Recensione dell Ep.05 della St.1 della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi
Questa è la recensione della quinta puntata di The Last of Us, che riesce in tutto e per tutto a adattare un passaggio del videogioco in modo, a mio avviso molto efficace. La narrazione dei nostri protagonisti prosegue in modo organico e facciamo conoscenza di Henry e Sam, che è stato reso muto e sinceramente penso sia una trovata intelligente. La dinamica tra questi due nuovi personaggi è sicuramente ben curata e riesce a farci affezionare ai due. Inoltre viene sviluppato meglio il background di Henry, di cui conosciamo meglio i moventi e l’interiorità, che ci fanno empatizzare meglio con il personaggio.
Mi è piaciuta molto la scelta della modalità in cui si rapportano i personaggi analoghi. Come Henry dialoga con Joel, così come Sam rivede in Elly quasi come una sorella maggiore su cui appoggiarsi e che vede addirittura senza paure, e come Elly cerchi di insegnare a Sam quello che sa
Per leggere articoli simili, clicca qui. La scena topica dell’episodio quando arrivano gli zombie è ben pianificata e ben gestita. Forse il colpo di scena finale è un po’ lento rispetto al videogioco, in cui si sottolinea di più la questione della “paura di essere zombieficati” e tutto risulta meno macchinoso rispetto alla serie, ma è comunque efficace ed è un vero e proprio pugno allo stomaco. Forse avrei asciugato qualcosa riguardo alla sottotrama dei ribelli catturati, ma in generale tutti i risvolti narrativi sono ben costruiti e assolutamente ho goduti alla morte di Kathleen e il suo sgherro. Ora speriamo che riescano a gestire bene la narrazione con i tempi brevi che hanno, perché hanno ancora 4 puntate e quello da raccontare è molto.
In conclusione, posso dirmi soddisfatto della puntata e in generale della serie finora, che è riuscita sempre a mantenere una qualità molto alta e una attenzione del pubblico costante. Ora attendo con trepidazione la sesta puntata sperando riescano a mantenere il livello alto delle prime cinque puntate. Noi ci vediamo a una prossima recensione di The Last of Us
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Qui il sito ufficiale di HBO per informazioni più ufficiose.
È stato annunciato che l’episodio 5 della super acclamata serie di The Last of Us è stato anticipato a causa del Super Bowl
La prossima settimana i fan potranno vedere l’episodio 5 di The Last of Us un po’ prima del solito. Mentre la serie di sopravvivenza di successo di solito va in onda la domenica sera in simulcast tra HBO e HBO Max, il Super Bowl LVII farà sì che il network mandi in onda il quinto episodio prima di domenica. Prima dell’episodio 4 di The Last of Us di domenica, è stato rivelato che l’episodio 5 andrà in onda venerdì 10 febbraio alla stessa ora.
A causa del periodo dell’anno, The Last of Us si imbatterà in diversi incidenti di fascia oraria nei prossimi mesi. Oltre al Super Bowl del prossimo fine settimana, la prima stagione dello show andrà in onda domenica 12 marzo, la stessa sera della 95esima edizione degli Academy Awards.
Quando andrà in onda la seconda stagione di The Last of Us?
Sebbene The Last of Us sia già stato rinnovato per una seconda stagione, la produzione non è ancora iniziata. Tuttavia, i dirigenti di Sony TV sono già impegnati a sottolineare la popolarità dello show.
“L’IP e l’espansione degli universi continuano a essere sicuramente una parte importante del nostro business, e credo una parte importante del business di tutti. Sono d’accordo con voi che l’IP PlayStation è diventata sempre più importante – The Last of Us è stato appena rinnovato per la seconda stagione – e abbiamo un rapporto molto stretto con PlayStation e i suoi creativi”, ha dichiarato Katherine Pope in un’intervista rilasciata a Deadline all’inizio del mese. “Per come la vedo io, tutta la proprietà intellettuale, che si tratti di Sony Music, di PlayStation, di proprietà ereditate dalla TV o dal cinema, rende più forte Sony nel suo complesso. Quindi c’è una vera e propria attenzione, da Tokyo, attraverso l’amministratore delegato di Sony Pictures Entertainment Tony [Vinciquerra], attraverso [il presidente di Sony Pictures dei Global TV Studios] Ravi [Ahuja]. Si tratta di lavorare sulle leve interne che abbiamo qui per aumentare la nostra posizione nella comunità dell’intrattenimento in generale. C’è stata una grande collaborazione che mi ha colpito molto e sono felice di poterne approfittare e di farne parte”.
In un comunicato Sony insieme a Naughty Dog hanno annunciato che la data di uscita di The Last of Us Part 1 Remake per PC è stata posticipata
Il publisher Sony Interactive Entertainment e lo sviluppatore Naughty Dog hanno posticipato la versione PC di The Last of Us Part 1 dalla data di uscita precedentemente prevista del 3 marzo al 28 marzo. Il gioco sarà disponibile su Steam ed Epic Games Store.
Di seguito il messaggio completo di Naughty Dog sul ritardo:
Fan di The Last of Us,
Andiamo subito al sodo: Inizialmente avevamo annunciato che l’uscita di The Last of Us Part I per PC sarebbe stata il 3 marzo, ma abbiamo deciso di posticipare la data di lancio di qualche settimana: ora uscirà il 28 marzo. Noi dello studio siamo rimasti completamente sbalorditi dall’affetto e dal supporto che abbiamo ricevuto da The Last of Us nelle ultime settimane. Sentire il vostro amore per l’adattamento HBO, vedere i vostri bellissimi scatti in modalità foto e scoprire come il mondo e i personaggi che il nostro studio ha creato quasi dieci anni fa continuino a raggiungere nuovi e vecchi fan ci emoziona ogni giorno. Sappiamo che molti di voi hanno rivisitato la storia che ha dato inizio a tutto con The Last of Us Parte I su console PlayStation 5, e ci rendiamo conto che molti di voi non vedono l’ora di partecipare – alcuni per la prima volta – quando la Parte I arriverà su PC.
Per questo vogliamo assicurarci che il debutto di The Last of Us Part I su PC avvenga nella migliore forma possibile. Queste settimane aggiuntive ci permetteranno di garantire che questa versione di The Last of Us sia all’altezza dei vostri e dei nostri standard. Siamo davvero entusiasti di portare The Last of Us Part I su una nuova piattaforma, raggiungendo nuovi e vecchi giocatori con l’indimenticabile storia di sopravvivenza di Joel ed Ellie, e ci auguriamo che continuerete ad aspettare con ansia l’uscita su PC il 28 marzo. Il team di Naughty Dog apprezza il vostro sostegno e il vostro entusiasmo e non vediamo l’ora di condividere presto ulteriori informazioni su The Last of Us Part I in versione PC.
Recensione dell Ep.03 della St.1 della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi
Questa terza puntata è a dir poco strabiliante! Premessa doverosa, ho giocato il primo videogioco ma non mi ricordo quasi nulla, perciò parlerò praticamente da utente che non conosce The Last of Us. In pratica, non ho idea di chi sia Bill. Non so se è importante ai fini della storia o se non lo rivedremo mai più, ma posso dire che per ora è il mio personaggio preferito della serie.
https://www.youtube.com/watch?v=6iC4xzNyuQk
Certo, siamo ancora alla terza puntata della prima stagione, quindi è ancora un po’ presto, devono ancora sviluppare bene Joel e Ellie, ma per ora ho visto una scrittura molto attenta per questo personaggio. Una terza puntata diversa dalle precedenti: se la prima è stata principalmente di narrazione e la seconda più di action scenes, questa terza si concede una pausa dalla trama principale e va a sviluppare una linea secondaria praticamente in toto. Dal momento in cui Bill inizia a vivere isolato, a quando si incontra con Frank a quando poi muore, tutto in una puntata.
Da un punto di vista prettamente narrativo, di sceneggiatura, di scrittura, questa puntata è assolutamente perfetta. Perfetta dal punto di vista della profondità dei personaggi, dell’evoluzione che quest’ultimi compiono, dell’emotività che trasmettono e anche del modo in cui affrontano le tematiche che si propongono di trattare. Una storia d’amore commovente, romantica e piena di pathos, e che in modo molto sottile racconta anche uno spaccato del mondo di The Last of Us.
A primo impatto, infatti, può sembrare una bella storia che non c’entra poi così tanto con quello che si sta raccontando nel main plot, quasi una puntata spin off su personaggi che non rivedremo più e che non avevamo mai visto prima. Ed invece è molto utile all’economia della storia principale in quanto racconta quello che è successo alle persona in questi 20 anni. Le vite sono andate avanti, e i sopravvissuti, dopo il disastro, in qualche modo dovevano continuare a condurre una vita molto diversa da quella che avevano prima.
Ma non ci dimentichiamo anche la linea di Joel ed Ellie, anche quella molto interessante. Si inizia a vedere come si costruisce il loro rapporto, che fino ad ora era “ostacolato” dalla presenza di Tess. La sua uscita di scena è anche un pretesto molto efficace per far interagire i due personaggi principali. Ora si sono in pratica gettate le basi per poi quello che dovrà essere tutto ciò che ci dobbiamo aspettare dalle prossime puntate, a partire dall’abbigliamento.
In conclusione, questa puntata è assolutamente promossa, e probabilmente da insegnare nelle scuole di sceneggiatura per le serie tv. Ora attendo settimana prossima con molta trepidazione e molta curiosità perché ogni puntata migliora e si prospetta una prima stagione di altissimo livello. CI vediamo quindi alla prossima recensione di The Last of Us.
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Druckmann ha rivelato che Naughty Dog non produrrà più giochi di Uncharted e che The Last of Us 3 non è così certo venga sviluppato
Visto il grande successo della serie di videogiochi The Last of Us e del nuovo show della HBO, i fan potrebbero aspettarsi che Naughty Dog realizzi The Last of Us: Part 3 in futuro. Questo potrebbe accadere – è già stata formulata una bozza di trama – ma Naughty Dog non ha ancora preso alcuna decisione sul futuro di The Last of Us 3, ma per quanto riguarda Uncharted si.
Il prossimo gioco di Last of Us è il titolo multiplayer di prossima uscita, che Naughty Dog ha dichiarato essere il suo titolo più ambizioso di sempre. Parlando con BuzzFeed, il co-presidente di Naughty Dog Neil Druckmann ha dichiarato di considerare il gioco multiplayer come “un altro capitolo nell’universo di The Last of Us”.
Ma che ne sarà di un sequel di The Last of Us: Part II? Druckmann ha detto che la gente “si chiede di The Last of Us: Part III e se ci sarà o meno”.
Druckmann non ha annunciato nulla, ma ha detto che Naughty Dog deve decidere quali giochi realizzare. E solo perché The Last of Us è un franchise di successo, non significa che continuerà a produrre altri giochi di Last of Us. Dopotutto, Naughty Dog ha dichiarato di aver chiuso con la serie Uncharted, nonostante l’enorme successo commerciale di questa serie come potrebbe avere un The Last of Us 3.
“Tutto quello che posso dire è che in Naughty Dog siamo molto, molto privilegiati dal fatto che il nostro editore sia Sony, il che significa che Sony finanzia i nostri giochi, ci sostiene e siamo di proprietà di Sony. Ci hanno sostenuto in ogni momento per seguire le nostre passioni, il che significa che solo perché qualcosa ha successo, la gente pensa che ci sia tutta questa pressione e che dobbiamo fare un sequel. Non è così”, ha detto Druckmann. “Per noi Uncharted ha avuto un successo pazzesco – Uncharted 4 è stato uno dei nostri giochi più venduti – e siamo in grado di dire di aver ormai dato l’ultima pennellata a questa storia e che abbiamo finito. Stiamo andando avanti”.
Allo stesso modo, Naughty Dog potrebbe abbandonare il franchise di The Last of Us e dedicarsi ad altri progetti, come potenzialmente la sua nuova IP di cui si vocifera. Ma Naughty Dog realizzerebbe un altro gioco principale di Last of Us se avesse una storia sufficientemente avvincente alle spalle, ha detto Druckmann.
“Dipende da noi se vogliamo continuare [The Last of Us] o meno. Il nostro processo è lo stesso che abbiamo seguito quando abbiamo fatto la Parte 2, ovvero se riusciamo a trovare una storia avvincente che abbia un messaggio universale, proprio come hanno fatto il primo e il secondo gioco, allora racconteremo quella storia”, ha detto. “Se non riusciremo a trovare qualcosa, abbiamo un finale molto forte con la Parte 2 e quella sarà la fine”.
Proprio perché Naughty Dog non ha intenzione di realizzare un altro gioco di Uncharted e ha la possibilità di abbandonare The Last of Us, entrambi i franchise potrebbero continuare con sviluppatori esterni. Nel caso di Uncharted, Naughty Dog ha dichiarato di essere aperta all’idea di uno studio esterno per la realizzazione di Uncharted 5. Per il momento, i fan possono attendere con ansia che il gioco venga realizzato da uno studio esterno.
Per ora, i fan possono guardare i nuovi episodi della serie The Last of Us della HBO ogni domenica sera, fino alla conclusione della Stagione 1 il 12 marzo. Per quanto riguarda il gioco multiplayer di Last of Us, si attendono ulteriori dettagli nel corso dell’anno.
La serie di The Last of Us questa settimana ha battuto un ulteriore incredibile record per il servizio streaming HBO.
La scorsa settimana, la première di The Last of Us ha segnato il secondo più grande debutto per una serie originale della HBO dal 2010. E ora il secondo episodio di The Last of Us, “Infected”, ha battuto un altro record della HBO.
“Infected” ha ottenuto 5,7 milioni di telespettatori tra gli stream di HBO e HBO Max, segnando un aumento del 22% rispetto ai 4,7 milioni della première della scorsa settimana. Questo incremento è il più grande aumento di pubblico dal primo al secondo episodio per una serie drammatica originale della HBO nella storia del network, come riportato da Variety. La HBO la definisce “la più grande crescita di pubblico della seconda settimana per una serie drammatica originale HBO nella storia del network”, a riprova dell’ampio successo di The Last of Us.
Stranamente, anche se di solito la HBO è pronta a capitalizzare il successo di una serie con l’annuncio di una seconda stagione o di un sequel, non lo ha ancora fatto per The Last of Us, anche se tutti gli indizi fanno pensare a un via libera per una seconda stagione.
L’episodio 1 di The Last of Us ha superato i 10 milioni di spettatori dopo soli due giorni la scorsa settimana e ora, secondo Variety, ne sta raggiungendo 18 milioni, ovvero quasi quattro volte l’audience della prima serata.
Recensione dell Ep.01 della St.1 della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi
Premessa doverosa: ho giocato, ormai molti anni fa, soltanto al primo capitolo della saga di The Last of Us, quindi ho solo dei piccoli ricordi generali sul videogioco, ma credo anche che questa serie si possa vedere tranquillamente anche senza aver giocato ai videogiochi.
https://www.youtube.com/watch?v=h9RokZaHazk
Detto ciò, posso ritenermi pienamente soddisfatto di questa prima puntata, un episodio molto efficace come primo di nove. Non avevo assolutamente nessun tipo di alte aspettative, solamente una genuina curiosità sul fatto che è una trasposizione videoludica di un videogioco molto rinomato e il cui primo capitolo ho anche apprezzato. Ma se la serie fosse stata una ciofeca come gran parte dei prodotti che tentano di riportare ai media cinematografico o seriale nel medium videoludico, non mi avrebbe fatto né caldo né freddo. Anche se avevo buoni presentimenti dopo la visione dei trailer che mi hanno tutti convinto.
Come mi ha convinto appunto questa prima puntata, una puntata di una durata forse troppo eccessiva (77 min, mentre alcune saranno anche di 42 min), ma che comunque si prende il giusto tempo per introdurre i personaggi e soprattutto il contesto in cui si verificano le vicende principali. Gli USA devastati da 20 anni di pandemia e guerra civile si sentono molto presenti grazie alla scenografica minuziosamente curata e ai costumi/trucco. Inoltre posso sentirmi soddisfatto anche dell’ottima resa dei Clicker.
Il cast secondo me è molto azzeccato. Pedro Pascal si riconferma per me un attore strabiliante, al di là della interpretazione di Joel, di cui posso dire solo che mi sembra coerente, ma non sono sicuro. Lo stesso vale per Bella Ramsey come Ellie, che ho trovato molto intrigante. La Sarah Miller mi è sembrata perfetta, grazie anche alle inquadrature di Craig Mazin, sempre molto strette, che non lasciano respiro allo spettatore, che lo fanno sentire col fiato sul collo perché qualcosa sta per accadere, qualcosa che è preannunciato nei primi minuti di questa puntata. Esordio per quanto mi riguarda molto efficace, nato dalla penna di quel mostro di Neil Druckman, per ora pienamente sul pezzo.
La storia per ora è molto intrigante e mi pare anche piuttosto fedele al videogioco, anche se di qualche dettaglio non avevo memoria, ma magari mi ricordo male io. I personaggi si muovono in modo molto omogeneo e i dialoghi sono molto azzeccati per i tipi di caratteri che ritroviamo. Le scene di panico stradale o in generale quelle che hanno molte comparse sono dirette magistralmente e ho apprezzato tantissimo la scena nel pick-up, molto fedele al videogioco. Si respira ampiamente la guerra civile, mentre il problema dell’infezione sembra un po’ il covid di adesso, che ancora c’è ma a nessuno sembra importi più.
In conclusione, un primo episodio molto convincente, che riesce a riportare in quel mondo anche chi ci ha vissuto di sfuggita, e sono sicuro che riesce a stregare anche chi non ne sa nulla della saga Naughty Dog con personaggi e vicende interessanti. Sono molto curioso di vedere come andrà avanti e spero che il livello della qualità rimanga questo. In ogni caso ne riparleremo nella prossima recensione della serie di The Last of Us
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Naughty Dog: “abbiamo molte notizie da condividere nel 2023” e per iniziare hanno condiviso una concept art del multiplayer di The Last of Us
The Last of Us compie 10 anni a giugno e Naughty Dog ha intenzione di festeggiare questo traguardo con una serie di annunci speciali. Uno di questi aggiornamenti riguarda uno sguardo più ravvicinato al prossimo titolo multiplayer standalone.
In un post sul blog, il co-presidente di Naughty Dog Neil Druckmann riflette sull’eredità di The Last of Us e sul futuro del franchise. Oltre all’adattamento HBO in anteprima il 15 gennaio e alla versione per PC di The Last of Us Part 1 in arrivo a marzo, Druckmann afferma che i fan potranno saperne di più sull’attesa esperienza multigiocatore che funge da seguito alla modalità Factions del gioco originale. Druckmann scrive,
“Avremo delle sorprese interessanti da rivelarvi nel 2023, e più avanti nel corso dell’anno inizieremo a offrirvi alcuni dettagli sul nostro ambizioso gioco multiplayer The Last of Us”. Con un team guidato da Vinit Agarwal, Joe Pettinati e Anthony Newman, il progetto si preannuncia come un’esperienza fresca e nuova per il nostro studio, ma radicata nella passione di Naughty Dog per la realizzazione di storie, personaggi e gameplay incredibili”.
Naughty Dog condivide anche un nuovo pezzo di concept art, pubblicato integralmente qui sotto, che rappresenta il primo materiale inedito del gioco dopo la pubblicazione del primo asset concettuale lo scorso giugno. Raffigura due sopravvissuti che si dirigono verso una nave da crociera in rovina.
Anche se quest’anno ne sapremo di più sul gioco, non è ancora noto se Naughty Dog abbia intenzione di lanciarlo nel 2023. Sarebbe giusto, visto l’anniversario, ma dovremo aspettare e vedere nei prossimi mesi.
Secondo un leaker The Last of Us 3 è attualmente in sviluppo con a capo ancora una volta Neil Druckmann, co-presidente di Naughty Dog
Un leaker affidabile ha affermato che The Last of Us 3 (o The Last of Us Part 3, come preferite) è entrato in fase di sviluppo e che il co-presidente di Naughty Dog Neil Druckmann è ancora una volta al comando. La comunità dei videogiocatori potrebbe non conoscere il leaker, ViewerAnon, ma ha una buona reputazione e un buon curriculum nell’industria cinematografica. Di recente, si sono resi responsabili di fughe di notizie relative all’imminente show HBO di The Last of Us, che si sono rivelate tutte accurate.
Secondo ViewerAnon, il prossimo gioco di Druckmann è proprio The Last of Us Part 3 ed è attualmente in produzione presso Naughty Dog. Pur non sapendo nulla della presunta nuova IP di Naughty Dog, ha confermato le recenti voci secondo cui Uncharted sarebbe in fase di reboot presso un altro studio. Per quanto riguarda il multiplayer di The Last of Us, ViewerAnon ritiene che sia in arrivo prima di Uncharted. Tuttavia, il loro tweet non chiarisce se possiamo aspettarci il gioco multiplayer prima di The Last of Us 3.
Naughty Dog conferma che The Last of Us, la versione PC, sarà compatibile anche con la Steam Deck, la nuova console di Valve.
La notizia arriva direttamente dal creatore di The last of Us (e co-presidente di Naughty Dog) Neil Druckmann su Twitter. Rispondendo a un fan che chiedeva informazioni sulla compatibilità del gioco con il Deck, Druckmann ha risposto che “[i protagonisti di TLoU] Ellie e Joel abbelliranno lo Steam Deck… non preoccupatevi!”.
Quindi state tranquilli, potrete saziare il vostro debole per la cupezza anche in viaggio quando il gioco uscirà su PC l’anno prossimo. Certo, Druckmann non dice quanto bene girerà, quindi potreste subire un calo di framerate o di fedeltà per farlo girare nei palmi delle vostre mani, ma è comunque un vanto impressionante per la Steam Deck. Su console, The Last of Us Part 1 è uno dei pochi giochi che richiedono di essere eseguiti solo su PS5 (anche se questo potrebbe essere in parte dovuto al fatto che esiste già un’altra versione di TLoU per PS4) e il fatto che la Steam Deck possa apparentemente tenere il passo con questo capolavoro della current-gen è una prova delle sue capacità.
Sebbene Sony e molti altri abbiano puntato su un prezzo predefinito di 70€ per i nuovi giochi, TLoU rimane a 60€ su Steam. L’originale non era, come alcuni hanno suggerito, il più grande gioco mai realizzato, ma era una storia tesa ed evocativa con grandi interpretazioni e una narrazione solida. Sarà bello vederlo liberato dalle catene delle console e lasciato libero di vagare su PC e, sì, anche su Steam Deck.
HBO ha pubblicato un nuovo trailer della nuova serie TV di The Last of Us, in cui viene svelata la sua data di uscita.
HBO ha pubblicato un trailer ufficiale completo di The Last of Us, che mette in luce il difficile rapporto tra Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) mentre attraversano gli Stati Uniti post-apocalittici e cercano di sfuggire a un’epidemia di zombie. La serie che adatta il popolare franchise di videogiochi arriverà sulla HBO in data 15 gennaio. The Last of Us trailer data uscita
Più di ogni altra clip o teaser trailer, questo mostra gli ostacoli e i nemici che la coppia sarà costretta a superare insieme. Lo show è rimasto fedele al design dei funghi-zombie e alla fine ci viene persino offerta una vista orribile del terribile Bloater. Il trailer fa un ottimo lavoro: rassicura i fan di PlayStation che la serie rispetterà il materiale di partenza e aiuta i nuovi arrivati a capire il mondo, i personaggi e la storia. Guardatelo qui sotto.
Il trailer dimostra anche l’eccellente casting dello show. Alla fine di novembre, la HBO ha pubblicato una serie di poster dei personaggi per stimolare ulteriormente i fan: qui potete vedere Storm Reid nel ruolo di Riley e Nick Offerman in quello di Bill. Ci vengono mostrati anche molti battibecchi tra Joel ed Ellie, che si rendono conto di aver bisogno l’uno dell’altra per sopravvivere.
La prima stagione è composta da 10 episodi e coprirà in gran parte gli eventi del primo gioco. Come hanno detto più volte lo showrunner Craig Mazin (Chernobyl) e il co-creatore della serie Neil Druckmann, la serie finirà per discostarsi dai giochi in alcuni modi che gli spettatori dovranno guardare per scoprirli… anche se, per quel che vale, praticamente ogni luogo del trailer è riconoscibile dal primo gioco.
Naughty Dog ha annunciato il gioco da tavolo di The Last of Us, nel caso in cui non ne abbiate ancora abbastanza del franchise.
In fase di sviluppo presso Themeborne, il gioco da tavolo The Last of Us: Escape the Dark sarà caratterizzato dallo stesso gameplay cooperativo e di facile comprensione per cui è nota la serie Escape the Dark di Themeborne. È interessante notare che non sembra che sia Sony a finanziare il progetto, perché lo sviluppatore avvierà una campagna Kickstarter per raccogliere fondi.
Per chi è curioso di conoscere la “svolta oscura” di Themeborne sulla serie di videogiochi, la campagna Kickstarter del gioco da tavolo sarà attiva il prossimo martedì 8 novembre. Si tratta di un giorno prima del lancio di God of War Ragnarok, nel caso vogliate ricordare questa data. “Con l’inclinazione di Themeborne per l’arte audace e il design di gioco accessibile nello sviluppo di The Last of Us: Escape the Dark, non vediamo l’ora di vedere come realizzeranno il mondo di The Last of Us in un modo tutto nuovo”, ha scritto Naughty Dog.
Il multiplayer di The Last of Us potrebbe essere free-to-play, se si considera un nuovo annuncio di lavoro di Naughty Dog.
Un Redditor attento ha individuato l’annuncio di lavoro per un Live Ops Producer sul sito web dello sviluppatore, che cerca specificamente un candidato che abbia esperienza in “titoli AAA, free-to-play, live”. Sebbene The Last of Us non sia menzionato da nessuna parte nell’annuncio, è l’unico progetto multiplayer di Naughty Dog che sappiamo essere in sviluppo, quindi le speculazioni suggeriscono che quello che conoscevamo come “Factions” sia ora un gioco free-to-play standalone.
“Possiamo finalmente annunciare che stiamo creando qualcosa di molto più grande di una modalità”, ha dichiarato Naughty Dog a proposito del gioco multiplayer all’inizio di quest’anno, aggiungendo che si tratta di “un’impresa estremamente ambiziosa”. Rapporti precedenti hanno affermato che il gioco sarà “una parte importante” degli sforzi di Sony per il servizio live. L’azienda non ha fatto mistero del suo desiderio di espandersi nell’arena dei servizi live, soprattutto dopo l’acquisizione di Bungie.
“Stiamo cercando un Live Ops Producer per supportare il nostro nuovo titolo multiplayer”, si legge nella descrizione del lavoro (via Reddit). Naughty Dog vuole una persona con “comprovata esperienza in un ruolo di produzione a supporto di un titolo AAA, free to play e live”. E questo porta tanti sospetti sul futuro di questo nuovo titolo multiplayer di TLOU di Naughty Dog.
I giocatori scelgono un titolo per vari motivi, questi 41 videogiochi story-driven si fanno riconoscere per la loro ben strutturata narrativa
I migliori videogiochi story-driven sono ancora popolari come non mai, con God of War: Ragnarok e Forspoken che quest’autunno promettono di essere dei grandi successi all’uscita. I giochi narrativi sono un genere che si rivolge ai giocatori in modo diverso e di conseguenza finiscono per essere i titoli più apprezzati dell’anno, con uno che di solito vince il premio di Game of the Year.
Devono includere colpi di scena sorprendenti, storie che si integrino con le meccaniche del gioco e che vantino un gran numero di personaggi convincenti. Indipendentemente dalla generazione di console o dal modo in cui la storia viene raccontata graficamente, dal punto di vista emotivo queste storie continuano a colpire duro.
As Dusk Falls
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Com’è possibile che un gioco privo di qualsiasi gameplay, a parte varie scelte, riesca a far battere il cuore così velocemente? Anche la grafica è costituita da foto di personaggi dipinti in stanze non dinamiche, eppure la storia è così forte che sembra di assistere allo svolgimento di un film d’azione.
La storia è modificabile dal giocatore o dai giocatori, poiché il gioco consente di prendere decisioni in multiplayer. I personaggi, anche i cattivi, si comportano in modo comprensibile e realistico. A volte è difficile capire per quale “parte” tifare. Non sono molti i giochi che possono vantare di esplorare la materia grigia come As Dusk Falls.
Horizon Forbidden West
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Dopo una storia affascinante come quella del primo gioco e uno scioccante colpo di scena che deve essere vissuto, come poteva essere paragonato il seguito dell’avventura di Aloy? In qualche modo, Horizon Forbidden West mantiene la trama altrettanto incalzante e aggiunge personaggi altrettanto forti come quelli di Horizon Zero Dawn.
Meglio ancora, c’era la sensazione che, andando in un’altra zona, Aloy avrebbe abbandonato i suoi vecchi amici e rivali per averne di nuovi. Non è così! Al contrario, la storia è difficile da seguire per chi non ha giocato al primo gioco, a causa della buona integrazione del cast tra il primo gioco e il successivo.
Starcraft II
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
La maggior parte dei giochi RTS non è incentrata sulla storia. D’altra parte, la maggior parte di questi giochi non sono Starcraft II, con un sacco di scene d’intermezzo di grande impatto e persino alcune scelte da fare lungo il percorso. Blizzard ha iniziato una spirale negativa quando si tratta di rovinare alcuni dei giochi preferiti dai fan, ma Starcraft II era perfetto.
Al di là della storia che “salva l’universo”, questo è un gioco con personaggi straordinari di origini diverse. I personaggi secondari, da Abathur a Swann (una delle migliori meccaniche di gioco) sono memorabili e danno al gioco uno scopo diverso dal semplice intrattenimento.
Gone Home
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Di tutti i giochi “walking simulator”, Gone Home è forse il meno interattivo. È un viaggio veloce di due ore che non mira a sfidare con enigmi o gameplay complessi. Francamente non ce n’è bisogno: i contenuti sono abbastanza stimolanti da tenerci occupati per tutto il tempo.
È impossibile non provare qualcosa per ognuno dei personaggi e per le loro vite complicate, scoperte dal personaggio del giocatore, Katie. Storie che sembrano così semplici finiscono per essere immensamente profonde e i giocatori non possono fare a meno di provare sentimenti per le lotte interne della famiglia.
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Per un po’ di tempo il gaming si è cimentato con i film interattivi, per poi abbandonare la formula negli anni Novanta. O forse no? Her Story ha riportato in auge il film interattivo, permettendo ai giocatori di vestire i panni di un investigatore che cerca di risolvere un omicidio.
Nonostante la breve durata, il gioco ha un seguito di culto e i giocatori lo consigliano con entusiasmo ai loro amici. A ogni riproduzione si ottengono nuove informazioni e colpi di scena sulla trama, dando al gioco una rigiocabilità che i misteri di omicidio non offrono spesso.
The Wolf Among Us
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
A volte l’utilizzo di storie consolidate può limitare una storia. I fan spesso considerano il materiale di partenza come sacro, da non manomettere. Ma a volte uno sviluppatore audace può prendere una storia classica e trattarla come una tela per la gioia e l’immaginazione dei giocatori.
La rivisitazione di Cappuccetto Rosso e del resto del memorabile cast fatta da Telltale Games rende The Wolf Among Us qualcosa di speciale. È un gioco breve con molti contenuti scaricabili dopo aver guadagnato un seguito di culto con una storia che mantiene i personaggi sotto i riflettori.
Kentucky Route Zero
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Kentucky Route Zero non è stato il successo immediato che avrebbe dovuto avere. La pubblicazione di cinque atti e di un intermezzo finale in momenti diversi non è stata una mossa saggia. Ma una volta che tutti i pezzi sono stati messi insieme, questa è probabilmente una delle storie più indimenticabili di questa lista, legata da un brillante ensemble di personaggi assurdi e allo stesso tempo spaventosamente credibili.
Nonostante il gameplay punta e clicca e le “scelte” di dialogo, l’esito del gioco è fisso. Questo gioco appartiene a questa lista, meno perché è un gioco e più perché è arte. E, su questo fronte, è incredibilmente ben fatto. Di grande impatto senza un briciolo di pretenziosità.
What Remains Of Edith Finch
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Per un gioco che richiede poco più di due ore, non riuscirete a smettere di parlare di What Remains of Edith Finch, anche dopo anni di distanza da questa esperienza. I giocatori saranno attratti dall’estetica dark e dalla storia di una maledizione che porta i membri della famiglia a fare una fine precoce e sfortunata.
Giochi generalmente “oscuri” e “tristi” ce ne sono a bizzeffe, ma è il messaggio rinfrescante e inaspettato alla fine che fa funzionare la narrazione in questo caso. Nessuno ha il potere di evitare la morte per sempre. Questa è la maledizione dell’umanità, ed è proprio questa maledizione della natura temporanea a rendere ancora più meraviglioso lo sforzo di vivere.
Portal 2
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Prevedere che il seguito del fenomenale Portal potesse essere all’altezza delle aspettative sarebbe stata una scommessa azzardata. Tuttavia, i fan hanno ottenuto un gioco che amplifica gli enigmi e la logica del primo gioco e li avvolge in una storia divertente e coinvolgente.
Portal 2 ha compiuto il passo coraggioso di introdurre nuovi protagonisti e antagonisti e ha dato i suoi frutti. La chiave di questo successo è stata quella di non perdere di vista Chell o GLaDOS nel primo gioco. La storia raccontata in Portal 2 è un’esperienza imperdibile per chiunque si definisca un giocatore.
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
I fan sono nettamente divisi sul fatto che Firewatch sia o meno un buon gioco. È molto breve, limitato nell’azione e privo di momenti emozionanti. Ma nessuno è in disaccordo sul fatto che i paesaggi siano bellissimi e la storia sia una di quelle memorabili. Per i giocatori che amano i simulatori di camminata, è un classico.
L’esposizione avviene tramite walkie-talkie, utilizzando un dialogo tra Henry e Delilah che è al tempo stesso relazionabile e rivelatore. Il modo fluido in cui passano dall’umorismo ad argomenti pesanti ha fatto capire a tutto il mondo, oltre che alla comunità dei videogiochi, che il gioco può raccontare una storia tanto bene quanto un libro.
Spiritfarer
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Spiritfarer è un gioco coinvolgente, perfetto per i giocatori di livello amatoriale e intermedio. Con elementi gestionali e platform, è impossibile non rimanere affascinati da questo simpatico gioco che vede la protagonista Stella e il suo gatto Daffodil risolvere i problemi di adorabili animali che lottano per dare un senso alla loro vita mentre viaggiano verso l’aldilà.
Ma il gioco è molto di più che guardare la morte con una lente gioiosa. Molte delle creature sono simboli di persone che conosciamo nella vita e che ci toccano da vicino. Non possiamo mai comprendere appieno le lotte e i successi di un’altra persona senza camminare nei suoi panni. Stella impara a camminare nei loro panni e, così facendo, si rende conto che ha ancora un altro viaggio da fare nei suoi di panni.
Half-Life 2
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Il concetto di Half-Life sembra piuttosto banale, almeno per quanto riguarda i giochi. Dopo che un evento catastrofico ha scatenato nemici ultraterreni, il protagonista Gordon Freeman usa armi e abilità per risolvere dei puzzle per sopravvivere. Ma se la storia si fosse limitata a questo, non avrebbe mai ricevuto la base di giocatori che ha avuto.
Half-Life 2 esplora tutti gli aspetti di questi eventi, i civili della zona, Black Mesa, i militari, la polizia, gli scienziati e l’enigmatico G-Man per dimostrare che questo mondo è complesso, terrificante, bello e per cui vale la pena combattere.
Disco Elysium
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I giochi incentrati sulla storia possono cadere nella trappola di raccontare una favola. L’eroe è un cavaliere dall’armatura scintillante e il cattivo è un demone uscito direttamente dall’inferno. Disco Elysium invece vince esplorando le zone d’ombra del mondo. Harry è un mix di bene e male e spetta al giocatore decidere verso quale dei due gravita.
Il mondo che circonda Harry è complesso quanto il detective stesso. Le motivazioni non sono univoche o trasparenti. I giocatori si imbatteranno in cattivi con cui simpatizzare invece che in mostri che schiamazzano dall’ombra. I personaggi secondari sono tutti brillanti e nessuno di loro è completamente buono o cattivo.
Uncharted 4: A Thief’s End
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Naughty Dog ha fatto molta strada dai tempi di Crash Bandicoot. I suoi giochi sono sempre stati validi, ma con la serie Uncharted lo sviluppatore ha contribuito a creare un movimento che ha portato all’aumento di popolarità dei videogiochi narrativi. Uncharted 4: A Thief’s End non è solo un capolavoro cinematografico, ma è anche la giusta conclusione di uno dei migliori eroi dei videogiochi.
Ognuna delle quattro fantastiche uscite di Nathan Drake è caratterizzata da una narrazione meravigliosa, ma è l’ultima che mette veramente in evidenza la sua crescita personale, fornendo anche qualche approfondimento sul suo passato e sui rapporti con le persone a lui più vicine. Drake deve fare i conti con il suo passato di pluriomicida e riconciliarlo con le opzioni non letali che avrebbe potuto avere, pur perdonando se stesso.
Final Fantasy X
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Nel corso degli anni ci sono stati alcuni fantastici giochi di Final Fantasy, ma non molte delle loro storie sono così avvincenti come quella di Final Fantasy X. C’è un po’ di tutto: da una storia d’amore sfortunata alla lotta di un figlio per guadagnarsi l’approvazione del padre lontano. Le armi estreme corrispondono alle personalità di coloro che le impugnano.
Ognuno dei membri del party in Final Fantasy X offre qualcosa di significativo alla narrazione del gioco. Sono anche incredibilmente complessi e le tecniche di narrazione utilizzate per raccontare le loro storie erano piuttosto innovative per l’epoca. Se combinata con la sensazionale colonna sonora di Nobuo Uematsu, questa è un’esperienza indimenticabile che gli appassionati di JRPG sarebbero sciocchi a lasciarsi sfuggire.
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Il gioco a episodi di Life Is Strange 2 potrebbe non essere pieno di azione, ma è comunque un’incredibile opera d’arte e di narrazione. Il gioco si concentra sulle scelte del giocatore, che alla fine determineranno l’esito del gioco.
Dopo un malinteso con la polizia e una strana esplosione, due fratelli Daniel e Sean sono costretti a fuggire. Durante la loro caccia, Daniel scopre di avere un’abilità speciale: può usare il potere della sua mente per spostare gli oggetti. A parte la risoluzione degli enigmi e le scelte dei dialoghi, sono solo i personaggi e il loro toccante legame a rendere questo gioco così bello dal punto di vista della storia.
Final Fantasy IX
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Il creatore e direttore originale di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi, una volta ha detto che preferiva raccontare una buona storia piuttosto che fare un bel gioco d’azione, e non c’è una storia migliore, nella serie, di quella di Final Fantasy IX. Il successo del gioco sta nelle storie e nelle relazioni personali dei personaggi.
Ogni membro del vostro gruppo è una persona affascinante e accattivante, con una storia che vale la pena di conoscere a fondo. La trama complessiva del gioco non sarà originale, ma il cuore che è stato riversato nei personaggi e nelle loro relazioni non è secondo a nessuno. Lo rigiocherete altre 20 volte solo per godervi il viaggio che farete con questo meraviglioso cast di personaggi.
Tales Of Arise
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Ogni tanto arriva un gioco di ruolo che non ci si può permettere di perdere. Tales of Arise è stato premiato come gioco di ruolo dell’anno ai Game of the Year Awards per la sua giocabilità soddisfacente, le incredibili battaglie con i boss e le opzioni dei personaggi. Ma è la storia che lascia i giocatori a bocca aperta.
Le storie di guerra e amore raramente sono fatte bene. Quando si sforzano di essere troppo tragiche, diventano delle prevedibili lentezze. Quando vogliono essere troppo ispirate, chiudono gli occhi di fronte a realtà brutali. Tales of Arise adotta un approccio concreto sia alla guerra che al romanticismo e li realizza entrambi alla perfezione.
To The Moon
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Anche per gli standard odierni, To the Moon è un gioco relativamente breve, ma è più che compensato dalla sua fantastica storia. Sarete nei panni di una coppia di medici che viaggeranno attraverso i ricordi di uno dei loro pazienti in fin di vita per esaudire la sua ultima richiesta. È pieno di momenti toccanti ed è un gioco imperdibile per gli appassionati di titoli narrativi.
Il gioco è stato realizzato con RPG maker e presenta uno stile artistico che ricorda alcuni dei migliori giochi di ruolo degli anni Novanta. Certo, il gameplay lascia un po’ a desiderare, ma la storia è scritta con maestria ed è perfettamente completata dalla bellissima colonna sonora di Kan R. Gao. Gli amanti dei giochi narrativi adoreranno questo titolo.
The Walking Dead
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A causa della semplicità del gameplay, la serie The Walking Dead di Telltale Games pone molta enfasi sulla narrazione. Fortunatamente, la narrazione generale è più che in grado di sostenere il titolo, grazie soprattutto alla forza dei suoi personaggi.
Sebbene inizialmente i giocatori prendano il controllo di Lee, nelle puntate successive si troveranno nei panni di una giovane donna di nome Clementine. Vederla crescere e maturare è una gioia assoluta, mentre il mondo duro e spietato in cui sono ambientati i giochi offre molta tensione. Potrete anche plasmare la narrazione con le vostre scelte, una cosa rara nel genere che lo rende uno dei migliori giochi di zombie mai realizzati.
Chrono Trigger
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I giochi che coinvolgono i viaggi nel tempo possono facilmente trasformarsi in un pasticcio incomprensibile di fili narrativi mal intrecciati e idee insensate. Tuttavia, questa non è una critica che può essere mossa a Chrono Trigger, un gioco che molti considerano il miglior JRPG mai realizzato, con solo una manciata di giochi che gli assomigliano.
Nonostante porti i giocatori in diversi periodi temporali e permetta loro di cambiare il futuro attraverso le loro azioni nel passato, la narrazione del gioco è incredibilmente facile da seguire. Anche i personaggi sono tutti incredibilmente simpatici e ognuno ha le proprie motivazioni per unirsi alla lotta contro Lavos. È stato anche uno dei primi videogiochi a presentare finali multipli e permette ai giocatori di terminare la storia principale in numerosi punti.
Marvel’s Guardians Of The Galaxy
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Quella che molti speravano fosse solo una buona esperienza di gioco si è trasformata nel vincitore del premio per la migliore narrazione ai Game of the Year Awards del 2021. I personaggi sono fedeli alle loro origini fumettistiche, eppure gli sviluppatori ci hanno messo una grande dose di creatività e amore.
Considerando la delusione dei titoli Marvel, qualcuno potrebbe chiedersi se questa sia una selezione “buona al confronto”. Ma non è affatto così. I giocatori imparano ad amare il cast e diventano inevitabilmente coinvolti nelle missioni che intraprendono. Anche le conversazioni secondarie sono imperdibili.
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
I giocatori veterani sono sempre diffidenti nei confronti dei giochi che producono una grande grafica, perché spesso cercano di aggiungere molto smalto a una storia esile. Non è questo il caso di Ghost of Tsushima, un gioco che sfrutta la sua grafica per raccontare la storia di una terra devastata dagli invasori.
Non c’è bisogno di dire altre parole, ma quelle che vengono dette raccontano storie di tradizioni dimenticate, di famiglie distrutte, dello scopo della fede e delle ragioni e dei modi in cui le persone combattono contro avversità impossibili. I giocatori non dimenticheranno presto il mondo di Tsushima dopo averlo visto attraverso gli occhi del guerriero samurai Jin Sakai.
The Witcher 3: Wild Hunt
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Terzo capitolo della famosa serie di giochi e libri (e ora anche di Netflix), The Witcher 3: Wild Hunt è uno dei migliori e più iconici giochi di ruolo fantasy medievali usciti nell’ultimo decennio. In un testa a testa con Skyrim, introduce i giocatori in un mondo molto più oscuro e sinistro di mostri e magia.
Il giocatore deve navigare nel vasto open-world nei panni di Geralt, sulle tracce di Yennefer. Lungo il percorso, una miriade di missioni, difficili scontri con i boss e varie trame secondarie contribuiscono a costruire un mondo ricco e variegato in cui ogni giocatore affamato di storia e di lore sarà lieto di tuffarsi.
Undertale
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Undertale è un ottimo esempio di come si possa raccontare una storia avvincente senza spendere per una grafica di alto livello. Ispirato ai giochi retrò, l’aspetto e i comandi di questo gioco imitano da vicino i vecchi giochi per console portatili, pur introducendo una storia fresca ed estremamente toccante.
È la storia di un bambino che cade all’interno di una montagna, protetta dal resto della Terra da una barriera magica. Per tornare a casa, il bambino deve interagire con gli abitanti della montagna, che sono tutti mostri di vario tipo. A seconda dell’approccio adottato dal giocatore, l’esito del gioco sarà significativamente diverso.
Metal Gear Solid 3: Snake Eater
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La serie Metal Gear Solid è tutta una questione di trama. Sebbene sia arrivato a definire un genere che non esisteva prima del debutto del primo gioco nel 1987, è sempre stato famoso per la sua complessa trama di cattivi sinistri e paranoia politica, oltre che per le lunghe cutscene che inghiottono il resto del gioco.
Il terzo gioco della serie, tuttavia, ha indubbiamente raggiunto il suo punto di forza per quanto riguarda la trama. La rivalità tra colui che sarebbe diventato Big Boss e il suo ex mentore, The Boss, è avvincente. Il modo in cui il gioco possiede una stretta comprensione ludonarrativa di se stesso era davvero brillante.
Yakuza 0
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La serie di Yakuza si trova in una posizione unica in cui gode di una forte dissonanza ludonarrativa; le missioni secondarie, i minigiochi e gli incontri di combattimento hanno poco o nulla a che fare con la trama principale del gioco. Ma gli sviluppatori lo sanno e se ne compiacciono.
Così, mentre il gioco può avere tutti i tipi di minigiochi sciocchi e divertenti, la sua trama è quella del tradimento, della fratellanza, della lealtà e della crescita della virilità. Ogni gioco della serie ha una storia meravigliosa da godere, ma Yakuza 0 raggiunge il tono giusto, offrendo un doppiaggio impeccabile e una localizzazione incredibilmente intelligente.
Danganronpa: Trigger Happy Havoc
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Un’altra serie giapponese meravigliosamente stravagante, è Danganronpa un gioco basato sulla narrazione nel genere delle “visual novel”, che mescola elementi di simulazione di vita con scene processuali che ricordano Phoenix Wright.
In questo gioco, il protagonista e i suoi compagni sono stati rinchiusi in una scuola e vengono lentamente uccisi. Dopo ogni morte, si tiene un processo e il giocatore deve determinare il colpevole. Sebbene la grafica e l’estetica pesantemente anime possano far pensare a un gioco allegro e cartoonesco sugli amici della scuola, il gioco presenta alcuni colpi di scena meravigliosamente realizzati.
Tom Clancy’s Splinter Cell: Conviction
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Le storie di ogni gioco Splinter Cell sono state affascinanti, ma l’inserimento di quick-time events in questo capitolo è stata un’aggiunta rischiosa, inaspettata e perfetta alla saga di Sam Fisher. Come prevedibile, la trama ha molto a che fare con un colpo di stato terroristico.
La vita del protagonista è al centro della scena e i giocatori possono finalmente scavare a fondo nella vita del più grande infiltrato d’America. È un omaggio ai fan che hanno seguito la serie fin dall’inizio.
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Il successo underground del 2017, NieR: Automata racconta la storia di due androidi coinvolti in una guerra tra la loro stessa specie, progettata dagli enigmatici umani, e i robot che hanno invaso la Terra eoni fa. La storia è così profonda che il completamento del gioco prevede che la stessa storia venga raccontata ogni volta da prospettive diverse, aggiungendo ulteriore complessità a un’esperienza già ricca di dettagli.
NieR: Automata potrebbe non essere il più bello dei giochi a livello tecnico, ma compensa ampiamente con una narrazione intensa e stimolante che si basa su profondi dibattiti filosofici. Man mano che i nostri protagonisti, 2B e 9S, scoprono di più sulle loro origini e sulla verità della guerra, diventa molto difficile mettere giù il controller.
BioShock
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Ambientato in una città sottomarina costruita per esistere separatamente da tutte le altre società, BioShock racconta la storia di Jack, un uomo rimasto intrappolato nella città di Rapture dopo che questa è caduta in rovina a causa delle rivolte seguite a esperimenti scientifici andati male.
Il giocatore deve scoprire la storia della città, del suo creatore e dei suoi abitanti, iniziando anche a confrontarsi con la natura della narrazione nei videogiochi in generale. Sì, questo gioco diventa estremamente metaforico, mettendo in discussione il ruolo del giocatore che assume il controllo del protagonista. È una narrazione fantastica che può essere apprezzata da chiunque abbia bisogno di una buona storia e di un mistero per motivare la propria progressione nel gioco.
The Last Of Us
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Ecco un gioco le cui meccaniche e il cui design si basano sulla sopravvivenza in modo piuttosto lineare. Ci si sposta da un luogo all’altro, evitando o uccidendo nemici simili a zombie, saccheggiando per trovare materiali, fabbricando armi e semplicemente arrivando da A a B tutti interi.
Senza la sua storia stellare, questo gioco non sarebbe la pietra miliare che consideriamo oggi. The Last of Us ha dato ragione all’affermazione secondo cui la narrazione di un gioco può guidare la sua trama quando il suo gameplay ha solo un numero limitato di assi nella manica. Raccontando la storia di un uomo che deve mantenere in vita una giovane ragazza, il loro rapporto è ciò che impedisce di spegnere la fama di questo gioco.
Horizon Zero Dawn
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La genialità di Horizon Zero Dawn non è solo il mondo intensamente unico o la splendida grafica. I giocatori che giocano con gli occhi e il cuore aperti capiranno che Horizon Zero Dawn non è solo una grande storia, ma due grandi storie.
Fin dall’inizio, la protagonista Aloy è confusa e curiosa del suo passato e svela questo mistero man mano che il gioco procede. Ma altrettanto importante è l’ambiente che la circonda. Aloy è profondamente legata al mondo post-apocalittico quanto a quello pre-apocalittico. Il cast di personaggi è vario e ognuno ha motivazioni e prospettive uniche e credibili.
Detroit: Become Human
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Nel 2019, Detroit: Become Human è stato pubblicato su PC dopo essere stato per qualche tempo un’esclusiva PlayStation 4. È stato uno dei titoli più forti usciti nel 2018 e si è aggiunto in modo massiccio alla schiera di giochi con trame robuste che il giocatore può influenzare attivamente compiendo scelte specifiche.
Il gioco porta i giocatori in un futuro prossimo, dove gli androidi servono ogni capriccio dell’umanità. Tuttavia, sotto la superficie gli androidi si stanno sollevando per proteggere i loro diritti e combattere contro i loro padroni. Controllando il personaggio principale, il giocatore può decidere il destino degli androidi.
Knights Of The Old Republic
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Il gioco con il miglior colpo di scena di tutti i tempi (non preoccupatevi, non ve lo spoileriamo qui) è riuscito a farlo solo grazie a una storia che assorbe completamente il suo pubblico. Knights of the Old Republic è un capolavoro che incoraggia i giocatori a esplorare la luce, l’oscurità e il grande lato della forza.
Le scelte abbondano in un gruppo affiatato di personaggi avvincenti che si uniscono al gruppo in vari momenti. Non si può esagerare: Se Knights of the Old Republic fosse un film, sarebbe riconosciuto come il più grande film di Star Wars di sempre. Anche con la grafica del 2003.
God Of War
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Il gioco che si è portato a casa il premio di Game of the Year nel 2018 era un’esperienza single-player incentrata sulla narrazione ed esclusiva per PS4. God of War è un sequel/reboot del classico franchise d’azione disseminato di sangue, che contiene molto meno sangue e molto più narrazione, dialogo, crescita dei personaggi e progressione della trama.
La genialità di questo gioco sta nel rifiuto di sacrificare il gameplay e il design del mondo per la narrazione, dimostrando che i giocatori possono avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ecco un gioco con una storia tremendamente privata e intima di un padre e di suo figlio che si confrontano con la morte della madre del ragazzo, il tutto offrendo un mondo ricco da esplorare e un combattimento profondo da godere.
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
A proposito di fusione di stili, con Persona 5 Royal gli sviluppatori di Atlus sono riusciti a fondere due generi diversi: il simulatore di vita (e a volte di appuntamenti) e il gioco di ruolo con dungeon. Si tratta di un gioco intenso e lungo, con 100 ore di contenuti da vivere, di cui nemmeno un’ora può essere accusata di essere riempitiva.
Ambientato a Tokyo, Persona 5 Royal racconta la storia di un giovane ragazzo, nome in codice Joker, che si propone di riparare agli errori di funzionari, artisti e uomini d’affari corrotti cambiando i loro cuori. Quando non lo fa, sopravvive agli esami scolastici, si fa degli amici e si innamora. Il gioco si muove tra due narrazioni: quella dell’adolescente di Tokyo e quella del protagonista che salva il mondo.
That Dragon, Cancer
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Le aspettative per That Dragon, Cancer erano basse: i giocatori sapevano che il gioco era stato sviluppato da un piccolo team con un budget quasi nullo e che avrebbe raccontato la storia di due genitori che hanno perso il loro figlio di 4 anni Joel a causa del cancro. Solo poche persone possono davvero provare un simile strazio.
Ancora meno sono quelle capaci di scrivere, parlare e comunicare artisticamente un’esperienza così difficile. Gli sviluppatori del gioco e genitori di Joel, Ryan e Amy Green, hanno infranto ogni aspettativa, soprattutto per quanto riguarda la storia. Il loro uso del simbolismo e degli eventi interattivi è di livello esperto. Le parole non possono esprimere questo tipo di tragedia e Numinous Games ne è perfettamente consapevole, per questo motivo il gioco progetta scene che aiutano i giocatori a comprendere i bassi e gli alti momenti di lotta contro un cancro e un drago che non può essere sconfitto.
Mass Effect: Legendary Edition
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Se questa lista fosse una classifica sulla creazione e lo sviluppo dei personaggi, questo gioco sarebbe in cima alla classifica. A parte i personaggi, la storia in sé è un risultato incredibile: la ricerca per salvare l’intero universo
Singolarmente, ciascuna delle tre voci della trilogia si qualificherebbe come un concorrente da top ten, ma quando BioWare le ha combinate tutte e le ha pubblicate in un unico gioco, ha fatto il colpaccio. La trama è così ricca che a volte i giocatori rinunciano a combinazioni di squadre ideali per poter sentire i commenti dei compagni con cui hanno costruito una famiglia mentre salvano intere civiltà dalla fine.
Red Dead Redemption 2
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Ora che anche i giocatori su PC hanno il piacere di sperimentare l’immaginario mondo del selvaggio West di Red Dead Redemption 2, non c’è momento migliore per lodare la sua impeccabile narrazione. Nonostante sia un gioco ricco di azione, lo splendido mondo e tutti i suoi dettagli creano l’ambientazione per storie perfette che non lasceranno indifferenti nessuno.
I giocatori si calano nei panni di Arthur Morgan, che lavora per la banda Van der Linde insieme a John Marston. La sua vita è guidata da numerose missioni, che spesso lo mettono contro forze esterne come altre bande. Anche in questo caso, il giocatore ha il controllo su molte delle scelte di Arthur, ed è questo che rende il gioco così bello in termini di storia.
Dragon Age: Origins
I 41 migliori videogiochi story-driven da non perdere
Quando si parla di storia, nessuno può toccare il racconto che Dragon Age: Origins è stato in grado di creare. Il gioco ha cambiato completamente il panorama dei giochi di ruolo nel 2009 e da allora ha stabilito lo standard d’oro per le scelte dei giocatori.
Sebbene si possa essere tentati di scartare l’ennesimo clone di Tolkein, è chiaro fin dai primi minuti di gioco che BioWare stava rielaborando questi motivi familiari con una creatività senza pari. La storia può essere modificata in centinaia di modi significativi, e anche il peggiore di questi racconti sarebbe il numero uno di questa lista.
Sono trapelati alcuni dettagli da un ex dipendente di Naughty Dog, sul tanto atteso titolo multiplayer di The Last of Us
I fan delle modalità multigiocatore di The Last of Us sono in attesa di nuove informazioni sul seguito di Factions. Sebbene sia confermato che è in fase di sviluppo e Naughty Dog abbia fornito l’immagine concettuale qui sopra, non si sa molto altro al riguardo. Fortunatamente, per coloro che sono alla ricerca di qualsiasi informazione, un ex sviluppatore di Naughty Dog sembra aver vuotato il sacco su alcuni dettagli.
Per chi cerca qualcosa di più dell’esperienza single-player di TLOU – nonostante The Last of Us Part 1 sia un “capolavoro” – nuove informazioni sul prossimo spin-off multiplayer saranno molto gradite.
Mathew Seymour, ex progettista di ambienti di Naughty Dog, afferma nella sua storia lavorativa su LinkedIn di aver “lavorato a [un] titolo multiplayer in una città molto densa e ricca di dettagli”. Questo lavoro è stato svolto tra il giugno 2020 e il dicembre 2021, ovvero il periodo successivo al lancio di The Last of Us 2.
Il lavoro svolto sul “titolo multiplayer” comprendeva:
Mentre il multiplayer sembra ancora lontano, l’esperienza single-player di The Last of Us Part 1 è già uscita e i giocatori sono già impegnati a cercare in ogni angolo le uova di Pasqua. Ecco un toccante segreto che rende omaggio a uno sviluppatore scomparso.
I giocatori di The Last of Us Part 1 hanno trovato un probabile teaser di un nuovo gioco di Naughty Dog, che si crede sia di genere fantasy
Lo studio non ha negato il fatto che stasse creando una nuova IP, con Neil Druckmann che ha confermato il suo coinvolgimento. Fortunatamente, il progetto non è stato vittima di fughe di notizie come i recenti giochi di Naughty Dog, quindi tutto ciò che abbiamo a disposizione sono gli indizi raccolti dai fan.
Nel gennaio 2021, un artista concettuale di Naughty Dog ha pubblicato delle immagini su ArtStation che hanno dato vita a speculazioni sul fatto che lo studio stesse lavorando a un’IP a tema fantasy. L’artista, Hyoung Nam, ha subito smentito queste voci e ha dichiarato di essersi semplicemente ispirato ad Assassin’s Creed Valhalla. Ora, le immagini qui sotto hanno riportato in auge queste speculazioni perché sembrano proprio di natura fantasy.
Fans are speculating that art in TLOU1 are indicative of Naughty Dog's new IP. Seemingly would be a fantasy setting.
“Ispirate da un nuovo gioco”, ha scritto Nam sulla sua ArtStation. Ci chiediamo perché non abbia semplicemente dichiarato di essersi ispirato ad Assassin’s Creed Valhalla piuttosto che a un “nuovo gioco”.
Se fosse vero, non sarebbe la prima volta che Naughty Dog nasconde in un gioco dei teaser per la sua prossima IP. Nel 2011, lo sviluppatore ha aggiunto un easter egg per The Last of Us in Uncharted 3: Drake’s Deception. Non è passato del tutto inosservato, ma solo in seguito i fan hanno capito a cosa si riferisse l’easter egg. Questa volta siamo tutti un po’ più scaltri.