Gear 5 per sconfiggere Kaido, il loro combattimento è ancora incredibilmente estenuante. Kaido è considerato la creatura più forte di One Piece e questo scontro ne è la prova.

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Probabilmente Luffy dovrà affrontare ancora molti combattimenti incredibilmente difficili, man mano che la serie proseguirà verso la Saga Finale. Nemici come Barbanera e Im si sono rivelati incredibilmente potenti e difficili da sconfiggere e, anche con le incredibili capacità del Gear 5 di Luffy, saranno probabilmente ancora molto difficili da battere. Ma se c’è qualcuno che ha la determinazione e la capacità di sconfiggere questi nemici è proprio Luffy, come hanno dimostrato i combattimenti passati di One Piece.

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[Recensione] Homunculus – L’inetto nella società – Critical Hit

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L’inetto nella società è qualcosa di alquanto paradossale ma allo stesso tempo molto comune. Ecco la recensione manga di Homunculus

La società esiste da sempre. Nasce fin dall’inizio dell’essere umano e con esso si è formata ma soprattutto si è evoluta. Questo agglomerato di persone, ma anche di regole e restrizioni visibili o invisibili, all’inizio era qualcosa improntata meramente alla sopravvivenza del singolo e di conseguenza anche della società. Con il passare degli anni la modernizzazione e l’educazione, hanno cambiato gli standard della società, evolvendosi seguendo le esigenze delle persone facenti parte di questo sistema da noi creato. Non fraintendetemi, la società tutt’oggi si concentra sulla sopravvivenza del singolo, ma in un modo molto differente. Con le nuove regole invisibili e le miriadi di restrizioni che ci vengono imposte è quasi come se il nostro vero nemico non fossero più la sopravvivenza, bensì la società stessa che ci inculca regole ferree e intransigenti. Dalla società non si scappa e chi ci prova viene additato come estraneo e allontanato da tutti. E quindi un uomo che non si sente parte di questa società cosa dovrebbe fare? Mescolarsi tra la folla e accettare le regole da essa imposte oppure scappare e cercare di ritrovare se stesso? So che la risposta potrebbe sembrare semplice, ma se ci pensate non è così e Homunculus (e forse questa recensione) potrebbe aiutarvi a trovarla.

Bentornati nella mia rubrica Critical Hit, dove andremo a recensire e un pò analizzare manga di svariati generi e categorie. Per la puntata di oggi abbiamo Homunculus un thriller psicologico con qualche vena horror qua e là, composto da 15 volumi totali editi da Planet Manga. Il mangaka dietro questa ottima opera è Hideo Yamamoto che inizia la serializzazione del manga nel lontano 2003 per poi concluderlo nel 2011.  Yamamoto che ha quasi esclusivamente lavorato a opere seinen, di cui Homunculus fa parte date le sue tematiche mature e per scene un po’ grottesche, fa uno splendido lavoro nel raccontare una storia per veicolare un messaggio che a tratti risulta quasi essere personale. Il manga è pieno di significato e trasmette con se una forte critica sociale, ma che sotto nasconde anche una critica al singolo, che sia il mangaka stesso o ognuno di noi. Utilizzando la figura dell’inetto (o per lo meno quello che la società considera tale) o dello stramboide Yamamoto fa immedesimare il lettore all’interno del protagonista per portarlo ad una riflessione interiore. Opere come Ichi the Killer e Hikari Man adottano esattamente questi personaggi strambi, inetti e particolari per veicolare qualcosa che a primo impatto potrebbe sembrare nascosto, ma che guardando affondo si trova in ognuno di noi. Bando alle ciance e addentriamoci più a fondo in questa ottima opera che vi farà sicuramente riflettere.

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recensione homunculus

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Spesso i contrasti che esistono in una società, non sono solo nascosti, velati o “sotto pelle” ma sono percepibili molto bene anche ad occhio nudo soprattutto nelle metropoli come quella di Tokyo. Poterli vedere così spudoratamente non fa altro che confermare quanto questi siano spesso paradossali da fare quasi ridere. Se da una parte vediamo grattacieli infiniti con hotel di lusso a 5 stelle super, in cui i ricchi guardano dall’alto delle loro superbe ricchezze, dall’altra parte, quella bassa, troviamo parchi pieni di tendopoli di senzatetto che a loro volta, dal basso delle loro povertà, guardano invidiosi i ricchi. Ma chi si trovasse esattamente tra i due? Una persona che decide di non voler far parte di nessuna delle due perché nauseato da entrambe? Questa è la storia di Susumu Nakoshi, un senzatetto che per l’unione di più eventi del passato decide di non decidere e di stazionarsi tra un edificio super pacchiano e una tendopoli in un parco pubblico, dormendo nella sua macchina. Dopo uno strano incontro di un suddetto medico, Nakoshi decide di sottoporsi ad uno strano intervento al cranio: aprirsi un buco in testa per la cifra di 700000 yen (circa 5k euro). Questo esperimento porterà il nostro protagonista a sbloccare il suo sesto senso, cioè vedere gli Homunculus, la rappresentazione fisica del subconscio umano delle persone. Cosa comporterà questa sua nuova abilità? Il nostro protagonista riuscirà a liberarsi da ciò che lo perseguita o lo ossessionerà fino alla fine?

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recensione homunculus

Secondo il mio parere chi ne fa davvero da padrone in questo manga è il protagonista. Il mangaka si concentra quasi unicamente sul viaggio mentale e psichico che il nostro Nakoshi affronterà durante tutto l’arco narrativo. Si sofferma sulla sua evoluzione e sulle riflessioni che dovrà affrontare con il suo nuovo potere, per scoprire finalmente chi è davvero. Utilizzando la figura dell’inetto, del personaggio particolare, strambo e inusuale Yamamoto cerca infatti di nascondere questo viaggio che si direbbe anormale e di rivolgerlo ad un pubblico di persone che la società considera normali. Ma Nakoshi non è un uomo come gli altri. Anzi per essere precisi lo era, era esattamente un uomo come gli altri, un uomo che aveva tutto e che non poteva chiedere nulla di più: Soldi, potere e donne, tutto ciò che ogni uomo come ben inculcato dalla società punta a raggiungere. È da qui che parte il suo viaggio proprio quando Nakoshi decide di non voler più essere un uomo come gli altri e decide di voler davvero scoprire se stesso. Un personaggio misterioso che con l’andare avanti della trama inizierà a mostrare tutti suoi lati più nascosti facendoci capire come la ricerca di se stessi possa portare dolore e pazzia ma anche quanto possa essere positiva. Tra quel purgatorio in cui si trova, nel mezzo tra grattacieli super lussuosi e parchi pieni di tendopoli di senzatetto, Nakoshi dovrà lottare con il suo passato e combattere ciò che realmente è e cercare di abbandonare quel percorso che la società gli aveva imposto e che tutt’ora non riesce a dimenticare. Questo suo complesso viaggio rende questo personaggio uno dei più intriganti e intricati che abbia mai visto, rendono Homunculus un messaggero delle criticità della società ma anche dell’animo umano.

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La seconda tematica che circonda l’opera è sicuramente la società. Si traspare da ogni sua opera che Yamamoto ha a cuore il tema e la critica della società che rappresenta sempre come spietata e senza compromessi. Vediamo nel manga una società che con le sue regole visibili e invisibili costringe un uomo a cambiare totalmente e a perdere di vista ciò che ha davvero di importante davanti a se. Che sia una persona cara o addirittura se stesso, la società cambia ognuno di noi esattamente come vuole, ma come capirà Nakoshi spetta a noi integrarci o meno ad essa. Oltre a questa critica della società, raffigurabile ad una coperta che copre l’intera vicenda, sotto di essa c’è qualcosa di più velato di più intimo, che si nasconde sotto la maschera della critica della società. Troviamo un uomo che è alla ricerca di se stesso, del suo vero io. Un uomo indeciso che inizia un viaggio, questa sua ricerca verso l’io che diventerà sempre più opprimente e ossessiva. Viene messo in risalto quanto l’animo umano sia profondamente debole, quanto non riesca a liberarsi di quelle convinzioni che lo sorreggono ogni giorno nella sua vita. Nakoshi intrappolato in questa sua debolezza cercherà in tutti i modi di comprendere se stesso e spezzare tutte quelle convinzioni che ormai facevano parte di lui, e forse infondo riuscendo a capire se stesso.

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Devo essere sincero quando faccio le mie recensioni e sono costretto ad affermare che a primo impatto il disegno di Homunculus non mi è piaciuto, un disegno quasi abbozzato, un po’ lasciato così, sporco e crudo, quasi poco lavorato. L’unica sensazione che mi ha davvero trasmesso questo disegno così particolare è sincerità: un disegno pensato in questa maniera probabilmente vuole far principalmente riflettere sulle tematiche che sprigiona e perciò non vuole soffermarsi troppo sui tecnicismi e sulla bellezza visiva. Ed è proprio questo tema, quello della bellezza, che il mangaka vuole mettere in risalto. Il concetto di bellezza dettata dalla società è un tema, molto presente e molto importante all’interno dell’opera e su cui vertono molti passaggi della trama. Una bellezza impossibile da raggiungere, una bellezza che è ovunque ma che nessuno riesce mai a raggiungere, una bellezza ossessiva e opprimente che purtroppo non riesce ad andarsene dagli occhi di nessuno. Ammaliato dalla trama e dal protagonista e proseguendo con la lettura sicuramente il tratto del disegno si è lasciato far piacere soprattutto grazie alla linea molto realistica e spigolosa del mangaka. Non ha però aiutato l’uso della 3D grafica che, anche se nascosta bene e non così palese, in alcune scene fa decisamente storcere il naso. Personalmente però ho apprezzo l’uso di questa tecnologia, mostrando come il mangaka voglia cercare di reinventarsi e di stare al passo con i tempi (o magari è solo pigrizia ma non mi sembra questo il caso).

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Homunculus è un manga molto criptico e molto metaforico, ma non così tanto da non fa capire cosa si sta leggendo, ma quello che basta da lasciare nel lettore una sorta di velato dubbio che instaurano un senso di incredulità mista a irrealistico. È come se per qualche scena ci si staccasse dalla realtà e atterrassimo in un altro pianeta con altre leggi che lo comandano per poi rifiondarci immediatamente sulla nostra e solita quotidianità. È proprio questa cripticità non troppo pesante che permette di rendere il manga molto coinvolgente e intrigante spingendo il lettore alla lettura costante del manga. Pur essendo all’inizio sicuramente spiazzante, a poco a poco questo cripticità inizierà sempre a farsi più chiara e, grazie ad una struttura di trama degna di nota, più capibile. La trama è proprio ciò che unisce tutte queste tematiche e riesce veramente a mostrarci le varie sfaccettature sia della società ma in fondo in fondo anche della psiche umana . Una trama scritta con i controcazzi che lega il lettore fortemente ad ogni personaggio sia principale che secondario e che vi consiglio caldamente di recuperare.

In conclusione a questa recensione, Homunculus è un manga che porta il lettore a riflettere e a farlo aprire gli occhi su quelle criticità che caratterizzano la società moderna società ma che in fondo ognuno di noi porta con se. Un disegno con un forte significato, personaggi ben scritti e una trama che lega il tutto perfettamente. Non posso che consigliarvi fortemente il recupero se non lo avete già fatto di questa fantastica opera che forse vi farà capire chi siete o forse chi non siete davvero.

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VIZ Manga – La nuova piattaforma offre molto più degli shonen

VIZ Manga La nuova piattaforma offre molto piu degli shonen

La nuova piattaforma per leggere manga, VIZ Manga, offrirà molto più degli shonen: da “Nana” a “Buonanotte, Punpun”, fino a Junji Ito!

Lunedì, VIZ Media ha annunciato il lancio di un nuovo servizio di lettura di manga chiamato VIZ Manga, che darà all’utente l’accesso ad una varietà di manga più ampia, al di fuori delle sue solite serie shonen d’azione e avventura, per soli 1,99 dollari al mese.

Per rendere ancora più appetibile l’offerta, il nuovo servizio di abbonamento manga offrirà in esclusiva Nana, uno dei più manga shojo più famosi di tutti i tempi.

Nel video di annuncio (che trovate in fondo all’articolo), il CEO di VIZ Media, Ken Sasaki, ha rivelato che l’idea di rilasciare il servizio VIZ Manga è nata dal lancio “di grande successo” dell’applicazione concettualmente simile Shonen Jump, avvenuto quattro anni fa.

Mentre l’app Shonen Jump si rivolge maggiormente a fan degli shonen che vogliono leggere nuovi capitoli tradotti settimanalmente di serie popolari come One Piece, Jujutsu Kaisen e Chainsaw Man, sostenendo al contempo i loro creatori con l’abbonamento, il catalogo dell’app Viz Manga offre oltre 10.000 capitoli di serie manga romance, fantasy, horror e slice-of-life di fresca traduzione.

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“Il numero di fan che leggono manga ufficiali è cresciuto drasticamente ed è ora di espandersi”, ha detto Sasaki. “È chiaro che vi piacciono i nuovi capitoli simulpub e l’accesso alle serie come parte dell’abbonamento digitale. Ci sono molti tipi di manga e sono molto orgoglioso di annunciare un nuovo servizio per soddisfare le esigenze della più ampia comunità manga”.

Secondo l’app ufficiale di VIZ Manga, il servizio includerà serie rom-com come Komi Can’t Communicate, serie horror come Call of the Night, Buonanotte, Punpun di Inio Asano, Zom 100: Bucket List of the Dead e Alice in Borderland, entrambi di Haro Aso, Ranma ½, Inuyasha e Yasahime di Rumiko Takahashi, Uzumaki di Junji Ito, e la popolarissima serie shojo Nana di Ai Yazawa.

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“Questo è solo l’inizio. Prometto che arriveranno molti altri manga”, ha detto Sasaki.

Proprio come i servizi di streaming hanno modificato gli abbonamenti alla TV via cavo, l’industria dei manga è diventata un focolaio di applicazioni che sperano di attirare nuovi lettori con le loro librerie esclusive.

Le piattaforme di lettura dei manga non sono tutte uguali. Anche se Manga Up! della Square Enix offriva in esclusiva Daemon of The Shadow Realm, la nuova serie d’azione fantasy di Hiromu Arakawa, creatore di Fullmetal Alchemist, gli utenti hanno trovato poco interessante il lancio del servizio negli Stati Uniti lo scorso luglio.

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A differenza dell’app Shonen Jump, che permetteva di sfogliare fino a 100 capitoli al giorno, Manga Up! divideva i capitoli in parti, incentivando i lettori ad acquistare monete per delle microtransazioni in modo da poter completare un intero capitolo. Inoltre, presentava barre di censura piuttosto aggressive su qualsiasi pannello di manga che potesse essere considerato rischioso, per soddisfare le politiche delle piattaforme mobili di alcuni paesi.

Si spera che l’app VIZ Manga non si allontani troppo dal modello di Shonen Jump di VIZ (che comunque quest’anno ha aumentato il costo dell’abbonamento a 2,99 dollari).

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10 dei migliori adattamenti anime da manga popolari

dei migliori adattamenti anime da manga popolari

A volte l’allievo supera il maestro giusto? Questi sono 10 dei migliori adattamenti anime di manga popolari che lo dimostrano

Spy X Family è diventato uno degli adattamenti di manga più amati dai fan sin dalla sua prima edizione nel 2022. Con poche eccezioni, i manga più popolari in circolazione finiscono sempre per ricevere un adattamento anime, in un modo o nell’altro. Questi sono 10 dei migliori adattamenti anime da manga popolari!

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Una volta scelto, l’adattamento di un manga può andare molto male oppure può finire per migliorare il materiale di partenza, ottenendo un’accoglienza favorevole da parte di lettori e spettatori. I migliori adattamenti di manga sono di solito quelli in cui gli studios possono tradurre con sicurezza ciò che è stato scritto sulla pagina e portalo sullo schermo.

Spy X Family (2022 – presente)

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10 migliori adattamenti anime manga

Spy X Family ha più che dimostrato di essere diventato un classico della comunità degli anime con il suo stile anni 60 da film di spionaggio della Guerra Fredda e mostrando le doppie nature di ogni personaggio principale mentre lottano individualmente per la pace nel mondo.

La collaborazione tra lo studio Clover e WIT è stata a dir poco straordinaria nell’adattamento di questa serie. Si è cercato di rendere il mondo reale come quello di una Berlino Est degli anni ’60, senza mai trattenersi quando l’azione lo richiedeva e rallentando il ritmo del dramma quando era necessario. È un adattamento competente di una popolare serie manga e il suo successo non mostra segni di rallentamento.

Kaguya-Sama Love Is War (2019 – presente)

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10 migliori adattamenti anime manga

Con il manga che si concluderà presto e l’anime che ha concluso la sua terza stagione, Kaguya-Sama Love Is War ha lasciato un’ottima impressione, nel genere delle commedie romantiche, a tutti i fan del globo. Dal ridicolo stato di conflitto attorno al quale ruota la serie, all’eccentrico narratore che riesce, con le sue frasi ad effetto, a diventare a tratti il miglior personaggio della serie.

Sebbene il manga in sé sia fantastico da leggere, l’anime gli conferisce un’ulteriore esagerazione che mostra quanto siano esilaranti le vicende di Shinomya e Shirogane nel loro gioco di confessioni d’amore. Kaguya-Sama è uno dei migliori anime liceali fino ad oggi per il suo conflitto unico e A-1 Pictures lo sapeva meglio di chiunque altro quando ha deciso di mostrare l’assurdità di tutto questo.

Attack On Titan (2013 – presente)

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10 migliori adattamenti anime manga

Probabilmente la serie televisiva più attesa dai tempi di Game of Thrones, Attack On Titan è diventata rapidamente una delle serie più popolari di tutti i tempi. Basata sull’omonimo e stimolante manga di Ishiyami, sia WIT che MAPPA sono riusciti a gestire sapientemente la costruzione del mondo, i personaggi, le trame e i temi dell’adattamento.

È molto probabile che la maggior parte dei fan di AoT siano “anime-only” e che solo pochi di loro si siano precipitati a leggere il manga dopo il finale della seconda parte dell’ultima stagione. Ma questo fatto da solo la dice lunga sull’impatto che l’anime ha avuto sul pubblico, tanto da spingerli a non leggere il manga per 10 anni.

Gintama (2011 – 2018)

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10 migliori adattamenti anime manga

Con una premessa che sembrava non dovesse funzionare sulla carta, Gintama ha sorprendentemente funzionato alla grande anche sullo schermo. Gintama è uno di quei rari casi di serie che gestiscono sapientemente la linea sottile tra dramma e commedia, dove il pubblico di tutti i gusti può godere dell’assurdità che si svolge sia sulla pagina che sullo schermo.

Ciò che rende l’anime Gintama così epico è che rompe sia la quarta parete che le regole di adattamento. In questo anime non ci sono limiti, perché sia lo studio che il talento hanno la possibilità di esagerare l’assurdo fino all’estremo. Uno dei personaggi, il gorilla-sensei Sorachi, da voce al suo naso come gag ricorrente per tutta la serie.

One Piece (1999 – oggi)

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One Piece è una delle più lunghe serie manga in corso, quindi è giusto che il suo adattamento anime sia uno dei più lunghi in corso nella sua categoria medium.

Il lungo viaggio che la ciurma di Cappello di Paglia sta affrontando, come una delle migliori crew di anime/manga, è ancora oggi una delle storie più accattivanti uscite dal Giappone per il mondo intero. Fortunatamente Toei Animation non ha mai seguito la strada di Pierrot, tagliando la serie a metà della pubblicazione del manga e decidendo di continuare a navigare con Eiichiro Oda.

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Jujutsu Kaisen (2020 – presente)

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Lo shonen d’azione e avventura di Gege Akutami ha ultimamente cavalcato un’ondata di popolarità con la recente uscita del film prequel, Jujutsu Kaisen 0, che è stato distribuito nelle sale con un’accoglienza positiva sia in patria che all’estero. È facile capire il perché, con un concetto che mescola Harry Potter e Bleach, riesce comunque a mantenere la propria originalità.

Lo Studio MAPPA ha curato l’adattamento del manga di Akutami e ha dimostrato amore e cura per la serie. Mentre la serie in sé è meravigliosamente disegnata in tutta la sua crudezza, l’anime riesce a renderla serena e bella senza mancare di mostrare quanto possa essere spietato il mondo del jujutsu kaisen. E sarà solo questione di tempo quando i “fan del solo anime” avranno una sorpresa, quando il famoso “arco di Shibuya” farà il suo debutto nella prossima stagione dello show.

Le bizzarre avventure di Jojo (2012 – presente)

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10 migliori adattamenti anime manga

Se One Piece è una delle serie in corso più lunghe, Hirohiko Araki la batte di dieci anni con la sua serie Jojo’s Bizarre Adventure. L’unica differenza è che la serie di Araki è un’antologia, con ogni parte che possiede il proprio personaggio principale accumunati dalla stirpe di sangue e dal soprannome.

Jojo’s Bizarre Adventure, come suggerisce il titolo, è una corsa sfrenata per tutti i fan affamati di battaglie. La sua volontà di abbracciare il campo da battaglia è uno dei punti di forza della serie e questo la rende una delle migliori serie adattate dai manga. Se non fosse stato per l’anime, il mondo non avrebbe mai conosciuto Dio Brando, uno dei migliori cattivi degli anime ad essere cooptato nella cultura dei meme.

Devilman Crybaby (2018)

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10 migliori adattamenti anime manga

Negli ultimi anni Netflix si è mossa per appropriarsi di varie IP di anime/manga, oltre a creare il proprio dipartimento di animazione per creare nuovi contenuti originali. Uno dei primi progetti che avrebbe concesso in licenza sarebbe stato il più recente e ampiamente accettato adattamento del manga di Go Nagai del 1972, Devilman.

Devilman Crybaby di Netflix, senza allontanarsi troppo dai temi originali di Nagai di critica sociale, aveva ancora qualcosa soprattutto ai fan più giovani. Infondendo nell’amato manga i temi dell’inclusività LGBTQ+ e i danni del bigottismo, Devilman Crybaby è riuscito comunque a mantenere la trama originale senza perdere un colpo, dimostrando che anche i più grandi adattamenti possono prendersi delle libertà creative con effetti positivi.

Demon Slayer (2019 – presente)

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Da quello che avrebbe potuto essere un altro tipico anime d’azione shonen, quando lo Studio Ufotable ha preso in mano l’opera di Koyoharu Gotouge, Demon Slayer (Kimetsu no Yaiba), nessuno avrebbe potuto prevedere che avrebbe creato uno dei più grandi franchise della memoria recente. Con il solo adattamento cinematografico dell’arco di Mugen Train, sono riusciti a diventare il film giapponese di maggior incasso di tutti i tempi.

Sebbene il manga di Gotouge sia abbastanza bello di per sé, alcune aree avrebbero potuto essere migliorate, dal disegno ai buchi di trama. Finora, Ufotable è riuscita a “sistemare” entrambi i problemi e molto altro ancora. La qualità dell’animazione in Demon Slayer è da sola una prova di forza nel mostrare le varie tecniche di spada, mentre si scontrano con le arti dei demoni in bellissimi spettacoli d’azione per tutti i fan.

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Mob Psycho 100 (2016 – oggi)

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10 migliori adattamenti anime manga

Scritto dal mangaka di One Punch Man, l’enigmatico ONE, Mob Psycho 100 è uno di quei racconti bizzarri che combinano temi di assoluto caos e occulto con una storia ordinaria di crescita dalla adolescenza. Mob Psycho 100 potrebbe essere una delle migliori serie anime dell’ultimo decennio e ogni stagione ne è la prova.

Utilizzando la crudezza dello stile artistico dei webcomic di ONE, lo studio Bones è riuscito a dare vita a un manga in modo accurato, abbracciando tale crudezza senza ricorrere alle solite tattiche di pulizia utilizzate da altri adattamenti. Mentre l’animazione e lo stile artistico sono importanti per un anime, Bones ha mantenuto la storia, che è altrettanto se non più importante per il successo di un anime. Come Evangelion per due decenni, Mob Psycho 100 ha lo stesso potenziale di portare il peso dei suoi temi alle generazioni future, il che lo rende uno dei più grandi adattamenti di un manga fino ad oggi.

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The Rising of The Shield Hero 3 – Trailer e poster

The Rising of The Shield Hero Trailer e poster

Ecco il nuovo trailer della stagione 3 di “The Rising of The Shield Hero”, accompagnato da un poster che promuove il ritorno dell’Isekai!

Il genere Isekai è diventato un fenomeno popolare nel mondo degli anime. Questo si basa su protagonisti comuni che si ritrovano trasportati dal loro mondo ordinario in terre magiche e soprannaturali.

The Rising of The Shield Hero potrebbe esserne uno dei più noti esempi. The Rising of The Shield Hero adatta l’omonima serie di light novel, iniziata nel 2013, che continua a produrre nuove storie con Naofumi, il protagonista, e compagnia ancora oggi.

Ora, un nuovo trailer non solo ha confermato la finestra di rilascio della terza stagione, ma ci ha dato un’idea più precisa di ciò che l’eroe dell’anime ed il suo gruppo di avventurieri si troveranno ad affrontare nelle loro continue avventure.

Per promuovere l’imminente stagione 3 di The Rising of the Shield Hero, è stato pubblicato un nuovo poster. Insieme ad esso, un nuovo teaser trailer ha confermato che la serie tornerà a ottobre, anche se la data di uscita precisa è ancora da definire.

Se non avete avuto l’opportunità di immergervi in questa serie Isekai, le prime due stagioni di The Rising of The Shield Hero sono attualmente disponibili su Crunchyroll. Ecco come il servizio di streaming descrive l’adattamento anime:

Venendo a sapere che altre nazioni stanno sopportando le Ondate di Calamità, Naofumi giura di combattere. Ma prima che possa iniziare, arriva la notizia che l’imponente Spirito Tartaruga è libero. Se non tenuto sotto controllo, questo mostro impetuoso potrebbe distruggere il mondo. Naofumi riunisce i compagni Raphtalia e Filo e alcuni nuovi alleati, uno dei quali rivela una notizia spaventosa: non si tratta di un incidente. Qualcuno ha deliberatamente liberato la bestia leggendaria!

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[Recensione] Ikigami – Siamo davvero liberi? – Critical Hit

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Siamo davvero liberi come crediamo? Forse con la recensione manga di oggi su Ikigami di Motoro Mase, avrete dei ripensamenti

Siamo davvero liberi? Probabilmente una delle domande esistenziali più discusse di tutti i tempi a cui tutt’ora nessuno sappia realmente quale sia la risposta. La strada che ha portato al concepimento di più pensieri sulla libertà e sul concetto di libero arbitrio inizia quasi 1600 anni fa con Sant’Agostino con la sua visione della libertà teocentrica a cui poi si ispirarono Tommaso d’Aquino, Martin Lutero, per poi passare a Spinoza, con una visione che fonde la teocrazia con le leggi scientifiche fino ad arrivare ai pensieri più moderni come quello di Kant e Steiner e la sua “filosofia della libertà”. Questa libertà tanto agognata e tanto discussa però con il passare degli anni si è evoluta e ha cambiato spesso direzione: se all’inizio era Dio al centro di tutto, ora invece al centro di essa troviamo l’uomo stesso, le istituzioni e tutto ciò che ha creato. Un esempio lampante che mette in discussione tale libertà è sicuramente l’opera scritta da George Orwell, cioè 1984. Questo romanzo distopico, parla di una Terra sempre più divisa e in costante guerra, in cui i poteri al comando fanno capo alle peggiori tirannie e dittature di questo ultimo secolo. Stati che hanno il controllo assoluto della volontà del singolo e che tengono in mano qualsiasi forma di libertà del cittadino costringendoli a vivere secondo quello che per i potenti è giusto. Nell’etica comune dovrebbe essere proprio lo stato a tutelare la libertà di ogni cittadino, ma quando questo non avviene? I cittadini sono davvero così liberi come credono, non solo nelle azioni ma anche nel loro modo di pensare e di vedere la vita? Cosa significa davvero essere liberi? Questi sono solo alcuni dubbi che la recensione manga di oggi su Ikigami vi farà balenare in testa.

Benvenuti in questa nuova recensione per la rubrica manga e oggi parleremo di un’opera che trasporta con se molte tematiche sicuramente attuali e molto discusse. Oggi parliamo di Ikigami un seinen psicologico e drammatico con temi molto politici al suo interno, scritto da Motoro Mase, composto da 10 volumi totali ed editi da Planet Manga. Mase è un mangaka che fa della politica dispotica e di scenari semi-realistici uno dei cardini portanti delle sue opere. Pur essendo quasi un controsenso, l’autore riesce a rende realistici contesti completamente dispotici di una realtà che a tutti gli effetti sembra essere la nostra. Questa strabiliante unione porta il lettore in un constante e prolungato senso di dubbio, originando una riflessione sia su quello che è lo stato per noi, ma sia su quello che crediamo davvero. Questa continua incertezza può essere ampiamente ritrovata all’interno di tutte le sue opere che sono arrivate in Italia e che lui stesso senza aiuto di assistenti e intromissioni degli editor ha creato in completa autonomia. HE∀DS (parla di un trapianto di metà cervello) Demokratia (parla di un governatore androide avanzatissimo, che si fonda sul voto online dei cittadini) e Amebe (parla di una malattia che rende chi sta vivendo uno stato di profondo stress in una ameba) sono tutte opere che vi consiglio caldamente di recuperare, in particolare a coloro a cui piace contraddirsi, riflettere su se stessi e magari provare un punto di vista diverso. Ah quasi dimenticavo, il mangaka ha da “poco”, quasi due anni, iniziato a scrivere Ikigami 2 che non vedo l’ora di leggere, quindi mi raccomando preparatevi a questa nuova fantastica stagione leggendo Ikigami! Ora però passiamo al vero succo di questa recensione, ecco a voi una delle mie solite trame un po’ romanzate.

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Progetto senza titolo
Recensione manga Ikigami

Il diritto alla vita è un concetto molto ampio che si estende a moltissimi campi dei diritti umani. La libertà individuale, il diritto all’autodeterminazione, il diritto alla libertà di pensiero e così via fanno parte di quei diritti umani inalienabili che ogni essere umano possiede senza nessuna distinzione. Nella storia umana, c’è sempre stata una generale accettazione del concetto di un diritto alla vita come innato negli individui piuttosto che concesso come privilegio da coloro che detengono il potere politico e sociale. Ma se questo diritto inviolabile, fosse spezzato? Ci troviamo nel paese in cui prendono luogo le vicende di Ikigami, in cui la famigerata “Legge per la prosperità nazionale” ha legalizzato la morte di una percentuale di cittadini. Iniziate le elementari ai bambini viene somministrato un vaccino con all’interno una nano-capsula che si instaura nel cuore e ha lo 0,1% di causare la morte del paziente. Il decesso, pur essendo casuale è già registrato, dal momento della somministrazione, nei dati dello stato e avviene tra i 18 e i 24 anni di vita del cittadino. Questa legge, ormai ampiamente accetta e inculcata all’interno delle menti dei cittadini, servirebbe per amplificare e esaltare il valore della vita. Ogni singolo cittadino vivrà la propria vita al meglio delle sue capacità fino al raggiungimento dei 24 anni per porter affermare di aver vissuto un’esistenza piena di significato e, nel caso non morisse dopo i 24 anni, vivrebbe al meglio per coloro che sono morti per la legge della prosperità nazionale. In questo distopico stato, il nostro protagonista Fujimoto, lavora come messaggero dell’“ikigami”, cioè il messaggio di decesso che, dopo l’avvenuta consegna, avverrà nelle successive 24 ore. Riuscirete a percorrere, tramite questa fantastica opera, le ultime 24 ore di vita di cittadini normali a cui verrà privata la cosa più importante di tutte, cioè la vita.

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Progetto senza titolo
Recensione manga Ikigami

La trama verticale del manga si concentra come già esortato prima sui condannati a morte della liberticida legge sulla prosperità nazionale, mostrandoci come ogni cittadino reagisca alla notizia di avere unicamente 24 ore di vita rimanenti. Queste 24 ore che il mangaka ci propone riflettono gli intricati processi e azioni che la nostra psiche potrebbe e non potrebbe fare, in una situazione di irrazionalità. Ogni storia raccontata e tutte le ultime 24 ore di vita dei vari personaggi, sono completamente differenti l’una dall’altra e permettono di accogliere nel proprio bacino più lettori possibili, concretizzando molte persone in questo suo mondo distopico. Nessuno sa bene come potrebbe davvero affrontare le sue ultime 24 ore di vita, ma Ikigami permette di capire la mente e le emozioni che ogni cittadino di questo pazzo mondo provano. Inoltre con la possibilità di mostrare molte storie diverse il mangaka riesce a muovere molte più critiche sociali al paese, mostrandocele con una certa enfasi e passionalità: bullismo, gogna sociale, rigidità parentale, povertà, bellezza e guerra sono solo alcuni dei temi secondari che il mangaka vuole far arrivare alle coscienze dei lettori giapponesi. Per questo considero Ikigami uno dei manga che trattano critica sociale, come uno dei più completi. A questa trama verticale si intreccia una trama orizzontale più personale che mostra quanto sia difficile e logorante lavorare come messaggero degli ikigami. Sono molte le emozioni e i flussi di coscienza che il nostro protagonista, paragonabile ad un uccello in gabbia, affronterà per cercare di capire in cosa crede davvero e soprattutto chi davvero è. Questo ulteriore viaggio nella testa del protagonista sblocca il lettore e, secondo me, lo sprona davvero ad una introspezione personale che potrebbe far scattare qualcosa in lui. I dubbi che questo manga vi instaurerà saranno molti, ma starà a voi capire davvero in quello che credete.

Progetto senza titolo
Recensione manga Ikigami

La serietà dei temi trattati ma anche delle vicende che vengono mostrate in questo manga, creano una stupefacente coppia con i disegni di Mase. Un tratto che a me personalmente piace molto, rotondo ma molto realistico, e che raramente viene sporcato ma quando questo avviene, mostra una crudezza da mettere quasi a disagio. Per di più troviamo anche un ottimo utilizzo di ombreggiature e chiaroscuri, soprattutto nei soggetti in primo piano, così da porte esaltare al meglio la realisticità delle emozioni dei personaggi.  Il disegno di Mase, dal mio punto di vista, potrebbe essere riassunto come un disegno serio ma non troppo complesso, per un’opera profonda che tratta temi pesanti e pieni di significato. Questa realisticità è fortemente voluta dal mangaka in quanto collega il lettore sia al manga ma soprattutto alla sua realtà. Il processo importante di dilemmi etici e di dubbi esistenziali che il nostro protagonista sente pesantemente sulla sua pelle, si deve riflettere categoricamente sulla pelle del lettore. È il punto cardine dell’opera il far riflettere il lettore: tutto ciò che prova il protagonista attraverso il suo viaggio interiore è lo stesso che la maggior parte dei lettori percorrerebbe nello stato distopico del manga. La presa di coscienza che piano piano si fa sempre più pesante e persistente, ci porta a riflettere sulla nostra di società, perché pur sapendo fin da subito che quello che stiamo leggendo è sbagliato, le analogie con la realtà saranno molte e sempre più contraddittorie. Ci sono tante cose che diamo per buone e che nella vita di tutti i giorni sorvoliamo, ed è proprio su queste cose che probabilmente il mangaka si vuole soffermare per farvi capire quanto in realtà, pur facendo ormai parte della vostra normalità e quotidianità, non siano poi così tanto normali. Ci sono tanti modi legali per uccidere un essere umano e il manga ci porta proprio a pensare a ciò.

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Progetto senza titolo
Recensione manga Ikigami

In conclusione raccomando il recupero di questa ottima serie che mi ha accompagnato in queste ultime settimane, portandomi a riflettere e sicuramente anche a dubitare di me stesso e di quello che penso sia davvero giusto. Ma è proprio questo l’obiettivo del manga, far dubitare il lettore e con la sua storia fanta-politica super distopica, ma anche molto realistica, unita insieme al suo tratto solido concreto e realistico permette al lettore di addentrarsi a fondo all’interno di ogni singolo personaggio della storia e soprattutto al protagonista. Quando questa domanda riecheggerà all’interno delle vostre teste allora il manga avrà sicuramente fatto colpo su di voi: Io sono, o faccio semplicemente parte dello stato? Farete parte alla lotta oppure scapperete? Questo cari amici miei, sta a voi scoprirlo.

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My Hero Academia – La stagione 7 potrebbe essere l’ultima

My Hero Academia La stagione potrebbe essere lultima

Un trailer recap, accompagnato da uno sketch del mangaka stesso, annuncia che la stagione 7 di “My Hero Academia” è in arrivo!

Fan di My Hero Academia, esultate. Non si sono ancora calmate le acque dopo l’emozionante finale della stagione 6 della serie di successo che già si prospetta una nuova stagione.

Durante l’Anime Japan 2023, My Hero Academia annuncia che la Stagione 7 è già in lavorazione, condividendo un teaser trailer e una nuovissima immagine disegnata dallo stesso creatore della serie, Kohei Horikoshi.

Come riportato da Crunchyroll, la data di uscita della nuova stagione non è ancora stata rivelata.

Il trailer purtroppo non contiene filmati tratti dalla prossima stagione, ma il finale della scorsa fa ancora parlare di sé. Il gran finale della stagione 6 ha visto infatti il debutto a sorpresa di Stars and Stripes. Il personaggio, che è il Pro Hero n.1 degli Stati Uniti, sarà protagonista di un intenso arco narrativo che la vedrà affrontare l’inarrestabile villain Tomura Shigaraki.

Questa epica battaglia sarà probabilmente uno dei punti salienti della Stagione 7. Tuttavia, si dice che la prossima stagione sarà anche l’ultima per l’anime, il che significa che dovrebbe coprire tutti gli eventi rimanenti del manga, compreso l’arco della Guerra Finale.

La sesta stagione di My Hero Academia è stata elogiata dai fan e dalla critica come una delle migliori dell’intera serie. Lo Studio Bones ha garantito una qualità di prim’ordine dal primo all’ultimo episodio e ha adattato fedelmente la storia più venduta di Horikoshi.

L’anime ha anche sfruttato appieno le possibilità offerte da questo mezzo, perfezionando alcune delle migliori scene del manga, come il confronto emotivo tra Deku e Bakugo.

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Sailor Moon Cosmos – Nuovo trailer per il film in due parti

Sailor Moon Cosmos Nuovo trailer per il film in due parti

Ecco il trailer per il film evento in due parti che uscirà quest’estate in Giappone, “Pretty Guardian Sailor Moon Cosmos The Movie”!

L’anime di Sailor Moon sta per tornare con una nuova versione della battaglia finale di Pretty Guardian Sailor Moon, ed è ora possibile dare un’occhiata a cosa aspettarsi dal prossimo gran finale dell’anime di Sailor Moon grazie al nuovo trailer di Pretty Guardian Sailor Moon Cosmos The Movie!

Dopo l’uscita in tutto il mondo dei lungometraggi di Sailor Moon Eternal negli ultimi due anni, l’anime sta per tornare con il prossimo importante arco della serie manga originale Sailor Moon di Naoko Takeuchi, inizialmente adattata con gli anime Sailor Moon SuperS e Sailor Moon Sailor Stars.

Pretty Guardian Sailor Moon Cosmos The Movie è un nuovo film in due parti che riprende l’arco Shadow Galactica del manga. Collocandosi nella stessa linea di continuità dei film di Sailor Moon Eternal, Sailor Moon Cosmos intende concludere la serie di lungometraggi dell’anime in un modo completamente nuovo.

Il primo film uscirà in Giappone il 9 giugno ed il secondo il 30 giugno. Tomoya Takahashi dirige entrambi i film di Sailor Moon Cosmos per la Toei Animation, mentre Kazuyuki Fudeyasu si occupa della sceneggiatura. Kazuko Tadano torna dall’anime originale e da Sailor Moon Eternal per il design dei personaggi, mentre Yasuharu Takanashi torna per comporre la colonna sonora. Sailor Moon Cosmos vedrà anche il ritorno del cast dei film di Sailor Moon Eternal.

Ci saranno anche alcune nuove aggiunte al cast dei doppiatori, come Saori Hayami nel ruolo di Kou Taiki/Light Taiki, Marina Inoue nel ruolo di Kou Seiya/Light Seiya, Ayane Sakura nel ruolo di Kou Yaten/Light Yaten, Nana Mizuki nel ruolo della Principessa Kakyuu, Megumi Hayashibara nel ruolo di Sailor Galaxia e Kotono Mitsuishi nel ruolo di ChibiChibi.

Questi nuovi film ripartono da Sailor Moon Eternal, che a sua volta riprendeva gli eventi della serie anime Sailor Moon Crystal, quindi questo sarà un gran finale in lavorazione da molto, molto tempo!

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Boruto – Annunciato il finale della prima parte

Boruto Naruto Next Generations Annunciato il finale della prima parte

Annunciato il finale di “Boruto: Naruto Next Generations”, ma attenzione: si tratta solo del finale della prima parte dell’anime!

Un nuovo comunicato dal Giappone ha confermato che la notizia è vera: Boruto: Naruto Next Generations ha annunciato che il finale dell’anime è in arrivo. Attenzione, però! È stato confermato che una parte due è in lavorazione, anche se non sono state condivise altre informazioni sul progetto.

Secondo i resoconti ufficiali, la prima parte dell’anime di Boruto si concluderà con l’episodio 293. Ciò significa che l’anime si concluderà il 26 marzo, portando via con sé gli amati eroi.

Naturalmente, alcuni comunicati dello Studio Pierrot e di Shueisha hanno confermato che l’anime di Boruto tornerà prima o poi. È stata già predisposta una seconda parte del sequel, ma la serie non ha ancora una finestra di rilascio.

Poco dopo la notizia del finale di Boruto, sono stati fatti altri annunci, tra cui il revival dell’anime originale di Naruto. La serie originale prevede un ritorno in quattro parti nel corso dell’anno, con il rilascio di diversi episodi originali.

La notizia della pausa non ha sorpreso la maggior parte del pubblico. Il sequel di successo Boruto: Naruto Next Generations ha infatti avuto un problema di ritmo fin da quando ha iniziato ad andare in onda. L’anime ha sofferto di episodi filler fin dal primo giorno, dato che più del 70% del suo materiale non proviene dal manga.

Questo è dovuto al fatto che il manga di Boruto viene pubblicato mensilmente, quindi è impossibile per il sequel di Naruto stare al passo con l’esigenza di contenuti settimanale dell’anime targato Studio Pierrot. Prendendosi una pausa, il manga di Boruto avrà abbastanza tempo per pubblicare contenuti in abbondanza per il suo anime.

Inoltre, si tratta di un buon momento per prendere un po’ di respiro, dato che il tanto atteso salto temporale è proprio dietro l’angolo.

Se non siete ancora al passo con l’anime o il manga di Boruto, avete tempo per recuperarlo. La serie ha debuttato sette anni fa e conta oltre 250 episodi. Il sequel di Naruto è ora in streaming su Crunchyroll e Hulu. Per quanto riguarda il manga di Boruto, la serie mensile è pubblicata in tempo reale con il Giappone sull’app Shonen Jump e su Manga Plus.

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Attack on Titan – Stagione 4 Parte 3 – Recensione

Attack on Titan Stagione Parte Recensione

Ripercorriamo insieme in questa recensione la parte 3 della stagione finale (4) dell’anime “Attack on Titan”! *Rumbling, rumbling*

È uscito il primo episodio della terza parte della quarta stagione… Solo a dirlo già ci si perde. La scelta di diluire così tanto la stagione finale di Attack on Titan secondo me purtroppo rende difficile rimanere al passo, a meno di non farsi ogni volta un rewatch di almeno le ultime stagioni. 

Detto questo, parliamo dell’episodio in questione. Suddiviso in due capitoli, l’episodio non perde tempo a ricordarci in che situazione allucinante si trovi il mondo in questo momento, come non perde tempo a ricordarci quanto cruda possa essere la realtà di AoT, in caso ce ne fossimo dimenticati.

—— SPOILER DA QUI IN POI ——

Il primo capitolo si concentra in particolare su Eren, che vediamo nelle fasi di pianificazione del suo progetto di calpestare la terra con il Boato. Vediamo un lato del personaggio altamente vulnerabile, un’anima lacerata da un’infanzia trascorsa aspettando il momento di poter varcare un muro e vedere il mondo, per poi scoprire che il mondo rifiuta le persone come lui.

Il suo conflitto interiore è palpabile. Da un lato, la sete di annientare quel mondo che ha disilluso tutte le aspettative di libertà che sembrava avere in serbo. Dall’altro, il dolore per tutte le persone innocenti che con esso verranno distrutte, travolte dalla furia cieca di un ragazzo che ha decisamente troppo potere in questo momento.

Bisogna ricordarsi infatti che Eren, oltre al Gigante Fondatore ed al Gigante d’Attacco, possiede adesso anche il Gigante Martello ed il potere del Gigante Bestia, dal momento che Zeke è nelle mani del fratellastro.

Attack on Titan Stagione Parte Recensione

Eren non ce l’ha con gli eldiani che in questo momento stanno cercando di fermarlo (i nostri Connie, Jean, Armin, Mikasa, Rainer, Pieck e Levi), ma anzi li sfida a fermarlo, se è quello che vogliono fare. Non vuole privare nessun eldiano della sua libertà, concetto che ancora insegue, ed è proprio in nome di questo ideale che lui si sente libero di perseguire il fine che si è prefisso.

In questo episodio abbiamo salutato uno dei personaggi a cui il pubblico, me inclusa, era più affezionato, ovvero Hange Zoe, che, in una francamente quasi incredibile scena di combattimento, si sacrifica per permettere ad i suoi compagni di sfuggire ai giganti del Boato.

Nominando Armin come suo successore, Hange sceglie di dare la vita per i suoi, dopo un’ultima conversazione con Levi che mostra, al di là delle battute e del sarcasmo, quanto il loro legame significasse per entrambi. Per non parlare della scena che mostra Hange riunita ad Erwin e ad altri abitanti di Paradis, un ricongiungimento breve ma significativo.

Soffermiamoci per un secondo sulla dinamica tra Armin e Annie. Come lei stessa riconosce, il piccolo flirt che ha iniziato ad instaurarsi tra i due sembra un po’ fuori luogo nel bel mezzo della tragedia che li circonda. In più, mi sembra un po’ strumentale cercare di spingere una sotto trama romantica proprio ora che ci avviciniamo al gran finale, e la mia sensazione è che la questione non finirà bene.

Attack on Titan Stagione Parte Recensione

Annie, in questo episodio, decide di non unirsi al gruppo che affronterà Eren. Non soltanto perché ha combattuto fin dall’infanzia, ma anche perché secondo lei l’umanità non merita di essere salvata. Sembra abbastanza palese che nel prossimo episodio la sua posizione cambierà, dal momento che Falco sembra avere un’idea su come, unendo i loro poteri, possano affrontare il Fondatore.

Ah, non ho ancora menzionato che finalmente ci siamo liberati di Floch, che anche in punto di morte ha dovuto rompere il non dico cosa.

L’episodio si conclude con ciò che rimane del gruppo di ricerca che raggiunge finalmente Eren, la cui forma da Fondatore vista per intero fa molto più ridere di quanto avessi potuto intuire dai poster che erano stati condivisi finora, con quelle braccia penzolanti e le gambe in fondo.

Tra una brutale scena di calpestamento e l’altra, è evidente come la critica alla guerra continui anche in questa fase della storia. Ciò è evidenziato anche dal discorso che un capitano marleyano fa ad alcuni sopravvissuti, eldiani e non, esprimendo il suo rammarico per come gli adulti hanno trattato con futile odio i loro simili.

Le sue parole sono giuste, ma volevo anche prenderlo e dirgli “Ti svegli solo ora che un esercito di giganti incandescenti sta calpestando le vostre città? Un po’ tardi, non credi?”.

L’episodio ha unito momenti strazianti a momenti di riflessione e momenti quasi divertenti, ma il tono generale è terribilmente tragico, in pieno stile Attack on Titan

Chi si sente pronto per il prossimo episodio?

Attack on Titan – Stagione 4 Parte 3 – Recensione

Attack on Titan – Teaser per lo speciale

Attack on Titan Teaser per lo speciale

Un recente speciale su “Attack on Titan” ha mostrato immagini che fanno da teaser agli ultimi episodi della serie!

Mancano dunque pochi giorni alla messa in onda dell’episodio speciale di Attack on Titan, il quale sarà più lungo del solito e porrà le basi per la battaglia finale che vedrà protagonisti il Reggimento Scout e il loro ex compagno, Eren Jaeger.

Con il ritorno dello studio di produzione MAPPA, la conclusione dell’adattamento anime si preannuncia senza esclusione di colpi, ed il regno del terrore di Eren sul mondo intero sarà una delle imprese più brutali della serie fino ad oggi, il che è tutto dire considerando i precedenti di Attack on Titan.

Quando abbiamo lasciato l’ultima volta il Corpo di Ricerca, alcuni alleati inaspettati si sono aggiunti ai loro ranghi: Reiner, Annie e Pieck si sono uniti a Mikasa, Levi, Hange, Jean e Armin per tentare di fermare Eren che, con il potere del Gigante Fondatore, sta pianificando di spazzare via la popolazione mondiale al di fuori dell’Isola di Paradis.

Sono stati diffusi online alcuni video di un recente speciale su Attack on Titan andato in onda in Giappone, che non solo mostrano gli animatori all’opera per la creazione di questi episodi finali, ma ci danno anche un nuovo assaggio dei devastanti eventi che arriveranno sul piccolo schermo all’inizio del mese prossimo.

Il prossimo episodio di Attack on Titan andrà in onda in Giappone il 3 marzo, mentre del secondo episodio dell’anno, che fungerà da finale della serie, si sa solo che uscirà nel 2023.

Il creatore della serie, Hajime Isayama, ha recentemente confermato che non ci sono piani per una serie manga sequel dopo la conclusione della storia stampata, anche se il mangaka ha confermato che potrebbe tornare a visitarne l’universo con un nuovo racconto che segue il Capitano Levi da giovane.

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Addio al mangaka di Capitan Harlock e Corazzata Yamato

Addio al mangaka di Capitan Harlock e Corazzata Yamato

All’età di 85 anni, viene a mancare Leiji Matsumoto, il leggendario mangaka di “Capitan Harlock”, “Corazzata Spaziale Yamato” e non solo!

Leiji Matsumoto, il leggendario creatore di anime e mangaka che ha dato vita a classici come Corazzata spaziale Yamato, Galaxy Express 999, Capitain Harlock e molti altri, è morto all’età di 85 anni. Il leggendario creatore ha influenzato diversi generi e opere nel corso della sua leggendaria carriera e continua a essere uno dei creatori più rispettati di questo medium.

Questo vale soprattutto se si tiene conto di tutte le opere in cui Matsumoto è stato coinvolto, fin da giovanissimo, nel corso degli anni, a partire da Sexaroid, Submarine Super 99 e altri progetti manga e anime.

Come annunciato da coloro che rappresentano Matsumoto e la famiglia del creatore, Leiji Matsumoto (nome d’arte) è deceduto il 13 febbraio a causa di un’acuta insufficienza cardiaca. La figlia maggiore di Matsumoto ha commentato così la sua scomparsa: “L’artista di manga Leiji Matsumoto ha intrapreso un viaggio verso il mare di stelle. Penso che abbia vissuto una vita felice, con il pensiero di continuare a disegnare storie come artista manga. Possiamo così incontrarci di nuovo”.

La dichiarazione di Matsumoto continua così: “Crediamo in queste parole e non vediamo l’ora che arrivi quel giorno. A tutti i fan che ci hanno sostenuto finora e alle aziende collegate che hanno portato quest’opera nel mondo. A tutti voi, ai governi e alle organizzazioni locali che mi hanno aiutato, agli artisti di manga che hanno lavorato duramente assieme fin da quando ero giovane e agli ospedali che mi hanno sostenuto nel mio viaggio, vorrei esprimere la mia profonda gratitudine. Grazie di cuore”.

La carriera di Matsumoto è stata caratterizzata da numerose e memorabili pubblicazioni manga e anime. Le più famose tra chi ama il genere sono probabilmente Corazzata spaziale Yamato (in cui ha partecipato come regista), e l’universo creato in seguito a partire da Capitan Harlock con Galaxy Express 999 e i suoi numerosi spin-off.

Ha anche supervisionato una delle più famose raccolte di video musicali dei Daft Punk, Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem.

Matsumoto ha ricevuto numerosi riconoscimenti per molte delle opere della sua storica carriera. I nostri pensieri sono rivolti alla famiglia, agli amici e ai cari del leggendario creatore in questo momento così difficile. Ora tocca a chi ha conosciuto e amato le sue opere celebrare lo storico creatore.

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[Recensione] Pluto – Il paradosso dell’umanità – Critical Hit

Recensione Pluto Il paradosso dellumanita Critical Hit

Per la recensione manga di oggi parleremo di Pluto e del suo paradossale messaggio che Naoki Urasawa è riuscito a trasmettere

Questa recensione non la volevo fare. Per quanto io voglia esprimere davvero quello che ho provato durante la lettura di questa opera, è come se mi sentissi legato o imprigionato a delle catene che cercano in tutti i modi di sabotare quello che vi voglio trasmettere. Sarà la grande importanza dall’opera o questa mia sindrome dell’impostore che mettono sulle mie spalle un grave fardello. A guardarla sotto un occhio oggettivo, è sicuramente vero che tutto questo, tutto ciò che sto provando, non sia considerato da tutti una cosa positiva, ma nel profondo del mio cuore, e dopo la lettura di questa opera, so bene di essere fortunato. Fortunato per cosa vi chiederete? Che senso ha sentirsi speciali nel provare delle emozioni negative? Il fatto è che abbiamo già “incontrato” tutto ciò che possiamo interiormente provare: Felicità, tristezza, odio, oppure paura o sorpresa  e questo nostro expertise ci porta a voler eliminare, come autodifesa, tutti quei sentimenti negativi. Ma provate a pensare a qualcuno progettato senza la possibilità di provare emozioni, in un mondo in cui tutti attorno a lui si riempiono la bocca di queste fantomatiche e tanto osannate emozioni e di quanto siano importanti e preziose. Questi sono i robot, veri e propri umani fatti di latta, la cui vera unica mancanza sono la ciccia e queste tanto agognate emozioni. Ma se un robot provasse emozioni? Cosa potrebbe essere considerato? Si potrebbe davvero considerare un umano oppure no? Potrebbe davvero esistere qualcosa di così perfetto? È da qui che inizia la nostra recensione di Pluto

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Benvenuti in questa alquanto pesante e paradossale recensione di Pluto, un manga possiamo dire con i controcazzi, scritto e disegnato dal nostro Naoki Urasawa, considerato da molti uno dei migliori, se non il migliore, mangaka contemporaneo. Con Pluto, composto da 8 volumi editi da Planet Manga, Urasawa riprende una delle storie più icone e più famose di Osamu Tezuka, cioè Astro Boy considerato da tutti come uno dei cardini della tradizione dei manga giapponesi. Con molta audacia e soprattutto coraggio, Urasawa fa suo questa intramontabile storia e mediante la sua mano la rinterpreta in una chiave di lettura più thriller, fantascientifica e poliziesca. Badate bene che riuscire a creare qualcosa di così unico, rifacendosi a una delle storie più famose del Giappone e forse anche del mondo, non è assolutamente una cosa da poco, ma Urasawa ci riesce in modo perfetto. Una caratterizzazione dei personaggi fenomenale, una trama ben congeniata e ben raccontata, ma soprattutto un’emotività da togliere il fiato, marcheranno ogni singola pagina di questo favoloso manga. Ma d’altronde Urasawa è Urasawa e con i suoi capolavori come 20th Century Boys e Monster non ha mai deluso nessuno. Ma prima di entrare nel dettaglio di questa recensione vi voglio fare un sunto della trama di Pluto:

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[Recensione] Pluto

“Ehi tu! Guarda che gli umani devono passare per di qua!” “Ma io non sono robot, signore” “Ah cavolo di questi tempi, non si riesce davvero a distinguere un essere umano da un robot, allora per di qua!”. Questo potrebbe essere un piccolo indizio del tipo di mondo in cui ci troviamo nelle vicende narrate all’interno di Pluto: Ci troviamo parecchi anni avanti rispetto al nostro attuale presente, in una distopica e decisamente molto tecnologicamente avanzata Terra, in cui le macchine volano in alto nei cieli, e le case fluttuano raggruppate in quartieri come in delle cupole marziane. Tra tutte queste innovazioni e questo progresso tecnologico però, ciò che bazzica subito all’occhio, non sono le macchine volanti o i super grattacieli ma bensì i robot. Progettati per aiutare e assistere l’uomo in qualsiasi mansione, i robot pullulano per tutte le strade e gli edifici di questo nuovo mondo super dispotico e “blaze runniano” vivendo una loro vita, molto simile a quella umana. Pur essendo equipaggiati con le più potenti armi in commercio i robot non sono un pericolo pubblico e non lo saranno mai! Sviluppati con una intelligenza artificiale, quasi perfetta, nessuno robot è in grado di provare emozioni e nessun robot può, per volere mondiale, uccidere o ferire un umano. I robot di questo mondo non sono altro che delle fredde macchine calcolatrici fatte di lamiera, che non fanno altro che starsene li a prendere ordini. Ma è davvero così? C’è qualcosa però che si sta agitando nel fondo delle viscere di questo mondo, c’è qualcosa che si sta svegliando, qualcosa di molto triste e colmo di rabbia; un odio spaventoso si è risvegliato. Qualcosa o qualcuno sta iniziando ad eliminare i sette robot più forti e importanti del pianeta, insieme ad alcuni esponenti umani pro-robot, lasciandosi alle spalle di questi misteriosi omicidi, un simbolo, un paio di corna. Da qui partirà il mozzafiato thriller poliziesco, che con il detective robot Gesicht, uno dei membri dei sette robot più potenti del globo, andrà sempre più a fondo in questo macabro e contorto mistero.

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Il disegno di Urasawa è una garanzia, dettagli paurosi, tavole pulite, ma all’occorrenza si sporcano per dare spazio ad una emotività sublime da perdere il fiato. Questa emotività che traspare dai volti e dalle scene di quest’opera è incredibile e permette al lettore di entrare a pie pari all’interno dei sentimenti dei personaggi. Un disegno lineare, pulito e solido va in contrasto con una scrittura dolce, appassionante, ma alle volte anche pesante che legano il lettore alla storia, facendogli mangiare tutto d’un fiato questi 8 volumi. Se dovessi scegliere cosa permette a Pluto di renderlo una opera come nessun’altra è proprio la sua umanità che traspare da esso. Certo i sentimenti delineati tra le pagine di questo manga sono molto accentuati e tendono a cogliere il lettore o impreparato oppure a scaturire in lui una sorta di empatia mista a compassione durante tutto l’arco narrativo. La pelle d’oca è assicurata e andando avanti nella lettura posso assicurarvi che si farà sempre più presente, portandovi chissà, anche a qualche lacrimuccia. Ma il vero protagonista qui è la già citata umanità che traspare durante tutta la lettura. È come se il lettore venisse costantemente messo in discussione, portandolo allo smarrimento e a un quasi dubbio esistenziale: “Sono davvero Robot quelli che sto vedendo?”. Le domande saranno tante e le risposte alle vostre domande ancora meno, ma una domanda in particolare rimarrà incastonate al vostro cuore: “Come può un robot essere più umano di un essere umano?”. Per quanto il concetto di umanità sia qualcosa di gigantesco e anche di molto soggettivo, credetemi, in questo manga riuscirete a sentirlo scorrere nei vostri occhi e a farlo vostro, qualunque esso sia.

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Da prendere assolutamente in considerazione ci sono anche i personaggi e la loro evoluzione durante tutto il manga: Essi sono caratterizzati e scritti in modo ognuno completamente peculiare dall’altro e l’evoluzione di essi, elaborata in modo armonioso con il susseguirsi degli eventi, permetterà una immersione completa nelle tavole di questa fantastica opera. I volti, gli sguardi, i movimenti, sono una orchestra incredibile di emozioni quasi surreali che graveranno enormemente sul vostro cuore, rendendo questa vostra lettura unica e indimenticabile. Questo buon architettato viaggio che viene intrapreso insieme a questa presa di coscienza dei personaggi, creerà una miscela fondamentale per l’evoluzione di quest’ultimi perché ci permetterà di entrare dentro la loro umanità e dentro le loro emozioni. Ma se i principali protagonisti sono robot, come fanno a provare emozioni? È qui che si fonda il paradosso dell’umanità; come può qualcosa di non umano e di predestinalmente apatico, diffondere così tanta umanità e così tante emozioni? Ed è proprio attraverso questa evoluzione che tu, insieme ai personaggi della storia riuscirai a comprendere questo mistero e a farlo tuo. È questa la magia che regala Pluto. 

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In conclusione, anche se potremmo stare qui a discutere per ore, vi voglio veramente consigliare questo pesantissimo ma anche appagante viaggio, che vi riempirà il cuore di umanità e di vere emozioni. Una storia coinvolgente, appassionante e piena di colpi di scena, che vi farà rimanere attaccati alle pagine pulite decise e piene di significato di questa opera fantastica. Ciò che rende quindi un essere umano tale, non è ciò di cui è composto; che sia metallo o carne, ciò che rende davvero chi siamo è la nostra umanità e ciò che ne consegue. Perciò Pluto colpirà ognuno di voi in modo diverso, nel modo più opportuno scelto proprio da voi.

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