POVERE CREATURE!, la fiaba moderna di Lanthimos – [Recensione]

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Recensione di “Povere Creature!”, la fiaba moderna di Lanthimos con Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo.

Le aspettative per questo film erano enormi, in quanto il cast, il regista e gli elogi della critica avevano creato un hype abbastanza sentito. Dopo la visione mi sono chiesto se fossi soddisfatto, ma la risposta non è giunta per almeno due giorni. Ecco la mia recensione di Povere Creature!

Il film è certamente una perla dal punto di vista registico, di scenografie e attoriale. Lanthimos è riuscito a dare vita a una fiaba dal gusto espressionista grazie al virtuosismo della regia e alla performance attoriale incredibile di tutti gli interpreti. La sensazione però è stata di ridondanza e perdita dell’obiettivo principale.

Il film mi è piaciuto, Lanthimos è stato in grado di narrare una storia surreale e stimolante allo stesso tempo, i cui snodi narrativi però mi sono apparsi abbastanza sterili. Ho notato infatti come la trama si regga per lo più su pretesti il cui senso mi è stato incomprensibile. Come se avessero in mente di cosa voler parlare, ma avessero esaurito i modi dopo la prima ora. Inoltre l’ultima parte, dove arriva l’ex marito, per me poteva essere tagliata, non sarebbe cambiato molto.

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Il personaggio di Bella, interpretato impeccabilmente da Emma Stone, progredisce con l’andare del film, ma a un certo punto i progressi sembra li abbia terminati, sostituendoli con una storia normale di avventura. Il personaggio, slegato da ogni convenzione sociale, continua a voler scoprire il mondo, anche essendo disposta ad abbandonare il matrimonio a cui era promessa. Non vi è dunque un cambiamento in lei, che all’inizio e alla fine della pellicola si trova nella stessa posizione, in quanto rimane ella stessa borderline e anticonvenzionale.

Il film però esplica bene il tema del film: la libertà. E ci riesce attraverso un espediente per me efficacissimo ovvero il surrealismo. Una storia tra il fantastico e il fantascientifico, che racconta la nostra società attraverso metafore assolutamente azzeccate, come Stevenson aveva fatto con “Lo strano caso del Dr. Jeckell e Mr. Hyde”.

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In conclusione, una fiaba moderna dal gusto surrealista che mette in luce alcune problematiche della nostra società attraverso il personaggio di Emma Stone, interpretato magistralmente, il tutto arricchito da una regia, una scenografia, una colonna sonora e una recitazione eccezionali. Purtroppo il film dà la sensazione di essere ridondante, come se dopo aver presentato le tematiche non fosse in grado di svilupparle.

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