Minare criptovalute dal Nintendo Game Boy

Al giorno d’oggi ormai, possiamo estrarre criptovalute da qualsiasi apparecchio elettronico, dal modernissimo computer al GamBoy Color che abbiamo avuto tutti fra le mani almeno una volta. Infatti lo Youtuber stacksmashing ha riutilizzato con successo il suo vecchio Game Boy per estrarre Bitcoin. Ovviamente la mod installata non ti trasformerà in un milionario dall’oggi al domani, ma è la dimostrazione che si possono minare cripto da qualsiasi dispositivo elettronico. Prima di tutto, il modder ha utilizzato una scheda flash USB standard per caricare le sue ROM compilate sul Game Boy (se sei interessato all’aspetto software del progetto, lo YouTuber lo spiega abbastanza accuratamente nel suo video).

La connessione Internet è uno dei requisiti di base per il mining. Poiché il Game Boy non dispone di connettività wireless, la console portatile non è in grado di comunicare con la rete senza un aiuto. È qui che entra in gioco il Raspberry Pi Pico da $ 6.

Lo YouTuber ha modificato un cavo Nintendo Game Link per fungere da autostrada per la comunicazione.
Il problema è che i requisiti di tensione per il Raspberry Pi Pico e il cavo Nintendo Game Link sono completamente diversi.
Il Raspberry Pi Pico funziona a 3,3V, mentre il cavo Nintendo Game Link utilizza livelli logici a 5V. Di conseguenza, il modder ha implementato un semplice cambio logico bidirezionale a quattro canali per eseguire la traduzione della tensione.

La configurazione finale trova il Game Boy collegato al Raspberry Pi Pico collegato a sua volta ad un PC, da cui proviene la connessione Internet.
Il chip offre una performance di circa 0,8 hash al secondo.
Per fare un confronto, i moderni minatori ASIC in genere offrono fino a 100 terahash al secondo, pertanto il Game Boy è solo 125 trilioni di volte più lento. I calcoli rivelano che ci vorrebbero solo un paio di quadrilioni di anni per estrarre un singolo Bitcoin.

NVIDIA – RTX 3060 per il mining della criptovaluta Ethereum

Nvidia sta intenzionalmente rendendo le sue nuove RTX 3060, schede grafiche, meno efficienti per estrarre la criptovaluta Ethereum. I nuovi driver che accompagneranno il rilascio delle GPU alle fine di questo mese ridurranno il tasso di hash del mining di Ethereum di circa il 50%, utilizzando il rilevamento del software per il mining.


Abbiamo progettato GPU GeForce per i giocatori e i giocatori chiedono a gran voce di più“, dice Matt Wuebbling, responsabile del marketing GeForce globale di Nvidia. “Eppure le GPU NVIDIA sono programmabili. E gli utenti scoprono costantemente nuove applicazioni per loro, dalla simulazione meteorologica e il sequenziamento genico all’apprendimento profondo e alla robotica. Il mining di criptovaluta è uno di questi


È quindi chiaro che Nvidia sta apportando modifiche per cercare di aumentare i suoi prodotti GeForce. Nvidia invece offre un nuovo processore di mining di criptovaluta (CMP) per i Miners di Ethereum. Questi non gestiranno la grafica in nessun modo ma includeranno le migliori prestazioni per il mining. Nvidia afferma che questi prodotti CMP “non influiscono sulla disponibilità delle GPU GeForce per i giocatori”.

fonte: The Verge.