Benvenuti nella categoria degli articoli a tema PC games su PopSpace.it! Qui troverete una vasta selezione di articoli dedicati ai giochi più amati e giocati. Siamo la tua destinazione online per tutto ciò che riguarda i PC games più conosciuti e giocati al mondo.
Siamo consapevoli dell’enorme popolarità dei giochi e abbiamo selezionato i migliori articoli per soddisfare le esigenze dei giocatori più appassionati. Che tu sia un fan di giochi di azione, avventura, strategia o MMO, troverai sicuramente qualcosa di interessante nella nostra vasta gamma di prodotti.
I nostri articoli a tema games, accessori per il gioco su computer e molto altro ancora. Abbiamo anche una selezione di edizioni speciali, collector’s edition e oggetti da collezione dei PC games più amati.
Parlando dei videogiochi più conosciuti e giocati al mondo, ecco alcuni esempi:
“World of Warcraft”: Un MMORPG (gioco di ruolo online multiplayer di massa) che offre un vasto mondo virtuale in cui i giocatori possono esplorare, combattere e collaborare con altri giocatori.
“The Witcher 3: Wild Hunt”: Un avvincente gioco di ruolo in un mondo aperto, in cui i giocatori vestono i panni del cacciatore di mostri Geralt di Rivia e intraprendono avventure epiche.
“Counter-Strike: Global Offensive”: Un popolare sparatutto in prima persona competitivo, in cui i giocatori si sfidano in team per raggiungere obiettivi o eliminare gli avversari.
“Minecraft”: Un gioco sandbox che permette ai giocatori di costruire e esplorare mondi virtuali tridimensionali utilizzando blocchi.
“Grand Theft Auto V”: Un videogioco d’azione in un vasto mondo aperto, in cui i giocatori possono esplorare una città immaginaria e svolgere missioni.
Questi sono solo alcuni esempi, ma la nostra vasta collezione comprende anche altri PC games popolari come “Fortnite”, “PlayerUnknown’s Battlegrounds”, “Overwatch” e molti altri.
Esplora la nostra categoria di articoli a tema PC games su PopSpace.it e trova il tuo gioco per PC preferito o il regalo perfetto per gli appassionati dei PC games. Siamo qui per soddisfare tutte le tue esigenze di gioco e divertimento.
Sono anni oramai che si rumoreggia di un possibile remake del primo, leggendario Metal Gear Solid, uscito oramai 22 anni fa. Negli ultimi tempi, complice l’annuncio del casting di Solid Snake (ricaduta su Oscar Isaac) per il film prodotto da Sony, i rumor per questo remake sono aumentati vertiginosamente.
Il progetto, sempre secondo i rumor, avrebbe persino un team di sviluppo già al lavoro, e la scelta sarebbe ricaduta su Bluepoint Games, i maestri dei remake, recentemente protagonisti del meraviglioso remake di Demon’s Souls e di Shadow of the Colossus.
A rincarare la dose ci ha pensato oggi niente di meno che Solid Snake in persona, David Hayter, che ha doppiato il personaggio per ben 2 decadi (in Metal Gear Solid V, come noto, è stato l’attore Kiefer Sutherland a vestire i panni di Snake).
In un Tweet il doppiatore, infatti, annunciava una riunione incredibile degli interpreti dei personaggi del mondo di Metal Gear, fra cui:
Debi Mae West: Meryl Silverburgh;
Robin Atkin Downes: Kazuhira Miller;
Christopher Randolph: Otacon/Huey;
Tasia Valenza: Sniper Wolf;
Cam Clarke: Liquid Snake;
Paul Eiding: Roy Campbell;
Josh Keaton: Major Ocelot;
Lori Alan: The Boss;
Jennifer Hale: Naomi Hunter
Hayter, infine, annunciava dettagli in futuro. Quale sia questa iniziativa, e sopratutto se essa sia legata effettivamente ad un remake dei primi capitoli della saga, rimane un mistero. Ma senza alcun dubbio oramai cominciano ad essere veramente rumorose le voci al riguardo, e il sospetto che qualcosa stia effettivamente bollendo in pentola cresce giorno dopo giorno.
Dopo aver ascoltato meno di 24 ore di feedback, Microsoft ha invertito la rotta sull’aumento dei prezzi per Xbox Live Gold. All’inizio della giornata, Microsoft ha rivelato il suo piano per raddoppiare il costo del suo servizio online, che include l’accesso al multiplayer online, alla libreria Games With Gold e a degli sconti sul negozio online. Questa mossa è stato accolta con grande indignazione, con la maggior parte delle critihe che sottolineavano come questo aumento vertiginoso dei prezzi sembrasse essere una manipolazione progettata per indirizzare i consumatori a sottoscrivere l’abbonamento ad Xbox Game Pass Ultimate piuttosto che il vecchio abbonamento.
In un aggiornamento di stamattina, Microsoft non solo ha annullato l’innalzamento dei prezzi (il prezzo del Gold sarebbe arrivato a 60 euro semestrali, quanto il costo odierno di un abbonamento annuale), ma ha anche risposto ad una critica sollevata frequentemente, ovvero che su Xbox, anche per giocare online a titoli free-to-play (Fortnite, Apex Legends, Warzone) era necessario essere comunque abbonati al servizio online di Microsoft.
Today was not great. We always try to do our best for you and today we missed the mark.
We hear you, and we’re reversing our Xbox Live Gold pricing updates.
Invece, a seguito del cambio di idea da parte della casa di Redmond, Microsoft ha annunciato non sarà più necessario aver sottoscritto un abbonamento per giocare online ad i titoli free-to-play, rimanendo però necessario per giocare agli altri titoli. Questo cambiamento sarà disponibile nei prossimi mesi, e Microsoft ha annunciato che comincerà a lavorare per implementare questa feature prima possibile.
Che venerdì frenetico è stato per Microsoft. Per la comunità Xbox e per Microsoft, questa rapida inversione di tendenza non può che essere considerata una grande vittoria. Continua a lasciare perplessi il motivo che abbia spinto la compagnia a virare inizialmente per questo raddoppiamento dei prezzi – per altro senza l’aggiunta di alcun beneficio – e a considerarla una mossa sensata. In ogni caso, i giocatori ora ottengono il vantaggio aggiuntivo di giocare ai titoli free-to-play gratuitamente sulle macchine Microsoft senza alcun costo extra. Sebbene Game Pass Ultimate sia ancora probabilmente una delle migliori offerte per un giocatore che desidera un’ampia varietà di esperienze di gioco, il giocatore che voglia semplicemente divertirsi coi propri amici su un gioco free-to-play può finalmente posare il proprio portafoglio.
Le nuove skins aggiunte all’interno del crescente elenco della cultura pop di Fortinte sono quelle di Sarah Connor e T-800 del franchise Terminator. Si pensava che l’uscita della skin di Sarah Connor fosse unicamente una diceria, ma la sua uscita è ora ufficiale. Queste skins insieme al “paracadute” e al piccone sono ora disponibili per l’acquisto nel negozio in-game di Fortnite. Come altre skins speciali di questa stagione, anche Sarah Connor avrà due outfit differenti:potrà indossare un braccio endoscheletrico e un coltello da combattimento
Il tema della stagione corrente di Fortnite si concentra attorno ai più grandi “cacciatori” provenienti da svariati multiversi. Questo ha permesso a Fortnite di aggiungere skins come quella di Kratos dalla saga God of War , Master Chief dalla saga Halo , Predator dalla saga di Film Predator e Mando da The Mondalorian.
Il capitolo due della quinta stagione di Fortine include, oltre alle gia due già citate skins insieme ai loro gadget , una nuova mappa, un nuovo sistema di missioni e di ricompense.
L’imponenza della battaglia, le cruenti scene di guerra, la devastazione ,il terrore, ma anche l’onore , la speranza e il combattere per un forte ideale sono solo alcuni dei temi che possiamo ritrovare all’interno dell’universo di Warhammer 40000. Un universo vastissimo, quasi impossibile da raccontare in un unico articolo e proprio per questo voglio parlarvi dei tratti più salienti e importanti che vi possano garantire una base abbastanza solida sull’argomento. Warhammer 40K nasce alla fine degli anni 80, come gioco di ruolo fantascientifico, distaccandosi dal suo fratellone, molto più fantasy, Warhammer.
La guerra è sempre presente nel mondo di Warhammer 40.000
foto di pinterest
Ma quale è la storia di Warhammer 40K? Ci troviamo nel 41° Millennio, più precisamente all’interno della via Lattea. Gli uomini sono riusciti a sopravvivere e ad evolversi tecnologicamente e scientificamente a tal punto da riuscir a colonizzare oltre, si dice, 1 milione di pianeti. Ma chi è che ha permesso tutto ciò? chi è l’artefice di cosi tale successo? Il suo nome è Imperium, che con grande costanza e tenacia riesce a espandere e difendere i propri territori e i propri cittadini, da razze aliene ostili che minacciano di sopprimere la quiete all’interno della galassia: -Gli Orki, rozze bestie “pelle-verde”, nate all’unico scopo di combattere e di versare, nel campo di battaglia, il sangue del nemico. -I T’au, divulgatori della dottrina del “Per il bene Superiore”, sono una società tecnologicamente avanzatissima, che dispone di un illimitato numero di innovazioni in ambito tecnologico-militare come armature High-Tech. -I Necron, un’antichissima razza di freddi automi meccanici, senza coscienza ne volontà, pressoché indistruttibili, risvegliatosi da un lunghissimo sonno, con l’unico scopo di sterminare qualsiasi forma nella galassia. – I Tiranni, alieni modificatori di geni, divoratori di pianeti e sfruttatori biologici ,comandati dalla mente alveare pronti ad inghiottire qualsiasi cosa nel loro cammino. -Gli Eldar una civiltà in rovina che punta a riottenere il potere di un tempo. Alcuni Eldar si sono allontanati dai propri compagni andando a formare gli Eldar Oscuri il cui unico scopo è quello di soddisfare i propri piaceri.
Sono 7 le razze principali all’interno della narrazione
foto di warhammer40.000.com
Se l’Imperium è riuscito a costruire una così forte potenza, lo deve solo all’Imperatore, colui che ha permesso, e ha iniziato migliaia di anni prima, l’avanzata della grande e maestosa potenza umana. Ma ormai l’Imperatore non esiste più, dopo essere stato ferito mortalmente dal suo successore Horus, corrotto dal Chaos (nella Horus Heresy) quel che ne rimane è unicamente la sua coscienza ancora in vita, grazie ad un macchinario situato all’interno del trono dorato su cui prima risiedeva e governava la galassia. Anche solo con la sua sola coscienza, l’Imperatore, riesce a guidare i propri soldati nel campo di battaglia e ad avvertirli degli incombenti pericoli che si celano nell’universo. Con il susseguirsi degli anni, la conoscenza delle leggi della fisica e della matematica si sono evolute, permettendo cosi agli umani di teletrasportarsi in qualsiasi luogo vogliano, attraversando una dimensione parallela chiamata Warp. Possiamo considerare il Warp come una sottospecie di Inferno Dantesco, più caotico, dove nessuna mente umana potrebbe resistere senza essere corrotta dall’impurità che si celano al suo interno. Demoni, spettri ,desolazione, incubi, rabbia… qualsiasi elemento ostile e negativo può trovarsi in quel luogo. In questa dimensione si sono creati i 4 principali dei del Chaos, che guidano i corrotti contro l’Imperium: Khorne Dio della guerra, della carneficina e della violenza; Nurgle Dio della pestilenza, delle malattie e della putrefazione; Tzeentch Dio del cambiamento e della falsa speranza Slaanesh dio della depravazione , del piacere e dell’eccesso.
Il warp, il nemico giurato dell’Imperium
foto di reddit/warhammer40k
Ed è questo il vero nemico dell’Imperium, con i suoi incessanti attacchi, i demoni e i corrotti, escono dal Warp per diffondere distruzione e corruzione. Per far fronte a questa contigua difficoltà l’Imperium ha creato l’Inquisizione: un’organizzazione purificatrice che ricerca all’interno dell’Imperium ogni forma possibile di corruzione , per estinguerla attraverso la forza e il fuoco. Accanto all’Inquisizione troviamo gli Space Marine uomini geneticamente modificati aventi una forza e abilità superiore al normale, capaci di vivere per migliaia di anni. Guerrieri resistenti come la pietra ,calati all’interno di gigantesche armature. Nella galassia non esiste un buono o un cattivo, non troviamo una banale trama di una guerra tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, nessuno qui è il protagonista, nessuno è il principe azzurro che deve salvare la principessa, esiste solo la guerra… e la pace rimane un bagliore lontano di , forse, qualche galassia lontana, ancora inesplorata.
La galassia non conosce la parola pace
foto di GamesLegends
Gioco da Tavolo Il gioco da tavolo consiste nell’utilizzo di miniature, da montare e dipingere a seconda delle proprie esigenze e fantasie, rappresentanti due differenti armate che si danno battaglia su un campo immaginario a mò di tiri di dadi e strategie. Ogni esercito possiede delle specifiche abilità che possono essere lette attraverso i Codex, i manuali di gioco che si differenziano a seconda dell’armata che si vuole rappresentare. Nel campo di battaglia ogni unità (singola pedina) possiede uno specifico punteggio che varia a seconda della potenza di quest’ultimo. Ogni esercito, creato dal giocatore, non può andare a superare un determinato punteggio stabilito anticipatamente, questo per evitare squilibri di potenza tra i due eserciti. Il gioco si divide a turni e ogni giocatore attraverso il tiro di dadi, può far svolgere un’azione ai singoli elementi del proprio esercito, come movimento, fuoco, attacco corpo a corpo, poteri speciali, ecc. L’obiettivo che troviamo più spesso nelle partite è quello di distruggere l’armata avversaria anche se i giocatori possono impostare dei traguardi alternativi per la vittoria, come difendere un avamposto o conquistare un determinato punto della mappa. Il luogo dello scontro può essere organizzato in vari modi; possiamo trovare scenari naturali come fitte foreste, pianure incontaminate o addirittura rovine di una ipotetica città distrutta dalla guerra. L’emozione provata nel capire che tutto dipende da te, provocandoti quella sensazione di ansia misto a adrenalina è qualcosa di impagabile; gli spostamenti, gli attacchi, le strategie, le sorti della battaglia sono nelle tue mani e, perché no, anche nelle mani della fortuna.
Il gioco da tavolo su basa sull’uso di miniature da costruire e dipingere
foto di games workshop
Videogiochi Successivamente all’uscita dei modellini di Warhammer 40k vennero sviluppati anche i primi giochi per PC. Erano principalmente strategici a turni e non ebbero molto successo, ma successivamente con la presa in carico da parte di THQ (casa produttrice videoludica statunitense) i titoli iniziarono ad avere un maggior successo, grazie soprattutto al quasi drastico cambiamento avvenuto nella tipologia del gioco che diventerà colonna portante della saga “Dawn of War” cioè quella dello strategico in tempo reale. Quando negli strategici a turni le proprie mosse vengono risolte in momenti differenti e separati, negli strategici in tempo reale, hai poco tempo per pensare: devi agire in fretta per contrastare le strategie del proprio nemico e cercare di carpire quell’occasione, quell’opportunità, che ti permetterà di vincere la partita. Proprio come nel gioco di ruolo anche qui dovevi essere colui che brandiva lo scettro del comando, guidando il proprio esercito, attraverso strategie e tattiche, verso la vittoria. C’era ancora più coinvolgimento, lo splendido comparto sonoro, tra musiche maestose e incoraggianti e un doppiaggio fenomenale, era come essere all’interno di quell’inferno dove la morte era l’unica dolce via d’uscita. Nel primo titolo della saga di “Dawn of War” prendi le redini dell’esercito degli Space Marini (una delle tante “razze” all’interno del gioco) appartenenti al capitolo dei Corvi Sanguinari (Blood Ravens), pronti a spazzare via la minaccia incombente degli Orki e del Choas. Tra i capolavori della THQ troviamo “Warhammer 40000: Space Marine” un videogioco d’azione in terza persona dove preso i panni di uno degli Ultramarine (Titus) cerchi di arrestare, a colpi di fucili requiem e spade a catena, l’avanzata dei nemici giurati degli Space Marini, Gli Orki e il Chaos, che stanno minacciando uno dei pianeti controllati dalle Guardie Imperiali. Sono vecchi ma decisamente imperdibili, dateci un’occhiata!
Sono moltissimi i videogiochi usciti nell’ambito Warhammer 40K
foto di Gametrex
Libri Anche in ambito letterario, le vicende dell’universo Warhammer 40K non mancano. Dal 1997 la Black Library, casa editrice statunitense, ha iniziato la stampa dei romanzi ispirati alla saga Warhammer 40k e da allora conta più di 500 opere. La saga di libri più famosa e anche più consigliata se ci si vuole avvicinare a Warhammer 40K è “The Horus Heresy”. Questi 43 volumi, che non accennano a fermarsi, con altri 5 volumi ancora da stampare, parlano, non del quarantunesimo ma del trentunesimo millennio. La narrazione ci racconta come avvenne e poi cosa successe dopo la corruzione, da parte del Chaos, del guerriero prediletto Horus, che doveva succedere all’Imperatore. Collana di libri fondamentale se ci si vuole addentrare al meglio all’interno della storia di Warhammer 40k. Se invece si vuole conoscere il presente dell’universo WH40K , vi consiglio la saga “The Beast Arises” che ci racconta delle gesta eroiche degli Space Marine e dell’Imperium contro l’aggressiva avanzata dell’esercito dei pelle-verde, gli Orki. Qualora i pelle-verde non vi piacessero, ma vorreste comunque prendere parte a massacri e guerre sanguinolente vi consiglio la saga “DeathWatch”, dove possiamo addentrarci nelle battaglie tra Space Marine e Tirannidi. Uno scrittore a cui va riconosciuta la propria bravura è Dan Abnett, scrittore di molteplici libri inerenti all’ambito Warhammer 40K , di cui fanno parte anche il primo volume di “The Horus Heresy” e di “The Beast Arises”. Vi consiglio di dare un’occhiata, soprattutto ai romanzi scritti da questo fantastico autore.
Dan Abnett è uno degli autori più importanti
Strade Alternative Se tutto ciò non vi avesse appassionato abbastanza(cosa molto strana devo dire), voglio presentarvi un titolo, videoludico, ma anche letterario (con il libro, “I Diavoli del Paradiso” di William Dietz) che personalmente mi ha fatto molto emozionare. Sto parlando di Starcraft, prodotto dalla Blizzard, narra le vicende di Jim Raynor e Tychus Findlay dei ricercati dalla Confederazione . Nei titoli Blizzard cercherete di fermare l’avanzata aliena Zerg per salvare l’intera umanità. Ritroviamo in Starcraft molte affinità a Warhammer, come la netta somiglianza tra Zerg e Tirannidi e tra Protos e Eldar oppure come le armature dei Marines sia molto simili a quelle degli Space Marine. Spero che con questo articolo io passa avervi trasmesso la passione che colse me molti anni fa, nel vedere tutto ciò per la prima volta. Ricordate “The Emperor protects us”.
Undertale è un RPG (gioco di ruolo) creato dallo sviluppatore indie Toby Fox che, grazie all’uso del “game engine” Game Maker Studio, è riuscito quasi indipendentemente a lavorare a tutti gli aspetti e le meccaniche del gioco , ad eccezione di alcuni contenuti grafici presi in carico dallo sviluppatore Temmie Chang. Il 15 settembre del 2015 è stato pubblicato Undertale per Windows e Mac OS X e successivamente, un anno dopo per Linux, ricevendo fin da subito moltissime critiche positive. Questo perché all’interno di Undertale erano molti gli elementi innovativi del gameplay, che hanno lasciato fin da subito i giocatori a bocca aperta. L’avvincente trama, la caratterizzazione dei personaggi, una colonna sonora spettacolare, ma soprattutto la rottura della quarta parete. Questa rottura, che ricorre spesso durante la nostra avventura, avviene quando un determinato personaggio, all’interno del discorso, parla in modo diretto con il giocatore, creando cosi situazioni anche molto comiche. Ma il pilastro portante di questo videogioco è l’esistenza di molteplici finali: qualsiasi cosa faremo e sceglieremo avrà ripercussioni sulle nostre amicizie, sui dialoghi ma soprattutto sugli eventi che incontreremo in seguito.
La rottura della quarta parete: un contatto diretto con il giocatore
Ma quale è la trama che si cela all’interno di questo videogioco? In un lontano passato, sulla Terra governarono due razze: Umani e Mostri. Queste due razze vissero pacificamente per lunghissimi anni, ma quando gli Umani scoprirono che i Mostri potessero assorbire l’anima degli Umani fu inevitabile lo scoppio della guerra. Questo devastante scontro si concluse con la vittoria degli Umani che sigillarono nel “Sottosuolo” tutti i Mostri, attraverso una barriera magica creata dai 7 più forti maghi. Per attraversare questa barriera esisteva un unico modo, quello di possedere sia un’anima Umana che un’anima di Mostro.
La guerra tra due razze: gli Umani e i Mostri
foto di pinterest.it
Molti anni dopo la guerra , un ragazzino decise di addentrarsi sul monte Ebott dove, durante il suo viaggio, trovò una caverna per passare la notte. Nell’oscurità della grotta inciampò in una radice e cadde in una voragine. La caduta però fu attutita da un campo di fiori dorati, tra cui Flowey un fiore parlante. Fin dall’inizio il fiore si mostrò amichevole offrendosi come guida all’interno del Sottosuolo, ma dopo rivelò avere cattive intenzioni: per rubare l’anima al ragazzo, lo ridusse in fin di vita , affermando come il Sottosuolo non fosse altro che un luogo dove regnasse la legge dell’uccidere o dell’essere ucciso. Quando Flowey fu intento a scagliare il colpo di grazia un Mostro di nome Toriel, neutralizzò il fiore. Questo mostro dalle fattezze simili ad una capra umanoide si presentò come il custode del Sottosuolo pronto ad aiutare chiunque cadesse all’interno del loro mondo. Il ragazzo venne accolto nella casa di Toriel che, come una madre, pensò di passare l’intera vita con il proprio “bambino”. Ovviamente il ragazzo non fù intenzionato a rimanere per sempre all’interno di quelle mura e chiese a Toriel un modo per tornare in superficie. Al sentire quella domanda Toriel si infuriò, perché stanca di tutte le vane morti degli uomini, che varcarono l’uscita delle Rovine, per entrare nel Sottosuolo. Ma questo non fermò il nostro ragazzo che decise comunque di passare.
foto di anderbot.com
Uscito dalle rovine, partì la vera e propria avventura del nostro ragazzo all’interno del Sottosuolo dove incontrerò svariati mostri , tutti unici nel loro genere, come i due fratelli scheletri Sans e Papyrus oppure come il capitano delle guardie reali Undyne insieme alla scienziata Alphys.
Oltrepassando le rovine, la tua avventura ha inizio
foto di kotaku.com.au
Undertale utilizza le tradizionali meccaniche dei giochi di ruolo, ma con un particolare molto interessante: La battaglia è suddivisa in turni dove, prendendo spunto dalla saga di TouHou , l’anima del vostro personaggio viene rappresentata da un cuore rosso, con cui dovrà evitare, nel senso fisico, gli attacchi del nemico, all’interno di un quadrato da cui il cuore non potrà uscire. Durante il proprio turno il giocatore avrà la possibilità di: Attaccare il nemico , scegliere un approccio non violento attraverso la parola e il dialogo con il comando ACT , consumare oggetti per recuperare la vita, oppure , attraverso il comando MERCY , uno degli elementi più caratteristici di Undertale, concedere all’avversario pietà e terminare lo scontro. Con la morte del nemico si potranno ottenere EXP, per salire di livello e dell’oro con cui si potranno comprare altri oggetti. L’uccidere o il perdonare, sono delle scelte importantissime all’interno di Undertale, talmente fondamentali che andranno ad incidere sul finale in cui il giocatore si imbatterà , infatti è possibile, concludere il gioco senza uccidere nessun Mostro.
Un combattimento in cui la morte non è l’unica soluzione
foto di wikipedia.com
Lo sviluppo di Undertale iniziò con una campagna kickstarter nel 2013 , con cui Toby Fox riuscì ad ottenere più di 50.000 dollari per la produzione del gioco. Fox utilizzò il Game Maker Studio un game engine intuitivo e perfetto per la creazione di RPG old-style. Essendo un videogioco sviluppato da un’unica persona, ci si accorge, fin da subito, come sia stato influenzato da molti videogiochi: Touhou per la modalità di attacco dei nemici e Shin Megami Tensei per i particolareggiati dialoghi , ma soprattutto, per l’elemento di pietà e di dialogo che possiamo utilizzare nel combattimento. Infatti Toby Fox affermò che volesse creare qualcosa che non permettesse al giocatore unicamente di combattere ma, attraverso una scelta personale, di decidere di comunicare con il mostro per evitare la violenza e concludere lo scontro in modo pacifico. Un altro aspetto fondamentale di Undertale è la calzante colonna sonora formata da 101 tracce, tutte composte da Fox, sempre uniche e differenti che vanno ad arricchire ogni scontro e paesaggio all’interno del videogioco.
Fin da subito Undertale ha ricevuto moltissimi elogi da parte dei giocatori ma soprattutto della critica, al punto da arrivare a diventare un cult in pochissimo tempo dopo l’uscita. Anche io come videogiocatore vi consiglio caldamente questo prodotto. Addentratevi in questa avventura magica e stravagante dove realtà e finzione si amalgamo creando un mondo di gioco alquanto bizzarro ma anche divertente. Fatevi catturare dalle personalità dei personaggi e dai loro dialoghi a volte esilaranti , ma anche severi e profondi. Fatevi cadere all’interno di questo mondo che può farvi capire che la parola può essere la risposta a qualunque problema. Ma alla fine la scelta è unicamente tua: La lotta o il dialogo, cosa sceglierai?
Sono anni oramai che il mondo indie si è meritatamente ritagliato un palcoscenico importante: sempre più software house sono riuscite ad emergere dalla marea di studios indipendenti e i maggiori publisher hanno cominciato a osservare con occhio attento questi talentuosi studi di produzione indipendenti, spesso acquisendoli per consentire loro di produrre titoli sempre più ambiziosi, premiando la loro inventiva e la loro capacità di stupire. Nel corso dell’ultimo decennio molti sono stati i titoli indie capaci di imporsi sul mercato, rivaleggiando con titoli tripla A e colossi dell’industria, capolavori divenuti dei veri e propri “must-play”: da Hollow Knight a Dead Cells, da Undertale a Ori, fino al mai troppo elogiato Celeste. Ma nel 2020 c’è solo un gioco indie che è rimasto saldamente sulla bocca di tutti, e di cui si parlerà ancora per molto tempo, premiato ai Video Game Awards, vincitore di svariati premi fra cui “IGN Game of The Year”, e si chiama HADES.
Discesa negli inferi
Frutto dell’inventiva di Supergiant Games (già acclamati sviluppatori di classici come Bastion e Pyre), Hades è un rougelike action dinamico e frenetico dalla direzione artistica ispiratissima e accompagnato da un gameplay curato e rifinito nei minimi dettagli. Nel gioco impersoneremo Zagreus, niente di meno che il figlio di Ade, signore dell’oltretomba, nella sua (apparentemente) interminabile missione di fuga dal regno dei morti, in un turbinio di azione, combattimenti ed esplorazione perfettamente bilanciato. Abbracciando pienamente la struttura classica dei rouge-like, dovremo farci strada tra una serie di livelli interconnessi creati proceduralmente, all’interno dei quali potremo trovare vari nemici, scrigni, ricompense, potenziamenti e sorprese inaspettate: il mondo di Hades risulta infatti essere fra i più ispirati mai creati per un titolo simile, pieno di vita, di personaggi indimenticabili e di scontri leggendari.
Hades è un rougelike action dinamico e frenetico dalla direzione artistica ispiratissima e accompagnato da un gameplay curato e rifinito nei minimi dettagli.
La bellezza degli inferi
Grazie ad una visuale isometrica, i livelli di gioco possono essere ammirati in tutto il loro splendore, prendendo vita come un enorme fumetto interattivo, una tavola dipinta sapientemente dove i colori, i chiaroscuri e gli scorci risultano semplicemente ammalianti: la cura riposta da Supergiant Games e dalla loro talentuosissima Art Director, Jen Zee, nella realizzazione artistica del titolo è magnifica, e vi costringerà inevitabilmente a trattenervi di più in una stanza al solo scopo di ammirarne la bellezza. Da pelle d’oca inoltre la colonna sonora curata da Darren Korb, che ci accompagnerà nella corsa per le sale dell’oltretomba: a brani atmosferici indimenticabili come “Good Riddance” si alterneranno pezzi pieni di energia e forza, come l’esaltante “In the Blood”. In Hades il ritmo però non vi lascerà mai fermi troppo a lungo, e proprio negli scontri il gameplay mostrerà tutta la forza, la complessità e la solidità del proprio combat system, in un vortice di schivate, attacchi leggeri e pesanti, magie e attacchi speciali che ci faranno veramente sentire come il semi-dio che impersoneremo.
Foto: Facebook SuperGiant Games page
Vivi. Muori. Ripeti.
Supergiant però ha deciso di compiere un passo ulteriore, alzando ancora la qualità dell’opera, e ampliando la struttura stessa del genere dei rouge-like. Certo, come da tradizione partiremo sempre dallo stesso punto, ed il game over sarà sempre molto frequente, ma mai come in Hades questo risulta essere essere un insegnamento. La ripetitività tipica del genere di appartenenza infatti non si farà mai sentire, e nessuna run che compiremo sarà inutile, perché ogni tentativo ci donerà non solo strumenti per potenziare il figlio di Ade, ma ci garantirà sempre una nuova scoperta, una nuova caratteristica, un nuovo tipo di livello da affrontare, un nuovo nemico da abbattere, un nuovo personaggio da conoscere. Numerosi infatti saranno i nostri compagni di viaggio, ognuno con una personalità ben definita, caratterizzato nel minimo dettaglio, e ci sarà chi ci donerà perle di saggezza, chi invece ci aiuterà donandoci potenziamenti od oggetti unici, e chi infine si limiterà a denigrarci con una battuta sferzante. Personaggi della mitologia greca ci accompagneranno, ci conforteranno e ci disveleranno i segreti che si annidano nell’aldilà. Personaggi ben noti come Achille, Teseo, Orfeo, ognuno con la propria storia, i propri passati, e le proprie missioni, in un grande calderone di storie indimenticabili, ora malinconiche, ora epiche. L’ attenzione degli sviluppatori nel plasmare questi personaggi è divina: chi vi scrive poi nutre un particolare affetto al mondo della mitologia greca, frutto di 5 anni di liceo classico, e Hades rende talmente tanta giustizia a questa tradizione, piena di malinconia, storie fantastiche ed amori impossibili, da farmi quasi venir voglia di riprendere i libri di scuola…
La ripetitività tipica del genere di appartenenza infatti non si farà mai sentire, e nessuna run che compiremo sarà inutile.
Famiglia Olimpica
Ma quale dipinto della mitologia greca potrebbe dirsi completo senza le sue divinità leggendarie, per definizione volubili, vendicative e (ambiguamente) generose? Nessuno! Ed infatti Hades, oltre al succitato signore del regno dei morti, conta al suo interno tantissime divinità, maggiori o minori, che saranno alleati o avversari sul cammino del principe degli inferi. Saranno infatti gli olimpici i nostri principali alleati (o forse no?) nella dura risalita verso la terra dei vivi, che ci manderanno dei veri e propri doni per rendere Zagreus più forte e resistente, donandoci abilità totalmente nuove, legate alla divinità che ce ne fa dono: ecco quindi che Zeus ci donerà il potere delle sue saette, Poseidone la burrascosa potenza dei mari, Atena la sua militare sapienza e così via. Non voglio farvi alcuno spoiler, perché questi doni sono veramente tanti, e si concretizzeranno in forme e modi davvero sorprendenti, ma sappiate che saranno fondamentali per riuscire ad affrontare i numerosissimi abitanti degli inferi, che su ordine del loro signore, Ade, proveranno in tutti i modi a fermarci.
Foto: Supergiant Games via Rock Paper Shotgun
La furia degli Inferi
Tra nemici normali, potenziati e incredibili scontri con boss veramente spettacolari, insomma, Hades promette ore ed ore di divertimento, mentre piano piano la trama si disvelerà di fronte a noi a poco a poco, stupendoci per la sua complessità, drammaticità e per gli inaspettati colpi di scena. La cura riposta da Supergiant Games anche nel comparto narrativo – spesso tralasciato nei rougelike in favore di una maggiore attenzione al puro gameplay – dona ad Hades ancora più profondità, e spingerà i giocatori ad esplorare le relazioni con tutti i personaggi che incroceranno, con esiti molto spesso sorprendenti. Il tutto poi è accompagnato da un tono volutamente dissacrante, che renderà ogni dialogo affascinante, divertente e spingerà quindi ogni giocatore ad ampliare la sua conoscenza su questi personaggi, grazie alle molteplici schede che ci racconteranno la storia di ogni personaggio, via via che impareremo a conoscerlo e ci dialogheremo.
Cantami o’diva, del divino Zagreus…
La grande potenza del gioco risiede infatti nella sua capacità di svelarsi a chi vorrà esplorarlo, a chi vorrà approfondire le storie degli abitanti degli inferi o delle divinità olimpiche: quello che alla prima partita sembra essere un gran caos, si disvelerà piano piano, assorbendo i giocatori e non mollandoli più, per ore ed ore ed ore di pura gioia videoludica. E qua decido di sorvolare sulla quantità di armi presenti, ognuna con un proprio stile di combattimento, alle possibilità di potenziamenti che renderanno Zagreus personalizzabile per ogni stile di gioco, sulle possibilità di modificare le armi stesse, creando varianti totalmente nuove, per non parlare infine dell’endgame incredibilmente vasto, complesso e soddisfacente. Sappiate solo questo: quando riuscirete a scappare per la prima volta dagli inferi, sarete solamente all’inizio di ciò che il gioco potrà offrirvi.
Gates of Hell
Insomma, Hades è senza alcun dubbio uno dei titoli più maestosi, magnifici e – mi sembra particolarmente adatto dirlo – divini di questo bistrattato 2020. Supergiant Games ha confezionato non solo uno dei titoli migliori dell’anno, non solo il loro miglior titolo, ma probabilmente il miglior roguelike mai realizzato, che si impone fra le pietre miliari del genere, e pone degli standard qualitativi a cui chiunque dovrà guardare se vorrà realizzare un ottimo roguelike. Il gioco è attualmente disponibile per pc e per Nintendo Switch (che si conferma ancora di più essere la macchina perfetta per giocare gli Indie), ma sono già quasi certe le versioni per Xbox e Playstation, per permettere ad ancora più giocatori di tentare la fuga dalle oscure tenebre dell’Aldilà. E ad un prezzo di soli 24,99 euro, sareste da rinchiudere nel Tartaro col simpaticissimo Ade se decideste di non approfittarne.
Perciò unitevi a Zagreus, e partite per questa epica impresa. Riuscirete a sfuggire alle grinfie della morte?
Rilasciato oramai quasi 2 anni fa, il 4 di Febbraio, su Pc, PlayStation 4 e Xbox One, Apex Legends ha via via sempre più aumentato la sua popolarità, grazie ad un supporto frequente e ad eventi in-game a cadenze regolari.
Il gioco è stato pubblicato anche su Steam il 4 novembre 2020, e nello stesso giorno sarebbe dovuto uscire anche sulla console di casa Nintendo, salvo poi essere rinviato ad un generico 2021; da allora, Respawn Entertainment è rimasta in silenzio, ma adesso qualcosa sembra muoversi.
Inizialmente segnalata da Apex Legends Wiki e condivisa su Twitter da Apex Legends News, il report sostiene che la descrizione del trailer giapponese di annuncio della Stagione 8 presentasse al suo interno la data di uscita della versione Switch del gioco, prevista per il 2 febbraio, in concomitanza con l’uscita della nuova stagione.
BREAKING: The Japanese version on YouTube states Apex Legends is coming to Switch on February 2.
"And on February 2nd, it will be possible to play on Switch at the same time as the start of Season 8!" pic.twitter.com/63TpUn27Mx
La descrizione del trailer è stata modificata per eliminare lo spoiler, ma se la notizia fosse confermata, sarebbe una graditissima novità per i possessori della console ibrida di Nintendo; le tempistiche sarebbero perfette, considerando che questa grande novità arriverebbe in tempo per festeggiare i 2 anni dall’uscita del titolo Battle Royale.
Ciò che è sicuro è che la nuova stagione, chiamata “Mayhem”, uscirà il 2 febbraio e porterà con se una nuova leggenda da utilizzare, chiamata “Fuse”, ed una nuova arma, il “Ripetitore 30-30”, un fucile a leva popolarissimo su Salvo, il pianeta Natale di Fuse; oltre a ciò, ovviamente la nuova stagione porterà con se un nuovo Battle Pass, matchmaking per partire classificate e altre novità nel corso della stagione.
Insomma, se la notizia dovesse rivelarsi vera, nuovi combattenti entrerebbero in scena nell’arena di Electronic Arts, che promette di infuocarsi ancora di più a partire dal prossimo febbraio.
Omori è RPG (Gioco di Ruolo) psicologico horror che attraverso la sua narrazione riuscirà a lascare il proprio segno all’interno del vostro cuore. Ma scopriamo perché: La storia di OMORI nasce nel lontano 2014 quando il 5 giugno , venne finanziato il progetto attraverso una campagna kickstarter e dopo 5 lunghissimi anni venne presentato al Pre-Tokyo Game show del 2019 per poi essere posticipato a causa di questo dannato 2020. Dopo un’estenuante attesa di 6 anni finalmente l’illustratrice e regista OMOCAT affiancata alla casa videoludica PLAYISM, il 25 dicembre del 2020 riescono a pubblicare OMORI sulla piattaforma di STEAM, per poi affermare , successivamente, anche l’uscita per le altre piattaforme come Switch, Playstation 4 e XBOX One .
Dopo 6 anni l’illustratrice e regista OMOCAT insieme a PLAYISM, il 25 dicembre 2020 publicano OMORI su Steam
Foto di nintendohall.altervista.org
Ma qual’è la storia? Cosa succede all’interno del mondo di OMORI? Il gioco si basa su dei lavori dell’illustratrice OMOCAT come “OMORI’S SKETCHBOOK” e da una sua light novel non completata e prende fortemente spunto da titoli come Mother e EarthBound . La trama gira attorno alle vicende di OMORI un ragazzo apatico e depresso e dei suoi tre amici: KEL un ragazzo energico e dispettoso, AUBREY una ragazza forte e determinata ma a volte un pò scontrosa e HERO il più grande dei tre, responsabile e diligente , ma spesso anche troppo ingenuo. I quattro partiranno all’avventura, in un mondo alquanto stravagante, per ritrovare il loro amico BASIL scomparso in una circostanza misteriosa. Ma quello che OMORI ritroverà non sarà BASIL, bensì qualcosa di straziantemente peggiore. Paura, oppressione , terrore ; OMORI scavando sempre più a fondo in questo suo mondo di fantasia scoprirà qualcosa che doveva rimanere nascosto, qualcosa che ormai OMORI portava dentro di se da troppo tempo, un macigno insostenibile gravante sulle sue proprie spalle. Riuscirà a liberarsene?
La storia narra il viaggio che i 4 amici dovranno affrontare per ritrovare il loro amico Basil
Foto di nintendowire.com
Il Gameplay di gioco richiama ai classici RPG , ma questo non impedisce ad OMORI di possedere un particolare sistema di combattimento. Il giocatore avrà la possibilità di controllare un gruppo di 4 giocatori , ognuno con le proprie abilità e caratteristiche , all’interno di un mondo strambo e colorato. Incontrerete nemici bizzarri e puzzle divertenti, tutto questo circondati da una strana velatura di mistero e angoscia. All’interno della grande mappa suddivisa in 7 distinte regioni potrete trovare, attraverso la rottura di cocomeri, oggetti utili al combattimento che porteranno dei miglioramenti agli attributi dei personaggi. Un vostro grande alleato sarà la coperta del picnic che vi permetterà di riposare, riacquistando la vostra salute “Heart” e il vostro mana “Juice” e di poter salvare.
Foto di rpgsite.net
Il combact system è descritto come un classico sistema di combattimento a turni con però una struttura Statuses & States molto particolare basata sulle emozioni reali che i personaggi in gioco possono provare. Quando un nemico si scontrerà con voi, apparirà una schermata a simil Pokemon in cui potrete decidere se attaccare, usare delle skills (sbloccabili con l’avanzamento del livello del personaggio), curarsi attraverso delle pozioni, sotto forma di cibo , come sandwich, patatine e dolciumi oppure utilizzare un’oggetto per stordire o far cambiare status o “emozione” all’avversario. Dovrete cercare di non far scendere gli “Heart” fino a zero, ma se ciò accadesse il personaggio si trasformerebbe in un Toast diventando inutilizzabile, ad eccezione di OMORI che se raggiungesse gli 0 “Heart” la partita finirebbe. Quindi all’interno dell’azione anche le emozioni gravano sulle spalle dei personaggi? Si qui su OMORI le emozioni sono una parte fondamentale e critica della strategia di gioco. FELICE , ARRABBIATO e TRISTE , queste sono le 3 principali emozioni che si provano all’interno dello scontro. Proprio come sasso carta forbice, la felicità batte la rabbia, la rabbia batte la tristezza e la tristezza batte la felicità. Questo porta all’aumentare del danno , non solo causato, ma anche subito.
Le emozioni sono una parte fondamentale e critica della strategia di gioco: FELICE , ARRABBIATO e TRISTE
foto di talonmarks.com
Ma chi è OMORI? Omori nasce, nel 2011 dalla mente di OMOCAT in un blog dove la disegnatrice caricava le sue vignette, come un ragazzo con una maglietta nera , pantaloncini corti e lunghi calzini neri, che si trova all’interno del WHITE SPACE , una dimensione completamente bianca, con al suo interno unicamente un pc , una lampadina tutta nera, una scatola di fazzoletti, un coltello e il suo gatto, anche lui tutto nero. L’unica cosa che il ragazzo faceva era giocare a vecchi videogiochi e masturbarsi, ma all’interno di se stesso viveva una forte depressione e una straziante solitudine che lo avevano portato, in alcune vignette, quasi a togliersi la vita.
“” Welcome to WHITE SAPCE Your name is OMORI and you’ve been living here for as long as you can remember. Everything is bright white; there aren’t any walls. A black lightbulb hangs from the ceiling… wherever it is. There’s a floor but it’s always cold. The warmest thing here is probably your laptop. You don’t mind though. You have a blanket, a laptop, a cat, a sketchbook, and a tissue box. You have everything you need.
You are usually upset. Everyone annoys you, you think you are ugly, you don’t know where you came from, you don’t know where you are going, and you’re too tired to care.
On good days, your neighbors invite you over for a visit. “How can they have fun with someone as horrible as me?” You miss them now. When will they come again? Maybe today will be a good day!
Or maybe today is a day for sleeping.
But…Sometimes you’re reminded you used to have another friend– someone really important.
Somewhere in the back of your head, you have an feeling that you weren’t always like this. You weren’t always living in WHITE SPACE.
The truth is…
Your story is already over. You just have to remember it. “”
Giocatelo, provate questo titolo, provate quello che ho provato io, cercate di provare tutto quello che OMORI ha passato, tutti sentimenti, tutte le emozioni , tutta la disperazione che OMORI ha vissuto. Cercate di cogliere questa avventura come qualcosa di speciale, come un viaggio all’interno di voi stessi, che, forse, vi permetterà di capire come il mondo e soprattutto le emozioni possano essere crudeli, ma anche salvatrici. Osservando all’interno di te stesso… riuscirai mai a perdonarti?