La serie TV Poltergeist è in fase di sviluppo per Amazon

Poltergeist film

Poltergeist, la serie di film horror degli anni ’80, è attualmente in fase di sviluppo presso Amazon per essere trasformato in una serie TV.

In un rapporto di Variety, è stato rivelato che nessuno scrittore è ancora coinvolto nel progetto, ma Darryl Frank e Justin Falvey ci saranno come produttori esecutivi per conto di Amblin Television.

Cosa ottima, dato che la Amblin Television è la stessa società che inizialmente ha prodotto il primo film di Poltergeist, uscito nel 1982. Anche se non si sa ancora molto della serie, è stato confermato che sarà ambientata nello stesso mondo dei film.

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poltergeist

Vale anche la pena ricordare che questa non è la prima volta che Poltergeist viene adattato in una serie. Durante la fine degli anni ’90, Poltergeist: The Legacy andò originariamente in onda su Showtime per le sue prime tre stagioni. Poi, ha trovato una nuova casa su Sci-Fi Channel nel 1999 per la sua quarta e ultima stagione.

Poltergeist: The Legacy narra le vicende di una società segreta, i cui membri cercano di proteggere l’umanità dai pericoli dell’occulto.

Per quanto riguarda il film originale, Poltergeist ha guadagnato un grande seguito ed è stato definito film di culto sin dalla sua uscita. Secondo lo stesso rapporto di Variety, il film ha guadagnato circa 121 milioni di dollari in tutto il mondo, con un budget dichiarato di 10,7 milioni di dollari. È stato poi nominato per tre Academy Awards, tra cui i migliori effetti visivi, il miglior montaggio degli effetti sonori.

Fonte: IGN

20 dei migliori film horror da guardare ad Halloween con gli amici

dei migliori film horror da guardare ad Halloween con gli amici

I fan dell’horror che vogliono fare un bingefest di Halloween con gli amici dovrebbero dare un’occhiata ai 20 dei migliori film horror

I fan dell’horror potrebbero apprezzare un buono spavento da soli, ma a volte è meglio trovare film horror da guardare con gli amici. Chi ama veramente questo genere può dire che nulla lo spaventa, ma è sicuramente un po’ snervante guardare un film di paura a casa da soli, soprattutto di notte o a luci spente. I migliori film dell’orrore da guardare con gli amici sono gli slasher conosciuti o una storia fresca che invita alla discussione. A volte è meglio godersi uno di questi dei migliori film horror in compagnia di amici (soprattutto se è Halloween) che possono ridere di una commedia horror o discutere del significato e dei personaggi.

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L’horror è un genere così vasto con così tanti sottogeneri che ci può essere molto da discutere. Si può trattare di un film di serie B, noto per la sua trama stravagante, o di guardare un film horror di un altro Paese per vedere come si differenzia da quello tradizionale. Gli amanti dell’horror ameranno anche guardare film horror più meta con gli amici per riconoscere i diversi tropi del genere. Dagli anni ’90 l’horror moderno ha assunto un approccio più metafisico agli slasher, ma c’è ancora una grande quantità di film horror da guardare in gruppo.

Killer Clowns From Outer Space (1988)

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Alcune persone vogliono guardare i film dell’orrore con i loro amici, in modo da avere qualcuno vicino quando i film diventano un po’ troppo spaventosi da gestire. Altri vogliono avere amici intorno a sé per poter analizzare i film e discutere di ciò che li rende grandiosi (o di ciò che li rende così brutti da essere buoni). Killer Clowns From Outer Space rientra in quest’ultima categoria.

Il film non ha avuto grandi recensioni quando è uscito nel 1988, ma è diventato un classico di culto. Presenta un gruppo di creature aliene dall’aspetto di clown che tentano di invadere la Terra. Quasi tutti gli effetti del film sono pratici, il che lo rende unico tra gli horror moderni, e la premessa unica conferisce al film una visione affascinante. Da quando il film è uscito nelle sale, è in fase di sviluppo anche un sequel.

Grabbers (2012)

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Grabbers non è un tipico slasher o horror psicologico, ma più un classico film di mostri. È un film irlandese ambientato su una remota isola irlandese, che permette alla storia di immergersi veramente nell’ambientazione.

Gli eventi horror si scatenano quando delle balene morte iniziano ad affiorare sulla riva. L’agente di polizia locale in carica, che si dà il caso sia un alcolizzato, non è molto interessato agli eventi, ma il suo nuovo partner sì. I due devono fare squadra quando diventa evidente che i responsabili sono dei mostri tentacolari che stanno attaccando i residenti. Sorprendentemente, il modo per combattere i mostri sembra essere quello di ubriacarsi completamente, poiché l’alcol è tossico per loro. Questa soluzione crea un’esilarante rivisitazione della trama di un film horror di serie B, in quanto i personaggi devono mantenere la lucidità necessaria per combattere i mostri mentre bevono il più possibile.

Scream (1996)

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Se un gruppo di amici si riunisce per guardare film horror, sembra impossibile non dare un’occhiata a Scream. Il film del 1996 è quello che ha dato il via a un’interpretazione metaforica dell’horror nel genere slasher, in quanto un maggior numero di fan si è reso conto dei tropi che i film utilizzavano per raccontare le loro storie. Scream utilizza questi tropi in modo incredibilmente efficace.

Sidney (Neve Campbell) e i suoi amici vengono attaccati da un killer che diventa noto come Ghostface nel primo capitolo del franchise. Se i fan dell’horror vogliono davvero fare una meta-festa del genere slasher, dovrebbero continuare a guardare Scream e i suoi cinque sequel. Ogni sequel si evolve con le convenzioni del genere, evidenziando come gli slasher cambino e influenzino la cultura pop. Sono ottimi spunti di discussione.

House (1977)

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L’horror giapponese moderno che è riuscito a raggiungere il pubblico americano comprende film come The Grudge e The Ring. House, tuttavia, è un film horror giapponese più classico, con una visione molto più surreale del genere.

Un gruppo di ragazze giapponesi finisce in una casa di campagna e si trovano a dover combattere contro gli spiriti maligni. La grafica del film è incredibilmente unica e presenta un’ottima combinazione di orrore da incubo e di elementi comici per alleggerire la tensione. È sicuramente un viaggio divertente per i fan dell’horror che vogliono espandere i loro orizzonti al di fuori dei tipici film statunitensi.

The Final Girls (2015)

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È risaputo che i film slasher hanno tutti una “final girl” che sopravvive fino alla fine. Alcune delle final girl più famose della cultura pop sono quelle di classici dell’horror come Halloween (Jamie Lee Curtis) e Scream (Neve Campbell). The Final Girls prende l’idea di un’attrice nota per il suo status di final girl dell’horror e crea una nuova interpretazione dell’horror.

Nel film, una giovane donna (Taissa Farmiga) e le sue amiche partecipano a una proiezione per i fan di un film horror per cui sua madre è famosa, mentre lei è ancora in lutto per la perdita della madre. Il gruppo si ritrova involontariamente risucchiato negli eventi del film e cerca di sopravvivere ai tropi horror anni ’80 che esso comporta. È allo stesso tempo esilarante e sentito e una lettera d’amore ai fan dell’horror che permetterà a un gruppo di appassionati di discutere di tutti i modi in cui esamina il genere.

A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973)

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Poiché Hereditary è uno dei film horror più popolari degli ultimi anni, molti fan dell’horror consiglieranno agli amici di guardarlo insieme, ma A venezia… un dicembre rosso shocking potrebbe essere un’opzione più unica per gli appassionati del genere.

Ci sono molti film che hanno ispirato Hereditary, tra cui A venezia… un dicembre rosso shocking, e un gruppo di amici potrebbe guardare entrambi i film per una serata divertente e terrificante. Il film segue la storia di Laura e John, in lutto per la perdita della figlia Christine. A Venezia incontrano delle persone che dicono di poterli aiutare a contattare il suo spirito. Entrambi i film parlano di fantasmi, religione e famiglia.

Host (2020)

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Host è anche un’ottima scelta per un film horror da guardare con gli amici. Il motivo principale è che non è un film troppo lungo. I film horror che si trascinano troppo a lungo possono avere difficoltà a mantenere l’attenzione di un gruppo che potrebbe parlare di più e guardare di meno.

Con Host c’è molto da discutere, perché i personaggi principali parlano di Zoom e iniziano a capire che sta accadendo qualcosa di maligno. Il film è riconducibile a un gruppo che si tiene in contatto virtuale durante la pandemia COVID-19 e gli amici iniziano a essere uccisi da uno spirito. Poiché molte persone si sono affidate a Zoom per lavorare e rimanere in contatto nel 2020, è sicuramente un film horror moderno che risuonerà con il pubblico.

[REC] (2007)

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Nel film [Rec] del 2007, una giornalista di nome Ángela viene a conoscenza di qualcosa di terribile che sta accadendo in un condominio e va a coprire la storia. Si scopre che le persone che vivono lì sono state prese da demoni e trasformate in quelli che sembrano essere zombie.

È un’ottima interpretazione del sottogenere horror del found footage. Mentre alcuni fan dell’horror lo troveranno divertente, altri lo troveranno davvero spaventoso. Un gruppo di fan dell’horror avrà sicuramente entrambe le cose, il che lo rende un ottimo film horror da guardare con gli amici che potrebbero trarre dal film qualcosa di diverso.

Tucker & Dale Vs. Evil (2011)

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Una serata al cinema con gli amici richiede una storia che sia una pura gioia da guardare e che includa anche alcuni momenti divertenti, il che significa che un film horror comico potrebbe essere necessario. I fan dell’horror e coloro che preferiscono le commedie ameranno entrambi questa storia di studenti universitari che credono che Tucker e Dale stiano per far loro del male e il duo non sa cosa fare.

Inoltre, è meglio guardare questo film con un gruppo di amici che non conoscono già Tucker & Dale Vs. Evil. In questo modo, almeno alcuni del gruppo non sapranno cosa aspettarsi, rendendo il film particolarmente divertente per loro, ma altrettanto divertente per coloro che conoscono già la storia, che potranno vedere le loro reazioni.

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The Blair Witch Project (1999)

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The Blair Witch Project è sicuramente un film che ispira una grande discussione, in quanto si può parlare di come sia stato commercializzato come una storia vera di studenti che soggiornano nei boschi e si filmano mentre trovano una presenza soprannaturale. È uno dei film che ha inaugurato il found footage negli anni 2000.

È una grande discussione tra amici che guardano l’horror e che guardano ad altri progetti ispirati a questo film. Anche la serie teen Dawson’s Creek ha realizzato un episodio ispirato al film in cui gli amici si recavano su un’isola che si diceva fosse infestata.

Nightmare – Dal profondo della notte (1984)

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Nightmare – Dal profondo della notte è un caposaldo dei film horror per ragazzi. È il tipo di film horror che può piacere anche a chi non ha troppa familiarità con il genere. Se un gruppo di amici si riunisce per guardare film dell’orrore e non sono tutti appassionati di horror, Nightmare – Dal profondo della notte è un buon punto di partenza.

Si tratta di una storia creativa che utilizza ancora molti dei tropi dello slasher adolescenziale, consentendo un’ottima introduzione all’horror. Anche se Freddy Krueger uccide molte persone, Nightmare – Dal profondo della notte è ancora un film horror divertente e piacevole che funziona bene sia che si sia un grande fan del genere o meno.

The Legend of Boggy Creek (1972)

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Mentre alcune persone in un gruppo di amici potrebbero amare i film horror terrificanti, altre potrebbero volere qualcosa di più divertente che spaventoso. È qui che entra in gioco The Legend Of Boggy Creek.

Il film è in realtà simile alla leggenda del Bigfoot e di altri criptidi. È un film horror dal ritmo più lento, con un po’ di campanilismo al posto della violenza. Come The Blair Witch Project, questo film racconta di fatti realmente accaduti e che il Mostro di Fouke, che è come Bigfoot, è reale. Solo la discussione sull’esistenza di questo criptide potrebbe essere divertente per le feste.

Quella casa nel bosco (2011)

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Quella casa nel bosco è un ottimo film horror da guardare con gli amici. È un’interpretazione metaforica del genere horror, ma in cui i tropi vengono stravolti. Ci sono anche un sacco di Easter eggs per gli appassionati del genere horror e per i fan dei precedenti lavori di Joss Whedon.

Gli amici possono parlare delle rivelazioni selvagge di questo film, dei mostri sorprendenti e di come alcuni personaggi riescano a individuare il male nella casa apparentemente pittoresca, mentre altri non hanno idea di cosa stia per accadere. È fantastico guardare The Cabin in the Woods con altri fan dei film di paura, perché ognuno può discutere del proprio personaggio preferito e di chi tifa di più.

You’re Next (2011)

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Se da un lato ci sono grandi franchise di film slasher, dall’altro ci sono anche film a sé stanti che hanno lasciato il segno. You’re Next è uno di questi film indipendenti.

È un ottimo film horror da guardare con gli amici perché combina molti dei migliori elementi del genere slasher in una storia unica. È il tipo di film dell’orrore che spinge il pubblico a tifare per il personaggio principale, ma presenta anche molti spaventi e momenti divertenti che non faranno annoiare. I fan apprezzeranno il modo in cui Erin gestisce la spaventosa situazione che le si presenta davanti quando si reca alla riunione di famiglia del suo ragazzo e scopre degli assassini con maschere di animali.

Drag Me To Hell (2009)

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L’agente di prestiti Christine (Alison Lohman) vede la sua vita trasformarsi in una corsa orribile quando una donna vuole più tempo per pagare il suo mutuo e Christine dice di no. Il film è incredibilmente intenso e lascia sempre in sospeso, il che lo rende una buona scelta da guardare con un gruppo di persone che possono discuterne in seguito.

Per i fan dell’horror che hanno già visto il film, ci sarà sicuramente un’interessante discussione sulla teoria secondo cui Christine non è in realtà nel mezzo di una storia dell’orrore, ma di allucinazioni indotte da un disturbo alimentare. Teorie come questa, che permettono ai fan dell’horror di vedere oltre i momenti di paura, rendono affascinanti le rivisitazioni di storie molto amate.

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Coherence (2013)

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Coherence ha un mistero che sarebbe bello risolvere con altre persone dopo la visione: diversi amici cenano insieme e la corrente va via. I personaggi sono certi che ci sia qualcosa di strano e finiscono per avere ragione.

Una cena è un’ambientazione perfetta per un film di paura, perché i personaggi si aspettano una serata tranquilla e invece ottengono l’esatto contrario. Il film mantiene un buon tono inquietante ed è divertente vedere come rivela i suoi segreti. I fan dell’horror possono provare a indovinare cosa sta succedendo, il che rende il film ancora più divertente.

Get Out (2017)

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Poiché molti fan dell’horror annoverano Get Out tra i loro preferiti, sarebbe avvincente guardarlo sapendo quale pericolo correrà Chris Washington (Daniel Kaluuya) quando andrà a trovare i genitori della sua ragazza. Gli amici possono parlare del film ben realizzato e degli indizi presenti nel corso della storia, poiché è chiaro che qualcosa non va dal momento in cui Chris e Rose Armitage (Allison Williams) vengono visti guidare attraverso il paese.

Ci saranno sicuramente differenze di discussione tra chi ha già visto il film e chi no. Potrebbe essere difficile trovare un gruppo di amici che non l’abbiano già visto, vista la popolarità del film.

Finché morte non ci separi (2019)

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Finché morte non ci separi è sicuramente un’ottima scelta per un gruppo alla ricerca di un film horror che riesca a essere terrificante e allo stesso tempo leggero. Grace Le Domas (Samara Weaving) è costretta a giocare un letale gioco a nascondino con la famiglia in cui si è sposata poche ore prima e, sebbene possa essere uccisa, il film mantiene un senso dell’umorismo.

Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin hanno diretto sia Finché morte non ci separi che Scream (2022) ed entrambi i film mostrano il loro approccio umoristico e vivace al genere horror. Grace può essere in pericolo, ma la famiglia è così sciocca che è difficile non ridere e sapere che lei starà bene.

The Skeleton Key (2005)

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Sebbene Skeleton Key, interpretato da Kate Hudson, possa sembrare un po’ banale, è perfetto quando si è alla ricerca di un film horror più leggero e non inquietante. Caroline Ellis (Hudson) inizia a lavorare in una villa fatiscente come assistente e viene a conoscenza di un rituale paranormale collegato alla casa.

Ci sono molti film sul soprannaturale, ma questo si distingue perché coinvolge l’hoodoo, e mentre alcuni fan dell’horror potrebbero dire che si tratta di un film irrealistico, altri si divertiranno a sedersi e a fare questo viaggio con Caroline.

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Train To Busan (2016)

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20 dei migliori film horror da guardare ad Halloween con gli amici

Diretto da Yeon Sang-ho, Train to Busan racconta la storia di persone che stanno facendo un viaggio in treno quando appaiono degli zombie, ed è un ottimo film horror da guardare con gli amici, soprattutto prima del remake americano.

L’ambientazione in treno fa sì che Train to Busan si distingua rispetto ad altri film sull’apocalisse e, dato che i personaggi sono bloccati, rende la posta in gioco più alta. Il pubblico farà il tifo per i personaggi e gli amici potranno discutere su come un personaggio potrebbe fuggire. Le discussioni su ciò che gli amici farebbero in una situazione simile sono certamente qualcosa che gli appassionati di horror possono apprezzare durante la visione di uno qualsiasi di questi film.

Fonte

Still Wakes the Deep – Il nuovo horror psicologico mostra il suo gameplay

Still Wakes the Deep Il nuovo horror psicologico mostra il suo gameplay

Ecco il primo video che mostra il gameplay del nuovo horror psicologico in arrivo a inizio dell’anno prossimo, “Still Wakes the Deep”!

L’editore Secret Mode e lo sviluppatore The Chinese Room hanno pubblicato un nuovo trailer per il gioco horror psicologico Still Wakes the Deep, mostrando per la prima volta un’anteprima del gameplay.

Di seguito trovate una panoramica del gioco condivisa da Secret Mode, e se volete ricevere una notifica quando il gioco sarà disponibile cliccate sul link al sito di Instant Gaming!

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“Questa prima occhiata a Still Wakes the Deep in azione offre uno sguardo emozionante all’ambientazione unica del gioco: la piattaforma petrolifera Beira D, situata al largo delle coste scozzesi.”

“Il video gameplay, suddiviso in due parti, riprende dopo che un evento catastrofico ha scosso la piattaforma di trivellazione e il protagonista Caz McLeary è rimasto intrappolato sotto l’esterno fatiscente della Beira D, cercando disperatamente una via di salvezza.”

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“Il pubblico viene poi trasportato nelle claustrofobiche viscere della piattaforma petrolifera, dove Caz deve superare spazi angusti e passaggi sommersi per evitare di essere scoperto da un orrore inconoscibile che è salito a bordo…”

Il gioco uscirà per PlayStation 5, Xbox Series e PC (tramite Steam e Microsoft Store) all’inizio del 2024. Sarà disponibile anche sul servizio Xbox Game Pass.

Fonte

World of Horror, il macabro ibrido roguelike tra Lovecraft e Junji Ito [Recensione]

World of Horror il macabro ibrido roguelike tra Lovecraft e Junji Ito [Recensione]

Il 19 ottobre, dopo tre anni di attesa, è uscito dall’early access World of Horror, titolo rpg-roguelike horror disponibile per PC, Switch, PS4 e PS5.

Un dentista part-time e MS Paint, non sono i protagonisti di una barzelletta bensì le fondamenta su cui si basa l’rpg-roguelike World of Horror, uscito di recente dall’Early Access e disponibile per PC. Su Nintendo Switch e Playstation sarà disponibile il 26 ottobre. Pawel Kozminski, in arte panstasz, è il one-man-army dietro lo sviluppo del titolo. Pawel è un dentista polacco appassionato del genere horror, passione che ha traslato all’interno del suo pargolo videoludico attingendo a piene mani dalle opere di Lovecraft, il papà del celeberrimo Cthulhu, e di Junji Ito, mangaka giapponese noto per capolavori come Tomie o Uzumaki. Il tutto senza trascurare leggende metropolitane dalle tinte grottesche e il folklore del Sol Levante. E il ruolo di MS Paint? Sappiate che quel folle di Kozminski ha realizzato ogni elemento artistico presente in World of Horror tramite il popolare, e non di certo versatile, software di Microsoft. La tecnica utilizzata è quella della pixel art a 1-bit, e il risultato è eccezionale.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
La pixel art 1-bit realizzata con Paint è una scelta stilistica lodevole.

Dove risiede l’oscurità

È il 1984, siamo in Giappone, più precisamente a Shiokawa, una ridente cittadina marittima, di quelle che si trovano tra le pagine del già citato Ito, di quelle che a prima vista sono da cartolina ma più le frequenti e più ti accorgi che qualcosa non va. Questa è l’ambientazione che fa da sfondo alle vicende di World of Horror. Il gameplay loop è altrettanto semplice: il giocatore sceglie un personaggio, risolve 4 o 5 misteri (a seconda della difficoltà), supera le prove all’interno del faro che sovrasta Shiokawa, sconfigge il Dio Antico che vi risiede e la partita termina. Così facendo si sbloccano oggetti, personaggi, modalità ed eventi nuovi, e il ciclo si ripete.

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Gli Dei Antichi apportano modifiche sostanziali alle varie run.

Avviato World of Horror per la prima volta le modalità disponibili al giocatore sono quattro: la prima, chiamata “Spine-Chilling story of school scissors”, non è altro che il tutorial dove si affronta un singolo caso e nel mentre si imparano le meccaniche di gioco. La seconda modalità è “Extracurricular activity”, come nel tutorial siamo vincolati a un unico personaggio, ma avremo la possibilità di risolvere più misteri. È una modalità fine a se stessa che difficilmente rigiocherete. La terza modalità è un semplice quick play. La quarta modalità è, invece, quella in cui verranno spese il maggior numero di ore: “Customize the playthrough”. Qui il giocatore potrà personalizzare la partita scegliendo a priori quale set di eventi attivare e quale personaggio interpretare. La rigiocabilità è elevata. Nonostante gli eventi e le situazioni possano tendere a ripetersi, le combinazioni con le quali ciò accade sono sempre variegate.

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Purtroppo l’interfaccia, per quanto unica nello stile, non facilita i primi approcci con il titolo.

Un rpg atipico

La struttura a casi è riuscita, sia perché sono tutti ben scritti (da segnalare la collaborazione di Cassandra Khaw, autrice malese di horror e science fiction), sia perché nonostante alcuni mantengano una struttura ripetuta, altri rompono le regole intrinseche dell’esperienza, meravigliando il giocatore con trovate sempre nuove e terrificanti.
Per farla breve, e non privarvi del piacere della scoperta, tenterò di riassumervi un’esperienza di gioco tipica.
Ciascun caso ha come base operativa il proprio appartamento, qui potremo riposare e recuperare salute e sanità mentale, le due “barre della vita” presenti nel gioco che, portate allo zero, significano game over. Dall’appartamento si sceglie un mistero da risolvere tra quelli disponibili, selezionati casualmente dal gioco ad inizio partita (esiste infatti un sistema a seed, proprio come in altri roguelike). Avviato il caso si ha la possibilità di esplorare Shiokawa tramite una mappa stilizzata. Delle varie location visitabili solo una farà progredire il mistero. Tuttavia, trascurare l’esplorazione delle altre aree non sarà mai una scelta saggia, dato che potremo trovarvi alleati, armi o oggetti utili al completamento del caso stesso. Se ci sono delle armi vuol dire che si combatte, e in World of Horror si combatte piuttosto spesso. Il titolo adotta un sistema a turni atipico ma molto semplicistico nella sua composizione.

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La varietà dei singoli misteri è uno degli aspetti migliori di World of Horror.

Come accennato poc’anzi, degni di nota sono i casi che deviano dalla normale struttura di gioco. Alcuni di essi offrono un’esperienza inedita caratterizzata da regole specifiche. In questi misteri da risolvere non ci sarà più la cittadina di Shiokawa a fare da palcoscenico al caso, bensì luoghi unici e con un sistema di esplorazione, e gestione del tempo, esclusivi. Si passa da magioni spettrali, in cui imbattersi in ospiti tutt’altro che accomodanti non sarà affatto difficile, a boschi labirintici in cui il tempo pare essersi fermato. Una forte citazione a Blair Witch Project che ben si sposa con lo scheletro roguelike del titolo. Questi sono solo due esempi di come World of Horror sia in grado di plasmare in modo originale un melting pot di meccaniche ludiche e influenze orrorifiche.

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I combattimenti a turni offrono numerose opzioni al giocatore per poter contrastare gli abomini in cui si imbatterà.

Un’esperienza per stomaci forti

Proprio come altri roguelike, World of Horror è, nelle prime ore, criptico e spietato, complice anche un’interfaccia e dei menù decisamente poco chiari. Il gioco punisce, senza tanti complimenti, l’ignoranza nei confronti delle sue meccaniche, che appaiono più limpide solo una volta superato il ripido scoglio iniziale. Quando ciò accade l’incubo si placa, offrendo al giocatore un’esperienza, non dico rilassata, ma certamente più godibile e coinvolgente.

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La passione per l’oriente di panstasz la si nota anche nelle presenti, ma mai invadenti, parentesi umoristiche.

World of Horror è un esperimento riuscito. L’art direction è memorabile ed apprezzabile è anche la colonna sonora, realizzata da ArcOfDream e Qwesta. Dal punto di vista ludico gli appassionati del genere troveranno pane per i loro denti. Altro aspetto positivo è la presenza di una community molto attiva nel creare le mod più disparate. Peccato che questi contenuti non siano ottenibili tramite workshop di Steam, un limite a mio parere incomprensibile.

Scopri di più sul gioco sul sito ufficiale di World of Horror.

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Horror, Cultura e Società [Approfondimento]

Horror Cultura e Società

Il videogioco horror ci parla della nostra società e di quelle altrui in un modo inaspettato e con una semplicità disarmante. Scopriamo come.

Per comprendere come la società, la cultura e il videogioco horror siano correlati, è necessario prima fare un importante parallelismo sonoro.

Nella musica, e in particolare nel Metal, esiste questa tendenza alla suddivisione più specifica possibile in generi e sottogeneri basata anche solamente sulle tematiche che l’artista va ad affrontare.

Per quel che riguarda la politica e la ribellione troviamo il Thrash Metal, c’è il Death Metal che ci racconta di violenza, morte e dolore, oppure il Black Metal che narra di temi occulti e depressione;

Molto spesso la trama musicale è identica ma da una parte troviamo il Depressive Black Metal e dall’altra il Blackened Black Metal, e così via.

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Suoneranno Brutal Death Metal o Technical Death Metal?

C’è quindi una differenziazione semiotica di un contenuto che basilarmente è molto simile, o almeno all’apparenza.

Oggi vorrei applicare questo discorso ai videogiochi, in particolare a quelli che ci spaventano e ci fanno pentire di aver speso i nostri sudati risparmi per ore ed ore di paura gratuita.

Come ogni altra opera artistica, anche i videogiochi, oltre che dal genio dell’autore, sono costituiti da alcuni elementi “ambientali” che inevitabilmente li condizionano. Quelli Horror ancor di più rispecchiano paure molto spesso non solo personali, legate alla cultura e alla società di appartenenza; e così come l’amore, la paura è uno di quei sentimenti che più facilmente si manifesta inconsciamente in azioni, parole e, in questo caso, creazioni.

Un videogioco horror ci parla, in parole povere, molto di più rispetto ad altri generi, perché gli autori ci trasferiscono alcune problematiche inconsce derivanti dalla società in cui vivono e dalla cultura a cui appartengono.

Questo processo è ciò che rende l’opera un oggetto culturale a tutti gli effetti, ma partiamo dall’inizio.

Il primo videogioco considerabile da chi vi scrive un vero e proprio Horror tout court è Alone in The Dark, del 1992, il quale remake è stato da poco (purtroppo) rimandato a gennaio. Ovviamente anche in precedenza ci sono stati giochi a tema Horror, ma Alone in The Dark è stato il primo ad avere una parvenza di gameplay ad hoc, con meccanismi appositamente creati per creare tensione anche pratico, e non solo nel visivo.

Se prima ci ritrovavamo punta e clicca o Dungeon Crawler con degli orribili mostri, pur mantenendo la struttura di un’avventura grafica, Alone In The Dark utilizzava metodi quali il lento cambiamento di telecamera, gli enigmi ambientali ed i dialoghi per spaventare o perlomeno inquietare il giocatore per tutta la durata della partita. Un effetto chiaramente anche involontario, dato che la lentezza ansiogena del gameplay era dovuta anche dai limiti tecnici delle console dell’epoca.

È arduo anche effettuare un’analisi semiotica del gioco, anche se nella gestione delle tematiche troviamo molti topos della narrativa anche cinematografica del tempo: riassumendo molto, Il Detective Carnby esplora villa Derceto cercando di risolvere un delitto e durante la sua esperienza scoprirà molto di più rispetto a ciò che inizialmente si aspettava, rischiando la vita.

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Edward Carnby negli anni, palesemente un Senzavolto del Trono di Spade.

Tutto l’Horror anni ’80 e primi ’90 è pregno del concetto dello “scoprire troppo”, figlio di una società e una cultura, quella americana, dell’eccesso, dove soprattutto i giovani annoiati dal loro ambiente abitudinario e tranquillo, escono dalla loro comfort zone cercando il brivido dell’ignoto esplorando zone remote dello Stato.

Pensate ad un qualsiasi Slasher del periodo e indubbiamente noterete questo schema che si ripete. Alone in The Dark è anch’esso figlio di questo stile, ma le cose stavano per cambiare, soprattutto con l’avvento delle opere del Sol Levante nel genere.

Prima però, è necessario parlare di un importante concetto: quello di relativismo culturale.

Evitando lunghi spiegoni, il relativismo culturale è quel fenomeno per il quale una stessa usanza e/o pratica viene percepita in modo differente in base alla cultura in cui viene inserita.

Un esempio possono essere i bovini: mangiati con gusto in Occidente e venerati come dei in India.

Queste differenze sono determinate da tradizioni e usanze così radicate nella società e negli uomini tanto da rendere difficile stabilirne la reale origine.

Ma ora, torniamo a noi.

1996. Esce Resident Evil. Tutti si spaventano a causa di questa specie di B-Movie USA creato però dai Giapponesi. Nasce una leggenda.

1999. Esce Silent Hill. Tutti si spaventano a causa di questo thriller angosciante su un padre USA che perde la figlia ma creato dai Giapponesi. Nasce una leggenda.

resident evil vs silent hill paura v
Con l’arrivo del remake di Silent Hill 2 e le già svariate ripubblicazioni di Resident Evil, si sente il riecheggiare di quella specie di “faida” che nei primi 2000 aveva colpito i fan di queste due serie.

Queste due saghe horror, indubbiamente le più importanti di quelle prodotte in Giappone, sono anche molto utili per descrivere come in Oriente il concetto di paura sia completamente differente nella società e nella cultura rispetto all’Occidente.

Da quando il genere è diventato maturo infatti, dall’America abbiamo avuto come esempi storie in cui il protagonista svolge il suo ruolo principalmente per se stesso: In Alone in The Dark, Carnby accetta il caso perché ingaggiato da un’antiquaria, perché è il suo lavoro; perfino in Doom, che non è considerabile un vero e proprio videogioco dell’orrore, noi uccidiamo i demoni perché possiamo farlo, e vogliamo farlo.

Le due saghe giapponesi invece capovolgono la prospettiva: Non è più il giocatore e il personaggio giocante al centro dell’attenzione, non agiamo per nostro diletto o soddisfazione. Le città, le altre persone, le altre vite, diventano la motivazione che ci spinge a giocare.

Salvare Raccoon City, scoprire cos’è successo sulle montagne Arklay; salvare Cheryl, scoprire perché Silent Hill è avvolta nella nebbia e piena di mostri.

Nella prospettiva occidentale, si fa in qualche modo riferimento ad un’etica profondamente individualista e a tratti capitalista: non a caso di grande ispirazione per tutto il movimento Horror USA (compreso il suddetto Alone in The Dark) fu H.P. Lovecraft, repubblicano e decisamente critico verso la seppur nascente ideologia bolscevica.

Ma allora per quale motivo i giochi dell’orrore orientali hanno avuto così tanto successo anche da noi, nonostante di base avessero una morale e un significato teoricamente così distanti?

In questo caso c’è anche un pizzico di furbizia.

Edward Said nel 1978 pubblicò Orientalismo, un libro in cui descriveva un processo che spesso viene effettuato da noi occidentali: analizzare i processi culturali completamente a noi avulsi, come quelli del mondo orientale, e codificarli secondo il nostro codice etico, la nostra cultura, morale ecc..

Resident Evil in qualche modo asseconda questo processo, utilizzando una messa in scena che più occidentale non si può, facendo continui riferimenti agli zombie movie dei decenni precedenti e stereotipando il più possibile i suoi personaggi. Eppure il concetto di base è sempre molto filo-orientale: La STARS, una squadra creata appositamente dalla polizia per risolvere problemi “complessi”, in seguito ad una missione di soccorso entra in una villa scoprendo gli inganni di una multinazionale che rischia di distruggere il mondo con un’arma batteriologica.

L’Umbrella stessa è eco di un sistema capitalistico che, seppur ormai completamente ibridato alla società giapponese, faceva storcere il naso a chi non si sentiva parte dell’ormai sistema globalizzato a traino americano. Alla Capcom si strizzava l’occhio agli USA ma inconsciamente non ci si distaccava troppo dalla morale collettivista tipicamente orientale.

Come sempre con l’avvento dei sequel il messaggio invisibile che forse involontariamente Resident Evil trasmetteva è andato perdendosi a favore di una sempre più elevata spettacolarizzazione, con qualche dovuta eccezione (Come ad esempio Resident Evil 4 e Resident Evil Village, il quale tra poco sarà giocabile anche su iPhone 15).

Albert Wesker Resident Evil
Albert Wesker è l’esempio lampante di come i giapponesi vedevano l’uomo “figo” americano.

Silent Hill utilizza invece in parte lo stesso stratagemma di Resident Evil, ma il messaggio finale è molto diverso. Marshall McLuhan, uno studioso delle comunicazioni di massa, coniò nel ’64 il concetto di Villaggio Globale, descrivendo come con il velocizzarsi dei mezzi di comunicazione le informazioni si spargessero per il mondo proprio come in un villaggio, molto rapidamente. La cittadina di Silent Hill quindi simboleggia innanzitutto un distacco da questo Villaggio Globale.

Quando Harry comincia la ricerca di Cheryl, sua figlia scomparsa dopo un incidente stradale alle porte di Silent Hill, è un uomo solo. Perfino la radio, che nel ’99 era la principale fonte di informazioni quando si era in viaggio, fa solo rumore bianco. Ed ecco che le paure primordiali dell’essere umano escono fuori, indipendentemente dal retaggio culturale ma dalle forti connotazioni giapponesi.

La solitudine, l’isolamento, la rottura dei legami parentali. In Silent Hill i mostri che vediamo non ci spaventano tanto quanto le paure che affliggono l’uomo contemporaneo che vediamo realizzarsi su schermo: Il non sentirsi più parte di una città frenetica, aver staccato dai ritmi lavorativi stressanti; a quel punto Harry affronta in qualche modo ciò che gli fa più paura: il rapporto con sua figlia adottiva.

Come in un’ipotetica marcia di redenzione, pian piano Harry entra nell’ambiente si mostruoso, ma simbolicamente anche tranquillo di Silent Hill: una cittadina che probabilmente l’avrebbe turbato anche senza tutti i tran tran satanici; perché lontano dalla vita volta allo sviluppo, al lavoro, alla crescita continua, l’uomo si ritrova ad affrontare i suoi demoni più profondi.

Una retorica questa che viene sottointesa solamente nel primo capitolo della serie, ma che poi verrà esplicitata in tutta la sua potenza espressiva nel successore, e speriamo anche nel suo remake.

silent hill harry mason
Harry Mason incarna, in qualche modo, tutti noi.

Questi che abbiamo fatto sono solamente gli esempi più palesi e famosi, ma basta guardare ad altre serie, come Parasite Eve o Fatal Frame, e di come rappresentino il “calvario dell’uno per salvare molti”, per notare come il concetto di comunità sia trattato in maniera differente ma sia sempre presente nell’Horror orientale.

Chiaramente con il passare del tempo altre saghe e singole istanze si sono aggregate all’ormai immenso filone dei “giochi di Paura”, come li chiamavano alcuni quando erano piccoli, modificando alcuni topos e aggiornandoli man mano che le paure della nostra società andavano a modificarsi. L’horror quindi si auto-aggiorna infine seguendo la cultura e la società.

È quindi importante rendersi conto di come, quando ci approcciamo ad un gioco dell’orrore fatto bene, non stiamo solamente affrontando la fantasia dell’autore, ma le paure spesso inconsce di un intero gruppo di persone culturalmente unito.

10 film/serie Marvel e DC horror da guardare ad Halloween

film:serie Marvel e DC horror da guardare ad Halloween

Ecco 10 film e serie della Marvel e della DC le cui tinte horror sono perfette per il periodo più spaventoso dell’anno, quello di Halloween!

Halloween si avvicina, e la vostra voglia di horror si combina ad una passione per il genere dei supereroi, ci sono molti film e serie Marvel e DC perfetti per questa stagione spettrale. Sebbene i contenuti Marvel e DC si siano storicamente attenuti al più tradizionale genere d’azione e di supereroi, entrambi i marchi hanno esplorato una variegata gamma di generi, che si addicono ai loro rispettivi personaggi e alle loro storie.

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Tra questi c’è anche l’occasionale racconto dell’orrore, in cui viene esplorato il lato spaventoso della lotta al crimine e della difesa della Terra. Tuttavia, non tutti questi sono eccessivamente spaventosi. Alcuni episodi di serie o film Marvel e DC si svolgono semplicemente nel periodo di Halloween e utilizzano le decorazioni festive della festa come sfondo.

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Sia che si tratti di storie horror terrificanti che incutono timore, sia che si tratti di storie leggere con costumi e caramelle, questi film e serie Marvel e DC sono perfetti da vedere (o rivedere) prima del 31 ottobre.

10. WandaVision

Ogni episodio di WandaVision parodizza un’epoca diversa del genere sitcom, e il sesto episodio, “Nuovissimo Halloween spaventacolare!”, considera serie come Modern Family e Malcolm (Malcolm in the Middle).

Tuttavia, come suggerisce il titolo, si tratta anche di una rivisitazione degli speciali festivi delle sitcom. In questo episodio è Halloween a Westview e tutti i personaggi principali sfruttano l’occasione per indossare costumi che ricordano i design classici della Marvel Comics.

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Sebbene l’episodio 6 di WandaVision sia il più incentrato su Halloween, il senso di inquietudine dell’intera serie e le tematiche legate alla stregoneria la rendono una serie televisiva imperdibile per il mese di ottobre.

9. Batman: Il lungo Halloween

Come suggerisce il titolo, Batman: Il lungo Halloween è una storia del Cavaliere Oscuro che comincia ad Halloween. Si tratta di un film in due parti che adatta in modo collettivo l’omonima storia classica della DC Comics.

La storia inizia quando qualcuno uccide il nipote del boss Carmine Falcone il giorno di Halloween, lasciando sul posto una zucca intagliata. Da quel momento, l’assassino continua a uccidere anche durante le altre festività, tra cui il Giorno del Ringraziamento, Natale e Capodanno.

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La storia è un divertente spaccato dei primi giorni di Batman come combattente contro il crimine, e si concentra sulle abilità investigative di Bruce oltre che sulle sue doti di combattimento.

8. Licantropus

Licantropus dell’MCU ha tutti gli ingredienti per un perfetto film di Halloween. Questo speciale è un omaggio ai classici film di mostri dell’inizio del XX secolo, e offre un mix perfetto di stile Camp e narrazione spettrale.

Non c’è niente di più azzeccato per Halloween che i cacciatori di mostri che si riuniscono in una tenuta inquietante per braccare una bestia misteriosa, e la storia rimane piacevolmente concentrata su questa semplice premessa.

Inoltre, con soli 53 minuti di durata, Licantropus è facilmente inseribile in qualsiasi maratona.

7. Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Considerando lo storico del regista Sam Raimi, che ha realizzato film horror in stile Camp ma comunque spaventosi, non è una sorpresa che la storia di Doctor Strange nel Multiverso della Follia sia un film dell’orrore in tutto e per tutto.

La maggior parte degli spaventi deriva dalla campagna di terrore multiversale di Scarlet Witch, mentre dà la caccia ad America Chavez.

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Dalla terrificante infiltrazione di Wanda a Kamar-Taj, alla distruzione degli Illuminati, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è quanto di più vicino a un film horror puro sia stato realizzato dall’MCU.

6. Moon Knight

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La miniserie Moon Night non è ufficialmente legata ad Halloween, ma il suo stile visivo generale e le numerose scene spaventose la rendono sicuramente adatta alla stagione.

Oltre allo stesso Moon Knight, il cui costume rivisitato gli conferisce un aspetto molto simile a quello di una mummia, gli sciacalli sembrano usciti direttamente da un film dell’orrore.

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Inoltre, mentre le personalità di Steven e Marc alla fine si confrontano e vanno d’accordo, i primi due episodi sono caratterizzati da un’enorme tensione che, pur non arrivando al punto di essere terrificante, ci si avvicina molto.

5. Batman Forever

Batman Forever non è considerato uno dei migliori film sull’Uomo Pipistrello mai realizzati, ma si svolge in parte nel giorno di Halloween e può essere un film divertente se lo si guarda con le giuste aspettative.

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Gli eccentrici cattivi del film potranno non aver convinto del tutto il pubblico, ma il film funziona nella sua interpretazione moderna del film e della serie TV di Batman degli anni ’60. Per non parlare della colonna sonora, con “Kiss from a Rose” di Seal in primo piano.

4. Swamp Thing

Swamp Thing sarà anche il protagonista di un film DC di prossima uscita (anche se non è ancora stata comunicata una data di rilascio), ma la creatura titolare è stata già protagonista di una breve ma interessante serie TV nel 2019.

In Swamp Thing, lo scienziato Alec Holland muore e sembra tornare in vita sotto forma di una creatura vegetale che ha un legame con la flora terrestre.

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La serie, che si svolge nelle paludi della Louisiana, è decisamente horror ed è perfetta da guardare nel periodo di Halloween. Con soli 10 episodi, la serie ha la giusta lunghezza per godersela nel corso del mese o per una sessione di binge watching.

3. The New Mutants

The New Mutants della Fox, che si è guadagnato una certa infamia per la sua lunga fase di post-produzione, è il film che più si avvicina a un film dell’orrore all’interno del franchise degli X-Men.

Il film è incentrato su un gruppo di giovani mutanti ospitati in una strana struttura medica, che si trasforma rapidamente in un progetto horror quando la verità sulla loro situazione diventa chiara.

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Se il concetto generale di inquietante sperimentazione clinica non fosse sufficiente, c’è il mostruoso antagonista finale del film, Demon Bear, che alza l’asticella del tono horror.

2. E se… gli zombie invadessero la Terra?!

La serie animata Marvel’s What If…? presenta realtà alternative dell’universo dell’MCU che conosciamo, ma un episodio in particolare è perfetto per Halloween.

L’episodio 5 introduce un virus proveniente dal Regno Quantico che trasforma la maggior parte delle persone sulla Terra, compresi i supereroi, in zombie.

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Il concetto generale è adatto ad Halloween, ma l’episodio diventa piuttosto cupo nella sua rappresentazione di un mondo post-epidemia zombie.

1. Batman: The Doom That Came to Gotham

Batman è stato protagonista di diverse storie Elseworlds interessanti che hanno portato il Cavaliere Oscuro in un’ambientazione non convenzionale o lo hanno messo contro un nemico insolito, e The Doom That Came To Gotham del 2023 è la migliore da guardare sotto Halloween.

Questa storia ci riporta indietro agli anni ’20, dove Batman deve fermare una terrificante entità lovecraftiana chiamata “Il guardiano della soglia”.

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Con demoni, sette e mostri simili a zombie, The Doom That Came To Gotham si spinge molto più in là nel genere horror rispetto agli altri film d’animazione della Marvel e della DC.

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L’horror ambientale The Forest Cathedral arriverà su PS5 per Halloween

L'horror ambientale The Forest Cathedral arriverà su PS per Halloween

La Whitethorn Games ha rivelato ufficialmente la data in cui “The Forest Cathedral” uscirà per PlayStation 5 (PS5)!

La Whitethorn Games ha appena annunciato la data di uscita di The Forest Cathedral per PS5, il nuovo titolo horror ambientale.

The Forest Cathedral arriverà su PlayStation 5 il 31 ottobre 2023, proprio in occasione dei festeggiamenti per Halloween. Il gioco è ispirato agli eventi legati alla vita di una scienziata realmente esistita, Rachel Carson, e alle sue indagini sul nocivo pesticida noto come DDT.

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Il gioco, attualmente disponibile su Xbox Series X|S e PC, è caratterizzato da una narrazione completamente doppiata e dalla possibilità di passare dal controllo di Rachel Carson nel mondo 3D a quello di “Little Man” in un mondo 2D fatto di strumenti avanzati per la scansione ambientale.

Nel gioco, assumerete “il ruolo di Rachel, che si è imbarcata in una posizione di biologa ricercatrice sul campo in un’isola misteriosa”, si legge nella descrizione ufficiale del gioco.

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“Mentre porta a termine i suoi compiti settimanali, si rende rapidamente conto che le cose non sono come sembrano. I giocatori scopriranno lentamente i terribili effetti del pesticida utilizzando una tecnologia ambientale avanzata per completare i puzzle che intrecciano l’esplorazione in 3D con i platform in 2D.”

“Quali segreti scoprirà Rachel su quest’isola? Molti cercheranno di metterla a tacere, ma la verità trova sempre il modo di venire a galla”.

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Homebody – Nel loop dell’orrore anni ’90 [Recensione]

Homebody Ti piacciono i film dell'orrore? [Recensione]

Ecco la mia recensione di “Homebody”, gioco di horror psicologico dei Game Grumps e della Rogue Games, Inc!

Parto subito col dire che Homebody non è un gioco per tuttə. Contiene sangue, body horror, rappresentazioni di depressione, ansia e disturbo ossessivo compulsivo. In più, oltre a questi elementi, crea un senso di inquietudine e paura generale che può risultare difficile da affrontare lucidamente.

Mi metto in prima persona tra gli utenti a cui può risultare difficile da giocare. Questo, però, non mi ha impedito di riconoscere quanto sia un gioco fuori dal comune, nonostante i cliché, e quanto riesca nel suo intento di creare un’atmosfera di oppressione pressoché totale.

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La descrizione ufficiale di Homebody lo descrive come “un puzzle game di sopravvivenza horror su un gruppo di amici tormentati dai ricordi del passato e braccati da un killer implacabile. O vai avanti o morirai nel tentativo di farlo.”

La premessa è esattamente questa. Il personaggio principale, Emlily, è una ragazza che soffre di depressione e OCD che si accinge a trascorrere un weekend in una casa nei boschi con dei vecchi amici per ammirare lo sciame meteorico delle Perseidi.

Già prima di arrivare a destinazione, Emily è tormentata da ansia sociale e insicurezza, e anche quando raggiunge le persone a cui una volta era molto legata, le preoccupazioni non diminuiscono. Tanto più che uno degli amici, che doveva unirsi a loro la sera prima, ancora non si vede.

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Improvvisamente, salta la corrente. La porta è bloccata. Il generatore è in cantina. La cantina è off limits. Sembra che bisognerà mettersi comodi e aspettare il mattino successivo- ah, no. Una figura con addosso una veste da camera, sul volto una strana maschera e in mano una lama compare dal nulla, sicuramente non da fuori, visto che la porta è sbarrata.

Trascinandosi per i corridoi con passo incerto ma più veloce di quanto sembri, l’essere è inesorabile (e comandato dall’IA, quindi anche imprevedibile). Potete provare a scappare, ma vi troverà, come ha fatto con i vostri amici.

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Qui sorge l’inghippo. Prima che Emily se ne accorga, sono di nuovo le 7 di sera e lei è appena arrivata alla casa nel bosco. Che sta succedendo? Perché nessuno dei suoi amici ha memoria dell’accaduto? E soprattutto, come se ne esce?

La casa è disseminata di indizi per risolvere puzzle di medio-alta difficoltà. Ad incrementare la difficoltà dei puzzle, però, è il tempo che passa. Infatti, dopo solo un paio d’ore, puntualmente salterà la luce, e a quel punto mancherà poco all’arrivo dell’essere senza volto.

Il concetto già visto del loop si unisce alle dinamiche da puzzle game per creare un’esperienza di gioco avvincente ma anche frustrante. Per risolvere certi puzzle, infatti, spesso servono più tentativi, e c’è sempre il rischio di venire sorpresi a metà della risoluzione.

Per questo motivo la velocità è di massima importanza, e purtroppo i comandi a volte non sono d’aiuto in questo, soprattutto se non siete abituatə a giochi in cui doversi muovere molto velocemente e con precisione, anche a causa dei cambi di inquadratura che, per quanto decisamente d’effetto, possono rallentare la vostra corsa. Ma non preoccupatevi, dopo qualche loop inizierete a prenderci la mano.

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L’atmosfera da slasher nostalgico anni ’90 è davvero ben riuscita, e l’horror classico si unisce a quello psicologico per creare ancora più disagio. La tensione è costante, il tempo e la figura omicida sembrano essere sempre sul punto di avere la meglio su di voi e questo inficia la concentrazione necessaria a risolvere i vari rompicapo.

Ci sono dei punti in cui nascondersi, però si rompono dopo solo due utilizzi, lasciandovi scoperti.

Ogni volta che verrete uccisi, vedrete delle immagini, scene o persone prima che il loop riprenda, mostrandovi il passato di Emily, le sue paure, o dandovi consigli. Dopo un po’, qualcosa nel loop sembra diverso. Oltre alla legittima domanda “quando finirà tutto questo”, inizia a farsene strada anche un’altra, forse più inquietante: “cosa c’entra tutto questo con me?”

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Non faccio spoiler sul finale, lascio a voi la possibilità di scoprirlo e interpretarlo a modo vostro. Consiglio il gioco a chi è fan dell’horror e dei puzzle game, ma soprattutto a chi ragiona bene sotto pressione e non si fa scoraggiare dalla ripetitività di alcuni loop.

Ringrazio la Rogue Games e Keymailer per averci fornito la chiave che mi ha permesso di provare questo titolo, disponibile su Steam, Nintendo, PlayStation e Xbox!

In conclusione, inserisco questo tweet dei Game Grumps per farvi mostrare da loro, anche visivamente, come appare una tipica sessione di gioco su Homebody.

Alone in the Dark – Uscita rimandata a gennaio!

Alone in the Dark Uscita rimandata a gennaio

L’imminente rivisitazione di Alone in the Dark saltarà Halloween quest’anno, perché l’uscita del gioco è stata rimandata al 16 gennaio.

In un comunicato stampa, lo sviluppatore Pieces Interactive offre una candida spiegazione della scelta: non vuole che il gioco entri in competizione con i titoli più importanti di ottobre, come Marvel’s Spider-Man 2 e un altro grande gioco horror, Alan Wake 2.

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“La nostra intenzione è di evitare di competere con la scia dell’epica uscita di Alan e di eludere l’abbagliante skyline delle città adornate dalle leggiadre oscillazioni di Spider-Man”, scrive Pieces. “Il nostro obiettivo è quello di rimanere il più possibile Alone in the Dark. Per questo motivo, l’agghiacciante gioco horror è stato riprogrammato per svelare i suoi orrori il 16 gennaio 2024. Questa proroga avrà un duplice scopo: non solo ci permetterà di perfezionare meticolosamente l’esperienza di gioco, ma ci darà anche l’opportunità di immergerci completamente nelle straordinarie uscite di ottobre”.

Lo studio ha anche pubblicato un nuovo trailer con l’Edward Carnby di David Harbour, uno dei protagonisti del gioco, che mostra la sua performance e l’impressionante cattura facciale.

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Alone in the Dark è una rivisitazione in chiave moderna del classico survival horror del 1992 che vede gli attori Jodie Comer e David Harbour rispettivamente nei panni della protagonista Emily Hartwood e del detective Edward Carnby. I giocatori controllano un personaggio ed esplorano l’ospedale infestato di Derceto per risolvere un sinistro mistero, con entrambi gli scenari che offrono diversi filoni e momenti della storia. Sarà disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.

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Ecco perché Little Nightmares 3 non avrà la modalità co-op locale

Ecco perché Little Nightmares non avrà la modalità co op locale

Il capitolo 3 di “Little Nightmares” offrirà solo la possibilità di co-op online, ed eccone spiegato il motivo!

La Bandai Namco ha finalmente svelato che l’atteso terzo gioco della serie Little Nightmares è in arrivo. Un problema che è sorto dopo l’annuncio, tuttavia, è che il gioco non includerà una modalità couch co-op.

Il team ha dichiarato di aver scelto di non includere la modalità multigiocatore locale per preservare “l’atmosfera e l’immersione”. Little Nightmares 3 offrirà solo la modalità cooperativa online, nonostante la modalità co-op locale sia una delle caratteristiche più richieste da chi ama la serie.

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“Little Nightmares è ovviamente un tipo di gioco horror diverso da quelli che realizziamo tradizionalmente”, ha dichiarato Wayne Garland, game director di Supermassive. “Dark Pictures, The Quarry e Until Dawn tendono a essere horror espliciti. Tutto si basa sui personaggi e su come questi guidano la storia in una narrazione molto chiara.”

Little Nightmares 3 è molto più implicito in questo senso. Molto dell’orrore si trova […] attraverso l’ambientazione, le azioni dell’antagonista, l’influenza del personaggio e il suono. Ed è proprio questo a dare quel senso di inquietudine che si prova mentre si attraversa il mondo”.

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“Ci sono state poste delle domande sulla co-op online rispetto a quella locale. Quest’ultima è un’opzione che abbiamo preso in considerazione, ma in fondo, quando si considera l’atmosfera e l’immersione che cerchiamo di suscitare attraverso Little Nightmares, credo che per noi sia stato importante rimanere fedeli alla sola cooperativa online piuttosto che agli aspetti più tradizionali del gioco.”

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[Recensione] La Casa – Il Risveglio del Male

Evil Dead Rise

La saga cult di The Evil Dead, ideata dal regista Sam Raimi, torna al cinema con un nuovo film La Casa – Il Risveglio del Male

Dopo esattamente dieci anni dall’uscita dell’ultimo titolo, il famoso Necronomicon dai denti aguzzi è tornato a mietere vittime, questa volta prendendo di mira una piccola famiglia di Los Angeles e i suoi vicini d’appartamento. La Casa – Il Risveglio del Male di Lee Cronin può essere considerato sia un sequel della saga, che come un reboot vero e proprio, e il suo finale aperto fa presagire delle nuove vie per uno sviluppo futuro del franchise, in quanto il regista ha dichiarato:

“Parlando in termini di quello che si potrebbe fare continuando la saga, credo ci sia un potenziale enorme”

In Italia La casa – Il Risveglio del Male ha superato i 2 milioni di euro al box-office, raggiungendo il record di incassi più alto per la saga, posizionandosi tuttavia solo al nono posto nella classifica degli incassi italiani, senza riuscire a superare titoli come Super Mario Bros e Guardiani della Galassia Vol. 3, che ha invece incassato 8 milioni in sole due settimane.

La Casa Il Risveglio del Male Recensione
Un frame di La Casa – Il Risveglio del Male

Recensione: punti di forza e punti deboli

Da amante degli horror non potevo perdermi l’uscita di questo titolo al cinema, che ha creato grande scalpore nella comunità dei cultori del genere. Nonostante la trama molto semplice, il film ha degli sviluppi interessanti riguardo il piano dell’azione. Non ci sono momenti morti ed è in grado di tenerti incollato allo schermo con i suoi attimi di tensione e molti jumpscare.

Per quanto il tutto si presenti quasi impeccabile, c’è una particolare pecca da analizzare. Fin dai primi minuti del film, in cui vediamo Jessica – la ragazza posseduta nella scena finale – già in preda al demone, attaccare la sua amica Teresa e il suo fidanzato Caleb, decapitato con il suo stesso drone, viene fatto un uso fin troppo evidente della CGI, dandoci una rappresentazione della testa mozzata di Caleb visibilmente cartoonesca.

Mettendo però da parte questo trascurabile difetto, la recitazione si presenta davvero ottima, grazie anche alla presenza di giovani attori come Morgan Davies – apparso precedentemente in altri film e cortometraggi minori – nei panni di Danny, di Gabrielle Echols in veste di Bridget, e della giovanissima Nell Fisher, che nella sua prima apparizione sul grande schermo interpreta la piccola Kassie. I tre sono affiancati dall’attrice australiana Lily Sullivan e da Alyssa Shutterland, conosciuta per il suo ruolo minore nel film Il diavolo veste Prada.

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Secondo il regista Raimi, le possibilità per la saga sono ancora tutte da esplorare, di conseguenza sarà meglio tenere occhi e orecchie aperti per catturare ogni probabile novità sul futuro de La Casa.

Fonti: movieplayer.it, Box Office Italia (movieplayer.it), NoSpolier.it

Il trailer di Five Nights at Freddy’s porta in vita i Funtime Animatronics

Il trailer di Five Nights at Freddys porta in vita i Funtime Animatronics

Ecco il primo teaser trailer live-action ufficiale di “Five Nights at Freddy’s”, il film che adatta il videogioco horror!

Il trailer del film Five Nights at Freddy’s introduce l’adattamento dell’omonima serie di videogiochi. Il film ha come protagonista Josh Hutcherson nel ruolo di Mike Schmidt, una guardia della sicurezza che lavora da Freddy Fazbear’s Pizza e che scopre che le mascotte del ristorante sono capaci di uccidere. Il film è in lavorazione da quasi dieci anni e le riprese sono iniziate all’inizio di quest’anno.

Ora, dopo aver condiviso un nuovo poster del film, la Universal ha rilasciato il primo teaser trailer di Five Nights at Freddy’s.

Il teaser offre un breve assaggio del terrore che caratterizzerà l’adattamento cinematografico live-action, introducendo anche il Mike di Hutcherson, che si ritrova coinvolto in questo bizzarro incubo. Il video mostra anche gli animatronics, pronti a terrorizzare chi si trova ancora lì dopo la mezzanotte.

Cosa rivela questo teaser trailer?

Il primo trailer ufficiale di Five Nights at Freddy’s offre molte informazioni interessanti per coloro che attendono con ansia l’adattamento cinematografico del titolo horror.

Uno dei maggiori punti di interesse del video è la fedeltà al gioco dei design degli animatronics, portati in vita dal Jim Henson’s Creature Shop, che fa il suo debutto nel genere horror dopo aver lavorato principalmente a progetti per famiglie, tra cui il franchise Dark Crystal.

Un altro elemento promettente presente nel primo teaser di Five Nights at Freddy’s è la location, che sembra aver adattato gran parte del suo layout direttamente dal materiale di partenza, compresa la famigerata angolazione della telecamera del palco che i giocatori controllano per individuare eventuali attività inquietanti

Dato che il film elimina il carattere di agency del videogioco, sembra probabile che le telecamere e la stanza di sicurezza saranno meno significative, anche se una loro rappresentazione accurata si rivelerebbe comunque interessante.

L’altra importante rivelazione del teaser trailer di Five Nights at Freddy’s è il primo sguardo al William Afton di Matthew Lillard. Chi ha familiarità con i giochi lo riconoscerà come l’antagonista principale del franchise, oltre agli animatronics stessi, in quanto creatore dei Funtime Animatronics e assassino di bambini, i cui spiriti possiedono molti degli animatronics.

Non è chiaro quanto di questo retroscena verrà esplorato nel film, anche se il rapido sguardo ad Hutcherson con un gruppo di bambini sembra indicare che questo aspetto verrà affrontato in qualche modo.

Che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

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Nuovo trailer di Haunted Mansion dà vita alla ride

Haunted Mansion Nuovo trailer da vita allattrazione

Ecco il nuovo trailer del film Disney “Haunted Mansion”, che trasforma (per la seconda volta) l’attrazione in un live-action!

Un nuovo trailer di Haunted Mansion rivela i rischi mortali che i personaggi dovranno affrontare in questo film ricco di star. Haunted Mansion è un adattamento cinematografico dell’omonima attrazione del parco a tema, ed un remake di The Haunted Mansion del 2003.

Del cast fanno parte Owen Wilson, Danny DeVito, Ryan Gosling, Jamie Lee Curtis, Winona Ryder, Rosario Dawson, Jared Leto, Tiffany Haddish, Hasan Minhaj, Lakeith Stanfield e Chase Dillon.

Ora, Haunted Mansion ha rilasciato un teaser che anticipa la spaventosa posta in gioco della trama.

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Layers of Fear – Demo e data di uscita

Layers of Fear Demo e data di uscita

Ecco la data di uscita ufficiale del nuovo titolo del Bloober Team, “Layers of Fear”, la cui demo è (per ora) disponibile su Steam!

Il Bloober Team e l’Anshar Studio hanno annunciato che l’uscita di Layers of Fear è prevista per il 15 giugno per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Inoltre, una demo sarà disponibile su Steam fino al 22 maggio (cliccate qui per il link a Steam!).

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“Siamo entusiasti di annunciare la data di uscita di Layers of Fear e di portare questa esperienza horror definitiva […] su Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC il 15 giugno”, ha dichiarato in un comunicato stampa Piotr Babieno, CEO del Bloober Team.

Ha proseguito: “Grazie alla potenza dell’Unreal Engine 5, siamo riusciti a creare un gioco che supera visivamente i nostri lavori precedenti, offrendo un viaggio indimenticabile nella mente di artisti tormentati. Non vediamo l’ora che giocatori sia nuovi [al franchise] che non si tuffino in questo gioco”.

Layers of Fear è stato svelato per la prima volta nel settembre 2021, sottolineando l’utilizzo dell’Unreal Engine 5. È stato annunciato ufficialmente durante il Summer Games Fest del 2022 come “Layers of Fears”, ma alla fine il Bloober Team ha eliminato la “S” alla fine del titolo in favore di “Layers of Fear”.

Il primo Layers of Fear è stato pubblicato nel 2016 e il suo sequel, Layers of Fear 2, è uscito nel 2019.

Fonte

Il Fear Fest ritorna a settembre con gli Horror Games Awards

Il Fear Fest ritorna a settembre con gli Horror Games Awards

Ecco le date e ciò che sappiamo finora sul ritorno del Fear Fest della Feardemic, che indirà gli Horror Games Awards!

Il Fear Fest tornerà a settembre per mostrare una tonnellata di giochi horror in uscita e per presentare la prima edizione degli Horror Games Awards.

L’evento di due giorni della Feardemic inizierà il 6 settembre e potrà essere seguito in diretta esclusivamente sui canali YouTube e Twitch di IGN a partire dalle 11:00 PT, quindi 20:00 per noi.

La copertura si aprirà con Black Summer 2023: un’inquietante presentazione di tre ore dei giochi horror più attesi del 2023 e del 2024 con trailer in anteprima mondiale, interviste agli sviluppatori, apparizioni di ospiti speciali e interventi di creatori di contenuti.

Gli Horror Game Awards si terranno il 7 settembre alla stessa ora e celebreranno i migliori giochi horror dell’ultimo anno e gli sviluppatori che li hanno realizzati. L’evento sarà trasmesso in diretta dal teatro più infestato di Cracovia, dove alcuni dei nomi più famosi del genere horror assegneranno trofei a forma di pipistrello ai vincitori.

“Abbiamo creato questo evento nel 2022 come tributo alla nostra comunità horror, e si è rivelato un enorme successo”, ha dichiarato il CEO della Feardemic, Scott Millard.

“Quest’anno volevamo rendere questo evento ancora migliore e più di valore per chi ama l’horror, quindi abbiamo deciso di avere due serate all’insegna dell’orrore: una per stuzzicare il nostro appetito per i giochi in arrivo e una per celebrare i giochi dell’anno passato.”

Le votazioni per gli Horror Games Awards si apriranno più avanti nel corso dell’anno e la comunità dei videogiocatori potrà scegliere tra i candidati in 15 diverse categorie.

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Il reboot di Hellboy termina le riprese, il commento di Mignola

Il reboot di Hellboy termina le riprese il commento di Mignola

Le riprese del nuovo reboot di “Hellboy”, intitolato “The Crooked Man”, ha terminato le riprese principali, e Mignola è soddisfatto.

A poche settimane dall’annuncio iniziale, il nuovo film di Hellboy ha terminato la produzione. Il creatore di Hellboy Mike Mignola ha rivelato su Instagram che la produzione del reboot ha concluso le riprese principali, che si sono svolte in Bulgaria.

Sebbene non si conoscano le tempistiche esatte, si pensa che le riprese di The Crooked Man sia iniziato ad aprile, il che significa che il film è stato girato per non più di sette settimane. A prescindere da ciò, Mignola stesso ha già definito il progetto come l’adattamento più fedele di Hellboy mai realizzato.

“Non sono stato sul set per questo [film], ma sono stati tanto gentili da mandarmi i giornalieri [il totale del girato effettuato in una sessione di riprese, n.d.r.] e devo dire che mi è piaciuto molto quello che ho visto”, ha dichiarato Mignola in un post.

“Se i fan stavano aspettando un film su Hellboy che fosse effettivamente un adattamento di una delle mie storie, penso che finalmente ne avranno uno”. Il leggendario creatore di fumetti si è poi congratulato con i registi coinvolti nella produzione, tra cui il regista di Crank e Ghost Rider – Spirito di vendetta Brian Taylor.

“Congratulazioni al regista Brian Taylor e ad un cast davvero meraviglioso… e al co-sceneggiatore Chris Golden che ha fatto tanto per capire come dare allo studio quello che voleva e rimanere fedele al cuore e all’anima di THE CROOKED MAN, la mia storia preferita di Hellboy”, ha aggiunto lo scrittore. “Vorrei che Richard Corben fosse ancora qui per vederlo: hanno fatto un lavoro meraviglioso per dare vita al suo orribile personaggio”.

Cliccate qui per link al post di Mignola!

Di cosa parla “Hellboy: The Crooked Man”?

Il reboot di Hellboy termina le riprese il commento di Mignola
Arte originale di “Hellboy: The Crooked Man”

Basato su una serie di Mignola e Corben amata dal pubblico, Hellboy si ritrova nell’Appalachia di metà secolo per dare la caccia al “Diavolo locale”. Mignola ha dichiarato in precedenza che questa iterazione del personaggio è la cosa più vicina all’horror a cui abbia mai collaborato per un live-action.

In merito alla nuova bozza di Taylor, Mignola aveva detto a Variety che “La sua intenzione è quella di fare un film dell’orrore, il che sarà bello. Sarà interessante”.

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“Ho letto la nuova bozza della sceneggiatura ieri e sì, è decisamente R [Rated]. È la prima sceneggiatura di Hellboy che ho letto e mi ha fatto pensare: ‘Oh, è un film horror’, che è quello che volevo. Taylor non è conosciuto come regista di film horror. Ma finora abbiamo visto due registi di film horror fare film su Hellboy e non abbiamo mai ottenuto un film horror”.

Ha aggiunto: “Per anni abbiamo detto: se dovete fare un film su Hellboy, fatelo piccolo. E la storia perfetta per farlo è la mia preferita, ‘The Crooked Man’. Penso che sia una delle cose migliori che io abbia mai scritto. È illustrata magnificamente da Richard Corben ed è una storia consistente che non coinvolge un milione di personaggi diversi.”

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“In realtà tutti erano d’accordo fin dall’inizio: ‘Sì, vogliamo fare quella’. Dal punto di vista del budget, è un bene perché è una storia a basso costo. Non è l’origine di Hellboy. Non è Hellboy che salva il mondo. Non è enorme. È una storia sottile, oscura, un piccolo racconto popolare horror”.

Hellboy: The Crooked Man non ha ancora stabilito una data di uscita o un metodo di distribuzione.

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