Catarsi e Redenzione: il terzo finale di Neon Genesis Evangelion

Thrice Upon a Time, ovvero “c’erano tre volte”, il film conclusivo di Neon Genesis Evangelion, è uscito ormai da più un mese. Abbiamo dovuto aspettare 8 anni dall’uscita del precedente film, 13 se si conta dall’inizio della saga Rebuild, e 26 dalla prima messa in onda della serie. Una gestazione lunghissima del regista Hideaki Anno, che regala agli appassionati un terzo finale in grande stile carico del suo percorso umano e autoriale, recuperando ed evolvendo gli elementi storici della serie che diventano il nucleo su cui si regge l’intero film.

Evangelion ha sempre avuto un significato speciale per gli appassionati. Molti ne hanno apprezzato i misteri, alcuni hanno ritrovato sé stessi nei protagonisti, altri ancora si sono fatti travolgere dalla visione del regista. Non è un’opera che può restare indifferente se le si apre il proprio cuore. La sua conclusione è un avvenimento che verrà ricordato a prescindere dai gusti personali, data l’importanza che il franchise ha avuto per l’animazione mondiale e non solo.

Togliersi un peso

Ciò che ha sempre contraddistinto la serie sono state la narrazione oscura e criptica, lasciata spesso all’interpretazione dello spettatore, insieme al dubbio ed al disorientamento, elementi che il regista sfrutta per catapultarci all’interno di un’allegoria dell’incomprensione tra gli esseri umani. L’incapacità dei protagonisti di aprire i propri cuori e di comunicare con il prossimo è perno e fondamento su cui poggia l’intera trama.

In questo Thrice Upon a Time è spiazzante. Sperimentiamo insieme ai protagonisti, atmosfere inedite: la narrazione si fa più chiara (per quanto sempre surreale), meno ansiogena e meno “epilettica”, accompagnandoci dall’inizio e dandoci gli strumenti per capire ciò che ci circonda.

I nostri children attraversano una crescita che li porta ad essere più sinceri tra loro e onesti con sé stessi. Finalmente gli viene dato del tempo per capire, crescere, decidere, diventare adulti. Possibilità che all’interno dell’universo narrativo viene anche rappresentata tramite la rottura quella chiamata maledizione degli EVA, ma che non possiamo fare a meno di associare al fenomeno reale della fuga dalla realtà che affligge tantissimi ragazzi.

L’unica cosa che può fare un padre per un figlio è dargli una pacca sulla spalla, oppure può ucciderlo

Evangelion è sempre stata una storia di genitori e figli. È proprio dai genitori, intesi come figura archetipica, che nascono i mali dei protagonisti. In questo caso Anno, che ci aveva abituato alla figura del “genitore carnefice”, ci mostra delle figure genitoriali positive, che si caricano sulle spalle i figli e le loro paure. La redenzione di questi personaggi rispetto ai peccati commessi nelle opere precedenti ha una funzione catartica anche per noi spettatori.

Infatti la sensazione è quella di averci tolto il peso della visione pessimistica cui eravamo affezionati. Il regista in questo caso grida veramente AMore nel cuore del mondo. Ci dice che non esistono solo padri terribili e madri indifferenti, ma che è possibile anche il contrario, demolendo al tempo stesso quella loro aura di onnipotenza per lasciare invece spazio all’umanità.

Leggendo tra le righe

L’entità di questa operazione possiamo comprenderla appieno se si considera il percorso umano del regista accanto a quello autoriale. Se la serie ed il film The End of Evangelion sono state le opere che lo hanno consacrato, ma anche quelle legate maggiormente alla sua sofferenza personale, i Rebuild, e soprattutto Thrice Upon a Time, sono stati l’occasione per poter raccontare nuovamente quelle storie alla luce della propria crescita interiore. L’autore ci comunica questa sua crescita proprio tramite quella dei suoi personaggi, che maturano insieme alla serie stessa facendole acquisire un significato ancora più grande.

Infine, al termine di quest’incredibile percorso, quei vuoti tra le persone che ci sembravano incolmabili, quelle distanze che ci sembravano irraggiungibili, vengono semplicemente riempiti da una parola d’affetto, da una dichiarazione d’amore, da un’ammissione di colpa. In questo finale Hideaki Anno demolisce le mura dell’animo umano, mostrandoci la consapevolezza che essere amati ci è concesso. Un messaggio che può sembrare banale, ma che, in realtà, è di una potenza straordinaria.

Goodbye, all Evangelions

Jude Low nel cast del film “Peter Pan e Wandy”

Dopo le notizie circa il nuovo film targato Disney+ in arrivo nel 2022 di qualche settimana fa, ecco che recentemente sono state postate nuove immagini di Jude Law come interprete del malvagio Capitan Uncino nel nuovo attesissimo film: Peter Pan & Wendy.

Il Tweet è arrivato dall’account ufficiale di JustJered poche ore fa.

Le nuove immagini, ottenute durante le riprese sul set a Vancouver in Canada, ci danno uno sguardo nuovo di zecca su Law nei panni di Capitan Uncino, dove compare anche per la prima volta Jim Gaffigan che interpreta il fedele primo ufficiale Spugna. A loro si unisce un equipaggio di spericolati pirati a bordo del Jolly Roger.

Basato sul romanzo di JM Barrie “Peter and Wendy” e ispirato al classico animato del 1953, Peter Pan & Wendy, racconta della storia senza tempo di una giovane ragazza che, sfidando le decisioni dei suoi genitori di frequentare il collegio, viaggia con i suoi due fratelli verso la magica Neverland. Lì incontra un ragazzo che si rifiuta di crescere, una piccola fata e un malvagio capitano pirata, con i quali condividerà un’avventura elettrizzante e pericolosa, molto lontana dalla loro famiglia e dalle comodità di casa.

Il film è interpretato anche da Yara Shahidi nel ruolo di Campanellino; Ever Anderson nel ruolo di Wendy; Alexander Molony nel ruolo di Peter Pan; Molly Parker nel ruolo della signora Darling; Alan Tudyk nel ruolo di Mr. Darling; i nuovi arrivati ​​Joshua Pickering nei panni di John; Jacobi Jupe nei panni di Michael e Alyssa Wapanatâhk nei panni di Tiger Lily.

Il film sarà diretto da David Lowery e prodotto da Jim Whitaker, rispettivamente regista e produttore del film d’animazione, Il Drago Invisibile.

FONTE: The Disinsider

Le novità in arrivo su Netflix per la fine di Aprile

Dopo gli annunci della scorsa settimana, questa volta Netflix sta ridimensionando un po’ il contenuto originale. Tecnicamente l’ultima settimana del mese, la piattaforma rilascerà anche alcuni dei suoi più grandi prodotti dell’anno: qualità non quantità, giusto? Se ti trovi in ​​queste parti del web, probabilmente sarai più interessato a Shadow and Bone, l’adattamento live-action della serie fantasy di Leigh Bardugo che arriva sulla piattaforma venerdì.

In Shadow and Bone, un’orfana di nome Alina Starkov – interpretata qui da Jessie Mei Li (Last Night in Soho) – riceve inconsapevolmente il potere di sfruttare l’energia del sole. Prodotta da artisti del calibro di Eric Heisserer (Arrival) e Shawn Levy (Free Guy), la serie è interpretata anche da Ben Barnes, Freddy Carter e Amita Suman di The Punisher. Finora, Netflix ha ordinato una stagione di otto episodi adattando il primo libro della serie.

Giovedì, Stowaway (Estraneo a Bordo) entra in servizio e introduce i fan a un enorme fantasy fantascientifico con Anna Kendrick, Toni Collette, Shamier Anderson e Daniel Dae Kim. Nel film, l’equipaggio di un’astronave si imbatte in un clandestino sulla loro nave nel bel mezzo di un viaggio su Marte.

Continua a scorrere per vedere tutto il resto che ci sarà su Netflix questa settimana.

Serie TV, cosa esce su Netflix ad aprile 2021

Il 21 aprile “Zero”: un adolescente timido con lo straordinario potere dell’invisibilità lotta per difendere il suo quartiere anche se vorrebbe fuggire per realizzare i propri sogni

Il 23 aprile “Tenebre e ossa”: forze oscure cospirano contro la cartografa orfana Alina Starkov, dotata di un potere straordinario che potrebbe cambiare il destino del suo mondo dilaniato dalla guerra.

Il 30 aprile “Suburbia Killer”: diventato un assassino per sbaglio, un uomo precipita in un buco nero. Quando pensa di aver trovato l’amore e la libertà, una telefonata lo fa ripiombare nell’incubo.

Film, cosa esce su Netflix ad aprile 2021

Martedì 20 aprile:

  • Lady Bird
  • Il Filo Nascosto

Giovedì 22 aprile:

  • Stowaway, Estraneo a bordo
  • Dora e la città perduta

Venerdì 23 aprile:

  • Aquaman

Sabato 24 aprile:

  • Tutto il mio folle amore

Giovedì 29 aprile:

  • L’apparenza delle cose

Venerdì 30 aprile:

  • I Mitchell contro le macchine

Documentari, cosa esce su Netflix ad aprile 2021

Il 22 aprile “David Attenborough: La vita a colori”: scopri un mondo che è stato a lungo nascosto ai nostri occhi.

Il mondo del Doppiaggio: “Due chiacchiere con Mirko Cannella”

Per avere una diversa prospettiva sul mondo cinematografico e conoscere ciò che caratterizza il lavoro del doppiatore abbiamo deciso di “fare due chiacchiere” con Mirko.

Mirko Cannella è la voce italiana di “Rio” (Miguel Herràn) nella famosa serie televisiva “La Casa di Carta” e di “Billy” (Dacre Montgomery) nell’altrettanto conosciuta serie “Stranger Things”.


Ma il suo lavoro non si ferma qui!


È anche la voce di “Mickey” (Noel Fisher) nella serie “Shameless”, “Lancel Lannister” (Eugene Simon) in “Game of Thrones”, Ezra Miller in “Californication” e “Law & Order” e tanti altri personaggi in varie serie televisive.

Ha doppiato anche in tantissimi film come “Jurassic World”, “7 sconosciuti a El Royale”, “Dunkirk”, “Maleficent” e “Mulan”.

“DUE CHIACCHIERE CON MIRKO CANNELLA”:

Teatro e cinema, recitazione e doppiaggio, queste due realtà vanno di pari passo nella vita professionale di Mirko ed è interessante capire quanto una influenzi l’altra.

Intervista a Mirko Cannella

Spesso quando si pensa alla figura dell’attore ci immaginiamo subito il classico divo hollywoodiano o chi recita in teatro, di conseguenza diamo grande peso al linguaggio corporeo poiché uno si fa riprendere dalle telecamere e l’altro si esibisce davanti al pubblico. Come i movimenti del corpo e le espressioni facciali anche la voce è un elemento fondamentale e uno strumento essenziale per dare quell’impatto emotivo tanto ricercato dagli attori o dall’opera stessa. Per far si che lo spettatore si emozioni realmente c’è bisogno che il doppiatore dia il giusto valore emotivo ai movimenti dell’attore attraverso la voce.

Per fare ciò un buon doppiatore deve relazionarsi con il personaggio, capirlo, comprenderlo, viverlo.

Venom: Let There Be Carnage, posticipato al 24 settembre.

Sony ha apportato un ulteriore modifica al suo programma cinematografico, annunciando la nuova data di uscita del film Venom: Let There Be Carnage. Il sequel di Venom uscito nel 2018 con Tom Hardy e Michelle Williams, sarà ora presentato in anteprima nelle sale il 24 settembre.

Originariamente il debutto era previsto per il 20 ottobre 2020, successivamente rimandato al 25 giugno e poi al 17 settembre dello stesso anno, causa pandemia da COVID-19. Al momento del primo ritardo, il produttore espresse la volontà di voler aspettare prima di riprendere le riprese, finché tutti i membri della troupe non si fossero sentiti sicuri. “Stiamo costruendo un piano che li protegga il più possibile”. Il produttore ha aggiunto: “Nei piani che abbiamo discusso, ne hanno sicuramente tenuto conto”

Con la sua nuova data di uscita, Venom: Let There Be Carnage  arriverà tre settimane dopo Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli di Disney e Marvel Studios prevista per il 3 settembre e una settimana prima di Dune di Warner Bros e Legendary Pictures prevista per il 1 ottobre.

I dettagli sulla trama del film sono scarsi, ma vedremo Tom Hardy e Michelle Williams riprendere i loro ruoli rispettivamente come Eddie Brock alias Venom e Anne Weying. Woody Harrelson, apparso nelle post-credit scene del prequel, farà il suo debutto come il malvagio Cletus Kasady alias Carnage. Nonostante le brutte critiche ricevute del film precedente, sia da parte della critica specializzata sia da parte dell’utenza, siamo curiosi di vedere come verrà risollevata la saga presentando uno dei villain più classici di Spider-Man e Venom.

Venom: Let There Be Carnage sarà il secondo film della Sony Pictures Universe of Marvel Characters (SPUMC),che dovrebbe includere altri titoli come Morbius , Madame Web , Kraven the Hunter e un film senza titolo diretto da Olivia Wilde, che si dice sia il progetto di Spider-Woman. Inoltre, sembra che lo studio stia lavorando a una serie TV incentrata su Silk .

Nonostante i progetti da parte della Sony siano corposi ed interessanti, nulla sappiamo sullo stato attuale dei rapporti tra SPUMC e Marvel Cinematic Universe (MCU), su cui aleggia un’aria di mistero. Non ci sono stati eventi cross-over tra i due universi e nessun annuncio ufficiale è arrivato da Marvel o Sony. Tuttavia, il trailer di Morbius presentava un’apparizione a sorpresa di Michael Keaton e sebbene nulla sia stato confermato, molti ipotizzano che riprenderà il ruolo di Adrian Toomes alias Vulture da Spider-Man: Homecoming.

Diretto da Andy Serkis, Venom: Let There Be Carnage sarà interpretato da Tom Hardy, Woody Harrelson, Michelle Williams, Naomie Harris, Reid Scott e Stephen Graham.

FONTE: CBR.com

My Hero Academia, la sinossi del nuovo film rivela dettagli interessanti

La sinossi del prossimo film di My Hero Academia ha stuzzicato l’attenzione dei fan, circa lo status di ricercato di Izuku Midoriya. Dopo l’uscita di tre di poster misteriosi che ritraevano Izuku Midoriya, Katsuki Bakugo e Shoto Todoroki in tenuta da eroe completamente nera alla fine dell’anno scorso, My Hero Academia ha finalmente rivelato ulteriori informazioni sul terzo film del franchise, con un panel speciale durante l’AnimeJapan 2021. Il titolo ufficiale del nuovo lungometraggio My Hero Academia THE MOVIE: World Heroes ‘ Mission, porterà sui nostri schermi una nuova originale avventura, che vede coinvolti eroi di tutto il mondo per sconfiggere una grande minaccia.

Una delle sorprese più interessanti rivelate durante il primo trailer di World Heroes ‘Mission, è stato vedere Izuku Midoriya al telegiornale contrassegnato come ricercato per omicidio di massa, scatenando nei fan reazioni di dubbio e curiosità, rendendoli insaziabili di notizie circa il destino del loro Deku preferito. Sembra però che la sinossi del film ci abbia dato un indizio importante sul perché Izuku è stato additato come tale.

La sinossi di World Heroes ‘ Mission anticipa che un nuovo gruppo “anti-quirk”, soprannominato “Humanize“, è apparso e ha iniziato a piazzare bombe in tutto il mondo che fanno impazzire i quirk. Ma sembra che Izuku finisca per essere coinvolto in una di queste esplosioni, insieme a Bakugo e Todoroki mentre lavorano insieme a Endeavour, come ci anticipa la sinossi del film postata in un Tweet di aitaikimochi:

“Deku, Bakugo e Todoroki, che attualmente stanno facendo uno stage presso l’agenzia di Endeavour, sono chiamati ad andare in un paese lontano chiamato ‘Oseon’. Tuttavia, durante l’operazione, Deku viene coinvolto in un evento che lo porta a diventare uno dei criminali più ricercati al mondo. In questo caos, il gruppo Humanize annuncia al mondo di essere coinvolto in questo e il limite di tempo è di due ore. “

Quanto scritto in effetti conferma che Izuku è stato ingiustamente accusato di omicidio (come se ci fosse qualche dubbio), anche se siamo comunque curiosi di sapere come verrà incolpato e come si evolveranno gli eventi.

FONTE: Comicbook

Godzilla Vs Kong, trailer finale rivela ufficialmente Mechagodzilla

Il trailer finale di Godzilla vs Kong, a ridosso dell’uscita del film prevista per il 31 marzo, offre finalmente ai fan uno sguardo ufficiale al terzo partecipante nella battaglia più colossale dell’anno: Mechagodzilla.

L’account Weibo ufficiale di Legendary, ha condiviso l’ultimo trailer di Godzilla vs Kong prima che il film debuttasse il 31 marzo nelle sale e su HBO Max. Il video in questione presenta scene già viste nei mesi scorsi, ma anche nuove scene mai viste prima, incluso un epico finale, dove viene mostrato in tutto il suo splendore Mechagodzilla.

La prima sfuggente apparizione del mostro robotico, per i più attenti, era avvenuta nel primo trailer del film uscito a gennaio, dove si poteva apprezzare il titano meccanico durante la distruzione di una città, in secondo piano rispetto ai cittadini in fuga.

Con queste nuove immagini viene fugato ogni possibile dubbio: viene mostrata l’apertura di una enorme piattaforma, da cui emerge in mezzo al vapore, la schiena appuntita di Mechagodzilla. Infine, è possibile osservare da vicino l’occhio del mostro inorganico, mentre si attiva e inizia a brillare di un rosso cremisi. L’ultima inquadratura è di uno dei piedi artigliati della bestia meccanica che sbatte sul terreno.

Recentemente eravamo stati deliziati di un nuovo video teaser di Godzilla vs. Kong, che puntava i riflettori sulla lotta subacquea dei colossi e sul loro round di combattimento in una città illuminata dai neon. Alcuni dei momenti salienti includevano scene già viste, che con il nuovo video sono state contornate da elementi aggiuntivi non indifferenti. Per citarne uno, nella scena in mezzo al mare, viene mostrato Kong mentre prende letteralmente a calci in faccia Godzilla in acqua, ambiente che dovrebbe certamente favorire il colossale rettile.

Con le nuove immagini mostrate, e quindi l’ufficialità di Mechagodzilla, il film ha alzato ancora di più l’asticella dell’hype, aggiungendo una nuova variabile a questa “Royale Rumble” epica e colossale.

Come recita la sinossi del film, le sorprese non si limitano ad un mero scontro di forza, ma qualcosa di più intricato:

“Due leggende si scontrano in Godzilla vs Kong: questi mitici avversari si affronteranno infatti in una spettacolare battaglia senza precedenti, con il destino del mondo in bilico. Kong e i suoi protettori intraprenderanno un viaggio pericoloso per trovare la sua vera casa, e con loro c’è Jia, una giovane ragazza orfana con la quale ha stretto un legame forte ed unico. Ma si troveranno inaspettatamente sul cammino di un Godzilla infuriato, che sta seminando distruzione in tutto il mondo. L’epico scontro tra i due titani, istigato da forze invisibili, è solo l’inizio del mistero che giace nel profondo della Terra.”

Diretto da Adam Wingard e scritto da Eric Pearson e Max Borenstein, Godzilla vs Kong è interpretato da Alexander Skarsgard, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall e Brian Tyree Henry. Il film arriverà nelle sale e su HBO Max il 31 marzo.

FONTE: Twitter, CBR.com

“Venom: Let There Be Carnage” di Sony Pictures viene rimandato a settembre 2021

Sebbene non ci sia ancora alcuna conferma che i film della Sony-verse siano legati all’MCU, possiamo quasi garantire che alla fine lo saranno. Il sequel di Venom di Sony è stato posticipato di 3 mesi al 17 settembre 2021.

Andy Serkis (Black Panther, Il Signore degli Anelli) è il regista del film, con Tom Hardy e Woody Harrelson torneranno ai rispettivi ruoli. Il titolo del film è Venom: Let There Be Carnage e racconterà di Cletus Cassidy, un omicida seriale, mentre diventa uno dei più grandi nemici di Spider-Man, Carnage.

In passato, Spider-Man e Venom si sono uniti per fermare Carnage. Tuttavia, poiché Sony possiede proprietà di Spider-Man, vedremo solo Venom affrontare il criminale omicida. Può essere. Si è parlato di Spider-Man di Tom Holland che fa un’apparizione nel film sequel, ma queste sono solo speculazioni.

Cenni a Spider-Man di Tom Holland sono stati presentati nel film di Morbius diretto da Jared Leto, con Michael Keaton che riprendeva il ruolo di Vulture. Altre scene erano nel trailer, come un poster con Spider-Man con lo spray MURDERER dipinto su di esso. Se ricordi la fine di Far From Home, Mysterio rivela chi è veramente Spider-Man.

Venom: Let There Be Carnage vede Tom Hardy nei panni di Venom, Woody Harrelson nei panni di Carnage, Michelle Williams nei panni di Anne Weying, Stephen Graham, Naomie Harris, Reid Scott nei panni del dottor Dan Lewis, Sean Delaney e William W. Barbour. Scritto da Kelly Marcel e diretto da Andy Serkis.

Nessun’altra informazione è stata divulgata, ma aspettatevi un trailer in arrivo tra pochi mesi.

Avatar (ri)conquista il titolo di film con maggiori incassi superando Endgame

Grazie alla riedizione del film Avatar di James Cameron portato nelle sale cinematografiche cinesi, 2,798,579,794 $, è la cifra totale incassata dal film negli ultimi 12 anni, superando il precedente record di $ 2,797,501,328 detenuto da Avengers: Endgame dei fratelli Russo, il quale fino ad ora aveva detenuto il titolo di film più proficuo della storia. Cameron dopo aver saputo del suo “nuovo successo” legato al film capolavoro e la sua forte attualità, si è saggiamente espresso dicendo: “We’ve got climate change, we’ve got deforestation, our relationship with nature is more at risk than it’s ever been, and Avatar is about those things, but it also is a timeless film.”

La riedizione della pellicola in Cina, ha permesso di incassare al film, 6,2 milioni di dollari sugli schermi IMAX, portando l’incasso al botteghino IMAX a 249,5 milioni di dollari, superando anche in questa classifica Avengers: Endgame; la notizia è stata condivisa dal fondatore di boxofficeguru Gitesh Pandya, tramite il suo profilo Twitter.

Nonostante ciò, Endgame detiene ancora il record per incasso nel weekend di apertura di qualsiasi film IMAX di sempre, con la cifra di $ 91,5 milioni guadagnati al botteghino globale.

A seguito della grande notizia, anche il CEO di IMAX Rich Gelfond si è espresso con elogi e complimenti per il team di Avatar, affermando inoltre, come il film abbia permesso all’azienda di essere “catapultata nella stratosfera” citando Gelfond, e non possiamo certamente dargli torto, visto il successo planetario che ha riscontrato il film nel lontano 2009.

Non sono mancati i complimenti neanche dalla controparte “sconfitta”. Infatti, i due registi Joe e Anthony Russo hanno riconosciuto il successo della pellicola di Cameron con una meravigliosa immagine dell’artista BossLogic, in cui viene reso emblematico e chiaro il messaggio dei due registi.

“Passing the gauntlet back to you… @jamescameronofficial”, così hanno postato i Fratelli Russo sul loro account Instagram, ringraziando inoltre BossLogic per la sua “bella arte”. L’artwork mostra lo spaventapasseri dell’armatura di Thanos che riposa accanto alla flora e alla fauna luminescenti del pianeta Pandora, con il titolo Avengers: Endgame, che viene rimosso e tramutato in polvere, mentre lascia spazio al titolo del film vincente Avatar, un divertente e ben rappresentato richiamo ai poteri di Thanos e il suo schiocco di dita.

FONTE: CBR.com

Daniel Radcliffe non è solo “Harry Potter”

Oltre alla saga di “Harry Potter” ci sono alcuni film con Daniel Radcliffe protagonista che meritano di essere visti:


“Swiss Army Man” – 2016


Una commedia a tratti drammatica diretta da Daniel Kwan e Daniel Scheinert in cui Daniel Radcliffe ha un ruolo ai limiti dell’assurdo e dello sconvolgente.

Trovatosi su di un’isola deserta, Hank Thompson (Paul Dano), stanco di una perpetua solitudine, decide di togliersi la vita. Quando è sul punto di impiccarsi intravede un corpo esanime sul bagnasciuga (Daniel Radcliffe) e successivamente scopre che il cadavere ha delle capacità incredibili.

Trailer di “Swiss Army Man”

Un film che riesce a sorprendere lo spettatore con una sceneggiatura originale e un montaggio dinamico ben realizzato. La grande interpretazione dei due protagonisti aiuta il film a non cadere sul banale riuscendo poi a realizzare forti scene drammatiche contornate da una comicità mai vista prima.

Amore, amicizia, morte e solitudine, questi sono i temi principali affrontati nel corso del film ed è incredibile il modo in cui un “cadavere” e un “pazzo giovane naufrago” riescano ad arrivare al fulcro di questi temi e a toccare il cuore di chi guarda questa surreale commedia.


What If” – 2014


Il film di  Michael Dowse è tratto dalla rappresentazione teatrale “Toothpaste and Cigars” di T.J. Dawe e Michael Rinaldi.

Una commedia romantica che sorprende non per via di una sceneggiatura complessa e articolata ma piuttosto perché coinvolge lo spettatore attraverso una storia semplice e soprattutto sincera.

Wallace (Daniel Radcliffe), reduce da una relazione finita male, diventa il miglior amico di Chantry (Zoe Kazan), fidanzata da cinque anni. Malgrado l’attrazione e la chimica tra di loro i due protagonisti capiscono rapidamente che non possono cominciare una relazione d’amore perché Chantry è già fidanzata. Decidono quindi di continuare a frequentarsi solo come amici ma scopriranno che non sarà così semplice resistere all’amore.

Trailer di “What if”

La storia dei due protagonisti è a tratti prevedibile ma non per questo non è in grado di far emozionare. Il film non vuole basarsi sui colpi di scena ma mira a mettere in luce i sentimenti, quelli puri e semplici.

La forte alchimia tra Daniel Radcliffe e Zoe Kazan rende ancora più emozionante questo “prevedibile” amore.

Il film, oltre al lato romantico, è dotato anche di un forte lato comico ricco di battute pungenti e scene divertenti.


“Horns” – 2013


Basato sull’omonimo romanzo scritto da Joe Hill, “La Vendetta del Diavolo“, è stato adattato al grande schermo dal francese Alexandre Aja.

Il film racconta la storia di “Ig” Perrish (Daniel Radcliffe) che, dopo aver bevuto e festeggiato, si risveglia nei pressi del luogo dove la fidanzata è stata ritrovata violentata e uccisa. Diventa così il sospettato principale e i giorni seguenti scopre anche di avere delle corna dotate di strani poteri che utilizzerà per vendicarsi e scoprire chi è il vero responsabile.

Trailer di “Horns”

Un horror – splatter che prende anche la strada del teen drama, con un’ambientazione simile a quella di “Twilight” e un Daniel Radcliffe idolo dei giovani.

“Horns” non è un film perfetto, è eccessivamente lento in alcune parti e troppo pretenzioso, con una sceneggiatura che non sempre funziona ma che riesce egregiamente a valorizzare il protagonista.

Daniel Radcliffe lascia occhiali e bacchetta e si cala perfettamente nei panni di un ragazzo adulto che si trova a fare i conti con un tipo di magia molto diversa da quella che ci ha fatto abituare a vedere.

“Space Jam: A New Legacy” saranno presenti personaggi della Warner Bros come Batman, Joker e King Kong

Quando LeBron James scenderà in campo con i Looney Tunes in Space Jam: A New Legacy, le star dei cartoni animati della Toon Squad incontreranno alcune guest star a sorpresa dei film della Warner Bros. Nel seguito di 25 anni dopo Space Jam, dove è stata la superstar dell’NBA Michael Jordan a schiacciare una squadra di alieni che rubano talenti, è un’IA dall’aspetto umano Al G Rhythm (Don Cheadle) che porta James e il figlio Dom (Cedric Joe) nell’intrattenimento “Server-verse” della Warner 3000 in un complotto per rubare alcuni dei milioni di follower sui social media di James.

Di fronte a The Goon Squad – quella che è “probabilmente la migliore squadra mai assemblata nella storia del basket”, ha detto James a Entertainment Weekly – James riunirà la nuova Toon Squad viaggiando attraverso il server della Warner Bros per uno sguardo a bordo campo di alcuni dei film famosi.

“È stata una cosa complicata solo in termini di ciò che potresti volere, come, “Oh mio Dio, guarda, c’è Mad Max, e c’è Casablanca!”, Ha detto il regista Malcolm D. Lee a EW. James ha menzionato titoli di successo come Matrix e Wonder Woman, ma EW nota che i film esatti a cui si fa riferimento in A New Legacy non sono confermati.

Non solo James surferà il “Server-verse”, ma Lee anticipa che ci sono “molti personaggi di WB al gioco, che guardano come fanno a Rucker Park”. Secondo EW, pesi massimi come Batman e King Kong sono tra i talenti A-list che guardano a bordo campo.

All’inizio dello scorso anno, le foto trapelate che si dice provenissero da Space Jam 2 mostravano personaggi del franchise come l’arcinemico Joker di Batman, Pennywise the Clown di IT e la maschera dalla faccia verde di The Mask. Nelle prime foto di A New Legacy, guarda da vicino uno scatto di Bugs Bunny e vedrai quelli che sembrano essere i personaggi del classico cartone animato di Hanna-Barbera The Herculoids tra la folla di spettatori.

“I bambini sono ora più propensi a guardare i canali YouTube di altri bambini rispetto ai cartoni animati”, ha detto Ryan Coogler, il regista di Black Panther e produttore dietro A New Legacy, riguardo alle classiche star dei cartoni animati al centro del sequel di Space Jam. “È stato un po ‘difficile da pensare, ma ci è stato ricordato molto rapidamente perché i Looney Tunes funzionano. Quando guardiamo le parti del film con i Tunes, hai un sorriso sul tuo viso perché, se sei dalla nostra generazione, ti mancano.”

Space Jam: A New Legacy uscirà nelle sale e su HBO Max il 16 luglio.

Film italiani da vedere su Netflix


“Il primo Re” – 2019


Il regista Matteo Rovere, dopo aver realizzato “Veloce come il vento” (consigliatissimo film presente su Netflix), decide di portare “Il primo Re” sul grande schermo, facendo scoprire al grande pubblico l’immensa bravura attoriale di Alessandro Borghi.

La pellicola racconta la storia dei fratelli Romolo e Remo e di come arrivano a fondare Roma. Alessandro Borghi (Remo) e Alessio Lapice (Romolo) hanno fatto un incredibile lavoro, non solo perché hanno recitato con maestria in latino arcaico ma anche perché, tramite il linguaggio del corpo e la loro espressività facciale, sono riusciti a non far pesare allo spettatore la presenza di una lingua orami morta.

Violenza, passione, amore, rivalità, religione e predestinazione, tutti temi che nessuna produzione italiana è mai riuscita a inserire in un film come Rovere ha fatto con “Il Primo Re”. La fotografia, curata da Daniele Ciprì, da un valore in più al film: la luce naturale del sole che filtra tra gli alberi e il fuoco come unico elemento di luce contro le tenebre rendono il film crudo e spaventosamente vero.

Da evidenziare l’emozionante discorso di Remo nella parte iniziale del film in cui spicca la bravura di Borghi e il solenne discorso finale di Romolo nella parte conclusiva della pellicola.

Questi due monologhi valgono l’intera visione del film.


“Lo chiamavano Jeeg Robot” – 2015 


Abituati ormai agli Avengers e alla Justice League non abbiamo mai pensato a come potrebbe essere un supereroe italiano, un “Capitan Italia”.

Ci ha pensato Gabriele Mainetti con “Lo chiamavano Jeeg Robot” a risolvere il problema. Il ruolo del cattivo viene interpretato da Luca Marinelli, mentre Claudio Santamaria è il “Superman romano”. Entrambi eccezionali e convincenti nel rappresentare una sceneggiatura che non si vede spesso nella produzione italiana, abituata a proporre la solita commedia commerciale invece di rischiare con prodotti innovativi e originali come questo film.

Enzo Ceccotti (Gabriele Mainetti), un delinquente romano, entra in contatto con una sostanza radioattiva che gli dona una forza sovraumana. Così accoglie i nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente ma tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’Acciaio.

Diversamente dai film della Marvel in “Lo chiamavano Jeeg Robot” non esiste il “politically correct” o una eccessiva censura; si vede finalmente il sangue e viene soprattutto mostrata la vera violenza in una immensa Roma che fa da palcoscenico alla storia del protagonista.


“Dogman” – 2018


Probabilmente uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, sicuramente del 2018; infatti è stato premiato al Festival di Cannes e ha vinto anche 7 Nastri d’Argento, 9 David di Donatello e 3 European Film Awards.

Il regista Matteo Garrone si è ispirato ad uno dei casi di cronaca più cruenti del nostro passato recente, la vicenda del Canaro della Magliana. I due protagonisti, Marcello Fonte e Edoardo Pesce, sono formidabili nel loro ruolo e riescono a dare al film un valore aggiunto non da poco.

Viene rappresentata un’Italia diventata terra di nessuno in cui vale solo la legge cane mangia cane. Garrone mostra la crudeltà e la sofferenza nella loro forma più pura, anche la spettacolare fotografia di Nicolaj Bruel evidenzia l’angoscia e il declino di un territorio quasi abbandonato.

Marcello (Marcello Fonte) gestisce un salone di toelettatura per cani; durante le sue giornate deve destreggiarsi tra il lavoro, la figlia Sofia e soprattutto fare i conti con Simoncino (Edoardo Pesce), un ex pugile da poco uscito di prigione e temuto da tutto il quartiere per i suoi atteggiamenti violenti.
Vittima di bullismo e soprusi, stanco di una vita di umiliazioni, Marcello decide di seguire Simoncino e di diventare il suo aiutante in una serie di rapine, finendo col tradire non solo se stesso ma anche i suoi compaesani. Il senso di colpa lo porterà ad autoaccusarsi, scontando così un anno di carcere, lontano dalla figlia. Quando ritorna decide di non farsi più mettere i piedi in testa e inizia a pensare a come vendicarsi.

Una storia che colpisce, che fa riflettere, che mostra una realtà a volte troppo sottovalutata e ignorata.

FILM -Quello che vi consiglio: The Blind Side

PERCHE’ GUARDARLO?

Partiamo innanzitutto dal dire che The Blind Side è un film drammatico-sportivo del 2009, scritto e diretto da John Lee Hancock. Potrebbe sembrare il classico film sul football americano, ma io non mi sento di definirlo un film a tematica sportiva, perché questa rimane in fondo secondaria. Il film è si drammatico, ma non risulta per niente pesante e noioso, infatti ci sono molti momenti comici e divertenti che spezzano il ritmo e lo rendono più piacevole.

TRAMA (NO SPOILER)

Michael Oher, detto Big Mike a causa dell’elevata stazza, vive in un quartiere malfamato senza un padre ed una madre dipendente da stupefacenti, da cui fu separato quando era molto piccolo. Per un periodo vivrà con un suo amico a casa del padre di quest’ultimo fino a quando, a diciassette anni, riesce ad iscriversi ad una scuola cattolica grazie al coach della squadra di football. Ma l’adattamento tra i compagni risulterà molto difficile a causa dalla sua profonda introversione, della sua notevole stazza e delle condizioni disagiate in cui vive.

Durante una fredda notte la signora Leigh Anne Tuohy (Sandra Bullock) prende a cuore la sua vicenda e decide così di aiutarlo. Quello tra Michael Oher e i Touhys è un incontro destinato a cambiare per sempre le loro vite: lui è un giovane afroamericano senzatetto, loro una famiglia bianca e borghese, che in barba ai pregiudizi di una società perbenista ed ancora velatamente razziale, si carica sulle spalle il destino di quel ragazzo, arrivando persino ad adottarlo per facilitarne l’ascesa. Il ragazzo trova amore, la possibilità di acculturarsi e la grande occasione per giocare in una squadra di football e diventare un campione.

MA COSA SIGNIFICA “BLIND SIDE”?

Il film, tratto da una storia vera, si basa sul libro di Michael Lewis intitolato “The Blind Side: Evolution of a Game”, che ha come protagonista il vero Michael Oher, un ragazzo segnato da una difficile adolescenza fino a quando con l’aiuto della famiglia adottiva si riscatta e diviene un giocatore di football americano professionista, arrivando persino a vincere il Super Bowl con i Baltimore Ravens. Il ruolo di Michael Oher è quello di offensive tackle: ovvero deve proteggere il quarterback dai placcaggi degli avversari, che cercheranno di bloccarlo attaccandolo dai lati che il quarterback non può vedere, definiti appunto blind sides o lati cechi. Nella durata di tutto il film Michael interpreta il suo ruolo nel football anche nella vita di tutti i giorni, proteggendo con ogni mezzo tutte le persone che ama.

CURIOSITA’

Il ruolo di Leigh Anne Tuohy era stato inizialmente affidato al premio Oscar Julia Roberts che, però, rifiutò. La produzione pensò a Sandra Bullock che all’inizio declinò perchè non si sentiva adatta ad interpretare il ruolo di una fervente cristiana. Successivamente, grazie all’insistenza del regista, accettò la parte. Per il ruolo di Leigh Anne Tuohy, madre adottiva di Oher, Sandra Bullock ha vinto un Oscar alla migliore attrice.

Il budget iniziale stanziato per il film è stato di 29 milioni di dollari mentre gli incassi globali sono stati di 309.208.309 e ciò ne fa il dramma sportivo più redditizio di sempre.

Adam Sandler come non lo avete mai visto!

Adam Sandler ce lo immaginiamo un po’ come il Christian De Sica americano, ovvero il classico attore che interpreta più o meno sempre lo stesso tipo di personaggio in ogni film e che, con il passare del tempo, finisce col non far più ridere.


Non tutti i sui film comici però sono spazzatura


Ci sono, in mezzo a tanti disastri, film che meritano di essere visti, ad esempio “Big Daddy – Un papà speciale” (1999), “Terapia d’urto” (2003) e “50 volte il primo bacio” (2004).

Ha realizzato anche film che, pur non essendo dotati di grandi qualità dal punto di vista attoriale e registico, sono comunque godibili e riescono a strappare al pubblico una risata. I più celebri sono: “Cambia la tua vita con un click” (2006) “Io vi dichiaro marito e… marito” (2007) e “Un weekend da bamboccioni” (2010).

Sfortunatamente Sandler si è fatto notare più per contenuti trash e film mediocri, alcuni di questi sono: “The Do-Over” (2016) “Matrimonio a Long Island” (2018) “Un weekend da bamboccioni 2” (2013) e l’orribile “Jack e Jill” (2011) in cui Adam Sandler interpreta sia Jack che la sorella Jill, cercando di imitare l’operato del grande Eddie Murphy, famoso per interpretare più personaggi nella stessa pellicola modificandone l’aspetto fisico in modo ironico.

Il film “Jack e Jill” è considerato dalla critica come uno tra i più brutti di sempre ed è noto per essere stato il film più premiato ai Razzie Awards nella storia del cinema, vincendo come peggior film, peggior attore protagonista e peggior attrice protagonista.

Ma incredibilmente Adam Sandler nella sua carriera attoriale ha dimostrato che, se ci si mette d’impegno, può riuscire a realizzare degli ottimi film.

Nei due film, “Reign over me” del 2007 e “Diamanti grezzi” del 2019, riesce a far emozionare e commuovere, con un tale lavoro sulla recitazione che lo rende quasi irriconoscibile.

“Reign over me”:

Questo film è una piccola perla cinematografica che, a mio parere, è passata fin troppo inosservata.

Il regista Mike Binder lascia molta carta bianca agli attori, quasi si mette al loro servizio e infatti escono fuori incredibili interpretazioni.


Adam Sandler nei panni di Charlie, marito e padre in lutto per la famiglia rimasta coinvolta nell’attentato dell’11 settembre, è sensazionale


Charlie, chiuso completamente in se stesso, trova conforto solo nella musica (in particolare nella canzone degli Who “Love, reign o’er me” da cui poi il film prenderà il titolo), decide di staccarsi dal mondo e di lottare ogni giorno per non ricordare, cadendo sempre di più nella depressione.

Le inquadrature e la fotografia sono perfette, New York viene mostrata come una città malinconica, solitaria, come se rispecchiasse l’animo afflitto e vuoto del protagonista.

Don Cheadle è molto bravo a interpretare Alan Johnson, un dentista con una vita apparentemente senza problemi: una bella moglie, due figlie devote e una buona reputazione sul lavoro. Tuttavia Alan sente che qualcosa non va, dato che si fa continuamente mettere i piedi in testa dai propri colleghi, dai propri genitori o dalla sua stessa famiglia; ma quando ritrova il vecchio amico dell’università (Charlie) tutto cambia.

Liv Tyler nei panni dell’analista è sublime; riesce a mettere a nudo tutte le fragilità del suo personaggio che, inaspettatamente, si ritrova coinvolto a gestire una situazione molto delicata.

Donald Sutherland anche se è presente solo per un cameo, nel ruolo del giudice, è formidabile.

È un’opera ben riuscita non solo perché riesce a mettere in risalto le doti drammatiche di Sandler ma soprattutto perché lo spettatore riesce piano piano a comprendere il dolore e la follia del protagonista.

Di forte impatto è la scena dove  Charlie affronta, per la prima volta insieme all’amico, il ricordo della tragedia vissuta.

“Diamanti grezzi”:

Film diretto da Benny Safdie e Josh Safdie, è la storia di Howard Ratner (Adam Sandler), un affermato gioielliere di Manhattan incline alle scommesse e alle truffe. Dopo aver fatto una serie di rischiose scommesse cerca di far fronte ad alcuni ingenti debiti e questi lo porteranno a dover risolvere una serie di problemi che minacceranno la sua vita familiare e professionale.


È un film duro e crudo, che mostra l’uomo per quello che è, con i suoi difetti e i suoi problemi


Una pellicola frenetica, coinvolgente ed emozionante; non c’è un attimo di pausa. Il tutto è condito da una perfetta interpretazione di Adam Sandler.

Non so se ce la faccio a sopportare. Non so che hanno tutti, non me ne va mai bene una. Sono così triste, sono troppo fottuto, troppo fottuto.

Instancabile e allo stesso tempo esausto, Sandler riesce a mostrare la sofferenza di un uomo che non può permettersi di fermarsi un secondo e che cerca sempre di riscattarsi dai vari fallimenti passati.

È un film sprovvisto di una vera e propria trama che però mira soprattutto a mostrare la realtà, una realtà che non sempre è come ce l’aspettiamo.

“School of Rock” il film che rese celebre Thomas Jacob: “Jack Black”

Siamo più popolari di Gesù Cristo adesso. Non so chi morirà per primo. Il Rock and Roll o il Cristianesimo. (John Lennon)

Quando sarò nella tomba, proverò una grande consolazione all’idea di essere stato l’anello di una lunga catena e di aver suonato del buon rock’n’roll. (Bruce Springsteen)

Per me il termine “rock’n’roll” non è assolutamente obsoleto. Significa libertà. Il rock non ha mai perso quel significato di libertà d’espressione. Credo che sia la cosa più liberatoria che esista al mondo. (Billie Joe Armstrong)

Film consigliato di oggi: “School of Rock”

School of Rock” è una commedia musicale uscita nel 2003 diretta da Richard Linklater (regista di “Boyhood”, film candidato all’Oscar nel 2014).

Jack Black, nei panni del musicista Dewey Finn, è fenomenale; il personaggio funziona non solo perché la parte è stata scritta e pensata appositamente per lui da Mike White (nella pellicola interpreta l’amico Ned), ma anche perché lui stesso si definisce un musicista rock. La carriera attoriale di Jack Black sarà spesso legata al mondo del rock, come ad esempio il film “Tenacious D e il destino del rock” del 2006.
Tenacious D è il gruppo musicale formato da Jack Black e Kyle Gass; sono principalmente noti per la loro fusione della musica rock con la commedia volgare (in Italia i Tenacious D hanno suonato nel 2020 al Lorenzini District di Milano).


Il film è un vero e proprio omaggio alla storia del rock anni 70; vengono riprese le movenze, lo stile e i testi dei più grandi artisti rock mai esistiti


È un’opera cinematografica che non si pone complicati obbiettivi, ma mira, attraverso una regia e una sceneggiatura semplice, senza troppe pretese, originale e divertente, a far ridere e a far riscoprire la passione per la musica.

Inoltre Jack Black è Jack Black, non dovrebbe esserci bisogno di dire altro. La sua solita “pazzia”, che mette in mostra attraverso le sue tipiche espressioni facciali (“alla Jim Carrey”) insieme alle movenze e alla sua estrema autoironia, lo rende perfetto per questo film.


Dewey Finn, alla fine, è semplicemente Jack Black che interpreta Jack Black


Trama: Dewey Finn, polemico e irriverente chitarrista, odia il sistema e ha una venerazione per il rock. Quando viene fatto fuori dalla sua band, Dewey si ritrova a dover affrontare una marea di debiti e una grave depressione. Quasi per caso si ritrova a fare da supplente in una classe di scuola elementare privata molto prestigiosa, diretta dalla signora Mullins. Dopo aver scoperto che i ragazzi hanno una buona propensione per la musica, Dewey decide di trasformare la sua classe in un gruppo rock.

(Fonte – Repubblica.it)

Led Zeppelin! Non ditemi che non li avete mai ascoltati… Jimmy Page, Robert Plant… Vi dicono niente? I Black Sabbath, AC/DC, Motörhead! Ah cosa vi insegnano in questo posto?!

Perché vedere questo film

Dewey è il classico ragazzo rimasto intrappolato dentro il corpo di un adulto, non riesce a rinunciare alle vecchie abitudini e a prendersi le sue responsabilità. Ciò che però lo rende particolare, oltre al suo modo di fare sopra le righe, è il suo smisurato amore per il rock.


La musica è infatti l’elemento su cui il film ruota maggiormente ed è interessante il modo in cui ognuno dei personaggi scopre se stesso tramite essa


Durante il film Dewey insegna ai ragazzi a credere in loro stessi, a non rinunciare alle proprie passioni, a coltivare un interesse, a non nascondersi e a non avere paura di rischiare per ciò in cui si crede.

Il film cerca anche di far capire come il sistema scolastico sia a volte troppo rigido e conservatore e di come ogni tanto ci sia bisogno di un po’ di sano e vecchio rock, perché l’arte, in questo caso la musica, non dovrebbe mai mancare nella vita dei ragazzi.

Il Rock non consiste solo nel fare urla e il gesto delle corna verso l’alto ma è soprattutto determinazione, passione, sacrificio, amore, rabbia e felicità. Non è una realtà che si limita solo a un tipo di persone ma, come questo film vuole dimostrare, tutti possono fare rock’n’roll.

Esisteva una maniera di fregare il potente e si chiama Rock ‘N Roll. Ma indovinate? Oh no! Il potente ha corrotto anche quello con una cosina di nome MTV!

Il film di Linklater è un’opera “leggera” che ti fa ridere e distrarre per un’oretta e mezzo circa ma allo stesso tempo ti lascia anche tanti spunti su cui riflettere.

Io, ad esempio, ho sempre considerato la musica come “il linguaggio dell’anima”; ascoltandola o creandola iniziamo un percorso emotivo che ci porta a conoscere e comprendere meglio le persone che siamo o che vorremmo essere. È qualcosa di inspiegabile ma che ognuno di noi alla fine comprende.

Che succede?

Ci scappa del rock, ciccio!

Non c’è vita senza musica e non c’è rock senza Jack Black!

The Fighter di David O. Russell

Iniziamo col dire che vedere Rocky (Sylvester Stallone), combattere contro Apollo Creed fino allo stremo delle loro forze, sconfiggere il pugile russo Ivan Drago diventando così un simbolo patriottico americano, allenare il figlio di Creed per aiutarlo a vendicare il padre (Creed 2 – film del 2018 diretto da Steven Caple Jr.) e sentire quella classica colonna sonora mentre si allena salendo la scalinata che porta al Philadelphia Museum of Art è indubbiamente divertente e stimolante.


Ma i film sulla boxe non sono solo questo!


Film consigliato di oggi: “The fighter”

Un film del 2010 di David O. Russell (regista di “American Hustle” e “Il lato positivo”) che ha portato Christian Bale e Melissa Leo a vincere il premio Oscar.

Oltre allo straordinario lavoro attoriale di Bale, che si può notare non solo grazie alle sue doti espressive e comunicative ma anche dalla sua capacità di saper adattare il proprio corpo in base al ruolo e al personaggio (per questo film perse un terzo circa del suo peso, arrivando a pesare 66 kg), anche la recitazione dei personaggi secondari è sublime, ognuno di essi è scritto e strutturato bene. Melissa Leo nei panni della madre manager e Amy Adams nel ruolo di Charlene, la ragazza di Micky, riescono a rappresentare al meglio i vari conflitti che possono venirsi a creare all’interno di un nucleo familiare alquanto problematico, imperfetto, come non siamo abituati a vedere sullo schermo.

Trama: Il film racconta la vera storia di Dicky Eklund (Christian Bale), un pugile professionista trasformatosi in allenatore dopo una vita di crimini e droga, e del fratellastro “Irish” Micky Ward (Mark Wahlberg), che dopo aver abbandonato prematuramente la carriera di pugile, sotto la guida di Dicky, è diventato un campione nel mondo del pugilato.

(fonte – Repubblica.it)

Perché vedere questo film

Come ho già anticipato, questo non è il classico film sulla boxe, anche se, in parte, è comunque presente quella struttura classica che caratterizza questa tipologia di film, ovvero la iniziale decadenza del protagonista che piano piano si trasforma in ribalta. In realtà ciò che rende questo film diverso nel suo genere sono tutti quegli elementi secondari che ruotano intorno alla storia principale.


La caratterizzazione dei personaggi è geniale, in particolare i due fratelli pugili sono scritti e rappresentati divinamente


La carriera da pugile di Micky è in declino e la pressione della numerosa famiglia, soprattutto della madre e del fratello tossico non lo aiutano a rialzarsi; di forte impatto è la parte del film dove Dicky è in carcere e si disintossica, questa scena rappresenta a tutti gli effetti il fallimento e il declino di un uomo. La fidanzata Charlene gli fa capire che deve allontanarsi dalla famiglia per poter tentare di raggiungere la vetta ma quando ottiene un incontro per il titolo non riesce a fare a meno dei consigli del fratello.

Micky ha la possibilità di arrivare dove non sono arrivato io e ha bisogno di me

Significativa è infatti la scena dell’ultimo round, in cui Micky, anche se aveva escluso il fratello perché considerato dannoso, decide comunque di chiedergli aiuto e di grande rilievo fu il discorso motivazionale di Dicky.

Ripeti con me! Testa corpo testa corpo

David O. Russel vuole mostrarci sia come e quanto può essere determinato un uomo nel cercare di raggiungere il proprio sogno sia quanto esso può essere fragile durante tale percorso. Entrambi i due fratelli stavano piano piano soccombendo dinanzi alle loro fragilità ma poi, ritrovandosi, sono riusciti a tornare a lottare per quello in cui credono; l’uno al fianco dell’altro nell’amore per il pugilato.