ASSASSINIO A VENEZIA, un altro caso per Poirot – [Recensione]

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Recensione di “Assassinio a Venezia”, il film tratto del romanzo di Agatha Christie con regista e protagonista Kenneth Branagh

Il terzo capitolo della saga con protagonista l’Hercule Poirot di Kenneth Branagh, di cui è anche il regista, convince e soddisfa lo spettatore appassionato dei gialli di Agatha Christie. Nonostante sia il meno fedele dei tre film, i toni cupi e horror si sposano perfettamente con l’ambientazione che dà il nome all’assassinio del titolo: Venezia.

La storia è ambientata in un’unica location, un palazzo del capoluogo veneto che si dice essere maledetto, in cui Poirot viene invitato per assistere a una seduta spiritica dalla dubbia validità e provare a screditarla. L’uso che è stato fatto del palazzo e dei suoi ambienti mi è piaciuto particolarmente, in quanto è stata sfruttata a pieno la particolarità di Venezia e dei suoi canali. Insomma, la storia, a differenza di Assassinio sul Nilo, si porta dietro un fascino tipico di Venezia e dei suoi palazzi rinascimentali.

Nonostante le inaccuratezze storiche su cui possiamo sorvolare, sono state utilizzate bene le atmosfere horror e si riesce a percepire quello stile dei gialli di Agatha Christie. Il caso è tanto intrigante quanto la sua risoluzione, che non lascia alcun tipo di dubbi o inverosimilità.

La caratteristica però che differenzia un buon film giallo da uno mediocre è la caratterizzazione dei personaggi secondari, che costituiscono i principali sospettati del caso. Come anche nei capitoli precedenti, tutti i comprimari hanno ricevuto la giusta attenzione, creando un cast molto fornito e un ventaglio di personaggi ampio e interessante.

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Poirot ha ovviamente la scena per tutta la seconda parte del film, confermandosi un personaggio che amo visceralmente, sia come è stato interpretato sia come è stato scritto, di cui non smetterò mai di aver voglia di guardare i film, se questa qualità verrà mantenuta anche per i prossimi capitoli.

Personalmente ho apprezzato tantissimo l’atmosfera horror, mai fuori luogo o stonante nel contesto, benché preferisca il Poirot più classico, che insomma non ha a che fare col presunto paranormale. Ma trovo che l’espediente di Halloween abbia senza dubbio dato una marcia in più a quelle che in fondo erano poche scelte narrative palesemente horror.

assassinio venezia
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In conclusione, il film è un ottimo terzo capitolo nonostante si possa vedere tranquillamente a sé stante. Le tinte horror e i toni cupi fanno da protagoniste a una storia gialla intrigante, dall’indagine avvincente, le atmosfere rinascimentali e una risoluzione originale e ben pianificata. I personaggi secondari sono ben caratterizzati ma ovviamente non rubano la scena a un sempre all’altezza Branagh nei panni di Poirot.

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