Ryan Gosling ha spiegato che non accetta più ruoli “dark” perché deve considerare “ciò che sarà meglio” per la sua famiglia.
Ryan Gosling, che condivide due figlie con la sua compagna di lunga data Eva Mendes, ha dichiarato al Wall Street Journal (via Variety) che se le persone hanno notato un cambiamento nella sua carriera di attore negli ultimi anni, vuole che sappiano che si tratta di una scelta consapevole perché sta optando per ruoli più leggeri in modo da poter essere più presente con la sua famiglia a casa.
“Le decisioni che prendo, le prendo con Eva e le prendiamo pensando alla nostra famiglia.”
Gosling è uscito dalla sua scatola (di giocattoli) per recitare in Barbie di Greta Gerwig l’anno scorso, ma la sua storia di attore dimostra che non è solo Ken. Ha recitato anche nei ruoli di uno stuntman trasformatosi in autista in fuga nel violento thriller Drive di Nicolas Winding Refn, di un misterioso motociclista nel dramma criminale del 2012 The Place Beyond the Pines e di un detective che beve alcolici nella commedia neo-noir The Nice Guys, tutti classificati come R dalla MPA (Motion Picture Association).
L’attore ha sottolineato che il suo passaggio a ruoli più leggeri è avvenuto nel 2016, quando ha firmato per recitare al fianco di Emma Stone nella stravaganza musicale La La Land.
“È stato come dire: ‘Oh, sarà divertente anche per loro, perché anche se non vengono sul set, ci esercitiamo al pianoforte ogni giorno o balliamo o cantiamo’”, ha detto Gosling dei suoi ruoli negli ultimi anni. “Il loro interesse per Barbie e il loro disinteresse per Ken è stata un’ispirazione. Pensavo che stessero già facendo dei filmini sulle loro Barbie, quindi il fatto che anch’io andassi a lavorare per farne uno, ci ha fatto sentire allineati”.
Ecco una dozzina di Easter Egg presenti nel film “Barbie” di Greta Gerwig che rimandano alla storia della Mattel e ad altri film!
Il nuovo film di successo di Greta Gerwig, Barbie, contiene numerosi riferimenti a giocattoli della Mattel e Easter Egg. L’attesissimo film ha ottenuto ben 337 milioni di dollari al botteghino globale solo nei pochi giorni di apertura, in un anno tormentato da flop al botteghino e da delusioni di franchising.
Il clamore collettivo per il fenomeno di “Barbenheimer” ha portato a performance massicce per entrambi i film, con Barbie che segna il primo capitolo dell’imminente franchise cinematografico della Mattel.
Poiché la Mattel opera da decenni nella vendita di giocattoli per bambini, il suo arsenale di proprietà intellettuali è estremamente vasto e le consente di pianificare una serie di film basati sui suoi amati prodotti.
12. Happy Family Midge
Uno dei riferimenti ad alcuni dei giocattoli Mattel più controversi della storia è Midge. Midge è una Barbie incinta con lunghi capelli rossi e un vestito viola, il cui giocattolo suscito numerose polemiche.
Midge infatti non solo rappresentava una donna fortemente incinta, ma il suo stomaco poteva essere rimosso per estrarre il bambino contenuto al suo interno.
Il giocattolo venne ritirato dal mercato per poi venire reintrodotto nel 2013 senza segni di gravidanza. Nel film, Midge è interpretata da Emerald Fennel.
11. Growing Up Skipper
Un’altra controversa Barbie a cui si fa riferimento nel film è Growing Up Skipper. Uscita negli anni ’70, il concetto della bambola era che Skipper passava dall’essere una bambina ad un’adolescente tramite un meccanismo che la faceva diventare più alta e le ingrandiva il seno.
Nel film, Gloria (America Ferrara) possedeva una Growing Up Skipper da bambina (interpretata nel film da Hannah Khalique-Brown), il che è una rarità se si considera che la bambola ebbe vita breve prima di essere sostituita da modelli aggiornati.
10. Teen Talk Barbie
Un’altra versione della bambola che compare nel film Barbie è Teen Talk Barbie. Essa era dotata di una scatola vocale programmata per pronunciare pochi messaggi preregistrati.
La bambola è stata messa in commercio nel 1992, ma alla fine è stata dismessa dopo che una delle sue battute “Le lezioni di matematica sono difficili!” ha suscitato polemiche tra i genitori.
Nel film, Barbie Teen Talk fa una breve apparizione sullo schermo ed è interpretata da Marisa Abela, anche se non pronuncia uno dei suoi messaggi preregistrati.
9. Barbie Video Girl
L’apparizione di Barbie Video Girl nel film si prende in giro da sola, quando la Barbie, interpretata da Mette Narrative, mette in discussione il suo design.
La bambola aveva una telecamera incorporata nella collana che poteva registrare fino a 30 minuti di video ed una telecamera sulla schiena. E’ stata dismessa per aver suscitato polemiche tra i genitori che non gradivano che i loro figli avessero accesso a una funzione di registrazione video.
8. Sugar Daddy Ken
La bambola Sugar Daddy Ken viene compare brevemente sullo schermo nel film di Barbie ed è interpretata da Rob Brydon. La bambola è una versione più vecchia di Ken, dotata di un caratteristico blazer verde brillante e di un piccolo cane al guinzaglio come accessorio.
Nel film si scherza sul fatto che il cane si chiami Sugar, rendendo il personaggio letteralmente il papà e il padrone di Sugar, anche se tutti sanno quale fosse l’intenzione originaria della Mattel quando pubblicò la bambola per il 50° anniversario di Barbie.
7. Earring Magic Ken
Interpretato da Tom Stourton nel film Barbie, Earring Magic Ken appare brevemente insieme all’altra bambola Ken fuori produzione, Sugar Daddy.
Earring Magic Ken è stato il tentativo della Mattel di rendere di nuovo popolare la bambola Ken negli anni ’90, incorporando influenze più moderne nell’estetica generale della bambola.
Le influenze scelte, tuttavia, vennero prese nel corso di rave frequentati da molti giovani che facevano parte della comunità LGBTQIA+, come il singolo orecchino a sinistra e la collana che rappresenta quello che forse i designer della Mattel non sapevano essere un accessorio sessuale, o forse semplicemente non si resero conto del possibile malinteso.
Bastò tuttavia che qualcuno se ne rendesse conto perché il giocattolo divenisse uno dei Ken più popolari mai prodotti.
6. Allan
Ecco un’altra bambola controversa che venne creata per espandere il mondo di Ken dandogli un migliore amico. Allan era destinato a fare coppia con Midge, formando così una coppia di amici per Barbie e Ken, tuttavia venne ritirato dal mercato negli anni Sessanta.
Allan è interpretato in modo esilarante nel film da Michael Cera, a cui viene spesso fatto notare come lui sia una bambola che esiste nell’ombra delle altre.
5. Tanner
Nel film compare anche uno dei cani giocattolo di Barbie, Tanner. Il giocattolo vero e proprio era in grado di mangiare e fare la cacca, il che lo rende una delle aggiunte più memorabili alla linea di giocattoli Mattel.
Tanner aveva anche la sua paletta per la cacca, che divenne uno degli accessori più umili di Barbie. Alla fine Tanner è stato sostituito da Taffy nel ruolo di cane di Barbie, ma ha lasciato una forte impronta su chi possedeva Barbie negli anni 2000.
4. Kubrick
Barbie contiene numerosi riferimenti a Stanley Kubrick, in particolare nella sequenza di apertura, che è una diretta parodia di 2001: Odissea nello spazio.
La leggendaria sequenza “L’alba dell’uomo” viene aggiornata in chiave femminista utilizzando lo stesso approccio per rappresentare l’alba di Barbie.
3. Matrix
L’iconica scena “pillola rossa/pillola blu” di Matrix viene citata in Barbie con un’esilarante interpretazione che coinvolge due calzature. Barbie Stramba (Kate McKinnon) dà a Barbie la possibilità di scegliere se indossare il tacco alto rosa e tornare nel mondo che conosceva o provare le Birkenstock e scoprire la verità.
È un momento divertente del film che rappresenta il tema e le pressioni del conformismo attraverso il materialismo e le apparenze.
2. Il mago di Oz
Nel film, Barbie segue una strada rosa per lasciare Barbieland e andare nel “mondo reale” a Los Angeles. Il concetto ricorda molto la “Yellow Brick Road” percorsa da Dorothy per arrivare alla città di Smeraldo.
1. Ruth Handler
Ruth Handler, la prima presidente della Mattel e inventrice della bambola Barbie, è interpretata sullo schermo da Rhea Perlman.
Sebbene la vera Handler sia morta nel 2002, Barbie ha potuto incontrare il suo fantasma nel film e ricevere da lei alcuni consigli per trovare il proprio scopo e la propria identità. In Barbie, Ruth spiega che il nome della bambola è stato ispirato dal nome di sua figlia, Barbara, il che corrisponde al vero.
La pellicola Barbie – firmata Greta Gerwig – ci mostra il lato nascosto e fragile della famosa icona dai capelli d’oro.
Numeri da record in soli due giorni per l’uscita al cinema di Barbie, il nuovo film di Greta Gerwig – uscito al cinema il 20 luglio in Italia – che riesce ad ottenere 22.3 milioni di dollari con le anteprime negli USA.
In questo film il cast stellare composto da Margot Robbie (Barbie stereotipo), Ryan Gosling (Ken stereotipo), America Ferrera (Gloria) e tanti altri, ci accompagna in una comica avventura alla ricerca dell’identità di Barbie nel mondo reale.
Tuttavia, oltre le stelle e il mondo perfetto dai colori pastello di Barbieland ideato dalla Gerwig c’è molto più di ciò che possiamo pensare.
Dopo un’esaustiva introduzione ispirata dal film di Kubrick, 2001: Odissea nello Spazio, veniamo catapultati nel mondo rosa e utopico di Barbieland. Qui risiede una società matriarcale dove le donne sono tutte di successo, sicure di sè e ricoprono posizioni lavorative di grosso calibro. La realtà utopica della terra delle bambole subisce un cambiamento radicale quando la nostra protagonista viene colpita da pensieri intrusivi sulla sua mortalità.
La sua routine, una volta perfetta, viene stravolta, insieme al suo corpo, che inizia a cambiare, e che presenta sempre più imperfezioni. Dopo un incontro con Barbie stramba (Kate McKinnon) – una barbie emarginata – comprende che per curare il suo problema è costretta andare nel mondo reale.
Qui la nostra Barbie stereotipo, affronta tutte le difficoltà del mondo umano. Nel suo viaggio incontra i CEO della Mattel, che cercano di catturarla, e la sua proprietaria Gloria. La donna ha trasferito inavvertitamente le sue preoccupazioni sulla bambola durante una crisi d’identità.
Nel frattempo, Ken stereotipo, che si ritrova nel mondo reale insieme a barbie dopo essersi nascosto nella sua decappottabile, viene a conoscenza del patriarcato e per la prima volta sente di essere importante. Tornato a Barbieland inizia a convertire tutti i Ken al sistema patriarcale, prendendo il sopravvento sulle Barbie e sul loro mondo.
Una volta tornata a Barbieland, portando con sé Gloria e la figlia adolescente Sasha – che in primo luogo disprezzava le Barbie per aver incoraggiato uno standard di bellezza irrealistico – per convincere Ken a riportare tutto all’ordine iniziale.
Quando Ken per la prima volta snobba Barbie questa si rivolge a Barbie stramba per attuare un piano. Insieme alle altre Barbie, manipolano i Ken e mettendoli l’uno contro l’altra si riprendono lentamente il loro potere.
Per la prima volta, Barbie e Ken stereotipo si confrontano, ammettendo i propri fallimenti e Barbie spinge Ken ad acquisire una propria identità. La nostra Barbie stereotipo ora si ritrova senza uno scopo, e con l’aiuto del fantasma di Ruth Handler – co-fondatrice della Mattel – decide di diventare umana e tornare nel mondo reale, chiamandosi come l’originale ispirazione della bambola Barbara Handler.
La fragilità umana in una realtà perfettamente imperfetta
Dietro i colori pastello, il rosa shocking e l’apparente perfezione si nasconde molto più di ciò che pensiamo. Il film, scritto da Greta Gerwig e Noah Baumbach, è in realtà un’attenta visione della società odierna. Oltre il sottile strato di ironia e stereotipi si nasconde una forte critica verso la mascolinità tossica e l’inseguimento di canoni di bellezza impossibili.
La giovane Sasha, figlia di Gloria – la proprietaria della Barbie stereotipo – non manca infatti di criticare la bellissima bambola bionda per essere un modello sbagliato per le giovani donne, incoraggiando degli standard di bellezza impossibili e il consumismo superficiale. Barbie quindi, colpita da queste parole viene disillusa, essendo il suo scopo quello di aiutare le giovani donne a diventare forti e indipendenti.
Prendendo invece in esame Ken, la bambola dopo essersi abituato al modello patriarcale, cerca di nascondere la sua insicurezza e la sua fragilità, ammettendo però poi di sentirsi inutile e di non avere un’identità senza la propria Barbie, cosa che ha colpito tutti gli altri Ken e li ha portati a “sottomettere” le altre bambole. Così la nostra protagonista cerca in tutti i modi di incoraggiarlo a trovare una propria strada e un proprio scopo. Tuttavia, si renderà presto conto di essere lei stessa a non avere più uno scopo. Così, insieme a Ruth Handler, ci farà riflettere su quanto sia bello essere semplicemente esseri umani in una realtà perfettamente imperfetta.