L’editore DANGEN Entertainment e lo sviluppatore Future Cat rilasceranno il puzzle adventure game, OneShot per PlayStation 4 , Xbox One e Switch nel 2022.
OneShot è stato lanciato per la prima volta su PC tramite Steam nel dicembre del 2016. Le vicende seguono un bambino di nome Niko che ha il compito di riportare la luce in un mondo desolato e avvolto nell’oscurità.
Il gioco, che adesso arriverà ad un bacino di utenza più ampio, sarà tradotto in inglese, giapponese, spagnolo (castigliano), francese, portoghese brasiliano, coreano, cinese tradizionale, cinese semplificato e russo. I dettagli riguardanti le funzionalità della console saranno annunciati in un secondo momento.
Se ti interessa il titolo ti consiglio di leggere la nostra recensione che puoi trovare qui:
Oneshot [Recensione]: La tua unica possibilità
All’interno del nostro essere, organismi dotati di una coscienza , ma non per questo sempre concorde, viene spesso fuori, nei discorsi tra amici o all’interno dei dibattiti di studiosi e filosi, l’argomento che tratta la concezione umana di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato. Nati con la capacità di intendere e di volere, […]
All’interno del nostro essere, organismi dotati di una coscienza , ma non per questo sempre concorde, viene spesso fuori, nei discorsi tra amici o all’interno dei dibattiti di studiosi e filosi, l’argomento che tratta la concezione umana di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato. Nati con la capacità di intendere e di volere, di pensare e di riflettere, abbiamo sviluppato negli anni una, fra molte virgolette, morale comune, seguita più o meno dalla maggior parte della popolazione e che permette ai suoi utilizzatori di vivere in una, così detta, serenità. Ma spesso, questo nostro sistema creatosi con il susseguirsi di migliaia di anni e soprattutto di migliaia di errori, si piega davanti al nostro egoismo. Lo so che è un argomento abbastanza complesso da trattare e sicuramente non dovrebbe trovarsi all’interno di una semplice recensione come questa: Ma, Oneshot, il gioco che ti sto per raccontare, tratta finemente, tra le sue righe, di questo abbastanza analizzato e molto discusso tema. Neppure nelle sembianze di Dio, riuscirerai a stabile cosa sia davvero giusto e cosa sia davvero sbagliato.
Che cosa è davvero giusto e cosa è davvero sbagliato?
Oneshot inizialmente nasce come freeware, cioè come gioco gratuito, sviluppato nell’arco di circa un mese, dai due sviluppatori Eliza Velasquez e Casey Gu. Successivamente, dato il suo grande successo e l’esponenziale diffusione del titolo, i due sviluppatori insieme ad altri colleghi, sotto il nome di Little Cat Feet, decidono di completare l’opera e di pubblicare il gioco, grazie all’editore Degica, su Steam a pagamento nel 2016. Creato con l’utilizzo dell’ormai famosissimo engine RPG Maker, prende eccezionalmente poco spunto da Earthbound, se non per il suo stile grafico, mentre assimila molte caratteristiche e features, pur non essendoci combattimenti da affrontare, da diversi titoli come: Hyper Light Drifter per le sue ambientazioni suggestive e fantastiche, Yume Nikki per la struttura di gameplay basata su puzzle e ricerca di oggetti chiave e Il Piccolo Principe per la sua trama.
Oneshot è l’unione di più svariati videogiochi
Ed è proprio la trama di Oneshot ad essere una delle 2 colonne portanti del titolo, permettendo al gioco di brillare come, a mio avviso, pochi del suo genere creati fino ad ora. La tua avventura inizierà con Niko, un ragazzo metà uomo e metà gatto, che si risveglierà all’interno di un mondo colpito da incombente rovina causata dalla scomparsa, avvenuta ormai molti anni prima, del sole che si trovava sulla cima della Torre al centro del continente. Questo particolare continente è suddiviso principalmente in 3 aree ben distinte: nella sezione più esterna troviamo I Barrens, in cui si celano paesaggi desertici simili al suolo lunare, ma ricoperti per la maggior parte da detriti e resti di robot ormai non più funzionanti. Più internamente troviamo invece il Glen una distesa landa di inondate paludi e foreste formate da alberi di fosforo, in cui risiedono ominidi con sembianze di uccello. Infine al suo centro abbiamo il Refuge una metropoli sovrappopolata con passaggi rialzati, luci sgargianti e accecanti neon viola, molto simili alle ambientazioni cittadine di CyberPunk. Ed è proprio al centro di tutto ciò che troviamo la Torre, dove un tempo risiedeva il trono del , almeno così credevano, intramontabile sole, che forniva energia e vita a quelle radiose terre, ma che ora sopravvivono solo grazie alla grande quantità di fosforo presente sulle sue terre, che crea una flebile luce e fornisce qualche briciola di energia. Lo scopo di Niko,una volta svegliatosi in questo mondo e una volta trovato, il “nuovo sole”, cioè una lampadina che terrà quasi sempre tra le mani, sarà quello di essere accompagnato grazie al tuo aiuto, fino alla torre, passando per tutte e tre le aree del continente, per restituire la vita e ridare la luce a quei territori oscurati da quel destino avverso. Una storia studiata nei minimi dettagli che permette al giocatore di creare con il protagonista una sorta di sintonia che ti accompagnerà durante tutto l’arco dell’avventura e che ti farà sentire molto vicino al protagonista. Un uso geniale di meccaniche di trama che permetteranno di forgiare questo tuo legame con Niko e di farti pesare ogni scelta che compirai… perfino chiudere il gioco… e non lo dico esagerando, non punto ad esaltare eccessivamente la già splendida trama e la complessa strutturazione del gioco.
Dovrai accompagnare Niko nel suo viaggio per salvare questo mondo ormai in rovina
A sorreggere il titolo, oltre alla trama, troviamo la sua seconda colonna portante cioè la rottura della quarta parete, ma utilizzata in mondo non geniale, di più! Questa rottura della quarta parete, non avverrà unicamente tramite dialogo diretto con il giocatore, riconosciuto come tale dal gioco e dai personaggi, ma si presenterà anche come forma fisica all’interno del tuo pc! Non voglio assolutamente spoilerare nulla e sicuramente potrò sembrare troppo eccessivo, ma quando vi dico che questa rottura fisica della quarta parete, qui su Oneshot, ha provocato in me una pelle d’oca, che praticamente mai avevo provato in un gioco, scaturita soprattutto dalla incredibile ingegnosità con cui è stata sfruttata, non sto esagerando! Potrei essere uno di quei giocatori che si impressiona per poco, probabilmente è così, ma ti garantisco che quello che dico è vero! Le uniche parole che mi vengono in mente per descrivere lo splendito e originale utilizzo di questa rottura della quarta parete sono geniale, geniale, geniale!
Insieme alla sua trama, la rottura della quarta parete è la colonna portante di questo titolo
Se invece dovessimo parlare del gameplay, lo definirei invece come un accompagnatore, un elemento che non è fondamentale ma sicuramente da tenere in attenta valutazione, considerando che spesso esso si unirà alla già citata ingegnosa rottura della quarta parete. Se da una parte il gameplay del gioco si baserà fondamentalmente, nella ricerca e nell’ottenimento di determinati oggetti chiavi utili per il proseguimento della tua avventura e nella risoluzione di divertenti puzzle come spostare delle capre dentro delle fosse, dall’altra parte all’interno dello stesso gameplay, capirai come, non solo quel mondo fantastico sarà il luogo in cui potrai cercare indizi e dovrai, in un modo molto particolare di cui ovviamente non farò parola, cercare di andare oltre la logica comune dei soliti videogiochi. A tutto ciò si unisce un buon comparto sonoro e una musica ad 8 bit, che permette, nel miglior modo possibile, di trasmettere ogni singola emozione della scena o del luogo in cui ti trovi, intonandosi perfettamente con la sua grafica Pixel Art, carina e piena di dettagli.
Un gameplay semplice, ma non per questo incredibilmente innovativo
Come ormai ribadisco in ogni mia recensione, nulla è perfetto e mi ritrovo anche ora, con mio grande rammarico , a doverti esporre i problemi che ho percepito nel giocare questo splendido titolo. Il gioco è essenzialmente basato sull’esplorazione e sulla ricerca ed è quindi inevitabile che il backtracking si palesi frequentemente nel corso della storia, ma il titolo presentando queste mappe molto estese e ampie, porteranno il giocatore a perdersi molto facilmente. Non sarò sicuramente un genio, ma a mio avviso il gioco pecca di orientazione e mostra una, a volte più frequente a volte meno, dispersività generale in cui dimenticherai dove sei o non sei passato oppure capiterà di prendere una strada del tutto sbagliata per poi dover tornare indietro e cercare quella giusta. Un altro piccolo difetto che il gioco presenta soprattutto nelle prime ore di gioco è la complessità nei comandi. Ti ritroverai a premere duecento volte tasti diversi per poi pigiarne altri e cosi via, senza che tu abbia effettivamente fatto niente.
Un mondo forse un po’ dispersivo e comandi un po complicati
Tralasciando davvero questi due difetti, Oneshot è un’esperienza sicuramente unica, dalla durata di circa 7/8 ore, che implementa all’interno del gameplay delle meccaniche mai viste nella mia carriera videoludica e riesce a farti diventare davvero amico di un personaggio che nemmeno esiste. Ma oltre al divertimento OneShot mette davanti al giocatore anche una scelta morale, una scelta morale talmente pesante e logorroica che persino Dio avrebbe difficoltà a prendere, figurati un essere umano. Ma ricorda che in tutto questo hai una sola possibilità.