3 citazioni cinematografiche all’arte che non hai mai notato

citazioni cinematografiche all’arte che non hai mai notato

La Top 3 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!

1) A proposito di Schmidt (2002), Alexander Payne. La morte di Marat (1793), Jacques-Louis David

Un geniale film interpretato da Jack Nicholson che ti farà ridere ma anche scendere qualche lacrima.

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2) La casa di Jack (2018), Lars von Trier. La barca di Dante (1822), Eugène Delacroix

Un film campione del macabro, talmente forte che ha fatto uscire dalla sala 100 persone al Festival di Cannes. Un’ode a American Psyco e Psyco, elevato all’ennesima potenza.

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3) Labyrinth – Dove tutto è possibile (1986), Jim Henson. Relativity (1953), M. C. Escher

Di questo film mi ricordo solo David Bowie e la bellezza della giovanissima Jennifer Connelly. E la scena del ballo. must watch.

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I migliori riferimenti artistici nei film pt.1

I migliori riferimenti artistici nei film!

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La Top 5 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!

Ho studiato Arte per tutta la vita, e non ho ancora finito. Non ho il dono del disegno, ma quello dell’interpretazione. L’occhio è ben allenato nel ritrovare suggestivi richiami all’arte nella vita di tutti i giorni. Una distesa di tulipani perfettamente simmetrici mi riporta alla mente Wes Anderson, mentre il caotico Woody Allen mi riporta a Rothko. Insomma, l’arte di impara, ma prima di tutto si riconosce.

Spesso al cinema, comodamente seduta nelle poltrone mangiucchiando pop-corn, mi rendo conto che alcune inquadrature non sono nuove per me, ma come è possibile? Questa è una prima del film, non l’ho ancora visto…Eppure quel fotogramma, quella luce, quel campo di fiori gialli mi ricorda qualcosa…ecco ci sono! E’ Van Gogh!!

Big Fish e l'effetto essenzialmente secondario dell'Altro nella  narratologia dell'esistenza
Big Fish, Tim Burton 2003

E così mi sono detta, perchè non cercare tutti i riferimenti all’arte nei film? Alcuni sono palesi, altri un pochino più difficili da scovare, qualche essenza, qualche piccola cosa che ricorda un quadro. La Settima Arte prende spesso spunto da quadri per ricreare le scenografie o i costumi nei film, e questi sono le mie 5 citazione preferite! Ne conoscete altre?

1) Marie Antoinette, Sofia Coppola, 2006- Napoleone Bonaparte valica il San Bernardo

Il Conte Fersen, amore platonico dell’ultima Regina dei francesi, viene prontamente inviato in prima linea quando si copre l’affetto che c’è fra i due. Mentre Maria Antonietta di strugge d’amore negli immensi corridoi di Versailles, Fersen rischia la vita contro gli inglesi. E così come Napoleone viene ritratto in sella al suo cavallo con un mantello rosso, anche il soldato svedese nella pellicola del 2006 non pare da meno. Milena Canonero, costumista e vincitrice dell’Oscar per i migliori costumi proprio per questo film, rende la figura del Fersen autoritaria ma logorato dalla guerra.

La burla storica, che rende ancora più appetitoso questo confronto artistico è questa : Fersen, amante platonico di Maria Antonietta, viene proposto nel film della Coppola del 2006 nella stessa posa di colui che, dopo la caduta dell’Ancien Regime, e la fine della Rivoluzione Francese, prenderà il potere; Napoleone Bonaparte.

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Marie Antoinette 2006-Napoleone valica il San Bernardo 1801/5

2) Shutter Island, Martin Scorsese, 2010 – Il Bacio, Gustav Klimt 1907/1908

E vabbè, questo lo abbiamo riconosciuto tutti. Però è talmente bello che mi è davvero impossibile non citarlo in un articolo sui riferimenti artistici del cinema. Qui, la storia struggente della coppia protagonista, è arrivata ad un punto di non ritorno. Lo spettatore sa cosa è successo, ma no perché. La coppia è divisa, e il legame dell’altro rimane solo tramite la memoria. Una memoria che ritorna in un abbraccio struggente ma che svanisce al primo contatto. L’antitesi fra l’abbraccio infinito di Klimt riprodotto su tela stona con quello flebile e fugace sullo schermo. Lo rende però, ancora più intenso.

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Shutter Island, Scorsese 2010 – G.Klimt , Il bacio, 1907

3) Truman Show, Peter Weir, 1998 – Renè Magritte, Architecture au claire de lune, 1956.

The Truman Show. C’è poco da aggiungere. Jim Carrey interpreta Truman, un uomo intrappolato da tutta la vita in una vita che non è sua, completamente esposto al pubblico 24h su 24h, da tutta la vita. E non è un caso che per la scena finale in cui finalmente si libera dall’oppressione si sia ricorsi alla citazione Magritte. Il Surrealismo è la contrapposizione finale fra sogno e realtà, fra razionale e irrazionale, fra ordinario e fantastico, ed è davvero calzante, se si pensa che Truman dopo la sua vita costantemente controllata, riesca e superare il finto ‘realismo’ della sua vita, per iniziarne una nuova, attraversando una semplice porta azzurra.

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Truman Show 1998 Peter Weir – R. Magritte, Architecture au claire de lune 1956

4) Malèna, Giuseppe Tornatore,2000 – Georgette Magritte, R. Magritte 1934

La bellezza di Monica Bellucci non potrà mai offuscare del tutto Georgette Magritte , la modella e moglie del celebre e già citato Renè. Tornatore in questo caso cita il Surrealismo in un momento particolare del film, quando Malèna ormai arresa alle cattiverie del popolino, decide di riprendere in mano la sua vita. E inizia proprio da questa posa, ( minuto 3.27) un pò impacciata a causa della novità dell’essere, ma sicura delle sue azioni. Non è da sottovalutare anche la carica erotica del gesto dell’accensione della sigaretta, che nel quadro del caso è solo da immaginare.

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Malèna, Giuseppe Tornatore 2000 – Renè Magritte . Georgette Magritte 1934

5) Melancholia, Lars Von Trier 2011 – J.E. Millais, Ophelia, 1851

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Melancholia, Lars Von Trier, 2011- Ophelia, J.E. Millais, 1851

Nell’Amleto di Shakeperare Ofelia è amata dallo stesso, ma non riuscendo a sopportare il dolore per la perdita del padre e dell’amore ormai svanito di Amleto, decide di suicidarsi. Non come Justine, che interpretata da Kristen Dunst in Melancholia, è fresca di matrimonio ma già decide di ripudiare il marito ed evitarne qualsiasi contatto. L’immagine è quella dell’Ophelia di Millais immersa ormai senza vita nello stagno, circondata dai suoi amati fiori.

I migliori riferimenti artistici nel film Poor Things!

Tutti i riferimenti artistici di POOR THINGS!

Il film vincitore di 4 Premi Oscar ha dei chiari riferimenti al mondo dell’arte, dal surrealismo allo steampunk.

Povere Creature! ha raccolto ben 4 statuette dorate nell’annuale premiazione dei prestigiosi Premi Oscar. Miglior Attrice per Emma Stone, Migliore scenografia a James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek, Migliori costumi a Holly Waddington e Miglior trucco e acconciatura a Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston.

Sinceramente, sarà controcorrente la mia opinione e sicuramente non richiesta, ma Miglior Attrice protagonista l’avrei dato a Lily Gladstone in Killers of the flower moon. Mia personale opinione, in quanto ritengo la performance della Stone magistrale, ma non tanto diversa da altri suoi ruoli dove non spicca.

Detto questo, sicuramente la fotografia e la scenografia sono il cardine e il punto forte di questo film, regalandoci delle vere chicche per gli occhi. L’ambientazione utopica e volutamente steampunk ci riporta nelle pagine dei fumetti ma anche in veri a propri quadri di stile surrealista, ma in certi casi, si notano anche degli omaggi allo stile liberty.

Il personaggio di Godwin, interpretato dallo spettacolare Willem Dafoe, ricorda, con la sua faccia deturpata dagli esperimenti scientifici del padre, un ritratto dal sapore cubista. Possiamo metterlo a confronto con il padre del Cubismo, Pablo Picasso, che realizza tantissimi autoritratti nel corso della sua vita, ognuno testimone del suo sviluppo pittorico e artistico.

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Progetto senza titolo
Godwin Baxter – Pablo Picasso Autoritratto/1972

Le marcate cicatrici di Godwin ricordano il tratto spesso e fondo di un Picasso ormai novantenne, in un certo senso segnato anche lui da ormai novanti pesanti anni di arte e vita. Alcuni trovano somiglianza anche con un particolare autoritratto di Francis Bacon, anche lui illustre discepolo del cubismo e surrealismo. Personalmente ritengo più azzeccato il paragone con Picasso. Nel primo si notano di più le cicatrici, il suo passato tormentato, mentre in quello di Bacon ci si rifà ad un personale presente soffocato dall’angoscia.

L’ambientazione del film, ricorda sicuramente le forme perfette geometriche della corrente metafisica, di cui De Chirico è capostipite, ma anche il caotico e futurista Hieronymus Bosch. Personalmente trovo nella scenografia molti riferimenti sia allo Steampunk, al Liberty ma anche a Escher. Ecco qualche esempio.

Progetto senza titolo
Lisbona in Poor Things/ Escher Relatività 1953

Parigi viene rappresentata come una città vittoriana ma dal restrogusto gotico, con fermi rimandi allo stile Liberty.

Sono presenti palesi omaggi all’arte romana e greca, dalle colonne alle volte. La caratteristica steampunk si fonde in modo delizioso con l’Art Nouveau, presente negli interni delle case, e anche nelle dolci linee degli abiti di bella. Questo gusto retrò-futuristico è una costante delle ambientazioni del film. Lisbona è Art Nouveau con un tocco Surrealista, Parigi è Steampunk con dei risvolti gotici e vittoriani.

The Rough Cut: Bringing Yorgos Lanthimos' "Poor Things" to Life - Frame.io  Insider
Parigi Poor Things

Non solo l’architettura ha dei rimandi artistici. Gli interni della nave, e i mezzi di trasporto del film ricordano molto la corrente surrealista, con macchine che volano e colori impossibili.

La nave ricorda le ambientazioni di Rousseau, col mare in tempesta e l’approdo nelle città di rimando al padre del Surrealismo, Salvador Dalì.

Cowdaddens Streetscape in the Fifties di Alasdair Gray, 1964,

Questo invece, un quadro dell’autore del libro da cui è stato tratto il film. Alasdair Gray ha sicuramente gettato le basi per Lanthimos che ha saputo cogliere l’essenza delle ambientazioni del quadro e trasportarla nel film.

I 10 Migliori Giochi Disegnati a Mano [Metacritic]

I Giochi con le Migliori Valutazioni su Steam

Ecco quali sono, secondo Metacritic, i 10 migliori video giochi disegnati a mano, da “Cuphead” a “Hollow Knight”, ad altri ancora!

Dopo oltre un decennio, l’iconica serie d’avventura Monkey Island è finalmente tornata con un sesto capitolo, intitolato Return to Monkey Island, la cui uscita è avvenuta il 19 Settembre. Questo nuovo capitolo, che si svolge subito dopo Monkey Island 2, ma riconosce anche gli eventi degli altri sequel, si avvale di uno stile artistico unico, disegnato a mano, che infonde nuova vita a questa serie di lunga data.

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Invece di cercare di rendere i loro giochi il più fotorealistici possibile, alcuni titoli moderni hanno creato mondi vibranti, immersivi e colorati utilizzando stili artistici che sono o sembrano disegnati a mano. Secondo Metacritic, i seguenti giochi in particolare ne sono un esempio eccellente.

10. Machinarium (2009) – 88

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Sviluppato dallo studio indie ceco Amanita Design, che ha creato altri titoli apprezzati come Happy Game e la serie Samorost, Machinarium è un’avventura punta e clicca del 2009, originariamente pubblicata come gioco Flash.

Ambientato in un mondo steampunk post-apocalittico popolato solo da robot, il gioco segue uno di questi robot, Josef, mentre cerca di salvare la sua ragazza, Berta, e di fermare la Confraternita del Cappuccio Nero.

Ad eccezione di alcuni tutorial all’inizio, l’intero gioco è raccontato da immagini piuttosto che da parole, scritte o parlate. Mentre Josef risolve enigmi e aiuta gli altri robot nella città che dà il titolo al gioco, vi immergerete in un mondo splendidamente dettagliato.

9. Ender Lilies: Quietus of the Knights (2021) – 88

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Tra i migliori Metroidvania a sfondo horror c’è il gioco dark fantasy del 2021 Ender Lilies: Quietus of the Knights, che ha come protagonista una donna affetta da amnesia di nome Lily.

Dopo essersi risvegliata in un santuario in rovina, viene avvicinata dallo spirito di un cavaliere, il quale le rivela che l’intero regno di Finis è stato maledetto da una pioggia incessante che trasforma ogni essere vivente in creature note come “Impuri”.

In qualità di ultima Sacerdotessa Bianca sopravvissuta, Lily ha la capacità di purificare le creature malate e di evocare gli spiriti purificati affinché combattano per lei. Utilizzando questi poteri, Lily dovrà viaggiare attraverso la terra per scoprire la fonte della pioggia. Oltre ad un gameplay divertente e approfondito, il gioco è ricco di animazioni fluide e di immagini cupe e mozzafiato.

8. Cuphead (2017) – 88

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Basato sui cartoni animati degli anni ’30, in particolare sull’animazione “Rubber hose” e sullo stile surrealista dei Fleischer Studios, Cuphead è un run-and-gun del 2017 in cui un massimo di due persone potrà controllare Cuphead o suo fratello, Mugman, mentre superano livelli, acquisiscono abilità e combattono boss.

Dopo aver perso una scommessa con il Diavolo, i due fratelli devono raccogliere le anime di altri individui per pagare i loro debiti.

Invece di limitarsi a riprodurre l’estetica dei cartoni animati degli anni ’30, gli sviluppatori hanno cercato di ricreare appieno gli stili dell’epoca utilizzando la tradizionale animazione cel disegnata a mano e gli sfondi ad acquerello. Combinando tutto questo con la colonna sonora jazz ed il filtro delle vecchie pellicole, Cuphead sembra davvero essere stato creato durante quel periodo.

7. I Was a Teenage Exocolonist (2022) – 89

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Uscito di recente, il 25 Agosto, I Was a Teenage Exocolonist è un RPG deck building in stile visual novel che segue la storia di unə protagonista personalizzabile che acquisisce la capacità di vedere le vite passate e i possibili futuri.

Come nel caso del sim di vita rurale Stardew Valley, questo gioco solarpunk prevede che chi gioca inizi una nuova vita in una piccola comunità, ma questa nuova vita ha come sfondo la colonia sul pianeta alieno Vertumna IV.

Mentre affronta l’adolescenza, ələ protagonista svilupperà le proprie abilità, scoprirà misteri e forse troverà anche l’amore. Tutte queste scelte si traducono in varie carte che possono essere utilizzate durante le battaglie. Per dare vita a questo mondo vibrante, il gioco si avvale di splendide immagini che ricordano i libri delle favole.

6. Hollow Knight (2017) – 90

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Uno dei videogiochi più iconici e più impegnativi da battere è Hollow Knight, un gioco Souls-like in 2D del 2017, che ha come protagonista un guerriero insettoide senza nome, conosciuto come il Cavaliere.

Dopo essere arrivato nella piccola città di Dirtmouth, il Cavaliere scopre le rovine di Hollownest, un tempo un regno fiorente prima che “l’Infezione” corrompesse ogni cosa.

Per fermare questa malattia sovrannaturale, il Cavaliere dovrà trovare ed uccidere i tre Sognatori, in modo da poter aprire la porta che conduce all’origine dell’Infezione e sconfiggerla. Sia questo gioco che il suo imminente sequel, Hollow Knight: Silksong, hanno ambienti straordinariamente dettagliati e personaggi dal design incantevole.

5. Gorogoa (2017) – 91

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Uscito verso la fine del 2017, Gorogoa è un puzzle game rilassante e premiato che parla di un ragazzo che incontra una bestia divina. Analogamente a Machinarium, questa storia non viene raccontata attraverso dialoghi o parole scritte, bensì attraverso le immagini e il gameplay.

Utilizzando una griglia rettangolare divisa in quattro, potrete risolvere gli enigmi manipolando i pannelli all’interno della griglia, spostandoli, sovrapponendoli, facendo clic su alcuni elementi e ingrandendoli o rimpicciolendoli.

Dall’inizio alla fine, il gioco presenta immagini meravigliosamente dettagliate, simili a quelle di un libro di fiabe, che veicolano facilmente una narrazione che fa riflettere.

4. Broken Sword: Director’s Cut (2010) – 91

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Pubblicato originariamente nel 1996, Broken Sword: Shadow of the Templars è un premiato gioco d’avventura punta e clicca, nonché il primo titolo della serie Broken Sword.

Il gioco segue le vicende di un giovane americano di nome George Stobbart che collabora con la fotoreporter francese Nicole “Nico” Collard per risolvere una serie di omicidi legati al conflitto aperto tra l’Ordine degli Assassini ed i Templari.

Anni dopo, il gioco ha ricevuto un remake arricchito intitolato Broken Sword: Director’s Cut, che introduce una nuova campagna in cui si può controllare Nico. Entrambe le versioni presentano uno stile artistico unico, disegnato a mano, che ha contribuito a distinguere questi giochi da altri titoli punta e clicca, anche se le sezioni aggiunte nella Director’s Cut contrastano fortemente con l’arte originale.

3. Hades (2020) – 93

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Sebbene tutti i giochi dello studio indie Supergiant Games, tra cui Bastion, Transistor e Pyre, siano caratterizzati da una bellezza artistica mozzafiato, il loro ultimo titolo: il premiato Hades ne è sicuramente l’esempio migliore.

In questo dungeon crawler d’azione roguelike, il protagonista Zagreus, figlio di Ade, scopre che sua madre è in realtà Persefone e decide di combattere attraverso gli Inferi fino alla superficie per incontrarla.

Oltre ai ben disegnati ambienti di gioco ed ai mostri, che contengono tutti piccoli dettagli che li fanno risaltare, i disegni e i ritratti dei personaggi sono memorabili e suggestivi. Anche semplicemente dal design di un personaggio si può imparare molto sulla sua personalità.

2. Raiders of the North Sea (2019) – 94

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Raiders of the North Sea è un gioco worker-placement del 2019, l’adattamento digitale del premiato gioco da tavolo del 2015 che porta lo stesso nome.

In questo gioco da tavolo di strategia a turni, controllerete un clan di vichinghi che naviga verso nuove terre in modo da poter razziare quelle zone e riportare tesori al capo tribù. A vincere è poi il clan con il maggior numero di punti.

Per farlo, bisogna piazzare e rimuovere i lavoratori da un piccolo villaggio sul tabellone. Questi permetteranno di ottenere i membri dell’equipaggio e le provviste necessarie per compiere le incursioni. Oltre ad un gameplay essenziale ma coinvolgente, questa versione digitale presenta uno stile artistico semplice che conferisce al gioco un certo carattere, senza però distogliere l’attenzione dal gioco stesso.

1. Meteorfall: Journey (2018) – 95

I Migliori Giochi Disegnati a Mano Metacritic

Ispirato a Dominion e Dream Quest, Meteorfall: Journey è un gioco roguelike deck-building per dispositivi mobili, il primo della serie Meteorfall.

Nei panni di diversi e singolari eroi, dovrete viaggiare per il mondo, combattere i nemici, sconfiggere diversi boss, trovare la Nukropolis, uccidere l’Uberlich e impedire alla meteora menzionata nel titolo di distruggere il mondo.

Con sei diversi eroi tra cui scegliere, sette boss da sconfiggere, oltre 150 carte da raccogliere e molti eventi unici in cui imbattersi, Meteorfall: Journey è già di per sé un’esperienza di gioco coinvolgente. Come se non bastasse, il gioco ha anche uno stile artistico cartoonesco che contribuisce ad immergere ancora di più chi lo gioca in questo stravagante mondo fantascientifico.

Fonte

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