Siamo davvero liberi come crediamo? Forse con la recensione manga di oggi su Ikigami di Motoro Mase, avrete dei ripensamenti
Siamo davvero liberi? Probabilmente una delle domande esistenziali più discusse di tutti i tempi a cui tutt’ora nessuno sappia realmente quale sia la risposta. La strada che ha portato al concepimento di più pensieri sulla libertà e sul concetto di libero arbitrio inizia quasi 1600 anni fa con Sant’Agostino con la sua visione della libertà teocentrica a cui poi si ispirarono Tommaso d’Aquino, Martin Lutero, per poi passare a Spinoza, con una visione che fonde la teocrazia con le leggi scientifiche fino ad arrivare ai pensieri più moderni come quello di Kant e Steiner e la sua “filosofia della libertà”. Questa libertà tanto agognata e tanto discussa però con il passare degli anni si è evoluta e ha cambiato spesso direzione: se all’inizio era Dio al centro di tutto, ora invece al centro di essa troviamo l’uomo stesso, le istituzioni e tutto ciò che ha creato. Un esempio lampante che mette in discussione tale libertà è sicuramente l’opera scritta da George Orwell, cioè 1984. Questo romanzo distopico, parla di una Terra sempre più divisa e in costante guerra, in cui i poteri al comando fanno capo alle peggiori tirannie e dittature di questo ultimo secolo. Stati che hanno il controllo assoluto della volontà del singolo e che tengono in mano qualsiasi forma di libertà del cittadino costringendoli a vivere secondo quello che per i potenti è giusto. Nell’etica comune dovrebbe essere proprio lo stato a tutelare la libertà di ogni cittadino, ma quando questo non avviene? I cittadini sono davvero così liberi come credono, non solo nelle azioni ma anche nel loro modo di pensare e di vedere la vita? Cosa significa davvero essere liberi? Questi sono solo alcuni dubbi che la recensione manga di oggi su Ikigami vi farà balenare in testa.
Benvenuti in questa nuova recensione per la rubrica manga e oggi parleremo di un’opera che trasporta con se molte tematiche sicuramente attuali e molto discusse. Oggi parliamo di Ikigami un seinen psicologico e drammatico con temi molto politici al suo interno, scritto da Motoro Mase, composto da 10 volumi totali ed editi da Planet Manga. Mase è un mangaka che fa della politica dispotica e di scenari semi-realistici uno dei cardini portanti delle sue opere. Pur essendo quasi un controsenso, l’autore riesce a rende realistici contesti completamente dispotici di una realtà che a tutti gli effetti sembra essere la nostra. Questa strabiliante unione porta il lettore in un constante e prolungato senso di dubbio, originando una riflessione sia su quello che è lo stato per noi, ma sia su quello che crediamo davvero. Questa continua incertezza può essere ampiamente ritrovata all’interno di tutte le sue opere che sono arrivate in Italia e che lui stesso senza aiuto di assistenti e intromissioni degli editor ha creato in completa autonomia. HE∀DS (parla di un trapianto di metà cervello) Demokratia (parla di un governatore androide avanzatissimo, che si fonda sul voto online dei cittadini) e Amebe (parla di una malattia che rende chi sta vivendo uno stato di profondo stress in una ameba) sono tutte opere che vi consiglio caldamente di recuperare, in particolare a coloro a cui piace contraddirsi, riflettere su se stessi e magari provare un punto di vista diverso. Ah quasi dimenticavo, il mangaka ha da “poco”, quasi due anni, iniziato a scrivere Ikigami 2 che non vedo l’ora di leggere, quindi mi raccomando preparatevi a questa nuova fantastica stagione leggendo Ikigami! Ora però passiamo al vero succo di questa recensione, ecco a voi una delle mie solite trame un po’ romanzate.
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Il diritto alla vita è un concetto molto ampio che si estende a moltissimi campi dei diritti umani. La libertà individuale, il diritto all’autodeterminazione, il diritto alla libertà di pensiero e così via fanno parte di quei diritti umani inalienabili che ogni essere umano possiede senza nessuna distinzione. Nella storia umana, c’è sempre stata una generale accettazione del concetto di un diritto alla vita come innato negli individui piuttosto che concesso come privilegio da coloro che detengono il potere politico e sociale. Ma se questo diritto inviolabile, fosse spezzato? Ci troviamo nel paese in cui prendono luogo le vicende di Ikigami, in cui la famigerata “Legge per la prosperità nazionale” ha legalizzato la morte di una percentuale di cittadini. Iniziate le elementari ai bambini viene somministrato un vaccino con all’interno una nano-capsula che si instaura nel cuore e ha lo 0,1% di causare la morte del paziente. Il decesso, pur essendo casuale è già registrato, dal momento della somministrazione, nei dati dello stato e avviene tra i 18 e i 24 anni di vita del cittadino. Questa legge, ormai ampiamente accetta e inculcata all’interno delle menti dei cittadini, servirebbe per amplificare e esaltare il valore della vita. Ogni singolo cittadino vivrà la propria vita al meglio delle sue capacità fino al raggiungimento dei 24 anni per porter affermare di aver vissuto un’esistenza piena di significato e, nel caso non morisse dopo i 24 anni, vivrebbe al meglio per coloro che sono morti per la legge della prosperità nazionale. In questo distopico stato, il nostro protagonista Fujimoto, lavora come messaggero dell’“ikigami”, cioè il messaggio di decesso che, dopo l’avvenuta consegna, avverrà nelle successive 24 ore. Riuscirete a percorrere, tramite questa fantastica opera, le ultime 24 ore di vita di cittadini normali a cui verrà privata la cosa più importante di tutte, cioè la vita.
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La trama verticale del manga si concentra come già esortato prima sui condannati a morte della liberticida legge sulla prosperità nazionale, mostrandoci come ogni cittadino reagisca alla notizia di avere unicamente 24 ore di vita rimanenti. Queste 24 ore che il mangaka ci propone riflettono gli intricati processi e azioni che la nostra psiche potrebbe e non potrebbe fare, in una situazione di irrazionalità. Ogni storia raccontata e tutte le ultime 24 ore di vita dei vari personaggi, sono completamente differenti l’una dall’altra e permettono di accogliere nel proprio bacino più lettori possibili, concretizzando molte persone in questo suo mondo distopico. Nessuno sa bene come potrebbe davvero affrontare le sue ultime 24 ore di vita, ma Ikigami permette di capire la mente e le emozioni che ogni cittadino di questo pazzo mondo provano. Inoltre con la possibilità di mostrare molte storie diverse il mangaka riesce a muovere molte più critiche sociali al paese, mostrandocele con una certa enfasi e passionalità: bullismo, gogna sociale, rigidità parentale, povertà, bellezza e guerra sono solo alcuni dei temi secondari che il mangaka vuole far arrivare alle coscienze dei lettori giapponesi. Per questo considero Ikigami uno dei manga che trattano critica sociale, come uno dei più completi. A questa trama verticale si intreccia una trama orizzontale più personale che mostra quanto sia difficile e logorante lavorare come messaggero degli ikigami. Sono molte le emozioni e i flussi di coscienza che il nostro protagonista, paragonabile ad un uccello in gabbia, affronterà per cercare di capire in cosa crede davvero e soprattutto chi davvero è. Questo ulteriore viaggio nella testa del protagonista sblocca il lettore e, secondo me, lo sprona davvero ad una introspezione personale che potrebbe far scattare qualcosa in lui. I dubbi che questo manga vi instaurerà saranno molti, ma starà a voi capire davvero in quello che credete.
La serietà dei temi trattati ma anche delle vicende che vengono mostrate in questo manga, creano una stupefacente coppia con i disegni di Mase. Un tratto che a me personalmente piace molto, rotondo ma molto realistico, e che raramente viene sporcato ma quando questo avviene, mostra una crudezza da mettere quasi a disagio. Per di più troviamo anche un ottimo utilizzo di ombreggiature e chiaroscuri, soprattutto nei soggetti in primo piano, così da porte esaltare al meglio la realisticità delle emozioni dei personaggi. Il disegno di Mase, dal mio punto di vista, potrebbe essere riassunto come un disegno serio ma non troppo complesso, per un’opera profonda che tratta temi pesanti e pieni di significato. Questa realisticità è fortemente voluta dal mangaka in quanto collega il lettore sia al manga ma soprattutto alla sua realtà. Il processo importante di dilemmi etici e di dubbi esistenziali che il nostro protagonista sente pesantemente sulla sua pelle, si deve riflettere categoricamente sulla pelle del lettore. È il punto cardine dell’opera il far riflettere il lettore: tutto ciò che prova il protagonista attraverso il suo viaggio interiore è lo stesso che la maggior parte dei lettori percorrerebbe nello stato distopico del manga. La presa di coscienza che piano piano si fa sempre più pesante e persistente, ci porta a riflettere sulla nostra di società, perché pur sapendo fin da subito che quello che stiamo leggendo è sbagliato, le analogie con la realtà saranno molte e sempre più contraddittorie. Ci sono tante cose che diamo per buone e che nella vita di tutti i giorni sorvoliamo, ed è proprio su queste cose che probabilmente il mangaka si vuole soffermare per farvi capire quanto in realtà, pur facendo ormai parte della vostra normalità e quotidianità, non siano poi così tanto normali. Ci sono tanti modi legali per uccidere un essere umano e il manga ci porta proprio a pensare a ciò.
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In conclusione raccomando il recupero di questa ottima serie che mi ha accompagnato in queste ultime settimane, portandomi a riflettere e sicuramente anche a dubitare di me stesso e di quello che penso sia davvero giusto. Ma è proprio questo l’obiettivo del manga, far dubitare il lettore e con la sua storia fanta-politica super distopica, ma anche molto realistica, unita insieme al suo tratto solido concreto e realistico permette al lettore di addentrarsi a fondo all’interno di ogni singolo personaggio della storia e soprattutto al protagonista. Quando questa domanda riecheggerà all’interno delle vostre teste allora il manga avrà sicuramente fatto colpo su di voi: Io sono, o faccio semplicemente parte dello stato? Farete parte alla lotta oppure scapperete? Questo cari amici miei, sta a voi scoprirlo.