God of War 2: rimandata la data di uscita al 2022, ma sarà disponibile anche per PS4

Sony ha annunciato che il sequel di God of War del 2018 è stato posticipato al 2022 e che il tanto atteso titolo uscirà sia su PS5 che su PS4.

Il capo di PlayStation Studios, Herman Hulst, ha annunciato la notizia sul PlayStation.Blog in una sessione di domande e risposte in cui ha discusso sui piani futuri dello studio.

Mentre ha condiviso che Horizon Forbidden West è sulla buona strada per uscire durante le festività natalizie, God of War invece è iniziato “un po’ più tardi” e quindi è stata presa la decisione di spostare l’uscita del gioco al 2022 per assicurarsi che fosse “l’incredibile sequel di God of War che noi tutti vogliamo giocare”.

“Quindi abbiamo, al momento, due grandi giochi tra le mani e in fase di sviluppo: Horizon Forbidden West e il prossimo God of War ed entrambi hanno bisogno di molto lavoro per essere i più perfetti possibili” ha detto Hulst. “Per Horizon, siamo ad un buon punto e se tutto va bene l’uscita sarà verso le vacanze di natale, anche se non è ancora del tutto certo e stiamo lavorando il più possibile per far accadere ciò”.

“Per God of War, invece, essendo il progetto iniziato un po’ più tardi del previsto è necessario spostare la data di uscita al 2022. Questo perché volevamo dare la possibilità a Santa Monica Studio di poter lavorare al meglio e creare così il fantastico sequel di God of War che noi tutti vogliamo giocare”. “Visto che non possiamo transigere sulla salute della nostra squadra e sulla qualità del prodotto, siamo costretti a rimandare il titolo all’anno prossimo”.

TRUNKS THE WARRIOS OF HOPE – DLC di Dragonball Z in arrivo l’11 Giugno

Dall’11 giugno i giocatori di tutto il mondo potranno tuffarsi nella backstory di Trunks grazie all’arrivo del terzo DLC di DRAGON BALL Z: KAKAROT, TRUNKS THE WARRIOR OF HOPE.

Questo contenuto aggiuntivo racconta la storia di un mondo alternativo in cui Goku è scomparso a causa della sua malattia al cuore e molti dei difensori della terra sono stati sconfitti dai cyborg. In questo mondo permeato da paura e caos, Trunks potrebbe essere l’ultima vera speranza!

TRUNKS THE WARRIOR OF HOPE sarà disponibile tramite il Season Pass o potrà essere acquistato singolarmente dall’11 giugno. 

Nintendo Switch Pro: Rivelata la possibile data dell’annuncio della nuova console targata Nintendo

Un noto insider dell’industria videoludica ha condiviso, secondo alcune informazioni ottenute, quando crede che Nintendo svelerà il presunto nuovo modello di Switch, che molti hanno iniziato a chiamare Nintendo Switch Pro. Sulla scia di alcuni rumors e rapporti della scorsa settimana, dove si affermava che l’uscita sarebbe avvenuta a breve, il nostro insider ha però rivelato, poco tempo fa, che l’inaugurazione della nuova console Nintendo, arriverà tra qualche giorno.

Secondo Nick Baker, che negli ultimi mesi si è affermato come insider affidabile, Nintendo ha in programma di organizzare una sorta di evento giovedì 3 giugno, per annunciare formalmente la nuova Nintendo Switch Pro. Baker afferma che questa data potrebbe non essere fissa poiché Nintendo ha varie tendenze a variare molto i sui schedules. Tuttavia, in base alle ultime informazioni che gli sono arrivate, dovremmo aspettarci qualcosa da Nintendo, tra qualche giorno.

Per quanto riguarda il modo in cui questa rivelazione potrebbe aver luogo, beh, è qualcosa di cui Baker non è certo. Nel suo tweet dice che l’annuncio della Nintendo Switch Pro potrebbe avvenire tramite Nintendo Direct, tramite Nintendo Direct Mini oppure un qualsiasi altro metodo diretto.

Sebbene Nintendo debba ancora confermare ufficialmente l’arrivo della nuova console, ormai le voci su questa Switch Pro circolano da tantissimo e per questo che è inevitabile che Nintendo confermerà o smentirà queste voci molto presto.

Battlefield 6 – possibile rilascio di un Alpha a breve?

Solo un paio di mesi fa, Electronic Arts ha detto ai fan che quest’anno avrebbe tenuto una fase di alpha per Battlefield 6 prima di quanto abbia mai fatto per le puntate rilasciate in precedenza nella serie. Questa notizia ha fatto pensare a molti fan che l’alpha potrebbe essere pubblicata già a maggio o giugno. Tuttavia, secondo un insider affidabile, non sembra che nessuna di queste finestre si dimostrerà più accurata.

Citato di recente sui social media, Tom Henderson, che in passato ha avuto molti scoop relativi a Battlefield 6 , ha condiviso che la fase alpha per Battlefield 6 avverrà probabilmente a luglio. Henderson non ha condiviso alcuna data o finestra specifica entro il mese in cui potrebbe accadere, ma ha detto che potrebbe essere pubblicato subito dopo la conclusione di EA Play Live. “L’ alpha di Battlfield dovrebbe essere luglio, con l’annuncio fatto all’EA Play“, ha detto Henderson. “Potrebbe essere un tipo di accordo ‘Oh, Battlefield Alpha è disponibile per giocare adesso’ alla fine dell’evento.”

Anche se potrebbe sembrare ancora un po’ lontano, EA e DICE hanno già confermato che Battlefield 6 verrà mostrato pubblicamente prima di EA Play. Anche se non è stata ancora data una data, il gioco sarà ufficialmente svelato ad un certo punto il prossimo mese di giugno.

Per quanto riguarda i piani di rilascio formali, non c’è ancora molto che sappiamo in questo momento. Tutto ciò che EA ha confermato è che Battlefield 6 verrà lanciato entro la fine dell’anno su PS4 , PS5, Xbox One,Xbox Series X e PC. 

Memory Card – Super Mario Saga: La normalità dell’essere Super.

Benvenuti a MemoryCard! Per dare il via a questa rubrica mi sembra doveroso celebrare la saga con la s maiuscola, che festeggia proprio in questi mesi il suo 35º anniversario. Come avrete intuito dal titolo, oggi parleremo dell’icona videoludica per eccellenza, dell’idraulico più famoso del mondo, del simbolo di Nintendo per eccellenza: oggi signori, parliamo di Super Mario.

  • Origini

Siamo nel 1981. Ronald Regan è il nuovo presidente degli USA dopo Jimmy Carter, muore Bob Marley, Muhamad Alì si ritira dal pugilato e in Italia Papa Giovanni Paolo II viene colpito con due colpi di arma da fuoco. In questo primo anno di quelli che saranno i magici anni 80, dobbiamo dirigerci in Giappone, nella sede della nota Nintendo. Si stava creando un nuovo cabinato da sala giochi, uno che potesse rispondere al successo strabordante di Pacman, e per creare un titolo così importante viene incaricato un certo Shigeru Myamoto, un giovane e rampante sviluppatore che iniziò a ragionare per creare un titolo, incentrato però sui personaggi di Braccio di ferro; il nostro muscoloso eroe avrebbe dovuto salvare la cara Olivia dalle grinfie del perfido Bruto. Non riuscendo però ad acquisirne i diritti, Myamoto dovette creare in autonomia, e accanto allo scimmione Donkey Kong, e alla povera Pauline da salvare, vide i natali la prima incarnazione del nostro eroe, denominato semplicemente “Jumpman”.

Nelle prime fasi di Donkey Kong, l’obiettivo del gioco era fuggire da un labirinto, mentre Mario non aveva la capacità di saltare. Tuttavia, Miyamoto introdusse presto le capacità di salto per il personaggio del giocatore, ragionando che ” se tu avessi un barile che rotola verso di te, cosa faresti?”.

Il titolo ebbe un enorme successo: l’idea di dover saltare per superare i barili, acquisendo nel tempo power-up che permettevano di rispondere ad essi, portava i giocatori a compiere tante micro-decisioni una dietro l’altra, sviluppando sempre una strategia diversa e continuamente differente, cercando di raggiungere il sogghignante scimmione. Dal titolo nacquero anche dei seguiti, in cui dovevamo salvare Donkey kong, proprio dal malefico Jumpman (unico titolo in cui mario avrebbe svolto il ruolo dell’antagonista), impersonando il figlio dello scimmione, Donkey Kong Jr., e uno spin-off, che avrebbe visto ancora una volta il nostro Mario protagonista: Mario Bros.

A dirla tutta, è proprio a Mario Bros. che dobbiamo alcuni elementi oramai canonici del nostro idraulico. Innanzitutto il suo nome: in Giappone il personaggio era conosciuto come  Mr. Video, ma durante la localizzazione statunitense di  Donkey Kong il fondatore della Nintendo of America, Minoru Arakawa decise di chiamarlo Mario per via  della somiglianza (nonché come ringraziamento simbolico) a Mario Segale (1934-2018), proprietario del primo stabilimento Nintendo negli Stati Uniti, in cui negli anni 80’  si trovava la sede.
Secondo lo stesso racconto di Miyamoto, la professione di Mario è stata scelta per adattarsi al design del gioco: poiché Donkey Kong si svolge in un cantiere edile, Mario è stato trasformato in un carpentiere; e quando è apparso di nuovo in Mario Bros., è stato deciso che avrebbe dovuto essere un idraulico, perché gran parte del gioco è ambientato in ambienti sotterranei. In mezzo a tubi, ed oscure fogne, vide anche la nascita il fratello di Mario, Luigi, che si differenziava dal fratello per i colori dell’uniforme: Verde quella del fratello, rossa quella di Mario. Il design dei personaggi di Mario, in particolare il suo grande naso, attinge a influenze occidentali; una volta diventato idraulico, Miyamoto ha deciso di “ambientarlo a New York” e renderlo italiano, sottolineando questa sua nazionalità con i suoi portentosi baffi. In queste oscure fogne i nostri eroici stereotipi viventi avrebbero dovuto affrontare i temibili Koopa, ossia tartarughe con le spine sulla corazza, da ribaltare e schiacciare a suon di salti.

Anche questo titolo fu un successo enorme, che andò saldamente a piazzare i due fratelli nell’immaginario collettivo. Ma Mario, per diventare Super, avrebbe dovuto aspettare l’arrivo di una console leggendaria, capace di creare il concetto moderno di “console casalinga”: il Nintendo Enterntaiment System.

  • Super Mario Bros.

È il 1985, e Nintendo è in pieno fermento. L’azieda era infatti in procinto di commercializzare la prorpia rivoluzionaria console anche in America, con un nome tutto nuovo: NES. La console aveva rivoluzionato il concetto di home entertainment, grazie al suo controller di gioco, con la croce direzionale e i tasti, abbandonando il concetto di tastiera utilizzato fino a quel momento, e introducendo il moderno metodo di lavoro di concedere alle software house di terze parti di sviluppare i giochi sulla propria console, accanto ai titoli prodotti direttamente da Nintendo stessa. La console uscita due anni prima in Giappone col nome di Famicon, per l’uscita in America, oltre al già citato nuovo nome, sarebbe stata accompagnata dalla leggendaria pistola zapper e da un titolo che sarebbe diventato immortale: Super Mario bros.

Sigeru Miyamoto e Takashi Tezuka cominciarono a lavorare al progetto subito dopo l’uscita di Mario Bros, in contemporanea ad un altro titolo che sarebbe divenuto altrettanto famoso: The Legend of Zelda. I due sviluppatori inizialmente erano partiti da un concetto molto diffuso all’epoca, ossia un personaggio che si poteva muovere per tutto lo schermo in ambienti bidimensionali: una telecamera fissa che riprendeva tutto l’ambiente attraverso cui il personaggio poteva muoversi. Solamente nel corso dello sviluppo l’idea fu accantonata e si decise di recarsi in un ambiente si bidimensionale, ma in cui il personaggio si muoveva da sinistra verso destra e la telecamera seguiva ne seguiva i movimenti in un livello che si sviluppava oltre ai limiti dello schermo e che doveva essere attraversato cercando di non perire a fronte dei numerosi avversari che gli sviluppatori ci avrebbero messo di fronte, agli ostacoli e alle trappole presenti in ogni livello.

Il protagonista del gioco divenne Mario grazia l’enorme quantità di titoli venduti e alla sua sempre crescente popolarità, e fu introdotta la sua nemesi: Bowser, che rapendo la povera Principessa Peach, avrebbe costretto il nostro eroe a saltare di mondo in mondo alla ricerca della sua cara principessa. Il buon Bowser inizialmente doveva pure essere un bue, salvo poi tramutarsi nella enorme tartaruga che conosciamo oggi su suggerimento di Tezuka. Lo sviluppo di Super Mario Bros. è un primo esempio di specializzazione nel settore dei videogiochi, reso possibile e necessario dall’hardware arcade di Famicom. Miyamoto ha progettato il mondo di gioco e ha guidato un team di sette programmatori e artisti che hanno trasformato le sue idee in codice, sprite, musica ed effetti sonori. Gli sviluppatori di precedenti giochi di successo si sono uniti al team, importando molte tecniche di programmazione speciali, caratteristiche e perfezionamenti del design come questi: “pendii, ascensori, nastri trasportatori e scale di Donkey Kong; corde, tronchi e molle di Donkey Kong Jr. Attacchi nemici di Mario Bros., movimento nemico, piattaforme congelate e blocchi POW “.

 

Il team ha basato il level design su un piccolo Mario, con l’intenzione di aumentare le sue dimensioni in seguito nella versione finale, ma ha deciso che sarebbe stato divertente lasciare che Mario cambiasse le sue dimensioni tramite un power-up. Da qui l’aggiunta del nomignolo “Super” prima del titolo.

Mario poi non attraversava oscure fogne, ma mondi pieni di vita e colori, illuminati da un caldo cielo azzurro, nelle oscure caverne, dentro fortezze con la lava, nuotando nel mare! Mario balzava, nuotava e schiacciava Goomba e Koopa, in un tripudio di musica e effetti speciali. Pensiamo al primo livello, alla prima immagine, a quella schermata che almeno tutti hanno visto una volta nella loro vita da videogiocatori. Quella musica! Koji Kondo, maestro indiscusso, ha creato alcuni dei brani più memorabili della storia dei videogiochi, e proprio dal tema del primo livello di Super Mario Bros, ha cominciato a introdurre nella mente dei videogiocatori di tutto il mondo l’amore per questa saga. Chiunque la riconosce, chiunque ne conosce il ritornello.

Il primo livello poi è un capolavoro di game design: privo di qualsivoglia tutorial, il gioco ci lancia subito nell’azione, ma inconsciamente fa capire al giocatore tutto ciò che deve fare già dai suoi primi secondi di gioco. La schermata apparentemente è fissa, ma muoversi verso destra fa muovere la telecamera, che ci segue, e quindi inconsciamente comprendiamo che dobbiamo andare in quella direzione; uno strano oggetto minaccioso ci viene dietro, se ci tocca muoriamo, ma provando a saltare (schiacciando i tasti del NES pad in preda al panico) lo schiacciamo, e otteniamo punti; I cubi col pnto interrogativo ci attirano subito, ed il fungo che ne esce è difficilmente evitabile, assumendolo capiamo che è un bonus che ci rende più forti, e così via, in un tripudio di colori, azione e meraviglia.

Il titolo, inutile dirlo, fu un successo epocale, merito delle sue 40 milioni di copie vendute in tutto il mondo, che portò il gioco a diventare una vera e propria icona del tempo. Le avventure del primo gioco di mario nel corso degli anni verranno riproposte in svariati remake e collection varie, dai vari Super Mario All Stars fino ai Super Mario Advance. Il gioco ovviamente diede vita ad un sequel, che però fu oggetto di una storia divertente.

Super Mario Bros. 2 infatti non è un solo gioco, ma due versioni differenti. Il vero sequel del titolo infatti non uscì in occidente, perché fu reputato troppo difficile per noi occidentali chiaramente incapaci, ma uscì solo in Giappone. E nel rsto del mondo? Uscì si un gioco chiamato Super Mario Bros. 2, ma che era in realtà una raffazzonata copia di un altro gioco famosissimo in Giappone, ossia Doki Doki Panic. Super Mario Bros. 2 arriverà infine anche in occidente, col nome (per nulla paraculo) di Super Mario Bros: The Lost Levels.

Ma senza alcun dubbio, il titolo migliore di questa prima generazione di Mario è il terzo, trionfale capitolo, l’ultimo sul NES.

  • Super Mario Bros. 3

Super Mario Bros. 2 infatti nacque infatti sulla scia del grande successo del primo capitolo, e fu prevalentemente composto da livelli tagliati dal primo capitolo, risultando come una sottospecie di “Super Mario Bros. 2.0”, con livelli diversi, più complicati del primo, ma privo di rilevanti novità. Invece, Super Mario Bros. 3 nacque proprio come un seguito in piena regola: Bowser, pieno di rabbia e risentimento, ordina ai Bowserotti di invadere i regni del Mondo di funghi (di cui nel primo e secondo gioco avevamo attraversato solo un regno) e causare caos e distruzione, costringendo Mario e Luigi ad intraprendere una nuova avventura per sconfiggere il vendicativo carapace.

Oltre a riportare tutte le caratteristiche di gameplay dei primi due titoli, il gioco presente nuove caratteristiche che diventeranno stabili della serie – come la possibilità di scivolare sulle discese, o di usare i gusci dei Koopa lanciandoli contro i nostri avversari – e nuovi power-up, trae cui l’indimenticabile l’abito Tanooki, che permette a Mario di volare se acquista abbastanza velocità, talmente centrale come novità da essere bello spiattellato sulla copertina del gioco. Con una difficoltà bilanciata e sempre crescente, il titolo inizialmente attirava tutti, per poi aumentare gradualmente di complessità, favorendo una sfida sempre equa e stuzzicando sempre i giocatori a far meglio.

Il gioco è diviso in otto mondi che contengono diversi livelli ciascuno, ed ognuno di questi mondi presenta caratteristiche peculiari: il secondo, per esempio, è ambientato in una landa desertica, mentre il quarto («Grande Isola») è popolato da gigantesche creature; proprio il tipo di mondo in cui ci troviamo comporterà sia la direzione artistica dei livelli, garantendo una diversità degli ambienti molto più ampia dei primi capitoli, e nemici che si adatteranno al loro luogo di residenza; corsi d’acqua abitati dai pesci Smack comporranno il mondo acquatico, mentre nella zona desertica la faranno da padrone sabbie mobili e le vampaserpi.

Mentre però nei primi due titoli i livelli si susseguivano senza possibilità di scelta, in questo terzo capitolo viene introdotta la mappa di gioco, in cui il giocatore può scegliere il livello da affrontare sul percorso, costituito da un vasto reticolato di strade. Queste ultime collegano infatti i diversi livelli fra di loro, offrendo molteplici percorsi;  durante l’esplorazione della mappa è possibile imbattersi in massi e cancelli che ostacolano il percorso e che possono essere eliminati superando particolari livelli o con un apposito oggetto, ci sono sentieri nascosti da disvelare, intere sezioni facoltative che potremo raggiungere solo grazie alla nostra volontà di esplorare; insomma, la mappa diventa parte integrante del gameplay. Infatti su di essa sono anche presenti sia minigiochi in cui è possibile ottenere vite extra e potenziamenti, a cui potremo accedere prima di incominciare i livelli, in un menù apposito, sia dei mini-boss, nemici che si muovono sulla mappa del mondo e che se Mario incontra sarà costretto ad affrontare in un livello apposito.

Super Mario Bros. 3 risultò un vero e proprio capolavoro, la concretizzazione di un progetto cominciato ben prima, che con questo titolo fu portato all’ennesima potenza. Tutto il mondo di Mario prendeva vita letteralmente di fronte a milioni di giocatori ammaliati, mentre Mario e Luigi esploravano in lungo e in largo il coloratissimo mondo dei funghi. Qualcuno direbbe che mai si sarebbe potuto fare meglio di così. Come riuscire a battere un titolo così rifinito, così colorato, così profondo, capace di vendere – come stabilito dal Guinnes World Record nel 2008 – 18 milioni di copie, per un guadagno totale stimato di 1.7 miliardi di dollari? Come superare quella leggendaria colonna sonora, capace di aggiudicarsi ben 11 dischi di platino? Semplice, facendo meglio!

  • Super Mario World… letteralmente!

L’infinito successo della prima trilogia di Super Mario portò Nintendo a investire profondamente nel personaggio, come mai fatto prima, dando grande profondità al personaggio e a tutto il suo mondo. Mario cominciò ad apparire ovunque, anche in prodotti a lui legati in maniera totalmente assurda. Ecco quindi che, negli anni 90, Mario si sdoppia, approdando prima sulla nuovissima console portatile della cara mamma Nintendo, il GameBoy, con “Super Mario Land”, mentre sulla potentissima Super Nintendo (o SNES, per i più ficosi), Super Mario World, dove Luigi e Mario esploravano la coloratissima Dinosaur Land, una nuova terra, dove la povera Peach verrà rapita e dove i nostri baffuti eroi incontreranno la fauna locale, composta dagli Yoshi, simpaticissimi draghetti coloratissimi che aiuteranno i nostri eroi a salvare la cara principessa. Un’avventura che portava il franchise di Mario al livello successivo, sfruttando pienamente la potenza dello SNES.

In questi anni, tantissimi franchise partirono, legati sempre all’universo di Mario, portati avanti da personaggi che sono apparsi nelle avventure dell’idraulico e che si sono presi la scena in una serie totalmente autonoma.

Partendo dallo stesso Yoshi, protagonista effettivo del sequel di Super Mario World, dove un piccolo Baby Mario, in groppa a Yoshi avrebbe dovuto recuperare suo fratello e tornare dai loro genitori, in un fiabesco prequel di tutta la saga. E poi Donkey Kong che, abbandonati i panni dell’antagonista, divenne protagonista della serie Donkey Kong Country, con suo figlio Donkey Kong Jr. e tutta la simpatica combriccola di scimmioni, mentre dal sequel di Super Mario Land prese il via il franchise di Wario, antitesi dell’eroe perfettino per eccellenza: Wario era scorretto, cattivo e caciarone, al salto elegante preferiva una sana dose di forza bruta, e da antagonista del secondo capitolo per GameBoy, divenne protagonista di una sua personale serie. Lo stesso Luigi divenne protagonista di una serie autonoma, i meravigliosi Luigi’s Mansion, dove il nostro pauroso idraulico dovrà salvare suo fratello dai temibili Boo, i fantasmi già presenti nella serie principale.

Per non parlare di tutti i titoli sviluppati dove Mario diventava protagonista di un tipo di gioco totalmente diverso! Mario RPG, in perfetto stile Final Fantasy, con scontri a turni e statistiche da potenziare, che oggi prosegue con i franchise di Paper Mario e di Mario & Luigi. Oppure Doctor Mario, recentemente protagonista su dispositivi mobile, dei puzzle game dove dovremo accoppiare…pasticche? Per non citare i giochi sportivi: Mario Golf, Mario Soccer, Mario Tennis, arrivando infine ai due franchise extra-mario più noti, che difatto son diventate saghe autonome: Mario Party ed ovviamente il famosissimo franchise di Mario Kart, quasi più celebre della serie principale!

In mezzo a questi titoli con schiaffato davanti il nome di Mario ovviamente non c’era sempre qualità ispiratissima, ma questo servì a diffondere a macchia d’olio il nome di Mario e di tutta la sua combriccola, dagli antagonisti fino agli strumenti sempre presenti, che sono diventati icone pop, veri e propri simboli di cultura, basta pensare al fiore di fuoco o ai funghi. A questo scopo Nintendo ha spesso offerto riedizioni dei giochi precedenti, portati o sulle nuove console come collection, o trasposti in versione portatile, fino a veri e propri remake: non importa su che piattaforma abbiate conosciuto Mario, ci sono altissime probabilità che su di essa possiate recuperarvi tantissimi capitoli del franchise. Insomma, Mario si è diffuso ovunque, e in ogni media, diventando non solo il volto di Nintendo, ma di tutti il mondo videoludico. Un’ascesa inarrestabile, che però non è stata priva di rivali.

  • Super Mario 64: la rivoluzione

Tagliamo corto, Mario ha avuto un solo vero rivale, capace di gareggiare e, in certi momenti, di sorpassarlo, e questo avversario temibile era il volto di SEGA, il porcospino blu dalla velocità supersonica: Sonic. Veloce, agile e dannatamente stiloso, Sonic faceva tutto ciò che il panciuto idraulico non avrebbe mai potuto fare; Sonic era dinamismo, era velocità, era level design ispiratissimo, ed era decisamente più cool ed aggressivo, un porcospino blu velocissimo che ben si sposava con i tamarrissimi anni 90’. Mario dovette faticare parecchio, ma ancora una volta Nintendo saltò più lontano di tutti, lasciando al malcapitato porcospino solo le briciole.

Nel 1995 infatti, Nintendo si apprestava a presentare al pubblico la sua nuova fiammante console, il Nintendo 64. Voluta e ricercata, fu casa di alcuni fra i titoli più famosi della storia, come Goldeneye e Ocarina of Time. La console è passata alla storia più per i titoli che ospitò, che per la stessa, e a fare da apripista a questi capolavori, ci fu ancora una volta Mario. Si perché il Nintendo 64 non è passato alla storia come la miglior console mai realizzata, anzi. Ma Super Mario 64, oh beh, quella è un’altra storia.

Come Super Mario Bros. 10 anni prima, quando si parla di Super Mario 64 non si parla semplicemente di un capolavoro, un titolo che rientra saldamente nelle prime 10 posizioni tra i videogiochi all-time della storia, ma si parla di un vero e proprio punto di svolta.  Malgrado numerosi tentativi solo parzialmente riusciti di trasportare il genere platform alla terza dimensione (Alpha Waves, Jumping Flash), Super Mario 64 può davvero considerarsi il primo, vero, platform a tre dimensioni della storia.  Forte di uno scrolling che segue il giocatore in ogni direzione e di una libertà di movimento pressoché assoluta, il gioco rappresentò una rivoluzione non solo nell’ambito dei platform game, ma per quasi tutti i generi videoludici, che seguirono la strada intrapresa da Nintendo. I titoli precedenti a Super Mario 64, sebbene avessero mostrato le potenzialità offerte dalle tre dimensioni, erano ancorati ai concept della bidimensionalità, presentavano modelli poligonali, ma erano di fatto esperienze ludiche 2D. Mario invece si muoveva in qualunque direzione, senza limitazioni di alcun tipo, esplorando mondi che per la prima volta introducevano il concetto di profondità in un videogioco.

I livelli del gioco, da cui si accedeva dall’hub centrale, il meraviglioso castello della Principessa Peach, erano colorati, diversi fra loro, ampi e pieni di cose da vedere e da fare, fra sfide a tempo, monete speciali da collezionare, strade segrete da esplorare e boss temibili da affrontare. Il gioco poi abbandonava ogni tipo di linearità; i livelli sono affrontabili in qualunque ordine si voglia, e le stelle da raccogliere al loro interno non seguono un ordine ben preciso, ma possono essere raccolte in qualunque ordine si voglia, lasciando al giocatore piena e totale libertà nella sua esplorazione, favorendo il senso di avventura e di scoperta. Per non parlare dei segreti presenti nel castello, i potenziamenti nascosti, Yoshi! Lo status leggendario che raggiunse questo titolo portò anche alla creazione di vere e proprie leggende metropolitane, fra cui quella di Luigi: era presente nel gioco una modalità cooperativa che poi fu abbandonata? Luigi era giocabile ma solo se si eseguivano determinate azioni? Era morto? Un boo lo aveva mangiato? Non era mai esistito? Chissà…

Scherzi a parte, non stupisce che Myamoto avesse in mente un Mario in 3D già ad inizio anni 90’, quell’uomo, l’avrete capito, è un genio; ciò che potrebbe stupirvi invece è che la maggior parte del tempo Myamoto l’ha dedicata ai controlli di Mario, che grazie alla levetta analogica del pad del Nintendo 64, si muove con una facilità disarmante e rimane tutt’oggi, 16 anni dopo, perfettamente giocabile! Mario poi ha a disposizione un quantitativo di mosse imbarazzante, fra salti, tuffi, scivolate, calci, schianti a terra, tripli salti, salti all’indietro e ancora, e ancora, e ancora.

Super Mario 64 ha definito un genere, ha stabilito dei nuovi parametri, ha fatto esclamare a milioni di sviluppatori nel mondo “Ah… buono, da oggi bisogna farli così i videogiochi”. È stato un punto di svolta, una rottura potentissima col passato. Il salto di Mario nel 3D ha aperto la strada a tutti gli altri, portando l’industria al passo successivo dell’evoluzione. E come se non bastasse, ciliegina sulla torta per consacrare questo gioco come pietra miliare, Mario fu per la prima volta doppiato dal suo storico doppiatore Charles Martinet, che lo doppia tutt’ora! La voce della mia infanzia…

Oh scusate, divagavo.

  • Mario 2000: ritorno al futuro

Mario si approcciò al 2000 da re incontrastato, da figura quasi mitologica nel panorama videoludico. Nel corso del nuovo millennio, Nintendo decise di produrre sempre più prodotti della serie di Mario, differenziandoli però a seconda della loro impostazione. La prima strada vide il proseguimento delle avventure di Mario in 3D. Furono tanti gli anni che separarono Super Mario 64 da un suo sequel, che arriverà solamente nel 2002, a ben 6 anni di distanza, col nome di Super Mario Sunshine.

Prendendosi molti rischi, Super Mario Sunshine risulterà essere  il capitolo più atipico dell’intero franchise. Fosse solamente per la trama ed i personaggi, complessa (ovviamente per il franchise di Mario, dove il massimo di colpo di scena era che “la tua principessa è in un altro castello!”) e corposa, o per il fatto che Mario sarebbe stato dotato per tutta la durata del gioco dello Splac 3000, uno zaino spara-acqua con cui avrebbe dovuto ripulire Delfinia dai graffiti fatti da colui che lo aveva incastrato, ripulendo il proprio nome!

Già, Sunshine era senza dubbio pieno di elementi atipici, ma anche per questi ha assunto un ruolo particolarmente unico nel franchise. Non tutti i rischi hanno pagato, alcune sezioni erano poco funzionanti o decisamente “rotte”, che per i titoli di Mario è senza dubbio una novità, ma al tempo stesso proprio per questo suo sperimentalismo, risulta essere un titolo davvero unico nel franchise, Croce e delizia fra gli appassionati, tra chi lo ha adorato e chi, dopo Super Mario 64, non si aspettava questo cambio deciso di direzione.

Un plauso a Delphino Plaza, l’hub centrale del titolo: coloratissima e meravigliosa, risulta essere tutt’ora probabilmente l’hub centrale più carismatico dell’intera saga di Mario, con il suo indimenticabile tema, i segreti che nascondeva e i misteri. Così come unico risulta essere il tema che lega i livelli, ambientati in una soleggiata isola tropicale, piena di palme, specchi d’acqua, frutti esotici e … Yoshi?! Già, nemmeno il dinosauretto colorato poteva mancare all’appello in questo atipico seppur indimenticabile capitolo della saga.

Nintendo contemporaneamente però aprì una nuovo sviluppo, parallelo ai capitoli in 3D. Anticipando la voglia di milioni di giocatori, nel 2006 rilascia per Nintendo DS New Super Mario Bros., una nuova incarnazione dei gloriosi platform bidimensionali, che apparentemente erano stati mandati in pensione ben 14 anni prima, con Super Mario Land 2.

Oltre vent’anni dopo l’uscita di Super Mario Bros, Nintendo decise di lanciare un nuovo titolo che si basasse sulle meccaniche dei suoi vecchi platform bidimensionali, aggiungendo però nuovi nemici, nuovi power up, nuovi temi musicali, e una grafica aggiornata che unisse sprite tridimensionali a sfondi bidimensionali, lasciando però inalterate le meccaniche di fondo dei vecchi titoli a cui si ispirava. Il titolo quindi esprimeva pienamente quell’anima di gioco “arcade”, pieno di sfida, che la serie principale, legata al 3D e all’esplorazione, aveva deciso di accantonare.

Il gioco fu un altro enorme successo per Nintendo, capace di leggere il mercato in maniera intelligentissima. ll gioco ha ottenuto immediato successo vendendo nel giorno in cui è uscito in Giappone circa 420,000 copie e circa 900,000 copie nei primi quattro giorni. Negli Stati Uniti il videogioco ha venduto mezzo milione di copie in poco più di un mese (con una media di 11 copie vendute al minuto) e un milione 12 settimane dopo l’uscita. Ha venduto più di tre milioni di copie negli USA e più di tre milioni e mezzo in Giappone, dando vita alla seconda vita dei platform in 2D di Mario,  che continua tutt’ora.

Ma a Nintendo nessuno era pronto a coricarsi sugli allori. L’inventiva e la voglia di stupire erano ancora troppo alte. Bisognava puntare sempre più in alto, sempre più lontano, bisognava andare…fra le stelle.

  • Super Mario Galaxy: infine uscimmo a riveder le stelle.

Solamente ascoltare il tema di Super Mario Galaxy fa sempre scorrere un brivido infinito sulla mia schiena. Non solo perché questo capitolo è uno di quelli a cui sono affettivamente più legato, ma perché parliamo indubbiamente di uno dei titoli più riusciti di tutta la lunghissima carriera dell’idraulico baffuto.

Che dire che non sia già stato detto di questo capolavoro? Partiamo dal suo sviluppo: partendo da alcuni concept di Mario 128, tech demo sviluppata per il GameCube, Yoshiaki Koizumi, director del gioco, sostenne fortemente che le meccaniche gravitazionali sarebbero state il futuro per il gioco, ma vedeva anche come complicato il realizzare un titolo concentrato solo su di esse. Questo, almeno, finchè Miyamoto non intervenne, convincendo i capoccia di Nintendo ad investire in un grande progetto legato a Mario, che sarebbe stato ambientato nello spazio profondo, dove, fra planetoidi ed asteroidi, la gravità sarebbe stata al centro del progetto fin da subito.

Dotando Mario di un attacco rotante, poiché col sistema gravitazionale su cui era incentrato il titolo, saltare sui nemici sarebbe stato inutilmente gravoso (ovviamente Mario sa sempre farlo), Super Mario Galaxy prese vita piano piano, come una galassia che nasce intorno alla sua stella più luminosa. Il titolo prese tutti in contropiede, perché era qualcosa di mai visto prima: Mario volteggiava fra i pianeti, recuperava astroschegge, volava in mezzo alle galassie, coloratissime, vaste a perdita d’occhio e piene di vita, tutto per arrivare a raggiungere le stelle (ironico, no?). Il sistema di controllo, che sfruttava il sistema di controlli motori del wii-mote, permette a Mario di volare fra i planetoidi, usufruire delle stelle per lanciarsi a capofitto nei meravigliosi livelli, tematizzati e giganteschi. Costantemente in evoluzione! Vulcani che eruttano, laghi ghiacciati che si sciolgono, enormi cannoni che sparano verso di noi, battaglie integalattiche che dovremo attraversare indenni, o sfruttare venti solari per muoverci attaccati a giganteschi fiori… come potete immaginarvi, la varietà non è esattamente un problema nelle scorribande galattiche del nostro idraulico.

Recuperare le stelle servità per alimentare l’Osservatorio, il meraviglioso Hub Centrale della nostra avventura, da dove ci lanceremo verso le galassie, e che ci permetterà di seguire il cattivissimo Bowser, più in forma che mai, per salvare ancora una volta la nostra amata principessa, sfruttando l’aiuto di Rosalinda, la principessa delle Galassie, madre degli sfavillotti, rotonde piccole stelle, che ci aiuteranno nelle nostre avventure, della truppa Toad, coraggiosi esploratori in cerca della loro principessa, e di nostro fratello Luigi, anche lui tornato per accompagnarci nella nostra spaziale epopea.

Super Mario Galaxy molto semplicemente ha portato il franchise al livello successivo. Lo ha fatto alimentando il senso di meraviglia, di stupore, di scoperta che 11 anni prima aveva suscitato Super Mario 64 (di cui Galaxy viene riconosciuto il vero erede, per quanto profondamente diverso). La sensazione che si ha, giocando a Super Mario Galaxy, è quella di vivere un’avventura di Mario più matura, che non ci coinvolge solamente per la sua sfida o che ci diverte in modo fine a sé stesso; vengono toccati temi di forte malinconia, temi come la scoperta, l’abbandono, il lasciarsi alle spalle il passato e il guardare al futuro, la famiglia, temi legati a Rosalinda e ai suoi sfavillotti, i nuovi personaggi introdotti in questo titolo. La loro storia, ed il senso generale che si respira di grandiosità, di epicità, sono tutti temi che l’avventura galattica di Mario introduce senza farli sentire come fuori luogo. In ogni boss-fight, sentiamo l’epicità, il peso dello scontro con Bowser che deciderà le sorti non del mondo dei funghi, ma dell’intero universo!

Questo si può tranquillamente ritrovare nella colonna sonora del titolo. Mahito Yokota, che la stava componendo, aveva optato per una musica in stile latino-americana. La composizione fu anche approvata da Yoshiaki Koizumi, direttore e designer del gioco, ma quando Yokota l’ha presentata al sound supervisor, Koji Kondo, questi ha dichiarato che “non era buono”. Quando gli è stato chiesto perché la sua musica fosse stata rifiutata, Kondo ha risposto: “se da qualche parte nella tua mente hai un’immagine che Mario è carino, per favore sbarazzartene”. Così si optò per la musica orchestrale, per la prima volta nella saga, composta da Kondo e Yokota, che divenne un moderno capolavoro, capace di sottolineare ancora di più quel senso di maturità che questo progetto si portava dietro.

Con un level design dinamico e profondamente innovativo, i power-up introdotti nel titolo diventano parte integrante del gameplay, capaci di modificare radicalmente intere sezioni, e spingerci all’improvvisazione e all’esplorazione continua, in un tripudio di giravolte e capriole. Super Mario Galaxy divenne così una pietra miliare della saga di Mario, e per fare un assunto finale, proprio perché le meccaniche erano così innovative e sorprendenti, per continuare ad esplorarne le possibilità offerte e le possibili applicazioni, Super Mario Galaxy, a differenza degli altri titoli 3D, è l’unico che si è guadagnato un sequel: Super Mario Galaxy 2.

  • Super Mario Maker & Super Mario Odyssey: il Rinascimento secondo Mario

Per celebrare i 30 anni di Super Mario, Nintendo ha regalato ai videogiocatori di tutto il mondo il loro personale Kit per creare Mario in 2D. Partendo da questo semplice concetto, nasce Super Mario Maker, l’ultima incarnazione del Mario 2D. In questo titolo, gli sviluppatori lasciano tutti gli strumenti per creare un livello di Mario ai giocatori, lasciando carta bianca a questi ultimi per creare, immaginare e sviluppare i loro livelli, in un insieme di pura fantasia che ha dato vita ad un intricato sistema di creazione e utilizzo.

Dato l’enorme successo dell’iniziativa, il titolo si è guadagnato un sequel, ancora più pieno di elementi di personalizzazione: dallo stile grafico utilizzabile (si passa dal classico di Super Mario Bros. all’ultramoderno di New Super Mario Bros. per switch), alle tematizzazioni (livelli ispirati addirittura da Super Mario Galaxy, ma 2D), agli strumenti e power-up, dando forma e rilievo alle fantasie e alla creatività in ognuno di noi.

Mentre nell’ambito della serie principale, la direzione presa fu quella di creare un ideale punto d’incontro fra il 2D e il 3D. Il risultato di questo furono le due splendide avventure di Super Mario 3D Land (sul nuovissimo Nintendo 3DS) e 3D World (sulla sfortunata Nintendo WiiU). Questi due titoli abbandonarono la camera libera, per abbracciare una camera fissa su mondi liberamente esplorabili ma fortemente lineari, artisticamente ispirati e immaginabili come dei mini-mondi autoconcludenti.

I due titoli rinunciano in parte alla grandiosità dei due Mario Galaxy per abbracciare una semplicità e gioiosità più semplici. Volontà precisa degli sviluppatori, fu quella di creare un titolo che facesse stare bene chi lo giocasse, e lo rendesse felice col controller in mano. Il risultato sono due piccoli gioielli, due piccoli capolavori; in particolare Super Mario 3D Land riuscì a utilizzare la tecnologia 3D offerta dalla portatile Nintendo in maniera effettivamente utile (uno dei pochi ahimè).

E Super Mario 3D world? Ne riparliamo alla fine…

  • Super Mario Odyssey: L’avventura di Mario è solo all’inizio

Per il grande lancio in pompa magna della neonata Nintendo Switch, la grande N aveva deciso di fare le cose in grande, rilanciando pesantemente le sue due serie di punta, Zelda e Mario. Zelda effettivamente ha accompagnato il lancio della console, ma ad autunno il glorioso baffuto idraulico ha fatto il suo ritorno, dopo 4 anni dal suo ultimo titolo.

Super Mario Odyssey è riuscito ad essere al tempo stesso un ritorno al passato e un incredibile angolo di sperimentazione, risultando al tempo stesso il più innovativo ed il più celebrativo dell’intera saga. L’avventura è di proporzioni epiche, come trovarsi realmente in un incredibile viaggio verso i confini del mondo, accompagnati da uno stile unico ed accattivante. Ma quello che i giocatori si sono trovati di fronte è stato molto probabilmente il miglior Super Mario degli ultimi 20 anni!

Per sconfiggere il temibile Bowser, Mario avrà bisogno di rifarsi il … cappello? Ebbene sì, Cappy, un simpatico essere, si stabilirà nel nostro copricapo di sempre, per aiutarci nella nostra avventura e salvare, proprio come noi, la sua bella dalle grinfie del malefico carapace, che vuole convogliare a nozze con la povera Peach.

Odyssey è magnifico. E potremmo chiuderla qui. E infatti la chiuderemmo qui, se non fosse che dopo 30 anni di carriera, Mario risulta ancora più fresco, innovativo e divertente di quando ha iniziato! Odyssey riprende fortemente la struttura sandbox dei livelli tipica di Super Mario 64, abbandonando la linearità seguita dai capitoli Galaxy e 3D, ma portando questo concetto all’ennesima potenza. Ognuno dei mondi di gioco è pulsante di vita, ognuno con una prepotente tematizzazione che punta però ad una potente innovatività, passando così da zone che sembrano ritagliate da un film di Tim Burton, a deserti ghiacciati, arrivando infine a New Donk City, una pulsante megalopoli in stile mariesco. Ogni location ci riempie di stupore e meraviglia, ammaliandoci con il proprio energico stile e il fine level-design, su cui queste ambientazioni si costruiscono. Delle vere e proprie giungle di salti, capriole ed acrobazie, dove il meraviglioso sistema di controlli di Odyssey brilla di una luce mai vista prima.

L’aggiunta di Cappy poi concede ad Odyssey l’elemento novità con la N maiuscola. Oltre infatti ad accede ad alcune nuove mosse speciali che sfrutteranno il nostro piccolo compagno di viaggio, Cappy ci permetterà di prendere possesso di tantissimi esseri/nemici nel corso della nostra avventura: diventeremo Pallottoli Bill, Goomba, alberi, perfino dei Tirannosauri! E l’accedere a queste trasformazioni aprirà strade pressocchè infinite di possibilità, grazie alle specifiche caratteristiche di ognuna di queste trasformazioni.

Odyssey visivamente poi è semplicemente magnifico: sfruttando appieno la potenza della Switch, l’odissea di Mario brilla di una qualità mai vista prima, quasi come un enorme film animato fatto di piattaforme e salti, mentre artisticamente si vola direttamente alla perfezione pura. Non solo ogni mondo è indimentcabile ed ispirato, ma la colonna sonora del titolo è mangifica, con alcuni temi che vi  entreranno pesantemente in testa, su cui troneggia la meravigliosa “Jump up Superstar”, cantata da Pauline – si, proprio la prima dama che Mario ha salvato da Donkey Kong ben 35 anni prima!

Mario, dopo 30 anni, semplicemente annichilisce ogni competizione, Odyssey è un inno alla gioia, al divertimento, al videogame nella sua essenza più pura: Mario salta, diamine, praticamente vola fra questi livelli e riempie di meraviglia ad ogni suo passo. Che siano le mini-sequenze nascoste a 8bit bidimensionali, che toccano più di qualche emozione nel cuore, o le mille sorprese che vi aspetteranno nel corso del titolo, Odyssey riesce sempre a raggiungere una nuova vetta, ad emozionare, a colpire nel segno.

  • Mamma mia!

Insomma, alla fine di questi quasi 40 anni, Mario oggi vive di una fama gigantesca, clamorosa, ma senza dubbio meritata! L’ultima sua avventura, la remastered di quel capolavoro di Super Mario £d World, che purtroppo pochi avevano avuto il piacere di giocare a causa delle scarse vendite della WiiU, torna oggi disponibile per tutti i possessori di Nintendo Switch, accompagnata dalla nuova avventura “Bowser’s Fury”, un’inedita avventura che probabilmente ci dà un assaggio di cosa ci potrebbe riservare il nuovo titolo su Mario. L’idraulico baffuto è divenuto un’icona del mondo pop, riuscendo ad uscire dal mondo videoludico e stabilendosi prepotentemente nell’immaginario della cultura moderna. La sua fama arriva dovunque, il suo successo non sembra arrestarsi mai, e non possiamo che esserne entusiasti.

Si, perché tutto il mondo di Mario suscita emozioni, trasmette passione, colora ogni attimo che passeremo saltando in sua compagnia. In mezzo ai titani del settore, Mario tutt’ora continua a far un campionato a sé, figlio della sua innata giovanile spensieratezza, della sua capacità di reinventarsi ad ogni uscita. Mario è la voce e il cuore del mondo del gaming, l’icona per definizione del movimento videoludico, del divertimento e della genialità. Perché Mario è arte in movimento, è poesia che si staglia davanti agli occhi.

Anno dopo anno, Mario ha insegnato ad un’industria come si crea un titolo: lo si plasma  inseguendo una visione, lo si articola con scelte coraggiose di level design e di gameplay, ma soprattutto, non si ha paura di rischiare, di provare, di cambiare strada e rimescolare le carte! Giocare a Mario fa ritornare bambini, e forse è questo il più grande insegnamento di Mario: non si invecchia mai, se si rimane sempre bambini in fondo. 

Far Cry 6: Ubisoft rilascia Trailer e data di uscita del nuovo titolo Far Cry

Oggi, come era previsto, Ubisoft ha permesso a noi giocatori di fare un primo sguardo a Far Cry 6, il primo Far Cry dopo Far Cry 5, in sviluppo per entrambe le generazioni di PlayStation e Xbox, ma anche per PC e Google Stadia. E signori e signore, da ciò che si può vedere dal trailer, sembra molto più Far Cry, rispetto ai capitoli precedenti, vestito con una splendido vestito tropicale. Oltre a questo, Ubisoft ha anche annunciato la data di rilascio del gioco che sarà il 7 ottobre di quest’anno.

https://www.youtube.com/watch?v=ILHFhLjIXpY

Per quanto riguarda il trailer, non solo mostra molto gameplay, con una varietà di armi e calci piazzati incredibili, ma introduce ai giocatori, Dani Rojas, il protagonista del gioco, che potrà essere sia maschio che femmina. Inoltre dopo aver ricevuto molte critiche sul personaggio muto di Far Cry5, Ubisoft è tornata a doppiare i suoi protagonisti.

https://www.youtube.com/watch?v=YFMLi8ekeTE

Il trailer presenta anche il cattivo del gioco, Anton Castilo – interpretato da Giancarlo Esposito – e suo figlio Diego. Il trailer mostra anche una piccola chicca, cioè un coccodrillo dai denti d’oro che indossa una giacca super cool che, a quanto pare, potrà essere arruolato come compagno!  

Pokèmon Legends Arceus e Diamante/Perla Remakes: Ecco le date di uscita dei nuovi titoli Pokèmon.

Il trio dei prossimi titoli Pokèmon della regione di Sinnoh ha ora delle date ufficiali. Pokèmon Brilliant Diamond e Pokèmon Shining Pearl usciranno il 19 novembre, mentre Pokèmon Legends: Arceus uscirà il 28 gennaio 2022, ha così annunciato The Pokèmon Company mercoledì.

Pokèmon Brilliant Diamond e Pokèmon Shining Pearl sono due remake dei famosissimi titoli Diamante e Perla usciti nel 2006 per Nintendo DS. I remake riporteranno i giocatori nella regione di Sinnoh e consentendo loro di esplorarla insieme ai suoi Pokèmon nativi. I giocatori potranno giocare la storia esattamente come era nella versione originale, anche se The Pokèmon Company afferma di aver “rivitalizzato in modo particolare” alcune delle altre funzioni del gioco.

Pokèmon Legends: Arceus, invece , riporterà i giocatori nella regione di Sinnoh, ma in un arco temporale molto diverso. Il gioco si svolgerà in un passato abbastanza lontano, molto prima degli eventi di Brilliant Diamond e Shining Pearl. Questo titolo può essere considerato come una nuova svolta nel genere dei giochi Pokèmon che The Pokèmon Company descrive come una fusione di azione mista a un RPG.

Ma ahimè tutti e tre i giochi saranno disponibili solo su Nintendo Switch.  

BANDAI NAMCO annuncia il videogioco di Fast & Furious

Preparati ad andare a tutto gas poiché Outright Games, il celebre editore globale di prodotti d’intrattenimento interattivo per famiglie, e Universal Games and Digital Platforms, hanno annunciato oggi Fast & Furious: Spy Racers Il ritorno della SH1FT3R, il primo videogioco ispirato alla popolare serie originale di Netflix. Sviluppato da 3D Clouds, questo nuovo gioco di corse e azione con gli stessi doppiatori della serie offrirà una serie di frenetiche gare multigiocatore online e sarà disponibile da novembre per Nintendo Switch™, PlayStation®5, PlayStation®4, Xbox Series X (solo in versione digitale in Italia), Xbox One (solo in versione digitale in Italia), Stadia e PC Digital.

Questo l’annuncio che ufficializza l’uscita del nuovo gioco Fast & furious ispirato alla serie cinematografica e ambientato in 5 location incredibili tra cui Los Angeles, Rio de Janeiro e il deserto del Sahara.

LA SH1FT3R È TORNATA – Gareggia nei panni dei tuoi personaggi preferiti di Piloti sotto copertura, tra cui Tony Toretto, Echo, Cisco, Layla Gray, o persino nei panni dei membri della famigerata organizzazione SH1FT3R nella modalità multigiocatore. Sfrutta alcuni gadget hi-tech per conquistare la vittoria e sfreccia in diversi tracciati in un torneo mondiale nelle modalità storia, cooperativa in locale o multiplayer online.

FARCRY 6 – Ubisoft annuncia gameplay reveal mondiale il 28 maggio

Ubisoft ga invitato i fan a sintonizzarsi al gameplay reveal mondiale di Far Cry 6, l’ultimo capitolo della serie il 28 maggio alle 18.30 su questi canali:

Ecco di cosa parlerà il gioco:

Far Cry® 6 è uno sparatutto in prima persona open world, che proietta i giocatori in una rivoluzione guidata dalla guerriglia e ambientata a Yara, un paradiso tropicale congelato nel tempo sotto il controllo oppressivo del Presidente Antón Castillo (Giancarlo Esposito). Mentre il Presidente cerca di riportare la nazione al suo antico splendore e prepara suo figlio Diego (Anthony Gonzalez) a seguire le sue orme, i giocatori vestiranno i panni di Dani Rojas, un militare locale che si è unito alla guerriglia con lo scopo di rovesciare il regime tirannico e unificare la nazione.

Star Wars: Squadrons nel PS Plus giugno 2021 secondo un Leak

Tra i giochi per PS Plus di Giugno 2021 sarebbe trapelato il nome di Star Wars: Squadrono, titolo piuttosto importante. 

Lo scorso Maggio PS Plus è stato caratterizzato principalmente da Battlefield V, altro titolo EA che denota il fatto che Sony stia cercando di ampliare il più possibile il proprio servizio.

Questa operazione ci porta infatti a pensare che EA abbia inserito il proprio titolo nel PS Plus di Maggio per aumentare il coinvolgimento dei fan per il prossimo titolo di Battlefield che verrà presentato il prossimo mese.

Come per Battlefield V in caso EA annunci che Star Wars: Squadrons entri a far parte dei titoli di PS Plus di Giugno 2021, possiamo ipotizzare che ci siano altri titoli di Star Wars in lavorazione nel prossimo futuro.

Queste indiscrezioni sono state riportate da Areajugones (tramite WCCFTech ) sito che aveva riportato correttamente anche i titoli di Maggio 2021.

Insieme a Star Wars: Squadrons troviamo anche Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown  e  Operation: Tango  per PlayStation 5.

Ad ogni modo, se questa fuga di notizie è vera, sembra che  Star Wars Squadrons sarà disponibile per tutti con un abbonamento attivo a  PS Plus .

Crysis 2: è in arrivo la Remastered del secondo capitolo della serie!

Meno di un anno dopo il rilascio di Crysis Remastered, da parte di Crytek e Sabre Interactive, sembra che lo stesso miglioramento grafico possa presto arrivare per il secondo capitolo della serie. Sebbene nulla sia stato ancora confermato o annunciato in vesti ufficiali, l’account social dietro la serie Crysis sembra aver stuzzicato l’attenzione dei giocatori, attraverso alcuni messaggi che presagiscono una sorta di rivelazione che avverrà a breve.

Negli ultimi due giorni il profilo Twitter di Crysis ha condiviso una manciata di messaggi sfacciati che hanno creato molto hype all’interno della community. Questi sketch sono iniziati ieri quando l’account all’improvviso ha twittato: “Michiamavano il Profeta”. Per chi non lo sapesse, Il Profeta è uno dei personaggi principali della serie Crysis e ha legami in tutti e tre i giochi. Questo messaggio, in particolare, tratta alcuni degli eventi narrati che si verificano nel secondo gioco, pubblicato per la prima volta nel 2011.

Per coloro che avevano ancora dubbi sul fatto che Crysis 2 potesse ritornare in un futuro prossimo, potrebbero vedere i loro sogni diventare realtà: da oggi i rumors sono diventati ancora più chiari, quando è stato postato un altro tweet da parte della pagina di Crysis. Anche questa volta non c’erano didascalie se non per un paio di occhi emoji, con sotto uno screenshot del secondo gioco della serie, rendendo palesemente ovvio che una sorta di annuncio sembra essere alle porte.

Ancora una volta, Crytek non ha fatto nessun annuncio ufficiale sull’uscita di un ipotetico Crysis 2 Remastered, ma le anticipazioni che sono state fatte fanno sembrare abbastanza ovvio l’uscita del titolo remastered. Con l’E3 2021 e il Summer Game Fest in arrivo nelle prossime settimane, è ovvio che a quel punto potrebbe arrivare la conferma definitiva.

Microsoft e Bethesda condivideranno il palco dell’E3 2021

Microsoft e Bethesda terranno una conferenza congiunta all’E3 di quest’anno.

La notizia è stata rivelata in un’intervista a Le Figaro, dove Matt Booty, capo di Xbox Game Studios, ha affermato che le due società condivideranno il palco durante l’E3 2021 dopo l’acquisizione di ZeniMax da 7,5 miliardi di dollari, da parte di Microsoft.

“Microsoft e Bethesda terranno una conferenza congiunta quest’estate per presentare ai giocatori i loro prossimi progetti” si legge nell’articolo. Su Twitter, l’autore Chloé Woitier ha notato che la conferenza sarebbe arrivata “tra poche settimane” molto probabilmente durante l’E3 2021, che si terrà dal 12 al 15 giugno.

Altrove nel thread Twitter di Woitier, si è notato che la strategia di Microsoft è quella di “lasciare agli studi la loro libertà creativa” dopo l’acquisizione. Per quanto riguarda altre future acquisizioni, Booty avrebbe detto” Non posso condividere informazioni riguardanti questo argomento specifico”, ma Woitier ha aggiunto che “non mi sembrava un no secco e deciso”.

Final Fantasy 7 Remake Parte 2: Nuovi dettagli in arrivo a fine anno!

Nuove informazioni relative a Final Fantasy VII Remake Part 2 dovrebbero emergere entro la fine dell’anno, ma il modo in cui questi nuovi dettagli verranno alla luce non è sicuramente quello che ti aspetti. Anche se Square Enix potrebbe decidere di non parlare del sequel in un formato pubblico, potrebbe rivelare molti dettagli in più di ciò che ha in servo per noi la saga attraverso un libro.

Entro la fine dell’anno a luglio, uscirà un nuovo libro intitolato “Final Fantasy VII Remake Ultimania Plus. Principalmente il libro ha lo scopo di fornire una visione più approfondita del mondo di FFVIIR e presenta una serie di immagini, dettagli e altre interessanti informazioni che i fan più accaniti possono assimilare. Tuttavia, si dice che questa nuova iterazione del libro – che dovrebbe essere collegata alla prossima espansione di Intergrade – contenga anche alcuni indizi relativi al prossimo gioco della serie.

Per ora, questo è tutto ciò che sappiamo su ciò che il libro di Ultimania Plus avrà in servo per noi. Tuttavia, il fatto che Square Enix lo riempirà di suggerimenti sulla seconda parte di Final Fantasy VII Remake è sicuramente eccitante!

L’unico svantaggio è che se Square Enix ha iniziato ora a stuzzicarci con informazioni su Final Fantasy VII Remake Parte 2 vuol dire che il gioco stesso ne avrà ancora per il suo rilascio. Tra i lati positivi c’è il rilascio della già citata espansione Intergrade prevista per il lancio il prossimo mese, il 10 giugno, esclusivamente per PS5

RESIDENT EVIL VILLAGE: IL RE DEL SURVIVAL HORROR È TORNATO

La neve ammutolisce l’ambiente. Ovatta l’aria, cattura i rumori, immerge in un silenzio freddo e profondo. Un ramo che si spezza, un fruscio di vento nell’oscurità della notte gelida. Siamo soli, persi nella notte, confusi dai rumori di un bosco imperscrutabile. Ma alle prime luci di un Alba grigia e senza sole, finalmente lo troviamo: il villaggio. Senza forze, aggrappati ad una flebile speranza: nostra figlia è laggiù, fra le catapecchie all’ombra di quel castello inquietante. È il momento di scendere nel Villaggio, è il momento di rientrare nell’incubo.

Quando nel 2017 uscì Resident Evil 7, Capcom riuscì a rilanciare prepotentemente la sua saga horror nell’attenzione mediatica mondiale. La paura, l’ansia ed il terrore finalmente erano tornati a fare da cornice ad un titolo solido, profondo, divertente e ben realizzato. Da lì, un ritorno al passato, con ben 2 remake realizzati, ed un successo enorme. Ora, dopo aver resuscitato Resident Evil, Capcom si appresta al passo più difficile: andare avanti. Ci avrà convinto questo ottavo capitolo della saga horror per definizione? Scopriamolo insieme.

Resident Evil Village riprende a narrare la storia di Ethan Winters 3 anni dopo le vicende di Casa Baker. Ethan e Mia, sopravvissuti all’inferno in Louisiana, si sono rifatti una vita, hanno una splendida bambina, Rose, e vivono tranquilli in Europa, lontani dai ricordi di un incubo senza fine. Tutto però cambia, quando Chris Redfield torna nelle loro vite, portando via la piccola Rose, ed uccidendo Mia, per scopi apparentemente ignoti. Per recuperare sua figlia, Ethan dovrà addentrarsi in un oscuro villaggio sperduto tra le montagne est-europee, dove ad attenderlo, ci sono indicibili orrori. 

Gioco alla mano, Village ci fa capire subito che è figlio diretto di Resident Evil 7. La telecamera in prima persona ci fa tornare subito nei panni di Ethan, e le meccaniche di gioco sono rimaste pressoché invariate. Alcune piccole aggiunte però, come la possibilità di respingere i nemici dopo aver bloccato un attacco, permette di gestire molto meglio le fasi concitate di combattimento. In generale, muoversi nei panni di Ethan risulta essere molto più morbido rispetto al capitolo precedente, e le fasi di shooting sono molto più piacevoli e meno “meccaniche” rispetto al passato.

Fonte: Capcom

Ciò è un bene, poiché i nemici saranno decisamente inferociti  e pericolosi. Molto più veloce ed agguerrita infatti, la schiera di mostruosità che ci troveremo ad affrontare nel corso del gioco sarà davvero variegata, fra nemici comuni, mid-boss e boss veri e propri, andando così a risolvere la mancanza di varietà che Resident Evil 7 invece pativa. Fortunatamente, per difenderci avremo varie bocche da fuoco, molte nascoste nei meandri del villaggio, altre invece acquistabili dal secondo personaggio più importante del gioco: il Duca.

Questo bizzarro individuo sarà il mercante di Village, capace di venderci qualsivoglia strumento utile alla nostra causa, da progetti per costruire bombe, mine e munzioni, ad armi vere e proprie, fino ad upgrade per le stesse. Dal Duca sarà inoltre possibile potenziare il nostro armamentario, sfruttando i Lei, la valuta di gioco, ottenibile sia uccidendo i nemici, sia recuperando i numerosissimi tesori nascosti negli angoli più sperduti del mondo di gioco. Sempre il Duca potrà poi potenziare il nostro Ethan, preparandoci delle succulente ricette per cui noi dovremo recuperare i materiali: carne, pesce saranno infatti ottenibli cacciando la fauna del villaggio; nulla di complicato, ma una simpatica aggiunta senza dubbio.

Giocando il titolo inoltre, abbiamo fugato un altro dei dubbi che ci era salito nel corso dell’attesa: Village fa paura. Lo fa in maniera costante, in alcune fasi in maniera molto più marcata di altre, ma riesce sempre a mettere una tensione di fondo che non lascia (quasi) mai il giocatore, tranne nella parte finale dove, in classico stile Resident Evil, si dà all’azione più marcata. Le atmosfere del villaggio poi, a differenza di quelle di casa Baker, sono più variegate, passando dalle sfarzose sale del Castello Dimitrescu, alle vie nevose del villaggio, fino a luoghi che non vogliamo spoileravi per non rovinarvi la sorpresa.

Tecnicamente, il titolo si mostra in una forma invidiabile. Grazie al già apprezzatissimo RE Engine, il villaggio si mostra in tutta la sua oscura bellezza. La cura per i dettagli, la definizione ed il ray tracing si uniscono ad una fluidità quasi granitica a 60fps, per un gioco fluido e spettacolare, che ci regala un impatto visivo davvero magnifico.

Fonte: Capcom

Un plauso doveroso va fatto inoltre all’impianto narrativo del gioco. Se Resident Evil 7, per la sua natura di “soft-reboot” aveva pochi collegamenti con la trama passata di Resident Evil (anche se molto importanti e stretti), Village invece si pone in maniera davvero centrale in tutta la lore del mondo di Resident Evil. Senza fare alcuno spoiler, vi basti sapere che contiene delle rivelazioni enormi sia, ovviamente, sul capitolo precedente, ma anche sull’intera storia dietro alla serie del survival horror: sono davvero tante le sorprese  che vi attendono.

Village appare decisamente ispirato al quarto capitolo della serie: il villaggio, le sequenze più action, e la presenza del “mercante” sono tutti elementi che rimandano all’avventura di Leon Kennedy, ma  al tempo stesso esalta anche l’aspetto puramente esplorativo e “survival” tipico dei primi 3 capitoli. Ci ritroveremo a passare più volte dalle stesse zone, alla ricerca dei tantissimi segreti nascosti e raggiungibili solamente ottenuto quell’oggetto o quella specifica chiave che ci aprirà una via prima chiusa. Il backtracking tipico di Resident Evil qua viene esaltato e diventa non solo parte centrale dell’avventura, ma una parte decisamente soddisfacente.

Per concludere, Resident Evil Village risulta essere una notevole evoluzione del precedente capitolo. Village è un titolo curato al dettaglio, complesso e soddisfacente, che nonostante incappi in qualche problema di bilanciamento fra le fasi action, quelle horror e quelle esplorative e survival, regala un’avventura veramente indimenticabile. Forte di una realizzazione tecnica impeccabile, di un gameplay rifinito e migliorato, offre inoltre  di una quantità di contenuti davvero notevole, grazie alla amplissima rigiocabilità e alla gradita presenza della modalità mercenari, su cui però si poteva lavorare un po’ più a fondo. Le missioni, divertenti e piacevoli, alle difficoltà più alte mostrano un problema di bilanciamento non indifferente, che regala ai giocatori una frustrazione eccessiva e inaspettata. Ciliegina sulla torta, la componente narrativa del titolo regala ben più di una sorpresa, ponendo Village in una posizione decisamente di rilievo nella gigantesca narrativa di tutto il franchiste. Il risultato di tutti questi elementi non è quindi solamente uno dei migliori titoli del franchiste, ma uno dei migliori survival horror mai realizzati. 

Il villaggio vi aspetta: sarete abbastanza coraggiosi da affrontarlo?

Far Cry 6: Aggiornamenti sulla data di uscita

Far Cry 6 uscirà prima di settembre 2021, ha affermato Ubisoft. Se questa finestra di lancio suona famigliare, è perché Ubisoft, già alcuni mesi prima, ci aveva fatto sapere almeno del periodo di rilascio del nuovo Far Cry. Durante una recente chiamata, Ubisoft ha ribadito che il gioco è sulla buona strada per essere rilasciato entro la fine di settembre, il che potrebbe sorprendere molti fan che desideravano vedere il gioco il prima possibile.

Resta da vedere quando uscirà esattamente il gioco. Tecnicamente, potrebbe uscire domani o potrebbe uscire il 30 settembre. Come sempre, vi terremo aggiornati man mano che sentiremo parlare di Far Cry 6. Detto questo però, non sorprendetevi se il gioco potrebbe mancare questa finestra di rilascio.

Da quello che ho sentito, la pandemia ha avuto un impatto sostanziale sullo sviluppo del gioco, che era originariamente previsto per il rilascio a febbraio. Secondo alcune voci, il gioco mirava ad uscire in primavera dopo il suo ritardo, ma è diventato subito ovvio che non sarebbe successo. A questo punto, non sarei sorpreso se il gioco slittasse all’inizio del 2022.

Far Cry è è in sviluppo per PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series  X | S.

Steam potrebbe arrivare anche su Console

Steam potrebbe arrivare su console secondo uno sketch del CEO di Valve Gabe Newell. Giochi come Half-Life 3 potrebbero quindi approdare sulle varie console in commercio.

Il noto negozio digitale Steam potrebbe arrivare anche su console molto presto, secondo una recente anticipazione del CEO di Valve Gabe Newell. Non è esattamente chiaro quale forma assumerà questa versione console di Steam, ma sembra che qualcosa sia in lavorazione e potrebbe rivelarsi entusiasmante per i giocatori di console che hanno sperato in un maggiore supporto da parte di Valve negli ultimi anni.

Valve si sta preparando per una specie di rinascita all’interno del proprio studio soprattutto dopo il grande successo di Half-Life: Alyx (una dei titoli più significativi dall’uscita di Portal 2). Valve ha confermato che altri giochi arriveranno di conseguenza, il che è un grosso problema, dal momento che lo studio si è concentrato in gran parte sul supporto dei suoi giochi online come Dota 2 e trascina ancora i piedi sulle nuove principali uscite, che molti fan hanno chiesto a gran voce.

Dopo molti sketch e molti scherzi da parte di Valve sull’arrivo di Half-Life 3, sembra che i fan potranno finalmente ottenere ciò che hanno chiesto e potrebbe persino arrivare non solo per PC ma anche per console. Durante un panel pubblico, il CEO di Valve Gabe Newell ha accennato al fatto che Steam potrebbe arrivare su console entro il prossimo anno. Quando qualcuno ha chiesto se il popolare negozio online sarebbe arrivato su console, ha dato una risposta molto vaga: “Ne avrai un’idea migliore entro la fine di quest’anno” ha detto Newell.

È difficile dire come potrebbe essere, ma i fan speravano che Half-Life:  Alyx arrivasse anche su PS5 tramite il nuovo visore PSVR che Sony sta sviluppando. È possibile che questo faccia parte di ciò che sarà incluso in questa ipotetica nuova versione di Steam, ma potrebbe anche essere un modo per i giocatori di usufruire dei propri titoli per PC tramite il cloud, in streaming attraverso la loro console. Ciò potrebbe anche significare l’ipotetico arrivo di titoli attesissimi come Half-Life 3 o Portal 3. Non sarebbe la prima volta che uno di questi franchise appare su console.

Per quanto riguarda il momento in cui Valve potrebbe diffondere ulteriori dettagli su le sue nuove iniziative con Steam, è molto probabile che sia i Game Awards. È anche possibile che Valve utilizzi la conferenza E3 di Xbox per annunciare qualcosa di nuovo. Indipendentemente da ciò , Steam è una piattaforma importante, che ha aiutato giochi come Titanfall 2 a generare enormi basi di giocatori grazie alle sue vendite e molto altro. Portare tutto ciò che Valve fa sulle console sarebbe una mossa enorme per l’intero settore.