[Recensione] Girl from the Other Side – La positività delle maledizioni – Critical Hit

Recensione Girl from the Other Side – La positivita delle maledizioni Critical Hit

In questa recensione scopriremo Girl from the Other Side, un ottimo manga e scaveremo a fondo sul concetto di positività delle maledizioni

Nate negli anni dalle menti degli scrittori, le maledizioni sono un concetto molto astratto e sono sempre state cariche di una forte percezione negativa che puntava a intimorire e spaventare il lettore non appena sentiva anche solamente nominare tale parola. D’altronde, le maledizioni sono incantesimi negativi lanciati dalle streghe, nascoste nelle loro profonde e oscure paludi, o dagli stregoni, protetti nelle loro slanciatissime torri di pietra. Ecco, questa storia parla proprio di una maledizione, una maledizione esattamente come ve la immaginate: paurosa, deformante, dolorosa, ma soprattutto contagiosa. Eppure, se volessimo provare ad oltrepassare questo gradino di preconcetti, nel tentare di osservare cosa c’è dall’altra parte, cercando di sormontare davvero tutti questi elementi ostili, riusciremmo a vedere una luce in fondo a questo tunnel fatto di terrore e pregiudizio? Una luce c’è, un barlume di speranza esiste, anche per le maledizioni. Le maledizioni, infatti, per quanta paura possano fare, non sono sempre negative, non sono sempre portatrici di sciagure e terrore, ma possono essere anche messaggere di insegnamenti. E questo, “Girl from the Other Side” ce lo dimostra. Recensione

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Recensione Girl Other Side

Oggi, in questa nuova recensione per la categoria manga, parleremo di “Girl from the Other Side”, una serie che racchiude vari generi, dal drammatico fino al mistery-fantasy, composta da 11 volumi totali editi da J-Pop e scritta e disegnata da Nagabe. Nagabe è un mangaka giovanissimo che ha iniziato il suo percorso a ben 20 anni con il suo primo volume unico “Buchou wa Onee” nel 2013. Successivamente, grazie al suo particolarissimo tratto (di cui parleremo dopo), è riuscito a farsi un nome tutto suo e ad iniziare a pubblicare, nel 2015, “Girl from the Other Side”, opera a cui avrebbe poi lavorato per ben 7 anni. Grazie al successo di “GftOS”, che solo recentemente ha terminato la sua pubblicazione, Nagabe sta ora lavorando ad un altro progetto: un OVA di “GftOS” insieme ad un suo volume spin-off versione manga. Perciò, appena finirete di leggere questa recensione, vi consiglio di dare un’occhiata a qualsiasi materiale inerente che è uscito o che deve uscire. Adesso però io direi di iniziare questa nostra piccola avventura all’interno del mondo fantasy, ma anche molto dark, di Girl from the Other Side.

Innanzitutto, entriamo più in profondità per quanto riguarda la trama di questo manga, la quale ruota intorno ai nostri due protagonisti, Shiva, una bambina umana, ed il Maestro, una creatura dell’esterno. Sin dagli albori e dalla nascita dell’uomo, due sono stati i regni che costituivano il mondo: il regno interno ed il regno esterno, la luce e l’oscurità, la speranza ed il terrore, l’umanità e la maledizione. Ciò che rimaneva di questa umanità si nascose all’interno delle mura che delimitano i confini del regno interno. Nel momento in cui la storia ha inizio, sono sempre queste mura, erette secoli prima, a permettere di mantenere la calma tra le persone, separando l’umanità da questa terrificante maledizione, che terrorizza chiunque ne senta anche solo pronunciare il nome. Una maledizione perfida e terrificante che trasforma chiunque ne entri in contatto, anche solo chi ne venga sfiorato, in un estraneo. Gli estranei sono creature antropomorfe completamente nere, che portano con sé gli effetti della maledizione e ne diffondo la circolazione: perdita del tatto, dei sentimenti e della memoria, oltre alla perdita del dolore e del sollievo della morte. All’estraneo rimane unicamente l’agonia di essere vivo.

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Recensione Girl Other Side

È questo che da secoli spaventa gli umani del regno interno, ed è da questo che si nascondono. Tuttavia, in questo mondo fatto di paura e di ansia, ci sono due eccezioni. Fuori dalle mura, nel mondo esterno, in una casetta abbandonata di un villaggio di periferia, anch’esso ormai da tempo abbandonato, vivono Shiva, una bambina ancora umana, ed il Maestro, un uomo ormai maledetto che si prende cura di lei. Pur non potendosi toccare, tra scene di vita quotidiana e tanto mistero, si crea tra i due un rapporto molto stretto e quasi parentale, che però subirà una forte batosta a causa proprio di questa dannata maledizione. Riusciranno i due a rimanere insieme fino alla fine? O la maledizione ha qualcos’altro in mente per loro?

«Questa è la favola dell’oscura creatura e della bambina, che indugiano sul calar della sera, al confine tra il giorno e la notte»

Leggendo la trama, anche se mi appariva sicuramente come una storia molto particolare, certo non innovativa o mai vista prima, ma decisamente distintiva, pensavo che sarei stato principalmente catturato dagli avvenimenti e dalle peripezie a cui i due protagonisti sarebbero andati incontro. Invece non è stato cosi, è stato qualcos’altro a farmi innamorare di questa lettura e ad appesantirmi ma anche alleggerirmi il cuore, e cioè i personaggi: non sappiamo niente di loro due, sappiamo a malapena come si chiamano, eppure, grazie allo splendido character design, sia fisico ma soprattutto psicologico, del Maestro e di Shiva, non potrete non empatizzare e affezionarvi ad entrambi e al loro rapporto. È incredibile come tu venga subito scaraventato nella loro realtà senza mezze spiegazioni, eppure fin da subito vieni rapito semplicemente dal loro essere loro stessi. Tra scene di vita confortevoli e commoventi, l’evoluzione dei due personaggi e la scoperta delle loro radici vi farà rimanere incollati alle pagine di questa opera. La storia è solo un contorno, ben strutturato, dello sviluppo e della crescita che questi due personaggi affrontano durante le loro disavventure, e, perché no, anche nelle loro quotidiane piccolezze. Ho amato alla follia il Maestro, Shiva, il loro rapporto che va creandosi ed il modo in cui si amalgamano perfettamente l’uno con l’altro: la scherzosità della bambina si fonde perfettamente alla tontaggine dell’estraneo, la testardaggine dell’umana si unisce perfettamente alla pazienza del mostro e l’assenza di emozioni del Maestro viene colmata perfettamente da quel piccolo contenitore traboccante di emozioni che è Shiva. Passeggiate spensierate, merende sotto il cielo terso e litigate molto accese renderanno caldo il vostro cuore e leggera la vostra testa, facendovi innamorare di “GftOS”: sono proprio le cose semplici che fanno risplendere di bellezza e tenerezza questo manga.

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Recensione Girl Other Side

Una delle particolarità che salta subito agli occhi appena aperto il manga è proprio il suo disegno, che si allontana parecchio dai canoni classici giapponesi e tende la mano ad uno stile molto più occidentale, accostandosi molto a stili americani o europei. È un tratto che ha reso e che rende quest’opera sicuramente unica, e che ne ha permesso l’esplosione e la rapida diffusione: una linea decisa, squadrata e molto secca, quasi appuntita, che crea atmosfere molto realistiche ma soprattutto cupe, paurose e tenebrose, bilanciate però dalla splendida emotività dei personaggi. Si delinea in maniera netta questo grande contrasto tra nero e bianco, in cui scenari come fitte foreste, completamente annegati in un mare d’inchiostro nero, si mescolano a cieli infiniti o a praterie sconfinate bianchi come il latte. Un tratto molto dettagliato, realistico e concreto si fonde alla perfezione con scene di vita quotidiana, perfette per gelarti ma anche riscaldarti il cuore. Questo dualismo è marcato in modo molto evidente all’interno del manga: il nero, l’oscurità, la paura, in opposizione al bianco, la luce, la speranza, pone davanti a noi un tema fondamentale, ossia quello del cattivo invisibile. Nelle classiche storie per bambini (e non solo), il colore nero e l’oscurità sono sempre stati assimilati al cattivo di turno, sterminatore e distruttore di luce. Tuttavia, nonostante l’oscurità sia molto presente all’interno di questa storia, ecco, di cattivi qui non ne esistono. Pur essendoci sicuramente figure negative all’interno del manga, non sono riuscito davvero ad assegnare a qualcuno il ruolo dell’antagonista in questa storia. Ognuno ha i suoi ideali non totalmente errati o immorali, e ognuno ha una ragione specifica per portare a termine i suoi piani. Nessuno è davvero “il cattivo”.

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Recensione Girl Other Side

“Girl from the Other Side” è un manga pesante ma allo stesso tempo leggero, scorrevole, con buoni colpi di scena e con una trama ben curata che mi ha personalmente stupito. Ovviamente, come precedentemente affermato, a catturarmi davvero, oltre al tratto molto particolare, sono stati i personaggi ed il loro percorso lungo il cammino incontrato, e anche solo per questo vi consiglio caldamente di recuperarvi questa serie manga. Ma torniamo all’affermazione fatta all’inizio di questa recensione e rispondiamo alla seguente domanda: una maledizione può essere davvero positiva e portavoce di insegnamenti? Ebbene sì. “Girl from the Other Side” ci insegna ad accettare gli altri ma anche noi stessi, non per come si è esternamente ma per come si è internamente; la maledizione è solo uno strumento, il cui unico scopo è quello non di allontanare le persone, bensì quello di voler, tramite il superamento delle avversità che essa causa, unire le persone, rendendole schiave non dell’aspetto fisico ma di cosa si ha realmente dentro.

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Lunargim
Ciao a tutti! Sono Lunargim e sono un appassionato di tutta la cultura pop! In particolare sono un accanito videogiocatore e lettore di manga. Videogiochi preferiti: Team Fortress 2, Omori, Outer Wilds, Darkest Dungeon, Lisa. (Lo so sono tanti non so decidermi) Manga preferiti: Berserk, I Am A Hero e Buonanotte PunPun.
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