Helldivers 2 – Un leaks rivela un prossimo ipotetico veicolo, i mecha

Helldivers Un leaks rivela un prossimo ipotetico veicolo i mecha

Una serie di fughe di notizie sul gameplay di Helldivers 2 ha rivelato uno sguardo al prossimo tipo di veicolo mecha.

Uno spezzone di gioco, rivelato dal redditor fozzye18, mostra un giocatore che esce e poi entra in un mecha prima di aggirarsi su un campo di battaglia sparando con quello che sembra un cannone automatico, tutti nello stile classico di Helldivers 2.

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Da quel post iniziale, sono emersi altri gameplay di mecha che mostrano quello che sembra un video esplicativo di uno stratagemma dataminato. Nella clip si vede un dropship che deposita il mech sul campo di battaglia per farvi salire l’Helldiver. Questo mecha, tuttavia, spara una minigun da un lato e un lanciarazzi dall’altro.

E, ancora più recentemente, il gameplay dei mecha di Helldivers 2 sta spuntando sui social media, dandoci un’altra occhiata ai suddetti mecha.

L’aggiunta di mecha a Helldivers 2 non è una sorpresa, e non solo a causa di queste fughe di notizie. I mech sono stati mostrati in un trailer ufficiale di Helldivers 2 pubblicato sul canale YouTube di PlayStation un mese fa. Insieme al primo sguardo, si diceva che i mecha sarebbero arrivati “subito dopo il lancio”.

Nel frattempo, i giocatori stanno speculando sull’aggiunta di uno stratagemma che invoca dei soldati AI e di un altro che richiama un meteorite simile a una bomba atomica. Per un gioco che sa fare così bene le esplosioni, un meteorite causerebbe senza dubbio un po’ di tremolio della telecamera.

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Ora che lo sviluppatore Arrowhead sembra aver risolto i problemi di server di Helldivers 2, ha il tempo di tornare al suo piano originale post-lancio, quindi speriamo di avere presto un’idea di cosa aspettarci in termini di nuovi contenuti.

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God of Light: Remastered – La fisica della luce [Recensione]

God of Light Remastered La fisica della luce [Recensione]

Ecco la mia recensione della versione “Remastered” di “God of Light”, il rompicapo indie sviluppato dalla Plug In Digital!

Grazie alla Plug In Digital per avermi concesso, tramite Keymailer, la chiave che mi ha permesso di provare su Nintendo Switch la versione “Remastered” di God of Light e di scriverne questa recensione!

Come recita la sua descrizione di Steam, “‘God of Light: Remastered’ è una versione definitiva dell’originale gioco pluripremiato”. Questa edizione “offre una grafica HD completamente nuova, comandi personalizzati basati sulle leggi della fisica leggera e una colonna sonora rimasterizzata di UNKLE.”

La trama del gioco è interessante quanto le sue meccaniche: il luminoso protagonista del gioco, Shiny, sta cercando di salvare l’universo dall’oscurità che minaccia di avvolgerlo. Essendo letteralmente un essere di luce, Shiny è la creatura perfetta per questa missione, che, se portata a termine con successo, potrebbe qualificarla come il titolare “god of light”.

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L’obiettivo è “esplorare i livelli, cercare oggetti del gioco che riflettono, dividono, combinano, colorano, piegano e teletrasportano i raggi di energia luminosa per attivare le fonti di vita e riportare la luce nell’universo.”

Attraverso 6 mondi di gioco e 150 livelli, Shiny si imbatterà in rompicapo coinvolgenti e in creature brillanti che potranno aiutarlo a risolverle. Sfruttando prismi, specchi, filtri e buchi neri per controllare i raggi di luce, riuscirete a riaccendere la luce che sta scomparendo dall’universo?

[ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO]

Persona 3 Reload- Sembra che il gioco riceverà i contenuti aggiuntivi di P3 FES

Persona Reload Reload Sembra che il gioco ricevera i contenuti aggiuntivi di P FES

Persona 3 Reload sembra che riceverà i contenuti aggiuntivi di Persona 3 FES, come suggeriscono un datamine e un messaggio di fine gioco.

Come riportato da PC Gamer, un oggetto che si ottiene solo battendo la difficoltà più difficile di Persona 3 Reload – un remake di Persona 3 del 2009 che non ha incluso alcun contenuto delle sue versioni estese, FES e Portable – lascia intendere che alla fine verrà rilasciato l’epilogo del primo.

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FES, come Persona 4 Golden e Persona 5 Royal, ha aggiunto una serie di nuovi contenuti a Persona 3, tra cui spicca The Answer, un epilogo di circa 30 ore. P3R non include questi contenuti perché lo sviluppatore Atlus “ha voluto lavorare davvero, genuinamente, per ricreare l’esperienza di Persona 3”, ha dichiarato all’epoca.

Il dataminer ruinedsteg0 ha scoperto sei titoli di contenuti scaricabili nascosti nei file di Persona 3 Reload e, sebbene questo non significhi che i contenuti siano garantiti, di certo suggerisce che il team di sviluppo li sta pensando. Mentre la maggior parte di questi sono solo set di costumi, uno è per “Episode Aigis / The Answer”.

Questo è supportato dall’articolo citato in precedenza. Se si sconfigge il gioco su Merciless, i giocatori ottengono la Busta Blu, la cui descrizione è la seguente: “Alla fine di una grande prova, la risposta illumina il mio cammino”.

Questo nonostante Atlus abbia dichiarato che il team non ha in programma alcun contenuto di questo tipo. “Al momento non stiamo prendendo in considerazione una revisione come quella di Persona 5 a Persona 5 Royal, che ha comportato modifiche e aggiunte significative al titolo originale”, ha dichiarato il responsabile della produzione del Persona Team Kazuhisa Wada. “I fan possono stare tranquilli sapendo che Persona 3 Reload offre un’esperienza completa”.

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Persona 3 Reload è arrivato il 2 febbraio su PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series X e S e PC. Una versione per Nintendo Switch non è stata ancora annunciata, anche se il direttore di Persona 3 Reload, Takuya Yamaguchi, ha dichiarato che non è da escludere.

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Pokémon Legends: Z-A – Nuovo gioco annunciato in uscita nel 2025

Pokemon Legends Z A Nuovo gioco annunciato in uscita nel

Un nuovo gioco Pokémon, Pokémon Legends: Z-A è stato annunciato come sequel di Pokémon Legends Arceus del 2022

The Pokémon Company ha annunciato Pokémon Legends: Z-A per Nintendo Switch, un sequel del popolarissimo Pokémon Legends Arceus uscito nel 2022. Il sequel è stato rivelato durante lo streaming di martedì di Pokémon Presents, che ha presentato anche un nuovo gioco Pokémon TCG. Il gioco uscirà nel 2025.

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Sebbene non sia stato mostrato molto durante lo streaming, abbiamo colto una manciata di dettagli. Tra le altre cose, il gioco sarà ambientato a Lumiose City, che i fan riconosceranno dalla regione di Kalos di Pokémon X e Y. Usciti poco più di 10 anni fa su Nintendo 3DS, Pokémon X e Y sono stati i primi giochi principali di Pokemon completamente in 3D e da allora hanno conquistato una schiera di fan affezionati.

Pokemon Legends: Z-A cercherà di sfruttare il successo di Pokémon Legends: Arceus, che ha introdotto un vero e proprio mondo aperto per i Pokémon insieme a nuove meccaniche di cattura. Pokémon Legends: Arceus è stato un grande successo, vendendo circa 6,5 milioni di copie nella prima settimana di uscita.

A parte l’ambientazione nella regione di Kalos e l’apparente ritorno delle Mega Evoluzioni, non si sa molto di Pokémon Legends: Z-A. Il trailer ha mostrato una manciata di schemi stilizzati e video wireframe, oltre al noto simbolo delle Mega Evoluzioni di X e Y.

La descrizione ufficiale recita: “Pokémon Legends: Z-A, un ambizioso nuovo capitolo della serie di videogiochi Pokémon, sarà lanciato sulle console Nintendo Switch nel 2025! Una nuova avventura ci attende a Lumiose City, dove è in corso un piano di riqualificazione urbana per trasformare la città in un luogo che appartenga sia alle persone che ai Pokémon”.

Un indizio interessante potrebbe essere la stilizzazione del trailer. Dove Pokémon Legends: Arceus catturava l’estetica del Giappone antico, Pokemon Legends: Z-A ha un aspetto volutamente futuristico. Pokémon sta diventando completamente cyberpunk?Staremo a vedere. In particolare, il tweet di Nintendo of America afferma che la nuova avventura è ambientata interamente a Lumiose City, il che significa che le ampie pianure di Arceus lasceranno il posto a un ambiente più urbano.

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In un modo o nell’altro, si preannuncia un 2025 pieno di impegni, visto che Pokémon sembra destinato ad aggiungersi a un anno ricco di GTA VI e altri titoli di grande richiamo.

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Dragon Ball FighterZ – Il gioco ha una data di uscita su PS5 e Xbox Serie X|S

Dragon Ball FighterZ Il gioco ha una data di uscita su PS e Xbox Serie XS

Dragon Ball FighterZ viene finalmente lanciato in formato digitale su PS5 e Xbox Serie X|S nella mattinata del 29 febbraio ore italiane.

L’atteso aggiornamento per il picchiaduro di Arc System Works, Dragon Ball FighterZ, arriva insieme al netcode rollback. Si tratta di un aggiornamento gratuito per gli attuali possessori del gioco su PlayStation 4 e Xbox One, ha dichiarato l’editore Bandai Namco.

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DBF è stato lanciato per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC via Steam nel 2018 ed è stato un successo immediato per i fan. L’accoppiata del gioco con DBZ e Arc System Works è una combinazione perfetta nel paradiso dei giochi di combattimento.

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Playstation Plus – Rivelati i nuovi giochi gratuiti di marzo 2024

Playstation Plus Rivelati i nuovi giochi gratuiti di marzo

Sony ha rivelato i nuovi giochi del Playstation Plus di marzo 2024, con 4 giochi belli interessanti disponibili dal 5 marzo!

Sony ha rivelato i giochi PlayStation Plus per marzo 2024; quattro giochi saranno disponibili per i membri attivi di PlayStation Plus a partire dal 5 marzo fino al 1° aprile.

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Come descritto in un nuovo post sul PlayStation Blog, saranno disponibili i seguenti quattro giochi: Destiny 2: The Witch Queen, Sifu, Hello Neighbor 2 e EA Sports F1 23. Tutti e quattro i giochi saranno disponibili sia per i possessori di PS4 che di PS5. I membri di PlayStation Plus possono anche accedere a un esclusivo pacchetto di cosmetici per lo sparatutto PvP di Embark Studios, The Finals. Secondo il PlayStation Blog, il bundle include 2 outfit epici e 12 skin per armi epiche.

Destiny 2: L’espansione ” The Witch Queen ” è stata rilasciata circa due anni fa. Bug e PvP a parte, The Witch Queen offre la migliore versione di Destiny 2 fino ad ora.

Un beat ‘em up in terza persona uscito nel febbraio 2022, Sifu vede i giocatori prendere il controllo di un giovane studente di Ku-Fu in cerca di vendetta contro coloro che hanno ucciso il suo maestro. Il gioco è stato originariamente pubblicato su PC e console PlayStation prima di approdare su Switch e Xbox dopo l’uscita.

Gioco di corse di Codemasters, EA Sports F1 23 è l’ultima uscita dei giochi sportivi annuali. F1 23 è un pacchetto decisamente più corposo rispetto a F1 22. Tuttavia, mentre la nuova modalità F1 World è ricca di attività, il suo sistema di upgrade basato sul loot potrebbe dividere i fan.

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Seguito dell’horror Hello Neighbor del 2017, Hello Neighbor 2 di Eerie Guest Studios è un gioco horror del 2022 in cui i giocatori indagano sulla scomparsa del loro vicino di casa, mentre sono perseguitati da una misteriosa creatura.

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Tutti i Final Fantasy spiegati brevemente

Tutti i Final Fantasy spiegati brevemente

Un rapido viaggio, tra alti e bassi, attraverso i sedici titoli principali di una delle più prolifiche e maestose saghe videoludiche di sempre, in attesa di Final Fantasy VII Rebirth.

PROLOGO
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Sette è un numero di gran peso. Sette sono i giorni della settimana; le note musicali; i vizi capitali; i colli di Roma; le Champions League vinte dal Milan ma, prima di tutto, sette sono le persone che contribuirono alla nascita del primo Final Fantasy. Tutto comincia a Tokyo nel 1986, quando Masafumi Miyamoto distacca dall’azienda del padre la piccola divisione che si occupa in maniera semi amatoriale di videogiochi, chiamata Square.
Insieme a Miyamoto ci sono Hisashi Suzuki, suo braccio destro; Hiromichi Tanaka e, in particolare, Hironobu Sakaguchi. È Sakaguchi, appassionato di giochi di ruolo occidentali per PC come Wizardry e Ultima, a insistere nel creare un rpg. Futuro rivale del clamoroso Dragon Quest, uscito proprio nel 1986.

Sakaguchi e Tanaka
Hironobu Sakaguchi e Hiromichi Tanaka nel 1984.

Sakaguchi riunisce all’inizio un team principale di sette persone, numero destinato a crescere durante lo sviluppo. Oltre al programmatore Nasir Gebelli e il designer Koichi Ishii altri nomi degni di nota sono quelli di Nobuo Uematsu e Yoshitaka Amano. Il primo è il genio dietro la leggendaria colonna sonora della saga. Il secondo un artista dallo stile unico e inconfondibile. La risposta di Square al maestro Akira Toriyama, che ha invece prestato il suo talento a Enix, la software house dietro lo sviluppo di Dragon Quest. Sakaguchi è ora pronto a realizzare la fantasia finale.

Popspace Final Fantasy
Hironobu Sakaguchi, Yoshitaka Amano e Nobuo Uematsu.

PARTE I
La trilogia NES, una scommessa vincente

Dicembre 1987, esce in Giappone Final Fantasy per la console Famicon di Nintendo, in seguito conosciuta come NES. Oggi viene quasi istintivo paragonare l’originale Final Fantasy ad un dungeon crawler più che a un jrpg classico. Questo avviene perché la difficoltà settata verso l’alto, la necessità di ponderare con cura l’uso delle risorse, i combattimenti punitivi e la progressione costituita da: città, dungeon, città, dungeon ecc sono prerogative di quel sottogenere. Eppure l’anima da jrpg è ben presente, anzitutto nella narrativa. Nulla di rivoluzionario, sia chiaro, ma già col primo capitolo iniziano ad apparire tematiche comuni a buona parte dei titoli futuri, come i cristalli e il twist finale che spesso sfocia nella fantascienza. Il combat system prevede dei combattimenti a turni con visuale laterale. Una grossa novità del genere che invece è solito in quel periodo mostrare gli scontri in prima persona.

L’immortale schermata d’avvio del primo Final Fantasy.

L’accessibilità è inesistente, tant’è che molte informazioni basilari sono contenute nel manuale di istruzioni, tra cui le mappe dei dungeon, le statistiche degli equipaggiamenti e le descrizioni degli effetti delle magie, non presenti all’interno del gioco per via del ridotto spazio sulla cartuccia. La scommessa di Sakaguchi si rivela un successo, vengono distribuite in Giappone ben 520 mila copie contro le 200 mila pronosticate inizialmente. Le porte per un sequel sono dunque spalancate.

Popspace Final Fantasy
La possibilità di vedere lateralmente i propri eroi alle prese con numerosi nemici fu rivoluzionaria.

Il secondo Final Fantasy (1988) è noto per essere la pecora nera dei primi titoli del franchise. Il combat system si basa su una meccanica che su carta funziona bene. Tant’è che è stata ripresa, rifinita e migliorata in SaGa, altra serie di jrpg molto popolare. Nel concreto però lascia abbastanza a desiderare, soprattutto perché si impegna poco per farsi capire dal giocatore. La meccanica si basa sul fare esperienza tramite pratica, un sistema visto in epoca moderna anche in Skyrim. Esempio: più spesso usi magie più la statistica legata ad esse incrementa e via discorrendo. Bilanciare una meccanica simile non è cosa facile, difatti non ci riescono. Nonostante sia stato il primo a introdurre elementi ricorrenti nell’immaginario della serie come i Chocobo e una narrativa più matura (per la prima volta si parla di ribelli contro un impero, tematica ispirata da Star Wars e ripresa più volte all’interno della saga) Final Fantasy II è raro che venga citato tra i preferiti.

Final Fantasy II
Copertina di Final Fantasy II disegnata da Yoshitaka Amano.

Lo stesso dicasi per Final Fantasy III (1990), seppur per motivi diversi. Questo capitolo invero è abbastanza anonimo, fa il minimo indispensabile, inizia ad introdurre in maniera più approfondita i Jobs (le classi nei FF), i moguri e poco altro. Per quanto riguarda la trama fa perfino un passo indietro rispetto a FFII. Questo però non sembra frenare Square e tanto meno le vendite; lo spazio sulle cartucce del NES comincia a farsi sempre più stretto ma per fortuna entra in scena una nuova console.

Popspace Final Fantasy
Per quanto grandi fossero gli sforzi fatti da Square per migliorare la grafica, è evidente quanto si necessitasse di maggior spazio sulle cartucce.

PARTE II
La trilogia SNES, la fantasia finale prende forma

Sembra strano da dire considerando che si parla del quarto capitolo, ma Final Fantasy IV (uscito in Giappone nel 1991 sulla nuova console Nintendo, lo SNES) è a tutti gli effetti il primo vero Final Fantasy. Ogni cosa che diventerà celebre di questa serie è qui contenuta: personaggi memorabili (per la prima volta i protagonisti hanno nomi predefiniti), boss fight visivamente fuori scala, plot twist e narrativa integrata al gameplay, a tratti contorta ma di forte impatto, un gameplay a sua volta trascinante e tanto, tanto altro.

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Lo SNES permise di ottenere degli sprites e degli sfondi ancora più belli e dettagliati.

Final Fantasy IV è anche il primo titolo ad introdurre l’ATB (Active Time Battle), controversa meccanica che da questo momento in poi affliggerà i giochi principali fino al ritorno dei turni classici con Final Fantasy X, per poi evolversi in qualcosa di meglio definito nei titoli a seguire. Spiegata in breve: ogni personaggio è dotato di una barra che si riempie nel tempo, una volta piena è possibile agire. Parliamoci chiaro, la meccanica dell’ATB nei giochi classici non ha mai funzionato a dovere. Sebbene si prefiggesse l’obbiettivo di rendere dinamici i combattimenti, paradossale che sia, li rallentava. Questo lo si noterà in particolare con Final Fantasy IX. Senza considerare che ai tempi di Final Fantasy IV neppure era visibile la barra dell’ATB, quindi immaginate la confusione e la frustrazione quando entravano in gioco incantesimi come Haste o Slow.

La luna, una delle ambientazioni più memorabili di Final Fantasy IV.

Final Fantasy V (1992) è quasi per certo il capitolo per SNES più sottovalutato, se è vero che la narrativa non raggiunge i picchi del predecessore, lato gameplay risulta anzi un’esperienza incredibile. In special modo grazie al suo Job System che è tutt’ora il migliore della serie (Final Fantasy Tactics, Final Fantasy X-2 e Final Fantasy XII nella versione Zodiac sono altri esempi di Job System fatti bene). Per non parlare poi dei dungeon, tutti ben diversificati e dalla varietà pazzesca.

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Insieme a Final Fantasy VI il quinto capitolo è quello che più consiglio di giocare tramite la Pixel Remaster.

2 aprile 1994, in Giappone esce una pietra miliare del genere, Final Fantasy VI. Sakaguchi si fa da parte, a dirigere questo capitolo sono Yoshinori Kitase e Hiroyuki Ito. Dal fantasy classico che strizza l’occhio a Dungeons & Dragons si passa allo steampunk. Città moderne, lo scontro e l’incontro tra tecnologia e magia, tematiche più spietate e colpi di scena che sono ancora oggi scolpite nella storia dei videogiochi. Sono solo alcuni degli ingredienti che compongono la ricetta di un jrpg leggendario.

Popspace Final Fantasy
Una volta a bordo della Falcon nulla è come prima.

I personaggi giocabili sono numerosi, tutti caratterizzati a dovere, tant’è che non esiste un vero e proprio protagonista, ognuno lo è a modo suo. E poi c’è Kefka Palazzo che insieme all’antagonista del prossimo capitolo, è il villain più iconico dell’intera saga, uno psicopatico capace dei crimini più efferati. Uematsu alla colonna sonora regala dei brani senza tempo, come Searching for Friends. Il gameplay sfortunatamente fa un passo indietro di troppo rispetto alla narrativa, si abbandona il Job System e si rende il tutto più lineare, dungeon compresi, che non raggiungono la diversità vista in Final Fantasy V. Consiglio caldamente di recuperare la versione Pixel Remaster a chi non l’ha mai giocato.

La barra dell’ATB è finalmente visibile ma quello che risalta maggiormente è la bellezza grafica, l’apice della serie su SNES.

PARTE III
La trilogia PS1, anche l’Europa scopre Final Fantasy, e se ne innamora

Sette, dicevo all’inizio, è un numero importante. Final Fantasy VII (1997) rompe il sodalizio tra Square e Nintendo, esce per PlayStation, la prima console Sony, e sconvolge il mondo. Prima di questo capitolo nessun Final Fantasy è mai giunto in Europa (alcuni neppure negli USA). Altra novità devastante è l’abbandono della pixel art in favore di personaggi in grafica 3D su sfondi pre-renderizzati, l’inverso di ciò che accade con un altro capolavoro dell’epoca, Xenogears.

Immaginate l’impatto che ebbe questa schermata sui giocatori degli anni 90.

La campagna promozionale è qualcosa di mai visto prima: Sony investe milioni di dollari in un marketing aggressivo. La stessa Nintendo che ancora fa uso di cartucce (motivo principale del passaggio a Sony da parte di Square) viene presa di mira con una celebre pubblicità che potete vedere qui sotto.

Era finito il tempo delle mele per Nintendo.

Così come è folle la campagna pubblicitaria, folle è anche lo sviluppo vero e proprio. Il passaggio al 3D necessita di uno sforzo considerevole. Molte decisioni vengono prese durante telefonate casuali, chiacchierate tra i corridoi o negli spazi per fumatori. Tutti contribuiscono a tutto, un modo di fare videogiochi che oggi, scena indie esclusa, è purtroppo impossibile da replicare.

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Alcuni sviluppatori di Square al lavoro.

Sebbene la direzione del progetto sia stata affidata a Kitase e a Kazushige Nojima, è un giovane membro di Square a brillare in particolar modo: Tetsuya Nomura. Il character design iconico è frutto del suo lavoro e da questo capitolo in poi acquisirà sempre più importanza, sia nel franchise che in Square. Amano lavora invece al world building e all’iconica copertina poiché il suo stile poco si presta all’ambientazione maggiormente sci-fi e steampunk di questo capitolo.

Hironobu Sakaguchi e Tetsuya Nomura

Le vicende di Cloud, Aerith e del tenebroso Sephiroth lasciano un segno indelebile nell’industria dei videogiochi. Da questo capitolo nascono spin-off, prequel, film, romanzi, una miriade di gadget (tutto facente parte della cosiddetta Compilation) e ora ci apprestiamo a giocare la seconda parte del suo remake/reboot/sequel: Final Fantasy VII Rebirth, in uscita domani 29 febbraio.

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Final Fantasy VII Rebirth ha un grosso fardello sulle spalle.

Final Fantasy VIII (1999), d’altro canto, è forse il meno riuscito della trilogia PS1. La storia ruota attorno a una coppia di adolescenti, uno l’antitesi dell’altro, eppure innamorati. Il contesto moderno, scolastico e militare sono interessanti, ma meccaniche astruse e grezze come il Junction System lo rendono un titolo condannato ad essere l’amore di pochi. Degni di nota sono il minigioco Triple Triad, gli sfondi pre-renderizzati, bellissimi, e un miglioramento generale del 3D, un decisivo passo in avanti rispetto a Final Fantasy VII. È anche il primo capitolo della serie ad essere tradotto in italiano.

Final Fantasy VIII fu il primo dei FF a rendere fulcro dell’esperienza l’elemento romantico.

All’alba del nuovo secolo esce Final Fantasy IX (2000), una vera e propria lettera d’amore al franchise. Uematsu si lascia talmente coinvolgere dal progetto che, pensate, compone ben 160 brani per il gioco. Il 3D è il migliore della trilogia, ma lo stile cartoon fa storcere il naso a chi si è abituato al “realismo” e alla seriosità dei suoi due predecessori. Si torna infatti al fantasy più puro, sebbene nella parte finale la trama vada a farsi benedire inserendo elementi sci-fi evitabili.
Nonostante la lentezza del combat system il gioco è splendido e completo di tutto ciò che ha reso unica la serie. Non a caso è il preferito di Sakaguchi, che da ora in avanti sarà un mero supervisore, preferendo concentrarsi su un’altra sua grande passione, il cinema. (Non l’avesse mai fatto…)

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Vivi è a mani basse il miglior personaggio di Final Fantasy IX e non solo.

PARTE IV
La trilogia PS2, tra miracoli tecnici e occasioni mancate

Sarò onesto con voi, amo e odio Final Fantasy X (2001). Amo il gameplay. Il suo sistema a turni (niente ATB, evviva) è quasi perfetto, e la Sferografia è un sistema di progressione assuefacente. Viceversa trovo la storia melensa in maniera forzata ed eccessiva, con uno dei protagonisti più odiosi mai visti prima. Aggravato da un doppiaggio inglese che può essere difeso e apprezzato solo da chi detesta la propria capacità uditiva.
Ma lasciando perdere le mie considerazioni prive di valenza alcuna, parliamo un attimo di quanto sia stato importante questo titolo. Siamo su una nuova console, potentissima, e Square vuole tirare fuori il massimo da essa, e ci riesce, eccome se ci riesce. Ancora oggi alcuni scenari sono da pelle d’oca, complice anche la particolare e riuscitissima scelta di ambientarlo in un contesto ispirato al sud-est asiatico.

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La possibilità di vedere e manipolare i turni, tramite abilità e magie, è una componente fondamentale del combat system.

La storia parte con delle ottime premesse, Sin è un villain atipico e funziona alla grande. Quello che non funziona, a parer mio, è la storia d’amore tra Tidus e Yuna. Lei è una ragazza evidentemente limitata in qualche modo, dato che non è possibile per nessuna ragione al mondo innamorarsi di quell’imbecille. Ma a Square vogliono che tu creda a questa storia d’amore, investono una valanga di denaro in alcune delle scene in cgi più belle del franchise (lo riconosco senza problemi) eppure risulta tutto così finto, così tirato. Capisco, malgrado ciò, un adolescente che mette mano a questo titolo cosa possa provare e capisco anche l’estremo successo del titolo, non a caso è il primo Final Fantasy ad avere un vero e proprio sequel, Final Fantasy X-2 (anche questo dal buonissimo gameplay e dalla storia trascurabile).

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I filmati in cgi di Final Fantasy X sono meravigliosi.

Non mi dilungherò molto su Final Fantasy XI (uscito per PS2 e PC nel 2002), sia perché non ho avuto la fortuna di giocarlo, sia perché preferisco spendere qualche parola in più sul suo successore spirituale, Final Fantasy XIV. Detto ciò, l’undicesimo capitolo della serie è un mmorpg e, nonostante questo, incarna perfettamente tutti i canoni del franchise. Per molti anni è stata una sicura e stabile fonte di incasso per Square. Per ovvi motivi, è il primo FF a non avere un sistema di combattimento a turni.

I mmorpg sono forse il genere più rischioso su cui lavorare, ma a Square con Final Fantasy XI andò bene.

Final Fantasy XII (2006) è il primo FF pubblicato da Square Enix, società nata dalla fusione delle due storiche rivali. Ma è anche un titolo sfortunato, e non sarà l’unico da ora in poi. Ogni Final Fantasy è un’opera a se stante, per questo le critiche dei “fan di vecchia data” al recente Final Fantasy XVI sono prive di fondamento. Ciascun capitolo riflette la fantasia di chi lo realizza, nel bene e nel male. Eppure si sa, i cambiamenti, se non accompagnati da una valanga di critiche, non sono veri cambiamenti. E Final Fantasy XII ne ha ricevute parecchie di critiche. Questo capitolo difatti si avvicina al gameplay del suo predecessore mmorpg, pur contestualizzando il tutto in un’esperienza per giocatore singolo. La meravigliosa e mai più sfruttata meccanica del Gambit, che permette di impostare come si preferisce l’ia dei membri del party, supplisce all’assenza di compagni mossi da giocatori veri.

Final Fantasy XII abbandona i corridoi visti nel decimo capitolo e propone al giocatore aree più ampie, sebbene non ricche di contenuto.

Si torna ad un sistema di progressione simile alla Sferografia di FFX ma più variegato, la License Board. Questa viene poi modificata ed espansa ulteriormente con la differenziazione tra Jobs nella versione International prima, e in quella Zodiac poi. Il coinvolgimento per ciò che concerne la narrativa di Yasumi Matsuno (director del capolavoro Final Fantasy Tactics) si percepisce, così come si nota il suo abbandono a metà del progetto. Final Fantasy XII brilla per il world building ma tutto il resto è lasciato acerbo. Non a caso è l’unico titolo della serie la cui trama non ruota attorno ai personaggi, bensì agli eventi che accadono nel mondo di Ivalice.

Sebbene siano interessanti, i protagonisti non vengono sviluppati a dovere, addirittura alcuni di essi non interagiscono MAI tra di loro per tutta la durata del gioco.

PARTE V
La trilogia della confusione, quando il peggior fallimento di Square Enix salva baracca e burattini

“Grande è la confusione sotto il cielo quindi la situazione è eccellente” diceva Mao Zedong. Peccato che di eccellente tra alcuni dei prossimi titoli ci sia stato ben poco. Final Fantasy XIII (2009), pubblicato sulle nuove console PS3, Xbox 360 oltre che su PC, si rivela mastodontico dal punto di vista tecnico e… poco altro. Il gameplay è estremamente limitato in se stesso, i corridoi di Final Fantasy X a confronto sembrano un open world, e la narrativa è mediocre a dire poco, con buona parte delle informazioni relegate a un noiosissimo codex e dei personaggi principali osceni. Il setting interamente sci-fi non è sfruttato a dovere. Square Enix prova a rattoppare il tutto con ben due sequel ma nessuno oggi ha il coraggio di citare questo capitolo come il proprio preferito. Credo.

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Graficamente Final Fantasy XIII era fuori scala.

Final Fantasy XIV (2010) è il secondo mmorpg targato FF. All’uscita è un disastro di dimensioni apocalittiche. Quasi nulla viene salvato dai giocatori, abituati a ben altri titoli. La situazione è tragica ma Square Enix affida il progetto a un uomo fino a quel momento sconosciuto al grande pubblico, un tale Naoki Yoshida. Nel 2012 il mondo di quel mmorpg viene disintegrato e uno nuovo sorge sulle sue ceneri. Ecco che viene pubblicato Final Fantasy XIV: A Realm Reborn (2013) quello che, ancora oggi, è con ogni probabilità il miglior mmorpg in circolazione. Un’enciclopedia vera e propria dell’intero franchise, un gioco in continua espansione con una community attivissima (siamo a quota 30 milioni di giocatori!) e un supporto costante. Grazie a Yoshida e al suo miracoloso Final Fantasy XIV: A Realm Reborn la software house ha un’entrata fissa di denaro e una sicurezza che gli permette, inoltre, di sopportare il caos che da lì a poco sarebbe giunto.

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Non fate l’errore di pensare che, essendo un mmorpg, non abbia chissà quale trama. FFXIV riesce ad essere eccezionale anche in quello.

Final Fantasy XV (2016) è una tragedia. Lo è nelle intenzioni e lo è nel risultato. Figlio di un processo lungo e contorto che si avvia ai tempi di Final Fantasy XIII è oggi un monito su come non vanno fatte le cose. Monito che Final Fantasy XVI ha preso a cuore. Se la Compilation di Final Fantasy VII funziona (a modo suo) è perché viene concepita a partire da un’opera capace di reggersi in piedi da sola. Con Final Fantasy XV siamo inondati di prodotti collaterali (come un film in cgi e una serie animata) ancor prima di avere tra le mani il gioco vero e proprio, che a sua volta si rivela poi incompleto. Le potenzialità ci sono, sia nel world building che nei personaggi, ma nulla viene approfondito a dovere. E via di DLC, alcuni escono a fatica, altri vengono cancellati, altri sono un contentino che non basta. Così il capitolo Final Fantasy XV si chiude con amarezza, lasciando immaginare ai fan quello che sarebbe potuto essere e che mai sarà.

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FFXV è un’esperienza tutto sommato tollerabile ma lontanissima da ciò che sarebbe potuta e dovuta essere.

EPILOGO
Presente e Futuro

Eccoci giunti alla fine di questo lungo viaggio. Final Fantasy XVI (uscito su PS5 nel 2023), è l’ultimo della serie, e ha diviso i fan come pochi altri capitoli hanno fatto. Alcuni non lo considerano neanche un Final Fantasy. C’è da dire che la piega totalmente action fa strano se si è abituati ai giochi a turni, eppure la vera natura dei Final Fantasy è proprio questa, la loro eccentricità. Ci vuole coraggio a reinventarsi ogni volta, forse questa volta si è andati un po’ troppo oltre. Ma Yoshida, director di questo sedicesimo capitolo, le idee chiare le ha comunque avute, e si vede. La storia di Final Fantasy XVI è tra le migliori del franchise, la più cupa e adulta in assoluto e merita certamente un posto su un eventuale podio.
E adesso? Cosa accadrà a Final Fantasy? Si farà un passo indietro? Si spingerà ancora di più sull’action? Final Fantasy VII Rebirth sarà lo standard da ora in avanti o è solo una parentesi? Domande a cui io non posso rispondere al momento, ma a cui risponderò in futuro non appena avrò giocato le prossime fantasie finali di Square Enix.

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Alcune boss fight di Final Fantasy XVI sono tra le migliori mai viste in un videogioco.

Sito ufficiale di Square Enix.

Supermassive Games – Lo sviluppatore di Until Dawn sta pianificando il licenziamento di almeno 90 dipendenti

Supermassive Games Lo sviluppatore di Until Dawn sta pianificando il licenziamento di almeno dipendenti

Supermassive Games o sviluppatore dell’horror Until Dawn, ha annunciato che sta pianificando di licenziare almeno 90 dipendenti dello studio

Supermassive Games, lo studio meglio conosciuto per la realizzazione di giochi horror pieni di scelte che sono al limite del film interattivo, ha annunciato che sta pianificando il licenziamento di dipendenti mentre la perdita di posti di lavoro continua a devastare l’industria dei videogiochi.

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In una dichiarazione pubblicata su Twitter/X, lo sviluppatore ha riconosciuto le sfide che l’industria videoludica sta affrontando con i licenziamenti di massa e di non essere “immune” da questo fenomeno. Ha dichiarato di stare “intraprendendo una riorganizzazione” del suo studio e di avere in programma “un periodo di consultazione”, che riguarderà alcuni dei suoi dipendenti.

Sebbene Supermassive non abbia rivelato il numero di dipendenti interessati, Jason Schreier, giornalista di Bloomberg, ha scritto prima dell’annuncio che lo sviluppatore britannico intendeva licenziare “circa 90 lavoratori”.

“Questa decisione non è stata presa alla leggera”, ha dichiarato Supermassive, “e sono stati fatti molti sforzi per evitare questo risultato”.

Supermassive Games ha aperto i battenti nel 2008, ma lo studio si è fatto conoscere nel 2015 con l’uscita di Until Dawn. Negli anni successivi, Supermassive si è affermato come sviluppatore di giochi horror specializzato in giochi narrativi che enfatizzano la scelta del giocatore.

In particolare, lo studio ha collaborato con Bandai Namco per sviluppare la serie The Dark Pictures Anthology, che ha generato quattro giochi e un quinto attualmente in fase di sviluppo, oltre a uno sparatutto on-rails spinoff uscito lo scorso anno su PS VR2. Inoltre, Supermassive sta lavorando a Little Nightmares 3 e The Casting of Frank Stone, quest’ultimo un gioco narrativo per giocatore singolo ambientato nell’universo di Dead by Daylight di Behaviour Interactive.

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Supermassive è solo uno dei tanti sviluppatori che hanno subito licenziamenti, con oltre 6.000 posti di lavoro interessati solo quest’anno. Tra le altre aziende colpite figurano Sega of America, Embracer Group e Microsoft.

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Nier 3 – Yoko Taro ha fatto un presunto teaser del gioco!

Nier Yoko Taro ha fatto un presunto teaser del gioco

La comunità di Nier è attualmente in fibrillazione dopo quello che alcuni ritengono essere un richiamo a Nier 3 ad un certo a Londra.

L’apparente tease di Nier 3 proviene dal recente Nier: Orchestra a Londra, dove la parola R3PENT è stata apparentemente mostrata alla fine dello spettacolo.

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“Aneddoto dal concerto di Nier a Londra, ma Yoko Taro è salito sul palco alla fine, ha detto al pubblico che il presidente di Square Enix era tra la folla e che se volevamo un sequel di Automata dovevamo fare l’applauso più forte della serata”, ha detto l’utente di ResetEra SanTheSly.

“La sala è immediatamente esplosa in applausi, incitamenti e grida. Quanto di ciò che ha detto Taro sia vero è oggetto di discussione, ma il caso è stato reso abbondantemente chiaro di persona a Taro stesso, come minimo. Seguono lievi spoiler sui contenuti del concerto.

“Inoltre, a un certo punto della storia dello spettacolo, la parola REPENT è stata mostrata ripetutamente come parte di un dialogo. L’ultima volta è stata scritta come R3PENT. Sia io che la persona con cui sono andata l’abbiamo notato e ci siamo chiesti se fosse una frecciatina”.

Il post di ResetEra è stato ripreso altrove, e ora i fan di Nier si chiedono se tutto questo porti alla rivelazione del tanto desiderato terzo gioco della serie. Ma come molti fan hanno sottolineato, R3PENT potrebbe non essere altro che una parte del concerto. Dopo tutto, Yoko Taro è noto per divertirsi con i fan di Nier.

All’inizio del mese è emerso che l’editore Tencent ha cancellato un gioco mobile di Nier non ancora annunciato e in sviluppo da quasi due anni. Questo ha seguito l’annuncio che il gioco mobile Nier Reincarnation sarebbe stato chiuso ad aprile. Square Enix, proprietaria del franchise di Nier, non ha ancora commentato.

Nier: Automata ha compiuto sette anni e finora non è stato annunciato alcun nuovo gioco principale. Il produttore di Square Enix Yosuke Saito ha dichiarato nel novembre 2023 che, finché il capo di Nier Yoko Taro è vivo, prima o poi uscirà un altro titolo della serie Nier.

Il gioco di ruolo d’azione Nier: Automata è stato lanciato nel 2017 e ha stupito critica e fan con le sue vaste ambientazioni e i suoi combattimenti bizzarri. È stato un successo a sorpresa per Square Enix e ha venduto ben otto milioni di copie. Da allora sono stati organizzati molti eventi crossover, oltre a promozioni legate a Nier, un remaster del primo gioco e persino un anime di Nier.

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Nier 3, quindi, avrebbe molto senso. Sembra una questione di quando, non di se.

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Nintendo Switch 2 – La console non uscirà prima di marzo 2025, per evitare i bagarini

Nintendo Switch La console non uscira prima di marzo per evitare i bagarini

Secondo un nuovo rapporto, la console Nintendo Switch 2 sarà lanciata non prima del marzo 2025, per combattere i bagarini.

La pubblicazione giapponese Nikkei ha riportato la finestra di lancio di marzo 2025 con molte delle stesse informazioni trapelate finora: la prossima console di Nintendo, la ipotetica Nintendo Switch 2, sarà un successore della Switch con funzionalità ibride simili ma con uno schermo più grande.

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Il rapporto di Nikkei, tuttavia, suggerisce che uno dei motivi per cui Nintendo ha fissato una finestra di uscita a marzo 2025 è quello di garantire la produzione di un numero sufficiente di scorte di lancio per soddisfare la domanda e, quindi, combattere i bagarini. Quando la Switch è stata lanciata nel marzo del 2017 era quasi impossibile da reperire, dando vita a un vivace mercato del bagarinaggio. È logico che Nintendo voglia evitare che la situazione si ripeta.

In effetti, Nikkei riporta che il marzo 2025 è la prima data possibile per il lancio della console di prossima generazione di Nintendo, il che suggerisce che potrebbe non arrivare al prossimo anno finanziario di Nintendo. Data la pressione a cui Nintendo è sottoposta per rilasciare il successore della Switch, che ha quasi sette anni, un lancio successivo al marzo 2025 sarebbe una grande sorpresa.

All’inizio del mese, Nintendo ha annunciato di aver venduto 13,74 milioni di unità di Switch nei primi nove mesi dell’anno finanziario, con un calo del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma ha rivisto al rialzo le previsioni per l’anno finanziario in corso, prevedendo vendite di Switch pari a 15,5 milioni, rispetto ai 15 milioni previsti in precedenza.

Nintendo ha dichiarato che le vendite della console “hanno continuato a essere costanti” nel settimo anno dal lancio. La Switch è arrivata a 139,36 milioni di unità vendute, dietro solo al Nintendo DS e alla PlayStation 2 nella classifica delle console più vendute di tutti i tempi. In effetti, la Switch ha un numero di utenti che giocano annualmente più alto che mai, con 122 milioni registrati nell’anno solare 2023.

“Per quanto riguarda l’hardware, continuando a trasmettere il fascino di Nintendo Switch, cerchiamo non solo di mettere una console in ogni casa, ma diverse in ogni casa, o addirittura una per ogni persona”, ha dichiarato Nintendo. “Un altro obiettivo è quello di rilasciare continuamente nuove offerte, in modo che più consumatori continuino a giocare con Nintendo Switch ancora più a lungo e noi possiamo massimizzare le vendite di hardware”.

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Una delle grandi domande senza risposta è se la console next-gen di Nintendo sarà retrocompatibile con la Switch. Con 122 milioni di giocatori di Switch al seguito, sembra improbabile che Nintendo si lasci alle spalle questi account per ricominciare da capo.

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Persona 3 Reload: la Recensione

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Persona 3 Reload dimostra come mai fosse necessario un Remake di questo capitolo della amatissima saga videoludica. Ma come ha fatto?


Ci sono alcuni videogiochi che vengono gettati nell’oblio, che vengono dimenticati perché non hanno niente che valga la pena di essere ricordato, perché sono stati surclassati da altri titoli, perché erano troppo acerbi o semplicemente perché non erano dei bei giochi.

Ci sono altri giochi, invece, che verranno ricordati per sempre, ricordati per la loro storia, per il loro gameplay o semplicemente perché sono stati giocati in momenti importanti nella vita di molte persone.

Infine, ci sono giochi che vengono ricordati solo da alcuni fan di vecchia data, o da alcuni abbastanza curiosi di provare qualcosa di diverso dal solito, o ancora da alcuni abbastanza coraggiosi da mettere mano ad un titolo ormai considerato “vecchio”. Ecco, prendiamo il caso di quest’ultimo titolo citato, e teniamo conto del fatto che ne esistano due riedizioni completamente diverse, con meccaniche e strutture differenti, uscite per console distinte e senza che nessuna sia considerabile quella definitiva: ecco a voi il caso Persona 3.

Questo titolo, infatti, ha già avuto due simil-remake: oltre alla versione base sono state pubblicate l’edizione “Portable”, per PSP, e l’edizione “FES”, per PlayStation 2. 

Se la prima versione impreziosisce l’originale aggiungendo, per esempio, la possibilità di dare comandi diretti al party e introducendo la meccanica del “One More”, allo stesso tempo contiene limiti di gameplay dovuti alla tecnologia della PSP. Per citarne una, non era possibile esplorare in maniera libera, ma solamente attraverso dei menu in stile punta e clicca.

D’altra parte, sotto questo punto di vista Persona 3 FES rimane più fedele all’originale, permettendo ai giocatori di usufruire di un’esplorazione più libera, ma senza tutte le migliorie della versione per PSP.

Persona 3 Reload nasce per portare una soluzione che possa unire tutti i migliori aspetti di queste due versioni, creando quindi una tanto attesa versione definitiva dell’opera, con tanto di migliorie estetiche che superano persino quelle dell’amatissimo quinto capitolo. Con questa recensione, si vorrebbe evidenziare il modo in cui P Studio sia riuscito a creare il Persona 3 definitivo, attraverso un’opera di Remake degna, finalmente, di questo nome. In questo articolo non saranno presenti spoiler riguardanti la trama del gioco, ma approfondirò alcune delle meccaniche esclusive di questo Remake. Se volete scoprirle da voi, vi consiglio di saltare quelle parti, che verranno comunque segnalate con il giusto anticipo.


Persona 3 Reload


Partiamo subito con una delle modifiche più palesi: l’estetica del gioco è stata completamente rinnovata, donando all’opera un look decisamente più fresco e piacevole alla vista. Gli asset di Persona 3 Reload sono stati tutti riadattati in alta definizione per renderlo, sotto questo punto di vista, il più qualitativamente apprezzabile rispetto agli altri capitoli della serie. Ciò non basta, però, a renderla una grafica degna di questa generazione videoludica: i dettagli delle texture rimangono comunque ai livelli di ciò che una PlayStation 4 poteva offrire senza alcun tipo di problema, e lo stesso si applica in generale ai modelli e a tutte le animazioni che non riguardano i menu o il combattimento, come ad esempio la camminata del protagonista o la famosa “folla” al Club Escapade, perfettamente immobile, se non per 2 o 3 NPCs. Non serve esattamente una PS5 Pro per far girare questo capitolo, per intenderci.

Questa scelta,  a dirla tutta, arriva con dei benefici per alcuni giocatori: la semplicità grafica potrebbe permettere a console datate, come la Nintendo Switch, di reggere il gioco senza troppe sbavature.


Persona 3 Reload


Ciò che più ho apprezzato, parlando sempre del reparto grafico, è proprio il rifacimento di tutti i menu, che prendono in prestito il colpo d’occhio e le animazioni a dir poco piacevoli del quinto capitolo della serie.

Il risultato è a dir poco sbalorditivo: quello che normalmente viene visto come un processo estremamente noioso e meccanico, ovvero cercare tra i menu un’opzione specifica, diventa improvvisamente uno spettacolo per gli occhi, il tutto senza sacrificare la fluidità e la semplicità di navigazione.

Lo stesso esatto principio si applica anche per i menu di combattimento: La nuova estetica è stata riadattata in maniera sublime prendendo in prestito la fluidità e la chiarezza di Persona 5, ma senza renderla una copia di quest’ultimo, mantenendo quindi l’impronta stilistica del terzo capitolo. 


Persona 3 Reload


Il combattimento è uno degli elementi fondanti dei JRPG e i capitoli di Persona, in quanto tali, dimostrano gran parte delle loro potenzialità proprio in questo campo. Più avanti approfondiremo le meccaniche più interessanti riguardanti appunto il Combat, ma adesso preferirei concentrarmi su uno dei maggiori problemi degli RPG a turni, ovvero la lentezza.

Non è una novità infatti che a giochi del genere si associ il fatto di dover aspettare una grossa quantità di tempo tra una mossa e l’altra, soprattutto se queste sono precedute da una infinita animazione, spettacolare sì la prima volta, ma interminabile e noiosa per le seguenti.

Parlando del quinto capitolo, una delle migliorie che più ho apprezzato è stata proprio la creazione di una dinamicità e rapidità nel poter scegliere le mosse e nell’effettuarle: una volta premuto il tasto triangolo (dicendo quindi al gioco che si intendeva attaccare con una Persona), questa veniva evocata nel momento stesso della pressione, facendo partire l’animazione ancora prima che si decidesse la mossa specifica da eseguire. Inoltre, durante le mosse di gruppo, precedute da una vera e propria piccola cutscene, si aveva la possibilità di saltare per intero l’animazione, se non si era interessati a vederla. 

Nonostante questi due elementi di Quality of Life in Persona 3 Reload non siano presenti e vadano ad allungare il brodo durante le battaglie, queste rimangono comunque dinamiche, veloci e intrattenenti.


Persona 3 Reload


Uno degli aspetti che più mi interessava approfondire di questo remake erano tutte le varie meccaniche legate al combattimento: oltre a quelle presenti nell’originale, quali altre avremmo trovato? La risposta è stata esattamente quello che speravo, ovvero sono presenti tutte le meccaniche dei remake e dei capitoli successivi che contraddistinguono la saga.

Parlando delle meccaniche presenti in tutti i capitoli della saga, dal terzo in poi, troviamo:

Il One More, ovvero poter effettuare un secondo attacco, una volta che si attacca un nemico colpendo la sua debolezza;
La Staffetta, il poter cambiare membro del party con il quale attaccare dopo che si effettua un One More;
La Mano Arcana, ovvero la possibilità di pescare delle carte a fine combattimento che ti permettono di avere dei bonus ed ovviamente la possibilità di acquisire le Ombre per comandarle e di fonderle per crearne di più potenti;
Il Supporto dà la possibilità, premendo semplicemente un tasto, di selezionare immediatamente un nemico e di attaccarlo con una mossa debole per quest’ultimo, a patto di aver già precedentemente scoperto di quale debolezza si trattasse.

Oltre queste meccaniche, ne troviamo alcune esclusive di Persona 3 Reload, che contribuiscono a rendere i combattimenti più dinamici che mai. Se volete evitare Spoiler riguardanti le meccaniche nuove di questo Remake, questo è il momento adatto per saltare direttamente al prossimo paragrafo.

Una delle aggiunte più interessanti è sicuramente quella della Teurgia: ogni volta che i nostri compagni eseguono un’azione che riflette il loro ruolo, verrà piano piano caricata una barra presente a destra, vicino agli HP ed SP dei membri del party. Una volta al massimo, potremo effettuare una mossa speciale, anch’essa specifica per ogni compagno.

Un’altra meccanica esclusiva di questa nuova edizione è rappresentata da dei grandi Orologi: durante l’esplorazione nel Tartaro, ci si potrà imbattere in delle porte circolari che rappresentano i quadranti degli orologi. Entrando, potremo selezionare due membri del party, che siano quelli attivi o inattivi, e gli daremo la possibilità di raggiungere immediatamente il livello del nostro protagonista al prossimo combattimento. In questo modo ci eviteremo ore ed ore di grinding per far raggiungere a tutti i nostri compagni un livello alto, rendendola uno degli elementi di Quality of Life più comodi e piacevoli.

Per finire, la Persona 3 Reload ci delizia con un’ultima aggiunta, anche questa in parte di Quality of Life: si tratta delle Porte delle Monadi. Come le precedenti, queste si potranno trovare sparse in giro per il Tartaro. Entrando questa volta, però, ci ritroveremo a scontrarci con un mid-boss. Se sconfitto, non solo ci ricompenserà con una grande quantità di esperienza e di oggetti preziosi, ma aumenterà la nostra possibilità di ottenere Arcani Maggiori durante la Mano Arcana, dandoci quindi bonus utilissimi per il combattimento e l’esplorazione.


Persona 3 Reload


L’altro elemento fondamentale per Persona è sicuramente l’aspetto Slice of Life. Se non stiamo combattendo contro i mostri nel Tartaro, infatti, è molto probabile che stiamo ascoltando una lezione a scuola, stiamo uscendo con i nostri amici, siamo in biblioteca per diventare più intelligenti o stiamo semplicemente guardando qualcosa alla tv. 

Come in tutti i principali capitoli, alterniamo i momenti in cui potenziamo le nostre Skill Sociali, che in questo caso sono solamente tre, ovvero Sapere, Fascino e Coraggio, a momenti in cui approfondiamo i nostri rapporti sociali, ognuno dei quali rappresentato da una delle carte degli Arcani Maggiori, per un totale di 22 relazioni. 

In Persona 3 Reload, però, potremo inoltre passare le giornate insieme ad uno dei nostri compagni di squadra, che non sono rappresentati da nessuna carta degli Arcani, in modo da ottenere oggetti, statistiche sociali e, in alcuni casi, potenziamenti per quello specifico compagno nel combattimento, come abilità, mosse o addirittura nuove Teurgie.

Non mancano ovviamente le varie possibilità di Romance Route con i vari personaggi femminili o la possibilità di ottenere Personae molto potenti una volta portato al rango massimo uno dei Legami, o ancora di Invertirli in caso le risposte che diamo non piacciano a questi ultimi.


PErsona 3 Reload


Se gli aspetti fondamentali della saga di Persona, dal punto di vista delle meccaniche, sono due ovvero Combat e Slice of Life, dal punto di vista estetico possiamo trovarne altrettanti, e mi riferisco ai già affrontati Menu di Gioco e alla Musica.

Proprio dalla versione originale di questo capitolo, infatti, le Soundtracks di questo gioco diventano immediatamente riconoscibili e impresse per sempre nella nostra mente.

Persona 3 Reload sotto questo punto di vista non si differenzia in alcun modo rispetto all’originale o agli altri capitoli della saga: le già presenti meravigliose soundtracks della versione base sono arricchite da remake di queste ultime, composte esclusivamente per questo capitolo, donando una chiave contemporanea alle OSTs che abbiamo imparato ad amare giocando al titolo del 2006.


PErsona 3 Reload



Per concludere, possiamo definire Persona 3 Reload un tentativo ben riuscito di Remake, in quanto ha unito con successo due versioni completamente diverse tra di loro, entrambe con i propri pro e contro, risultando in una edizione definitiva dell’opera. Non mancano lacune dal punto di vista grafico, che vengono però annebbiate dai meravigliosi menu di gioco, anche questi completamente rinnovati.

Quello che possiamo ben sperare è che questo Remake possa essere un preludio per quello che sarà Persona 6, e ci auguriamo che P Studio prenda questa opera come base su cui poter aggiungere e migliorare i vari aspetti dell’attesissimo sequel di questa saga.

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Shin Megami Tensei 5: Vengeance – Confermato anche per PS4, PS5 Xbox One, Xbox X|S e PC

Shin Megami Tensei Vengeance Confermato anche per PS PS Xbox One Xbox XS e PC

Shin Megami Tensei 5: Vengeance arriverà su PS4 e PS5, Xbox One e Series X|S, PC via Steam e Nintendo Switch, ha confermato l’editore Atlus.

Rivelato durante uno streaming dopo il reveal del Nintendo Direct, Atlus ha dissipato i timori dei fan che l’edizione completa arrivasse solo su Switch, come l’originale. “Shin Megami Tensei 5: Vengeance uscirà su più piattaforme il 21 giugno 2024”, ha detto chiaramente, insieme a una schermata che mostrava ogni piattaforma.

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Lo streaming ha confermato anche molti altri dettagli, tra cui il fatto che i file di salvataggio completi non possono essere trasferiti a Vengeance, dato che le storie e i contenuti variano in modo significativo rispetto all’originale. Tuttavia, i giocatori possono portare avanti tre demoni dal loro compendio.

I cambiamenti includono un miglioramento dei sistemi di gioco e della qualità, la disponibilità di oltre 40 nuovi demoni e una storia significativamente diversa in una delle due modalità giocabili in Vengeance. Atlus ha stimato che ogni percorso richiede circa 80 ore di gioco, il che significa che Vengeance offre circa 160 ore di gioco per coloro che desiderano esplorare entrambe le modalità.

“Forgiate il vostro percorso attraverso un mondo post-apocalittico in questa versione definitiva di Shin Megami Tensei 5”, si legge nell’annuncio ufficiale. “Vi aspettano due percorsi narrativi completi, tra cui una trama nuova di zecca con nuovi luoghi e demoni, in cui le vostre scelte determineranno il destino dell’intera esistenza”.

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Vengeance era stato vociferato per mesi, ma è emerso di nuovo pochi giorni prima dell’annuncio ufficiale, quando la commissione di classificazione sudcoreana ha inserito il gioco online.

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PS VR2 – Il visore sarà compatibile con il PC e nuovi giochi rivelati

PS VR Il visore sara compatibile con il PC e nuovi giochi rivelati

Sony ha rivelato nuovi giochi per il PS VR2 e ha annunciato l’intenzione di aggiungere la compatibilità con il PC a partire dal 2024.

Sony sta attualmente testando la compatibilità con il PC, che, secondo quanto dichiarato, consentirà ai giocatori di PS VR2 di accedere a un maggior numero di giochi VR tramite PC.

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“Siamo lieti di annunciare che stiamo testando la possibilità per i giocatori di PSVR2 di accedere a giochi aggiuntivi su PC per offrire una varietà di giochi ancora maggiore oltre ai titoli PS VR2 disponibili attraverso PS5”, ha dichiarato Sony in un post sul PlayStation Blog. “Speriamo di rendere disponibile questo supporto nel 2024, quindi rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti”.

Sony ha lanciato le cuffie per la realtà virtuale PS VR2 per PlayStation 5 nel febbraio del 2023, e da allora ha dovuto affrontare questioni relative alla mancanza di supporto.

A dicembre, Eric Lempel, responsabile del settore globale di Sony Interactive Entertainment, ha definito la VR “una categoria un po’ difficile in questo momento”, anche se ha insistito sul fatto che le vendite di PS VR2 “stanno andando bene”. “Credo che in generale ci fosse una maggiore aspettativa su ciò che la VR avrebbe fatto per i giochi”, ha ammesso.

Ora Sony ha rivelato i nuovi giochi per PS VR2 in arrivo sull’headset. Tuttavia, vale la pena sottolineare che nessuno di questi giochi proviene da PlayStation Studios.

Ecco l’elenco:

  • The Wizards – Dark Times: Brotherhood | In uscita oggi
  • Arizona Sunshine 2 DLC | In uscita oggi
  • Little Cities: Bigger! | In uscita il 12 marzo
  • Wanderer: The Fragments of Fate | In uscita il 27 giugno
  • Zombie Army VR | Uscita 2024
  • Soul Covenant | Uscita 2024

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Sony aveva già annunciato l’arrivo di Metro Awakening e Legendary Tales su PSVR2 durante lo State of Play di gennaio.

Fonte

Dead Island 2 – Rilasciato il gioco a sorpresa su Xbox Game Pass

Dead Island Rilasciato il gioco a sorpresa su Xbox Game Pass

Senza nessun preavviso, lo sviluppatore Plaion, ha annunciato che Dead Island 2 è disponibile adesso su Xbox Game Pass.

L’apprezzato kill ‘em-up a base di zombie di Dambuster Studios è stato lanciato a sorpresa su Xbox Game Pass questa mattina, senza un annuncio da parte di Microsoft o dell’editore Plaion, portando alcuni a chiedersi se la sua aggiunta sia un errore. Per il momento, Dead Island 2 è disponibile su Xbox Game Pass, ma non su PC Game Pass.

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AGGIORNAMENTO: la disponibilità di Dead Island 2 su Xbox Game Pass è stata annunciata con un post sul blog che conferma che il gioco è disponibile solo per i membri di Xbox Game Pass Ultimate. Ecco il comunicato ufficiale:

“Con la versione Xbox Game Pass Ultimate, avrete accesso illimitato al gioco base su Xbox, compresa la funzionalità co-op. Quindi, non c’è motivo di non giocare da soli: radunate la vostra squadra e affrontate l’orda insieme in un’emozionante azione cooperativa!”.

Spargete la voce ai vostri compagni di gioco! È un’opportunità da non perdere. E ricordate, più siamo e meglio è: invitate i vostri amici a unirsi a voi nella lotta per la sopravvivenza!

Dead Island 2 è stato lanciato nell’aprile dello scorso anno, vendendo più di un milione di copie in soli tre giorni. Si tratta di un successo raro per la società madre in crisi, Embracer, la cui ristrutturazione in corso ha visto la chiusura di diversi studi e la perdita del posto di lavoro per oltre 1.000 dipendenti.

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All’inizio della settimana Microsoft ha annunciato la lineup di Xbox Game Pass per la seconda metà di febbraio (Dead Island 2 non è nella lista), e l’aggiunta di oggi è Bluey: The Videogame (Cloud, Console e PC) – 22 febbraio.

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Quilts & Cats of Calico – Trailer e data di uscita

Quilts & Cats of Calico Trailer e data di uscita

Ecco la data di uscita del prossimo adattamento videoludico della Monster Couch, “Quilts and Cats of Calico”!

L’adattamento digitale dell’adorabile gioco da tavolo Calico della Little Rocket Games ha finalmente una data di uscita: Quilts and Cats of Calico, sviluppato dalla Monster Couch, uscirà il 5 marzo 2024 per Nintendo Switch e PC tramite Steam!

Qualche tempo fa, ho ricevuto la possibilità di provare il gioco nella sua fase di beta testing (di seguito trovate l’articolo che ho scritto in merito!) e, successivamente, mi sono proposta come Ambassador volontaria per condividere la notizia della data di uscita di Quilts and Cats of Calico!

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La descrizione ufficiale di Steam recita: “Quilts & Cats of Calico è l’adorabile adattamento digitale del premiato ed elaborato gioco da tavolo per 1-4 giocatori, con dolcissimi gattini e copertine da cucire. Gioca con gli altri o in solitaria e immergiti nella storia di un sarto e della sua battaglia contro un’azienda malvagia.”

Alle classiche meccaniche da puzzle game di strategia, infatti, la versione videoludica di Calico ha integrato un’innovativa modalità storia, oltre alla possibilità di personalizzare il proprio gatto da compagnia. Se deciderai di intraprendere la campagna, “ad attenderti ci sarà un mondo straordinario ispirato dalle creazioni dello Studio Ghibli, in cui i gatti rivestono un ruolo fondamentale nella vita delle persone.”

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Grazie ancora alla Monster Couch e, per chi volesse aggiungere il gioco alla propria lista dei desideri, ecco il link di Steam!

Nintendo Switch 2 – Tutto quello che sappiamo, uscita, giochi e altro

Nintendo Switch Tutto quello che sappiamo uscita giochi e altro

Pur non avendo rivelato niente di ufficiale, sono tante le informazioni che abbiamo sulla Nintendo Switch 2, ecco tutte qui per voi!

Nintendo, notoriamente riservata, finora non ha detto nulla – o quasi – in via ufficiale sulla sua prossima console. Mentre Nintendo Switch si avvicina al suo settimo compleanno, nel marzo 2024, è naturale chiedersi quanto durerà ancora: sette anni è la durata tipica di una generazione di console, le vendite di Switch sono in rapido calo e la tecnologia che alimenta la console sta mostrando la sua età. Ma Nintendo ha rifiutato categoricamente di rispondere a domande sulla ipotetica nuova Nintendo Switch 2.

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Dietro le quinte, tuttavia, Nintendo si sta preparando per l’uscita della sua nuova macchina, informando i suoi partner e rilasciando kit di sviluppo. Le informazioni hanno iniziato a trapelare e si è delineato un quadro della forma che assumerà la console, così come di quando potremo sentirne parlare e di quando potremo acquistarla.

Non sorprende che Nintendo stia procedendo con cautela. La Switch ha avuto un enorme successo – è la terza console più venduta di tutti i tempi, dietro solo alla PlayStation 2 e alla console portatile DS di Nintendo – e questo rappresenta allo stesso tempo una grande opportunità e un grande rischio. Storicamente, Nintendo ha faticato a seguire i suoi formati più popolari: Wii e DS sono stati seguiti dal flop di Wii U e dalla relativa delusione (in termini di vendite) del 3DS. L’abituale insistenza di Nintendo sull’innovazione dell’hardware si è rivelata altrettanto probabile che alienare il suo pubblico che trovarne uno nuovo. Nintendo romperà con la propria tradizione e seguirà lo Switch con una versione più potente della stessa formula, o proverà a fare qualcosa di diverso?

QUALI SONO LE ULTIME NOTIZIE SULLA SWITCH 2?

Sebbene le prime notizie indicassero un’uscita nell’autunno del 2024 per la Switch 2, una nuova serie di notizie del febbraio 2024 sostiene che Nintendo punterà in realtà a una data di uscita all’inizio del 2025. Tuttavia, Nintendo non ha fatto alcun annuncio ufficiale.

Secondo un rapporto Reuters sui piani futuri di Nvidia, la prossima console di Nintendo utilizzerà “probabilmente” un chip Nvidia progettato su misura piuttosto che un processore standard. In questo modo le due aziende continuerebbero a collaborare dopo che la Switch era basata sul chip mobile Tegra X1 di Nvidia. Il rapporto non contiene altri dettagli, se non l’ulteriore conferma che l’uscita della console è prevista per quest’anno.

Tuttavia, la comunità del gossip tecnologico aveva già identificato il chip in questione alcuni mesi fa. Come riportato in questo rapporto di Digital Foundry del novembre 2023, le fughe di notizie e altre prove indicano che Switch 2 utilizzerà il T239, una versione fortemente personalizzata del chipset T234 di Nvidia, utilizzato nella robotica e nelle configurazioni automobilistiche. Il T239 è abbinato a un’unità grafica personalizzata basata sull’architettura Ampere di Nvidia. Sembra una tecnologia sorprendentemente ambiziosa, potenzialmente in grado di supportare funzioni come il ray-tracing e con la potenza di apprendimento automatico per poter utilizzare la tecnologia di upscaling DLSS per aumentare le prestazioni. Questo è coerente, più o meno, con quanto riportato dalla Gamescom 2023, secondo cui l’hardware di Switch 2 è stato presentato con la demo di Epic The Matrix Awakens Unreal tech con ray-tracing e DLSS abilitati.

LA CONSOLE NEXT-GEN DI NINTENDO SI CHIAMERÀ SWITCH 2?

Per quanto riguarda il nome, la risposta è che non lo sappiamo. Vale la pena notare che Nintendo non ha mai chiamato le sue console in sequenza numerica, anche quando si trattava di seguiti diretti di una generazione precedente, come il Super Nintendo Entertainment System, il Game Boy Advance e il Nintendo 3DS. Super Nintendo Switch (o Super Switch!) suona bene, secondo noi. Ma per il momento, “Switch 2” è un’abbreviazione utile e la useremo in questo articolo.

SWITCH 2 SARÀ UNA CONSOLE PORTATILE IBRIDA, COME SWITCH?

La risposta sembra essere sì. Secondo quanto riportato di recente da VGC, che cita diverse fonti dopo l’arrivo dei dev kit presso gli studi partner, la console “potrà essere utilizzata in modalità portatile, come la Nintendo Switch”.

Non si sa ancora se la console sarà dotata di controller Joy-Con staccabili come la Switch o se avrà una variante solo portatile come la Switch Lite. Ma i primi segnali indicano che Nintendo è intenzionata a seguire da vicino le orme della Switch, che ha venduto oltre 120 milioni di copie.

Potrebbe però essere un po’ più grande. Secondo un rapporto del 2024 di un analista giapponese, la console avrà uno schermo da 8 pollici, rispetto ai 6,2 pollici della Switch originale e ai 7 pollici del modello Switch OLED.

QUAL È LA DATA DI USCITA DELLA SWITCH 2?

Nintendo non ha indicato la data di uscita della Switch 2, ma abbiamo qualche indizio.

In origine, diverse fonti hanno riportato che il debutto della console era previsto per la seconda metà del 2024. Tuttavia, nuove voci suggeriscono che Nintendo potrebbe puntare a una data di uscita nel primo trimestre del 2025.

Il giornalista brasiliano Pedro Henrique Lutti Lippe ha originariamente dato la notizia, affermando che diverse fonti hanno detto di essere al lavoro su giochi che dovrebbero essere lanciati insieme alla Switch 2. Sia Eurogamer che VGC hanno ricevuto affermazioni simili dalle loro fonti.

Sebbene si tratti di una notizia più tardiva di quanto ci aspettassimo, si inserisce in un’intervista dell’ottobre 2023 con il presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa, il quale ha ribadito che l’azienda rimarrà concentrata su Switch fino alla fine dell’attuale anno fiscale di Nintendo, nel marzo 2024, e ha aggiunto che continuerà a supportare Switch con nuovi titoli nell’anno fiscale successivo. Il passaggio da “focus” a “supporto” per Switch implica che una nuova console sarà lanciata nel prossimo anno fiscale di Nintendo, quindi tra aprile 2024 e marzo 2025.

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Ciò è in linea con quanto sappiamo sul calo delle vendite di Switch, sulla fase di sviluppo della console da parte di Nintendo e sul programma di uscita dei giochi per Switch. In precedenza Nintendo aveva escluso l’uscita di una nuova console prima della fine di marzo 2024, mentre ora i giochi per Switch sono programmati fino all’estate 2024; l’ultima uscita prevista è Luigi’s Mansion 2 HD, che è stato inserito nell’estate 2024. (Vale anche la pena di notare che il remake recentemente annunciato di Paper Mario: The Thousand-Year Door non ha una data di uscita più precisa del “2024”).

Questo significa che la Switch 2 non sarà disponibile per le festività del 2024, ma, secondo le fonti di VGC, darà all’azienda più tempo per accumulare alcuni titoli first-party.

QUANTO SARÀ POTENTE LO SWITCH 2? SARÀ IN GRADO DI GIOCARE AI NUOVI GIOCHI AAA?

Grazie alle battaglie legali di Microsoft per l’acquisizione di Activision Blizzard e ai resoconti delle demo fornite da Nintendo ai partner alla Gamescom, stiamo iniziando a farci un’idea di quanto sarà potente l’hardware dello Switch 2.

Le e-mail interne rilasciate nell’ambito della causa FTC contro Microsoft hanno rivelato che i dirigenti di Activision si sono incontrati con Nintendo nel dicembre 2022 per discutere della console, e ne sono usciti con l’impressione che le prestazioni sarebbero state vicine a quelle delle “piattaforme Gen8” – in altre parole, PlayStation 4 e Xbox One. (L’amministratore delegato di Activision Blizzard Bobby Kotick ha successivamente dichiarato di non aver visto le specifiche tecniche della macchina).

Semmai, il paragone con la “Gen8” sembra sminuire le capacità della Switch 2. Secondo quanto riportato da Eurogamer e VGC sulle demo della Gamescom a porte chiuse, Nintendo ha mostrato un hardware con le specifiche della console che eseguiva la tech demo dell’Unreal Engine 5 di The Matrix Awakens con ray tracing abilitato e “immagini paragonabili alle console current-gen di Sony e Microsoft”.

Questo non significa che la Switch 2 sarà potente come la PlayStation 5 e la Xbox Series X. È probabile invece che Nintendo stia utilizzando tecniche intelligenti per ridurre la richiesta di un processore grafico meno potente. VGC ha riferito che la demo è stata eseguita utilizzando l’avanzata tecnologia di upscaling DLSS di Nvidia, che utilizza l’intelligenza artificiale per aumentare la risoluzione dell’immagine, rendendo più facile per gli sviluppatori ottimizzare le prestazioni e la grafica su hardware più debole abbassando le impostazioni di risoluzione interne.

Tuttavia, la menzione di Unreal Engine 5 – che si sta affermando come motore standard del settore, mirato all’hardware delle console attuali – insieme a DLSS e ray tracing suggerisce che Nintendo è intenzionata ad avvicinarsi a PS5 e Xbox Series X in termini di prestazioni, e forse a rendere più fattibile per gli sviluppatori il porting delle loro release per console domestiche su Switch 2.

Sempre alla Gamescom, è stata mostrata una versione speciale e migliorata di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, che gira a una risoluzione e a un frame rate più elevati rispetto a quelli di Switch.

La Switch 2, tuttavia, subirà un declassamento tecnologico: Secondo quanto riferito, la console sarà dotata di uno schermo LCD, a differenza dello schermo OLED visto nell’attuale modello di Switch top di gamma, come misura di riduzione dei costi.

LA SWITCH 2 SARÀ COMPATIBILE CON IL PASSATO?

Questa è la grande domanda, con molti utenti che sperano – o si aspettano – di portare le loro librerie di giochi alla prossima console Nintendo, come è diventato normale con le ultime generazioni di console Xbox e PlayStation. La risposta rimane sconosciuta e non è nemmeno facile da prevedere.

Il rapporto di VGC afferma che la retrocompatibilità della macchina “rimane poco chiara”. Alcuni editori di terze parti sarebbero preoccupati per il potenziale impatto sulle vendite di titoli next-gen se la macchina è retrocompatibile. Da parte sua, Nintendo ha dichiarato (in un raro commento ufficiale) che spera di portare gli utenti di Switch sulla nuova piattaforma con i loro account Nintendo; se il sistema di account Nintendo persiste, questo in teoria renderebbe facile per gli utenti accedere agli acquisti precedenti. Ma questo non significa che la console sia tecnicamente in grado di farlo.

Nintendo ha una discreta, se non impeccabile, esperienza nel supporto della retrocompatibilità. La Wii riproduceva i giochi del GameCube e la Wii U quelli della Wii; il Game Boy Advance era retrocompatibile con il Game Boy e il 3DS con il DS. Ma la Switch, con il suo nuovo formato di cartuccia, ha dato un taglio netto al passato e Nintendo ha guadagnato una fortuna con la ristampa dei giochi Wii U sulla macchina, in particolare con Mario Kart 8 Deluxe, che ha venduto 55 milioni di copie.

A conti fatti, a patto che la macchina utilizzi lo stesso formato per le uscite fisiche, i precedenti di Nintendo suggeriscono che renderà la Switch 2 retrocompatibile. Tuttavia, rimangono ostacoli tecnici all’implementazione della retrocompatibilità e molto dipenderà dall’architettura del chip che Nintendo ha scelto per la Switch 2, che al momento non è nota.

LA SWITCH 2 SARA’ SOLO DIGITALE O I GIOCHI SARANNO VENDUTI SU CARTUCCIA (O DISCO)?

Tra tutti i produttori di console, i legami di Nintendo con il settore della vendita al dettaglio sono forse i più forti, persino di quelli di Sony, per cui è estremamente improbabile che Nintendo si dedichi esclusivamente al digitale per la Switch 2, anche se ciò sembrerebbe avere senso per una console portatile.

Infatti, il rapporto di VGC include il dettaglio che la nuova console avrà uno slot per le cartucce per le uscite fisiche. Questo è quanto di più vicino a una certezza assoluta per quanto riguarda la Switch 2, e si dà anche il caso che la macchina abbia un fattore di forma uguale o simile a quello della Switch, oltre ad aumentare la probabilità di retrocompatibilità.

QUALI GIOCHI SARANNO DISPONIBILI PER SWITCH 2?

Parlando della demo migliorata di Breath of the Wild, le fonti hanno tenuto a precisare che non c’è alcun suggerimento che una versione migliorata del gioco completo diventi un prodotto commerciale, anche se non sarebbe del tutto sorprendente se lo diventasse.

Il principale candidato per il lancio di Switch 2 è probabilmente Metroid Prime 4. Tra i giochi interni di Nintendo annunciati in precedenza, questo è l’unico a non avere una data di uscita, e Nintendo è stata molto silenziosa al riguardo negli ultimi tempi. Per questo motivo, un’uscita prima della seconda metà del 2024 sembra improbabile. Forse Nintendo lo renderà un gioco cross-gen per la Switch e il suo successore, come ha fatto con Breath of the Wild per Wii U/Switch e The Legend of Zelda: Twilight Princess per GameCube/Wii.

Oltre a Metroid Prime 4, ci sono due evidenti lacune nella lineup di Nintendo: un nuovo Mario Kart e un gioco di Super Mario in 3D. Non c’è stato un nuovo Mario Kart in oltre nove anni e, a parte la creazione di add-on per Mario Kart 8 Deluxe, il team di sviluppo di Mario Kart è rimasto in silenzio dall’uscita di Arms nel 2017. Il Deluxe ha venduto così tanto nel corso della vita della Switch che Nintendo non ha avuto un incentivo a rilasciare un sequel, ma una nuova piattaforma sembrerebbe presentare l’opportunità perfetta per Mario Kart 9.

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Allo stesso modo, non c’è stato un nuovo gioco di Mario in 3D da Super Mario Odyssey del 2017. È scontato che ce ne sarà uno sulla prossima piattaforma di Nintendo; l’unica domanda è quando. Odyssey, come Mario Kart 8 Deluxe, è apparso durante il primo anno di vita della Switch; forse possiamo aspettarci una replica per la Switch 2.

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