Batman: i 15 Villain più iconici della serie a fumetti

Quando si tratta dei supercriminali della DC, non c’è niente di meglio dei cattivi di Batman. Rappresentano il diabolico, crudo e inquietante parco giochi di Gotham City.

KILLER CROC

Negli ultimi tempi, il personaggio è stato ridotto a un grande rettile mutato con poca ambizione oltre a quella di mangiare Batman. Tuttavia, al suo debutto, Killer Croc ha iniziato come un cattivo molto più interessante, tanto che alcuni credono che la sua storia passata sia stata la vera ispirazione per il Pinguino di Tim Burton in Batman Returns .

Quando Waylon Jones è nato con una rara condizione della pelle squamosa e ha subito abusi incessanti, era naturale che fosse diventato un cannibale psicopatico assassino. Dopo un breve periodo in cui è stato accettato da un circo itinerante, è finito a Gotham City. Lasciando che le sue condizioni dettassero la sua vita, Croc si è trasformato in un criminale davvero spaventoso.

MASCHERA NERA (BLACK MASK)

Roman Sionis, era il sottoprodotto di genitori benestanti egoisti che si preoccupavano più della loro posizione sociale che del suo benessere. Per questo motivo, è diventato ossessionato dall’idea delle maschere. Dopo averli uccisi entrambi, non solo ha ereditato la fortuna di famiglia, ma ha colto l’occasione per forgiare una nuova identità scolpendo una maschera nera dalla bara di suo padre e diventando un leader del mondo criminale di Gotham.

Mentre molti dei cattivi di Batman ricorrono a drammi esagerati e stravaganti espedienti per alimentare i loro crimini, Maschera Nera conserva una inquietante dignità radicata nel buon sadismo vecchio stile e nell’uso di una pistola.

CLAYFACE

Clayface, un enorme mostro di fango con la capacità di rimodellare il suo corpo, trasformare i suoi arti in un serraglio di armi, assomigliare a chiunque scelga e rendere inutili quasi tutte le forme di attacco fisico.

Sebbene la sua storia passata sia sfuggente quanto lui, Clayface ha fornito a Batman un nemico avvincente dagli anni ’40. Tuttavia, la versione migliore e più tragica del personaggio proviene dagli anni ‘90 Batman: The Animated Series , che ha fuso le sue precedenti controparti comiche e ha finito per diventare il modello visivo per le apparizioni future.

POISON IVY

Poison Ivy, è uno dei cattivi più iconici di Batman. Con la sua capacità di fare praticamente tutto ciò che vuole con le piante, questa villain di Gotham City è un nemico letale. Può invogliare qualsiasi uomo a eseguire i suoi ordini, anche Superman. 

Dopo essere stata costretta a consumare – o le è stata iniettata, a seconda della storia di origine – una pianta velenosa, che cresce nella famelica Poison Ivy. Ossessionata dalla protezione della vita vegetale del pianeta. Anche se questa può sembrare una causa nobile, ma ha intenzione di farlo eliminando tutta la vita umana, costringendo Batman a intervenire.

PINGUINO

Pinguino di Batman, è stato un pilastro dei villain del supereroe. Dopo aver debuttato in Detective Comics # 58 del 1941  , Oswald Chesterfield Cobblepot III iniziò come truffatore. Nel corso degli anni, il personaggio si è evoluto in un famigerato signore criminale di Gotham.

Nonostante sia il volto grottesco della malavita criminale della città, Pinguino ha anche mostrato un lato commerciale pratico, a volte persino quasi legittimo, provoca il caos per una ricerca di guadagno personale e finanziario. In aggiunta alla sua pericolosità, l’uomo dai mille ombrelli ha mostrato un’acuta intelligenza e raffinatezza.

DEATHSTROKE

Deathstroke è uno dei pochi combattenti a vincere più volte contro BatmanSlade Wilson è stato oggetto di un progetto di super-soldato fallito che lo ha trasformato nel più grande assassino del mondo.

La rivalità di Deathstroke con Batman ha avuto diverse incarnazioni. Di solito, però, coinvolge Deathstroke che viene pagato per uccidere l’uomo pipistrello o per ottenere la ricompensa per una sconfitta precedente. Deathstroke è implacabile quando ha un bersaglio e le sue abilità tattiche corrispondono a quelle di Batman, motivo per cui è persino in grado di sconfiggere eroi come Flash.

MR. FREEZE

Potrebbe interessargli meno della ricchezza o del potere rispetto agli altri, nonostante tutte le apparenze esteriori, non è un assassino a sangue freddo, ma è invece uno dei più tragici cattivi di Batman. Tutto ciò di cui Freeze si preoccupa è salvare sua moglie malata, Nora. Dopo che la moglie del talentuoso scienziato Victor Fries ha contratto una rara malattia terminale, lui la mette in criostasi. L’interferenza del proprietario corrotto dell’azienda porta Fries a essere trasformato dalla sua stessa tecnologia.

Ora Fries non può vivere al di fuori delle temperature sotto lo zero o dell’abito speciale che indossa. La volontà di commettere crimini terribili ha fatto guadagnare a Freeze il titolo di uno dei migliori cattivi di Batman; non perché è cattivo, ma proprio il contrario. È solo un uomo disperato che cerca di riavere sua moglie con qualsiasi mezzo, anche se questo significa combattere Batman.

SPAVENTAPASSERI

Il risultato di un’educazione abusiva che lo lasciò per sempre traumatizzato, il folle dottor Jonathan Crane riuscì in qualche modo a diventare un professore di psicologia e uno psicologo clinico. Tuttavia, dopo aver sparato con una pistola in classe, viene licenziato, spingendolo a diventare il “Maestro della paura“. Dotato di un gas che induce il terrore che costringe le vittime ad affrontare le loro peggiori paure, lo Spaventapasseri preda i cittadini di Gotham.

HUGO STRANGE

Uno dei primi avversari di Batman, Hugo Strange ha fatto il suo debutto in Detective Comics # 36 degli anni ’40 . Per quanto riguarda i retroscena, quello di Strange è un mistero. Praticamente è appena apparso sulla scena e ha iniziato a creare problemi sin dal primo giorno. Da allora, è diventato un nemico iconico per le sue apparizioni nei fumetti, nei giochi e persino negli spettacoli televisivi.

È decisamente pazzo, ma è anche incredibilmente intelligente, essendo uno dei pochi a supporre l’identità segreta di Batman. Se ciò non bastasse, Batman stesso ha definito questo cattivo l’uomo più pericoloso del mondo.

BANE

L’apice della criminalità fisica e mentale, è letteralmente la rovina dell’esistenza di Batman. Il prodotto di una dura vita trascorsa crescendo in una prigione corrotta, trascorre la sua giovinezza uccidendo persone usando un coltello nascosto in un orsacchiotto. Dopo essere quasi morto a causa di un programma sperimentale per super-soldati, Bane punta gli occhi su Gotham.

Bane non è solo muscoli, ma è anche un genio strategico e tattico. È così che è stato in grado di sconfiggere Batman e rompergli la schiena. Da allora Bane si è evoluto in uno dei più letali cattivi DC mai realizzati negli ultimi anni a causa della sua implacabilità.

L’ENIGMISTA

L’Enigmista sembra appartenere a una classe di cattivi tutta sua. Non è esattamente spaventoso o brutale – almeno la maggior parte delle volte – ma piuttosto un’aggiunta giocosa alla manciata di criminali di Ghotam. Al suo meglio, questo malfattore è un pazzo enigmatico deciso a mettere la sua intelligenza contro il più grande detective del mondo.

HARLEY QUINN

la spumeggiante e psicotica assassina Harley Quinn, originariamente concepito come una tantum per l’episodio di Batman: The Animated Series Joker’s Favor. Il personaggio è stato un tale successo che è stata riportata più volte. Da lì è entrata nei fumetti, diventando rapidamente un best-seller. Seguì una serie solista, insieme a uno spin-off a fumetti. Per completare il suo successo con la mazza, il ritratto di Margot Robbie nel DC Extended Universe ha trasformato il personaggio in una star del cinema.

DUE FACCE

Due Facce è forse il personaggio più tragico che Batman abbia affrontato. Un tempo era il procuratore distrettuale della città per la lotta al crimine; diventa orribilmente sfigurato dopo che un boss mafioso vendicativo gli getta dell’acido in faccia. La sua personalità già divisa lo trasforma in Due Facce: un uomo ossessionato dalla dualità e dal caso tramite un lancio di moneta.

A causa dell’imprevedibilità della sua moneta, nessuno potrà mai essere certo di come agirà. Inoltre, è uno dei pochi amici e confidenti che Bruce Wayne abbia mai avuto, aggiungendo un tocco personale ai loro incontri. Rappresentando sia il meglio che il peggio di Gotham, Due Facce e Batman sono due facce della stessa medaglia.

RA’S AL GHUL

Mentre la maggior parte dei cattivi di Batman limita il loro ambito criminale a Gotham City, Ra’s Al Ghul opera su un altro livello. Un assassino internazionale super intelligente e mistico, Ra’s è un uomo marchiato dei peggiori crimini dell’umanità e cerca di usare il genocidio come mezzo per riavviare il mondo.

JOKER

Per ultimo ma non meno importante abbiamo Joker, uno dei cattivi più iconici mai creati. Batman e Joker sono entrambe menti spezzate, vittime delle loro dure vite che vedono Gotham in maniera diversa. Mentre Batman lo vede come qualcosa da sistemare, Joker lo vede come uno scherzo esilarante dove il caos e la distruzione regnano sovrane.

Joker e Batman sono stati rivali per molti decenni a partire dagli anni ’40. Ha avuto una miriade di storie sulle origini e di ritratti di lui come un uomo misterioso senza identità. Le loro battaglie hanno spaziato da avventure carine e colorate a conflitti profondi, oscuri e persino inquietanti. Dai fumetti ai film e ai videogiochi, Joker sarà sempre lì per dare filo da torcere a Batman.

[ MANGA ] quello che vi consiglio – VINLAND SAGA

Per gli amanti dei manga storici e avvincenti vi consiglio: Vinland Saga, un seinen manga di Makoto Yukimura. Iniziato nel 2005 e portato in Italia da Star Comics in un’ottima edizione. Ambientata nell’Europa del Nord nel XI secolo D.C., Vinland Saga racconta le vicende di un popolo, i Vichinghi.

TRAMA:

La storia narra di intrighi politico-militari all’interno dell’impero danese, delle loro guerre di conquista dell’Inghilterra, dei lunghi viaggi, delle avventure dei pirati dell’epoca e della vita di Thorfinn figlio di Thors, il nostro protagonista, un ragazzo nel cui corpo scorre il sangue di un guerriero, che dedica i primi 16 anni della sua vita alla vendetta personale. per poi crescere, aprire gli occhi e iniziare un percorso che lo porterà a vivere da “vero guerriero” seguendo le orme del padre. 

Combattimenti, azione, storia, usi e costumi dei Vichinghi: tutto è ben amalgamato da Makoto Yukimura. I personaggi sono tutti ben caratterizzati dal protagonista Thorfinn al pirata Askeladd, uomo senza scrupoli e colui che uccise il padre di Thorfinn slealmente. Da non sottovalutare i personaggi secondari, che non sono di semplice contorno alla storia, ma con le loro azioni, motivazioni, pregi, difetti e debolezze, contribuiscono a costruirla e renderla interessante.

Thorfinn è un personaggio dalle molte sfaccettature, obbligato a crescere molto in fretta per potersi immergere in un mondo fatto di violenza e crudeltà. Il suo carattere è testardo ma allo stesso tempo buono e gentile fin da piccolo. Crescendo si fa divorare dal risentimento e dall’odio, diventando duro, poco socievole e particolarmente aggressivo, facile alla rabbia, non volendosi concentrare su nient’altro che non sia la sua vendetta contro Askeladd.

Parte del manga è incentrata sul significato di “essere un vero guerriero“. Questo concetto tormenta vari personaggi (specialmente Thorfinn), che si domandano cosa possa significare. Il vero guerriero è colui che sconfigge molti nemici, oppure è uno che non usando armi riesce a fare altrettanto? O che grazie alla sua superiorità non ha bisogno di usare la violenza? Insomma, le interpretazioni sono molte, e ogni personaggio ha la sua.

Questi guerrieri toccavano molte terre, combattevano, depredavano e se ne andavano.

Gli inglesi li conoscevano come Danesi, l’Impero di Bisanzio come Ros, i Franchi li chiamavano Normanni… Sarebbero passati alla storia con il nome di Vichingi.

DISEGNI:

I disegni molto realistici e dettagliati, volti e corpi delle persone estremamente espressivi, sfondi e paesaggi che riescono a farti immergere in quei luoghi, alcune tavole riescono davvero a togliere il fiato.

Un particolare che mi ha colpito sono stati i corpi mutilati e pieni di cicatrici dei soldati, le mani rovinate dei contadini e i combattimenti: sono spettacolari. Il disegno di Yukimura non lascia niente all’immaginazione e permette di godersi appieno gli scontri, sempre avvincenti, violentissimi e tattici.

7 momenti che avremmo voluto vedere nei film di Harry Potter

Come ogni potterhead ben sa, i film della saga non sono all’altezza dei sacri libri scritti dalla Rowling, che è riuscita a stregare milioni di lettori con le sue meravigliose parole. Per questo ho deciso di rinfrescarvi la memoria con 7 momenti meravigliosi ed indimenticabili descritti nei libri, che non sono stati rappresentati sul grande schermo. 

  1. Lo strano giorno di Vernon

“Fermo nel solito ingorgo del mattino, non potè fare a meno di notare che in giro c’erano un sacco di persone vestite in modo strano. Gente con indosso dei mantelli […] Fu passandogli accanto di ritorno dal fornaio, con in mano un’enorme ciambella, che colse qualcosa di quello che stavano dicendo. «I Potter, proprio così, è quel che ho sentito…» «… già, il figlio, Harry…» Il signor Dursley si fermò di colpo. Fu invaso dalla paura. Si voltò a guardare il capannello di maldicenti come se volesse dire loro qualcosa, ma poi ci ripensò.”

Queste sono la prime pagine della Pietra Filosofale ed è qui che iniziamo a vedere la magia insinuarsi nella vita di Vernon, così come avviene nella nostra. Sarebbe stato divertente vedere quell’uomo paffuto reagire alle stranezze che si trova davanti. Vernon continua a rifiutare quelle assurdità, è un uomo solido, obiettivo e non si può soffermare su sciocchezze simili. In quelle pagine cerca di trovare spiegazioni a ciò che vede, eppure nel giro di pochi giorni la sua vita verrà stravolta. Vivrà a stretto contatto col temutissimo nipote e tutta quella ‘robaccia’ ereditata dai genitori, è un momento chiave che vede scontrare il mondo magico e quello babbano.

2. Weasley vs Dursley

Siamo all’inizio del quarto libro e i Weasley decidono di ospitare Harry alla Tana per qualche giorno, prima di partire per andare a vedere la finale per la Coppa del Mondo di Quidditch. Arthur, i gemelli e Ron decidono dunque di andare a prendere Harry a casa dei Dursley usando la Metropolvere.

“Da dietro il cammino murato, ornato sul davanti da un fuoco finto, provenivano colpi assordanti e un gran tramestio. […] Il fuoco elettrico sfrecciò attraverso la stanza mentre il camino chiuso esplodeva, espellendo il signor Weasley, Fred, George e Ron in una nube di calcinacci e schegge vaganti.”

La scena è una delle più esilaranti del libro, i coniugi Dursley sono pietrificati dallo shock e dalla paura, Dudley è raggomitolato a piangere, Arthur è affascinato dalla diavolerie babbane presenti nella stanza e cerca di conversare con gli zii di Harry, ancora sotto lo shock dato dall’esplosione. Come se non fosse abbastanza, dalla tasca di Fred cadono delle caramelle Mollelingua che il golosissimo Dudley non esita ad ingoiare, facendo crescere a dismisura la sua lingua e colorandola di viola. Petunia è in preda alla disperazione e cerca di strappare la lingua del figlio mentre Vernon lancia qualsiasi cosa gli capiti sottomano ad Arthur Weasley. In questo divertente quadretto però il Signor Weasley vede coi suoi stessi occhi e comprende quanto Harry sia odiato dai suoi zii, creando un vero e proprio contrasto di sentimenti nei lettori. In quel momento Arthur accoglie il ragazzo nella sua famiglia con ancora più affetto, sancendo un legame ancora più solido tra Potter e Weasley.

  1. Harry dona a Fred and George la vincita del Torneo tre Maghi 

Fred e George nel quarto libro cercano di raccimolare qualche soldo per aprire il loro negozio di scherzi. Scommettendo sulla vincita di Krum all’inizio del libro riescono a guadagnare un bel gruzzoletto, ma purtroppo la scommessa si rivela una truffa. L’oro vinto è infatti oro dei lepricani, falso e dopo poco tempo svanisce. I gemelli sono a pezzi, così come il loro sogno, ma Harry decide di regalargli i soldi guadagnati vincendo il Torneo Tre Maghi dicendo:

“Non lo voglio e non mi serve. Ma un po’ di risate mi farebbero bene. Un po’ di risate farebbero bene a tutti. Ho la sensazione che ben presto ne avremmo bisogno più del solito”.

In questa scena si comprende bene l’altruismo e l’umiltà di Harry, che oltre a questo bellissimo gesto, fa promettere ai fratelli di non dire nulla a Molly Weasley, che si sarebbe sicuramente opposta al regalo fatto. Harry è una persona estremamente buona e questo è solo uno dei tanti momenti che lo dimostrano.

  1. I genitori di Neville

Alice e Frank Paciock, questi sono i loro nomi, erano due Auror e membri dell’Ordine della Fenice che combatterono valorosamente contro Lord Voldemort ei Mangiamorte. Dopo essere stati catturati, vennero torturati fino allo stremo con la maledizione cruciatus, una delle maledizioni senza perdono, che li portò alla pazzia (proprio per questo Neville è a conoscenza e soffre particolarmente nel vedere Malocchio Mooody/Barty Crouch Jr. infliggere lo stesso incantesimo sul ragno durante la lezione di difesa contro le arti oscure del quarto anno). In seguito alle atroci torture subite, i due Auror vennero ricoverati permanentemente al San Mugo, nel Reparto Janus Thickley, dove risiedono i maghi vittime di incantesimi permanenti. Qui troviamo anche il professor Allock, che ha anch’esso riportato danni permanenti alla memoria a causa dell’incantesimo scagliato su Ron ed Harry nella Camera dei Segreti, che però, a causa della bacchetta rotta di Ron, gli si è ritorto contro.
Harry ed i suoi amici si recano al San Mungo per la prima volta nel quinto libro, quando vanno a trovare Arthur Weasley dopo essere stato attaccato da Nagini. In questa occasione incontrano Alice e Frank ed assistono ad una delle scene più strazianti e commoventi dell’intera saga. Neville porta ai genitori delle caramelle e, mentre racconta ai ragazzi la storia dei genitori, la madre gli si avvicina. Non riconosce il figlio, ma gli regala la carta della caramella, l’unica cosa che possiede. La nonna gli dice di buttarla, ma Harry vede Neville riporla con cura in tasca, non volendosi separare da una delle poche cose che ancora lo lega alla madre. Questo commovente gesto, riprende uno dei fili conduttori della saga: l’amore dei genitori che protegge i figli dalle avversità della vita, che si manifesta in tantissimi modi, ma è sempre presente.

  1. “Non penso tu sia uno spreco di spazio.” 

Prima di lasciare Privet Drive Dudley decide di scusarsi con Harry dicendo “Non penso tu sia uno spreco di spazio.”, facendo riferimento ad un’affermazione detta da Petunia poco prima. Poco dopo aggiunge anche un memorabile

“Mi hai salvato la vita.”

Dudley infatti sa bene che Harry, due anni prima, gli ha salvato la vita allontanando il dissennatore che li stava attaccando. Quel momento, come ha dichiarato la scrittrice, ha segnato un punto di svolta nella vita di Dudley, che ha visto la sua vera identità realizzando di non essere nient’altro che un bullo viziato, nonché una persona orribile che ha rovinato l’infanzia e l’adolescenza del cugino. In queste righe Harry riesce finalmente ad avere la sua rivincita dopo anni di sottomissione, Dudley riconosce i suoi errori e si scusa, dimostrando ancora una volta che il bene trionferà sempre sul male.

6. Godric’s Hallow 7

Mentre sono alla ricerca degli horcrux Harry ed Hermione si recano alla vecchia casa dei Potter, ormai in rovina. Appena i due si avvicinano al cancello appare una targa con su scritto:

“Qui la notte del 31 ottobre 1981, 
persero la vita Lily e James Potter.
Il figlio Harry è l’unico mago
mai sopravvissuto all’Anatema che Uccide.
la casa, invisibile ai Babbani, è stata lasciata intatta
nel suo stato di rovina come monumento ai Potter
e nel ricordo della violenza
che distrusse la loro famiglia”

Tutto intorno al quelle parole erano scritte le iniziali dei pellegrini che si erano recati nel luogo dove una famiglia è stata distrutta e dove il Bambino Che È Sopravvissuto ha sconfitto il mago più potente di quel periodo sfuggendo alla maledizione senza perdono. Sulla targa c’erano anche tantissimi messaggi di conforto come:

”Buona fortuna, Harry, ovunque tu sia”, “Se leggi queste righe, Harry, siamo tutti con te!”, “Lunga vita a Harry Potter”

In un momento così difficile è stato davvero commovente per Harry, ma anche per noi, sapere che non è mai stato solo o dimenticato. 

  1. Il primo bacio della Romione

Per concludere in bellezza, eccoci arrivati ad uno dei momenti più romantici della saga:

«Un momento!» fece Ron, brusco. «Abbiamo dimenticato qualcuno!» «Chi?» chiese Hermione. «Gli elfi domestici, saranno tutti giù in cucina, no?» «Vuoi dire che dobbiamo farli combattere?» domandò Harry. «No» rispose Ron, serio. «Dobbiamo farli andar via. Non vogliamo altri Dobby, no? Non possiamo chiedergli di morire per noi…»

Con queste parole Ron conquista definitivamente il cuore di Hermione, mostrandole di essere un uomo attento ed altruista, interessandosi degli elfi, proprio come Hermione faceva col C.R.E.P.A.. La loro storia è piena di alti e bassi, ma questa scena testimonia l’importanza dell’altruismo, della gentilezza e della cura verso le persone, anche e soprattutto le più deboli e spesso dimenticate. In quel momento Hermione realizza che Ron ama con la sua stessa intensità e capisce che è l’uomo che vuole al suo fianco, dando vita ad una delle scene più romantiche dell’intera saga.

Ovviamente questi sono solo alcuni dei sensazionali momenti descritti nei libri. La Rowling è stata un vero genio ed ha curato ogni singolo dettaglio della storia, non lasciando nulla al caso. Purtroppo come noi lettori sappiamo bene, è impossibile rappresentare ogni scena raccontata nei libri, che ovviamente si rivelano sempre molto più emozionanti e ricchi dei film.

Ricordavi queste scene? Quali avresti voluto vedere sul grande schermo? Faccelo sapere con un commento!

Chainsaw Man: arriva l’adattamento anime e l’annuncio della data d’uscita del suo primo trailer

Chainsaw Man ha rivelato la date di uscita del suo primo trailer per il suo grande debutto nell’anime! Quando è stata conclusa la serie manga originale di Tatsuki Fujimoto con la rivista Weekly Shonen Jump di Shueisha alla fine dell’anno scorso, sono arrivati diversi annunci importanti per il futuro del franchise. Piuttosto che finire definitivamente, come molti fan avevano previsto, Chainsaw Man ha sorpreso il suoi lettori con l’annuncio che, non solo il manga continuerà con una seconda parte in una rivista completamente diversa, ma verrà anche creato il suo adattamento anime.

Non abbiamo ottenuto molti aggiornamenti concreti da quando è stato inizialmente annunciato la lavorazione all’adattamento anime lo scorso dicembre, ma presto vedremo molte nuove notizie di Chainsaw Man. Durante un panel speciale che celebra il decimo anniversario dello studio MAPPA, avremo il nostro primo trailer per questo nuovo anime.

Questo evento, il MAPPA STAGE 2021 – 10th Anniversary” , avverrà il 27 giugno in Giappone e terrà ospiti speciali come l’editor del manga Shihei Rin e il presidente di MAPPA Manabu Otsuka. È stato confermato che parte di questo evento presenterà il debutto del primo trailer della serie anime, quindi i fan hanno molto di cui aspettarsi per il prossimo giugno.

Ci sono stati pochi dettagli sul debutto dell’anime della serie al di fuori della sua produzione da parte dello Studio MAPPA, quindi si spera che questo evento potrà rivelare molti più dettagli sul franchise.

L’ultimo capitolo di Attack on Titan è stato completato

Hajime Isayama, creatore della serie ha annunciato di aver inviato l’ultimo capitolo di Attack on Titan, il 139, che uscirà il 9 aprile nella rivista Bessatsu Shōnen Magazine.

Isayama il 30 marzo scritto su Twitter “L’ho inviato. Da ora in poi spero che Attack on Titan venga letto da più persone possibili, vi ringrazio!”.

Attack on Titan è stato creato nel 2006, come libro di 65 pagine. Il suo lavoro ha suscitato così tanto interesse da essere pubblicato come serie nel mensile Bessatsu Shōnen Magazine, a partire da settembre 2009. Da quel momento è iniziata la sua scalata verso il successo, che ha portato Attack on Titan a diventare uno dei manga più letti in tutto il mondo.

Attack on Titan è una serie magnifica. Grottesca sì, un vero e proprio incubo, ma proprio per questo è riuscita ad affascinare milioni di persone, dando vita ad un franchise vastissimo di spin-off, videogames, film, ma soprattutto un anime spettacolare che recentemente ha conquistato il titolo di show più visto negli USA. La storia di Eren Yeager ha attirato fan da ogni parte del mondo con la sua intricata e affascinante trama, ricca di brutalità, azione, sentimenti e plot-twist inaspettati, ma studiati fin nei minimi dettagli.

In un’intervista per ONE Championship, Isayama ha detto che nei suoi progetti per il futuro non ci sono altri manga, bensì l’apertura di una spa nel suo amato paese, in Giappone.

L’avventura decennale però non è ancora finita, abbiamo ancora qualche mese prima di mettere un punto a questa meravigliosa serie. La seconda parte della stagione finale uscirà quest’inverno, quindi carissimi fan abbiamo ancora un po’ di tempo prima di dover salutare la saga che ci ha accompagnato in tutti questi anni, anche se sicuramente non sarà un vero addio.

Attack on Titan: Annunciata la seconda parte dell’ultima stagione!

La stagione finale di Attack on Titan non è ancora finita. L’ultima stagione dell’anime avrà una seconda parte e arriverà questo inverno. Lo studio MAPPA ha annunciato il continuo della stagione finale domenica, subito dopo l’ultimo episodio della prima parte.

L’annuncio è arrivato con un breve trailer , ma, per ovvie ragioni legate agli spoiler, non rivela molto sugli ultimi episodi dello show.

La domanda che ha tartassato i fan della serie era come sarebbe finita esattamente la stagione finale di Attack on Titan. Era chiaro che la prima parte della stagione non sarebbe arrivata alla conclusione della storia, il che ha lasciato i fan incerti su come lo studio avrebbe concluso la serie animata: un film? Una seconda stagione conclusiva? O semplicemente avrebbero optato per un finale diverso dal manga?

Infatti il manga di Attack on Titan pubblicherà il suo ultimo numero ad aprile. Ma con l’annuncio del nuovo trailer i fan hanno tirato un sospiro di sollievo e non si dovranno aspettare un finale diverso dal manga, ma una seconda stagione composta da 16 episodi che seguirà più o meno la trama del manga.

Secondo MAPPA, la seconda parte della stagione finale di Attack on Titan debutterà in inverno e il numero di episodi è ancora incerto, anche se 16 sembra essere quello più propenso.

Apex Legends: Overtime, la Battle Royale entra nel mondo dei fumetti

Apex Legends e Dark Horse Comics hanno unito le forze per dare vita ad una nuova serie di fumetti che verrà rilasciata a giugno.

Apex Legends: Overtime sarà composto da 4 parti, scritto da Jesse Stern (Titanfall), disegnato da Neil Edwards (Assassin’s Creed), disegni in inchiostro di Keith Champagne (Stranger Things), colori di Antonio Fabela (Skyward) e scritte di Nate Piekos (The True Lives of the Fabulous Killjoys).

La copertina del primo numero raffigura Mirage, Crypto e Revenant che avanza verso di loro. Nello sfondo possiamo anche intravedere The Paradise Lounge, il bar dove lavorava Mirage.

Ecco la sinossi ufficiale rilasciata da Dark Horse:

Nel fumetto le Leggende dovranno allearsi per salvare la città da scienziati pazzi, assassini brutali e dal terribile Sindacato. Riusciranno ad essere all’altezza della loro fama ed essere gli eroi di cui Solace ha bisogno?

Dark Horse ha già lavorato con Apex in Apex Legends: Pathfinder’s Quest, un libro narrato dal punto di vista di Pathfinder. Questa serie contribuirà sicuramente ad espandere ulteriormente l’universo costruito da Respawn.

Il primo capitolo della serie Apex Legends: Overtime sarà rilasciato in versione digitale e cartacea il 2 giugno 2021.

God of War: Fallen God svela il capitolo mancante nella storia di Kratos

Sebbene le promesse sull’uscita di God of War: Ragnarok entro la fine del 2021 siano ancora da confermare, i fan della saga possono aspettarsi di mettere le mani su almeno un nuovo progetto legato alla saga God of War quest’anno. Dark Horse Comics è infatti in procinto di lanciare il suo nuovo fumetto, un tie-in chiamato Fallen God.

God of War: Fallen God punta a colmare un importante vuoto narrativo fra l’ultimo capitolo della trilogia originale – God of War III – e il nuovo titolo, uscito nel 2018. In questo albo a fumetti, capiremo e scopriremo cosa sia successo a Kratos dopo aver ottenuto la sua sanguinosa vendetta nei confronti dell’Olimpo, ma sopratutto cosa lo abbia spinto ad andare avanti, tanto da crearsi una nuova famiglia, e a diventare nuovamente padre.

Fallen God vedrà il ritorno del team creativo che ha dato i natali al precedente fumetto di God of War: lo scrittore Chris Roberson e l’artista Tony Parker. I due saranno affiancati dal colorista Dan Jackson, dal letterista John Roshell e da Dave Rapoza, l’artista che si occuperà degli artwork di copertina. Il primo numero sarà disponibile a partire dal 10 marzo negli Stati Uniti, mentre resta da confermare l’uscita per il mercato italiano.

Per quanto invece riguarda il seguito del GOTY 2018, le notizie scarseggiano. A partire dalla mancanza di un titolo ufficiale, fino alla penuria di informazioni sulla sua effettiva uscita nell’anno in corso, come originariamente annunciato nello State of Play di settembre 2020, in cui il titolo è stato annunciato la prima volta; infatti il titolo, non è stato presente allo State of Play più recente, di qui vi abbiamo parlato qui sotto.

Cory Balrog, director del titolo (e vincitore anch’egli del premio “Best Director” ai VGA del 2018) ha affermato che il gioco uscirà “quando sarà pronto”, non confermando ma neanche smentendo un possibile rinvio al 2022. Di certo, ne sapremo di più a breve.

[ MANGA ] quello che vi consiglio – DEVILMAN

Per la rubrica “Manga che vi consiglio“, oggi faremo un grande passo rivolto verso il passato, risalente a ormai 49 anni fa, stiamo parlando di Devilman!

Devilman è un manga uscito nel lontano Giappone nel 1972 scritto e disegnato dal geniale Go Nagai, pubblicato per la prima volta su Weekly Shonen Magazine e raccolto in 5 volumi. In Italia è approdato nel ’91 e col passare degli anni ci sono state molte edizioni, quella che vi consiglio (vi lascerò il link per l’acquisto a fine articolo) è quella della casa editrice J-POP, completa in 5 splendidi volumi.

“Devilman” è infatti la storia di un liceale di nome Akira, un ragazzo timido e umile, spesso e volentieri fifone, tanto da subire passivamente le prepotenze dei bulli di quartiere, facendosi addirittura difendere dall’amica Miki. La vita di Akira era semplice e tranquilla finché il suo amico Ryo Saeba gli racconta degli studi del padre, un famoso scienziato ormai deceduto, venendo a conoscenza dell’esistenza dei demoni, creature mostruose e sanguinarie, nemici naturali della razza umana e ibernati dai tempi delle grandi glaciazioni milioni di anni fa.

I demoni, “gli antichi abitanti della Terra“, si sarebbero risvegliati e pronti a scatenare l’apocalisse per riprendersi la loro vecchia casa, ormai occupata da miliardi di “parassiti”: gli umani.

Akira, dimostrando un coraggio inaspettato, sarà proprio lui ad accettare e raccogliere “l’eredità oscura” lasciata dal padre di Ryo, accoglierà un demone dentro di sé diventando un umano con il corpo di un demone, un diavolo dal cuore umano, perché è questa l’unica speranza per l’intero genere umano… diventare un Devilman!

Un manga spietato, tragico, a tratti macabro, e non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, soprattutto per il protagonista, bene e male si mescolano, i demoni rivelano la propria umanità e gli uomini si tramutano in mostri, dove non esiste più un confine tra giusto e sbagliato.

fino a qui avete pensato di non aver niente a che fare con questa storia! Ma da qui in poi, l’inferno non sarà più il mio dramma personale, ma anche il vostro! Il dramma di tutta l’umanità!

Ma ciò che ha reso Devilman un pilastro portante nel mondo dei manga sono gli ultimi tre volumi: in poco più di 500 pagine, Go Nagai riesce a farci immergere in una versione del mondo apocalittica ma realistica allo stesso tempo, un’umanità oppressa e dilaniata dalle forze del male, persone che lottano tra loro per il solo sospetto che i loro cari e amici possano essere demoni dalle sembianze umane, e il giovane Akira, ormai diventato Devilman, che combatte sia contro gli antichi proprietari della Terra, sia in una guerra mentale contro se stesso. 

Leggere Devilman è sempre un’esperienza intramontabile, i disegni di Go Nagai sono originali e hanno uno stile del tutto proprio, anche se risultano un po’ datati e risentono il peso di quasi mezzo secolo sulle spalle… ma la sua grande potenza narrativa, il suo messaggio finale ed i riferimenti ed allusioni a temi artistici e religiosi ne fanno un vero classico del fumetto di tutti i tempi, che ha influenzato moltissimi anime e manga a venire.

Un’opera con la “O” maiuscola che non può mancare nelle vostre librerie, consigliata strettamente ad un pubblico adulto e “dallo stomaco forte”, completa in 5 volumi (disponibile anche un cofanetto che racchiude tutta la serie), per concludere, vi lascio qui sotto il link per l’acquisto… buona lettura!

[ FUMETTI ] Quello che vi consiglio – Rising Stars

In un mondo come il nostro, ricco di testate fumettistiche a tema supereroi, ci sono poche opere, che non siano di casa Marvel o DC Comics, a portare innovazione e una ventata d’aria fresca al lettore.

Rising Stars di J. Michael Straczinsky ci riesce, e anche bene! Uscita in Agosto del 1999, conclusa in 24 volumi nel 2005 e disegnata da molteplici artisti, questa storia che parla di come dei bambini sono diventati per puro caso “speciali” e di come l’uomo sia malvagio, egoista ma anche eroico, oggi è racchiusa in un bellissimo Omnibus pubblicato da Panini Comics, di cui vi lascerò il link per l’acquisto a fine articolo.

La storia inizia nella lontana Pedersen, Illinois, tipica cittadina americana dove durante una tranquilla notte una sfera d’energia di grandi dimensioni si abbatté sul piccolo paesino.

I bambini che si trovavano nel ventre materno e quelli concepiti in quella notte, al momento dell’impatto con la sfera di energia, acquisirono dei poteri. Questo fatto anomalo e mai visto prima, mobilitò il governo che in poco tempo riuscì a riunire tutti i bambini che manifestarono dei poteri, che divennero i 113 Specials.

I bambini segregati in una sorta di “scuola speciale”, furono oggetto di studio ma furono anche istruiti, cresciuti e addestrati dal governo, ognuno di loro aveva un potere unico che poteva essere la superforza, la telecinesi o riuscire a comandare un elemento. Una volta diventati adulti, gli ormai cresciuti bambini, imboccarono diverse strade, molti di loro continuarono a vivere una vita normale tentando di nascondere le proprie abilità, altri invece impiegarono il proprio potere per fare del bene, altri ancora invece, scelsero la strada del male.

“Alcuni sarebbero divenuti stelle, comete, bruciandosi in breve tempo. Pagliacci, uomini d’affari, eroi, criminali, assassini. La forza ci cambiò tutti in modi diversi ma non possiamo darle la colpa di ciò che accadde…”

John Simon, il nostro protagonista e uno degli Specials, nasconde un terribile segreto. Un segreto che lo ha costretto a tenersi lontano dai suoi compagni “speciali” per riuscire a compiere il suo destino. E sarà proprio John Simon, unico superstite dei 113 specials, a raccontarci la loro grandiosa e avvincente storia, il loro passato ed il futuro che hanno tentato di costruire per la razza umana. Verremo a sapere di come le strade degli Specials si sono incrociate di nuovo quando uno di loro è stato assassinato, portandoli a dubitare la lealtà degli altri eroi e a temere per la prima volta le loro vite.

Rising Stars è un opera che consiglio vivamente a tutti gli appassionati del mondo supereroistico, racchiusa in questo fantastico Omnibus, cartonato e tutto a colori… buona lettura.

Attack on Titan- Braun fra i migliori personaggi? (SPOILER ALERT)

Nonostante nelle ultime puntate della nuova stagione Braun insieme ai suoi compagni di Marley sia sparito, per ovvi motivi di narrazione, inizialmente la sceneggiatura si era molto concentrata su di lui, sia sotto un punto di vista chiave nella storia, ma anche dandogli il giusto spazio biografico e psicologico. Personalmente ho apprezzato questa scelta, perché per quello che avevamo visto nelle stagioni precedenti, Braun non era mai stato approfondito cosi bene, e per quanto mi concerne, è un personaggio che merita molto e adesso vi spiegherò perché, mettetevi comodi.

Nelle precedenti stagioni Braun ci era stato presentato come un personaggio serio, austero e tutto d’un pezzo, con un forte senso del dovere. Inizialmente si pensava che tutta questa dedizione fosse rivolta al corpo di ricerca e alla popolazione nelle mura, tuttavia poi si è rivelato un soldato fedele di Marley, uno dei guerrieri scelti dalla madre patria. Il suo modo di essere, la sua visione del mondo e dei doveri di un uomo, lo hanno reso una figura carismatica sui generis da prendere come riferimento per tutti i suoi compagni, agli occhi di un giovane e ignaro Eren, sia nei confronti del suo amico Berthold.

Con le nuove puntate sono emersi interessanti aspetti del personaggio, sia come scelta stilistica, ma anche come scelta narrativa, permettendo allo spettatore attento di apprezzare un’evoluzione caratteriale del personaggio, che poche serie animate possono offrire.

…dietro a quell’ammasso di muscoli e serietà, si nasconde un animo fragile, distrutto, segnato irreversibilmente dagli orrori che ha visto e dovuto commettere…

A tre anni di distanza dopo gli eventi per la riconquista di Shiganshina, Braun è notevolmente cambiato, ormai uomo adulto, membro rinomato dell’esercito di Marley, è un esempio per tutti gli eldiani, e i giovani guerrieri come Gabi, che potrebbero diventare i nuovi possessori dei Giganti Mutaforma, ma dietro a quell’ammasso di muscoli e serietà, si nasconde un animo fragile, distrutto, segnato irreversibilmente dagli orrori che ha visto e dovuto commettere in nome di una causa che fino a quel momento gli aveva concesso la forza di adempiere al suo dovere. Se vogliamo vederlo in chiave più realistica, Braun al giorno d’oggi sarebbe un soldato che soffre di stress post traumatico, causato dalla guerra, le persone che ha ucciso, le persone che ha tradito in nome di un’idea, quella di Marley, la nazione “giusta” che combatte i demoni, nella quale ormai non si riconosce più, non gli conferisce quel senso di sicurezza che aveva prima, forse perché come tanti altri personaggi, ha capito che la guerra che stanno combattendo è insensata.

A differenza di altri marleyani Reiner ha condiviso il pane, ha condiviso storie e sentimenti con i “demoni” di Paradise, li ha visti crescere come lui, ha contribuito alla loro maturazione, soprattutto per quanto riguarda Eren, e si è reso conto del semplice fatto, del sacrosanto fatto, da cui prendere ispirazione nella nostra vita di tutti i giorni, che siamo tutti uguali, uomini e donne alimentati dagli stessi sogni e desideri.

I ricordi passati della sua infanzia difficile, segnata dall’abbandono e totale rifiuto del padre marleyano, le difficoltà affrontate durante l’addestramento per conseguire il Gigante Corazzato, la morte di Marcel nella prima missione su Paradise, sono solo alcuni degli elementi che vengono a galla nella mente ormai segnata e turbata di Reiner. I fantasmi del passato lo tormentano, impiantano in lui il seme della disperazione, facendo nascere la consapevolezza che potrà trovare la pace soltanto nella morte, mai stata così vicina durante l’attacco di Eren nel distretto di Liberio. Proprio in quei frangenti, anche quando ormai sembrava finita per lui, ecco però emergere la sua vera natura, la sua vera forza, si risveglia dallo stato di incoscienza nel quale era finito: il desiderio di non vedere più morte lo animano nuovamente, permettendogli di trasformarsi in Corazzato per difendere il suo compagno Galliard, in procinto di essere divorato da Eren. In questa circostanza però, la sua trasformazione pecca di forza e completezza, il gigante forte e potente che avevamo apprezzato nelle precedenti stagioni, lascia spazio ad un titano debole e misero, proiezione fisica dello stato d’animo deturpato di Braun.

Eravamo stati abituati a vedere Reiner come un carnefice, un villain contro il quale il nostro “amato” protagonista Eren in un secondo momento, magari con una epica battaglia, avrebbe combattuto dando meritata giustizia alle persone morte per mano del Corazzato. Nonostante Braun abbia tutte le sue colpe per essersi macchiato di crimini orribili, se proviamo a vedere il suo punto di vista, a guardare attraverso i suoi occhi, non vediamo soltanto un mostro, ma una vittima.

Sottoposto per tutta la vita alle pressioni e indottrinamenti da parte di Marley, è stato costretto a pensare che lui, come gli eldiani e i demoni di Paradise, fossero dei mostri da combattere, diversi in tutto e per tutto, con un retaggio di morte e distruzione, destinati ad essere annientati. Cresciuto con questi ideali difficili da cancellare, si è scontrato poi con la verità sul mondo esterno e sugli abitanti di Paradise, persone non diverse da lui e dal popolo di Marley, . È una metafora interessante con la nostra realtà contraddistinta dalla globalizzazione, flussi migratori di popolazioni ed eterogeneità delle società, che generano purtroppo sentimenti di astio tra la persone, paura nel prossimo cosi “diverso” da noi, e senza che ce ne accorgiamo, da un momento all’altro, potremmo renderci conto di essere un qualunque Reiner Braun, da sempre avverso contro chi crediamo spaventoso e terribile, solo perché non lo conosciamo ed è diverso da noi.

JUSTICE LEAGUE: The Snyder Cut- rilasciato il nuovo trailer

Dopo i teaser apparsi nei giorni precedenti, che avevano già alimentato l’hype, oggi nel giorno degli innamorati, il 14 febbraio, è uscito il trailer che forse rimarrà fra i più amati dai fan del mondo della Justice League, ma soprattutto, sarà amato e ricordato dai fan che hanno sempre creduto in Zack Snyder e nella sua idea di Lega della Giustizia.

https://www.youtube.com/watch?v=vM-Bja2Gy04

Tramite i vari canali, HBO Max ha pubblicato il trailer del Justice League Snyder Cut, film che durerà 4 ore e verrà trasmesso in anteprima sull’ omonima piattaforma streaming il 18 marzo; per quanto riguarda l’uscita italiana ancora non si ha ancora nessuna notizia.

Dopo la morte del kriptoniano Superman (Hanry Cavill) avvenuta nel film Batman vs Superman: Dawn of Justice, verranno riunite da Batman (Ben Affleck) le figure supereroiche già viste nel film uscito nel 2017: Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Cyborg (Ray Fisher) e Flash (Ezra Miller), per far fronte alla minaccia di uno dei villain più noti nel mondo DC, Darkseid (Ray Porter), armato di tutto punto e accompagnato da Steppenwolf, generale dell’esercito di Parademoni.

Infine, nel trailer viene mostrato un altro membro del cast, parliamo infatti del ritorno di Jared Leto nei panni di Joker, che appare però in una veste diversa rispetto a quella che ci venne mostrata in Suicide Squad: “We live in a society where honor is a distant memory…” è così che Joker, calmo e riflessivo, si rivolge al cavaliere oscuro, mentre davanti a loro si osserva una Terra deserta e sterile, ci auguriamo che nel film si possa scoprire qualcosa in più circa il futuro distopico che fa da sfondo ai due personaggi.

FONTE: Comicbook

Marvel’s Behind the Mask: Rilasciato il trailer del futuro documentario

Marvel Entertainment ha rilasciato oggi il trailer di Marvel’s Behind the Mask, l’imminente documentario speciale che uscirà il 12 febbraio su Disney+. Marvel’s Behind the Mask offre uno sguardo dietro le quinte al processo creativo che sta dietro alla realizzazione dei supereroi della Marvel e il motivo per i quali sono ancora molto in voga in moltissimi fans. Qui sotto puoi guardare il trailer, che offre varie clip di creatori di fumetti come Joe Quesada e Brian Micheal Bendis o celebrità come Darryl McDaniels di Run DMC. La Marvel ha già rilasciato un sunto di cosa dovremmo aspettarci dal nuovo documentario in streaming su Disney+:

“Fin dalla nascita dei fumetti sui supereroi, le identità segrete sono state parte fondamentale sia dei supereroi che dei supercattivi permettendogli di vivere una vita “normale”. Ma sono i personaggi sottostanti a queste maschere che riecheggiano e colpiscono maggiormente le generazioni dei fan. Queste leggendarie creazioni e storie Marvel non hanno solo riflesso il mondo al di fuori della nostra quotidianità, ma sono diventati lo specchio della nostra identità e di chi siamo veramente”.

Marvel’s Behind the Mask presenterà ospiti di tutta la storia Marvel, inclusi gli scrittori e gli artisti dietro personaggi come Black Panther, Miles Morales , Luke Cage , gli X-Man e molti altri. Il documentario è prodotto da Marvel New Media con Tarmac Creative. Il film è diretto da Micheal Jacobs e girato da Chris Gary e Ryan Simon.

Marvel’s Behind the Mask è l’ultimo progetto in stile documentario proveniente dalla Marvel e in streaming su Disney+, unendosi all’altro documentario Marvel 616 anch’esso prodotto da Marvel New Media. Si tratta di una serie di documentari che “esplora la ricca eredità della Marvel” passando attraverso personaggi, creatori e narratori pioneristici.

Spider-Ham: Una nuova esilarante Graphic Novel di casa Marvel

Marvel insieme a Scholastic, hanno annunciato la nuova graphic novel “Spider-Ham : Great Power, No Resposibility” (Spider-Ham: grande potere, niente resposabilità) creata da Steve Foxe e Shadia Amin.

Spider-Ham ,dopo la sua comparsa in Spider-Man : Into the Spider-Verse, ha iniziato ad avere una discreta fama all’interno della community. Per questo la Marvel Comics e Scholastic hanno deciso di puntare i riflettori su Peter Porker, creando cosi una nuova graphic novel incentrata su il nostro amichevole percellino di quartiere.

CBR ha rivelato che la data di debutto di Spider-Ham avverrà ad ottobre. La graphic novel, scritta da Steve Foxe e illustrato da Shadia Amin, segue una giornata piena di confusione in cui Peter Porker riceve le “chiavi” di New York City. Anche se il prodotto punta ad un pubblico di età inferiore alla media, chiunque può godersi questa avventura all’insegna del prosciutto.

“Dopo essere stato a lungo deriso dai cittadini di New York , Spider-Ham viene riconosciuto per il suo contributo alla sicurezza della città, ricevendo così dal sindaco le chiavi della città (che essendo in un universo di cartoni animati, queste chiavi permettono il “controllo” delle istituzioni politiche e finanziarie di New York City). Ingenuamente Spider-Ham non sa che dovrà rendere le chiavi al sindaco e non presta molta attenzione nel conservarle, per questo quando quest’ultimo lo richiama per riavere le chiavi, Spider-Ham si accorge di averle perse. Da qui parte l’avventura di Spider-Ham alla ricerca delle chiavi perdute: Le avrà perse nell’inseguimento di Black Catfish? O in mezzo alla rissa contro Green Gobbler? Oppure nella visita alla villa di Croctor Strange? O addirittura all’interno dell’aspirapolvere di May Porker? Chissà? Dovrai leggere il fumetto per scoprirlo! Ma una cosa è certa: Spider-Ham è un’avventura esilarante e piena di azione perfetta per i fan di Spider-Man”.””

MY HERO ACADEMIA – IL MANGA

“My Hero Academia” è un manga Shonen scritto e disegnato da Kōhei Horikoshi, uscito per la prima volta in Giappone nel 2014, e approdato in Italia, grazie alla casa editrice Star Comics, nel 2016.

Iniziamo a parlarne: “My Hero Academia” è ambientato nel Giappone odierno, con un semplice particolare, quasi l’80% della popolazione mondiale è dotata di un superpotere, chiamato “Quirk”, il Quirk si sviluppa in una persona all’età di 4 anni, se superata quella fascia d’età non si manifesta nessun tipo di potere, la persona è un “Quirkless” (senza quirk).

Questi poteri, se si hanno le dovute licenze e autorizzazioni, possono essere usati in ambito lavorativo e nella quotidianità di tutti i giorni, ma un alta concentrazione di potere distribuito in tutto il globo ha dato la nascita ai “Villain”(Supercriminali), che saranno combattuti e fermati dai nostri amati “Heroes”, che dedicano la propria vita e il proprio dono per proteggere la popolazione.

fonte: Animeclick

La trama del manga ha come protagonista Izuku Midoriya, un giovane ragazzo senza quirk ma da sempre appassionato dei Supereroi e con un sogno nel cassetto; diventare un Hero!

Grazie al suo sogno e all’assenza di potere Izuku sarà deriso e bullizzato continuamente dai suoi coetanei e soprannominato “Deku” (sfigato).

Data l’ammissione del nostro protagonista ad uno dei più prestigiosi licei per diventare Heroes ed un susseguirsi d’eventi, che non starò qui a elencare per farvi godere a pieno l’esperienza di lettura ricca di colpi di scena sin dal primo volume, Deku apre il manga dicendo:

“Questa è la storia di come sono diventato il più grande tra gli eroi”.

Passiamo ora al lato tecnico dell’opera, i disegni son ben eseguiti soprattutto nel momento dei combattimenti rendendoli dinamici e curati allo stesso momento.

Uno dei punti di forza del manga è la caratterizzazione dei personaggi, col proseguire della lettura scoprirai il passato, le debolezze e le motivazioni che hanno spinto, ognuno dei personaggi che incontrerai, a diventare quel che sono.

I combattimenti non saranno mai banali e scontati, descrivendo perfettamente il ragionamento da parte dei nostri protagonisti prima di passare all’azione.

Interessante anche il fatto di rappresentare una società vero-simile alla nostra, dove esistono leggi che tutelano gli Heroes, gli scontri hanno conseguenze non solo sui diretti interessati ma anche sull’opinione pubblica.

Che dire, un manga di un successo planetario grazie alla sua storia semplice e adatta a ogni età, dal quale sono state realizzati videogiochi, una serie anime (disponibile le prime due stagioni in lingua originale e doppiati in italiano su Netflix) e due film (“Two Heroes” e “Heroes Rising” sempre disponibili su Netflix).

Qui sotto vi lascio il link Amazon per l’acquisto del primo volume!

Come i Graphic novel sono entrati nella cultura italiana

I graphic novel sono stati sempre una colonna portante nella cultura del fumetto italiana, regalandoci negli anni delle vere e proprie opere d’arte. Vediamo i più importanti.

Da Bonelli a Gipi

il fumetto e il graphic novel in Italia

A volte è bello parlare di fumetti, troppo spesso sottovalutati, considerati dai più per bambini e per i quali non vale la pena spendere soldi e tempo, e che in pochi nel bel paese riescono a vedere come una vera forma d’arte, ma i fumetti non sono questo, i fumetti qualsiasi sia la tua età, dal ragazzino che legge topolino al più attempato che legge milo Manara, non fanno discriminazioni, si fanno leggere da tutti e ti trasportano in un mondo parallelo.

In particolare mi piacerebbe parlare del così detto Graphic Novel, ovvero un tipo di storia a fumetti autoconclusiva come i romanzi, tipologia che è stata introdotta dal primo romanzo a fumetti della storia, Maus di Art Spiegelman, che a sua volta ha dato vita ad altri Graphic Novel leggendari come Watchmen di Alan Moore. Ma anche il nostro paese in questo campo ha molto da offrire, vediamo chi sono i nomi storici della vecchia scuola e gli emergenti della new school:

STORICI

Gianluigi Bonelli

Il padre del fumetto che fonda negli anni 40 La redazione Audace, oggi conosciuta col nome Sergio Bonelli Editore. Bonelli crea con Cappellini il mitico fumetto Western Tex, la testata italiana più longeva di sempre, conta 686 albi pubblicati.

Hugo Pratt

Come non citare uno degli autori di fumetti più famosi al mondo, inserito tra l’altrp nella Hall of fame degli Eisner Award. Corto Maltese con i suoi fantastici disegni e i suoi racconti avventurosi consacrano il nome Hugo Pratt come eterno

Tiziano Sclavi

Sclavi ha diritto ad un posto d’onore, secondo me, perché ha creato uno dei personaggi, ed insieme a lui una delle serie, più belli della storia del fumetto italiano, una delle serie che in Italia ha fatto più successo. Ovviamente stiamo parlando dell’investigatore dell’incubo Dylan Dog, debutta in edicola nel 1986 ma subito in principio risulta un flop totale. Pochi giorni dopo però il fumetto è già richiestissimo e il distributore deve ristampare già altre copie. E come non metterlo tra i leggendari, ancora oggi spopola tra i lettori di tutte le età. Molti fumettisti italiani di successo hanno disegnato per la collana a fumetti.

credit: fumettologica

Milo Manara

il re della sensualità e dell’erotismo a fumetti, Milo Manara ha fatto del fumetto un linguaggio tutto suo esprimendo con “Il Gioco”(1982) primo fumetto, erotismo trasgressivo e seducente. Tutto nasce da una collaborazione con Playten in cui Milo ha piena libertà artistica, la quale lo porterà poi alla notorietà e alla fama che lo precedono ogni volta che vediamo un nudo di una donna su un suo fumetto.

Angela e Luciana Gianussi

Il tandem delle sorelle Gianussi inventa il Ladro con la L maiuscola (e non me ne voglia Lupin terzo), Diabolik, affascinante e abile, insieme alla bellissima Eva Kant mette a segno rapine spesso a scapito di ricchi personaggi immischiati in affari illeciti. Diabolik ha un merito, da il via ai  fumetti neri in Italia. Il fumetto è ancora in produzione.

Andrea Pazienza

Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, o meglio conosciuto come PAZ era un fumettista, pittore e poeta. Dai molti considerato uno dei migliori di tutti i tempi e morto purtroppo troppo giovane all’età di 32 anni, è stato il “Ribelle del fumetto italiano”, le sue tavole sono ricche di ribellione, Paz era stufo di regole e imposizioni, i suoi fumetti mostravano di tutto, dalla droga agli stupri e agli omicidi. Eppure in tutto il suo nichilismo non mancano le riflessioni sulla vita, sull’amore dalle quali tira fuori citazioni geniali che lasciamo il segno come:

È assurdo pensare di ritrovarsi un giorno colti, quando non si è letto un libro, o rispettati, se ci si è sempre comportati ingiustamente. Questi sono miracoli che non possono succedere, così come dal giallo con l’azzurro nascerà sempre il verde, non il rosa o il marrone: è verde. Verde matematico“.

Insomma il Paz era uno fuori dagli schemi, uno sempre contro, era un Ribelle, e se fosse ancora vivo avrebbe sicuramente molto da dire sulla società odierna.

credit: zero.eu

Giorgio Cavazzano

Ritenuto dai più come uno dei principali autori italiani di storie con Topolino e Paperino, Giorgio è in attività dal 1967 con il suo primo fumetto: “Paperino e il singhiozzo” (Topolino 611). Insomma, solo per aver disegnato per 50 anni Topolino e Paperino entra di diritto tra i mostri sacri del fumetto italiano

Bonvi

Come ultimo mi sembra doveroso citare uno dei fumettisti italiani che ha segnato un’era, sto parlando di Franco Bonvicini, meglio conosciuto come Bonvi, che ha disegnato uno dei fumetti più conosciuti in Italia e all’estero: “Strurmtruppen”. La truppa di anonimi soldati tedeschi impegnati sul fronte di battaglia senza fine della seconda guerra mondiale, che parla in maniera stranen aggiundenden alla finen di ogni parolen un en che fa molto rideren. Maledetti spiritosonen!!

un altro fumetto sicuramente da citare di Bonvi è Nick Carter.

credit:

NUOVE LEVE

Zerocalcare

sicuramente uno dei fumettisti più virali del momento, Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, disegna sui suoi graphic novel il proprio alter ego smilzo coi sopracciglioni. Attraverso questa sua autobiografia con grande ironia e senza pretese riesce a raccontare le contraddizioni e gli eccessi della propria generazione. Uno dei suoi fumetti più iconici è sicuramente Kobane Calling nel quale Zerocalcare presenta i suoi viaggi in Turchia, Iraq e Siria e della battaglia del popolo Curdo. 

Piccola parentesi sentimentale per Zerocalcare visto che è stato uno degli artisti che ha cambiato il mio modo di leggere fumetti, infatti sono passato dalle super botte dei supereroi (rigorosamente Marvel) a storie che pur facendo ridere ti lasciano dentro qualcosa, una riflessione o un insegnamento e che non sono sono una sequela di immagini senza un senso, perché a volte un fumetto ti lascia qualcosa di più che un film. Consiglio caldamente la lettura di: “La profezia dell’armadillo” un fumetto molto emozionante e riflessivo, ma anche comico grazie alla spiccata ironia del nostro Michele Rech.

credit:

Leo Ortolani

Celebre per la serie Rat Man, ha uno stile ed un tratto inconfondibili, Rat Man con la sua stupidità scimmiotta i supereroi americani, è la personificazione di un eroe tragicomico in cui ognuno di noi si può rispecchiare. Oltretutto fa sbellicare dal ridere con la sua serie e con tutte le sue parodie, da Star Rats (star wars) a 299+1 (300) per passare al grande Magazzi (Harry Potter) e molti altri. Purtroppo Leo Ortolani ha interrotto la serie tra le lacrime dei fan (anche il sottoscritto) a settembre 2017, ma non si separa dal suo personaggio annunciando l’uscita di diversi albi e progetti come il bellissimo “C’è spazio per tutti” nel quale Deboroh (Rat Man) è affiancato all’astronauta Paolo Nespoli, oppure il divertentissimo “Cinzia” che parla di Cinzia otherside, il comico travestito della serie a fumetti.

Insomma, qualsiasi fumetto di Rat Man farà divertire. FLETTO I MUSCOLI E SONO NEL VUOTO.

credit: cabiriams

Gipi

Gianni Pacinotti, meglio noto come Gipi, raggiunge  per primo un traguardo che molti fumettisti possono solo sognare: entrare tra i finalisti del premio strega con il suo volume “una storia”. I suoi disegni e le sue storie sono amare ma colpiscono nel profondo andando a toccare tematiche scomode legate al disagio esistenziale. Non nasconde affatto le imperfezioni dei personaggi, ad esempio nel suo capolavoro, perché si è un capolavoro, “La terra dei figli” esaspera un il futuro rendendolo catastrofico e nei disegni rinuncia del tutto al colore a favore di un bianco e nero semplice e senza giri di parole. Insomma Gipi è molto emozionante e toccante, va assolutamente letto.

credit: medium

Marco e Giulio Rincione

i Gemelli del fumetto, il primo scrive e il secondo disegna , tra le loro opere hanno creato: “Paperi” (una raccolta di tre storie più 2 inedite), un mondo con protagonisti dei paperi subordinati alla supremazia dei topi. Il fumetto è estremamente shoccante perché tratta della depressione intesa come malattia che corrode dall’interno per poi passare all’esterno, impedendoti di vivere. Insomma un’opera d’arte micidiale sulla depressione, dei disegni veramente degni di nota, non serve altro per correre a leggere Paperi.

Fonti: Wired, Dr Commodore, Wikipedia.