Ecco il trailer e quello che sappiamo finora della versione mobile dell’MMORPG “Final Fantasy XIV Online”!
Square Enix, in collaborazione con Lightspeed Studios, ha annunciato ufficialmente Final Fantasy XIV Mobile, l’adattamento per dispositivi mobili del popolare MMORPG Final Fantasy XIV Online. Il gioco uscirà dapprima solo in Cina, per poi essere distribuito a livello globale in un secondo momento.
La versione mobile del gioco, introdotta attraverso un nuovo trailer, si propone di portare il vasto mondo di Eorzea ai giocatori su smartphone e tablet, offrendo un’esperienza mobile-friendly che preservi gli elementi chiave del gioco originale.
Secondo il comunicato stampa che ha annunciato il gioco, Final Fantasy XIV Mobile manterrà molte delle caratteristiche che hanno reso il gioco originale un successo, tra cui i contenuti incentrati sulla storia e i combattimenti.
Verranno mantenuti anche aspetti non legati al combattimento come la creazione di oggetti, la raccolta e i minigiochi. La versione mobile includerà anche minigiochi rilassanti come la pesca, le corse dei Chocobo e il gioco di carte Triple Triad.
Naoki Yoshida, produttore e direttore di Final Fantasy XIV, ha sottolineato che la versione mobile potrà essere considerata “sorella” del gioco originale, ricreando la storia e le meccaniche di combattimento sui dispositivi mobili.
“Sono passati 11 anni dal lancio di FFXIV 2.0: A Realm Reborn, e questo nuovo gioco mobile sarà una sorella di FFXIV, con l’obiettivo di ricreare la grandezza della storia e delle meccaniche di combattimento dell’originale sui dispositivi mobili”, ha spiegato Yoshida.
“Anche le caratteristiche non legate al combattimento, come i Discepoli della Terra e dell’Artigianato, saranno implementate fedelmente, e non vediamo l’ora di crescere insieme all’appassionata comunità di FFXIV”.
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Per garantire un’esperienza di alta qualità su cellulare, Final Fantasy XIV Mobile presenterà una grafica ottimizzata per gli schermi più piccoli, pur mantenendo l’arte e il design dettagliati che caratterizzano il gioco originale.
Square Enix afferma che il gioco mobile includerà sistemi meteorologici dinamici con oltre 600 modelli climatici, e le immagini saranno adattate per mantenere il livello di attenzione ai dettagli presente nell’originale, dai modelli dei personaggi al design ambientale.
La versione mobile manterrà anche gli aspetti sociali di Final Fantasy XIV. Il gioco offrirà ai giocatori un ambiente disteso per interagire con gli altri, focalizzandosi su interazioni significative e spontanee.
Che si tratti di unirsi a un gruppo per un dungeon o di interfacciarsi con altri giocatori durante attività più rilassanti, FFXIV Mobile mira a replicare l’esperienza comunitaria del gioco originale.
Al momento è possibile pre-registrarsi sul sito ufficiale del gioco e ricevere aggiornamenti attraverso varie piattaforme, tra cui Twitter/X, Facebook, YouTube, Instagram e TikTok.
Un rapido viaggio, tra alti e bassi, attraverso i sedici titoli principali di una delle più prolifiche e maestose saghe videoludiche di sempre, in attesa di Final Fantasy VII Rebirth.
PROLOGO 7
Sette è un numero di gran peso. Sette sono i giorni della settimana; le note musicali; i vizi capitali; i colli di Roma; le Champions League vinte dal Milan ma, prima di tutto, sette sono le persone che contribuirono alla nascita del primo Final Fantasy. Tutto comincia a Tokyo nel 1986, quando Masafumi Miyamoto distacca dall’azienda del padre la piccola divisione che si occupa in maniera semi amatoriale di videogiochi, chiamata Square. Insieme a Miyamoto ci sono Hisashi Suzuki, suo braccio destro; Hiromichi Tanaka e, in particolare, Hironobu Sakaguchi. È Sakaguchi, appassionato di giochi di ruolo occidentali per PC come Wizardry e Ultima, a insistere nel creare un rpg. Futuro rivale del clamoroso Dragon Quest, uscito proprio nel 1986.
Hironobu Sakaguchi e Hiromichi Tanaka nel 1984.
Sakaguchi riunisce all’inizio un team principale di sette persone, numero destinato a crescere durante lo sviluppo. Oltre al programmatore Nasir Gebelli e il designer Koichi Ishii altri nomi degni di nota sono quelli di Nobuo Uematsu e Yoshitaka Amano. Il primo è il genio dietro la leggendaria colonna sonora della saga. Il secondo un artista dallo stile unico e inconfondibile. La risposta di Square al maestro Akira Toriyama, che ha invece prestato il suo talento a Enix, la software house dietro lo sviluppo di Dragon Quest. Sakaguchi è ora pronto a realizzare la fantasia finale.
Hironobu Sakaguchi, Yoshitaka Amano e Nobuo Uematsu.
PARTE I La trilogia NES, una scommessa vincente
Dicembre 1987, esce in Giappone Final Fantasy per la console Famicon di Nintendo, in seguito conosciuta come NES. Oggi viene quasi istintivo paragonare l’originale Final Fantasy ad un dungeon crawler più che a un jrpg classico. Questo avviene perché la difficoltà settata verso l’alto, la necessità di ponderare con cura l’uso delle risorse, i combattimenti punitivi e la progressione costituita da: città, dungeon, città, dungeon ecc sono prerogative di quel sottogenere. Eppure l’anima da jrpg è ben presente, anzitutto nella narrativa. Nulla di rivoluzionario, sia chiaro, ma già col primo capitolo iniziano ad apparire tematiche comuni a buona parte dei titoli futuri, come i cristalli e il twist finale che spesso sfocia nella fantascienza. Il combat system prevede dei combattimenti a turni con visuale laterale. Una grossa novità del genere che invece è solito in quel periodo mostrare gli scontri in prima persona.
L’immortale schermata d’avvio del primo Final Fantasy.
L’accessibilità è inesistente, tant’è che molte informazioni basilari sono contenute nel manuale di istruzioni, tra cui le mappe dei dungeon, le statistiche degli equipaggiamenti e le descrizioni degli effetti delle magie, non presenti all’interno del gioco per via del ridotto spazio sulla cartuccia. La scommessa di Sakaguchi si rivela un successo, vengono distribuite in Giappone ben 520 mila copie contro le 200 mila pronosticate inizialmente. Le porte per un sequel sono dunque spalancate.
La possibilità di vedere lateralmente i propri eroi alle prese con numerosi nemici fu rivoluzionaria.
Il secondo Final Fantasy (1988) è noto per essere la pecora nera dei primi titoli del franchise. Il combat system si basa su una meccanica che su carta funziona bene. Tant’è che è stata ripresa, rifinita e migliorata in SaGa, altra serie di jrpg molto popolare. Nel concreto però lascia abbastanza a desiderare, soprattutto perché si impegna poco per farsi capire dal giocatore. La meccanica si basa sul fare esperienza tramite pratica, un sistema visto in epoca moderna anche in Skyrim. Esempio: più spesso usi magie più la statistica legata ad esse incrementa e via discorrendo. Bilanciare una meccanica simile non è cosa facile, difatti non ci riescono. Nonostante sia stato il primo a introdurre elementi ricorrenti nell’immaginario della serie come i Chocobo e una narrativa più matura (per la prima volta si parla di ribelli contro un impero, tematica ispirata da Star Wars e ripresa più volte all’interno della saga) Final Fantasy II è raro che venga citato tra i preferiti.
Copertina di Final Fantasy II disegnata da Yoshitaka Amano.
Lo stesso dicasi per Final Fantasy III (1990), seppur per motivi diversi. Questo capitolo invero è abbastanza anonimo, fa il minimo indispensabile, inizia ad introdurre in maniera più approfondita i Jobs (le classi nei FF), i moguri e poco altro. Per quanto riguarda la trama fa perfino un passo indietro rispetto a FFII. Questo però non sembra frenare Square e tanto meno le vendite; lo spazio sulle cartucce del NES comincia a farsi sempre più stretto ma per fortuna entra in scena una nuova console.
Per quanto grandi fossero gli sforzi fatti da Square per migliorare la grafica, è evidente quanto si necessitasse di maggior spazio sulle cartucce.
PARTE II La trilogia SNES, la fantasia finale prende forma
Sembra strano da dire considerando che si parla del quarto capitolo, ma Final Fantasy IV (uscito in Giappone nel 1991 sulla nuova console Nintendo, lo SNES) è a tutti gli effetti il primo vero Final Fantasy. Ogni cosa che diventerà celebre di questa serie è qui contenuta: personaggi memorabili (per la prima volta i protagonisti hanno nomi predefiniti), boss fight visivamente fuori scala, plot twist e narrativa integrata al gameplay, a tratti contorta ma di forte impatto, un gameplay a sua volta trascinante e tanto, tanto altro.
Lo SNES permise di ottenere degli sprites e degli sfondi ancora più belli e dettagliati.
Final Fantasy IV è anche il primo titolo ad introdurre l’ATB (Active Time Battle), controversa meccanica che da questo momento in poi affliggerà i giochi principali fino al ritorno dei turni classici con Final Fantasy X, per poi evolversi in qualcosa di meglio definito nei titoli a seguire. Spiegata in breve: ogni personaggio è dotato di una barra che si riempie nel tempo, una volta piena è possibile agire. Parliamoci chiaro, la meccanica dell’ATB nei giochi classici non ha mai funzionato a dovere. Sebbene si prefiggesse l’obbiettivo di rendere dinamici i combattimenti, paradossale che sia, li rallentava. Questo lo si noterà in particolare con Final Fantasy IX. Senza considerare che ai tempi di Final Fantasy IV neppure era visibile la barra dell’ATB, quindi immaginate la confusione e la frustrazione quando entravano in gioco incantesimi come Haste o Slow.
La luna, una delle ambientazioni più memorabili di Final Fantasy IV.
Final Fantasy V (1992) è quasi per certo il capitolo per SNES più sottovalutato, se è vero che la narrativa non raggiunge i picchi del predecessore, lato gameplay risulta anzi un’esperienza incredibile. In special modo grazie al suo Job System che è tutt’ora il migliore della serie (Final Fantasy Tactics, Final Fantasy X-2 e Final Fantasy XII nella versione Zodiac sono altri esempi di Job System fatti bene). Per non parlare poi dei dungeon, tutti ben diversificati e dalla varietà pazzesca.
Insieme a Final Fantasy VI il quinto capitolo è quello che più consiglio di giocare tramite la Pixel Remaster.
2 aprile 1994, in Giappone esce una pietra miliare del genere, Final Fantasy VI. Sakaguchi si fa da parte, a dirigere questo capitolo sono Yoshinori Kitase e Hiroyuki Ito. Dal fantasy classico che strizza l’occhio a Dungeons & Dragons si passa allo steampunk. Città moderne, lo scontro e l’incontro tra tecnologia e magia, tematiche più spietate e colpi di scena che sono ancora oggi scolpite nella storia dei videogiochi. Sono solo alcuni degli ingredienti che compongono la ricetta di un jrpg leggendario.
Una volta a bordo della Falcon nulla è come prima.
I personaggi giocabili sono numerosi, tutti caratterizzati a dovere, tant’è che non esiste un vero e proprio protagonista, ognuno lo è a modo suo. E poi c’è Kefka Palazzo che insieme all’antagonista del prossimo capitolo, è il villain più iconico dell’intera saga, uno psicopatico capace dei crimini più efferati. Uematsu alla colonna sonora regala dei brani senza tempo, come Searching for Friends. Il gameplay sfortunatamente fa un passo indietro di troppo rispetto alla narrativa, si abbandona il Job System e si rende il tutto più lineare, dungeon compresi, che non raggiungono la diversità vista in Final Fantasy V. Consiglio caldamente di recuperare la versione Pixel Remaster a chi non l’ha mai giocato.
La barra dell’ATB è finalmente visibile ma quello che risalta maggiormente è la bellezza grafica, l’apice della serie su SNES.
PARTE III La trilogia PS1, anche l’Europa scopre Final Fantasy, e se ne innamora
Sette, dicevo all’inizio, è un numero importante. Final Fantasy VII (1997) rompe il sodalizio tra Square e Nintendo, esce per PlayStation, la prima console Sony, e sconvolge il mondo. Prima di questo capitolo nessun Final Fantasy è mai giunto in Europa (alcuni neppure negli USA). Altra novità devastante è l’abbandono della pixel art in favore di personaggi in grafica 3D su sfondi pre-renderizzati, l’inverso di ciò che accade con un altro capolavoro dell’epoca, Xenogears.
Immaginate l’impatto che ebbe questa schermata sui giocatori degli anni 90.
La campagna promozionale è qualcosa di mai visto prima: Sony investe milioni di dollari in un marketing aggressivo. La stessa Nintendo che ancora fa uso di cartucce (motivo principale del passaggio a Sony da parte di Square) viene presa di mira con una celebre pubblicità che potete vedere qui sotto.
Era finito il tempo delle mele per Nintendo.
Così come è folle la campagna pubblicitaria, folle è anche lo sviluppo vero e proprio. Il passaggio al 3D necessita di uno sforzo considerevole. Molte decisioni vengono prese durante telefonate casuali, chiacchierate tra i corridoi o negli spazi per fumatori. Tutti contribuiscono a tutto, un modo di fare videogiochi che oggi, scena indie esclusa, è purtroppo impossibile da replicare.
Alcuni sviluppatori di Square al lavoro.
Sebbene la direzione del progetto sia stata affidata a Kitase e a Kazushige Nojima, è un giovane membro di Square a brillare in particolar modo: Tetsuya Nomura. Il character design iconico è frutto del suo lavoro e da questo capitolo in poi acquisirà sempre più importanza, sia nel franchise che in Square. Amano lavora invece al world building e all’iconica copertina poiché il suo stile poco si presta all’ambientazione maggiormente sci-fi e steampunk di questo capitolo.
Hironobu Sakaguchi e Tetsuya Nomura
Le vicende di Cloud, Aerith e del tenebroso Sephiroth lasciano un segno indelebile nell’industria dei videogiochi. Da questo capitolo nascono spin-off, prequel, film, romanzi, una miriade di gadget (tutto facente parte della cosiddetta Compilation) e ora ci apprestiamo a giocare la seconda parte del suo remake/reboot/sequel: Final Fantasy VII Rebirth, in uscita domani 29 febbraio.
Final Fantasy VII Rebirth ha un grosso fardello sulle spalle.
Final Fantasy VIII (1999), d’altro canto, è forse il meno riuscito della trilogia PS1. La storia ruota attorno a una coppia di adolescenti, uno l’antitesi dell’altro, eppure innamorati. Il contesto moderno, scolastico e militare sono interessanti, ma meccaniche astruse e grezze come il Junction System lo rendono un titolo condannato ad essere l’amore di pochi. Degni di nota sono il minigioco Triple Triad, gli sfondi pre-renderizzati, bellissimi, e un miglioramento generale del 3D, un decisivo passo in avanti rispetto a Final Fantasy VII. È anche il primo capitolo della serie ad essere tradotto in italiano.
Final Fantasy VIII fu il primo dei FF a rendere fulcro dell’esperienza l’elemento romantico.
All’alba del nuovo secolo esce Final Fantasy IX (2000), una vera e propria lettera d’amore al franchise. Uematsu si lascia talmente coinvolgere dal progetto che, pensate, compone ben 160 brani per il gioco. Il 3D è il migliore della trilogia, ma lo stile cartoon fa storcere il naso a chi si è abituato al “realismo” e alla seriosità dei suoi due predecessori. Si torna infatti al fantasy più puro, sebbene nella parte finale la trama vada a farsi benedire inserendo elementi sci-fi evitabili. Nonostante la lentezza del combat system il gioco è splendido e completo di tutto ciò che ha reso unica la serie. Non a caso è il preferito di Sakaguchi, che da ora in avanti sarà un mero supervisore, preferendo concentrarsi su un’altra sua grande passione, il cinema. (Non l’avesse mai fatto…)
Vivi è a mani basse il miglior personaggio di Final Fantasy IX e non solo.
PARTE IV La trilogia PS2, tra miracoli tecnici e occasioni mancate
Sarò onesto con voi, amo e odio Final Fantasy X (2001). Amo il gameplay. Il suo sistema a turni (niente ATB, evviva) è quasi perfetto, e la Sferografia è un sistema di progressione assuefacente. Viceversa trovo la storia melensa in maniera forzata ed eccessiva, con uno dei protagonisti più odiosi mai visti prima. Aggravato da un doppiaggio inglese che può essere difeso e apprezzato solo da chi detesta la propria capacità uditiva. Ma lasciando perdere le mie considerazioni prive di valenza alcuna, parliamo un attimo di quanto sia stato importante questo titolo. Siamo su una nuova console, potentissima, e Square vuole tirare fuori il massimo da essa, e ci riesce, eccome se ci riesce. Ancora oggi alcuni scenari sono da pelle d’oca, complice anche la particolare e riuscitissima scelta di ambientarlo in un contesto ispirato al sud-est asiatico.
La possibilità di vedere e manipolare i turni, tramite abilità e magie, è una componente fondamentale del combat system.
La storia parte con delle ottime premesse, Sin è un villain atipico e funziona alla grande. Quello che non funziona, a parer mio, è la storia d’amore tra Tidus e Yuna. Lei è una ragazza evidentemente limitata in qualche modo, dato che non è possibile per nessuna ragione al mondo innamorarsi di quell’imbecille. Ma a Square vogliono che tu creda a questa storia d’amore, investono una valanga di denaro in alcune delle scene in cgi più belle del franchise (lo riconosco senza problemi) eppure risulta tutto così finto, così tirato. Capisco, malgrado ciò, un adolescente che mette mano a questo titolo cosa possa provare e capisco anche l’estremo successo del titolo, non a caso è il primo Final Fantasy ad avere un vero e proprio sequel, Final Fantasy X-2 (anche questo dal buonissimo gameplay e dalla storia trascurabile).
I filmati in cgi di Final Fantasy X sono meravigliosi.
Non mi dilungherò molto su Final Fantasy XI (uscito per PS2 e PC nel 2002), sia perché non ho avuto la fortuna di giocarlo, sia perché preferisco spendere qualche parola in più sul suo successore spirituale, Final Fantasy XIV. Detto ciò, l’undicesimo capitolo della serie è un mmorpg e, nonostante questo, incarna perfettamente tutti i canoni del franchise. Per molti anni è stata una sicura e stabile fonte di incasso per Square. Per ovvi motivi, è il primo FF a non avere un sistema di combattimento a turni.
I mmorpg sono forse il genere più rischioso su cui lavorare, ma a Square con Final Fantasy XI andò bene.
Final Fantasy XII (2006) è il primo FF pubblicato da Square Enix, società nata dalla fusione delle due storiche rivali. Ma è anche un titolo sfortunato, e non sarà l’unico da ora in poi. Ogni Final Fantasy è un’opera a se stante, per questo le critiche dei “fan di vecchia data” al recente Final Fantasy XVI sono prive di fondamento. Ciascun capitolo riflette la fantasia di chi lo realizza, nel bene e nel male. Eppure si sa, i cambiamenti, se non accompagnati da una valanga di critiche, non sono veri cambiamenti. E Final Fantasy XII ne ha ricevute parecchie di critiche. Questo capitolo difatti si avvicina al gameplay del suo predecessore mmorpg, pur contestualizzando il tutto in un’esperienza per giocatore singolo. La meravigliosa e mai più sfruttata meccanica del Gambit, che permette di impostare come si preferisce l’ia dei membri del party, supplisce all’assenza di compagni mossi da giocatori veri.
Final Fantasy XII abbandona i corridoi visti nel decimo capitolo e propone al giocatore aree più ampie, sebbene non ricche di contenuto.
Si torna ad un sistema di progressione simile alla Sferografia di FFX ma più variegato, la License Board. Questa viene poi modificata ed espansa ulteriormente con la differenziazione tra Jobs nella versione International prima, e in quella Zodiac poi. Il coinvolgimento per ciò che concerne la narrativa di Yasumi Matsuno (director del capolavoro Final Fantasy Tactics) si percepisce, così come si nota il suo abbandono a metà del progetto. Final Fantasy XII brilla per il world building ma tutto il resto è lasciato acerbo. Non a caso è l’unico titolo della serie la cui trama non ruota attorno ai personaggi, bensì agli eventi che accadono nel mondo di Ivalice.
Sebbene siano interessanti, i protagonisti non vengono sviluppati a dovere, addirittura alcuni di essi non interagiscono MAI tra di loro per tutta la durata del gioco.
PARTE V La trilogia della confusione, quando il peggior fallimento di Square Enix salva baracca e burattini
“Grande è la confusione sotto il cielo quindi la situazione è eccellente” diceva Mao Zedong. Peccato che di eccellente tra alcuni dei prossimi titoli ci sia stato ben poco. Final Fantasy XIII (2009), pubblicato sulle nuove console PS3, Xbox 360 oltre che su PC, si rivela mastodontico dal punto di vista tecnico e… poco altro. Il gameplay è estremamente limitato in se stesso, i corridoi di Final Fantasy X a confronto sembrano un open world, e la narrativa è mediocre a dire poco, con buona parte delle informazioni relegate a un noiosissimo codex e dei personaggi principali osceni. Il setting interamente sci-fi non è sfruttato a dovere. Square Enix prova a rattoppare il tutto con ben due sequel ma nessuno oggi ha il coraggio di citare questo capitolo come il proprio preferito. Credo.
Graficamente Final Fantasy XIII era fuori scala.
Final Fantasy XIV (2010) è il secondo mmorpg targato FF. All’uscita è un disastro di dimensioni apocalittiche. Quasi nulla viene salvato dai giocatori, abituati a ben altri titoli. La situazione è tragica ma Square Enix affida il progetto a un uomo fino a quel momento sconosciuto al grande pubblico, un tale Naoki Yoshida. Nel 2012 il mondo di quel mmorpg viene disintegrato e uno nuovo sorge sulle sue ceneri. Ecco che viene pubblicato Final Fantasy XIV: A Realm Reborn (2013) quello che, ancora oggi, è con ogni probabilità il miglior mmorpg in circolazione. Un’enciclopedia vera e propria dell’intero franchise, un gioco in continua espansione con una community attivissima (siamo a quota 30 milioni di giocatori!) e un supporto costante. Grazie a Yoshida e al suo miracoloso Final Fantasy XIV: A Realm Reborn la software house ha un’entrata fissa di denaro e una sicurezza che gli permette, inoltre, di sopportare il caos che da lì a poco sarebbe giunto.
Non fate l’errore di pensare che, essendo un mmorpg, non abbia chissà quale trama. FFXIV riesce ad essere eccezionale anche in quello.
Final Fantasy XV (2016) è una tragedia. Lo è nelle intenzioni e lo è nel risultato. Figlio di un processo lungo e contorto che si avvia ai tempi di Final Fantasy XIII è oggi un monito su come non vanno fatte le cose. Monito che Final Fantasy XVI ha preso a cuore. Se la Compilation di Final Fantasy VII funziona (a modo suo) è perché viene concepita a partire da un’opera capace di reggersi in piedi da sola. Con Final Fantasy XV siamo inondati di prodotti collaterali (come un film in cgi e una serie animata) ancor prima di avere tra le mani il gioco vero e proprio, che a sua volta si rivela poi incompleto. Le potenzialità ci sono, sia nel world building che nei personaggi, ma nulla viene approfondito a dovere. E via di DLC, alcuni escono a fatica, altri vengono cancellati, altri sono un contentino che non basta. Così il capitolo Final Fantasy XV si chiude con amarezza, lasciando immaginare ai fan quello che sarebbe potuto essere e che mai sarà.
FFXV è un’esperienza tutto sommato tollerabile ma lontanissima da ciò che sarebbe potuta e dovuta essere.
EPILOGO Presente e Futuro
Eccoci giunti alla fine di questo lungo viaggio. Final Fantasy XVI(uscito su PS5 nel 2023), è l’ultimo della serie, e ha diviso i fan come pochi altri capitoli hanno fatto. Alcuni non lo considerano neanche un Final Fantasy. C’è da dire che la piega totalmente action fa strano se si è abituati ai giochi a turni, eppure la vera natura dei Final Fantasy è proprio questa, la loro eccentricità. Ci vuole coraggio a reinventarsi ogni volta, forse questa volta si è andati un po’ troppo oltre. Ma Yoshida, director di questo sedicesimo capitolo, le idee chiare le ha comunque avute, e si vede. La storia di Final Fantasy XVI è tra le migliori del franchise, la più cupa e adulta in assoluto e merita certamente un posto su un eventuale podio. E adesso? Cosa accadrà a Final Fantasy? Si farà un passo indietro? Si spingerà ancora di più sull’action? Final Fantasy VII Rebirth sarà lo standard da ora in avanti o è solo una parentesi? Domande a cui io non posso rispondere al momento, ma a cui risponderò in futuro non appena avrò giocato le prossime fantasie finali di Square Enix.
Alcune boss fight di Final Fantasy XVI sono tra le migliori mai viste in un videogioco.
Square Enix si starebbe apprestando a rivedere in modo significativo le modalità di produzione dei giochi a seguito delle vendite scarse
Secondo Bloomberg, il direttore e presidente di Square Enix, Takashi Kiryu, ha dichiarato questa settimana agli analisti che la nuova struttura della società sarà annunciata entro la primavera del 2024 e messa in atto in tempo per l’inizio di aprile, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei giochi dell’azienda.
Nei risultati finanziari per i nove mesi terminati a dicembre 2023, le vendite di Square Enix sono rimaste sostanzialmente invariate, con un calo del 4,7% per le attività di intrattenimento digitale. Si tratta di un risultato piuttosto sorprendente se si considera che a giugno è stato pubblicato Final Fantasy 16.
L’esclusiva PlayStation 5 ha venduto tre milioni di copie durante la settimana di lancio, una cifra che ha scatenato un dibattito online sul raggiungimento degli obiettivi di vendita di Square Enix. L’editore ha dichiarato a IGN nel luglio 2023 che le vendite di Final Fantasy 16 sono state “estremamente forti” e ha insistito sul fatto che il gioco ha venduto bene rispetto alla base di installazioni della PS5.
All’epoca, fonti di IGN che avevano familiarità con le prestazioni di Final Fantasy 16 confermarono che le vendite erano notevolmente rallentate dal lancio, ma che il gioco non era ancora considerato un disastro. Square Enix ha poi annunciato che Final Fantasy 16 avrebbe ricevuto due espansioni DLC a pagamento nel settembre 2023 e ha confermato che una versione per PC era ufficialmente in fase di sviluppo. Il primo di questi DLC è già uscito, mentre il secondo è previsto per la primavera del 2024.
Square Enix ha dichiarato che il calo delle vendite e dei profitti nel settore dell’intrattenimento digitale è dovuto in parte al calo dell’MMO Final Fantasy 14 e delle vendite di browser game per cellulari e PC, oltre che all’aumento dei costi di sviluppo e delle spese pubblicitarie. Non è stata fatta alcuna menzione dell’andamento delle vendite di Final Fantasy 16.
Il mese scorso, il produttore di Final Fantasy 16, Naoki Yoshida, ha dichiarato che potrebbe essere arrivato il momento per una generazione più giovane di guidare il franchise e di dirigere Final Fantasy 17. A breve termine, c’è una chiara pressione su Final Fantasy 7 Rebirth affinché faccia il suo dovere per Square Enix. Il lancio è previsto per la fine di febbraio.
Nuove prove suggeriscono che Square Enix rilascerà una demo per Final Fantasy 7 Rebirth la prossima settimana.
L’account di PlayStation Game Size X/Twitter ha scoperto la presenza di una demo per l’attesissima esclusiva PlayStation 5, Final Fantasy 7 Rebirth, sui server di Sony, oltre a una potenziale ricompensa per giocarci: il Kupo Charm: Survival Set.
PlayStation Game Size ha anche suggerito che sarà in gioco una sorta di trasferimento dei salvataggi. Resta da vedere se questo significhi che i progressi saranno mantenuti anche se si acquista il gioco completo. Square Enix ha una certa esperienza quando si tratta di rilasciare demo dei prossimi giochi di Final Fantasy, quindi questa sembra una scommessa sicura.
E quando potrebbe uscire la demo? Sony trasmetterà uno State of Play di Final Fantasy 7 Rebirth la prossima settimana, il 6 febbraio. Sembra che la demo verrà lanciata insieme a questo evento.
Nel frattempo, PlayStation Game Size afferma che Final Fantasy 7 Rebirth pesa ben 145,250 GB, quindi preparatevi a un’installazione significativa quando arriverà il momento.
Rebirth è la seconda parte di una trilogia pianificata per il remake di Final Fantasy 7, l’influente gioco di Square Enix per PS1. Riprendendo dagli eventi di Final Fantasy 7 Remake, Rebirth segue Cloud e i suoi amici mentre lasciano Midgar e si avventurano nel mondo. Luoghi come la Miniera di Mythril e Kalm sono confermati in Rebirth, mentre i membri del party Vincent e Cait Sith fanno il loro debutto.
Dragon Quest Builders è finalmente in arrivo su PC tramite Steam, otto anni dopo il lancio su PlayStation e Xbox.
Una pagina Steam per Dragon Quest Builders, il gioco a lungo dimenticato, è apparsa insieme a una data di uscita imminente, il 13 febbraio 2024, il che significa che i giocatori PC potranno esplorare molto presto le sue meccaniche di gioco di ruolo in stile Minecraft e Dragon Quest.
“L’amato gioco di ruolo a blocchi, DQB, sta portando le sue pratiche funzioni di crafting su Steam”, si legge nella descrizione. “Tessa la tua storia mentre costruisci edifici e città uniche per riportare Alefgard al suo antico splendore”.
Lo sviluppatore Square Enix ha trascurato di rilasciare una versione per PC del gioco quando è stato lanciato il 28 gennaio 2016, ma ha rilasciato il suo sequel, il giustamente intitolato Dragon Quest Builders 2 sulla piattaforma.
Il franchise non è quindi passato completamente su PC, ma l’aggiunta del gioco originale a Steam soddisferà i giocatori desiderosi di vedere dove tutto è iniziato.
La critica lo descrive così: Il suo gameplay è accessibile ai bambini, mentre i dialoghi offrono abbastanza riferimenti furbi da far divertire papà o mamma. Collezionare, creare e costruire suona familiare, ma questo pacchetto racchiude gran parte delle parti migliori di questo processo creativo e lo avvolge in una leggera progressione di gioco di ruolo e di narrazione.
Il direttore di Final Fantasy 6 ha dichiarato che un remake come Final Fantasy 7 potrebbe richiedere circa 20 anni per essere completato.
L’utente di X/Twitter Genki ha tradotto un’intervista di Julien Chièze in cui Yoshinori Kitase, che ora è vicepresidente, membro del consiglio di amministrazione e dirigente di Square Enix, ha detto di essere consapevole di quanto sarebbe popolare un remake di Final Fantasy 6, ma di non poter dire con certezza se si farà mai.
Ha poi fatto notare che, a causa della profondità di Final Fantasy 6, con così tanti contenuti e così tanti personaggi, ci vorrebbe il doppio della durata di Final Fantasy 7 Remake per svilupparlo e rilasciarlo. Final Fantasy 7 Rebirth arriverà il 29 febbraio come capitolo intermedio della Trilogia Remake, quattro anni dopo il gioco precedente e nove anni dopo il suo annuncio. Un terzo gioco concluderà la Trilogia Remake e, sebbene non sia stata comunicata alcuna finestra di uscita, è già in fase di sviluppo.
Kitase says a Final Fantasy VI Remake like FF7R would take around 20 years to make! #FF6
He says he gets a lot of requests for it from fans, media & from people in the company so he is sad that he can’t confirm it. He said there would be too much content and characters. pic.twitter.com/ivTbXoILiE
Kitase ha già commentato la popolarità dell’idea, affermando che molti sviluppatori di Square Enix sono ansiosi di lavorare a un remake di Final Fantasy 6. Il progetto, tuttavia, sarebbe molto difficile da realizzare e Kitase ha dichiarato di non poterci pensare fino a quando la trilogia di remake di Final Fantasy 7 non sarà terminata.
La difficoltà del remake di Final Fantasy 6 è stata spiegata da Hironobu Sakaguchi, creatore di Final Fantasy, secondo il quale la pixel art e il formato 2D del gioco originale renderebbero molto più complicato rifarlo, richiedendo una revisione completa della storia e della grafica.
Nonostante le sue rimostranze, sembra che anche Sakaguchi sia ansioso di vedere il remake, chiedendo a Kitase: “Non lo rilascerete un po’ prima?”.
Gli stessi fattori che influenzano un remake di Final Fantasy 6 potrebbero apparentemente essere applicati a Final Fantasy 7 Remake. La storia, il mondo, le missioni e praticamente tutto il resto del gioco nel remake sono stati modificati per creare una versione moderna, quindi Square Enix non era certo preoccupata di dover rinnovare completamente l’originale in questo caso.
Final Fantasy 7 Rebirth segue Cloud e i suoi amici mentre lasciano Midgar ed entrano nel mondo più ampio di Final Fantasy 7, incontrando luoghi come Kalm, la Miniera di Mythril, Junon e Costa del Sol, oltre a quelli nuovi creati per il remake.
Square Enix ha aggiunto anche nuovi personaggi giocabili, un gioco di carte simile al Gwent di The Witcher 3: Wild Hunt e un impressionante viaggio veloce. Un rating ESRB ha inoltre messo in evidenza scollature profonde, pozze di sangue e un indizio sul destino di Aerith.
In un’intervista con il produttore di Square Enix, Yosuke Saito ha affermato che un sequel di Nier: Automata ci sarà, ma non a breve
Con il successo di Nier: Automata si sta avvicinando al suo settimo compleanno, i fan si chiedono quando ci sarà un sequel. Sembra che sia in arrivo, ma non a breve.
In occasione dell’evento coreano G-STAR 2023, il produttore di Square Enix Yosuke Saito ha dichiarato che, finché il capo di Nier Yoko Taro sarà ancora in vita, pubblicherà un nuovo capitolo della serie Nier. Questo secondo un articolo della pubblicazione giapponese 4Gamer tradotto dall’utente Twitter Genki.
Nel frattempo, Saito e Taro starebbero lavorando a un altro progetto non legato a Nier, di cui la coppia spera di parlare nel 2024.
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L’RPG d’azione Nier: Automata è stato lanciato nel 2017 e ha entusiasmato la critica e i fan con le sue bellissime ambientazioni e i suoi combattimenti divertenti e bizzarri. È stato un successo a sorpresa per Square Enix e ha venduto ben 7,5 milioni di copie. Da allora sono stati organizzati molti eventi crossover, varie promozioni legate a Nier e un remaster del primo gioco. C’è anche un anime di Nier. Ma finora non si è parlato di un nuovo sequel principale.
Data l’enorme popolarità di Nier: Automata, si potrebbe immaginare che Square Enix voglia un seguito al più presto. Ma secondo 4Gamer, Taro ha detto che ripetere l’enorme successo di vendite di Automata sarebbe “completamente impossibile”. Il parere di Saito è stato un po’ più morbido, affermando che non sarà “facile”.
La Microsoft ha annunciato che ci sarà un Digital Broadcast dedicato alle novità Xbox durante il Tokyo Game Show 2023!
La trasmissione del segmento Xbox del “Tokyo Game Show 2023” è prevista per il 21 settembre alle 11:00 (2am PT / 5am ET / 6pm JST). Il broadcast condividerà i progressi di giochi Xbox e Bethesda, mostrerà giochi di creatori provenienti principalmente dal Giappone e dall’Asia e annuncerà nuovi titoli in arrivo sul Game Pass.
Jerret West, che si occupa del marketing Xbox, ha dichiarato in un post su Xbox Wire che il pubblico può “aspettarsi di ricevere aggiornamenti sui progressi di Xbox e di Bethesda Softworks e di vedere una collezione variegata a livello creativo di giochi provenienti da creatori che si trovano prevalentemente in Giappone”.
“Condivideremo anche nuovi entusiasmanti giochi in arrivo sull’Xbox Game Pass, che continua a crescere con fantastici contenuti provenienti da team provenienti da tutta l’Asia”.
In occasione del “Final Fantasy 14 Fan Fest 2023”, il game director Naoki “Yoshi-P” Yoshida ha accolto sul palco Phil Spencer, boss di Xbox, e Takashi Kiryu, boss della Square Enix, per celebrare la notizia che Final Fantasy 14 arriverà finalmente sulle console Xbox dopo anni di esclusività per le console PlayStation. Sembra che la Microsoft si sia assicurata che anche altri giochi targati Square Enix arrivino su Xbox nei prossimi anni.
Questa settimana, Bethesda ha rilasciato Starfield, un gioco di ruolo spaziale di alto profilo, e poco dopo ha annunciato che il titolo aveva già superato i sei milioni di utenti. Superando giochi del calibro di Fallout e The Elder Scrolls, si è rivelato il lancio Bethesda più grande di tutti i tempi.
Tra i giochi Xbox Game Studios annunciati figurano South of Midnight (Compulsion Games), Perfect Dark (The Initiative), Clockwork Revolution (InXile), Senua’s Saga: Hellblade 2 (Ninja Theory), Avowed (Obsidian), Fable (Playground), Everwild (Rare), Forza (Turn 10) e State of Decay (Undead Labs). La Mojang, di proprietà della Microsoft, gestisce Minecraft, mentre la Rare si occupa di Sea of Thieves.
Per quanto riguarda il fronte Bethesda, gli ZeniMax Online Studios gestiscono The Elder Scrolls Online e la MachineGames sta lavorando a un gioco di Indiana Jones ancora senza titolo (anche se il boss di Bethesda, Todd Howard, ha recentemente lasciato intendere che ne sapremo di più nel 2024). Lo sviluppatore giapponese Tango Gameworks, che ha realizzato The Evil Within, Ghostwire: Tokyo e Hi-Fi Rush, non ha ancora annunciato il suo prossimo progetto.
Square Enix ha annunciato che Final Fantasy 16 riceverà due DLC a pagamento e ha confermato ufficialmente lo sviluppo della versione PC
“Come ho già detto, abbiamo raccolto molte opinioni e reazioni dalla nostra comunità di giocatori di Final Fantasy 16”, ha dichiarato il produttore Naoki Yoshida. “Ma una cosa che è emersa con particolare forza è che le persone volevano vedere di più della storia di Valisthea e passare più tempo con i suoi abitanti”. Yoshida ha poi annunciato ufficialmente che il team di sviluppo ha iniziato a lavorare su due episodi DLC a pagamento e ha condiviso alcune buone notizie per coloro che sperano di giocare all’ultimo Final Fantasy 16 su PC.
“Infine, sebbene Final Fantasy XVI sia stato pubblicato come esclusiva PlayStation 5, siamo consapevoli che molti di voi hanno chiesto una versione per PC”, ha dichiarato Yoshida. “Quindi, permettetemi di cogliere questa opportunità per annunciare ufficialmente che lo sviluppo di una versione per PC è attualmente in corso”.
“Spero di potervi dare maggiori informazioni sia sul prossimo DLC che sulla versione PC entro la fine dell’anno, quindi rimanete sintonizzati”.
Inoltre, oggi è in arrivo un aggiornamento gratuito per il gioco che include costumi alternativi per diversi personaggi, una nuova arma Onion Sword e la possibilità di cambiare l’aspetto delle armi di Clive mantenendo le statistiche di quella equipaggiata.
Yoshida aveva precedentemente dichiarato che non era previsto alcun DLC iniziale per Final Fantasy XVI, ma il feedback dei fan ha fatto sì che Square Enix riconsiderasse la possibilità.
Il gioco è attualmente un’esclusiva temporale per PS5 per almeno 6 mesi. Ora che la versione per PC è stata annunciata ufficialmente, non si sa se in futuro arriverà anche su Xbox Series X|S.
Final Fantasy 16 avrà una modalità new game plus e una patch al day-one, ha annunciato Square Enix nell’ultima intervista
In un livestream giapponese di sabato (come riportato dall’utente Twitter Genki), gli sviluppatori di Final Fantasy 16 hanno rivelato la Final Fantasy Mode (New Game Plus), un’opzione che sarà disponibile nel menu principale dopo aver completato il gioco una volta. La Final Fantasy Mode consente ai giocatori di portare il livello del proprio personaggio, le abilità e l’equipaggiamento in una nuova partita, con un limite massimo di livello 100 e nemici di livello superiore da affrontare. Ci sarà un’arma “Ultima” da forgiare e un trofeo d’oro in palio per chi completerà nuovamente il gioco in questa modalità.
Anche le modalità di allenamento e di sfida, accessibili tramite la Arete Stone nel gioco, riceveranno un aggiornamento nella modalità Final Fantasy, con un’impostazione di difficoltà Ultimania e una modalità a tempo difficile chiamata Chronolith Trials.
Il produttore Naoki Yoshida ha anche dichiarato che il gioco riceverà una patch al day one per risolvere alcuni problemi “molto minori” – un annuncio fatto con una certa umiltà, dopo che il team si era impegnato in precedenza a evitare un tale aggiornamento.
La patch avrà una dimensione di circa 300 MB e risolverà alcuni rari bug di progressione e crash, correggerà alcuni errori di testo minori e ottimizzerà le prestazioni in alcune aree in cui il frame rate soffriva. Non sarà necessario installare la patch per giocare.
È stato un punto d’orgoglio per il team di Yoshida rilasciare una versione altamente rifinita e finita di Final Fantasy 16 senza alcun ritardo sulla data di uscita, e l’ampia promozione del gioco da parte di Square Enix negli ultimi mesi – compreso il rilascio di una demo accolta molto calorosamente la scorsa settimana – ha parlato della sua fiducia nel titolo. In questo contesto, la patch è il più piccolo dei contrattempi.
Un leak della Square Enix prontamente rimosso ha mostrato un logo che recitava “Star Ocean: The Second Story R”! Che si tratti di un remake?
Un remaster (o remake?) di Star Ocean: The Second Story sembra essere in lavorazione dopo che un logo per il gioco non ancora annunciato è apparso su una pagina di supporto della Square Enix. L’action-RPG è stato lanciato originariamente nel 1998 sulla PlayStation originale.
È stato “RPGsite.net” a individuare il logo (già rimosso dalla Square Enix). Sebbene l’azienda non abbia menzionato nulla in merito al gioco, non sarebbe la prima volta che rimasterizza un gioco di ruolo.
Cr: Square Enix
Ad esempio, Star Ocean: First Departure R è uscito nel 2019 per PS4 e Nintendo Switch. Si trattava di una rimasterizzazione in HD del remake per PSP dello Star Ocean originale.
La Square Enix potrebbe dunque riservare lo stesso trattamento al secondo gioco della serie Star Ocean. Tuttavia, al momento non c’è nulla di ufficiale.
Un aspetto particolare notato da “RPGsite.net” è che il titolo The Second Story R potrebbe implicare che questo gioco non ancora annunciato sia basato sul titolo originale per PlayStation e non sul remake per PSP con il sottotitolo Second Evolution.
Nel 2017, la Square Enix ha rilasciato una rimasterizzazione di Star Ocean: The Last Hope per PS4 e PC. Si tratta del quarto capitolo della serie, originariamente uscito per Xbox 360. L’ultimo capitolo mainline del franchise RPG è uscito l’anno scorso con Star Ocean: The Divine Force.
Secondo alcune voci, anche abbastanza credibili, sembra che Square Enix stia lavorando ad un remake di Final Fantasy 9
Il calendario di Square Enix per il resto dell’anno ha iniziato a riempirsi, con Final Fantasy 16 in arrivo a fine mese e Final Fantasy 7 Rebirth in arrivo in autunno. Tuttavia, sembra che il team sia ancora duramente al lavoro su alcuni altri progetti. Inizialmente menzionate l’anno scorso, sono tornate a circolare voci secondo le quali Square starebbe lavorando a un remake di Final Fantasy 9. Inoltre, la recente fonte parla anche della potenziale portata di questo remake, anche se bisogna tenere presente che ogni rumor deve essere preso con le pinze e che i piani cambiano spesso durante lo sviluppo.
L’ultima indiscrezione proviene da Jeff Grubb di Giant Bomb, che nel suo podcast Game Mess Mornings ha dichiarato di aver sentito che “il remake di Final Fantasy 9 è reale e che sta avendo luogo”. Grubb ha poi aggiunto che il remake si collocherebbe “da qualche parte tra The Crisis Core e Final Fantasy 7 Remake” in termini di portata, il che significa che probabilmente non avremo una trilogia di giochi che sovvertono la storia originale se questo remake si farà.
Ciò che aggiunge un po’ più di credito alla voce di Grubb è che il remake di Final Fantasy 9 faceva parte della fuga di notizie su Nvidia GeForce Now che è stata diffusa l’anno scorso. Insieme a FF9, c’erano giochi che da allora sono usciti o sono stati annunciati, tra cui Helldivers 2, Returnal, Dragon’s Dogma 2 e innumerevoli altri. Anche in questo caso, ogni fuga di notizie va presa con un certo scetticismo, ma la fuga di notizie di Nvidia si è rivelata un indicatore relativamente solido dei giochi in arrivo su PC.
Anche se le voci non si rivelassero vere, è un momento emozionante per i fan di Final Fantasy. Mancano pochi giorni per vestire i panni di Clive e vedere ciò che Final Fantasy 16 ha da offrire. Il gioco verrà lanciato il 22 giugno solo ed esclusivamente per PlayStation 5. Più avanti nel corso dell’anno, inoltre, potremo immergerci in Final Fantasy 7 Rebirth, il sequel della rivisitazione del 2020 del famosissimo gioco. Rebirth non ha ancora una data di uscita certa, ma potremmo iniziare a sentirne parlare durante i prossimi eventi estivi, soprattutto grazie all’account Twitter del team che ha pubblicato commenti quotidiani degli sviluppatori nel corso dell’ultima settimana.
Square Enix sul suo account twitter, ha rivelato alcune risposte alle domande più frequenti dei fan che aspettano Final Fantasy VII Rebirth
Il remake in corso di Final Fantasy VII, lo storico JRPG del 1997, ha dato vita ad alcuni dei titoli più attesi della serie Final Fantasy da molti anni a questa parte. Ma è anche avvolto da un grande mistero, viste le sorprese narrative del primo capitolo, Final Fantasy VII Remake del 2020. Ora, Square Enix ci sta offrendo una brevissima sbirciata sull’attesissimo Final Fantasy VII Rebirth rispondendo ad alcune domande.
Final Fantasy VII è stato un successo sfrenato quando è uscito per la prima volta sulla PlayStation originale. Con una grafica all’avanguardia per l’epoca, una colonna sonora impressionante e memorabile e una narrazione avvincente con personaggi ormai iconici, non sorprende che sia diventato così amato.
In seguito al fervente desiderio dei fan nel corso degli anni, Square Enix ha finalmente rilasciato la prima parte di un remake del gioco per PlayStation 4 nel 2020. Ma le nuove grafiche e i nuovi sistemi di gioco non sono state le uniche aggiunte. Final Fantasy VII Remake è il primo di una trilogia di giochi che ripropongono la storia originale, con diversi colpi di scena narrativi autoreferenziali, il che indica che non si tratta di un semplice remake. Inoltre, la prima versione riguardava solo il capitolo iniziale del gioco originale. Questi colpi di scena hanno lasciato i fan perplessi su cosa conterranno i futuro capitoli di questa nuova serie di remake e su come verranno affrontate le parti rimanenti della storia originale.
L’account Twitter ufficiale di Final Fantasy VII ha rilasciato un aggiornamento sullo sviluppo del gioco il 2 giugno, affermando che il gioco sta “procedendo senza intoppi e secondo i piani”. Un giorno dopo è arrivata un’altra risposta a una domanda comune sul seguito del remake: dato che la prossima parte si svolge in un punto del gioco in cui i giocatori hanno accesso a un ambiente più ampio e semi-aperto, quanto sarà grande lo spazio di gioco di Final Fantasy VII Rebirth?
Quanto è grande il mondo di Final Fantasy VII Rebirth?
La storia originale di Final Fantasy VII si estende su un intero pianeta, che i giocatori possono attraversare come un’enorme mappa. Naturalmente, molti fan si sono chiesti quanto sarà grande il mondo del remake.
— FINAL FANTASY VII (@finalfantasyvii) June 3, 2023
Nel tweet di Square Enix si legge che “i giocatori saranno in grado di attraversare il vasto e sfaccettato mondo con un alto grado di libertà”. Ma questo non è tutto ciò che Square Enix ha condiviso di recente.
Non solo lo sviluppatore ha dichiarato che Rebirth conterrà una “catena di sviluppi narrativi” che coinvolgeranno “il destino di ogni personaggio”, ma i giocatori non dovranno necessariamente giocare al primo titolo, Remake, per vivere Rebirth.
Sebbene questa sia una buona notizia per coloro che potrebbero non riuscire a giocare al primo Remake in tempo, dal momento che non c’è una data di uscita certa, se siete minimamente interessati al mondo di Final Fantasy VII e al suo complesso intreccio narrativo, probabilmente dovreste giocare a Final Fantasy VII Remake. E all’originale. E magari al remake di Crisis Core.
Square Enix ha rilasciato un aggiornamento su Final Fantasy 7 Rebirth, rivelando i fan che il lancio è ancora in programma per questo inverno.
Pubblicando il più piccolo Q&A possibile sul Twitter di Final Fantasy 7, Square Enix ha risposto alla domanda: “Come procede lo sviluppo di Final Fantasy 7 Rebirth?”.
La risposta non svela molto, anche se sembra che i fan possano avere presto una data di uscita per il tanto atteso sequel di Final Fantasy 7 Remake. “Lo sviluppo sta procedendo senza intoppi e secondo i piani”, ha dichiarato Square Enix. “Stiamo attualmente lavorando per fissare una data di uscita per il gioco”.
Sebbene l’esistenza di un secondo Final Fantasy 7 Remake fosse ovvia da tempo, dato che il primo gioco copre solo una piccola parte della storia dell’originale, il sequel è stato annunciato ufficialmente come Rebirth lo scorso giugno.
Un trailer di debutto è stato mostrato all’evento Final Fantasy 7 25th Anniversary Celebration, dove Square Enix ha anche annunciato che il remake sarebbe stato trasformato in una trilogia in tre parti e che il finale è già in fase di sviluppo.
Da allora, però, i fan in attesa di aggiornamenti su Rebirth non hanno più avuto notizie, il che significa che potrebbe arrivare presto un altro annuncio importante.
Anche se Square Enix non ospiterà una celebrazione per il 26° anniversario di Final Fantasy 7, avrà molte opportunità di rivelare qualcosa di importante attraverso le numerose mostre di videogiochi che si terranno durante il Summer of Gaming.
In un’intervista al produttore Naoki Yoshida è stato chiesto se Final Fantasy 16 avrà mai una versione PC e la risposta conferma l’evento!
Final Fantasy 16 uscirà su PlayStation 5 a breve, ma molti fan speravano di ricevere notizie su una versione per PC. L’uscita del gioco per PC è stata un segreto mal custodito per un bel po’ di tempo, e sembra che Square Enix lo abbia finalmente reso ufficiale. In un’intervista rilasciata all’outlet giapponese Ascii (tradotta da SiliconEra), il produttore Naoki “Yoshi-P” Yoshida ha rivelato che lo sviluppo del porting inizierà dopo l’uscita della versione PS5.
“Per quanto riguarda lo sviluppo del port per PC, abbiamo intenzione di lavorarci lentamente dopo l’uscita [di FFXVI per PS5]”, ha dichiarato Yoshi-P ad Ascii.
Durante il PlayStation Showcase dell’anno scorso, il trailer di reveal di Final Fantasy XVI si riferiva al gioco come “esclusiva della console PlayStation”, mentre le scritte in piccolo indicavano “disponibile anche su PC”. Da allora, Square Enix è stata criptica riguardo ai suoi piani per rendere il gioco disponibile per i giocatori PC. Durante una livestream a gennaio, Yoshi-P ha scherzato sulle voci affermando: “Non preoccuparti, compra una PS5!”. Poche settimane dopo, Yoshi-P ha confermato che il gioco avrà una finestra di esclusiva di sei mesi su PS5 e che voleva realizzare una versione su PC. Tuttavia, il produttore ha sottolineato in quell’occasione che ciò non significa che una versione per PC uscirà sei mesi dopo la data di uscita del gioco, prevista per il 22 giugno.
È facile capire perché così tanti giocatori PC siano entusiasti di vedere Final Fantasy XVI arrivare sulla piattaforma! Sebbene ogni titolo numerato della serie Final Fantasy sia stato un grande evento, si ha l’impressione che questo gioco rappresenti il prossimo salto di qualità per il franchise. Il gioco ha suscitato molto clamore e le prime anticipazioni sono state incredibilmente positive. Resta da vedere se Square Enix e Yoshi-P riusciranno a centrare l’obiettivo, ma Final Fantasy XVI potrebbe essere uno dei giochi più importanti dell’anno, almeno per gli utenti PlayStation. Quelli che usano il PC potrebbero dover aspettare fino al 2024!
In un’intervista fatta ai membri dello studio dietro Final Fantasy XVI, è stato rivelato che per adesso non è previsto alcun DLC per il gioco
Uno degli aspetti più interessanti dell’intervista a vari membri di Creative Business Unit III, lo studio dietro lo sviluppo di Final Fantasy XVI, è stato sentire le differenze tra lo sviluppo di un MMO in Final Fantasy XIV e un nuovo Final Fantasy per giocatore singolo. Nel primo caso, CBUIII ha la possibilità di creare ambientazioni e personaggi a cui poter tornare facilmente nelle future patch, espansioni e altro. Ma teoricamente non è così per il secondo: la storia di Clive Rosfield si conclude in Final Fantasy XVI, quindi nessun DLC.
E al momento, questa potrebbe essere la fine della storia di Clive e del resto di Valisthea, perché al momento CBUIII non ha in programma un DLC per FFXVI, secondo il direttore Hiroshi Takai. Lui e il produttore Naoki Yoshida affermano che la priorità del team è mettere il gioco nelle mani dei giocatori per vedere cosa ne pensano.
“È un gioco unico”, mi dice Yoshida. “Stiamo chiedendo ai giocatori di pagare il prezzo pieno per questa esperienza, e quindi vogliamo un’esperienza che sia all’altezza della somma di denaro che i giocatori pagheranno e vogliamo che abbiano una soddisfazione pari a quella che hanno pagato o anche di più”.
Lui, Takai e gli altri membri del CBUIII con cui GI ha parlato ribadiscono di aver creato Valisthea per essere un mondo vasto, ed è un mondo in cui il team vorrebbe tornare. Ho l’impressione che, se c’è richiesta, CBUIII sia subito pronta nel riprendere in mano il gioco, magari attraverso un DLC o, rifacendosi alla sua esperienza nei MMO, un’espansione. A questo punto, considerando che titoli recenti come Final Fantasy XV e Final Fantasy VII Remake hanno ricevuto DLC, sarebbe insolito vedere FFXVI non riceverne.
“Non abbiamo idea se la gente si innamorerà di Valisthea e della storia di Clive e vorrà vedere di più del mondo e dei personaggi”, dice Yoshida. “Quindi, anche se vogliamo sempre prendere in considerazione DLC o spinoff o quel tipo di cose in cui si può imparare di più sul gioco, prima vogliamo vedere se Valisthea e Clive sono davvero cose che i giocatori di tutto il mondo vogliono vedere di più e poi prendere questa decisione”.