Trailer per la stagione finale di Hilda, la serie animata Netflix con Bella Ramsey

Trailer per la stagione finale di Hilda la serie animata Netflix con Bella Ramsey

Ecco il trailer per la terza (3) e ultima stagione di “Hilda”, col ritorno di Bella Ramsey nei panni della protagonista!

è uscito il trailer per la stagione 3 di Hilda, la serie Netflix sulla ragazza dai capelli blu (Bella Ramsey) e sulle sue avventure insieme ai suoi amici nei dintorni della misteriosa e magica Trollberg!

Finora, la serie si è aggiudicata un Children’s BAFTA, tre Daytime Emmy, un Kidscreen Award, sei Annie Awards e un TAAFI. Al di là dei premi, la storia di Luke Pearson ha catturato i cuori del pubblico in tutto il mondo. Ora, Hilda è tornata per altri 8 episodi dal sapore fantasy e onirico che conosciamo.

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La Sony Pictures ha fornito la sinossi della stagione 3 della serie: “Hilda racconta di un’impavida avventuriera dai capelli blu, interpretata in modo originale da Bella Ramsey (The Last of Us), e del suo trasloco dalla sua casa in una vasta regione selvaggia e magica, piena di elfi e giganti, fino alla vivace città di Trollberg, dove incontra nuovi amici e creature misteriose che si rivelano più strane (e più pericolose) di quanto lei immaginasse.

Hilda reinventa efficacemente il genere fantasy attraverso una narrazione al femminile, che poggia sulle fondamenta senza tempo del folklore scandinavo.”

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“Nella terza e ultima stagione, che vede Ramsey al fianco di Miriam Margolyes, John Simm e Shirley Henderson, la nostra intrepida eroina viene attirata in un regno mistico dove scoprirà di più sulla storia segreta della sua famiglia e su alcune verità che la riguardano, a lungo rimaste sepolte.”

“L’arco di 8 episodi culmina con un imperdibile finale di 70 minuti, destinato a mettere alla prova anche il pubblico più avventuroso”.

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Chantal Ling, Vice Presidente della Mercury Filmworks, ha dichiarato: “Anche se è sempre difficile veder terminare una serie che è stata così gratificante a livello professionale, siamo entusiasti di presentare le ultime epiche avventure della nostra eroina Hilda in questa stagione finale al Festival Internazionale dell’Animazione di Ottawa e di far divertire il pubblico di tutto il mondo quando la serie arriverà su Netflix a fine anno”.

Nel 2021, Pearson ha parlato con Publisher’s Weekly dell’opportunità unica di realizzare l’intero progetto di Hilda. È raro, nell’ambiente dell’intrattenimento, vedere qualcuno che riesce a realizzare la propria visione con un intervento esterno minimo.

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Certamente, gli animatori hanno fatto la loro parte per dare vita a Hilda. Tuttavia, sembra che Pearson abbia apprezzato molto il potersi occupare dei dettagli della storia. “Nel caso dei fumetti apprezzo la flessibilità e il controllo generale che si ha sulla cosa”, ha affermato Pearson.

“Nell’animazione, almeno in questo tipo di animazione, hai solo un ruolo specifico e puoi solo influenzare il risultato finale. Ho apprezzato molto la sensazione rassicurante di far parte di un vasto team di persone che sono tutte bravissime nei loro ruoli specifici. È bello poter sospingere le cose in una direzione che ti piace e poi guardare gli altri che le portano avanti”.

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The Last of Us – Ramsey commenta le riprese della S2

The Last of Us Ramsey commenta le riprese della S

Bella Ramsey ha parlato delle riprese della S2 di “The Last of Us”: quando possiamo aspettarci il ritorno della serie?

The Last of Us della HBO tornerà per una seconda stagione (S2), ma quando? Non lo sappiamo ancora con certezza, ma Bella Ramsey, che interpreta Ellie, ha dichiarato che la seconda stagione potrebbe non arrivare prima del 2025.

Durante il Jonathan Ross Show (via IGN), Ramsey ha dichiarato che le riprese della seconda stagione dovrebbero iniziare alla fine del 2023 o all’inizio del 2024. Per questo motivo, ha aggiunto che la seconda stagione dovrebbe arrivare ” a fine 2024, inizio 2025″.

Naturalmente, nulla è certo e la HBO non ha ancora fornito alcuna conferma ufficiale su quando inizieranno le riprese della seconda stagione e su quando questa andrà in onda.

In precedenza, l’attore interprete di Joel, Pedro Pascal, aveva dichiarato che le riprese della seconda stagione sarebbero probabilmente iniziate più avanti nel 2023.

La seconda stagione non sarà l’ultima della serie. Il game director Neil Druckmann, che lavora anche alla serie, ha dichiarato chiaramente che anche la terza stagione è in lavorazione.

Questo non sorprende, dato che sia Druckmann che lo showrunner Craig Mazin hanno dichiarato che gli eventi di The Last of Us Parte II non verranno condensati in una sola stagione.

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THE LAST OF US PRIMA STAGIONE – [Recensione]

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Recensione della prima stagione della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi

Questa è la recensione della prima stagione di The Last of Us. Avevo aspettative contrastanti riguardo a questa serie. Da un lato, i precedenti prodotti tratti da un videogioco non mi hanno mai fatto impazzire e spesso hanno trattato con poco rispetto le opere madri, tirando fuori sempre mediocrità scadenti. Dall’altro The Last of Us è un videogioco che si presta molto bene a una trasposizione nel medium della serialità, e quando si è saputo che il progetto sarebbe stato seguito da Druckman e Mazin, ho tirato un sospiro di sollievo. Erano i segnali che non avrebbero sbagliato facilmente, soprattutto perché il videogioco è talmente amato, che deludere i fan sarebbe stato troppo rischioso.

https://youtu.be/6iC4xzNyuQk

E a fine prima stagione, posso dire che la fiducia riposta nel progetto è stata ampiamente ripagata. Non solo questa prima stagione di “The Last of Us” è un’ottima trasposizione del primo capitolo del videogioco, ma è anche un’ottima serie tv se non si è giocato al corrispettivo videoludico targato Naughty Dog. E penso che difficilmente si sia creato un divario così grande di gradimento tra chi ha apprezzato i Joel e Ellie originali e chi li ha conosciuti per la prima volta.

La serie ripercorre abbastanza fedelmente la storia del primo capitolo, ovviamente con delle differenze necessarie per il cambio di medium, ma anche per scelte artistiche ben precise. La trama è prevalentemente orizzontale, ma spesso si verticalizza, raccontando le vicende di personaggi di cui in un episodio vediamo la comparsa e la morte. Ma questo non è necessariamente un punto di debolezza, ma bensì una caratteristica molto efficace che dà alla serie lo spazio di raccontare quello che si propone di raccontare.

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The Last of Us, infatti, non è la classica storia di zombie ambientata un un mondo post apocalittico, ma è la storia di un padre che ha perso la figlia e di una figlia che ha perso i genitori. È quindi la storia di come umanamente questa situazione si svolgerebbe in un mondo in cui la normalità non esiste più, e quindi la si ricerca partendo dalle cose più banali, come avere un padre o avere una figlia. E da questo presupposto parte la scrittura di questa storia.

La serie infatti ha mantenuto pochissima della componente action o del gameplay in sé. Si contano sulle dita di una mano le apparizioni di Clicker. Tolta la lunga sequenza del “cecchino” nella quinta puntata, gli zombie sono una componente solamente di sfondo, di cui non si percepisce realmente il pericolo. E appunto le scene action non sono le parti principali della narrazione.

La semina effettuata nelle prime puntate riesce a intrattenere a livelli altissimi lo spettatore, che per tutto il corso della serie, se non ha giocato al videogioco, rimane incollato allo schermo per capire dove va a parare la trama. La storia infatti non si preoccupa più di tanto di fornire una lore o un world building al mondo che ha creato, ma piuttosto si concentra sul dare spessore ai personaggi che presenta. E ogni episodio esplora la psicologia, non solo di Joel e Ellie, che via via compiono un arco evolutivo dal punto di vista della caratterizzazione, ma anche dei vari comprimari che incontrano i due protagonisti. Ognuno diverso, ognuno con un background, un bisogno e un desiderio diverso, tanto da creare dei veri e propri capolavori di scrittura.

L’episodio a mio avviso migliore è infatti il terzo, in cui la trama orizzontale viene un po’ accantonata per lasciare spazio a una storia d’amore da manuale, che emoziona in quanto love story, ma inserita nel contesto di The Last of Us, che racconta un vero e proprio spaccato di vita nel mondo post-apocalittico in cui la serie è ambientata. Poi ovviamente ho apprezzato particolarmente anche altri episodi, come il prime e il quinto.

In generale la serie è riuscita a mantenere un livello di qualità molto alto e in modo costante. Dal punto di vista della regia, dei costumi, della scenografia, degli effetti speciali, del montaggio e della recitazione. Menzione speciale per la colonna sonora. Assolutamente una serie che con un budget molto corposo è riuscita a tirare fuori un prodotto di punta che con poca incertezza segnerà un punto di inizio per tutte quelle serie che si vorranno ispirare ai videogiochi, sia per quanto riguarda il rispetto con cui affrontare la trasposizione, sia per quanto riguarda la struttura della narrazione.

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In conclusione, posso ritenermi estremamente soddisfatto della serie, che finalmente dimostra che i videogiochi nel mondo della serialità possono funzionare. Pedro Pascal ha fatto una performance assolutamente di punta nella sua carriera e spero di tornare a vedere Bella Ramsey in un ruolo importante, magari al cinema. A questo punto aspetto con ansia e trepidazione la seconda stagione, di cui non ho giocato il videogioco e che mi dicono sia molto più complicata da trasporre rispetto alla prima.

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THE LAST OF US EP. 05 ST.1 – [RECENSIONE]

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Recensione dell Ep.05 della St.1 della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi

Questa è la recensione della quinta puntata di The Last of Us, che riesce in tutto e per tutto a adattare un passaggio del videogioco in modo, a mio avviso molto efficace. La narrazione dei nostri protagonisti prosegue in modo organico e facciamo conoscenza di Henry e Sam, che è stato reso muto e sinceramente penso sia una trovata intelligente. La dinamica tra questi due nuovi personaggi è sicuramente ben curata e riesce a farci affezionare ai due. Inoltre viene sviluppato meglio il background di Henry, di cui conosciamo meglio i moventi e l’interiorità, che ci fanno empatizzare meglio con il personaggio.

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Mi è piaciuta molto la scelta della modalità in cui si rapportano i personaggi analoghi. Come Henry dialoga con Joel, così come Sam rivede in Elly quasi come una sorella maggiore su cui appoggiarsi e che vede addirittura senza paure, e come Elly cerchi di insegnare a Sam quello che sa

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La scena topica dell’episodio quando arrivano gli zombie è ben pianificata e ben gestita. Forse il colpo di scena finale è un po’ lento rispetto al videogioco, in cui si sottolinea di più la questione della “paura di essere zombieficati” e tutto risulta meno macchinoso rispetto alla serie, ma è comunque efficace ed è un vero e proprio pugno allo stomaco. Forse avrei asciugato qualcosa riguardo alla sottotrama dei ribelli catturati, ma in generale tutti i risvolti narrativi sono ben costruiti e assolutamente ho goduti alla morte di Kathleen e il suo sgherro.
Ora speriamo che riescano a gestire bene la narrazione con i tempi brevi che hanno, perché hanno ancora 4 puntate e quello da raccontare è molto.

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In conclusione, posso dirmi soddisfatto della puntata e in generale della serie finora, che è riuscita sempre a mantenere una qualità molto alta e una attenzione del pubblico costante. Ora attendo con trepidazione la sesta puntata sperando riescano a mantenere il livello alto delle prime cinque puntate. Noi ci vediamo a una prossima recensione di The Last of Us

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