Undertale e le sue bizzarre avventure

Undertale è un RPG (gioco di ruolo)  creato dallo sviluppatore indie Toby Fox che, grazie all’uso del “game engine” Game Maker Studio,  è riuscito quasi indipendentemente a lavorare a tutti gli aspetti e le meccaniche del gioco , ad eccezione di alcuni contenuti grafici presi in carico dallo sviluppatore Temmie Chang. Il 15 settembre del 2015 è stato pubblicato Undertale per Windows e Mac OS X e successivamente, un anno dopo per Linux, ricevendo fin da subito moltissime critiche positive. Questo perché all’interno di Undertale erano molti gli elementi innovativi del gameplay, che hanno lasciato fin da subito i giocatori a bocca aperta. L’avvincente trama, la caratterizzazione dei personaggi, una colonna sonora spettacolare, ma soprattutto la rottura della quarta parete. Questa rottura,  che ricorre spesso durante la nostra avventura, avviene quando un determinato personaggio, all’interno del discorso, parla in modo diretto con il giocatore, creando cosi situazioni anche molto comiche. Ma il pilastro portante di questo videogioco è l’esistenza di molteplici finali:  qualsiasi cosa faremo e sceglieremo avrà ripercussioni sulle nostre amicizie, sui dialoghi ma soprattutto sugli eventi che incontreremo in seguito.


La rottura della quarta parete: un contatto diretto con il giocatore


Ma quale è la trama che si cela all’interno di questo videogioco?
In un lontano passato, sulla Terra governarono due razze: Umani e Mostri. Queste due razze vissero pacificamente per lunghissimi anni, ma quando gli Umani scoprirono che i Mostri potessero assorbire l’anima degli Umani fu inevitabile lo scoppio della guerra. Questo devastante scontro si concluse con la vittoria degli Umani che sigillarono nel “Sottosuolo” tutti i Mostri, attraverso una barriera magica creata dai 7 più forti maghi. Per attraversare questa barriera esisteva un unico modo, quello di possedere sia un’anima Umana che un’anima di Mostro.


La guerra tra due razze: gli Umani e i Mostri


foto di pinterest.it

Molti anni dopo la guerra , un ragazzino decise di addentrarsi sul monte Ebott dove, durante il suo viaggio, trovò una caverna per passare la notte. Nell’oscurità della grotta inciampò in una radice e cadde in una voragine. La caduta però fu attutita da un campo di fiori dorati, tra cui Flowey un fiore parlante. Fin dall’inizio il fiore si mostrò amichevole offrendosi come guida all’interno del Sottosuolo, ma dopo rivelò avere cattive intenzioni: per rubare l’anima al ragazzo, lo ridusse in fin di vita , affermando come il Sottosuolo non fosse altro che un luogo dove regnasse la legge dell’uccidere o dell’essere ucciso. Quando Flowey fu intento a scagliare il colpo di grazia un Mostro di nome Toriel, neutralizzò il fiore. Questo mostro dalle fattezze simili ad una capra umanoide si presentò come il custode del Sottosuolo pronto ad aiutare chiunque cadesse all’interno del loro mondo. Il ragazzo venne accolto nella casa di Toriel che, come una madre, pensò di passare l’intera vita con il proprio “bambino”. Ovviamente il ragazzo non fù intenzionato a rimanere per sempre all’interno di quelle mura e chiese a Toriel un modo per tornare in superficie. Al sentire quella domanda Toriel si infuriò, perché stanca di tutte le vane morti degli uomini, che varcarono l’uscita delle Rovine, per entrare nel Sottosuolo. Ma questo non fermò il nostro ragazzo che decise comunque di passare.

foto di anderbot.com

Uscito dalle rovine, partì la vera e propria avventura del nostro ragazzo all’interno del Sottosuolo dove incontrerò svariati mostri , tutti unici nel loro genere, come i due fratelli scheletri Sans e Papyrus oppure come il capitano delle guardie reali Undyne insieme alla scienziata Alphys.


Oltrepassando le rovine, la tua avventura ha inizio


foto di kotaku.com.au

Undertale utilizza le tradizionali meccaniche dei giochi di ruolo, ma con un particolare molto interessante: La battaglia è suddivisa in turni dove,  prendendo spunto dalla saga di TouHou , l’anima del vostro personaggio viene rappresentata da un cuore rosso, con cui dovrà evitare, nel senso fisico, gli attacchi del nemico, all’interno di un quadrato da cui il cuore non potrà uscire. Durante il proprio turno il giocatore avrà la possibilità di: Attaccare il nemico , scegliere un approccio non violento attraverso la parola e il dialogo con il comando ACT  , consumare oggetti per recuperare la vita, oppure , attraverso il comando MERCY , uno degli elementi più caratteristici di Undertale, concedere all’avversario pietà e terminare lo scontro. Con la morte del nemico si potranno ottenere EXP, per salire di livello e dell’oro con cui si potranno comprare altri oggetti. L’uccidere o il perdonare, sono delle scelte importantissime all’interno di Undertale, talmente fondamentali che andranno ad incidere sul finale in cui il giocatore si imbatterà , infatti è possibile, concludere il gioco senza uccidere nessun Mostro.


Un combattimento in cui la morte non è l’unica soluzione


foto di wikipedia.com

Lo sviluppo di Undertale iniziò con una campagna kickstarter nel 2013 , con cui Toby Fox riuscì ad ottenere più di 50.000 dollari per la produzione del gioco. Fox utilizzò il Game Maker Studio un game engine intuitivo e perfetto per la creazione di RPG old-style. Essendo un videogioco sviluppato da un’unica persona, ci si accorge, fin da subito, come sia stato influenzato da molti videogiochi:  Touhou per la modalità di attacco dei nemici e Shin Megami Tensei per i particolareggiati dialoghi , ma soprattutto,  per l’elemento di pietà e di dialogo che possiamo utilizzare nel combattimento. Infatti Toby Fox affermò che volesse creare qualcosa che non permettesse al giocatore unicamente di combattere ma, attraverso una scelta personale, di decidere di comunicare con il mostro per evitare la violenza e concludere lo scontro in modo pacifico. Un altro aspetto fondamentale di Undertale è la calzante colonna sonora  formata da 101 tracce, tutte composte da Fox,  sempre uniche e differenti che vanno ad arricchire ogni scontro e paesaggio all’interno del videogioco.

Fin da subito Undertale ha ricevuto moltissimi elogi da parte dei giocatori ma soprattutto della critica, al punto da arrivare a diventare un cult in pochissimo tempo dopo l’uscita. Anche io come videogiocatore vi consiglio caldamente questo prodotto. Addentratevi in questa avventura magica e stravagante dove realtà e finzione si amalgamo creando un mondo di gioco alquanto bizzarro ma anche divertente. Fatevi catturare dalle personalità dei personaggi e dai loro dialoghi a volte esilaranti , ma anche severi e profondi. Fatevi cadere all’interno di questo mondo che può farvi capire che la parola può essere la risposta a qualunque problema. Ma alla fine la scelta è unicamente tua: La lotta o il dialogo, cosa sceglierai?

HADES: il signore degli Indie

Sono anni oramai che il mondo indie si è meritatamente ritagliato un palcoscenico importante: sempre più software house sono riuscite ad emergere dalla marea di studios indipendenti e i maggiori publisher hanno cominciato a osservare con occhio attento questi talentuosi studi di produzione indipendenti, spesso acquisendoli per consentire loro di produrre titoli sempre più ambiziosi, premiando la loro inventiva e la loro capacità di stupire. Nel corso dell’ultimo decennio molti sono stati i titoli indie capaci di imporsi sul mercato, rivaleggiando con titoli tripla A e colossi dell’industria, capolavori divenuti dei veri e propri “must-play”: da Hollow Knight a Dead Cells, da Undertale a Ori, fino al mai troppo elogiato Celeste. Ma nel 2020 c’è solo un gioco indie che è rimasto saldamente sulla bocca di tutti, e di cui si parlerà ancora per molto tempo, premiato ai Video Game Awards, vincitore di svariati premi fra cui “IGN Game of The Year”, e si chiama HADES.

  • Discesa negli inferi

Frutto dell’inventiva di Supergiant Games (già acclamati sviluppatori di classici come Bastion e Pyre), Hades è un rougelike action dinamico e frenetico dalla direzione artistica ispiratissima e accompagnato da un gameplay curato e rifinito nei minimi dettagli.  Nel gioco impersoneremo Zagreus, niente di meno che il figlio di Ade, signore dell’oltretomba, nella sua (apparentemente) interminabile missione di fuga dal regno dei morti, in un turbinio di azione, combattimenti ed esplorazione perfettamente bilanciato. Abbracciando pienamente la struttura classica dei rouge-like, dovremo farci strada tra una serie di livelli interconnessi creati proceduralmente, all’interno dei quali potremo trovare vari nemici, scrigni, ricompense, potenziamenti e sorprese inaspettate: il mondo di Hades risulta infatti essere fra i più ispirati mai creati per un titolo simile, pieno di vita, di personaggi indimenticabili e di scontri leggendari.


Hades è un rougelike action dinamico e frenetico dalla direzione artistica ispiratissima e accompagnato da un gameplay curato e rifinito nei minimi dettagli.


  • La bellezza degli inferi

Grazie ad una visuale isometrica, i livelli di gioco possono essere ammirati in tutto il loro splendore, prendendo vita come un enorme fumetto interattivo, una tavola dipinta sapientemente dove i colori, i chiaroscuri e gli scorci risultano semplicemente ammalianti: la cura riposta da Supergiant Games e dalla loro talentuosissima Art Director, Jen Zee, nella realizzazione artistica del titolo è magnifica, e vi costringerà inevitabilmente a trattenervi di più in una stanza al solo scopo di ammirarne la bellezza. Da pelle d’oca inoltre la colonna sonora curata da Darren Korb, che ci accompagnerà nella corsa per le sale dell’oltretomba: a brani atmosferici indimenticabili come “Good Riddance” si alterneranno pezzi pieni di energia e forza, come l’esaltante “In the Blood”. In Hades il ritmo però non vi lascerà mai fermi troppo a lungo, e proprio negli scontri il gameplay mostrerà tutta la forza, la complessità e la solidità del proprio combat system, in un vortice di schivate, attacchi leggeri e pesanti, magie e attacchi speciali che ci faranno veramente sentire come il semi-dio che impersoneremo.

Foto: Facebook SuperGiant Games page
  • Vivi. Muori. Ripeti.

Supergiant però ha deciso di compiere un passo ulteriore, alzando ancora la qualità dell’opera, e ampliando la struttura stessa del genere dei rouge-like. Certo, come da tradizione partiremo sempre dallo stesso punto, ed il game over sarà sempre molto frequente, ma mai come in Hades questo risulta essere essere un insegnamento. La ripetitività tipica del genere di appartenenza infatti non si farà mai sentire, e nessuna run che compiremo sarà inutile, perché ogni tentativo ci donerà non solo strumenti per potenziare il figlio di Ade, ma ci garantirà sempre una nuova scoperta, una nuova caratteristica, un nuovo tipo di livello da affrontare, un nuovo nemico da abbattere, un nuovo personaggio da conoscere. Numerosi infatti saranno i nostri compagni di viaggio, ognuno con una personalità ben definita, caratterizzato nel minimo dettaglio, e ci sarà chi ci donerà perle di saggezza, chi invece ci aiuterà donandoci potenziamenti od oggetti unici, e chi infine si limiterà a denigrarci con una battuta sferzante. Personaggi della mitologia greca ci accompagneranno, ci conforteranno e ci disveleranno i segreti che si annidano nell’aldilà. Personaggi ben noti come Achille, Teseo, Orfeo, ognuno con la propria storia, i propri passati, e le proprie missioni, in un grande calderone di storie indimenticabili, ora malinconiche, ora epiche. L’ attenzione degli sviluppatori nel plasmare questi personaggi è divina: chi vi scrive poi nutre un particolare affetto al mondo della mitologia greca, frutto di 5 anni di liceo classico, e Hades rende talmente tanta giustizia a questa tradizione, piena di malinconia, storie fantastiche ed amori impossibili, da farmi quasi venir voglia di riprendere i libri di scuola…


La ripetitività tipica del genere di appartenenza infatti non si farà mai sentire, e nessuna run che compiremo sarà inutile.


  • Famiglia Olimpica

Ma quale dipinto della mitologia greca potrebbe dirsi completo senza le sue divinità leggendarie, per definizione volubili, vendicative e (ambiguamente) generose? Nessuno! Ed infatti Hades, oltre al succitato signore del regno dei morti, conta al suo interno tantissime divinità, maggiori o minori, che saranno alleati o avversari sul cammino del principe degli inferi. Saranno infatti gli olimpici i nostri principali alleati (o forse no?) nella dura risalita verso la terra dei vivi, che ci manderanno dei veri e propri doni per rendere Zagreus più forte e resistente, donandoci abilità totalmente nuove, legate alla divinità che ce ne fa dono: ecco quindi che Zeus ci donerà il potere delle sue saette, Poseidone la burrascosa potenza dei mari, Atena la sua militare sapienza e così via. Non voglio farvi alcuno spoiler, perché questi doni sono veramente tanti, e si concretizzeranno in forme e modi davvero sorprendenti, ma sappiate che saranno fondamentali per riuscire ad affrontare i numerosissimi abitanti degli inferi, che su ordine del loro signore, Ade, proveranno in tutti i modi a fermarci.

Foto: Supergiant Games via Rock Paper Shotgun
  • La furia degli Inferi

Tra nemici normali, potenziati e incredibili scontri con boss veramente spettacolari, insomma, Hades promette ore ed ore di divertimento, mentre piano piano la trama si disvelerà di fronte a noi a poco a poco, stupendoci per la sua complessità, drammaticità e per gli inaspettati colpi di scena. La cura riposta da Supergiant Games anche nel comparto narrativo – spesso tralasciato nei rougelike in favore di una maggiore attenzione al puro gameplay – dona ad Hades ancora più profondità, e spingerà i giocatori ad esplorare le relazioni con tutti i personaggi che incroceranno, con esiti molto spesso sorprendenti. Il tutto poi è accompagnato da un tono volutamente dissacrante, che renderà ogni dialogo affascinante, divertente e spingerà quindi ogni giocatore ad ampliare la sua conoscenza su questi personaggi, grazie alle molteplici schede che ci racconteranno la storia di ogni personaggio, via via che impareremo a conoscerlo e ci dialogheremo.

  • Cantami o’diva, del divino Zagreus…

La grande potenza del gioco risiede infatti nella sua capacità di svelarsi a chi vorrà esplorarlo, a chi vorrà approfondire le storie degli abitanti degli inferi o delle divinità olimpiche: quello che alla prima partita sembra essere un gran caos, si disvelerà piano piano, assorbendo i giocatori e non mollandoli più, per ore ed ore ed ore di pura gioia videoludica. E qua decido di sorvolare sulla quantità di armi presenti, ognuna con un proprio stile di combattimento, alle possibilità di potenziamenti che renderanno Zagreus personalizzabile per ogni stile di gioco, sulle possibilità di modificare le armi stesse, creando varianti totalmente nuove, per non parlare infine dell’endgame incredibilmente vasto, complesso e soddisfacente. Sappiate solo questo: quando riuscirete a scappare per la prima volta dagli inferi, sarete solamente all’inizio di ciò che il gioco potrà offrirvi.

  • Gates of Hell

Insomma, Hades è senza alcun dubbio uno dei titoli più maestosi, magnifici e – mi sembra particolarmente adatto dirlo – divini di questo bistrattato 2020. Supergiant Games ha confezionato non solo uno dei titoli migliori dell’anno, non solo il loro miglior titolo, ma probabilmente il miglior roguelike mai realizzato, che si impone fra le pietre miliari del genere, e pone degli standard qualitativi a cui chiunque dovrà guardare se vorrà realizzare un ottimo roguelike. Il gioco è attualmente disponibile per pc e per Nintendo Switch (che si conferma ancora di più essere la macchina perfetta per giocare gli Indie), ma sono già quasi certe le versioni per Xbox e Playstation, per permettere ad ancora più giocatori di tentare la fuga dalle oscure tenebre dell’Aldilà. E ad un prezzo di soli 24,99 euro, sareste da rinchiudere nel Tartaro col simpaticissimo Ade se decideste di non approfittarne.

Perciò unitevi a Zagreus, e partite per questa epica impresa. Riuscirete a sfuggire alle grinfie della morte?

Video: Supergiant Games via YouTube

La data di uscita di Apex Legends su Switch trapelata da un trailer giapponese

Rilasciato oramai quasi 2 anni fa, il 4 di Febbraio, su Pc, PlayStation 4 e Xbox One, Apex Legends ha via via sempre più aumentato la sua popolarità, grazie ad un supporto frequente e ad eventi in-game a cadenze regolari. 

Il gioco è stato pubblicato anche su Steam il 4 novembre 2020, e nello stesso giorno sarebbe dovuto uscire anche sulla console di casa Nintendo, salvo poi essere rinviato ad un generico 2021; da allora, Respawn Entertainment è rimasta in silenzio, ma adesso qualcosa sembra muoversi.

Inizialmente segnalata da Apex Legends Wiki e condivisa su Twitter da Apex Legends News, il report sostiene che la descrizione del trailer giapponese di annuncio della Stagione 8 presentasse al suo interno la data di uscita della versione Switch del gioco, prevista per il 2 febbraio, in concomitanza con l’uscita della nuova stagione. 

La descrizione del trailer è stata modificata per eliminare lo spoiler, ma se la notizia fosse confermata, sarebbe una graditissima novità per i possessori della console ibrida di Nintendo; le tempistiche sarebbero perfette, considerando che questa grande novità arriverebbe in tempo per festeggiare i 2 anni dall’uscita del titolo Battle Royale.

Ciò che è sicuro è che la nuova stagione, chiamata “Mayhem”, uscirà il 2 febbraio e porterà con se una nuova leggenda da utilizzare, chiamata “Fuse”, ed una nuova arma, il “Ripetitore 30-30”, un fucile a leva popolarissimo su Salvo, il pianeta Natale di Fuse; oltre a ciò, ovviamente la nuova stagione porterà con se un nuovo Battle Pass, matchmaking per partire classificate e altre novità nel corso della stagione.

Insomma, se la notizia dovesse rivelarsi vera, nuovi combattenti entrerebbero in scena nell’arena di Electronic Arts, che promette di infuocarsi ancora di più a partire dal prossimo febbraio.

OMORI un’avventura che ti lascerà il segno


Omori è RPG (Gioco di Ruolo) psicologico horror che attraverso la sua narrazione riuscirà a lascare il proprio segno all’interno del vostro cuore.  Ma scopriamo perché:
La storia di OMORI nasce nel lontano 2014 quando il 5 giugno , venne finanziato il progetto attraverso una campagna kickstarter e dopo 5 lunghissimi anni venne presentato al Pre-Tokyo Game show del 2019 per poi essere posticipato a causa di questo dannato 2020. Dopo un’estenuante attesa di 6 anni finalmente l’illustratrice e regista OMOCAT affiancata alla casa videoludica PLAYISM, il 25 dicembre del 2020 riescono a pubblicare OMORI sulla piattaforma di STEAM, per poi affermare , successivamente, anche l’uscita per le altre piattaforme come Switch, Playstation 4 e XBOX One .


Dopo 6 anni l’illustratrice e regista OMOCAT insieme a PLAYISM, il 25 dicembre 2020 publicano OMORI su Steam


Foto di nintendohall.altervista.org

Ma qual’è la storia? Cosa succede all’interno del mondo di OMORI?
Il gioco si basa su dei lavori dell’illustratrice OMOCAT come “OMORI’S SKETCHBOOK” e da una sua light novel non completata e prende fortemente spunto da titoli come Mother e EarthBound . La trama gira attorno alle vicende di OMORI un ragazzo apatico e depresso e dei suoi tre amici: KEL un ragazzo energico e dispettoso, AUBREY una ragazza forte e determinata ma a volte un pò scontrosa e HERO il più grande dei tre, responsabile e diligente , ma spesso anche troppo ingenuo. I quattro partiranno all’avventura, in un mondo alquanto stravagante, per ritrovare il loro amico BASIL scomparso in una circostanza misteriosa. Ma quello che OMORI ritroverà non sarà BASIL, bensì qualcosa di straziantemente peggiore. Paura, oppressione , terrore ; OMORI scavando sempre più a fondo in questo suo mondo di fantasia scoprirà qualcosa che doveva rimanere nascosto, qualcosa che ormai OMORI portava dentro di se da troppo tempo, un macigno insostenibile gravante sulle sue proprie spalle. Riuscirà a liberarsene?


La storia narra il viaggio che i 4 amici dovranno affrontare per ritrovare il loro amico Basil


Foto di nintendowire.com

 Il Gameplay di gioco richiama ai classici RPG , ma questo non impedisce ad OMORI di possedere un particolare sistema di combattimento. Il giocatore avrà la possibilità di controllare un gruppo di 4 giocatori , ognuno con le proprie abilità e caratteristiche , all’interno di un mondo strambo e colorato. Incontrerete nemici bizzarri e puzzle divertenti, tutto questo circondati da una strana velatura di mistero e angoscia. All’interno della grande mappa suddivisa in 7 distinte regioni potrete trovare, attraverso la rottura di cocomeri, oggetti utili al combattimento che porteranno dei miglioramenti agli attributi dei personaggi. Un vostro grande alleato sarà la coperta del picnic che vi permetterà di riposare, riacquistando la vostra salute “Heart” e il vostro mana “Juice”  e di poter salvare.   

Foto di rpgsite.net

Il combact system è descritto come un classico sistema di combattimento a turni con però una struttura Statuses & States molto particolare basata sulle emozioni reali che i personaggi in gioco possono provare. Quando un nemico si scontrerà con voi, apparirà una schermata a simil Pokemon in cui potrete decidere se attaccare, usare delle skills (sbloccabili con l’avanzamento del livello del personaggio), curarsi attraverso delle pozioni, sotto forma di cibo , come sandwich, patatine e dolciumi oppure utilizzare un’oggetto per stordire o far cambiare status o “emozione” all’avversario. Dovrete cercare di non far scendere gli “Heart” fino a zero, ma se ciò accadesse il personaggio si trasformerebbe in un Toast diventando inutilizzabile, ad eccezione di OMORI che se raggiungesse gli 0 “Heart” la partita finirebbe.
Quindi all’interno dell’azione anche le emozioni gravano sulle spalle dei personaggi? Si qui su OMORI le emozioni sono una parte fondamentale e critica della strategia di gioco. FELICE , ARRABBIATO e TRISTE , queste sono le 3 principali emozioni che si provano all’interno dello scontro. Proprio come sasso carta forbice, la felicità batte la rabbia, la rabbia batte la tristezza e la tristezza batte la felicità. Questo porta all’aumentare del danno , non solo causato, ma anche subito.


Le emozioni sono una parte fondamentale e critica della strategia di gioco: FELICE , ARRABBIATO e TRISTE


foto di talonmarks.com

Ma chi è OMORI?
Omori nasce, nel 2011 dalla mente di OMOCAT  in un blog dove la disegnatrice caricava le sue vignette, come un ragazzo con una maglietta nera , pantaloncini corti e lunghi calzini neri, che si trova all’interno del WHITE SPACE , una dimensione completamente bianca, con al suo interno unicamente un pc , una lampadina tutta nera, una scatola di fazzoletti, un coltello e il suo gatto, anche lui tutto nero. L’unica cosa che il ragazzo faceva era giocare a vecchi videogiochi e masturbarsi, ma all’interno di se stesso viveva una forte depressione e una straziante solitudine che lo avevano portato, in alcune vignette, quasi a togliersi la vita.

“”  Welcome to WHITE SAPCE Your name is OMORI and you’ve been living here for as long as you can    remember. Everything is bright white; there aren’t any walls. A black lightbulb hangs from the ceiling… wherever it is. There’s a floor but it’s always cold. The warmest thing here is probably your laptop. You don’t mind though. You have a blanket, a laptop, a cat, a sketchbook, and a tissue box. You have everything you need.

You are usually upset. Everyone annoys you, you think you are ugly, you don’t know where you came from, you don’t know where you are going, and you’re too tired to care.

On good days, your neighbors invite you over for a visit. “How can they have fun with someone as horrible as me?” You miss them now. When will they come again? Maybe today will be a good day!

Or maybe today is a day for sleeping.

But…Sometimes you’re reminded you used to have another friend– someone really important.

Somewhere in the back of your head, you have an feeling that you weren’t always like this. You weren’t always living in WHITE SPACE.

The truth is…

Your story is already over. You just have to remember it.  “”


Giocatelo, provate questo titolo, provate quello che ho provato io, cercate di provare tutto quello che OMORI ha passato, tutti sentimenti, tutte le emozioni , tutta la disperazione che OMORI ha vissuto. Cercate di cogliere questa avventura come qualcosa di speciale, come un viaggio all’interno di voi stessi, che, forse, vi permetterà di capire come il mondo e soprattutto le emozioni possano essere crudeli, ma anche salvatrici. Osservando all’interno di te stesso… riuscirai mai a perdonarti?
 
 Fonti: Omori Fandom

Cronache di Minecraft, il gioco più acquistato di sempre

Prima di dare il via a questa tua nuova avventura vorrei darti qualche informazione in più sull’argomento. Minecraft è un  gioco sandobox survival originariamente sviluppato da Markus Persson, conosciuto con il nickname di Notch e successivamente, nel 2011, dal team di sviluppo Mojang con a capo Jens Bergensten.

Nella creazione di questo gioco possiamo osservare come Markus si sia ispirato a vari titoli del suo tempo come Infiniminer , Dwarf Fortress e Dungeon Keeper. La prima versione di Minecraft venne rilasciata nel 2009 e successivamente nel 2011 uscì dalla sua versione di prova e venne rilasciata la sua versione “completa”. Da quel momento Minecraft diventa virale e conosciuto da moltissime persone, approdando su moltissime piattaforme come telefoni Android e iOS, ma non solo, riuscì ad arrivare anche nel 2012 su Xbox 360 e su Playstation 3 nel 2013 per poi sbarcare anche nelle console di generazione successiva. Si conta che fino al Maggio 2020 Minecraft abbia venduto più di 200 milioni di copie in tutto il mondo rendendolo il gioco più acquistato di tutti i tempi riuscendo a raggiungere 500 milioni di giocatori. 


A maggio 2020 Minecraft ha venduto più di 200 milioni di copie con 500 milioni di utenti


Ma cosa ha reso Minecraft così famoso?

Probabilmente la sua particolarità più evidente è quella di essere fatto interamente a cubi. Qualsiasi cosa all’interno del mondo è fatto a cubi. Ma non solo, un altro fondamentale elemento di Minecraft è il modo di gioco, esso infatti è letteralmente infinto, un open-world in cui qualsiasi direzione tu scelga troverai paesaggi e luoghi sempre diversi tra loro. Oppure la sua enorme rigiocabilità sia in campagna singola, ma anche nei server multigiocatore con minigiochi e attività sempre nuove. Senza tralasciare i suoi continui aggiornamenti che vanno ad implementare grandi miglioramenti all’interno del videogioco, come ad esempio quello che uscirà nel 2021 “Caves and Cliffs”, dove verranno rimodellate le strutture delle caverne rendendole ancora più realistiche di quanto lo erano già. Non solo andranno anche ad aggiungere un nuovo “Mob” il Warden , un nemico cieco, ma ultra sensibile capace di avvertire i tuoi rumori per darti la caccia. Ma facciamo finta di essere un giocatore che è all’inizio e non sa niente del gioco, un giocatore nuovo all’interno di Minecraft… Chissà come andrebbe a finire?


BENVENUTI SU MINECRAFT!


credit: minecraft wiki

Intenzionato ad avviare Minecraft , avvii il gioco e ti si para davanti una semplice schermata, una di quelle classiche schermate che potremmo ritrovare in moltissimi giochi del suo genere. Decidi di non perdere tempo e di addentrarti in questo famosissimo ma a te sconosciuto mondo di Minecraft . Premi quel grande tasto “Giocatore Singolo” e impaziente clicchi su “Crea un Nuovo Mondo”.

Come voglio giocare?

Qui ti assale un grande dubbio: “come lo voglio giocare Minecraft” . Una domanda insolita , ma che per uno che non ha mai svolto una partita a Minecraft è più che legittima. “Che modalità scelgo”?


Creativa, Hardcore o Survival?


  • Creativa? Un mondo in cui possa liberare ed esprimere tutta la mia fantasia e creatività , senza ostacoli di alcun genere. Un mondo dove io possa ottenere risorse illimitate in qualsiasi momento , dove io possa volare e distruggere qualsiasi blocco istantaneamente.” Riflettendoci qualche secondo, ricordi di non essere proprio portato per la creatività e che la tua vena artistica non sia poi tanto il tuo forte.
  • Vedi un’altra modalità “Hardcore“, Sembra interessante, finalmente potrei affrontare una vera sfida e mettere alla prova le mie abilità nella sopravvivenza, in un mondo dove la difficoltà è settata su difficile, si possiede un’unica vita e perdendo quella si perderebbe il mondo di gioco” . Anche qui ci pensi bene e riconosci di non essere davvero portato per le sfide difficili, ricordandoti che hai abbandonato Dark Souls 1 nella prima mezz’ora di gioco perché non riuscivi a battere il primo boss.
  • Noti l’ultima modalità “Survival”, Sembra proprio la modalità che fa al caso tuo, un mondo ne troppo cattivo, ma ne troppo buono , dove devi cercare di sopravvivere con le uniche forze attraverso lo sfruttamento di risorse, limitate, ma dove posso rinascere nel caso in cui morissi”. “Perfetto” pensi tra te e te. Ormai quasi elettrizzato e sprezzante di forma, coraggio e determinazione premi su “Crea nuovo Mondo”. Schermata di caricamento, passano alcuni secondi e sei dentro.

 Ti guardi attorno, ti trovi in una distesa prateria verde, quasi infinta. Volgendo lo sguardo in tutte le direzioni possibili, notando però che anche se tutto ciò che è intorno a te è fatto di cubi, non pesa molto all’occhio ed è molto gradevole. Noti vicino a te degli alberi, che deduci , dal colore, essere di quercia. Avvicinandoti sempre di più al tronco dell’albero ti assale un profondo dilemma; “Essendo un Survival so che devo sopravvivere, per sopravvivere mi serve il legno…ma come faccio ad ottenerlo? Non ho nessun utensile che mi possa aiutare e tanto meno nessun materiale con cui costruirlo. Di certo non è che lo posso prendere a pugni…”. Lampo di genio, decidi di prendere a pugni il tronco dell’albero e magicamente dopo qualche secondo riesci ad ottenere un blocco di legno. “Chi lo avrebbe mai detto” esclami ridacchiando.

Devo lavorare questo legno se voglio utilizzarlo per costruire qualche attrezzo” deduci ingegnosamente. “E avrò anche bisogno di un banco da lavoro.” Esclami sfoggiando le tue vastissime, se cosi si può dire, abiltà sulla falegnameria. Premendo tasti a caso sulla tastiera vieni a scoprire che con il tasto E apri l’inventario (rendendoti anche conto di essere tanto pigro da non andare nelle impostazioni e controllare tutte le azioni dei tasti). Fai l’azione più logica e posizioni il blocco di legno nella sezione “Crafting” composta da 4 quadrati. TAH DAAAN 4 bei pezzi di legno lavorato… “e con ciò? ti cosa me ne faccio?” “Magari posso utilizzarli per creare il mio banco di lavoro”. Provi tutte le posizioni possibili dei blocchetti di legno lavorato e alla fine riesci nel tuo intento: Bastava solamente riempire tutti e 4 le caselle. Posizioni il banco di lavoro sulla barra veloce degli oggetti e con la rotellina del mouse lo selezioni. “In mano ho l’oggetto da cui partirà tutto, da cui inizierà davvero la mia avventura”


TAH DAAAN, 4 pezzi di legno ben lavorati, che me ne faccio?


Contento delle tue nuove scoperte, un brivido ti scorre lungo la schiena. Si sta facendo notte. “Sarà anche un gioco survival ma non devo temere la notte, alla fine a parte qualche animale selvatico di cosa devo avere paura?” Pensi ingenuamente, per rassicurare il tuo animo. “Non che io abbia paura o cosa, ma inizierò a costruire la mia prima casetta”. Frettolosamente, perturbato da una brutta sensazione che ti gironzola nella testa, raccogli qualche blocchetto di legno, lo lavori e utilizzi quello stesso legno per crearti una porta, creata molto intuitivamente, utilizzando il banco da lavoro. Inizi a posizionare le mura della tua piccola casetta, piazzi la porta e finisci con il soffitto, lasciando però in una parete un buchetto, come finestra. Finita la casa e calato il sole definitivamente, appare di fronte a te , una bella luna bianca che risplende in un cielo zeppo di stelle. Improvvisamente, incantato da questa splendida vista, senti un rumore provenirti da dietro. Ti volti velocemente e scorgi in lontananza una figura, molto simile al tuo personaggio. “Un altra persona? Non doveva essere un mondo singol player?”. A causa della lontananza e del buio della notte non riesci a distinguere bene i lineamenti della figura, ma inizi a notare che si sta avvicinando a te. “Vorrà fare amicizia” pensi “Certo che quella postura delle braccia è decisamente strana, alzate a mo di… “Zombie“.


Un’altra persona? non doveva essere un mondo Singol Player?


Un pensiero angosciante inizia a crearsi nella tua testa e per precauzione inizi a indietreggiare verso la porta della casetta. La figura si avvicina sempre di più, emettendo uno strano rumore, quasi come la combinazione di un lamento e un ruggito. Lo vedi, lo vedi chiaramente, il tuo presentimento non era sbagliato, era davvero uno Zombie. Preso dal panico decidi di chiuderti in casa e bloccare il gioco. “Cosa diavolo era quel coso, non doveva essere un normale survival a quadretti?” .

credit: APKPure.com

Ormai hai perso il conto di quanti giorni chiuso in casa sei rimasto, a cercare di osservare e capire i mostri all’interno del mondo di gioco per prevenire un qualsiasi ipotetico attacco di cuore.

I MOSTRI

Ci sono una miriade di mostri ostili in Minecraft:

  • Lo Zombie, il classico Zombie zoppicante ma da cui stare alla larga
  • Lo Scheletro , uno scheletro non-morto armato di arco e frecce
  • Il Creeper, un mostro verde senza arti superiori con l’unico scopo di farsi esplodere nelle tue vicinanza
  • Enderman, un essere dalle quasi sembianze umane, molto più alto del normale, completamente nero e con occhi viola, si dice non sia aggressivo in primis, ma se guardato negli occhi inizierà ad attaccarvi indistintamente
  • Lo Spider, un ragno gigante pronto a saltarti addosso in qualsiasi momento
  • Gli Illagers, la parte malvagia dei Villagers, con cui potrai barattare oggetti, che di tanto in tanto attaccheranno i villaggi di quest’ultimi.

Se uccidi L’Ender Dragon fai JACKPOT !


In seguito vieni a conoscenza di uno dei “mostri” ,se cosi si vuole chiamare, chiave di Minecraft, l’Ender Dragon , la cui uccisione è lo scopo finale del gioco. Ma qui c’è un MA, l’Ender Dragon si trova in una “dimensione” differente, da cui si può accede tramite un unico portale situato all’interno della mappa di gioco. “Sarà una vera impresa” pensi. Dopo tutto quel tempo rinchiuso nella tua casetta ad osservare e ad informarti decidi che è tempo di uscire e partire davvero all’avventura. Apri la porta e lentamente esci, ancora poco fiducioso della sicurezza dei dintorni della tua casetta. è un nuovo giorno.

Devo sbrigarmi a diventare più forte”, l’unico pensiero che riecheggia nella tua testa. In fretta e furia raccogli dell’altra legna con cui produci i primi utensili , come una spada per difendersi , un piccone per raccogliere i materiali , un’accetta per raccogliere legna più velocemente e una pala per scavare la terra. Ti cade l’occhio sull’indicatore della fame, ormai quasi a zero “Cavolo mi ero quasi dimenticato, devo mangiare, è pur sempre un survival”. Inizi la tua ricerca per degli animali selvatici come mucche o maiali, una fonte di cibo essenziale , se non si vuole aspettare del tempo con la coltivazione di grano, carote o patate. In lontananza, vedi qualcosa di marrone muoversi “un altro zombie? Impossibile è giorno , non possono esserci zombie all’esterno” avvicinandoti osservi una piccola mandria di mucche intente a brucare l’erba. “Mi dispiace piccole mucche” pensi amaramente sguainando la spada. “Ora non avrò più bisogno di cercare del cibo per un be-“.

 Tutto in torno a te inizia a farsi buio, senti il tuo corpo diventare più leggero come se stesse cadendo. Ti ritrovi in una pozza d’acqua e tornando a galla capisci di essere caduto in una caverna. Guardando in alto noti la luce flebile del sole entrare da quel buchetto in cui eri caduto. “Che fortuna” esclami. Da quel momento tutto si fa più complicato, ma anche più semplice. Paura, ansia e timore sono solo dei sentimenti di passaggio, che vengono rimpiazzati da curiosità , voglia di esplorare e di potenziarsi.

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I minerali, un tesoro impagabile per sopravvivere


Inizi ad ambientarti all’interno della caverna ma anche al mondo di Minecraft: Inizia la tua scoperta dei minerali del gioco, partendo dal semplice carbone utilizzato come combustibile o per produrre delle torce, passando al ferro elemento indispensabile per le tue prime armature e upgrade fondamentale per i tuoi utensili,  arrivando fino all’oro utile per gli scambi commerciali e per la creazione di mele d’oro (utili per il recupero istantaneo di buona parte della vita) , allo smeraldo moneta utilizzata dai Villagers per il commercio, al lapislazzulo utilizzato nelle incantazioni , alla redstone, una pietra particolare con la quale si puo’ costruire e ideare marchingegni e ingranaggi, utili a semplificarti la vita, fino ad arrivare al Diamante, materiale più raro e prezioso, che grazie alla sua robustezza permette di forgiare armature e attrezzi quasi indistruttibili. Non solo il tuo personaggio sta seguendo un percorso evolutivo, ma anche tu. Inizi a comprendere meglio com’è strutturato il mondo di Minecraft.

Passano i giorni, tutto in torno a te si sta evolvendo, anche la tua casina di legno, è diventata una vera e propria magione al cui interno si cela un vero e proprio tesoro raccolto in svariate miniere da te esplorate.  Ti senti pronto e determinato a battere l’Ender Dragon.


ANDIAMO A STERMINARE L’ENDER DRAGON !


Prima pero’ di andare nella dimensione dell’end, devi passare dal Nether, per ottenere la Blaze Powder (ottenibile dalle Blaze Rod) che combinate con una Ender Pearl (ottenibile uccidendo un Ender Man) ti permette di creare L’Eye of Ender oggetto importantissimo per accedere al portale dell’End. Se lanciato in aria, esso si orienta nella direzione del portale. Costruito il portale del Nether , attraverso dei blocchi di Ossidiana, ti rendi conto di quanto il Nether non sia un posto accogliente. Un vero e proprio inferno dantesco , con mostri deformi, fantasmi, demoni e oceani di lava bollente pronta a disintegrarti al minimo passo falso. Con molta fatica e attenzione riesci ad trovare una Nether Fortress dove ottenere della Blaze Powder.

Torni a casa e  quasi impazientemente ti affretti a craftare tutto il necessario per trovare e sconfiggere il drago. Costruisci arco frecce e un’armatura potenziata da degli incantesimi della Enchanting Table. Decidi di partire e dopo una lunga ed estenuante ricerca, riesci a trovare il famigerato portale dell’End. Posizioni Gli Eyes of Ender attorno al portale attivandolo. Hai paura, quella stessa paura provata la prima notte e che avevi quasi ormai dimenticato. Prendi un grande respiro e spinto da un innato coraggio decidi di cadere all’interno del portale. Buio, tutto buio, l’unica cosa che vedi è un’isola, gialla chiaro, sospesa in questo abisso color carbone. Osservi bene l’isola e noti 10 colonne anch’esse nere, al cui vertice spiccano dei cristalli.

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Lo senti, ma non riesci a vederlo, mentre il suo sbattere di ali riecheggia e sovrasta il silenzio di questo oblio. Senti un forte ruggito e girandoti verso quel richiamo, quasi di sfida, lo vedi in lontananza. Un Drago, gigantesco, quasi completamente nero , con profondi occhi viola. Frettolosamente inizi a colpirlo con delle frecce notando però che la sua barra della vita diminuisce. Capisci che quei cristalli sono la fonte vitale del Drago, utilizzati per recuperare la vita e le forze; “Devo distruggerli il prima possibile se non voglio lasciarci le penne”. Inizi a prendere di mira questi suoi altari distruggendoli uno ad uno. Ma la faccenda non è cosi semplice, il Drago attacca, eccome se lo fa. Il suo tossico e violaceo respiro e la sua imponente mole sono i problemi principali nel combattimento di quest’ultimo. Ma in qualche modo riesci a distruggere tutti e dieci i cristalli.

Ma la battaglia è solo ai suoi albori: inizi, come una mitragliatrice, a sfrecciare frecce verso il drago, che innervosito , non rende facile il completamento del tuo obiettivo. La battaglia si fa sempre più intensa, vedi la sua barra della vita scendere sempre di più , sempre di più, fino a quando… con l’ultima freccia il gigantesco drago cade sconfitto, raggiungendo così, la fine del gioco, ma anche l’inizio di una nuova avventura.


Con l’ultima freccia il drago cade sconfitto raggiungendo così la fine del gioco, ma anche un nuovo inizio…


MINECRAFT NON É SOLO UN VIDEOGIOCO

Ma cosa è Minecraft? Un videogioco? Un passatempo? La maggior parte di voi potrebbe  affermare questo, ma Minecraft va oltre a questo. Minecraft è un rifugio , dove possiamo addentrarci quando più ne abbiamo voglia, accogliente e rassicurante , proprio come la nostra casa.  Minecraft è un luogo dove possiamo stare tranquilli, rilassarsi e esprimere la nostra più estrema creatività , perché Minecraft ci mette a disposizione infinite possibilità , tutte da poter cogliere ed elaborare come più ci aggrada. Minecraft ci permette di fare quello che più ci piace e alla fine dei conti essere se stessi. Passare le serata a costruire e a minare con i propri amici, le risate scaturite da una stupida morte avvenuta per l’esplosione di un creeper, quell’ansietta provocata dall’oscurità delle miniere o di annegare nei laghi di lava nel Nether. La soddisfazione di vedere, insieme ai tuoi amici l’ultima schermata di gioco dopo aver sconfitto il Drago dell’End.

Guardare quella schermata crea in te un senso di nostalgia, ti permette di ricordare tutte le avventure e disavventure che tu, da solo, o con i tuoi amici hai passato. Senti come un vuoto all’interno di te, perché ormai tutto è finito e quei ricordi rimarranno solamente un eco lontano avvertibile unicamente all’interno delle regioni più nascoste della tua mente. Ma capisci subito che Minecraft non è cosi, Minecraft non è qualcosa che ha un inizio o una fine, è qualcosa che ti permette di ricreare stupendi ricordi, sempre nuovi e mai monotoni. Minecraft è quel qualcosa che rimarrà per sempre dentro di te, quel qualcosa che da adulto, quando ormai avrai dimenticato anche solo il significato di “videogioco” o di “console” , ti farà scendere una lacrima di nostalgia per gli stupendi momenti ormai lontani e vaghi. Minecraft può si, essere considerato come un gioco per bambini o ormai vecchio, pensatela come volete, ma per me Minecraft, come per molte altre persone è parte della vita, un segno indelebile nel nostro cuore.

Brawl Stars, come fare più successo di Clash Royal

Uno dei videogiochi per mobile più scaricati su Android e iPhone, ha spopolato facendo guadagnare solo al lancio 46 milioni di dollari, ma d’altronde non ci potevamo aspettare di meno dalla casa che ha lanciato Clash of clans e Clash Royal: la Supercell.

Molti conoscono la casa finlandese appunto per i titoli prima citati, ma nonostante i successi, quando si pensava che creare un gioco per mobile che avesse più successo di Clash fosse altamente improbabile, se ne sono usciti con un’esperienza di gioco completamente nuova: BRAWL STARS.


Un successo fin dal lancio e un mix tra le migliori modalità di gioco, Brawl Stars ti tiene incollato allo smartphone


credit: apkpure.com

Un pò battle royal un pò MOBA è un mix perfetto che ti tiene attaccato allo schermo del tuo smartphone (quando è stato lanciato in Europa ci ho giocato con degli amici dalle 16 alle 22). Uno dei primi elementi che salta all’occhio è lo stile inconfondibile della grafica cartoon del mondo Supercell. Il gioco è uno shooter in terza persona che fa del multiplayer la sua colonna portante, infatti l’unico modo per giocarci sarà online con giocatori casuali o con i tuoi amici creando un team, sempre 3 vs 3. l’obbiettivo non sto neanche a dirlo, sparare a raffica ed eliminare gli avversari raggiungendo l’obbiettivo della modalità di gioco scelta.

MODALITÀ DI GIOCO

Una delle principali è “ARRAFFAGEMME”, consiste nel raccogliere più gemme possibili, che vengono generate al centro della mappa, raggiungere 10 o più gemme per far partire il conto alla rovescia, se alla fine di questo si riesce a tenere tutte le gemme si vince la partita. Ovviamente come possono essere guadagnate le gemme possono essere anche perse, infatti le gemme si perdono o si guadagnano eliminando o essendo eliminati. Ma non vi preoccupate verrete rigenerati dopo pochi secondi, Ma con zero gemme

Un’altra modalità è RAPINA, anche questa a squadre, con la stessa logica di eliminazione con arraffagemme ma con l’aggiunta di un obbiettivo, cercare di distruggere la cassaforte avversaria che si trova all’estremità opposta della mappa, stando attenti ovviamente a difendere la propria.

RICERCATI è un’altra modalità, molto più semplice perché qui, come nei migliori Battle royale, vince la squadra che fa più uccisioni.

Altra interessante modalità è FOOTBRAWL, semplicemente i brawler che giocano a calcio, dove vince chi fa per primo 2 goal nella porta avversaria, ovviamente sempre con la connotazione dell’eliminazione.

credit: funzen

Ma la modalità che rivela la vera natura di Brawl Stars è SOPRAVVIVENZA. 10vs10 in modalità singola e 20vs20 in team da 2 in modalità doppia, una mappa che si restringe sempre di più con lo scorrere del tempo. Lo scopo non serve neanche spiegarlo, lo dice già il nome della modalità stessa.


Le modalità di gioco sono molte, ma la vera essenza del gioco sta in sopravvivenza


Queste sono solo alcune delle modalità, infatti man mano che sono arrivati gli aggiornamenti sono arrivate anche nuove modalità di gioco come: Raid, assedio, dominio e sete di potere.

PERSONAGGI GIOCABILI

Ovviamente si gioca impersonando degli avatar che possono essere sbloccati nelle casse (sbloccabili con i punti lotta) o andando avanti nel cammino dei trofei. Si perché lo scopo principale di Brawl Stars, come in Clash Royal, è guadagnare più trofei possibili per salire nel ranking. In tutto i personaggi sono ad oggi 39, divisi in:

  1. Brawler iniziali
  2. Rari
  3. Super rari
  4. Epici
  5. Mitici
  6. Leggendari
  7. Cromatici

Il futuro si chiama Esports, business da oltre 3 Miliardi

Il futuro si chiama esports. Esports, letteralmente electronic sports, è questo il fenomeno del momento che sta occupando la scena mondiale. Diffusi prevalentemente in America ed in Asia, ma non disperate, l’Italia non è di molto indietro, infatti il 27-28 luglio il teatro olimpico di Roma è stato lo scenario delle spettacolari finali mondiali di Esports. Una cerimonia di apertura con artisti veri mischiati ad ologrammi al limite del surreale, 100mila spettatori presenti e 16 milioni da casa a seguire la diretta in streaming mondiale, è questo l’impatto degli esports, un impatto impressionante di audience ma allo stesso tempo economico, infatti crea un business da, udite udite: 1 miliardo di dollari con 450 milioni di audience. Si pensa che entro il 2020 potrebbe raggiungere un business da 1,5 a 3 miliardi, cifre da capogiro rispetto alla concenzione che hanno la maggior parte delle persone rispetto al gaming . Con queste cifre e con questo audience gli esports non sono più ascrivibili sotto la semplice dicitura di fenomeno, infatti molte scommesse imprenditoriali stanno puntando su questi, basti pensare che Rewired.gg, società di investimento che opera nel mondo degli esports ha iniettato nelle casse del Team Vitality (team transalpino fondato nel 2013 famoso in tutto il mondo) la bellezza di 34 milioni di Euro per costruire il futuro.

“Il futuro si chiama esports, fruttano un business da 3 miliardi di dollari entro il 2020”

Gli Esports si sono affermati in maniera del tutto indipendente dalle normali discipline sportive, grazie ad un continuo sviluppo delle tecnologie del gioco digitale e alle opportunità offerte dalla rete sempre più performante. Basti pensare che da un paio d’anni, anche grazie allo sviluppo delle reti, eventi sportivi internazionali, vengono superati in termini di audience da competizioni globali degli esports come League of Legends World Championship. 

LOL o League Of Legend che dir si voglia, “è un gioco online che unisce la velocità e l’intensità di un RTS a elementi di un gioco di ruolo. Con un roster di campioni in costante espansione e con aggiornamenti frequenti 2 squadre si affrontano, l’una contro l’altra, in varie arene con differenti modalità”. Questa è la definizione che da il sito ufficiale di League of Legends, per i giocatori è diventato un vera e propria ossessione da non perdere e da seguire in streaming sulle varie piattaforme (prevalentemente twitch), o dal vivo, infatti domenica 10 novembre 2019 hanno preso luogo in un’AccorHotelts arena strapiena, 20mila posti riempiti, le finali mondiali del famoso GDR per pc. La finale ha visto affrontarsi il team iberico “G2” perdente 3-0 contro il team di Pechino “Fun Plus Phoenix”. Non c’è stata partita fin dall’inizio, supremazia del team cinese come più volte successo negli ultimi anni, infatti il trofeo si è accasato in Asia e non si sposta dal 2012. Quest’anno era contenuto in uno scrigno di Louis Vuitton.

Uno spettacolo unico, grazie, anche qui, alla strabiliante cerimonia d’apertura, marchio di fabbrica per le produzioni Riot Games. 

“Sviluppo della rete abbinato all’audience, spettacolo e supremazia cinese: le finali di LOL a Parigi”

Sognando le olimpiadi

Dietro agli eventi e all’audience degli esports ci sono praticanti e appassionati, ormai milioni nel mondo, che si pongono una domanda fondamentale: il mondo sportivo adotterà mai una strategia seria per gli esports?

Ebbene si, gli esports sognano le olimpiadi, ma nel 2020 le sfioreranno solamente, non saranno infatti presenti nel medagliere, ma dal 22 al 24 luglio l’Intel World Open farà parte degli eventi che anticiperanno l’inizio delle olimpiadi di Tokyo 2020 con un evento dal vivo. Un esperimento che sa di futuro, infatti Kit Mcconnell (sports director del CIO) dichiara di essere entusiasta e curioso di imparare da questo evento e di voler interagire con la comunità esports di tutto il mondo. l’intel World Open comprenderà Street Fighter V e Rocket League, due giochi scelti non a caso vista la loro fama e la facilità di comprensione anche per chi non conosce di per sé gli esports. In palio, anche qui cifre da mettersi le mani nei capelli, intel mette 500mila dollari, 250mila per evento.

“Gli esports sfiorano le olimpiadi 2020”

Insomma gli esports non sono più un semplice fenomeno, sono una realtà che si sta affermando sempre più sulla scena mondiale, una realtà che crea un business proficuo con la possibilità di investimenti sostanziosi e opportunità di guadagno per le aziende investitrici e per gli aspiranti giocatori. Ma sono anche un fantastico sport, ci prendiamo la briga di chiamarlo sport ora, che da la possibilità a chiunque di diventare un professionista e per questo ci auguriamo di vederli nel medagliere ai giochi olimpici di Parigi del 2024.

fonti: la gazzetta dello sport e repubblica.