3 citazioni cinematografiche all’arte che non hai mai notato

citazioni cinematografiche all’arte che non hai mai notato

La Top 3 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!

1) A proposito di Schmidt (2002), Alexander Payne. La morte di Marat (1793), Jacques-Louis David

Un geniale film interpretato da Jack Nicholson che ti farà ridere ma anche scendere qualche lacrima.

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2) La casa di Jack (2018), Lars von Trier. La barca di Dante (1822), Eugène Delacroix

Un film campione del macabro, talmente forte che ha fatto uscire dalla sala 100 persone al Festival di Cannes. Un’ode a American Psyco e Psyco, elevato all’ennesima potenza.

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3) Labyrinth – Dove tutto è possibile (1986), Jim Henson. Relativity (1953), M. C. Escher

Di questo film mi ricordo solo David Bowie e la bellezza della giovanissima Jennifer Connelly. E la scena del ballo. must watch.

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I migliori riferimenti artistici nei film pt.1

I 4 film preferiti di Josh O’Connor !

Josh OConnor London Copyright Anton Corbijn

L’attore di Challengers ha da poco rivelato la sua top 4 dei film preferiti, e sono assolutamente tutti da vedere!

In una recente intervista per Letterboxd Josh O’Connor ha rivelato la sua lista dei 4 film preferiti. L’attore, recente protagonista per Guadagnino in Challengers, ha scelto sapientemente, senza tralasciare i classici del cinema italiano degli anni 60 ne tantomento i cartoni animati.

Possono sembrare infatti delle scelte banali, ma tutti i titoli che ha citato O’Connor sono semplicemente dei cult, assolutamente da recuperare o rivedere ancora una volta.

1)Accattone, Pier Paolo Pasolini, 1961. Vittorio ” Accattone” è un povero ragazzo di periferia che decide di cambiare la sua vita instabile dopo aver conosciuto Stella, ma la Roma di periferia ha altri progetti. Pasolini, come spesso succede nei suoi film. cita una roma periferica e povera, con marcati rimandi alla disperazione e alla disintegrazione sociale dell’epoca.

Accattone (1961) | MUBI
Accattone 1961- Pasolini

2) Ratauille, Brad Bird x Pixar&Disney, 2007. Sarà che io stessa non posso negare una incredibile somiglianza di Josh con Linguini, il protagonista di Ratatuille. Insomma, il secondo titolo dell’attore è proprio uno dei classici Disney più apprezzati dal pubblico. Se non è una green flag questa..

3) Looking for Eric, Ken Loach, 2009. Una brillante commedia che riesce però a toccare precisi punti anche drammatici e filosofici. Strana scelta di O’Connor, ma assolutamente da recuperare.

4) Lazzaro Felice, Alice Rohrwacher,2018. Fresco di uscita de ‘La Chimera’ Josh O’Connor si definisce ancora legato alla regista italiana di cui ha interpretato il film sopracitato nel 2023. E’ forse con questo film che l’attore ha conosciuto la regista e ha deciso di partecipare al successivo film diretto da Rohwacher?

Lazzaro felice - RaiPlay
Lazzaro felice, Rohrwacher 2018.

fonte: https://www.instagram.com/reel/C6FDrWGSPnG/

FILM IN USCITA MAGGIO 2024

Film in uscita maggio

Ecco i film in uscita a maggio 2024: tra questi spiccano “Fall guy”, “Il regno del pianeta delle scimmie” e “Furiosa: a Mad Max Saga”

Ecco i film in uscita a maggio 2024: tra questi spiccano “Fall guy”, “Il regno del pianeta delle scimmie” e “Furiosa: a Mad Max Saga”

“Fall guy” (1 maggio)
David Leitch è un ex stuntman – era lui la controfigura di Brad Pitt in Fight Club -, ora regista di film belli agitati: vedi Deadpool 2, Fast & Furious – Hobbs & Shaw e Bullet Train, proprio con Pitt. Per Fall guy ingaggia invece il più bel Ken di BarbieRyan Gosling, e gli fa fare peripezie da… stuntman. È lui Colt Seavers, stuntman pronto a tutto: farsi saltare in aria, schiantarsi, lanciarsi dalle finestre. Ora però, reduce da un incidente che ha quasi messo fine alla sua carriera, si trova davanti alla prova più difficile della sua vita: ritrovare una star del cinema scomparsa dal set, smascherare una cospirazione e cercare di riconquistare l’amore della sua vita, la neo regista Jody Moreno, ovvero Emily Blunt. Nel cast anche Aaron Taylor-Johnson.
La promessa? Divertimento scanzonato e azione. Materiale d’ispirazione: la serie tv americana anni ’80 Professione pericolo.

“Garfield: Una missione gustosa” (1 maggio)
La vita indolente e sonnacchiosa di Garfield subisce un brusco cambiamento per via dell’incontro inaspettato con Vic, un gattone di strada che è il papà di Garfield! Nonostante non si vedano da anni e hanno stili di vita completamente opposti, è innegabile che tra i due c’è un legame. Presto Garfield, il suo amico Odie e il ritrovato papà Vic si ritroveranno in viaggio per un’esilarante – imprevedibile, frustrante, scioccante, emozionante – avventura che porterà dei cambiamenti permanenti nella vita di Garfield.

Sei fratelli” (1 maggio)
Marco, Guido, Leo, Luisa, Gaelle e Mattia hanno madri diverse, non sono tutti figli biologici dello stesso padre ma hanno un’unica vera figura paterna di riferimento: Manfredi Alicante. Quando quest’ultimo viene a mancare, si ritrovano per la prima volta tutti insieme nella casa paterna a Bordeaux, vivendo l’illusione di poter diventare una famiglia unita. Ma ormai ognuno di loro porta con sé una storia, un’identità e tornare indietro non sarà facile.

“The idea of you” (2 maggio)
Voglia di una storia d’amore un po’ rock? Dal regista statunitense de Gli occhi di Tammy Faye, ecco tra i film di maggio 2024 The idea of you, che unisce l’aitante inglese Nicholas Galitzine, pronto a conquistare Hollywood, e Anne Hathaway, che a Los Angeles è di casa, pur tra alti e bassi.
Tratto dall’omonimo romanzo di Robinne Lee, vede Hathaway nel ruolo di una madre single quarantenne; lui invece interpreta il cantante ventiquattronne degli August Moon, la boy band più in voga del pianeta. L’incontro tra i due è casuale, al Coachella Music Festival, dove lei è costretta ad accompagnare la figlia adolescente. La scintilla scocca subito ma… mica è facile stare al fianco di una superstar.

“Il giardino delle vergini suicide” (6 maggio)
La famiglia Lisbon, composta dai genitori e da cinque ragazze fra i 13 e i 17 anni, vive in una cittadina dell’Oregon. Le cinque sorelle sono tutte molte belle e affascinanti ed esercitano sui ragazzi del vicinato un fascino irresistibile. Tutto cambia quando la più giovane, Cecilia, si suicida buttandosi dalla finestra.

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“Il regno del pianeta delle scimmie” (8 maggio)
Saghe infinite ritornano. Quarto capitolo della serie reboot de Il pianeta delle scimmieIl regno del pianeta delle scimmie è diretto dallo statunitense Wes Ball, già alla regia della trilogia Maze Runner.
Il film è ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.

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regno del pianeta delle scimmie

“Il gusto delle cose” (9 maggio)
Prix de la mise en scène all’ultimo Festival di Cannes, candidato francese all’Oscar al miglior film internazionale, Il gusto delle cose (titolo originale La passion de Dodin Bouffant) è la storia d’amore tra due cuochi nella Francia di fine ‘800. Con sua divinità Juliette Binoche e il suo ex compagno Benoît Magimel.
Anno 1885, l’Impeccabile cuoca Eugénie (Binoche) lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin (Magimel). Il loro sodalizio dà vita a piatti deliziosi che stupiscono anche gli chef più illustri. Con il passare del tempo la pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si sono trasformate in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.

“Eileen” (16 maggio)
Ambientato a Boston negli anni ’60, un film sulle ossessioni femminili, com’era il primo film di Oldroyd, Lady Macbeth (2016), che lanciò la quasi esordiente Florence Pugh.
Una coppia fa l’amore in un’automobile, di notte, sotto la pioggia. Da un’altra auto qualcuno li osserva: è Eileen, interpretata da Thomasin McKenzie, una giovane donna che divide la sua vita tra un padre violento alcolista e il carcere nel quale lavora come impiegata. Timida, dimessa, quasi invisibile, è tenuta a distanza anche dalle colleghe. Finché un giorno non arriva al carcere la nuova psicologa Rebecca (Anne Hathaway), bionda, elegante, disinvolta, che prende in simpatia Eileen. Tra i film di maggio 2024 una storia di attrazione fatale e di liberazione agognata che volge al noir, percorsa dalle fantasie della protagonista.

“Ritratto di un amore perduto” (16 maggio)
A fine Ottocento, il pittore Pierre Bonnard, le Nabi très japonard, diventa uno dei post-impressionisti più affascinanti del periodo grazie agli intimi ritratti dell’enigmatica Marthe de Méligny, sua musa nonché futura sposa. Per conoscere Bonnard e diventare la sua modella ideale, Maria Boursin (questo il suo vero nome) si finge un’aristocratica italiana in rovina: è il 1893 e da allora entra con il suo corpo in quasi tutti i quadri di Pierre. Pierre Bonnard non sarebbe il grande pittore che tutto il mondo conosce senza l’enigmatica Marthe che occupa, lei sola, più di un terzo della sua opera.

“Furiosa: a Mad Max Saga” (23 maggio)
Tornano l’ambientazione post apocalittica e i paesaggi desertici di fascino iconico della saga di Mad Max dell’australiano George Miller, premio Oscar al miglior film d’animazione nel 2007 per Happy Feet.
Prequel di Mad Max: Fury Road (2015), dove avevamo conosciuto Furiosa, donna d’azione combattiva e intrigante, Furiosa: a Mad Max Saga va alle origini del personaggio, che non è più interpretato da Charlize Theron ma da Anya Taylor-Joy.
Mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus, ovvero Chris Hemsworth. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe (Lachy Hulme). Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

“Atlas” (24 maggio)
Tra i film di maggio 2024 c’è Atlas, action thriller di fantascienza con protagonista Jennifer Lopez. È lei Atlas Shepherd, un’analista brillante ma misantropa con una profonda sfiducia nei confronti dell’intelligenza artificiale. Si unisce a una missione per catturare un robot rinnegato con cui condivide un passato misterioso. Si troverà a dover salvare il futuro dell’umanità dall’intelligenza artificiale. La chiave? Fidarsi di essa.
Nel cast anche Mark Strong, Simu Liu, Sterling K. Brown.

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“Vincent deve morire” (30 maggio)
Unendo dark comedy e horror, il film francese racconta l’incredibile storia di Vincent (Karim Leklou), grafico pubblicitario e uomo dalla natura mite che improvvisamente si ritrova aggredito da chiunque incroci sul suo cammino senza un apparente motivo. Anche la più innocua azione quotidiana diventa per l’uomo potenzialmente pericolosa e fatale: ogni volta che Vincent incontra lo sguardo di un altro, è come se chi ha di fronte diventasse posseduto e scatenasse tutto il suo odio verso di lui, in un raptus incontenibile di estrema violenza. Nonostante lui cerchi di continuare a condurre una vita normale, il fenomeno si diffonde a macchia d’olio e sempre più persone provano a ucciderlo. È così che Vincent di ritrova costretto a fuggire e cambiare completamente il suo modo di vivere.

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CIVIL WAR, la distopia attraverso un obiettivo – [Recensione]

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Recensione di “Civil War”, una storia distopica raccontata attraverso un obiettivo di giornalisti di guerra, dalla regia di Alex Garland

Le aspettative per questo film erano davvero neutre, non avevo alcuna pretesa se non vedere la parte action ben diretta come Garland, il regista, è solito portare in sala.

Ma la cosa che più mi ha colpito di questa pellicola è stato il modo in cui hanno portato in scena una tematica più volte trattata, soprattutto sul piano narrativo e registico. Infatti per me la scelta del giornalismo di guerra è assolutamente azzeccato per la storia che hanno voluto narrare.

Il film è ambientato in un’America post apocalittica in pratica, dove è scoppiata una guerra civile sanguinosa e devastante per tutto il paese. La narrazione ci porta a seguire le vicende di quattro giornalisti, il cui intento è andare a intervistare il presidente degli Stati Uniti. Il lungo viaggio per Washington dà l’occasione ai personaggi di conoscersi ma anche di documentare gli orrori che vedono e di cui hanno esperienza. Ormai è un far west, e in ogni luogo in cui si fermano qualcuno prova ad ucciderli.

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L’espediente più interessante è l’uso della fotografia, attraverso cui le scene vengono spesso raccontate, per frame, per immagini scattate dai giornalisti. Infatti si creano degli effetti visivi e sonori molto efficaci, per cui nel mezzo di una scena action movimentata e in cui le raffiche di spari sono protagonisti, le fotografie in bianco e nero appaiono a schermo, fissando da un altro punto di vista ciò che sta accadendo, in modo spesso crudo ma allo stesso tempo scenicamente spettacolare.

Le vicende hanno sempre una grande efficacia narrativa, riuscendo sempre a tenere la tensione alta, ma a mio avviso l’intreccio ha un inizio, sviluppo e conclusione piuttosto deboli, non in credibilità, ma quasi in livello di esser interessanti. Il film non racconta nessun viaggio psicologico ma le vicende di personaggi le cui personalità sono solo scalfite ma mai approfondite.

L’impressione a fine film è stata di aver assistito a un viaggio, seppur di intensa umanità, sterile. Forse perché non si spiega mai come mai c’è una guerra civile in America, forse perché non c’è un epilogo ma solo un finale, ma inevitabilmente la mia reazione è stata “sì, ok e quindi?”

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Al di là però di questa occasione sprecata per lanciare un messaggio forte, la messa in scena della storia è ben diretta e scritta in modo molto efficace, tale da tenere la tensione sempre alta. L’espediente delle fotografie conferisce non solo spettacolarità  alla pellicola, ma racconta un lato spesso in secondo piano delle crudeltà delle guerre.

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Per informazioni ufficiali qui il sito di DNA Films.

Ana de Armas: la top 3 dei migliori film !

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Una top 3 dei migliori film dell’attrice cubana da rivedere o guardare per la prima volta!

Knives Out – Cena con delitto – Rian Johnson ,2019. In questo film ho conosciuto per la prima volta Ana de Armas; nel ruolo della giovane e ingenua ragazza che alla fine però riesce a non farsi mettere i piedi in testa.

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Knives Out- Cena con delitto

Il sequel di questo film pazzesco non ha effettivamente convinto, anche perché ormai il senso del film era già stato spiegato nel primo capitolo, quindi è stato difficile ricreare l’effetto sorpresa.

Blade Runner 2049: è una valanga d'amore servita col contagocce
Blade Runner 2049

In Blade Runner 2049. (Dennis Villeneuve, 2017) Ana de Armas interpreta Joi, un’intelligenza artificiale che aiuta Joe (Ryan Gosling), un agente di polizia. L’ambientazione è la stessa di Blade Runner del 1982, con la stessa divisione fra replicanti e umani.

Acque profonde, un thriller a tinte erotiche che appare vecchio fin dalla  prima scena, finendo con l'annoiare - MYmovies.it
Acque profonde- Deep Water

Acque Profonde- Deep Water, Adrian Lyme, 2022. Un thriller dal retrogusto erotico che unisce l’attrice cubana al bellone Ben Affleck. Si inizia a guardare il film per l’azzecata coppia di attori ma alla fine si rimane attaccati allo schermo per l’intrigo. Certo alcune situazioni potevano essere approfondite di più, ma va bene lo stesso.

La Top 3 dei migliori film di Robin Williams!

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La top 3 dei migliori film di Robin Williams da vedere per la prima volta o recuperare subito!

Robin Williams. Attore dallo straordinario talento e dalla spontanea comicità. Tutti lo ricordiamo per i suoi film più celebri, ma anche per la persona che era. Jumanji, La leggenda del Re Pescatore, Mrs. Doubtfire, e Una notte al museo sono solo alcuni dei film che ricordiamo del grande attore. Scomparso nel 2014 è ancora uno degli attori che continua a essere ricordato per la sua vita.

Ci sono però 3 film che secondo me lo rendono davvero immortale.

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Good morning Vietnam!

Good Morning Vietnam! – 1987, Barry Levinson. Durante la Guerra del Vietnam, il presentatore radiofonico Adrian Cronauer viene spedito in campo di guerra per rialzare il morale dei soldati. Questo film è secondo me una delle essenze dello spirito di Robin Williams. Scherzoso ma anche profondo, per i temi tratttati.

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Will Hunting Genio ribelle

Will Hunting – Genio ribelle– 1997, Gus Van Sant. Un giovane ribelle ( Matt Damon) è un genio. Riesce a risolvere una difficile equazione che i suoi coetanei all’università non riescono a risolvere. Cresciuto in una situazione difficile, piano piano riuscirà ad aprirsi con lo psicologo ( Robin Williams) che lo aiuterà a diventare una persona migliore. Robin Williams in questo film riesce a dare prova della sua tenerezza, esprimendo tramite il suo personaggio un disagio che è stato cicatrizzato con il tempo. Per questa magistrale interpretazione gli fu riconosciuto l’anno successivo il tanto ambito premio Oscar.

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Al di là dei sogni

Al di là dei sogni-1998, Vincent Ward. Uno dei film più romantici e strazianti di sempre. Chris e Annie sono insieme ai due figli, una famiglia innamorata e felice. La vita li metterà a dura prova, soprattutto Annie, che prima perderà ii due figli e successivamente anche il marito. Suicidansosi, andrà in una dimensione particolare che noi chiamiamo inferno, e Chris, anche lui nell’oltretomba sceglierà di cercarla, rischiando anche lui di rimanere intrappolato nell’oblio per l’eternità.

Una chicca? Robin Williams è pragonista di Mork e Mindy, un simpatico telefilm degli Anni 80.

I migliori film di Nicolas Cage secondo Nicolas Cage!

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La Top 5dei film di Nicolas Cage, in una lista stilata direttamente dall’attore da vedere per la prima volta o recuperare!

Nicolas Cage è un meme vivente. Meme che ormai riecheggia nell’internet da svariati anni. Talmente meme che ha stilato la sua classifica personale dei film di cui è stato protagonista. ntervistato in TV da The Late Show di Stephen Colbert, ha confessato la sua personale classifica, e ci sono titoli anche abbastanza recenti.

Pig - Il piano di Rob - Wikipedia
Nicolas Cage – Il piano di Rob

Inizierò con Pig – Il piano di Rob. È il mio film preferito, il migliore che abbia mai fatto. Adoro Mandy, il film diretto da Panos Cosmatos. Adoro Al di là della vita diretto da Martin Scorsese. Ho adorato Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans e poi Joe diretto da David Gordon Green.

Sicuramente non stupisce il fatto che Cage abbia evitato di citare i film più apprezzati e conosciuti dai suoi fan, che si hanno sbancato al botteghino, ma dal punto di vista della critica non hanno mai convinto. Ha tralasciato di citare anche Via da Las Vegas, film che nel 1996 gli ha fatto vincere il Premio Oscar come Miglior Attore.

Nel 2002 passa dietro la macchina da presa dirigendo Sonny, in cui interpreta anche un piccola cameo.

Forse non tutti sanno che il vero nome di Nicolas Cage è Nicolas Kim Coppola…che ci ricorda un ben più famoso regista. Ebbene si, Nicolas è il nipote del grande regista Francis Ford Coppola, ma ha deciso di cambiare nome per non essere troppo privilegiato nell’ambiente cinematografico.

Ottant'anni fa la storia del 'Mandolino del Capitano Corelli'. Che ne  pensano a Cefalonia? – Re-Movies
Nicolas Cage – Il Mandolino del Capitano Corelli

Certo è che la filmografia di Cage è veramente vasta quindi è difficile fare una lista dei suoi migliori film. Uno dei miei preferiti è sicuramente Il mandolino del Capitano Corelli (Madden,2001) una bellissima storia d’amore ambientata a Cefalonia durante la Seconda Guerra Mondiale. Molto bella perchè oltre ad essere un bel film d’amore ha anche delle chicche storiche che non mi sarei aspettata: e poi c’è anche Christian Bale, Penelope Cruz e Irene Papas!

Recentemente ha dato prova della sua bravura in Dream Scenario (Borgli,2023) una commedia nera che ha ricevuto il 91% di critiche positive su Rotten Tomatoes.

I migliori riferimenti artistici nei film!

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La Top 5 dei miei preferiti riferimenti artistici nei film, da recuperare assolutamente!

Ho studiato Arte per tutta la vita, e non ho ancora finito. Non ho il dono del disegno, ma quello dell’interpretazione. L’occhio è ben allenato nel ritrovare suggestivi richiami all’arte nella vita di tutti i giorni. Una distesa di tulipani perfettamente simmetrici mi riporta alla mente Wes Anderson, mentre il caotico Woody Allen mi riporta a Rothko. Insomma, l’arte di impara, ma prima di tutto si riconosce.

Spesso al cinema, comodamente seduta nelle poltrone mangiucchiando pop-corn, mi rendo conto che alcune inquadrature non sono nuove per me, ma come è possibile? Questa è una prima del film, non l’ho ancora visto…Eppure quel fotogramma, quella luce, quel campo di fiori gialli mi ricorda qualcosa…ecco ci sono! E’ Van Gogh!!

Big Fish e l'effetto essenzialmente secondario dell'Altro nella  narratologia dell'esistenza
Big Fish, Tim Burton 2003

E così mi sono detta, perchè non cercare tutti i riferimenti all’arte nei film? Alcuni sono palesi, altri un pochino più difficili da scovare, qualche essenza, qualche piccola cosa che ricorda un quadro. La Settima Arte prende spesso spunto da quadri per ricreare le scenografie o i costumi nei film, e questi sono le mie 5 citazione preferite! Ne conoscete altre?

1) Marie Antoinette, Sofia Coppola, 2006- Napoleone Bonaparte valica il San Bernardo

Il Conte Fersen, amore platonico dell’ultima Regina dei francesi, viene prontamente inviato in prima linea quando si copre l’affetto che c’è fra i due. Mentre Maria Antonietta di strugge d’amore negli immensi corridoi di Versailles, Fersen rischia la vita contro gli inglesi. E così come Napoleone viene ritratto in sella al suo cavallo con un mantello rosso, anche il soldato svedese nella pellicola del 2006 non pare da meno. Milena Canonero, costumista e vincitrice dell’Oscar per i migliori costumi proprio per questo film, rende la figura del Fersen autoritaria ma logorato dalla guerra.

La burla storica, che rende ancora più appetitoso questo confronto artistico è questa : Fersen, amante platonico di Maria Antonietta, viene proposto nel film della Coppola del 2006 nella stessa posa di colui che, dopo la caduta dell’Ancien Regime, e la fine della Rivoluzione Francese, prenderà il potere; Napoleone Bonaparte.

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Marie Antoinette 2006-Napoleone valica il San Bernardo 1801/5

2) Shutter Island, Martin Scorsese, 2010 – Il Bacio, Gustav Klimt 1907/1908

E vabbè, questo lo abbiamo riconosciuto tutti. Però è talmente bello che mi è davvero impossibile non citarlo in un articolo sui riferimenti artistici del cinema. Qui, la storia struggente della coppia protagonista, è arrivata ad un punto di non ritorno. Lo spettatore sa cosa è successo, ma no perché. La coppia è divisa, e il legame dell’altro rimane solo tramite la memoria. Una memoria che ritorna in un abbraccio struggente ma che svanisce al primo contatto. L’antitesi fra l’abbraccio infinito di Klimt riprodotto su tela stona con quello flebile e fugace sullo schermo. Lo rende però, ancora più intenso.

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Shutter Island, Scorsese 2010 – G.Klimt , Il bacio, 1907

3) Truman Show, Peter Weir, 1998 – Renè Magritte, Architecture au claire de lune, 1956.

The Truman Show. C’è poco da aggiungere. Jim Carrey interpreta Truman, un uomo intrappolato da tutta la vita in una vita che non è sua, completamente esposto al pubblico 24h su 24h, da tutta la vita. E non è un caso che per la scena finale in cui finalmente si libera dall’oppressione si sia ricorsi alla citazione Magritte. Il Surrealismo è la contrapposizione finale fra sogno e realtà, fra razionale e irrazionale, fra ordinario e fantastico, ed è davvero calzante, se si pensa che Truman dopo la sua vita costantemente controllata, riesca e superare il finto ‘realismo’ della sua vita, per iniziarne una nuova, attraversando una semplice porta azzurra.

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Truman Show 1998 Peter Weir – R. Magritte, Architecture au claire de lune 1956

4) Malèna, Giuseppe Tornatore,2000 – Georgette Magritte, R. Magritte 1934

La bellezza di Monica Bellucci non potrà mai offuscare del tutto Georgette Magritte , la modella e moglie del celebre e già citato Renè. Tornatore in questo caso cita il Surrealismo in un momento particolare del film, quando Malèna ormai arresa alle cattiverie del popolino, decide di riprendere in mano la sua vita. E inizia proprio da questa posa, ( minuto 3.27) un pò impacciata a causa della novità dell’essere, ma sicura delle sue azioni. Non è da sottovalutare anche la carica erotica del gesto dell’accensione della sigaretta, che nel quadro del caso è solo da immaginare.

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Malèna, Giuseppe Tornatore 2000 – Renè Magritte . Georgette Magritte 1934

5) Melancholia, Lars Von Trier 2011 – J.E. Millais, Ophelia, 1851

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Melancholia, Lars Von Trier, 2011- Ophelia, J.E. Millais, 1851

Nell’Amleto di Shakeperare Ofelia è amata dallo stesso, ma non riuscendo a sopportare il dolore per la perdita del padre e dell’amore ormai svanito di Amleto, decide di suicidarsi. Non come Justine, che interpretata da Kristen Dunst in Melancholia, è fresca di matrimonio ma già decide di ripudiare il marito ed evitarne qualsiasi contatto. L’immagine è quella dell’Ophelia di Millais immersa ormai senza vita nello stagno, circondata dai suoi amati fiori.

I migliori film di Tom Hanks secondo…Tom Hanks!

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I migliori film dell’attore secondo la sua personale esperienza, i film che ricorda con più affetto e i ruoli a lui più cari!

Tom Hanks è uno degli attori più conosciuti oggi, grazie alle sue tantissime e conosciutissime interpretazioni che rimarranno per sempre incollate al suo nome. Tutti abbiamo visto Forrest Gump ( 1994, Robert Zemeckis) e Cast Away ( 2001, Robert Zemeckis). Ma i film che hanno lanciato la carriera dell’attore sono ben altri.

Il due volte Premio Oscar (Miglior Attore 1994 e 1995) inizia negli Anni Ottanta con delle apparizioni in serie televisive come Happy Days, fino all’esordio cinematografico nel 1984 con Splash-Una sirena a Manhattan. Sarà negli Anni Novanta che inizierà a collaborare sul grande schermo con colleghi dalla già avviata carriera cinematografica e con registi già ampiamente apprezzati. Nel 1990 è accanto a Bruce Willis e Melanie Griffith ne ‘Il falò della vanità’, che nonostante i grandi nomi non riuscì a sbancare al botteghino.

Nel 1994 vince il suo primo Premio Oscar grazie alla toccante interpretazione di Andrew Beckett in ‘Philadelphia’ (1993 Jonathan Demme). Hanks interpreta un giovane e promettente avvocato licenziato dal suo prestigioso studio legale solo perchè malato di AIDS. La straziante performance di Tom Hanks è una delle sue più ricordate, e più famose. Insieme a Antonio Banderas e Denzel Washington si riporta sul grande schermo una storia vera di razzismo e omofobia, nella Boston degli anni Ottanta.

I migliori film di Tom Hanks

L’anno successivo vince il suo secondo Oscar grazie alla sua interpretazione in Forrest Gump. Successivamente ricordiamo i migliori film che l’attore ha interpretato, ma che a suo dire non sono quelli di cui si ricorda più. Collabora nel 1998 con Spieberg in ‘Salvate il soldato Ryan’, film che riceverà 11 candidature Oscar vincendone 5. Negli anni 2000 Cast Away, per cui è candidato agli Oscar per la sua quinta volta. ‘Prova a prendermi’ (2001, Spielberg) dove insieme a un giovanissimo Leonardo di Caprio racconterà la vera storia di Frank Abagnale.

Ricordato soprattutto per i più recenti ruoli di Robert Langdon ne ‘Il codice da Vinci (2006) Angeli e Demoni (2009) e Inferno (2016, Ron Howard) basati sui romanzi di Dan Brown, ha anche interpretato ruoli meno conosciuti, come il rifugiato iraniano Mehran Nasseri, bloccato all’aereoporto di Parigi per delle falle burocratiche sull’immigrazione.

Tom Hanks fa sognare i fan di Forrest Gump: svelato il nuovo film della  star con Zemeckis
Tom Hanks in Forrest Gump

Nel 2016 interpreta il ruolo del Capitano ‘Sully’ Sullenberger che nel 2009 con una manovra di emergenza salvò la vita a tutti i passeggeri, ad facendo atterrare l’aereo appena decollato sul fiume Hudson.

La sua ultima interpretazione risalente al 2022 in Elvis come il Colonnello Tom Parker gli costa la vincita di due Razzie Award come peggior attore non protagonista e peggior coppia insieme ad Austin Butler.

Tom hanks e austin butler nel film elvis - Dago fotogallery
Tom Hanks nei panni del Colonnello Parker in ‘Elvis’ 2022, insieme ad Austin Butler

“Non rivedo le mie interpretazioni, chi lo fa? Sarebbe pazzesco.” Ha dichiarato in un’intervista con ShortList. “Ho visto tutti i film una volta, ma non ho bisogno di rivederli perché non cambiano.” Così Tom Hanks ammette di non rivedere mai i suoi film ,perchè una volta visti, la trama non cambia. Ma ha anche elencato la sua Top 3 dei suoi migliori film, o almeno, quelli di cui si ricorda in modo più sincero.

1) Cloud Atlas (2012, Wachowsky) “Era la prima volta che giravo per un po’ in Germania ed ero circondato dalla storia” Rircorda Hanks in una intervista. “Il lavoro in sé è stato grandioso, facevamo parte di un grande gruppo di persone fantastiche che cercavano di fare il lavoro migliore e più duro possibile.” “Materiale come questo avrebbe potuto costituire un succulento viaggio cinematografico attraverso le epoche del cinema.”

2)Ragazze Vincenti (1992, Marshall) “Con questo ho potuto giocare a baseball per un’intera estate”. La storia di Jimmy Dugan, un ex giocatore di baseball alcolizzato che diventa allenatore di una squadra di baseball femminile. Mentre gli uomini erano impegnati sul fronte della Seconda Guerra Mondiale, le giocatrici riusciranno a superare le difficoltà personali e sfidare le aspettative della società dell’epoca.

3) Cast Away (2000, Zemeckis) è tra i suoi film preferiti. “Era pieno di avventure incredibili” ha spiegato. “Eravamo in mezzo all’oceano cercando di filmare. Alle Fiji e tutta la mia famiglia era con me. C’erano avventure ogni giorno.”

fonte: Esquire

La mia Top 5 film di Wes Anderson

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Una classifica dei migliori 5 film di Wes Anderson, da vedere o recuperare aggiornata al 2024!

Wes Anderson, all’anagrafe Wesley Wales Anderson, è ormai un regista mondialmente affermato. Complice il suo stile visivo vivace e distintivo e i suoi personaggi sempre eccentrici. Amato dalle bloggherine e dalle aestetich influencers, è ormai noto ai più per il suo stile cinematografico caratterizzato dalla prospettiva centrale, dal profondo uso della geometria dello zoom veloce e in qualche caso all’uso del rallentatore. Nei dialoghi fra i vari personaggi è ricorrente l’uso della panoramica ” a schiaffo”, poco utilizzata nel cinema perché complessa e ritenuta innaturale, ma che grazie all’uso della telecamera posizionata su un carrello mobile, permette di avvicinarsi e allontanarsi dal soggetto rimanendo con una prospettiva centrata.

La fotografia di Anderson è estremamente curata, ne è diventata infatti una delle caratteristiche stiliste del regista. Colori pastello, monocromo vividi e raramente il bianco e nero sono, insieme alla prospettiva geometrica, la firma del regista texano.

La firma stilistica del regista è facilmente riconoscibile sin da pochi fotogrammi, come dalle primissime scene. Prendiamo ad esempio “Grand Hotel Budapest” un film intramontabile e non possibile da ricreare in nessuna versione se non quella originale. Icolori, le inquadrature e l’humor spiazzante rendono il film una chicca cinematografica.

Recensione di “Past Lives”, il film candidato come miglior film e miglior sceneggiatura originale agli Oscar

Ho visto tutti i film di Wes Anderson, e sono quindi pronta a stilare la mia personale classifica dei 5 migliori film, scaletta prettamente personale, che tiene conto di tutto ciò che caratterizza il film, cast, colonna sonora, fotografia e quant’altro. Non arrabbiatevi con me se non siete d’accordo, potete fare anche voi la vostra scaletta, ma ricordiamo, che questa è quella definitiva.

5) L’Isola dei Cani (2018)

L'isola dei cani - Sentieri Del Cinema
L’Isola dei cani

Film d’animazione interamente girato in stop motion. Siamo nel Giappone del 2038, quando un influenza canina la nazione e tutti i cani vengono spediti in quarantena su un’isola di rifiuti . Fra di loro c’è anche Spots, il cane del figlio adottivo del Sindaco, uomo dietro la legge sulla quarantena dei cani. Il ragazzo decide di ritrovare a tutti i costi il suo cane, e per questo scappa dalla città per ritrovarsi sull’isola dei cani, dove incontrerà un gruppo di randagi che lo aiuteranno. Dopo varie peripezie tutto torna alla normalità e la pandemia viene sconfitta dalla scienza. I cani sono riammessi sulla terraferma, così da ricongiungersi con i padroni. Nonostante sia un film in stop motion, Wes Anderson utilizza tutta la sua cifra stilistica nel film, rendendolo unico.

4) Fantastic Mr. Fox ( 2009)

Fantastic Mr. Fox, recensione del primo lavoro in stop-motion di Wes  Anderson | CiakClub.it
Fantastic Mr.Fox

Ultimo film che ho visto di Wes Anderson. Fantastic Mr. Fox è il primo film di animazione di Wes Anderson, ma nonostante questo è carico di livelli di lettura. Come i rapporti amorosi cambiano con il tempo, quanto una persona può effettivamente cambiare per amore, ma non per ultimo, la critica sociale alle caste. Il film è tratto dal libro di Roald Dahl , “Furbo, il Signor Volpe”, del 1970.

3) Grand Budapest Hotel (2014)

Grand Budapest Hotel (2014) | MUBI
The Grand Budapest Hotel

Film d’apertura della 64esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, acclamato dalla giuria e vincitore del Gran Premio della giuria. Vincitore anche di quattro Oscar come Migliore scenografia Adam Stockhausen e Anna Pinnock, migliore trucco a Frances Hannon e Mark Coulier, miglior colonna sonora a Alexandre Desplat e dulcis in fundo : migliori costumi alla già plurispremiata Oscar Milena Canonero. Grand Budapest Hotel narra le avventure di Gustave H., concierge di un elegantissimo hotel europeo negli anni ’30 del 900, e di Zero Moustafa. Insieme si trovano coinvolti in una serie di stravaganti avventure, intrighi familiari e anche un omicidio. Il film mescola humor, stile visivo firma di Anderson, e personaggi eccentrici, creando un film davvero unico nel suo genere. Anche per questo film Wes Anderson ha tratto ispirazione da un libro degli anni 40 dello storico Stefan Zweig.

2) Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004)

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Le Avventure acquatiche di Steve Zissou

La trama segue le avventure di Steve Zissou, un famoso oceanografo e documentarista che cerca vendetta contro il misterioso squalo giaguaro che ha ucciso il suo migliore amico e collaboratore. Con l’aiuto di un equipaggio colorato e variegato, Zissou intraprende un viaggio epico attraverso l’oceano, affrontando ostacoli e situazioni bizzarre lungo il cammino. Il film mescola elementi di commedia, dramma e avventura caratterizzato sempre dallo stile visivo caratteristico del regista. Commovente, attraversa vari livelli emotivi, dal comico al profondo. Degna di nota è sicuramente la colonna sonora, che spesso introduce brani di David Bowie, mentre per gli altri film Anderson ha utilizzato spesso musica degli anni 40/50 del 1900. Il personaggio di Steve Zissou è un palese richiamo al documentarista e oceanografico Jacques-Yves Cousteau, a cui il film è omaggio.

Il particolare più evidente? Le riprese a pelo dell’acqua e il berretto rosso dei personaggi. Fra tutti i film del regista texano, questo è forse uno dei meno conosciuti, per questo, è assolutamente necessario guardarlo.

1) I Tenenbaum (2001)

The Royal Tenenbaums - Metacritic

La storia ruota attorno alla famiglia Tenenbaum, composta da genitori strani e tre figli straordinariamente talentuosi. Il patriarca Royal Tenenbaum, interpretato da Gene Hackman, viene cacciato di casa dalla moglie Etheline dopo vari e ripetuti tradimenti. Decide di riconnettersi con la sua famiglia fingendo di avere un cancro in fase terminale. La storia analizza i conflitti, le tensioni e le dinamiche familiari dei Tenenbaum mentre cercano di affrontare le loro relazioni turbolente e le proprie aspettative insoddisfatte. Owen Wilson ha co-scenaggiato il film; Wilson e Anderson infatti, sono amici di college, in quanto sin sono conosciuti nell’adolescenza nel college del Texas. The Royal Tenenbaum è il primo successo di Wes Anderson, diventato in poco tempo un cult e uno dei film più apprezzati del regista.

Five Nights at Freddy’s: il creatore reagisce al successo del film

Five Night at Freddys

Dopo il successo del film di Five Nights at Freddy’s, ecco la reazione del creatore del videogioco Scott Cawthon

Non è un segreto che Five Nights at Freddy’s stia andando inaspettatamente bene. Dopo aver infranto numerosi record al botteghino, il film ha avuto anche il più grande debutto sul servizio di streaming Peacock, in soli cinque giorni.

Ora, il creatore di videogiochi Scott Cawthon ha risposto al successo travolgente del film. Cawthon scrive su Reddit:

Grazie a tutti per aver reso il weekend di apertura un così grande successo. Questa cosa va al di là di ogni immaginazione. Leggo i commenti e le critiche, quindi, anche se sono felice che la maggior parte delle persone si sia divertita al cinema, sto sicuramente prestando attenzione e volevo che lo sapeste tutti.

Il film di FNAF si basa su un gioco del 2014, in cui vediamo il giocatore prendere il controllo di Mike Schmidt, la nuova guardia di sicurezza notturna del Freddy Fazbear’s Pizza, che deve sopravvivere al turno mentre personaggi animatronici omicidi vagano per il ristorante.

Cawthon ha inoltre dichiarato:

Se ricordate, avevo programmato di andare in incognito con gli occhiali (e la barba) e di partecipare a diverse proiezioni […] Nessuno mi ha riconosciuto, come previsto, ma ho avuto degli incontri divertenti. […] Giovedì sono andato alla prima rappresentazione alle 14:00. Non c’erano molte persone. Ma poco prima che il film iniziasse, entrarono un ragazzo e una ragazza adolescenti. La ragazza era vestita da Toy Chica e si sedettero proprio accanto a me. Era ovviamente una super fan (lui non tanto), e l’ho sentita dire mentre entrava: “E se Scott Cawthon fosse qui?” Pochi secondi dopo, dopo essersi seduti, l’ho sentita sussurrare: “Sembra Scott Cawthon”, gesticolandomi. Lui mi guardò e poi le sussurrò: “Cara, è vecchio”. A questo proposito dico: due cose possono essere vere allo stesso tempo.

Successivamente, gli incontri con i super fan sono diventati sempre più imbarazzanti e ha aggiunto:

Più tardi quel giorno sono andato a un altro spettacolo e cinque super fan sono venuti e si sono seduti proprio accanto a me […] Dico che erano super fan perché erano tutti in costume. Si sono seduti accanto a me, parlando tra loro per qualche minuto, poi si sono tutti alzati con nonchalance, si sono spostati di qualche posto lontano da me e si sono seduti di nuovo. Giuro che mi metto il deodorante…forse non abbastanza?

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A questa sono seguite altre dichiarazioni come:

Lo spettacolo di venerdì sera è stato il migliore. Era una folla gremita e ho potuto sentire tutti esultare e applaudire. È stato molto divertente. A un certo punto mi sono alzato per andare in bagno e sono passato davanti a un gruppo di adolescenti in prima fila. Uno di loro ha detto: “Ehi, papà” – non era mio figlio, ovviamente – e ho risposto: “Ehi, figliolo”. Quindi da qualche parte là fuori ho un nuovo “figlio onorario”.

Sono poi andato a un’altra proiezione sabato sera. Indossavo una maglietta di Security Breach. Ero in fila dietro una giovane donna con un cappello alla Freddy in attesa di popcorn e drink, e lei si è girata, mi ha guardato e ha detto semplicemente: “Mi piace la maglietta!”. Questo ha reso la mia serata migliore.

Il sito IGN ha recensito Five Nights at Freddy’s con un 4/10, dichiarando che Scott Cawthon ha sì contribuito a produrre l’adattamento cinematografico del suo fenomeno videoludico, ma semplicemente espandendo la premessa del gioco con un eccesso di melodramma sui personaggi. Abbiamo finalmente appreso il tragico retroscena della guardia di sicurezza Mike Schmidt!

È quindi un film che si basa sulla voglia di dare ai fan più fedeli ulteriori approfondimenti sulla trama che circonda il gameplay.

Fonte: IGN

Barbie: il film verrà finalmente rilasciato in versione digitale

Barbie margot robbie

Il blockbuster Barbie arriverà in digitale il 12 settembre. Potremo presto goderci Barbieland nel comfort del nostro divano.

La Warner Bros. Picture ha annunciato che il film sarà presto sulle piattaforme streaming. Secondo quanto riferito, il film sarebbe dovuto uscire su Prime Video oggi, 5 settembre, ma Warner Bros. non ha dato alcuna conferma ufficiale fino ad ora, quando hanno confermato la data per la premiere alla prossima settimana.

Barbie sarà disponibile in digitale per i possessori premium o per il noleggio di 48 ore sulle piattaforme digitali partecipanti. Barbie è stato un enorme successo sin dal suo debutto il 21 luglio, con i suoi incassi al botteghino globali che hanno reso la regista Greta Gerwig la prima regista donna a superare la soglia del miliardo di dollari.

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Il film vede protagonista Margot Robbie nei panni di Barbie Stereotipo, una Barbie che si dirige nel mondo reale per scoprire le gioie e i pericoli dell’essere umano. A lei si uniscono America Ferrera, Ariana Greenblatt, Connor Swindells, Will Ferrell che interpreta il CEO di Mattel e Ryan Gosling nei panni di Ken.

Barbie ha ricevuto moltissime recensioni positive dalla critica. Il sito IGN ha dato al film un 9 su 10, definendolo “un’esplorazione magistrale della femminilità e delle pressioni della perfezione”.

Seguiteci per altri aggiornamenti riguardanti il cinema e la cultura pop.

Fonte: IGN

Barbie di Greta Gerwig: quasi un miliardo di dollari al botteghino

Margot Robbie Barbie

In sole poche settimane dall’uscita, il film Barbie raggiunge il record al botteghino ottenendo quasi un miliardo di dollari.

Barbie è una delle più grandi storie di successo al botteghino degli ultimi anni e continua a consolidare il suo record nella terza settimana nei cinema. Durante il weekend, Barbie ha quasi superato i 100 milioni di dollari nel secondo fine settimana di fila. Negli USA, il blockbuster di Greta Gerwig ha totalizzato 93 milioni di dollari, contribuendo ad un incasso totale di quasi 775 milioni in meno di due settimane.

Non passerà molto tempo prima che Barbie raggiunga l’ambito traguardo del miliardo di dollari.

Finora nel 2023, solo un altro film ha varcato la soglia del miliardo di dollari, ed è stato The Super Mario Bros. Movie che Illumination e Universal hanno pubblicato all’inizio dell’anno. Secondo The Hollywood Reporter, Barbie dovrebbe superare il record quando concluderà il suo terzo fine settimana al botteghino.

Il successo di Barbie non ha eguali, soprattutto considerando che è uscito insieme a Oppenheimer di Christopher Nolan. Questa settimana, il film supererà Wonder Woman diretto da Patty Jenkins, che ha guadagnato 822 milioni di dollari nel 2017. Ciò renderà Barbie il film con il maggior incasso mai diretto da una donna e c’è la possibilità che finisca per diventare il film con i maggiori guadagni in tutto il 2023.

Ad oggi, solo 52 film nella storia dell’intrattenimento hanno incassato più di 1 miliardo di dollari al botteghino globale. Che il film sulla bambola Mattel diretto dalla Gerwig possa essere il numero 53?

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Ken e Barbie
Ken e Barbie

Possibilità sul sequel di Barbie

Con questo successo sono ovviamente arrivati rumors su un potenziale sequel di Barbie. Il CEO della Mattel ha parlato di un’ipotetica costruzione di un universo basato sul marchio, in quanto oltre alla figura della bambola principale c’è una famiglia di diversi elementi. È quindi un marchio molto ampio e molto elastico, in termini di opportunità.

Mentre Mattel e Warner Bros. potrebbero essere entusiasti di un secondo film di Barbie, la regista e co-sceneggiatrice Greta Gerwig non ha idee o piani per un seguito. La regista dichiara in un’intervista al New York Times:

In questo momento è tutto quello che ho […] Mi sento così alla fine di ogni film, come se non potessi mai avere un’altra idea […] Non vorrei schiacciare i sogni di nessun altro ma per me, in questo momento, io sono totalmente zero.

In Barbie, vivere in Barbie Land significa essere un essere perfetto in un posto perfetto. A meno che tu non abbia una completa crisi esistenziale, oppure che tu sia un Ken.

Fonte: Comicbook

[Recensione] Barbie: la realtà non è così perfetta come sembra

Barbie movie

La pellicola Barbie – firmata Greta Gerwig – ci mostra il lato nascosto e fragile della famosa icona dai capelli d’oro.

Numeri da record in soli due giorni per l’uscita al cinema di Barbie, il nuovo film di Greta Gerwig – uscito al cinema il 20 luglio in Italia – che riesce ad ottenere 22.3 milioni di dollari con le anteprime negli USA.

In questo film il cast stellare composto da Margot Robbie (Barbie stereotipo), Ryan Gosling (Ken stereotipo), America Ferrera (Gloria) e tanti altri, ci accompagna in una comica avventura alla ricerca dell’identità di Barbie nel mondo reale.

Tuttavia, oltre le stelle e il mondo perfetto dai colori pastello di Barbieland ideato dalla Gerwig c’è molto più di ciò che possiamo pensare.

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frame del film Barbie

La trama – Attenzione spoiler!

Dopo un’esaustiva introduzione ispirata dal film di Kubrick, 2001: Odissea nello Spazio, veniamo catapultati nel mondo rosa e utopico di Barbieland. Qui risiede una società matriarcale dove le donne sono tutte di successo, sicure di sè e ricoprono posizioni lavorative di grosso calibro. La realtà utopica della terra delle bambole subisce un cambiamento radicale quando la nostra protagonista viene colpita da pensieri intrusivi sulla sua mortalità.

La sua routine, una volta perfetta, viene stravolta, insieme al suo corpo, che inizia a cambiare, e che presenta sempre più imperfezioni. Dopo un incontro con Barbie stramba (Kate McKinnon) – una barbie emarginata – comprende che per curare il suo problema è costretta andare nel mondo reale.

Qui la nostra Barbie stereotipo, affronta tutte le difficoltà del mondo umano. Nel suo viaggio incontra i CEO della Mattel, che cercano di catturarla, e la sua proprietaria Gloria. La donna ha trasferito inavvertitamente le sue preoccupazioni sulla bambola durante una crisi d’identità.

Nel frattempo, Ken stereotipo, che si ritrova nel mondo reale insieme a barbie dopo essersi nascosto nella sua decappottabile, viene a conoscenza del patriarcato e per la prima volta sente di essere importante. Tornato a Barbieland inizia a convertire tutti i Ken al sistema patriarcale, prendendo il sopravvento sulle Barbie e sul loro mondo.

Una volta tornata a Barbieland, portando con sé Gloria e la figlia adolescente Sasha – che in primo luogo disprezzava le Barbie per aver incoraggiato uno standard di bellezza irrealistico – per convincere Ken a riportare tutto all’ordine iniziale.

Quando Ken per la prima volta snobba Barbie questa si rivolge a Barbie stramba per attuare un piano. Insieme alle altre Barbie, manipolano i Ken e mettendoli l’uno contro l’altra si riprendono lentamente il loro potere.

Per la prima volta, Barbie e Ken stereotipo si confrontano, ammettendo i propri fallimenti e Barbie spinge Ken ad acquisire una propria identità. La nostra Barbie stereotipo ora si ritrova senza uno scopo, e con l’aiuto del fantasma di Ruth Handler – co-fondatrice della Mattel – decide di diventare umana e tornare nel mondo reale, chiamandosi come l’originale ispirazione della bambola Barbara Handler.

Barbie

La fragilità umana in una realtà perfettamente imperfetta

Dietro i colori pastello, il rosa shocking e l’apparente perfezione si nasconde molto più di ciò che pensiamo. Il film, scritto da Greta Gerwig e Noah Baumbach, è in realtà un’attenta visione della società odierna. Oltre il sottile strato di ironia e stereotipi si nasconde una forte critica verso la mascolinità tossica e l’inseguimento di canoni di bellezza impossibili.

La giovane Sasha, figlia di Gloria – la proprietaria della Barbie stereotipo – non manca infatti di criticare la bellissima bambola bionda per essere un modello sbagliato per le giovani donne, incoraggiando degli standard di bellezza impossibili e il consumismo superficiale. Barbie quindi, colpita da queste parole viene disillusa, essendo il suo scopo quello di aiutare le giovani donne a diventare forti e indipendenti.

Prendendo invece in esame Ken, la bambola dopo essersi abituato al modello patriarcale, cerca di nascondere la sua insicurezza e la sua fragilità, ammettendo però poi di sentirsi inutile e di non avere un’identità senza la propria Barbie, cosa che ha colpito tutti gli altri Ken e li ha portati a “sottomettere” le altre bambole. Così la nostra protagonista cerca in tutti i modi di incoraggiarlo a trovare una propria strada e un proprio scopo. Tuttavia, si renderà presto conto di essere lei stessa a non avere più uno scopo. Così, insieme a Ruth Handler, ci farà riflettere su quanto sia bello essere semplicemente esseri umani in una realtà perfettamente imperfetta.

Dune 2: possibili ritardi a causa degli scioperi in corso

Dune film

La data di uscita di Dune 2 potrebbe slittare a novembre 2023 a causa degli scioperi in corso di attori e scrittori.

Secondo Variety, Warner Bros. sta “fortemente considerando” di spostare la data di uscita di Dune 2 all’anno prossimo.

L’uscita del film è attualmente prevista per il 3 novembre e la Warner Bros. non l’ha ancora ufficialmente spostata. Ma tre fonti hanno detto a Variety che la compagnia cinematografica sta valutando la possibilità di ritardare il film.

Warner Bros. e Legendary Entertainment stanno producendo il film insieme ed entrambe le parti devono concordare un rinvio e una nuova data. Un’altra fonte ha dichiarato invece che Dune 2 è ancora sulla buona strada per Novembre.

Sembra che inoltre siano coinvolti nei ritardi altri film in uscita della Warner Bros., tra cui Aquaman e The Lost Kingdom.

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Dune Timothee Chalamet
Timothée Chalamet nel film Dune

Per quanto riguarda Dune 2, il film è costellato da nomi di grandi star come Timothée Chalamet, Zendaya, Javier Bardem e Florence Pugh, ai quali è stato proibito di fare promozione durante gli scioperi.

Dall’uscita nel 2021, dune ha vinto sei Academy Awards e ha incassato più di 400 miliioni di dollari al botteghino, nonostante sia uscito sia nelle sale che su HBO Max, a causa della pandemia.

Gli scrittori hollywoodiani sono in sciopero da maggio, mentre gli attori hanno iniziato a scioperare dal 13 luglio, entrambi cercando delle paghe più oneste e una protezione contro l’ascesa dell’intelligenza artificiale.

Fonte: GameSpot

Captain America 4: il titolo è stato modificato

Anthony Mackie Captain America

La star Anthony Mackie ha rivelato che il titolo del film di Captain America 4 dei Marvel Studios è stato modificato.

Anthony Mackie – conosciuto per il ruolo di Falcon nei film del MCU – ha recentemente rivelato in un post Instagram che il film di Captain America 4 avrà un nuovo titolo. Il nuovo prodotto Marvel, annunciato in precedenza come Captain America: New World Order, ora si chiama Captain America: Brave New World. Mackie conferma questo cambio di nome attraverso una foto in cui lo si vede parlare con la co-star Harrison Ford. L’attore attualmente sta sostituendo il defunto William Hurt nel ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Mackie scrive in un post Instagram:

Quando Harrison Ford ti dice come dare calci dovresti solo guardare e ascoltare! LoL… Grazie per la saggezza sul set e per le risate amico mio! Non vedo l’ora di farlo ancora… Captain America: Brave New World dei Marvel Studios nelle sale il 3 maggio 2024.

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Anthony Mackie rivela il nuovo titolo di Captain America tramite un post di Instagram
Anthony Mackie rivela il nuovo titolo di Captain America tramite un post di Instagram

Il nuovo titolo di Captain America 4

I Marvel Studios non hanno spiegato il perché del cambio del titolo. Alcuni hanno criticato la scelta del titolo Captain America: New World Order per la sua associazione con una teoria complottista, spesso considerata antisemita. Poco si sa della trama del film, ma il vero intento del titolo potrebbe essere un riferimento a un’organizzazione di cattivi dei fumetti Marvel chiamata New World Order. Organizzazione che viene inoltre guidata da Teschio Rosso, l’arcinemico del predecessore del Captain America di Sam Wilson, Steve Rogers.

Non ci sono invece riferimenti immediati ai fumetti di Captain America nel nuovo titolo “Brave New World”. Il riferimento più vicino potrebbe essere Secret Empire: Brave New World, una miniserie che la Marvel Comics ha pubblicato come parte del più ampio crossover Secret Empire, uscito nel 2017. Questa miniserie manipola la realtà del primo Captain America (Steve Rogers) rendendolo un agente dormiente dell’organizzazione Hydra, che ha conquistato gli Stati Uniti e modificato il mondo a sua immagine e somiglianza diventando Hydra Supreme.

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Captain America: Brave New World – Cast e data di rilascio

In questo nuovo film di Captain America vedremo Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson (Captain America), Harrison Ford nel ruolo di Thaddeus Ross, Carl Lumbly come Isaiah Bradley, Danny Ramirez nel ruolo di Joaquin Torres e Tim Blake Nelson come il Dr. Samuel Sterns., riprendendo il suo vecchio ruolo dal film L’incredibile Hulk del 2008. L’attrice Shira Haas farà il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe con il personaggio di Sabra.

Captain America: Brave New World è diretto da Julius Onah e uscirà nelle sale il 3 maggio 2024. Attendiamo con ansia sviluppi sul nuovo film del capitano firmato Marvel.

Fonte: ComicBook