THE LAST OF US PRIMA STAGIONE – [Recensione]

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Recensione della prima stagione della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi

Questa è la recensione della prima stagione di The Last of Us. Avevo aspettative contrastanti riguardo a questa serie. Da un lato, i precedenti prodotti tratti da un videogioco non mi hanno mai fatto impazzire e spesso hanno trattato con poco rispetto le opere madri, tirando fuori sempre mediocrità scadenti. Dall’altro The Last of Us è un videogioco che si presta molto bene a una trasposizione nel medium della serialità, e quando si è saputo che il progetto sarebbe stato seguito da Druckman e Mazin, ho tirato un sospiro di sollievo. Erano i segnali che non avrebbero sbagliato facilmente, soprattutto perché il videogioco è talmente amato, che deludere i fan sarebbe stato troppo rischioso.

https://youtu.be/6iC4xzNyuQk

E a fine prima stagione, posso dire che la fiducia riposta nel progetto è stata ampiamente ripagata. Non solo questa prima stagione di “The Last of Us” è un’ottima trasposizione del primo capitolo del videogioco, ma è anche un’ottima serie tv se non si è giocato al corrispettivo videoludico targato Naughty Dog. E penso che difficilmente si sia creato un divario così grande di gradimento tra chi ha apprezzato i Joel e Ellie originali e chi li ha conosciuti per la prima volta.

La serie ripercorre abbastanza fedelmente la storia del primo capitolo, ovviamente con delle differenze necessarie per il cambio di medium, ma anche per scelte artistiche ben precise. La trama è prevalentemente orizzontale, ma spesso si verticalizza, raccontando le vicende di personaggi di cui in un episodio vediamo la comparsa e la morte. Ma questo non è necessariamente un punto di debolezza, ma bensì una caratteristica molto efficace che dà alla serie lo spazio di raccontare quello che si propone di raccontare.

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The Last of Us, infatti, non è la classica storia di zombie ambientata un un mondo post apocalittico, ma è la storia di un padre che ha perso la figlia e di una figlia che ha perso i genitori. È quindi la storia di come umanamente questa situazione si svolgerebbe in un mondo in cui la normalità non esiste più, e quindi la si ricerca partendo dalle cose più banali, come avere un padre o avere una figlia. E da questo presupposto parte la scrittura di questa storia.

La serie infatti ha mantenuto pochissima della componente action o del gameplay in sé. Si contano sulle dita di una mano le apparizioni di Clicker. Tolta la lunga sequenza del “cecchino” nella quinta puntata, gli zombie sono una componente solamente di sfondo, di cui non si percepisce realmente il pericolo. E appunto le scene action non sono le parti principali della narrazione.

La semina effettuata nelle prime puntate riesce a intrattenere a livelli altissimi lo spettatore, che per tutto il corso della serie, se non ha giocato al videogioco, rimane incollato allo schermo per capire dove va a parare la trama. La storia infatti non si preoccupa più di tanto di fornire una lore o un world building al mondo che ha creato, ma piuttosto si concentra sul dare spessore ai personaggi che presenta. E ogni episodio esplora la psicologia, non solo di Joel e Ellie, che via via compiono un arco evolutivo dal punto di vista della caratterizzazione, ma anche dei vari comprimari che incontrano i due protagonisti. Ognuno diverso, ognuno con un background, un bisogno e un desiderio diverso, tanto da creare dei veri e propri capolavori di scrittura.

L’episodio a mio avviso migliore è infatti il terzo, in cui la trama orizzontale viene un po’ accantonata per lasciare spazio a una storia d’amore da manuale, che emoziona in quanto love story, ma inserita nel contesto di The Last of Us, che racconta un vero e proprio spaccato di vita nel mondo post-apocalittico in cui la serie è ambientata. Poi ovviamente ho apprezzato particolarmente anche altri episodi, come il prime e il quinto.

In generale la serie è riuscita a mantenere un livello di qualità molto alto e in modo costante. Dal punto di vista della regia, dei costumi, della scenografia, degli effetti speciali, del montaggio e della recitazione. Menzione speciale per la colonna sonora. Assolutamente una serie che con un budget molto corposo è riuscita a tirare fuori un prodotto di punta che con poca incertezza segnerà un punto di inizio per tutte quelle serie che si vorranno ispirare ai videogiochi, sia per quanto riguarda il rispetto con cui affrontare la trasposizione, sia per quanto riguarda la struttura della narrazione.

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In conclusione, posso ritenermi estremamente soddisfatto della serie, che finalmente dimostra che i videogiochi nel mondo della serialità possono funzionare. Pedro Pascal ha fatto una performance assolutamente di punta nella sua carriera e spero di tornare a vedere Bella Ramsey in un ruolo importante, magari al cinema. A questo punto aspetto con ansia e trepidazione la seconda stagione, di cui non ho giocato il videogioco e che mi dicono sia molto più complicata da trasporre rispetto alla prima.

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Qui il sito ufficiale di HBO per informazioni più ufficiose.

Disney+ – Willow non è stata cancellata ma interrotta

Disney Willow non e stata cancellata ma interrotta

È stato appena rivelato dal produttore dello show, Jon Kasdan, che la serie Willow non sia stata cancellata ma solo interrotta

In seguito alla notizia riportata da Deadline secondo cui Disney Plus avrebbe cancellato Willow, la serie televisiva basata sull’avventura fantasy di George Lucas del 1988, il produttore dello show Jon Kasdan ha twittato una rettifica. “Né io, né i membri della Lucasfilm, avremmo voluto o abbiamo effettivamente definito la cosa in questo modo”, confermando che la serie Willow non sia stata cancellata ma bensì interrotta.

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Secondo Kasdan, Willow non è morta, sta solo riposando.

Kasdan continua a scrivere altri due tweet, sottolineando il generale rallentamento della produzione in tutta l’industria dell’intrattenimento, ma soprattutto dello streaming, e la logistica della programmazione in base agli impegni del cast.

https://twitter.com/JonKasdan/status/1636618831497146368

“La verità è meno eclatante [della cancellazione]”, scrive, “La scorsa settimana è stata presa la decisione di liberare il nostro cast principale per altre opportunità di serie che potrebbero presentarsi per loro nel corso del prossimo anno. Con tutte le produzioni televisive e cinematografiche in giro per il mondo, mi sembra ingiusto limitare la disponibilità di un attore senza una chiara idea di quando si avrà di nuovo bisogno di loro”.

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Secondo Kasdan, la seconda stagione di Willow, se non è stata completamente scritta, è stata pianificata in modo significativo, e alcuni personaggi con ruoli piccoli nella prima stagione, come Mims di Annabelle Davis, avranno ruoli molto più grandi nella nuova. Ma dato che i loro contratti iniziali non prevedevano tanto lavoro per la seconda stagione, ora sono impegnati in altri progetti.

Con tutte le produzioni televisive e cinematografiche in giro per il mondo, mi sembra ingiusto limitare la disponibilità di un attore senza una chiara idea di quando si avrà di nuovo bisogno di loro”.

Secondo Kasdan, la seconda stagione di Willow, se non è stata completamente scritta, è stata pianificata in modo significativo, e alcuni personaggi con ruoli piccoli nella prima stagione, come Mims di Annabelle Davis, avranno ruoli molto più grandi nella nuova. Ma dato che i loro contratti iniziali non prevedevano tanto lavoro per la seconda stagione, ora sono impegnati in altri progetti.

“A causa di forze molto più grandi e intricate di quelle che potrei mai pretendere di comprendere appieno”, dice Kasdan, “la produzione di show in streaming sta rallentando in tutto il settore, e Willow non riprenderà le riprese nei prossimi 12 mesi”. Ma è altrettanto vero che, con il sostegno entusiasta e incrollabile della Lucasfilm e della Disney, abbiamo sviluppato e scritto quello che speriamo sia un VOLUME II più divertente, ricco, oscuro e migliore, che si basa sui personaggi e sulla storia dei primi otto capitoli (il Wyrm sopravvive!)”.

Nel thread su Twitter, Kasdan ha poi parlato dei temi della seconda stagione, tra cui il coraggio, il desiderio, l’accettazione, la commedia e la bellezza dei luoghi dark, “i nemici che dobbiamo inevitabilmente affrontare, sia all’esterno che, spesso in modo molto più insidioso, dall’interno. Ma, soprattutto, si tratta dell’ineffabile e duratura magia dell’amicizia”.

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Willow è stata cancellata? No, secondo il suo produttore esecutivo. Ma sappiamo se continuerà? Questo è più vago.

“Ho piena fiducia nel fatto che, se l’appetito per altri Willow persiste, la Disney, la Lucasfilm e questo fantastico cast lo soddisferanno”, ha scritto Kasdan nel suo thread.

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The Last of Us – L’adattamento televisivo ottiene la versione Blu-ray

The Last of Us Ladattamento televisivo ottiene la versione Blu ray

La prima stagione dell’adattamento in serie televisiva di The Last of Us della HBO uscirà in Blu-ray, DVD e in 4K UHD questa estate.

Nel Regno Unito è già possibile preordinare The Last of Us Season 1, mentre l’uscita completa è prevista per il 17 luglio 2023. La serie sarà disponibile in 4K UHD, Blu-ray e DVD e sarà disponibile anche un’esclusiva edizione 4K UHD Steelbook. Per quanto riguarda i prezzi, la versione 4K avrà un prezzo di $50/£ (60 euro circa), mentre il Blu-ray avrà un prezzo di $45/£ (40 euro circa) e il DVD di $40/£ (35 euro circa).

THE LAST OF US – LA PARTE 2 DEL VIDEOGIOCO SARÀ ADATTATA IN PIÙ STAGIONI

Al momento in cui scriviamo, i preordini della versione blu-ray, 4K UHD e DVD della prima stagione di The Last of Us sono disponibili solo su Amazon UK. Inoltre, al momento non si sa se la Steelbook sarà disponibile anche in Italia.

L’edizione in 4K potrebbe essere particolarmente interessante per gli utenti del Regno Unito (E anche noi italiani), molti dei quali sono stati limitati al servizio di streaming Now di Sky, che ha un limite massimo di 1080p.

Neil Druckmann di Naughty Dog ha anche confermato che lo studio ha scelto quale sarà il suo prossimo gioco. Tuttavia, non ha rivelato se si tratta di The Last of Us Part 3 o di una IP completamente diversa.

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Per il momento, i fan possono attendere l’imminente gioco multiplayer e l’imminente uscita per PC di The Last of Us Part 1, prevista per il 28 marzo.

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Netflix – Rivelata data di uscita della seconda stagione di Sweet Tooth

Netflix Rivelata data di uscita della seconda stagione di Sweet Tooth

Netflix ha condiviso un primo sguardo alla stagione 2 di Sweet Tooth e ha inoltre annunciato la data uscita.

Sono state condivise sette immagini della nuova stagione, che mostrano Gus (Christian Convery) insieme al suo gruppo di ibridi mentre affrontano sfide in cui si ritrovano intrappolati nella prigione del generale Abbot (Neil Sandilands). Oltre a queste immagini Netflix ha condiviso la data di uscita della seconda stagione di Sweet Tooth, che sarà il 27 aprile 2023.

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“Nel tentativo di consolidare il potere trovando una cura, Abbot usa i bambini come materiale per gli esperimenti del dottor Aditya Singh (Adeel Akhtar), che sta correndo per salvare la moglie infetta Rani (Aliza Vellani)”, si legge nella sinossi ufficiale della trama.

“Per proteggere i suoi amici, Gus accetta di aiutare il dottor Singh, iniziando un viaggio oscuro nelle sue origini e nel ruolo di sua madre Birdie (Amy Seimetz) negli eventi che hanno portato al Grande Crollo”.

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Jim Mickle è sceneggiatore, regista, showrunner e produttore esecutivo, affiancato in quest’ultimo ruolo da Robert Downey Jr, Susan Downey, Amanda Burrell e Linda Moran.

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The Last of Us – La parte 2 del videogioco sarà adattata in più stagioni

The Last of Us La parte del videogioco sara adattata in piu stagioni

È stato rivelato dagli showrunner della serie di The Last of Us, che il secondo capitolo del videgioco sarà adattato in più stagioni

Gli showrunner della serie HBO The Last of Us hanno confermato (anzi, riconfermato) che il prossimo capitolo della serie di videogiochi, The Last of Us: Part 2, sarà adattato in più stagioni dello show televisivo. Sebbene la questione sia stata affrontata nel corso della prima stagione di The Last of Us, c’è stata comprensibilmente un’impennata di curiosità dopo il finale della prima stagione di The Last of Us, che si è concluso con una nota improvvisa e inaspettata, che ha lasciato i fan desiderosi di sapere cosa succederà.

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Quando CG ha chiesto direttamente allo showrunner di The Last of Us Craig Mazin e allo scrittore (e co-creatore del gioco) Neil Druckmann se The Last of Us: Part 2 sarebbe stato in grado di adattarsi a una singola stagione della serie HBO (come ha fatto il primo gioco), Mazin ha risposto in modo inequivocabile “No. Assolutamente no”.

Neil Druckmann ha poi fatto sapere, ufficialmente, che la storia di The Last of Us Stagione 2 sarà “diviso in più stagioni”. Tuttavia, queste risposte portano solo a una domanda più grande: quante ne serviranno alla HBO per coprire gli ampi eventi di The Last of Us: Part 2?

Per il momento, non aspettatevi che gli showrunner entrino nello specifico, poiché Mazin ha dichiarato: “Avete notato bene che non diremo quante. Ma più di uno è corretto. [Ride]”.

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Purtroppo per adesso sappiamo solo questo sul futuro della serie televisiva di The Last of Us, per ulteriori aggiornamenti rimanete sintonizzati e vi forniremo tutti i dettagli di questa fantastica serie!

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The Last of Us – La seconda stagione avrà molti più infetti

The Last of Us La seconda stagione avra molti piu infetti

Con la conclusione della prima stagione della serie di The Last of Us Druckmann ha rivelato che nella seconda stagione ci saranno più infetti

Mentre nel videogioco di The Last of Us i giocatori sparano, si accoltellano o si nascondono continuamente intorno agli infetti, la prima stagione di The Last of Us della HBO non ha incluso un numero di infetti fungini paragonabile a quello del videogioco. Alcuni fan si sono lamentati della mancanza degli iconici Runner, Clicker e Bloater del franchise nella serie, spingendo lo showrunner Craig Mazin ad affrontare il problema del basso numero di infetti.

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“Negli episodi su cui ci siamo concentrati, credo che in generale abbiamo insistito sul potere delle relazioni e sul tentativo di trovare un significato all’interno dei momenti di azione”, ha dichiarato Mazin durante la conferenza stampa in vista del finale di stagione di ieri sera. “Quindi, forse c’è meno azione di quanto alcuni volessero perché non riuscivamo a trovare un significato per una buona parte di essa, o perché temevamo che fosse ripetitiva. Dopotutto, non si sta giocando, ma si sta guardando. Anche se a molte persone piace guardare il gameplay, credo che debba essere un po’ più concentrato e mirato quando lo trasmettiamo in TV”.

Nel corso delle nove settimane di durata dello show, ci sono stati diversi episodi in cui i combattimenti o gli infetti sono stati scarsi o del tutto assenti. Ad esempio, nell’episodio 8, la maratona di Ellie e David contro orde di infetti non è presente, mentre l’episodio si concentra sulla dinamica umana tra i due personaggi.

Il produttore esecutivo Neil Druckmann ha spiegato che ogni scena d’azione nella versione televisiva deve avere un significato per i personaggi coinvolti, piuttosto che esistere solo per spuntare una casella.

“Abbiamo adottato un approccio di altissimo livello e abbiamo analizzato l’azione nel suo complesso”, ha detto Druckmann. “Ogni azione, se si guarda alla serie, deve far muovere il personaggio in qualche modo. Se non muove il personaggio e si limita allo spettacolo, per noi è stato un taglio facile”.

Ora che la prima stagione è stata pubblicata, però, Mazin e Druckmann stanno già facendo un passo avanti verso la seconda stagione. Secondo Mazin, la seconda stagione – che inizierà adattando The Last of Us Part II – potrebbe presentare più azione e più infetti.

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“A volte abbiamo dovuto fare delle scelte su come presentare gli infetti. Anche se abbiamo avuto il via libera per una stagione televisiva, Neil e io abbiamo pensato che non potevamo fare una stagione televisiva senza considerare quello che sarebbe venuto dopo. C’è altro The Last of Us in arrivo. Penso che l’equilibrio non sia sempre e solo all’interno di un episodio o addirittura da episodio a episodio, ma da stagione a stagione. È molto probabile che ci saranno molti più infetti in seguito e forse di tipo diverso”.

I fan del gioco ricorderanno che The Last of Us Part II ha introdotto diversi tipi di infetti, quindi è probabile che Mazin si riferisca alle versioni televisive di questi nuovi mostri.

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Warner Bros – Il franchise di Harry Potter ha appena iniziato la sua espansione

Warner Bros Il franchise di Harry Potter ha appena iniziato la sua espansione

Il direttore finanziario della Warner Bros, Gunnar Wiedenfels, ha dichiarato che l’espansione del franchise di Harry Potter è appena iniziata

Secondo Gunnar Wiedenfels, direttore finanziario di Warner Bros. Discovery, il franchise guidato da Harry Potter ha davanti a sé un’espansione per il futuro molto luminosa ed estese. Basato sull’amata serie di romanzi della scrittrice J.K. Rowling, il franchise cinematografico di Harry Potter è arrivato per la prima volta sul grande schermo nel 2001. Dopo 7 sequel, un franchise di spinoff, uno spettacolo teatrale e un videogioco, non è chiaro come continuerà il mondo dei maghi.

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Durante un panel alla conferenza degli investitori di Morgan Stanley, mercoledì scorso, come riportato da Variety, Wiedenfels ha lasciato intendere che il mondo magico di Harry Potter continuerà a essere un franchise importante per la Warner Bros. Discovery anche in futuro. I commenti del direttore finanziario arrivano dopo il recente successo del videogioco Hogwarts Legacy, e Wiedenfels ha dichiarato che la società intende espandere ulteriormente il mondo del franchise negli anni a venire. Guardate il commento completo di Wiedenfels qui sotto:

“Prendiamo ad esempio ‘Harry Potter’, il mondo dei maghi, e il fatto che stiamo riscuotendo questo enorme successo con il lancio di ‘Hogwarts Legacy’, 12 anni dopo l’uscita dell’ultimo film, dimostra che ci sono così tante opportunità e che stiamo solo iniziando a espanderle. Abbiamo il nuovo tour di “Harry Potter” in arrivo a Tokyo a metà anno. Per farla breve, la gestione coordinata dei franchise sia probabilmente una delle maggiori opportunità per l’azienda”.

Dopo la deludente performance al botteghino di Fantastic Beasts: I segreti di Silente lo scorso anno, il futuro del mondo dei maghi è stato messo in discussione. Nel corso dell’anno, tuttavia, l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha dichiarato di sperare di continuare la collaborazione creativa con la Rowling per i futuri progetti in quell’universo. Sarah Aubrey, dirigente di HBO Max, ha fatto eco a questo sentimento, esprimendo il proprio interesse a portare il mondo di Harry Potter in streaming.

Nello stesso periodo, è stato riferito che Zaslav era potenzialmente interessato ad adattare in un film l’opera teatrale di successo Harry Potter and the Cursed Child. Per quanto riguarda il futuro del franchise, sia Emma Watson che Rupert Grint hanno espresso il loro interesse a riprendere i loro ruoli, ma lo stesso Harry, Daniel Radcliffe, sembra essere meno entusiasta dell’idea. Senza il ritorno di Radcliffe, non è chiaro se un film su Harry Potter e il bambino maledetto potrebbe funzionare.

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Sebbene il panorama cinematografico del franchise di Harry Potter sia al momento piuttosto oscuro, è possibile che il mondo dei maghi faccia il salto in TV. Considerando il recente successo di Hogwarts Legacy, è anche probabile che altri videogiochi di Harry Potter siano nel futuro del franchise. Anche se non è chiaro cosa riserveranno i prossimi anni all’amato franchise, il mondo magico sembra destinato a diventare una parte importante del panorama dell’intrattenimento.

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15 delle migliori serie TV originali Netflix secondo IMDb

delle migliori serie TV originali Netflix secondo IMDb

Netflix durante gli anni si è riempito di prodotti ottimi e non. Questa è la lista delle 15 migliori serie TV originali Netflix secondo IMDb

Niente ha sconvolto il panorama televisivo nella storia del medium più dell’avvento di Netflix. Nato come semplice servizio di noleggio via posta, Netflix si è evoluto ed è cresciuto fino a diventare una delle principali centrali dell’intrattenimento, in grado di rivaleggiare con le colonne portanti del settore, come Disney e Warner Bros. Solo nel 2012 Netflix è entrata nel regno della produzione di contenuti originali con la serie poliziesca norvegese/americana Lilyhammer.

Da allora, la piattaforma ha rilasciato una pletora di contenuti originali, sia televisivi che cinematografici, nel tentativo di rafforzare la propria libreria di contenuti in un mercato sempre più competitivo dove ogni anno vengono rilasciati prodotti di qualità, come riportato dall’infografica di ExpressVPN sulle serie TV più viste nel 2022. Ma rimanendo in casa Netflix, con decine di grandi serie original prodotte dalla piattaforma stessa, i fan su IMDb hanno valutato quale sia la migliore serie originale Netflix. Eccovi la lista di 15 delle migliori serie TV originali Netflix secondo IMDb.

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Ozark (2017 – 2022)

Progetto senza titolo
migliori serie TV originali Netflix

Interpretata da Jason Bateman e Laura Linney, Ozark è una serie drammatica sul riciclaggio di denaro sempre sul filo del rasoio. Chiaramente ispirata all’innovativo show della AMC Breaking Bad, Ozark ha una premessa e un percorso dei personaggi molto simili. Sia Marty Byrde che Walter White desiderano il meglio per le loro famiglie, e le difficoltà a cui sono disposti li portano sulla strada della criminalità.

La serie è stata nominata per diversi premi, tra cui Outstanding Drama Series agli Emmy e Best Television Series – Drama ai Golden Globe. La prima parte della stagione finale è già arrivata su netflix dal 21 gennaio.

When They See Us (2019)

Progetto senza titolo
migliori serie TV originali Netflix

La straziante serie drammatica, divisa in quattro parti, di Netflix che racconta gli eventi del caso Central Park Five è un tour de force della regista Ava DuVernay, che ha anche creato e co-scritto la miniserie. Ispirata all’orribile errore giudiziario basato sul profilo razziale degli accusati, When They See Us segue gli ingiustamente accusati e le loro famiglie durante il processo originale e l’assoluzione finale nel 2002.

Esplorando le disparità razziali nel sistema giudiziario americano, When They See Us è un resoconto emotivo e potente degli orrori della falsa incarcerazione. Un’altra opera complementare alla serie, Oprah Winfrey Presents: When They See Us Now è stata pubblicata da Netflix in concomitanza con la serie e presenta le persone realmente coinvolte, oltre al cast e ai creatori dello show.

The Haunting Of Hill House (2018)

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migliori serie TV originali Netflix

The Haunting Of Hill House è adattato dall’omonimo romanzo dell’autrice Shirley Jackson. La serie segue la famiglia Crain, che si riunisce nella loro casa d’infanzia chiamata Hill House. Sono costretti a rivivere il loro passato e le attività paranormali che si sono verificate nella casa.

The Haunting Of Hill House è una serie particolare perché non è una tipica storia dell’orrore. Sebbene il genere sia l’horror, vengono affrontati diversi argomenti seri, tra cui il lutto, la malattia mentale e il modo in cui superare il trauma. La serie è piuttosto poetica e ricca di sottotesti: ad esempio, ognuno dei fratelli Crain rappresenta le cinque fasi del lutto.

The Witcher (2019 – )

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migliori serie TV originali Netflix

Reso popolare dall’omonima serie di videogiochi, The Witcher è basato sulla serie di libri fantasy dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Interpretata da Henry Cavill, Superman in persona, nel ruolo di Geralt di Rivia, la serie segue Geralt che è destinato a proteggere la principessa Cirilla nel mondo fantasy del Continente.

La prima serie ha ottenuto recensioni per lo più positive ed è diventata la terza serie in lingua inglese più vista di Netflix, anche se molti hanno criticato l’inutile frattura delle linee temporali della prima stagione. La seconda serie è stata lanciata nel dicembre 2021 con recensioni molto più positive. La serie ha anche generato diversi tie-in, tra cui la serie animata The Witcher: Nightmare of the Wolf e il live-action The Witcher: Blood Origin.

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The Defenders (2017)

Progetto senza titolo
migliori serie TV originali Netflix

The Defenders è una miniserie che segue Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist, che si uniscono tra loro per creare una sorta di versione stracciona dei Vendicatori. I quattro si uniscono per combattere Alexandra Reid, leader di un’organizzazione malvagia chiamata la Mano.

I fan amano i crossover, ma ciò che distingue The Defenders è la sua versione più grintosa e realistica del MCU Disney (e questa grinta è in gran parte ciò che rende tutti gli show Marvel di Netflix così attraenti).

The Last Kingdom (2015 – 2022)

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migliori serie TV originali Netflix

The Last Kingdom è un esempio di serie originale Netflix che non è tecnicamente tale, poiché ha debuttato sulla BBC nel 2015 ed è rimasta in onda per due stagioni sulla rete, prima di essere acquisita da Netflix. Le tre stagioni successive sono state prodotte esclusivamente da Netflix.

The Last Kingdom, basata su The Saxon Stories dell’autore Bernard Cornwall, segue Uhtred, un sassone allevato dai vichinghi danesi nel IX secolo, e le battaglie che si svolgono in Inghilterra in quel periodo tra fazioni in guerra per il controllo del Paese. Nonostante la recente conclusione della quinta e ultima stagione, Netflix ha confermato che è in lavorazione un lungometraggio intitolato Seven Kings Must Die, ma non è stata annunciata alcuna data di uscita.

BoJack Horseman (2014 – 2020)

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migliori serie TV originali Netflix

Debuttando nel 2014 come prima serie animata originale di Netflix, la prima stagione di BoJack Horseman è stata criticata per la sua disomogeneità e poca chiarezza. Ma la serie ha trovato la sua strada quando è entrata nella seconda stagione, e da allora è cresciuta fino a diventare una delle migliori serie animate di tutti i tempi. IndieWire gli ha persino assegnato questo riconoscimento, battendo classici dell’animazione come I Simpson e South Park.

Per essere uno show con una premessa surreale, BoJack Horseman trattava molti argomenti impegnativi, come la dipendenza, l’alcolismo, la depressione, l’esistenzialismo e il trauma, in modo più sfumato e maturo di molti altri show dell’epoca. I migliori episodi di BoJack Horseman, tra cui “Free Churro” e “Stupid Piece of Sh*t”, sono emblematici di quanto lo show possa essere creativo ed emotivo.

Stranger Things (2016 – )

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Senza dubbio una delle serie TV più popolari e culturalmente influenti degli originali Netflix, Stranger Things, creata dai fratelli Duffer, è una lettera d’amore a molti drammi sull’adolescenza e ai film di fantascienza degli anni Ottanta, come E.T. , Stand By Me e Poltergeist.

La serie è piena di nostalgia degli anni ’80, dai vestiti alle location, fino ad arrivare addirittura alle musiche del jukebox. Attualmente, lo show ha quattro stagioni disponibili su Netflix, con la quinta stagione di Stranger Things destinata a concludere la serie preferita dai fan.

Mindhunter (2017 – 2019)

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La serie crime di Joe Penhall, Mindhunter, basata sul libro Mindhunter: Inside the FBI’s Elite Serial Crime Unit, segue due agenti dell’FBI mentre intervistano serial killer incarcerati, tra cui i veri criminali come Ed Kemper e Charles Manson (ovviamente non quelli reali). Il famoso e prolifico regista David Fincher è il produttore esecutivo della serie e il regista più importante per la serie.

Sebbene la serie sia stata applaudita dalla critica, è stata messa in pausa a tempo indeterminato, poiché David Fincher è passato ad altri progetti. Nonostante il crescente interesse per i documentari e i drammi di cronaca nera, Mindhunter “non ha mai avuto i numeri per giustificare i costi”, come ha dichiarato Fincher in un’intervista a Vulture. Se Mindhunter tornerà o meno per una terza stagione sembra dipendere in gran parte dai fan, e se riusciranno a convincere Netflix a continuare con la serie.

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Arcane (2021- )

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Arcane è una delle serie fantasy più apprezzate dalla critica disponibili su Netflix. La serie è arrivata al pubblico nel 2021 e la sua popolarità è cresciuta rapidamente, rendendola una delle serie fantasy più viste di Netflix.

Arcane segue una lotta di classe tra le città di Piltover e Zaun. Le sorelle Vi e Jinx sono le protagoniste che guidano gli spettatori nel magico mondo di Arcane. I fan dicono che questo show animato dà un tocco di freschezza al genere fantasy.

Narcos (2015 – 2017)

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Questa serie crime drama segue le gesta del leader del cartello della droga Pablo Escobar, i suoi scambi con la D.E.A. negli anni ’70, e le conseguenze della sua eliminazione. Composta da tre stagioni e da una serie successiva, Narcos: Mexico, Narcos è una delle serie originali di maggior successo di Netflix.

Sebbene sia stata criticata per alcuni aspetti della serie, come l’accento di alcuni personaggi e la romanticizzazione della vita di Escobar, la qualità complessiva e la natura surreale della storia sono state spesso elogiate da fan e critici.

Black Mirror (2011 – )

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migliori serie TV originali Netflix

Anche se tecnicamente non è una serie originale di Netflix, dato che ha debuttato su Channel 4 nel Regno Unito nel 2011, Netflix ha acquisito lo show nel 2016 e da allora è presente esclusivamente sulla sua piattaforma. Creata dal produttore satirico e critico sociale Charlie Brooker, Black Mirror è una serie antologica che esplora il potenziale impatto distopico della tecnologia speculativa.

La serie è cresciuta notevolmente da quando è passata a Netflix, raggiungendo uno status di cultura pop che pochi show televisivi potrebbero mai sognare. Il termine “Black Mirror”, usato per descrivere la tecnologia distopica, è persino entrato nel linguaggio pubblico nello stesso modo in cui “Orwelliano” viene usato per descrivere gli stati totalitari distopici, evidenziando l’impatto culturale che la serie ha avuto in tutto il mondo.

Arthdal Chronicles (2019- )

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migliori serie TV originali Netflix

Arthdal Chronicles è una serie fantasy sudcoreana. Sebbene si svolga in un universo fantasy, la serie porta il pubblico nel passato, oltre il 1200 a.C., nella terra fittizia di Arth.

La serie è uscita solo da pochi anni, nel 2019. Tuttavia, la sua popolarità è aumentata da quando è arrivata al pubblico ed è diventata una delle serie fantasy più viste su Netflix.

Dark (2017 – 2020)

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Molto tempo prima che titoli in lingua non inglese come Squid Game e Money Heist diventassero dei veri e propri gioielli a livello mondiale, Dark è stato il fiore all’occhiello della programmazione non inglese di Netflix. Prima serie in lingua tedesca di Netflix, co-creata da Baran bo Odar e Jantje Friese, Dark è un thriller fantascientifico di viaggi nel tempo, ambientato nella città immaginaria di Winden.

È difficile spiegare la premessa di Dark in una sola frase, ma la storia abbraccia più generazioni che cercano di scoprire i misteri delle sparizioni avvenute nella loro città. In corso per tre stagioni, Dark è una serie sconvolgente che esplora i temi del viaggio nel tempo, della predestinazione e dei paradossi in modo del tutto soddisfacente e profetico. Di natura veramente innovativa, Dark è senza dubbio una delle serie più innovative e originali di Netflix.

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The Queen’s Gambit (2020)

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The Queen’s Gambit è una miniserie televisiva americana del 2020 basata sull’omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis. A partire dalla metà degli anni Cinquanta e fino agli anni Sessanta, la storia segue la vita di Beth Harmon (Anya Taylor-Joy), un prodigio degli scacchi fittizio in ascesa verso i vertici del mondo degli scacchi, mentre lotta contro la dipendenza da droghe e alcol.

Netflix ha rilasciato The Queen’s Gambit il 23 ottobre 2020. Dopo quattro settimane è diventata la miniserie sceneggiata più vista di Netflix, diventando il programma di punta di Netflix in 63 Paesi.] La serie ha ricevuto il plauso della critica, che ha lodato in particolare l’interpretazione di Taylor-Joy, la fotografia e i valori di produzione.

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Dune: The Sisterhood – Altri cambiamenti per la serie prequel

Dune The Sisterhood Altri cambiamenti per la serie prequel

La serie prequel “Dune: The Sisterhood” sta attraversando ulteriori cambiamenti, che non dovrebbero influenzare il film di Villeneuve!

La serie prequel di Dune della HBO Max, Dune: The Sisterhood ha subito un altro cambiamento interno, perdendo sia un regista che una delle sue star.

“Deadline” ne ha dato la notizia oggi. La star Shirley Henderson, che avrebbe dovuto interpretare Tula Harkonnen, e Johan Renck, che avrebbe dovuto dirigere i primi due episodi, hanno entrambi abbandonato la serie che, a quanto pare, sta subendo “cambiamenti creativi”.

“Mentre Dune: The Sisterhood è entrato in una pausa pre-programmata, sono stati apportati alcuni cambiamenti creativi alla produzione al fine di creare la migliore serie possibile e rimanere fedeli al materiale di partenza”, ha dichiarato un portavoce di HBO Max in un comunicato.

“Johan Renck ha terminato il suo lavoro sulla serie e verrà assunto un nuovo regista; di comune accordo, Johan passerà ad altri progetti. Inoltre, Shirley Henderson lascerà la serie e non interpreterà più Tula Harkonnen”.

È solo l’ultimo dei cambiamenti importanti che la serie Dune: The Sisterhood ha attraversato da quando è stata annunciata per la prima volta nel 2019. Il co-showrunner Jon Spaihts ha lasciato il ruolo nel 2021 ed è stato sostituito da Diane Ademu-John, che si è dimessa lo scorso novembre. La scrittrice per la TV veterana Alison Schapker, nota soprattutto per il suo lavoro su Lost, rimane ora l’unica showrunner.

Villeneuve, che originariamente avrebbe dovuto dirigere la première, ha lasciato questo ruolo alcuni mesi dopo l’annuncio, anche se è ancora legato al progetto come produttore esecutivo.

Secondo quanto riportato da “Deadline”, l'”approccio autoriale” di Renck si scontrava con la visione della HBO Max per la serie e si allontanava dal look dei film di Villeneuve. Questo non influenzerà l’uscita di Dune: Parte Due di Villeneuve, il cui debutto nelle sale è previsto per il 3 novembre.

Dune: The Sisterhood è basato sul libro di Frank Herbert del 1965 ed è ambientato 10.000 anni prima degli eventi del film del 2021. Segue le Sorelle Harkonnen (Emily Watson e Shirley Henderson) mentre combattono le forze che minacciano l’umanità e fondano la mitica organizzazione Bene Gesserit.

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THE LASt OF US EP. 07 ST. 1 – [RECENSIONE]

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Recensione dell Ep.07 della St.1 della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi

Questa è la recensione della settima puntata di The Last of Us, che è certamente diversa dalle altre, ma è anche molto emozionante. Se nella sesta puntata si può notare una certa fretta nel raccontare gli eventi che portano avanti la trama orizzontale, qui l’episodio inizia e finisce nello stesso punto.

https://youtu.be/6iC4xzNyuQk

“Left Behind” è un flashback riguardante il passato di Ellie lungo tutta una puntata, in cui si fa la conoscenza di un personaggio fondamentale per la caratterizzazione del personaggio, Riley Abel. Orfana, è sopravvissuta all’apocalisse e cresciuta a Boston e del rapporto con Ellie sappiamo che a un certo punto la abbondona e in questo flashback ci viene narrata una serata in cui si rincontrano e lei porta Ellie in un centro commerciale, dove poi si procurerà la cicatrice zombie.

La gestione dei tempi e delle dinamiche tra i personaggi l’ho trovata molto curata, seppur forse un po’ lenta nella parte centrale. La fotografia in alcuni frangenti non è che mi abbia fatto impazzire (si vedeva il riflesso giallo sulla faccia degli attori) però l’ambientazione anni ’80 l’ho trovata rispettosa e coerente. Anche tutte le varie citazioni che contiene sono riuscito ad apprezzarle, poiché mai banali.

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In generale la puntata la promuovo con sufficienza piena, abbastanza in linea con le sue precedenti. Un livello di qualità molto alto per una serie, dato dal cast, dalla sceneggiatura e dalla regia. Una caratteristica di questa serie è che riesce ad avere trame verticali interessanti e una trama orizzontale quasi a episodi.

 Non racconta una storia lineare o composta da più sottotrame incentrata su una storia apocalittica di zombie, ma piuttosto si concentra su narrare singole storie che sono correlate con un mondo apocalittico. L’intento non è quindi di creare una serie alla The Walking Dead, ma di raccontare una società e le diverse reazioni a un’apocalisse.

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In conclusione, la puntata è assolutamente promossa e spero davvero che le ultime due puntate rimangano della qualità di queste. Mancano solo due puntate quindi vedremo in che modo chiuderanno questa stagione e a cosa preferiranno dare minutaggio. Noi ci vediamo a un’altra recensione i The Last of Us

Vi ricordo che siamo in live tutti i lunedì su Youtube per parlare delle puntate più approfonditamente

Qui il sito ufficiale di HBO per informazioni più ufficiose.

Pokemon Concierge – Nuova serie in stop-motion annunciata da Netflix

Pokemon Concierge Nuova serie in stop motion annunciata da Netflix

The Pokemon Company insieme a Netflix hanno annunciato al Pokemon Day, “Pokemon Concierge” una nuova serie in Stop-Motion

Oggi, infatti, è arrivato il Pokemon Day e il team di The Pokemon Company ha fatto un grande annuncio ai fan. È emerso che Netflix sta realizzando “Pokemon Concierge” una nuova serie in stop-motion basata sui Pokemon, che esplorerà una storia originale ambientata nell’universo che tutti amiamo. Se volete saperne di più, Pokemon Concierge è il nome che dovete conoscere.

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L’annuncio è stato dato oggi durante l’evento Pokemon Presents e Netflix ha condiviso un primo sguardo alla serie. La serie in stop-motion sarà originale e prenderà in prestito elementi del manga, dell’anime e dei giochi tutti insieme. Seguirà una serie di Pokemon in vacanza in un resort controllati da un dipendente di nome Haru.

Al momento non sappiamo quando Pokemon Concierge verrà rilasciato, ma Netflix sta collaborando con The Pokemon Company per dargli vita. L’animazione in stop-motion sarà curata da Dwarf Studios, che ha già collaborato con il servizio di streaming, contribuendo alla creazione di Rilakkumma e Kaoru, quindi i fan possono aspettarsi delle scene adorabili da questa nuova serie.

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Naturalmente, questa non è la prima volta che Netflix collabora con i Pokemon. Il servizio è l’attuale distributore dell’anime dei Pokemon negli Stati Uniti e in molti altri mercati al di fuori del Giappone. E naturalmente continuano a circolare voci secondo cui Netflix starebbe lavorando a una sorta di progetto live-action per i Pokemon. Non ci sono notizie ufficiali su quest’ultimo progetto, ma di certo Netflix ha ampliato i suoi adattamenti live-action negli ultimi tempi. Nel regno degli anime, titoli come One Piece sono all’orizzonte. Ma per ora Netflix è pronta a esplorare i Pokemon con un’estetica in stop-motion.

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The Walking Dead: Dead City – Teaser Trailer

The Walking Dead Dead City Teaser Trailer

Ecco il trailer dell’atteso nuovo spin-off di “The Walking Dead”, dal titolo “TWD: Dead City”, con Negan e Maggie come protagonisti!

Negan è ricercato, vivo o morto (o non-morto) nel nuovo teaser trailer di The Walking Dead: Dead City. Lo sceriffo Perlie Armstrong (Gaius Charles) è sulle tracce del fuggitivo Negan (Jeffrey Dean Morgan), come dimostra il manifesto di ricerca che lo ritrae, ma Maggie (Lauren Cohan) ha interesse a tenere in vita il suo nemico-alleato quando suo figlio, Hershel, scompare.

“Ha mio figlio”, dice Maggie a Negan parlando del Croato (Željko Ivanek), un noto killer di New York. “Tu sei la chiave per riaverlo”. AMC descrive così la serie: “Sono passati anni dall’ultima volta che abbiamo visto Maggie e Negan, e ora devono formare una fragile alleanza per portare a termine una pericolosa missione”.

“Maggie e Negan si recano sull’isola di Manhattan che, essendo rimasta isolata dall’inizio dell’apocalisse dei walker, ha sviluppato le proprie peculiari minacce. […] Ma man mano che il duo si addentra nelle profondità della città infestata dai walker, diventa evidente che i traumi del loro tumultuoso passato possono rivelarsi una minaccia tanto grande quanto i pericoli del presente”.

Il nuovo spin-off di The Walking Dead debutterà dopo la prima metà della stagione finale divisa in due parti di Fear the Walking Dead e prima del ritorno di Daryl (Norman Reedus) in The Walking Dead: Daryl Dixon. Gli eventi si sviluppano dopo il finale della serie The Walking Dead, che si è concluso con Maggie che non è riuscita a perdonare Negan per aver ucciso Glenn (Steven Yeun), prima che le loro strade si separassero.

L’ultima volta che lo abbiamo visto, Negan era in attesa del suo primo figlio con la sua nuova moglie, Annie (Medina Senghore), ma la coppia ha scelto di allontanarsi dalla comunità del Commonwealth dell’Ohio.

Morgan, l’interprete di Negan, ha commentato: “Quando lui e Maggie saranno di nuovo insieme, c’è la possibilità che Negan non sia quello che vediamo quando lo lasciamo qui in [The Walking Dead]. Penso che ci siano buone probabilità che non sia più quel tipo di persona, perché lui si adatta a ciò che lo circonda e le cose sono f***utamente difficili”. L’attore ha aggiunto che “ricadrà in qualche vecchia abitudine.”

Oltre ai co-protagonisti di lunga data di The Walking Dead, Cohan e Morgan, del cast di Dead City faranno parte Gaius Charles (Grey’s Anatomy) nel ruolo dello sceriffo Perlie Armstrong, Jonathan Higginbotham (The Blacklist) nel ruolo di Tommaso, Mahina Napoleon (NCIS: Hawai’i) nel ruolo di Ginny, Trey Santiago-Hudson (New Amsterdam) nel ruolo di Jano e Željko Ivanek (Damages) nel ruolo de Il Croato.

Lo showrunner Eli Jorné ha creato la serie e ricopre il ruolo di produttore esecutivo insieme a Cohan, Morgan, Brian Bockrath (The Walking Dead: World Beyond) e al chief content officer del TWD Universe Scott M. Gimple (The Walking Dead: Rick & Michonne). The Walking Dead: Dead City debutterà a giugno su AMC e AMC+.

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Star Wars: Ahsoka – Rivelata possibile finestra di uscita

Star Wars Ahsoka Rivelata possibile finestra di uscita

L’attrice protagonista Rosario Dawson ha rivelato in un’intervista una finestra di uscita possibile per la nuova serie Star Wars: Ahsoka

Quest’anno è prevista la prima di una nuova stagione di The Mandalorian su Disney+, e lo streamer ha anche confermato che Star Wars: Ahsoka sarà trasmesso quest’anno, ma l’avventura spin-off non ha ancora una data di uscita ufficiale. La star Rosario Dawson ha recentemente affermato che, essendo anche protagonista del film Haunted Mansion, ritiene che Ahsoka potrebbe arrivare su Disney+ in autunno. Non è chiaro se queste affermazioni si basino sugli aggiornamenti ufficiali che le sono stati forniti sul progetto o se siano solo congetture basate su ciò che sa dell’affollato programma di uscite della Disney su varie piattaforme.

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“Ahsoka, sì, probabilmente uscirà in autunno”, ha detto la Dawson a TODAY with Hoda & Jenna. “Prima uscirà Haunted Mansion ad agosto, e ho appena fatto una bellissima voce fuori campo per la pubblicità di Disney+. E mi chiedo: sono appena diventata una principessa Disney?”.

Vale la pena notare che, proprio la settimana scorsa, Haunted Mansion è stato spostato a luglio, il che segna almeno un caso in cui Dawson non è del tutto aggiornata sulle novità Disney. Tuttavia, con la terza stagione di The Mandalorian che debutterà il 1° marzo e i nuovi episodi che andranno avanti fino ad aprile, sarebbe logico che, dato che Disney+ ha anche serie live-action della Marvel in arrivo sulla piattaforma, si aspettasse di rilasciare Ahsoka fino a fine anno.

Il prossimo anno potrebbe essere il più importante per il franchise su Disney+, dato che progetti come Star Wars: Skeleton Crew, Star Wars: The Acolyte e la seconda stagione di Star Wars: Andor dovrebbero debuttare tutti nel 2024. Inoltre, con le nuove stagioni di The Mandalorian e Star Wars: The Book of Boba Fett in fase di sviluppo, c’è molto da aspettarsi dalla piattaforma nei prossimi anni.

Ambientato dopo la caduta dell’Impero, Star Wars: Ahsoka segue l’ex cavaliere Jedi Ahsoka Tano mentre indaga su una minaccia emergente per una galassia vulnerabile.

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In precedenza Lucasfilm aveva rivelato che stava sviluppando la serie Star Wars: Rangers of the New Republic, che sembrava essere stata messa in pausa a tempo indeterminato, e Star Wars: Lando, che non ha ancora ricevuto aggiornamenti ufficiali, ma che non ha ancora ricevuto notizie di essere stata cancellata.

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Netflix – La terza stagione di Mindhunter è stata ufficialmente cancellata

Netflix La terza stagione di Mindhunter e stata ufficialmente cancellata

Il produttore esecutivo di Mindhunter, David Fincher, conferma in un’intervista che Netflix ha cancellato la terza stagione dello show.

David Fincher ha confermato che la terza stagione di Mindhunter non si farà. Ambientata alla fine degli anni ’70, Mindhunter è incentrata su due agenti dell’FBI che cercano di capire e catturare i serial killer analizzando il loro stato psicologico, dando inizio a quello che sarebbe stato conosciuto come criminal profiling. La seconda stagione ha debuttato nell’agosto 2019, ma la lunga pausa ha portato a speculazioni sulle possibilità di una potenziale terza stagione.

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In una recente intervista con la pubblicazione francese Le Journal du Dimanche, Fincher, che ha anche diretto diversi episodi, è stato interrogato sul futuro di Mindhunter. Riguardo alla possibilità di una terza stagione, Fincher ha spiegato che lo show è un investimento costoso per Netflix che non vale il rischio. Ecco la citazione qui sotto tramite GamesRadar:

“Sono molto orgoglioso delle prime due stagioni, ma è una serie particolarmente costosa e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato un pubblico abbastanza ampio da giustificare un tale investimento. Non li biasimo, hanno corso dei rischi per lanciare la serie”.

Il potenziale della terza stagione è stato messo in dubbio dopo che Netflix ha dichiarato che la serie era in pausa a tempo indeterminato, sostenendo che Fincher era concentrato su altri progetti. Tuttavia, anche Fincher ha più volte ribadito che la terza stagione potrebbe non essere realizzata. Tuttavia, la domanda sul futuro della serie non sorprende, dato che la seconda stagione ha costruito una trama potenzialmente importante. Negli episodi di Mindhunter, a partire dalla prima stagione, si è parlato del “BTK Killer”, un famigerato serial killer che derideva la polizia con i suoi crimini. Sembrava che BTK sarebbe stato al centro di una nuova stagione, ma purtroppo sembra che questo non si realizzerà più.

Il regista Andrew Dominik ha anche fornito informazioni sulla trama di Mindhunter e su cosa avrebbe comportato la terza stagione se non fosse stata cancellata. I detective Ford e Tench sarebbero finalmente usciti dal seminterrato e avrebbero raggiunto Hollywood per far conoscere pubblicamente la profilazione criminale. Uno dei punti di forza della serie è l’inquietante accuratezza del casting e delle performance degli attori che interpretano i più famosi serial killer americani. Inoltre, il dramma psicologico intraprende un’analisi approfondita del profilo dei serial killer, integrando nel contempo storie di vita reale. Ad esempio, la seconda stagione ha indagato sugli omicidi di Atlanta tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80.

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Mindhunter è uno degli show più apprezzati di Netflix, con una valutazione critica del 96% per la prima stagione, mentre la seconda stagione ha ottenuto un punteggio quasi perfetto del 99% su Rotten Tomatoes. Sfortunatamente, sembra che la scarsa audience abbia portato alla cancellazione di Mindhunter da Netflix, e il design della produzione e l’attenzione ai dettagli per creare un’estetica d’epoca hanno probabilmente contribuito alle spese elevate che non hanno avuto un grande ritorno. Questo aggiornamento significa che Mindhunter si unisce a un numero crescente di show cancellati da Netflix.

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THE LAST OF US EP. 05 ST.1 – [RECENSIONE]

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Recensione dell Ep.05 della St.1 della nuova serie HBOmax The Last of Us, ispirata all’omonima saga di videogiochi

Questa è la recensione della quinta puntata di The Last of Us, che riesce in tutto e per tutto a adattare un passaggio del videogioco in modo, a mio avviso molto efficace. La narrazione dei nostri protagonisti prosegue in modo organico e facciamo conoscenza di Henry e Sam, che è stato reso muto e sinceramente penso sia una trovata intelligente. La dinamica tra questi due nuovi personaggi è sicuramente ben curata e riesce a farci affezionare ai due. Inoltre viene sviluppato meglio il background di Henry, di cui conosciamo meglio i moventi e l’interiorità, che ci fanno empatizzare meglio con il personaggio.

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Mi è piaciuta molto la scelta della modalità in cui si rapportano i personaggi analoghi. Come Henry dialoga con Joel, così come Sam rivede in Elly quasi come una sorella maggiore su cui appoggiarsi e che vede addirittura senza paure, e come Elly cerchi di insegnare a Sam quello che sa

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La scena topica dell’episodio quando arrivano gli zombie è ben pianificata e ben gestita. Forse il colpo di scena finale è un po’ lento rispetto al videogioco, in cui si sottolinea di più la questione della “paura di essere zombieficati” e tutto risulta meno macchinoso rispetto alla serie, ma è comunque efficace ed è un vero e proprio pugno allo stomaco. Forse avrei asciugato qualcosa riguardo alla sottotrama dei ribelli catturati, ma in generale tutti i risvolti narrativi sono ben costruiti e assolutamente ho goduti alla morte di Kathleen e il suo sgherro.
Ora speriamo che riescano a gestire bene la narrazione con i tempi brevi che hanno, perché hanno ancora 4 puntate e quello da raccontare è molto.

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In conclusione, posso dirmi soddisfatto della puntata e in generale della serie finora, che è riuscita sempre a mantenere una qualità molto alta e una attenzione del pubblico costante. Ora attendo con trepidazione la sesta puntata sperando riescano a mantenere il livello alto delle prime cinque puntate. Noi ci vediamo a una prossima recensione di The Last of Us

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Star Trek: Prodigy – La seconda stagione uscirà nel 2023

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Una nuova promo per Paramount+ con Showtime conferma che la seconda stagione di Star Trek: Prodigy sarà presentata nel 2023.

Creata da Kevin e Dan Hageman, Star Trek: Prodigy è una collaborazione tra Paramount+ e Nickelodeon. La prima stagione di Prodigy è stata trasmessa nell’autunno del 2021, ma i 20 episodi sono stati divisi in due metà. La seconda serie di 10 episodi di Prodigy è uscita nell’autunno del 2022. Sebbene l’obiettivo di Star Trek: Prodigy sia quello di avvicinare nuovi giovani spettatori al franchise, la serie di Star Trek animata in CGI ha ricevuto il plauso dei fan di tutte le età.

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Oltre a Star Trek: Prodigy, hanno annunciato anche la stagione finale di Star Trek: Picard, che debutterà giovedì 16 febbraio su Paramount+. Altre tre serie di Star Trek: Star Trek: Strange New Worlds stagione 2, Star Trek: Lower Decks stagione 4 e Star Trek: Discovery stagione 5, dovrebbero uscire nel 2023, anche se le date di uscita esatte non sono ancora state annunciate.

La prima stagione di Star Trek: Prodigy ha raccontato l’epica storia dei sei giovani eroi alieni dello show che salvano la Flotta Stellare e la galassia dalla distruzione. Alla fine della stagione 1 di Prodigy, Dal R’El (Brett Gray) e i suoi amici sono stati accettati nella Flotta Stellare come ufficiali sotto la supervisione del Vice Ammiraglio Kathryn Janeway (Kate Mulgrew). Il finale della prima stagione di Prodigy ha dato il via a un’intrigante direzione per la seconda stagione: Janeway deve infatti guidare una nuova missione in un futuro alternativo per salvare il capitano Chakotay (Robert Beltran), mentre Dal e gli altri vengono ad aiutarla. Nel frattempo, Gwyndala (Ella Purnell) è in viaggio verso il suo mondo natale, Solum, per cercare di impedire che il suo popolo, i Vau’Nakat, intraprenda un cammino oscuro contro la Flotta Stellare.

Star Trek: Prodigy ha sorpreso e deliziato i fan con la ricchezza dei personaggi e la narrazione emozionante, oltre che con la moltitudine di guest star dell’eredità di Star Trek. Volti famosi del passato come il Capitano Thadiun Okona (Billy Campbell), l’Ammiraglio Jellico (Ronny Cox) e altri sono apparsi nella prima stagione di Prodigy, e i produttori esecutivi Kevin e Dan Hageman promettono che nella seconda stagione appariranno ancora più personaggi del passato.

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Prodigy è diventato anche una sorta di sequel di Star Trek: Voyager; non solo ha ristabilito lo status elevato dell’Ammiraglio Janeway nella Flotta Stellare, ma continua anche la relazione tra Janeway e Chakotay. Gli Hageman hanno dichiarato di avere in programma altre stagioni di Star Trek: Prodigy e persino un possibile lungometraggio. Ma è bene sapere che non ci sarà da aspettare troppo fino al ritorno della seconda stagione di Star Trek: Prodigy, previsto per quest’anno.

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