Novità hardware e informatica, recensioni e anteprime del mondo tech e informatica. Approfondimenti e articoli su componenti hardware e gaming del momento come schede video, schede madri, processori, case, periferiche come mouse e tastiere da gioco o cuffie da gaming specifiche. Approfondimento su eventi di Esports o conferenza di presentazione di nuovi prodotti per PC da gioco, Console o Mobile Gaming.
Una scheda grafica Radeon Pro non identificata è emersa dall’estero. La scheda grafica, che è apparsa sui forum Chiphell, potrebbe essere una delle prossime offerte di AMD Big Navi Radeon Pro.
Credit ChipHell
Possiamo notare che la misteriosa scheda grafica conserva il design a doppio slot e una copertura con il caratteristico tema blu e argento. Data la striscia argentata al centro della copertura, dovrebbe essere una scheda della serie Radeon Pro W anziché un modello della serie Radeon Pro WX.
Il dispositivo di raffreddamento stesso non assomiglia ai design esistenti sulla Radeon Pro W5700 o W5500. Pertanto, è lecito ritenere che l’enigmatica scheda grafica possa essere una RDNA 2 Radeon Pro di nuova generazione. L’adesivo indica chiaramente che questa particolare unità è un campione ingegneristico, quindi il progetto finale potrebbe essere completamente diverso.
Finora il produttore di chip ha rilasciato Radeon RX 6900 XT, RX 6800 XT e RX 6700 XT, quindi la scheda in questione è probabilmente basata su uno dei tre modelli lanciati. Possiamo ipotizzare che la scheda grafica è probabilmente la Radeon Pro W6800. In tal caso, dovrebbe sfruttare il silicio Navi 21, che è il dado che AMD utilizza per le attuali Radeon RX 6900 XT e Radeon RX 6800 XT.
Credit ChipHell
Un altro adesivo sul retro della scheda grafica indica Samsung 16Gb, che allude ai chip di memoria che si trovano all’interno della scheda grafica. Radeon RX 6900 XT, RX 6800 XT e RX 6700 XT utilizzano tutti chip di memoria Samsung GDDR6 da 16 Gb.
Le fotografie dell’utente non rivelano i connettori di alimentazione della scheda grafica o le uscite del display. È noto che AMD mescola le cose in modo che la scheda grafica possa offrire uscite DisplayPort o mini-DisplayPort standard. Tuttavia, le fotografie mostrano che AMD ha finalmente dotato la scheda grafica Radeon Pro di una piastra posteriore. Sfortunatamente per noi, blocca anche il retro del PCB, quindi non possiamo scavare più a fondo nei chip di memoria.
Come da tradizione è giunto il primo martedì del mese e con questo i nuovi titoli del PlayStation Plus di aprile 2021. Con l’arrivo della next-gen i titoli all’interno della grande lista del PS Plus sono andati, pian piano, sempre a migliorare, regalando giochi di un certo calibro come ad esempio il remake di FF7. Sony a questo giro ha reso disponibili attraverso l’acquisto del PS Plus, 3 nuovi giochi di cui uno completamente inedito. Parliamo di:
Oddworld: Soulstorm
Days Gone
Zombie Army 4: Dead War
Sommando il valore dei 3 titoli arriviamo ad un totale di 170 euro che risulta addirittura superiore a quello del mese di marzo (che si aggirava attorno ai 150 euro) sempre prendendo in riferimento il loro prezzo sul PlayStation Store.
Ma parliamo dei 3 giochi in questione:
OddWorld: Soulstorm è una delle esclusive temporali per casa Sony. In questo Sequel di Oddworld: New ‘n’ Tasty ci troveremo nei panni di Ade, il coraggioso Mudokon, determinato a, una volta per tutte, liberare la sua gente dalla prigionia. Un gameplay che mischia Stealth e Platform in un ambiente in due dimensioni, in cui dovrai risolvere enigmi, evitare trappole e ostacoli e difenderti dagli attacchi dei temibili Glukkon, i nemici che infesteranno ogni livello. Attraverso le nuove meccaniche di crafting implementate in questo nuovo titolo, gli sviluppatori hanno confermato una longevità di circa 20 ore di gioco, variabili a seconda dello stile adottato.
Foto di GamingBolt
L’unica pecca è che questo titolo sarà usufruibile unicamente per colore che possiedono una console Sony di ultima generazione, perciò chi possiede una PS4, non potrà mettere le mani su questo sequel , attraverso il PS Plus, ma dovrà acquistarlo separatamente. La buona notizia è che, essendo un gioco per next-gen andrà a sfruttare tutte le nuove funzionalità della nuova console come ad esempio il Tempest 3D, l’AudioTech e il DualSense (con il feedback aptico). Oddworld: Soulstorm girerà su PlayStation 5 a 1440p a 60fps, mentre su PlayStation 4 a 1080p a 30fps.
Days Gone è una delle ultime uscite per PlayStation 4. Sviluppato da Sony Bend Studio , questo open-world post-apocalittico narra le vicende di Deacon St. John, un biker che grazie alla sua moto cercarà di sopravvivere, come meglio può, ad un mondo ormai devastato dall’improvviso arrivo di un virus mutagene che ha trasformato la maggior parte della popolazione in zombie, o come vengono chiamati in gioco “furiosi”. Attraverso l’uso della moto, viaggerai per i territori dell’Oregon in cerca di qualche incarico da portare a termine, come il trasporto di importanti risorse o lavoretti di altro tipo, per riuscire ad ottenere risorse con cui sopravvivere. Ovviamente questi furiosi non saranno l’unica insidia che incontrerai in questo mondo open-world completamente esplorabile: spesso sarà necessario combattere altri sopravvissuti che cercheranno in tutti i modi di rubarti le tue risorse.
Foto di Everyeye
Questo titolo (in arrivo il 26 aprile su PC) riesce ad raggiungere una risoluzione di 4K e un frame rate di 60fps su la console next-gen con caricamenti sempre più rapidi attraverso la sua nuova SSD.
Zombie Army 4: Dead War, sviluppato da Rebellion, è il quarto capito dello spin-off, in versione zombie, di Sniper Elite in cui verrai catapultato nei panni del tiratore scelto Karl Fairburne insieme ai suoi compagni, che giunti in Italia cercheranno una volta per tutte di spedire Adolf Hitler e le sue truppe all’inferno. Un gameplay ricco di sparatorie, headshot, esplosioni e un’incredibile varietà di nemici, concentra una campagna che regala una decina di ore di divertimento spensierato.
Ma Zombie Army 4: Dead War riesce a raggiungere il suo picco di divertimento se giocato in cooperativa online, per un massimo di quattro partecipanti. Oltre a ciò i giocatori possono prendere parte ad una modalità orda che richiede strategia e costante cooperazione. Questo sparatutto coop riesce a raggiungere i 60fps a 1080p.
La Vigor GK50 Low Profile è una tastiera da gaming di MSI, caratterizzata per il suo “basso profilo”, per il quale risulta avere una minore corsa della pressione dei tasti, e anche lo spessore degli stessi è stato ridotto. Nella scatola troviamo la tastiera stessa, il cavo USB coperto dal nylon intrecciato per renderlo più resistente, ed il connettore placcato oro per maggior prestazioni e minore latenza. Inoltre è presente anche la clip per rimuovere i tasti, e due tasti “CTRL” e “ALT” di riserva, i quali sono meno concavi degli altri. La tastiera risulta effettivamente di buona fattura, con materiali ottimi (vedi la cover in alluminio sotto i tasti) e la colorazione RGB dei LED è completamente personalizzabile, sia direttamente dalla tastiera, sia dal software Dragon Center. Anche le animazioni che si possono attivare triggerati dalla pressione dei tasti sono veramente accattivanti, come tutto il design da gaming al quale ormai ci ha abituato MSI.
La vera peculiarità di questo prodotto però è appunto il “low profile”, il quale potrebbe piacere come non, installato tramite gli Switch Kailh Low Profile bianchi (la tastiera si trova in commercio anche con la versione rossa e blu di questi switch). In primis il sound è diverso da una normale tastiera meccanica, infatti è più silenziosa e, per intendersi, è una via di mezzo fra il rumore emesso da una tastiera a membrana e una meccanica standard. Ovviamente la corsa e lo spessore ridotto portano l’utente ad eseguire una digitazione più rapida, come anche il fatto che i tasti siano più ravvicinati fra di loro rispetto ad una tastiera normale. Ciò porta ad un minore controllo durante la pressione, a discapito della rapidità, cosa che può tornare comoda, ad esempio in un gioco di tipo FPS. Al contrario, per gli amanti del controllo, risulterà più scomoda, ed in questo caso se ne sconsiglia l’acquisto. Per quanto riguarda il prezzo, la tastiera in questione si trova intorno ai 100€ sul mercato italiano.
MSI Vigor GK50 Low Profile IT Tastiera Gaming Meccanica (Kailh LP White), retroilluminazione LED RGB Mystic Light per singolo tasto, design tasti ottagonale, Gaming e Ufficio, Layout ITALIANO QWERTY
MSI Vigor GK50 Low Profile IT Tastiera Gaming Meccanica (Kailh LP White), retroilluminazione LED RGB Mystic Light per singolo tasto, design tasti ottagonale, Gaming e Ufficio, Layout ITALIANO QWERTY: Amazon.it: Informatica
Clutch GM50
Esiguo nelle dimensioni, il Clutch GM50 è un mouse da gaming “da tutti i giorni”, non troppo sofisticato rispetto ad altri modelli, con un buon grip sia lateralmente che nell’ergonomia quando lo si impugna. Il sensore ottico PMW-3330 raggiunge i 7200 DPI, selezionabili tramite il tasto dedicato posto accanto alla rotella dello scrolling, anche questa molto precisa e rapida durante l’utilizzo. Troviamo poi, sul lato sinistro, i due tasti extra, che ormai sono praticamente installati su tutti i mouse di questa categoria. Gli switch OMRON poi assicurano fino a 20 milioni di click di durabilità. I LED RGB posti nella parte inferiore e sulla rotella si possono poi programmare solitamente tramite il software Dragon Center, non ci sono quindi combinazioni di tasti per editrarli, come invece avviene sulla tastiera. Per il resto non c’è molto altro da aggiungere, a parte il design classico della serie gaming di MSI, e che fondamentalmente è un mouse come tanti altri sul mercato, non si differenzia sotto nessun punto di vista, tranne per l’affidabilità che offre qualsiasi prodotto MSI. Il mouse si trova sui 60€ nel mercato italiano.
MSI Clutch GM50 – Mouse Gaming USB, Sensore Ottico PMW 3330 (7200 DPI), Switch Fino a 20 mln di Click, Mystic Light RGB
MSI Clutch GM50 – Mouse Gaming USB, Sensore Ottico PMW 3330 (7200 DPI), Switch Fino a 20 mln di Click, Mystic Light RGB: Amazon.it: Informatica
MSI ha da poco presentato il suo nuovissimo Summit E15, un laptop di classe business che racchiude in soli 1,6 kg di scocca un processore Intel Core i7 di 11° generazione, nel particolare un Tiger lake i7-1185G7, 4 core e 8 thread, con una frequenza base di 3.00 GHz che sfiora i 4,80 GHz in Turbo Boost, e 12 MB di cache. Il processore è dotato della scheda video integrata Intel Iris X, ma MSI ha pensato di aggiungere anche una scheda video dedicata Geforce GTX 1060Ti da 4GB in DDR6, necessaria per eseguire software grafici che richiedano prestazioni più importanti e, perchè no, anche del buon gaming. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa offre questa macchina.
Materiali / Finiture
La prima cosa che notiamo è il materiale in alluminio della scocca. Lo chassis è veramente sottile e estremamente leggero, molto piacevole al tatto e permette una buona dissipazione del calore. Il colore grigio scuro lo rende veramente elegante, e rispecchia tutto ciò che si possa volere da un laptop di classe business. Molto accattivanti anche le finiture in bronzo che contornano il touchpad, ma anche la finitura in simil-carbonio posta sopra le prese d’aria del dissipatore. Interessante il fatto che si possa inclinare il coperchio del monitor di 180°, e che non sia necessario sorreggere con la mano la parte inferiore per aprirlo. Per quanto riguarda la tastiera è retroilluminata, e restituisce un buon feedback di digitazione, inoltre i tasti sono ben distanziati fra di loro.
Note negative
Unica cosa che fa storcere un po’ il naso è la ‘plasticosità’ del touchpad, il quale è ridotto nelle dimensioni rispetto a cosa siamo abituati a vedere nei nuovi portatili di ultima generazione, e nell’utilizzo di tutti i giorni restituisce un feedback leggermente cheap, che sinceramente non mi aspettavo da una macchina di questo livello. Altra cosa che può dare fastidio è il fatto che sulla scocca tende a rimanere le impronte delle dita quando lo si tocca, soprattutto nella parte inferiore sotto la tastiera, quando si digita e si appoggia i palmi delle mani, spesso dopo rimangono gli aloni, cosa che esteticamente non è molto gradevole.
Monitor
Il monitor in questione è un 15.6″ UHD (3840*2160), 4K Thin Bezel, Adobe 100%, con tecnologia TruePixel che include un alto ratio di DPI, cosa che lo fa somigliare molto ai Retina Display di Apple. Molto gradevole nell’utilizzo, con colori veramente vividi, e ottimo anche per l’utilizzo di software grafici e di video editing. Inoltre avendo una diagonale così piccola ma una risoluzione decisamente alta, è praticamente impercettibile all’occhio umano la dimensione dei singoli pixel. Molto interessante anche il gamut Adobe 100%, che assicura un ottimo spazio di colori. Esiste anche un’altra versione di questa macchina, con schermo multi-touch da 1080p, che personalmente non ritengo utile per farne un uso professionale.
Porte I/O
Il Summit E15 è dotato di:
2 Porte USB 3.2 di tipo A
1 lettore di card MicroSD
1 porta jack 3,5mm audio/mic
1 HDMI 4K 60Hz
2 Porte USB Type-C Thunderbolt 4.0
Generalmente le porte in dotazione sono sufficienti ad un utilizzo per tutti i giorni, infatti l’unica cosa che potrebbe mancare è la porta Ethernet (per questioni di spazio), ma grazie alle Thunderbolt si può facilmente collegare dei dongle, e quindi aggiungere qualsiasi tipo di porta necessaria al nostro workflow. Inoltre le due USB-C sono entrambe dotate di tecnologia PowerDelivery, e quindi si può ricaricare il portatile indifferentemente dalla porta scelta, con il suo alimentatore da ben 90Watts che permette anche la ricarica rapida.
Archiviazione e RAM
Troviamo allestita una SSD da 1TB NVMe, veramente ottima nella velocità sia in lettura che scrittura. Infatti ciò si nota anche semplicemente nell’avvio o nello sblocco dallo stato di stand-by, che avviene praticamente in tempo reale. Inoltre la quantità di archiviazione da 1TB è veramente soddisfacente. Per quanto riguarda la RAM troviamo 32GB in DDR4 da 3200 MHz, suddivisi in 2 banchi da 16GB. Veramente ottima, e ci permette tranquillamente di utilizzare software pesanti, e di tenerne aperti molteplici contemporaneamente senza incappare in scomodi rallentamenti.
Batteria & Consumi
La batteria in dotazione integrata e non sostituibile è da ben 80Wh, 16 ore di utilizzo dichiarate, dotata di ricarica rapida, e grazie al software MSI Center for Busniess & Productivity si può andare a gestire i consumi in maniera intelligente. Infatti all’interno di questo programma proprietario troviamo ben 4 scenari diversi che vanno a limitare o aumentare le prestazioni in base a ciò che necessitiamo in quel momento. In modalità “bilanciata” comunque si arriva tranquillamente a fine giornata senza dover per forza ricaricare il laptop più di una volta, facendone ovviamente un utilizzo “da ufficio”, senza eseguire software pesanti a livello grafico.
Sblocco & Sicurezza
Molto interessanti i sensori che MSI ha allestito su questo portatile, infatti troviamo sia il sensore di impronte digitali posto nella parte superiore sinistra del touchpad, sia il sensore Infrarossi per il riconoscimento facciale posto accanto alla webcam. Entrambi i sensori sono compatibili con lo standard Fido2 e quindi utilizzabili con WindowsHello. Sono veramente rapidi nel riconoscimento, infatti nell’utilizzo quotidiano si tende a scordarci di inserire la password, poiché appena si apre il coperchio il laptop ci riconoscerà veramente istantaneamente.
Webcam
La webcam allestita è da 720p… che dire, mi aspettavo qualcosina di più, sopratutto di questi tempi, dove le call di lavoro sono cosa veramente frequente, e per quanto costa questa macchina una 1080p sarebbe stato il minimo, a mio modesto parere.
Considerazioni finali
Volendo esprimere un mio parere personale, dando per scontato che se ne faccia un utilizzo professionale, questa macchina è veramente ottima, e rispetta tutti i canoni e requisiti che si possa richiedere da un prodotto di questa fascia. Lo sblocco è immediato grazie ai sensori di riconoscimento, la fluidità generica del sistema è veramente di alto livello anche sotto stress, e non arranca se si utilizzano software pesanti. Lo si porta tranquillamente a giro, visto il peso veramente minimo e le dimensioni ridotte. L’autonomia è soddisfacente e l’estetica è molto accattivante. Unica nota che non mi ha convinto per niente è il touchpad… ne potevano allestire uno migliore, stesso discorso vale anche per la webcam. Acquisto consigliato? Si, ma dipende: visto il prezzo (si trova dai 2000 ai 2500€) è un’ottima macchina per l’uso professionale, ma se dovete farne un utilizzo ‘da ufficio’ (navigare sul web, mail, pacchetto office, etc.) sul mercato si trovano prodotti che possono soddisfarvi senza dover per forza investire così tanti soldi.
Dove acquistare
Sotto trovate i link per acquistarlo direttamente sul sito di Ollo Store, che ringraziamo per averci dato in prova questo fantastico prodotto.
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Durante la conferenza di MSI abbiamo potuto assistere alla presentazione del nuovissimo Summit E13 Flip EVO. Viene presentato come un laptop che raggruppa un design moderno con la velocità e la potenza di un pc di ultima generazione. Il rapporto dello schermo 16:10 è perfettamente progettato per l’esperienza visiva più confortevole degli utenti. Il corpo leggero da 13 pollici contiene un rapporto schermo che fornisce un design compatto e raffinato offrendo dettagli di qualità e spazio aggiuntivo sullo schermo.
Lo schermo ha infatti la possibilità di passare da semplice monitor ad uno schermo touch screen senza nessun tipo di difficoltà. La collaborazione con Intel® Evo ™ porta la perfetta combinazione di prestazioni, reattività, durata della batteria e immagini straordinarie nella nuova classe di laptop Summit E13 Flip Evo e Summit E16 Flip, eleganti e alla moda.
MSI con il Summit E13 Flip EVO ha voluto puntare molto sulla sicurezza e la privacy delle persone. Installa infatti il TPM 2.0 (Trust Platform Module) il quale permette di memorizzare password con chiavi criptate per fornire una sicurezza avanzata. Con Windows Hello, puoi sbloccare il pc con il riconoscimento facciale o l’impronta digitale per un accesso facile e sicuro con l’ultima autenticazione FIDO 2. Abbiamo in oltre la possibilità di chiudere fisicamente la telecamera del pc per una maggiore privacy e riservatezza tramite il pulsante sul lato del laptop.
Per quanto riguarda le videoconferenze, abbiamo un salto di qualità grazie all’algoritmo di intelligenza artificiale che annulla il rumore di fondo ambientale. Inoltre hanno implementato una batteria più duratura (20h) e più veloce da ricaricare (circa 15 minuti).
Viene poi introdotto il Summit E16 Flip molto simile in quanto a processore e vari supporti. Troviamo invece differenze nella dimensione dello schermo che passa da 13 pollici a 16. Sotto il lato grafico, il Summit E16 Flip presenta l’ultima generazione di Nvidia GeForce RTX, il tutto racchiuso in un compattissimo laptop di soli 16.85mm.
Assieme a questi due meravigliosi computer portatili, viene fatta vedere anche la MSI Pen che fornisce una sensibilità accurata e un’esperienza intuitiva. La penna è fornita di due punte sostituibili, una punta più affilata come la penna stilografica e una punta più rotonda come il pastello. MSI Pen è realizzata in un design ultraleggero da 13,5 g per un uso più lungo e confortevole. La penna MSI è la prima al mondo ad indicare il livello di batteria direttamente sul tuo laptop e a segnalarti, tramite notifica, quando la batteria è scarica nel sistema Windows. Ha inoltre il magnete laterale che ti consente di attaccare la penna MSI ai laptop della serie Summit.
E’ stata presentata poi la docking station MSI USB-C Gen 2 massimizza la produttività fino a tre display esterni UHD 4K e cinque porte USB. Con una selezione completa di porte I / O, la docking station MSI USB-C Gen 2 collega tutti i tuoi file e video in un istante. Fornisce un supporto efficiente in qualsiasi tipo di scenario aziendale. Si presenta così:
Interfaccia USB-C
Possibilità di collegare fino a tre monitor
Supporta la ricarica PD da 100 W.
Fornisce due porte USB 3.2 Gen 2 Type-A e una USB 3.2 Gen 2 Type-C per dispositivi USB esterni
Supporta una porta USB 3.2 Gen2 Type-C per l’uscita video
Jack audio singolo combinato per cuffie e microfono
Porta Gigabit Ethernet
PXE Wake-On-LAN e passaggio indirizzi Mac Supportato per soddisfare la domanda di gestione IT e aziendale
Con l’avvento della nuova scheda madre di Intel z590, sono arrivati i nuovi kit di RAM G.Skill con modelli ancora più veloci e prestazioni mai viste prima. Questi kit si sono subito inseriti nella lista di miglio RAM da subito, con una pecca relativa solo al prezzo di lancio, ritenuto sopra la media. Sono state progettati e rilasciati sotto la famiglia di Trident Z Royal, RGB e Ripjaws V di G.Skill. Le frequenze disponibili vanno da DDR4-4266 ai DDR4-5333 con capacità disponibili da 16 GB (2×8 GB) fino a 64 GB (2x 32 GB).
Se per voi le prestazioni del pc sono un fattore, allora vi consigliamo il kit DDR4-5066 il quale ha il timing più veloce ed una capacita che raggiunge i 32 GB. Per chi invece è interessato a spingere al massimo il benchmark della RAM, allora il kit DDR4-4800 è perfetto per voi. Con tempistiche di 17-19-19-39 ha un ottimo equilibrio fra prestazioni e tempi ristretti, con la possibilità di avere due pacchetti da 8 GB.
DDR4-4800
Di seguito vi lascio una tabella riassuntiva con le specifiche dei nuovi kit.
Data Rate
Timings
Voltaggio
Capacità
DDR4-5333
22-32-32-52
1.60V
2 x 8GB
DDR4-5066
20-30-30-50
1.60V
2 x 8GB, 2 x 16GB
DDR4-4800
17-19-19-39
1.60V
2 x 8GB
DDR4-4800
19-28-28-48
1.50V
2 x 8GB
DDR4-4800
20-30-30-50
1.55V
2 x 16GB
DDR4-4600
20-30-30-50
1.50V
2 x 32GB
DDR4-4400
17-18-18-38
1.50V
2 x 16GB
DDR4-4400
18-24-24-44
1.50V
2 x 8GB
DDR4-4266
19-26-26-46
1.45V
2 x 16GB
G.Skill non ha rivelato i prezzi per i nuovi kit di memoria tuttavia, dovrebbero arrivare sul mercato nel secondo trimestre di quest’anno. Date le loro specifiche impressionanti e il fatto che il prezzo dovrebbe aumentare con la memoria, non ci aspettiamo che le offerte di G.Skill costino meno di un occhio della testa.
In qualità di brand leader mondiale nel settore gaming, MSI è orgogliosa di annunciare nuove configurazioni con le più alte prestazioni possibili al momento grazie ad un hardware eccezionale. Il design è sempre stato un punto focale durante il processo di ricerca e sviluppo dei nostri prodotti: per questo i nostri ricercatori hanno provato innumerevoli design in modo da combinare perfettamente l’estetica con le prestazioni più alte possibili.
MSI annuncia oggi la nuova linea di desktop gaming dotati dei processori Intel Core di 11a generazione. Grazie alla nuova architettura Cypress Cove, in grado di aumentare efficienza energetica e prestazioni, raggiungerai delle limiti mai toccati prima. E grazie alle schede grafiche NVIDIA GeForce RTX della serie 30 potrai permetterti un’esperienza di gioco fluida anche su titoli 3A.
MSI presenta un totale di cinque modelli, dall’ammiraglia MEG Aegis Ti5 alla serie Infinite, passando per il compatto Trident per soddisfare tutte le esigenze dei giocatori italiani.
Punti centrali
I desktop gaming MSI 11th Gen sono svelati con il più potente processore Intel Core i9-11900K e fino alle schede grafiche NVIDIA RTX 3090, fornendo la più fluida esperienza di gioco e la più alta qualità grafica
Supporto alla larghezza di banda PCIe 4.0, in grado di caricare i tuoi giochi 3A in pochi secondi
Supporto alla tecnologia NVIDIA Resizable BAR, con un miglioramento del 10% nei giochi FPS
Le soluzioni 2.5G LAN e Intel WiFi 6E permette un’esperienza online fluida e senza latenza
MEG Aegis 11th Gen – Pronto per il futuro
MEG Aegis Ti5 11th è il primo desktop gaming ad avere un controller frontale integrato completamente personalizzabile. In termini di hardware è configurato fino al processore Intel Core i9-11900K e alla scheda grafica NVIDIA RTX 3090, oltre all’esclusivo design MSI Silent Storm Cooling 4 per la migliore dissipazione.
MEG Trident X 11th / MPG Trident A 11th / MPG Trident 3 – Il punto centrale del tuo setup
Per la serie compatta Trident MSI presenta tre nuovi prodotti: MEG Trident X 11th, MPG Trident A 11th e MPG Trident 3 11th. MEG Trident X 11th sfida il limite dei desktop gaming montando fino al processore Intel Core i9-11900K e la scheda grafica NVIDIA RTX 3090 in uno chassis di soli 10 litri, con un SSD PCIe Gen 4 integrato e doppia connettività Thunderbolt 4, consentendo ai giocatori di vivere la migliore esperienza di gioco. L’MPG Trident A 11th è appositamente progettato per i giocatori che cercano le prestazioni tenendo sott’occhio il costo: può infatti supportare fino al processore Intel Core i7-11700 e una scheda grafica NVIDIA RTX 3070. Con l’esclusiva tecnologia Silent Storm Cooling 3, il sistema può mantenere alte prestazioni dopo lunghe ore di funzionamento anche sotto pesanti carichi di lavoro
Destinato al mercato dei giocatori che hanno poco spazio sulla scrivania, l’MPG Trident 3 ha una dimensione di soli 4,7 litri, è dotato di un processore Intel Core i7-11700 e scheda grafica NVIDIA RTX 3060Ti, oltre alla rete wireless WiFi 6E integrata con velocità fino a 2,5 Gbps. Queste potenti funzionalità consentono ai giocatori di esibirsi al meglio in qualsiasi gioco scelgano di giocare.
MEG Infinite X 11th / MAG Infinite 11th – Diventa un PRO
MEG Infinite X 11th è appositamente progettato per i giocatori professionisti. Il pannello laterale in vetro è perfettamente abbinato all’illuminazione RGB interna, consentendo ai giocatori di mostrare il loro stile personale. Monta fino al processore Intel Core i9-11900K e una scheda grafica NVIDIA RTX 3090. Con l’esclusivo design di raffreddamento Silent Storm di MSI e il dispositivo di raffreddamento a liquido MSI Core Liquid da 120 mm, i giocatori potranno mantenere le migliori prestazioni in qualsiasi momento senza preoccuparsi del surriscaldamento delle proprie componenti.
DISPONIBILITÀ E PREZZI La nuova serie di desktop gaming con Intel di 11° generazione e RTX serie 30 saranno disponibili sul mercato italiano indicativamente da giugno 2021, i prezzi variano a seconda della configurazione.
CARATTERISTICHE Per saperne di più sui prodotti MSI ti consigliamo di visitare il sito:
Al giorno d’oggi ormai, possiamo estrarre criptovalute da qualsiasi apparecchio elettronico, dal modernissimo computer al GamBoy Color che abbiamo avuto tutti fra le mani almeno una volta. Infatti lo Youtuber stacksmashing ha riutilizzato con successo il suo vecchio Game Boy per estrarre Bitcoin. Ovviamente la mod installata non ti trasformerà in un milionario dall’oggi al domani, ma è la dimostrazione che si possono minare cripto da qualsiasi dispositivo elettronico. Prima di tutto, il modder ha utilizzato una scheda flash USB standard per caricare le sue ROM compilate sul Game Boy (se sei interessato all’aspetto software del progetto, lo YouTuber lo spiega abbastanza accuratamente nel suo video).
La connessione Internet è uno dei requisiti di base per il mining. Poiché il Game Boy non dispone di connettività wireless, la console portatile non è in grado di comunicare con la rete senza un aiuto. È qui che entra in gioco il Raspberry Pi Pico da $ 6.
Lo YouTuber ha modificato un cavo Nintendo Game Link per fungere da autostrada per la comunicazione. Il problema è che i requisiti di tensione per il Raspberry Pi Pico e il cavo Nintendo Game Link sono completamente diversi. Il Raspberry Pi Pico funziona a 3,3V, mentre il cavo Nintendo Game Link utilizza livelli logici a 5V. Di conseguenza, il modder ha implementato un semplice cambio logico bidirezionale a quattro canali per eseguire la traduzione della tensione.
La configurazione finale trova il Game Boy collegato al Raspberry Pi Pico collegato a sua volta ad un PC, da cui proviene la connessione Internet. Il chip offre una performance di circa 0,8 hash al secondo. Per fare un confronto, i moderni minatori ASIC in genere offrono fino a 100 terahash al secondo, pertanto il Game Boy è solo 125 trilioni di volte più lento. I calcoli rivelano che ci vorrebbero solo un paio di quadrilioni di anni per estrarre un singolo Bitcoin.
I dirigenti di Asus hanno dichiarato alla recente conferenza degli investitori dell’azienda che la fornitura di processori grafici Nvidia è diminuita sostanzialmente nel primo trimestre. Di conseguenza, uno dei maggiori fornitori mondiali di hardware per PC prevede che persisterà la carenza di schede grafiche. Asus ritiene che la fornitura insufficiente potrebbe essere stata causata, tra le altre cose, dai rendimenti inferiori rispetto alle attese delle ultime GPU di Nvidia.
Il problema più urgente per le GPU in questo momento è la carenza di GPU di Nvidia”, ha detto un dirigente Asus all’ultima conferenza degli investitori dell’azienda. “C’è stato un calo delle spedizioni su base trimestrale. A causa di tale carenza, stiamo assistendo ad aumenti dei prezzi [delle schede grafiche]”
Nvidia ha fornito circa 9,1 milioni di processori grafici per PC nel quarto trimestre del 2020, circa un milione in più rispetto a quelli spediti negli ultimi tre mesi del 2019 (secondo i dati di Jon Peddie Research). A causa della forte domanda di PC e schede grafiche da gioco nel terzo e quarto trimestre dello scorso anno, che né Nvidia né AMD sono riusciti a soddisfare, il prezzo delle schede grafiche è salito alle stelle. Anche i prezzi delle criptovalute sono aumentati alle stelle, ed è aumentata anche la domanda di GPU da parte dei cryptominer, aumentando ancora di più i prezzi delle schede grafiche. Al momento, è quasi impossibile ottenerne una al suo prezzo consigliato.
Asus ammette di non poter stimare la percentuale di schede grafiche che finiscono nelle mani dei cryptominer. Sotto il punto di vista finanziario non ha molto senso estrarre Ethereum usando le GPU, ma d’altra parte negli ultimi mesi abbiamo visto persone estrarre criptovaluta usando notebook da gioco. Pertanto i miner hanno chiaramente un impatto sulla disponibilità delle schede nella vendita al dettaglio.
Dal punto di vista di Nvidia, il calo dell’offerta nel primo trimestre rispetto alla fine dell’anno precedente ha senso. In genere, le vendite di schede grafiche raggiungono il picco nel terzo trimestre, quindi calano nel quarto per poi continuare a scendere nei primi tre mesi dell’anno successivo. A tal fine, quando Nvidia ha effettuato ordini per la produzione di GPU alla fine del 2020 (prima che la domanda iniziasse a salire alle stelle), non potevano prevedere l’aumento di produzione nel quarto trimestre poiché prevedeva un calo delle vendite nei primi mesi del 2021.
Asus ritiene che i rendimenti delle GPU Ampere di Nvidia presso Samsung Foundry sono al di sotto del previsto, il che limita la capacità dell’azienda di aumentare rapidamente l’offerta.
“In relazione a quando saremo in grado di colmare questo divario [tra domanda e offerta], è davvero difficile da dire”, ha detto un dirigente dell’azienda. “La nostra ipotesi è che il divario potrebbe essere stato causato da rendimenti inferiori a monte. Per quanto riguarda il momento in cui [Nvidia] può aumentare tale rendimento è qualcosa di difficile da prevedere”.
Se i rendimenti di Ampere di Nvidia presso Samsung Foundry sono inferiori alle aspettative, peggiorerà ulteriormente l’offerta di GPU e la situazione sul mercato sarà ancora più incerta.
Per l’ennesima volta, l’HDMi si è evoluto ed ha portato il livello di risoluzione ad uno step successivo. Da circa 2 anni ormai si è diffuso sempre più il HDMi 2.1, una variante più potente e specifica del modello ormai superato 2.0 . Ma è davvero così superiore al vecchio modello? Vediamo un pò di specifiche
HDMi 2.0 È lo standard utilizzato, si tratta di una versione retrocompatibile con quelle precedenti che ha aumentato la larghezza di banda fino a 18 Gbps, questo per supportare la risoluzione 4K e l’audio multicanale.
In sostanza, le specifiche tecniche principali sono riassumibili così:
Supporto 4K a 50/60fps
Possibilità di accesso fino a 32 canali audio
Supporto al formato 21:9
Distribuzione simultanea di due flussi video a più utenti sullo stesso schermo
Distribuzione audio multi-stream fino a 4 utenti
HDMI 2.1 HDMI 2.1 è l’aggiornamento recente della specifica HDMI che porta funzionalità avanzate, supporto ad una vasta gamma di risoluzioni video superiori ed un elevata velocità di aggiornamento tra cui 8K a 60fps e 4K a 120fps. E’ presente il Dynamic HDR che esalta i dettagli video dando più profondità, luminosità, dettaglio e una più ampia gamma di colori. In oltre ha anche una maggiore larghezza di banda con il cavo 48Gbps.
Riassumendo le specifiche tecniche principali vediamo:
Risoluzioni video più elevate, tra cui 8K60Hz e 4K120Hz
Modalità di gioco VRR con frequenza di aggiornamento variabile che consente al processore grafico 3D di visualizzare immagini perfette per una resa di gioco più fluida e dettagliata, con riduzione di lag o blocchi.
Cavo 48G (che permette di avere una larghezza di banda fino a 48 Gbps con compatibilità con i video 8K con HDR).
HDR Dinamico
Supporto EARC per formati audio più avanzati, tra cui la funzione di auto-rilevamento
Sony ha rivelato il design dei controller di nuova generazione che, a detta dell’azienda, saranno indispensabili per un’esperienza ottimale e coinvolgente con la nuova console.
Su PlayStation Blog, Sony ha svelato ulteriori dettagli riguardo alla strumentazione per la realtà virtuale di PS5.
Il controller avrà un design a sfera, che permetterà una migliore impugnatura ed un elevata libertà di movimento. Ogni mano impugnerà una sfera, dunque ci saranno meno vincoli e gli sviluppatori avranno maggiori possibilità di creare nuove sensazionali esperienze di gioco.
Il nuovo controller si baserà sulla tecnologia di DualSense, il controller di PlayStation 5, dotato di trigger adattivi e il feedback aptico. Entrambe le parti del controller includeranno un pulsante adattivo che aggiunge tensione e che l’utente potrà percepire in modo netto alla pressione del tasto, come avviene per i grilletti di DualSense. Sarà presente anche un sistema di feedback aptico adattato alla forma dei controller, che permetterà di rendere ogni azione di gioco più incisiva e far avvertire all’utente sensazioni differenti.
La grandezza ed il peso perfettamente bilanciato renderanno i controller comodi da impugnare e adattabili alla forma e dimensione di ogni mano.
I nuovi controller possono rivelare anche la posizione delle dita grazie ad un sistema di tracciamento a forma di anello posizionato sul fondo delle sfere.
Il controller sinistro avrà uno stick analogico, i pulsanti Triangolo e Quadrato, il dorsale L1 e il trigger L2 ed è stato aggiunto il tasto Create che servirà per l’acquisizione di video e contenuti multimediali. Il controller destro avrà una levetta analogica, i tasti Croce e Cerchio, il dorsale R1, il trigger R2 e il pulsante Opzioni.
Le innovazioni nel controller, lo schermo del visore e l’audio tridimensionale, garantiranno ai giocatori PlayStation 5 un’esperienza di gioco unica e vicinissima alla realtà.
Asus ha annunciato il ROG Maximus XIII Apex, ciò implica che il successore del ROG Maximus XII Apex potrebbe essere più vicino al rilascio di quanto pensiamo. La nuova iterazione della serie Apex è stata progettata per domare i processori di 11esima generazione di Intel. Costruito attorno al nuovo chipset Z590 e al socket LGA1200, ROG Maximus XIII Apex è dotato di un sottosistema di erogazione dell’alimentazione a 18 fasi. La scheda madre utilizza anche condensatori metallici neri giapponesi da 10K che possono sopportare colpi. L’area VRM è adeguatamente raffreddata con dissipatori passivi in alluminio spessi.
La ROG Maximus XIII Apex alimenta i chip Rocket Lake attraverso una coppia di connettori di alimentazione EPS a 8 pin. Il kit di strumenti per l’overclock include un LED di debug a due cifre, punti di lettura della tensione e una svariata gamma di pulsanti e interruttori per facilitare l’overclock. Ci sono anche tre sensori posizionati strategicamente sulla scheda madre per avvisarti quando si verifica condensa attorno al processore, alla memoria o allo slot PCIe. In totale, ROG Maximus XIII Apex ha cinque sensori di temperatura, cinque connettori per ventole a 4 pin, due connettori per ventole a piena velocità e un assortimento di connettori per configurazioni di raffreddamento ad acqua.
Come le precedenti schede madri Apex, la ROG Maximus XIII Apex fornisce solo due slot di memoria DDR4. Sebbene la capacità di memoria sia limitata a 64 GB, la scheda madre supporta con facilità frequenze di memoria superiori a DDR4-5000. La ROG Maximus XIII Apex sfoggia la tecnologia OptiMem III di Asus, con un layout di tracciamento della memoria ottimizzato per migliorare l’overclock della memoria.
In questa nuovissima scheda madre ci sono numerose opzioni per lo stoccaggio. Fornisce otto porte SATA III e fino a quattro slot M.2. Gli slot M.2 sulla scheda madre sono predisposti per PCIe 4.0 e vengono forniti con un dissipatore di calore in alluminio e piastre posteriori incorporate, per fornire un raffreddamento passivo. Gli slot di espansione sono costituiti da due slot PCIe x16 e uno slot PCIe x8.
Il sistema audio del ROG Maximus XIII Apex utilizza il ALC4080 di Realtek integrato con un amplificatore Savitech SV3H712 e condensatori audio Nichicon di fascia alta. Per quanto riguarda le porte USB, troviamo :
quattro porte USB 3.2 Gen 1
cinque porte USB 3.2 Gen 2e
una porta USB 3.2 Gen 2×2 Type-C sul pannello posteriore.
Asus ha anche implementato MemTest86 direttamente nel firmware ROG Maximus XIII Apex in modo che gli overclocker possano testare la stabilità della memoria senza problemi. Inoltre è incluso anche un abbonamento di un anno AIDA64 Extreme. L’unica pecca della ROG Maximus XIII Apex è che non fornisce alcuna uscita del display, quindi è obbligatorio accoppiarlo con una scheda grafica discreta.
Il produttore del chip all’interno della scheda grafica Nvidia GeForce RTX 3060 ha commesso un grave errore. Ha infatti rilasciato per sbaglio un driver che sblocca le prestazione di mining dell’RTX 3060, permettendo a chiunque abbia la scheda grafica di avere adesso le prestazioni migliori per il mining.
Sembrerebbe che non ci sia voluto molto ai cryptominer per decifrare l’algoritmo anti-mining che Nvidia aveva installato sulle GeForce RTX 3060, la quale comunque si ritiene abbastanza fiduciosa affermando che
Gli utenti finali non possono rimuovere il limitatore di hash dal driver. Esiste un handshake sicuro tra il driver, il silicio RTX 3060 e il BIOS (firmware) che impedisce la rimozione del limitatore di velocità hash
Nvidia apparentemente ha incasinato qualcosa in questo particolare driver che rende il suo algoritmo anti-mining completamente inutile. Secondo quanto riferito infatti, il semplice hack richiede un’installazione pulita del driver con l’ultimo driver GeForce 470.05 Beta di Nvidia. Il mining di Ethereum utilizzando i driver 461.81 raggiunge circa i 28MH / s dopo l’ottimizzazione, mentre con i driver 470.05, utilizzando le stesse impostazioni di potenza e clock, ora stiamo ottenendo 48 MH / s coerenti. È anche interessante notare che il consumo di energia non è cambiato tra i driver, arrivando a circa 118 W in entrambi i casi. Purtroppo, le notizie sono ovunque, il che significa che i cryptominer torneranno a caccia di schede grafiche GeForce RTX 3060…non che non lo fossero già
È trapelato online, un primordiale modello di Nintendo Switch, fornendo così ai fan una prima occhiata alla console. Su Twitter, l’appassionato di Nintendo, Forest of Illusion, ha recentemente rivelato di essersi assicurato un primordiale sistema Nintendo Switch da un venditore di Hong Kong che risale al 2016, quasi un anno prima del rilascio di Nintendo Switch. E come sottolinea Forest of Illusion, è il più “vecchio” modello di Nintendo Switch trovato finora.
Come potete vedere nelle immagini sottostanti, non c’è molta differenza tra il prodotto finale e questo prototipo, anche se presenta dei pulsanti del volume diversi e viti differenti.
With the help of @Akfamilyhome we have secured a development Nintendo Switch system (EDEV) from a seller in Hong Kong. The unit is from around April 2016, making it the earliest Switch to be found so far, predating the retail release by almost a whole year. pic.twitter.com/rPdy7Hr4Cf
“Ci siamo assicurati un sistema Nintendo Switch quando ancora era in fase di sviluppo (EDEV) da un venditore di Hong Kong”, si legge nel post di Twitter. “L’unità risale circa all’aprile del 2016, il che la rende la prima Switch, trovata finora, antecedente al rilascio al dettaglio. I dati (file test) non possono essere rilasciati perché troppo recenti, ma tutti i file sono stati sottoposti a backup per sicurezza. Le uniche cose che, questo modello ha di particolarmente diverso, sono le viti e i pulsanti del volume.
Al momento della pubblicazione, non è chiaro quanto costi questo prototipo e non sappiamo nemmeno se è possibile giocarci. Però detto questo Nintendo non ha in alcun modo riconosciuto la console e probabilmente non lo farà mai.
Abbiamo la conferma della brutta situazione nel mercato delle schede grafiche. Kuroutoshikou, fornitore giapponese di schede grafiche, ha annunciato la GeForce GTX 1050TI pronta al lancio sul mercato a fine mese. Sfortunatamente però è una versione rinominata della GTX 1050Ti StormX di Palit. Infatti entrambe le schede sono per lo più identiche partendo dalla base in silicio, ai 768 core Cuda con overclock a 1.392 MHz e i 4 GB di memoria con una potenza di 75 W. Dobbiamo comunque spezzare una lancia in favore della GeForce GTX 1050Ti che rimane una buona scheda grafica per i gamer entry-level.
Questo revival della GTX 1050Ti non è però un caso. E’ stata la stessa Nvidia a decidere di rifornire i suoi partner con queste schede grafiche così da sbarazzarsene completamente. Anche Palit Microsystem ha preferito specializzarsi sulle GTX 1060 per l’estrazione di criptovalute svuotando i magazzini dalle 1050Ti.
Stiamo vedendo una maggior disponibilità di GTX 1050Ti in America, ma viene venduta ad un prezzo decisamente rialzato in confronto ai paesi dei fornitori stessi. Parliamo di circa ¥ 20.727 in Giappone (circa 160 euro) a differenza dei 330 dollari in America (circa 275 euro). E’ folle pensare che la GTX 1050Ti fu lanciata 5 anni fa a 139 dollari (poco sopra i 115 euro). Con la poca presenza di schede grafiche e i prezzi ridicoli ai quali vengono vendute, forse prendere pc pre-assemblati non è poi una cattiva idea.
Nelle prossime settimane approderà sul mercato il nuovo fiore all’occhiello di cui si è tanto chiacchierato negli ultimi tempi, stiamo parlando della nuova serie Find X3 Pro, targata Oppo, azienda cinese attiva nel settore dell’elettronica dal 2004, che ha recentemente superato il colosso Huawei nel mercato cinese degli smartphone.
Salta subito all’occhio il particolare design simil-metallo liquido, delicato e liscio, che rende caratteristica l’estetica del prodotto. Ciò che cattura l’attenzione del pubblico però, è il comparto camera, che senza soluzione di continuità, sporge con delicatissime curve dal pannello posteriore. La grandi novità del sistema fotografico però, non riguardano soltanto l’estetica, anche sotto il punto di vista hardware ci sono delle novità interessanti.
Ritorna il teleobiettivo dotato di un sensore da 13 megapixel con zoom ottico x2 sulla fotocamera principale, ridotto rispetto alla serie precedente, dove era presente uno zoom x5.
Punto di forza del modello, la vera novità introdotta, è la telecamera microscopica: 3 Megapixel di risoluzione, potere risolutivo fino a x60, luce anulare intorno all’obiettivo, in grado di fotografare perfino i layout subpixel degli schermi.
Il display di Find X3 Pro è un pannello OLED LTPO 3216 x 1440 con una luminosità massima di 1.300 nit e una frequenza di aggiornamento fino a 120Hz, pannello a 10 bit e possibilità di visualizzare fino a 1 miliardo di colori, contro i 16.7 milioni degli smartphone comuni, reso possibile dal sistema operativo ColorOS.
Un processore Snapdragon 888, 12 GB di RAM e 256 GB di spazio di archiviazione, batteria da 4.500 mAh, con possibilità di ricarica wireless in soli 80 minuti con un sistema a 30W, ottimo punto a favore rispetto alla serie precedente Find X2.
Non sono state rese note ancora le date ufficiali per la vendita al pubblico, ma si pensa che ciò avverrà nelle prossime settimane con un prezzo di partenza intorno ai 500€ per il modello base.