Still Wakes the Deep – Il nuovo horror psicologico mostra il suo gameplay

Still Wakes the Deep Il nuovo horror psicologico mostra il suo gameplay

Ecco il primo video che mostra il gameplay del nuovo horror psicologico in arrivo a inizio dell’anno prossimo, “Still Wakes the Deep”!

L’editore Secret Mode e lo sviluppatore The Chinese Room hanno pubblicato un nuovo trailer per il gioco horror psicologico Still Wakes the Deep, mostrando per la prima volta un’anteprima del gameplay.

Di seguito trovate una panoramica del gioco condivisa da Secret Mode, e se volete ricevere una notifica quando il gioco sarà disponibile cliccate sul link al sito di Instant Gaming!

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“Questa prima occhiata a Still Wakes the Deep in azione offre uno sguardo emozionante all’ambientazione unica del gioco: la piattaforma petrolifera Beira D, situata al largo delle coste scozzesi.”

“Il video gameplay, suddiviso in due parti, riprende dopo che un evento catastrofico ha scosso la piattaforma di trivellazione e il protagonista Caz McLeary è rimasto intrappolato sotto l’esterno fatiscente della Beira D, cercando disperatamente una via di salvezza.”

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“Il pubblico viene poi trasportato nelle claustrofobiche viscere della piattaforma petrolifera, dove Caz deve superare spazi angusti e passaggi sommersi per evitare di essere scoperto da un orrore inconoscibile che è salito a bordo…”

Il gioco uscirà per PlayStation 5, Xbox Series e PC (tramite Steam e Microsoft Store) all’inizio del 2024. Sarà disponibile anche sul servizio Xbox Game Pass.

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Spirit of the North 2 in arrivo su PlayStation 5, Xbox Series e PC

Spirit of the North in arrivo su PlayStation Xbox Series e PC

Ecco il trailer che annuncia l’arrivo del capitolo 2 di “Spirit of the North”, sviluppato da Infuse Studio e pubblicato da Merge Games!

Il publisher Merge Games e lo sviluppatore Infuse Studio hanno annunciato il sequel del gioco d’avventura open-world Spirit of the North 2 per PlayStation 5, Xbox Series e PC (tramite Steam e Epic Games Store).

L’uscita è prevista per l’anno prossimo, e di seguito troverete gli elementi chiave del gioco e il nuovo trailer! Cliccate sul link al sito di Instant Gaming per ricevere una notifica quando il gioco sarà disponibile!

Carto – Trovare la strada di casa e molto di più [Recensione]

Un vasto open world – Vagate liberamente in un vasto e antico open world, ricco di storia dimenticata da tempo. Esplorate biomi unici e visivamente affascinanti, ognuno con le sue sfide e i suoi segreti da scoprire.”

Cercate potenti rune – Scoprite rune potenti che rafforzeranno le vostre abilità mentre la vostra missione vi porta attraverso fitte foreste, cime innevate e cripte antiche e oscure per salvare i guardiani perduti.”

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Ampia personalizzazione – Modificate l’aspetto e le abilità della vostra volpe in base al vostro stile di gioco, rendendo unica ogni partita.”

Antichi guardiani – Affrontate nemici formidabili mentre salvate le leggendarie bestie guardiane in emozionanti incontri basati su puzzle da risolvere.”

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Carto – Trovare la strada di casa e molto di più [Recensione]

Carto Trovare la strada di casa e molto di più [Recensione]

Ecco la mia recensione di “Carto”, l’adorabile puzzle game in cui farsi strada utilizzando i magici poteri della cartografia!

Quando ho visto per la prima volta il trailer di Carto (nel corso della “Cozy & Family Friendly Games Celebration” di Steam), mi sono detta: “devo giocarlo”. Una volta finito e platinato, il passo successivo era chiaro: “devo parlarne”. Ecco dunque la mia recensione del più recente gioco sviluppato dalla Sunhead Games ed edito dalla Humble Games, attualmente disponibile su Nintendo Switch, Xbox One, PlayStation 4 e PC!

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Le premesse di Carto lo rendevano un gioco perfettamente allineato ai miei interessi. Un gioco di rompicapo in 2D disegnato a mano, con uno stile adorabile e una meccanica estremamente interessante? Datemene altri 100. Se poi aggiungiamo un gameplay che sorprende ad ogni capitolo per la sua dolcezza, cosa possiamo volere di più?

La descrizione fornita da Steam recita: “Carto è un avvincente gioco d’avventura che si incentra su una meccanica unica di alterazione del mondo. Usa questo potere per esplorare terre misteriose, aiutare una serie di eccentrici personaggi e guidare Carto nel suo viaggio per tornare dalla sua famiglia.”

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La piccola Carto vive e viaggia insieme a sua nonna, esperta cartografa ed esploratrice, su un dirigibile. Dalla loro casa volante, le due possono vedere il mondo sottostante e usare i loro poteri per spostare e riassemblarne i pezzi. Durante una tempesta, Carto viene sbalzata fuori dal dirigibile, ed è qui che inizia la sua avventura.

Da sola e in un luogo sconosciuto, Carto dovrà fare affidamento su ciò che conosce meglio: la sua mappa, frammenti della quale sono stati sparsi in giro per il mondo dalla stessa tempesta che l’ha portata lì. Presto, però, scoprirà che può fare affidamento anche sulle persone che incontra lungo il suo cammino, in particolar modo sulla sua nuova amica Shianan.

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Attraverso foreste, deserti, pianure e ghiacciai, Carto dovrà risolvere un rompicapo dopo l’altro per continuare il suo viaggio e ricongiungersi con sua nonna, aiutando strada facendo la gente del posto.

Partiamo subito col parlare dei disegni, che sono curati nei minimi dettagli e che, nel miglior modo possibile, ricordano un bellissimo libro illustrato. I design sono stupendi e ben abbinati alle personalità dei personaggi. I colori usati sono tenui e non stonano mai tra di loro. Il fatto che il team abbia creato una tale differenza tra le varie ambientazioni, pur mantenendo un filo conduttore evidente nello stile mi ha davvero colpito.

Carto Trovare la strada di casa e molto di più [Recensione]
Cr: Sunhead Games, edit cr: Popspace

Visivamente, Carto è una gioia per gli occhi. Ma veniamo ora alla storia, lasciando per ultimo l’aspetto dei puzzle. La trama è semplice: la piccola cartografa vuole ritrovare la nonna dalla quale è stata separata, e per farlo deve attraversare una serie di ostacoli e luoghi a lei estranei.

La linearità della storia si sposa perfettamente con tutte le diramazioni che il team ha inserito, che rendono il gioco coinvolgente di capitolo in capitolo e mai noioso (a tratti un filo frustrante, ma questo lo vedremo dopo). I personaggi che Carto incontra sono caratterizzati benissimo e le opzioni di dialogo (degli altri, Carto preferisce ascoltare) sono molte e tutte divertenti, il che arricchisce grandemente l’esperienza di gioco.

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Ѐ impossibile non affezionarsi a personaggi come Shianan, Wriggles, i Messaggeri della Foresta e i loro compagni animali. Vi dico solo che si può abbracciare un orso. E che non sapevo di averne bisogno.

Parliamo ora dei puzzle. L’innovativa meccanica di gioco si unisce brillantemente al concetto dei frammenti di mappa da ricongiungere per poter proseguire. Infatti, solo i pezzi che combaciano permettono di spostarsi da uno all’altro, e anche lì bisogna fare attenzione al verso e al modo in cui vengono disposti.

Carto Trovare la strada di casa e molto di più [Recensione]
Cr: Sunhead Games

Non negherò che, per quanto possa essere intuitiva come meccanica, ci sono stati momenti in cui i puzzle mi hanno dato del filo da torcere. Come avrei voluto avere più indizi in quei momenti, ma gli sforzi e i tentativi alla fine hanno pagato sempre. Non c’è niente di impossibile, anche se alcuni passaggi richiedono decisamente più ragionamento di altri.

Nel complesso si crea un giusto compromesso tra rompicapo più e meno complessi. Le uniche “critiche” che potrei muovere sono l’impossibilità di richiedere un indizio in più in alcuni momenti e il fatto che il gioco è piuttosto breve. Non penso di averci speso più di sei ore in totale, platinatura e tutto.

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Consiglio vivamente Carto a chi ama i puzzle game e vuole mettersi alla prova, immergendosi allo stesso tempo in una storia caratterizzata da splendidi disegni e da una trama che scalda il cuore.

E se questa recensione vi è piaciuta, seguiteci sul nostro sito e sui nostri social, dove parlo spesso di cozy games, puzzle e molto altro ancora!

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World of Horror, il macabro ibrido roguelike tra Lovecraft e Junji Ito [Recensione]

World of Horror il macabro ibrido roguelike tra Lovecraft e Junji Ito [Recensione]

Il 19 ottobre, dopo tre anni di attesa, è uscito dall’early access World of Horror, titolo rpg-roguelike horror disponibile per PC, Switch, PS4 e PS5.

Un dentista part-time e MS Paint, non sono i protagonisti di una barzelletta bensì le fondamenta su cui si basa l’rpg-roguelike World of Horror, uscito di recente dall’Early Access e disponibile per PC. Su Nintendo Switch e Playstation sarà disponibile il 26 ottobre. Pawel Kozminski, in arte panstasz, è il one-man-army dietro lo sviluppo del titolo. Pawel è un dentista polacco appassionato del genere horror, passione che ha traslato all’interno del suo pargolo videoludico attingendo a piene mani dalle opere di Lovecraft, il papà del celeberrimo Cthulhu, e di Junji Ito, mangaka giapponese noto per capolavori come Tomie o Uzumaki. Il tutto senza trascurare leggende metropolitane dalle tinte grottesche e il folklore del Sol Levante. E il ruolo di MS Paint? Sappiate che quel folle di Kozminski ha realizzato ogni elemento artistico presente in World of Horror tramite il popolare, e non di certo versatile, software di Microsoft. La tecnica utilizzata è quella della pixel art a 1-bit, e il risultato è eccezionale.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
La pixel art 1-bit realizzata con Paint è una scelta stilistica lodevole.

Dove risiede l’oscurità

È il 1984, siamo in Giappone, più precisamente a Shiokawa, una ridente cittadina marittima, di quelle che si trovano tra le pagine del già citato Ito, di quelle che a prima vista sono da cartolina ma più le frequenti e più ti accorgi che qualcosa non va. Questa è l’ambientazione che fa da sfondo alle vicende di World of Horror. Il gameplay loop è altrettanto semplice: il giocatore sceglie un personaggio, risolve 4 o 5 misteri (a seconda della difficoltà), supera le prove all’interno del faro che sovrasta Shiokawa, sconfigge il Dio Antico che vi risiede e la partita termina. Così facendo si sbloccano oggetti, personaggi, modalità ed eventi nuovi, e il ciclo si ripete.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
Gli Dei Antichi apportano modifiche sostanziali alle varie run.

Avviato World of Horror per la prima volta le modalità disponibili al giocatore sono quattro: la prima, chiamata “Spine-Chilling story of school scissors”, non è altro che il tutorial dove si affronta un singolo caso e nel mentre si imparano le meccaniche di gioco. La seconda modalità è “Extracurricular activity”, come nel tutorial siamo vincolati a un unico personaggio, ma avremo la possibilità di risolvere più misteri. È una modalità fine a se stessa che difficilmente rigiocherete. La terza modalità è un semplice quick play. La quarta modalità è, invece, quella in cui verranno spese il maggior numero di ore: “Customize the playthrough”. Qui il giocatore potrà personalizzare la partita scegliendo a priori quale set di eventi attivare e quale personaggio interpretare. La rigiocabilità è elevata. Nonostante gli eventi e le situazioni possano tendere a ripetersi, le combinazioni con le quali ciò accade sono sempre variegate.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
Purtroppo l’interfaccia, per quanto unica nello stile, non facilita i primi approcci con il titolo.

Un rpg atipico

La struttura a casi è riuscita, sia perché sono tutti ben scritti (da segnalare la collaborazione di Cassandra Khaw, autrice malese di horror e science fiction), sia perché nonostante alcuni mantengano una struttura ripetuta, altri rompono le regole intrinseche dell’esperienza, meravigliando il giocatore con trovate sempre nuove e terrificanti.
Per farla breve, e non privarvi del piacere della scoperta, tenterò di riassumervi un’esperienza di gioco tipica.
Ciascun caso ha come base operativa il proprio appartamento, qui potremo riposare e recuperare salute e sanità mentale, le due “barre della vita” presenti nel gioco che, portate allo zero, significano game over. Dall’appartamento si sceglie un mistero da risolvere tra quelli disponibili, selezionati casualmente dal gioco ad inizio partita (esiste infatti un sistema a seed, proprio come in altri roguelike). Avviato il caso si ha la possibilità di esplorare Shiokawa tramite una mappa stilizzata. Delle varie location visitabili solo una farà progredire il mistero. Tuttavia, trascurare l’esplorazione delle altre aree non sarà mai una scelta saggia, dato che potremo trovarvi alleati, armi o oggetti utili al completamento del caso stesso. Se ci sono delle armi vuol dire che si combatte, e in World of Horror si combatte piuttosto spesso. Il titolo adotta un sistema a turni atipico ma molto semplicistico nella sua composizione.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
La varietà dei singoli misteri è uno degli aspetti migliori di World of Horror.

Come accennato poc’anzi, degni di nota sono i casi che deviano dalla normale struttura di gioco. Alcuni di essi offrono un’esperienza inedita caratterizzata da regole specifiche. In questi misteri da risolvere non ci sarà più la cittadina di Shiokawa a fare da palcoscenico al caso, bensì luoghi unici e con un sistema di esplorazione, e gestione del tempo, esclusivi. Si passa da magioni spettrali, in cui imbattersi in ospiti tutt’altro che accomodanti non sarà affatto difficile, a boschi labirintici in cui il tempo pare essersi fermato. Una forte citazione a Blair Witch Project che ben si sposa con lo scheletro roguelike del titolo. Questi sono solo due esempi di come World of Horror sia in grado di plasmare in modo originale un melting pot di meccaniche ludiche e influenze orrorifiche.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
I combattimenti a turni offrono numerose opzioni al giocatore per poter contrastare gli abomini in cui si imbatterà.

Un’esperienza per stomaci forti

Proprio come altri roguelike, World of Horror è, nelle prime ore, criptico e spietato, complice anche un’interfaccia e dei menù decisamente poco chiari. Il gioco punisce, senza tanti complimenti, l’ignoranza nei confronti delle sue meccaniche, che appaiono più limpide solo una volta superato il ripido scoglio iniziale. Quando ciò accade l’incubo si placa, offrendo al giocatore un’esperienza, non dico rilassata, ma certamente più godibile e coinvolgente.

world of horror roguelike recensione lovecraft junji ito
La passione per l’oriente di panstasz la si nota anche nelle presenti, ma mai invadenti, parentesi umoristiche.

World of Horror è un esperimento riuscito. L’art direction è memorabile ed apprezzabile è anche la colonna sonora, realizzata da ArcOfDream e Qwesta. Dal punto di vista ludico gli appassionati del genere troveranno pane per i loro denti. Altro aspetto positivo è la presenza di una community molto attiva nel creare le mod più disparate. Peccato che questi contenuti non siano ottenibili tramite workshop di Steam, un limite a mio parere incomprensibile.

Scopri di più sul gioco sul sito ufficiale di World of Horror.

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I 10 videogiochi più venduti di sempre

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Questi sono i 10 videogiochi, ormai iconici nell’universo videoludico, più venduti di sempre con milioni di copie sulle spalle!

Con l’aumento di popolarità e di importanza dei giochi free-to-play come Fortnite, CS: GO, PUBG e altri, i giochi stanno raggiungendo numeri di giocatori sbalorditivi e registrano enormi quantità di tempo di gioco. Ma in termini di vendite di giochi a pagamento, quali sono i giochi più venduti di tutti i tempi? In questa galleria vi presentiamo la classifica dei 10 videogiochi più venduti di tutti i tempi in base agli ultimi dati disponibili pubblicamente.

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Questo elenco non include i giochi free-to-play, motivo per cui non vedrete nell’elenco, tra gli altri, i giochi di successo come Fortnite, Rocket League, Dota 2, CS: GO e Team Fortress 2. Questi giochi hanno senza dubbio raggiunto molte, molte più persone e probabilmente sono meglio confrontati con altri giochi free-to-play.

L’elenco, tuttavia, include le vendite dei giochi in confezione per i bundle hardware, e questa è una distinzione importante. Ad esempio, Wii Sports ha venduto circa 83 milioni di copie grazie anche al fatto di essere stato venduto in bundle con la Wii. Anche l’originale Super Mario Bros. era un gioco “pack-in” per il NES.

Tolti questi avvertimenti, passiamo alla classifica dei 10 giochi più venduti di sempre. Scommettiamo che riuscirete a indovinarne qualcuno! Ma prima vi consigliamo di fare un salto su Instant Gaming in cui potrete trovare tante offerte su un catalogo enorme di videogiochi! Non perdetevi l’occasione ti avere gli ultimi titoli del momento tipo Lords of the Fallen con uno sconto del -27%, ma non solo! Quindi affrettatevi mi raccomando!

10: Super Mario Bros. – 50 milioni (vendite pack-in incluse)

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i 10 videogiochi più venduti

L’originale Super Mario Bros. per NES, uscito nel 1985, è il primo gioco di questa lista con 50 milioni di copie vendute. Non era la prima apparizione di Mario in un videogioco, ma Super Mario Bros. rimane amatissimo e il suo enorme successo ha contribuito a far progredire il franchise di Mario. I livelli, la musica, i nemici: tutto è iconico. Seguiranno numerosi giochi di Mario, l’ultimo dei quali è Super Mario Bros. Wonder, in uscita nell’ottobre 2023 per Nintendo Switch.

9. The Witcher 3: Wild Hunt – 50 milioni

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The Witcher 3: Wild Hunt di CD Projekt Red ha fatto crescere il franchise a nuovi livelli, con l’ultima uscita che ha venduto 50 milioni di copie su tutte le piattaforme. Uscito nel 2015, The Witcher 3 è stato un successo fin dall’inizio e ha continuato a crescere, crescere e crescere. Il gioco viene regolarmente scontato a prezzi bassissimi, ma questo non toglie nulla al fatto che abbia raggiunto cifre di vendita gigantesche. Un altro elemento che ha aiutato le vendite di Witcher 3 è stato il debutto della serie TV di Netflix. L’intera serie di Witcher ha venduto 75 milioni di unità, e con Witcher 3 che ne ha venduti 50 milioni, è il più grande del gruppo.

8. Red Dead Redemption II – 50 milioni

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Rockstar ha due giochi nella lista dei 10 più venduti di tutti i tempi, e il primo è il western del 2018 Red Dead Redemption II, con 50 milioni di copie vendute. Prequel di Red Dead Redemption del 2010, atteso dai fan per quasi un decennio, Red Dead Redemption II torna indietro nel tempo e spiega alcuni degli eventi che hanno portato a Red Dead Redemption. Il gioco è ambientato in un vasto mondo aperto nel West americano del 1899. La modalità online del gioco, Red Dead Online, non è decollata come GTA Online, ma nel complesso il gioco è riuscito comunque a ottenere grandi risultati.

7. The Elder Scrolls V: Skyrim – 60 milioni

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The Elder Scrolls V: Skyrim è uscito nel 2011. Al momento del lancio, il gioco di Bethesda Game Studios ha riscosso un grande successo e ha continuato a vendere bene negli anni successivi. In effetti, l’ubiquità del gioco è diventata un meme. È stato portato praticamente su tutte le piattaforme possibili e il direttore del gioco Todd Howard ne ha spiegato il motivo. “Se volete che smettiamo di pubblicarlo, smettete di comprarlo”, ha scherzato Howard nel 2018. In un’intervista del 2023, Howard ha rivelato che il gioco ha raggiunto i 60 milioni di copie vendute, diventando uno dei 10 giochi più venduti di sempre. In seguito, Howard e il team realizzeranno The Elder Scrolls 6 e Fallout 5.

6. Mario Kart 8 + Deluxe – 62,25 milioni (vendite pack-in incluse)

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i 10 videogiochi più venduti

La serie di Mario Kart è una delle più grandi e conosciute di tutti i giochi, e Mario Kart 8 è il più venduto di tutti. Il gioco è stato lanciato originariamente su Wii U, dove ha venduto 8,46 milioni di copie (un numero considerevole, considerando che la stessa Wii U ha venduto solo 13,5 milioni di unità). Ma le vendite del gioco hanno subito un’impennata quando è arrivato su Switch con Mario Kart 8 Deluxe. Su Switch, il gioco ha venduto ben 43,79 milioni di copie, portando il suo totale a 62,25 milioni. Mario Kart 8 Deluxe è presente nel bundle annuale del Black Friday di Nintendo, quindi ovviamente i suoi dati di vendita sono stati incrementati dal fatto di essere un titolo in bundle. Nintendo ha ampliato Mario Kart 8 Deluxe con decine di piste DLC che i giocatori possono acquistare tramite il Booster Pass. Non sorprende che sia stato riferito che Mario Kart 9 è in lavorazione.

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5. PUBG – 75 milioni

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PUBG: Battlegrounds, o PlayerUnknown’s Battlegrounds come era originariamente conosciuto, è ora un gioco free-to-play. Ma prima del cambiamento, il gioco ha raggiunto l’impressionante cifra di 75 milioni di copie vendute su PC e console. Il gioco, che si basa su una mod di Arma, è stato rilasciato nel 2017 e rimane uno dei principali giochi battle royale sul mercato. Ora è disponibile anche una versione dedicata per dispositivi mobili. A un certo punto, c’era l’intenzione di creare un universo collegato a PUBG che si sarebbe espanso in lungo e in largo nello spazio horror con il gioco The Callisto Protocol, ma questi piani sono stati ridimensionati.

4. Wii Sports – 82,9 milioni

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L’originale Wii Sports è stato un gioco di lancio per Nintendo Wii e come tale ha venduto molte copie. Sicuramente il suo status di pack-in lo ha aiutato a vendere più di quanto avrebbe potuto fare altrimenti. Quante copie ha venduto? 82,9 milioni, secondo gli ultimi dati di Nintendo. Il gioco ha rappresentato per molti la prima introduzione agli innovativi controlli di movimento della Wii. È stato davvero incredibile oscillare il telecomando Wii e vedere l’oscillazione tradotta sullo schermo per un colpo di tennis o per far sfrecciare una palla da bowling lungo la pista. Nel 2009 è uscito il seguito, Wii Sports Resort, con altri giochi come frisbee e basket. Il successore è stato realizzato per Nintendo Switch con il nome molto creativo di Nintendo Switch Sports.

3. GTA 5 – 180 milioni

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Era solo questione di tempo prima che Grand Theft Auto V comparisse in questa lista. Il celebre gioco d’azione open-world di Rockstar è uscito nel 2013, ma ha venduto milioni di copie ogni mese, portando il suo totale ad oltre 180 milioni di copie. Il gioco è stato lanciato originariamente su Xbox 360 e PS3 prima di approdare su Xbox One, PS4 e PC e poi, con grafica e caratteristiche aggiornate, su PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Al di là delle sole vendite, il gioco porta soldi grazie alla sua popolarissima modalità multigiocatore GTA Online. E 180 milioni non contano nemmeno tutte le persone che potrebbero aver giocato a GTA 5 quando era disponibile su Xbox Game Pass. In termini di dollari, è il prodotto di intrattenimento di maggior successo di tutti i tempi. Non sorprende che Rockstar stia sviluppando un nuovo gioco di GTA. Secondo alcuni potrebbe essere lanciato nel 2024, ma Rockstar non ha ancora fatto alcun annuncio ufficiale.

2. Minecraft – 238 milioni

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Naturalmente Minecraft è in questa lista. È il secondo gioco più venduto di tutti i tempi. Secondo Microsoft, proprietaria del franchise, nel 2021 il gioco ha venduto 238 milioni di copie. Secondo l’azienda, una copia del gioco è stata venduta praticamente in ogni paese e territorio del mondo, compresi l’Antartide e la Città del Vaticano. Il gioco è stato creato da Markus “Notch” Persson, che nel 2014 ha venduto il gioco e la sua partecipazione nello sviluppatore Mojang a Microsoft per 2,5 miliardi di dollari. Microsoft non ha mai rilasciato un Minecraft 2, ma ha ampliato la serie con altri giochi come Minecraft Dungeons e Minecraft Legends. Ora è in lavorazione un film con Jason Momoa.

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1. Tetris – 520 milioni (vendite pack-in incluse)

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i 10 videogiochi più venduti

Secondo il sito ufficiale di Tetris, l’iconico puzzle game ha superato i 520 milioni di vendite nel corso della sua vita, con “miliardi” di sessioni giocate online ogni anno. I 520 milioni includono sicuramente le vendite combinate delle numerose versioni rilasciate nel corso degli anni. Il gioco è un fenomeno culturale, dato che praticamente chiunque abbia una certa età sa di cosa si parla quando si nomina Tetris. È diventato anche una sorta di gergo comune, dato che spesso si parla di “giocare a Tetris” quando si carica un’auto con molti oggetti che potrebbero sembrare difficili da inserire. Il gioco è stato creato da Alexey Pajitnov, un ingegnere della Russia sovietica. Solo quando il game designer e imprenditore Henk Rogers lo scoprì a una fiera di Las Vegas nel 1988, il gioco prese davvero piede. Rogers ottenne i diritti da Pajitnov e concesse il gioco in licenza a Nintendo, che lo pubblicò come pacchetto per il Nintendo Game Boy. Questo ha portato alla vendita di 35 milioni di copie solo per il Game Boy, e da allora il gioco è rimasto popolare, essendo stato pubblicato praticamente su ogni piattaforma sotto il sole. Nel 2023 è stato realizzato un film sulle origini di Tetris con Taron Egerton.

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LotR: Return to Moria in arrivo su PC questo mese, su PS5 a dicembre

LotR Return to Moria in arrivo su PC questo mese su PS a dicembre

Ecco le ultime novità sull’uscita di “The Lord of the Rings: Return to Moria”, rimandato per PS5 ma non per PC!

The Lord of the Rings: Return to Moria uscirà a breve, ma gli utenti PlayStation 5 dovranno aspettare ancora un po’. La Free Range Games ha confermato che l’edizione per PS5 non uscirà il 24 ottobre insieme a quella per PC, ma che è stata posticipata al 5 dicembre. La versione Xbox Series X|S arriverà all’inizio del 2024.

Se state leggendo questo articolo è perché come noi siete appassionati al mondo dei videogiochi, ma anche non solo! E da buon videogiocatore non posso che consigliarvi di passare, tramite questo link, da Instant Gaming in cui potrete trovare numerosissime offerte su un catologo di giochi, nuovi ma anche vecchi, imponente! Non perdete questa grande occasione, mi raccomando!

Quando Return to Moria arriverà su PS5 il 5 dicembre, sarà disponibile sia in formato digitale che fisico. La Free Range Games ha anche confermato che Return to Moria è ora “gold” o, in questo caso, “Mithril”, come ha detto lo sviluppatore, riferendosi al materiale nanico super resistente de Il Signore degli Anelli.

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Inoltre, la Free Range ha mostrato il “Dwarf Creator” di Return to Moria, che i giocatori potranno utilizzare per personalizzare il proprio personaggio. Come si può vedere nel video, i giocatori possono scegliere l’aspetto della barba e dei capelli del loro personaggio, oltre a selezionare accessori, caratteristiche facciali come cicatrici e tatuaggi e persino determinare l’origine, la voce e il tipo di personalità del personaggio.

Return to Moria è uno dei pochi giochi del Signore degli Anelli attualmente in fase di sviluppo. La divisione di videogiochi dello studio di effetti speciali Wēta sta realizzando l’accogliente Tales of the Shire, mentre Amazon sta sviluppando un nuovo MMO del Signore degli Anelli, dopo il naufragio del primo.

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Horror, Cultura e Società [Approfondimento]

Horror Cultura e Società

Il videogioco horror ci parla della nostra società e di quelle altrui in un modo inaspettato e con una semplicità disarmante. Scopriamo come.

Per comprendere come la società, la cultura e il videogioco horror siano correlati, è necessario prima fare un importante parallelismo sonoro.

Nella musica, e in particolare nel Metal, esiste questa tendenza alla suddivisione più specifica possibile in generi e sottogeneri basata anche solamente sulle tematiche che l’artista va ad affrontare.

Per quel che riguarda la politica e la ribellione troviamo il Thrash Metal, c’è il Death Metal che ci racconta di violenza, morte e dolore, oppure il Black Metal che narra di temi occulti e depressione;

Molto spesso la trama musicale è identica ma da una parte troviamo il Depressive Black Metal e dall’altra il Blackened Black Metal, e così via.

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Suoneranno Brutal Death Metal o Technical Death Metal?

C’è quindi una differenziazione semiotica di un contenuto che basilarmente è molto simile, o almeno all’apparenza.

Oggi vorrei applicare questo discorso ai videogiochi, in particolare a quelli che ci spaventano e ci fanno pentire di aver speso i nostri sudati risparmi per ore ed ore di paura gratuita.

Come ogni altra opera artistica, anche i videogiochi, oltre che dal genio dell’autore, sono costituiti da alcuni elementi “ambientali” che inevitabilmente li condizionano. Quelli Horror ancor di più rispecchiano paure molto spesso non solo personali, legate alla cultura e alla società di appartenenza; e così come l’amore, la paura è uno di quei sentimenti che più facilmente si manifesta inconsciamente in azioni, parole e, in questo caso, creazioni.

Un videogioco horror ci parla, in parole povere, molto di più rispetto ad altri generi, perché gli autori ci trasferiscono alcune problematiche inconsce derivanti dalla società in cui vivono e dalla cultura a cui appartengono.

Questo processo è ciò che rende l’opera un oggetto culturale a tutti gli effetti, ma partiamo dall’inizio.

Il primo videogioco considerabile da chi vi scrive un vero e proprio Horror tout court è Alone in The Dark, del 1992, il quale remake è stato da poco (purtroppo) rimandato a gennaio. Ovviamente anche in precedenza ci sono stati giochi a tema Horror, ma Alone in The Dark è stato il primo ad avere una parvenza di gameplay ad hoc, con meccanismi appositamente creati per creare tensione anche pratico, e non solo nel visivo.

Se prima ci ritrovavamo punta e clicca o Dungeon Crawler con degli orribili mostri, pur mantenendo la struttura di un’avventura grafica, Alone In The Dark utilizzava metodi quali il lento cambiamento di telecamera, gli enigmi ambientali ed i dialoghi per spaventare o perlomeno inquietare il giocatore per tutta la durata della partita. Un effetto chiaramente anche involontario, dato che la lentezza ansiogena del gameplay era dovuta anche dai limiti tecnici delle console dell’epoca.

È arduo anche effettuare un’analisi semiotica del gioco, anche se nella gestione delle tematiche troviamo molti topos della narrativa anche cinematografica del tempo: riassumendo molto, Il Detective Carnby esplora villa Derceto cercando di risolvere un delitto e durante la sua esperienza scoprirà molto di più rispetto a ciò che inizialmente si aspettava, rischiando la vita.

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Edward Carnby negli anni, palesemente un Senzavolto del Trono di Spade.

Tutto l’Horror anni ’80 e primi ’90 è pregno del concetto dello “scoprire troppo”, figlio di una società e una cultura, quella americana, dell’eccesso, dove soprattutto i giovani annoiati dal loro ambiente abitudinario e tranquillo, escono dalla loro comfort zone cercando il brivido dell’ignoto esplorando zone remote dello Stato.

Pensate ad un qualsiasi Slasher del periodo e indubbiamente noterete questo schema che si ripete. Alone in The Dark è anch’esso figlio di questo stile, ma le cose stavano per cambiare, soprattutto con l’avvento delle opere del Sol Levante nel genere.

Prima però, è necessario parlare di un importante concetto: quello di relativismo culturale.

Evitando lunghi spiegoni, il relativismo culturale è quel fenomeno per il quale una stessa usanza e/o pratica viene percepita in modo differente in base alla cultura in cui viene inserita.

Un esempio possono essere i bovini: mangiati con gusto in Occidente e venerati come dei in India.

Queste differenze sono determinate da tradizioni e usanze così radicate nella società e negli uomini tanto da rendere difficile stabilirne la reale origine.

Ma ora, torniamo a noi.

1996. Esce Resident Evil. Tutti si spaventano a causa di questa specie di B-Movie USA creato però dai Giapponesi. Nasce una leggenda.

1999. Esce Silent Hill. Tutti si spaventano a causa di questo thriller angosciante su un padre USA che perde la figlia ma creato dai Giapponesi. Nasce una leggenda.

resident evil vs silent hill paura v
Con l’arrivo del remake di Silent Hill 2 e le già svariate ripubblicazioni di Resident Evil, si sente il riecheggiare di quella specie di “faida” che nei primi 2000 aveva colpito i fan di queste due serie.

Queste due saghe horror, indubbiamente le più importanti di quelle prodotte in Giappone, sono anche molto utili per descrivere come in Oriente il concetto di paura sia completamente differente nella società e nella cultura rispetto all’Occidente.

Da quando il genere è diventato maturo infatti, dall’America abbiamo avuto come esempi storie in cui il protagonista svolge il suo ruolo principalmente per se stesso: In Alone in The Dark, Carnby accetta il caso perché ingaggiato da un’antiquaria, perché è il suo lavoro; perfino in Doom, che non è considerabile un vero e proprio videogioco dell’orrore, noi uccidiamo i demoni perché possiamo farlo, e vogliamo farlo.

Le due saghe giapponesi invece capovolgono la prospettiva: Non è più il giocatore e il personaggio giocante al centro dell’attenzione, non agiamo per nostro diletto o soddisfazione. Le città, le altre persone, le altre vite, diventano la motivazione che ci spinge a giocare.

Salvare Raccoon City, scoprire cos’è successo sulle montagne Arklay; salvare Cheryl, scoprire perché Silent Hill è avvolta nella nebbia e piena di mostri.

Nella prospettiva occidentale, si fa in qualche modo riferimento ad un’etica profondamente individualista e a tratti capitalista: non a caso di grande ispirazione per tutto il movimento Horror USA (compreso il suddetto Alone in The Dark) fu H.P. Lovecraft, repubblicano e decisamente critico verso la seppur nascente ideologia bolscevica.

Ma allora per quale motivo i giochi dell’orrore orientali hanno avuto così tanto successo anche da noi, nonostante di base avessero una morale e un significato teoricamente così distanti?

In questo caso c’è anche un pizzico di furbizia.

Edward Said nel 1978 pubblicò Orientalismo, un libro in cui descriveva un processo che spesso viene effettuato da noi occidentali: analizzare i processi culturali completamente a noi avulsi, come quelli del mondo orientale, e codificarli secondo il nostro codice etico, la nostra cultura, morale ecc..

Resident Evil in qualche modo asseconda questo processo, utilizzando una messa in scena che più occidentale non si può, facendo continui riferimenti agli zombie movie dei decenni precedenti e stereotipando il più possibile i suoi personaggi. Eppure il concetto di base è sempre molto filo-orientale: La STARS, una squadra creata appositamente dalla polizia per risolvere problemi “complessi”, in seguito ad una missione di soccorso entra in una villa scoprendo gli inganni di una multinazionale che rischia di distruggere il mondo con un’arma batteriologica.

L’Umbrella stessa è eco di un sistema capitalistico che, seppur ormai completamente ibridato alla società giapponese, faceva storcere il naso a chi non si sentiva parte dell’ormai sistema globalizzato a traino americano. Alla Capcom si strizzava l’occhio agli USA ma inconsciamente non ci si distaccava troppo dalla morale collettivista tipicamente orientale.

Come sempre con l’avvento dei sequel il messaggio invisibile che forse involontariamente Resident Evil trasmetteva è andato perdendosi a favore di una sempre più elevata spettacolarizzazione, con qualche dovuta eccezione (Come ad esempio Resident Evil 4 e Resident Evil Village, il quale tra poco sarà giocabile anche su iPhone 15).

Albert Wesker Resident Evil
Albert Wesker è l’esempio lampante di come i giapponesi vedevano l’uomo “figo” americano.

Silent Hill utilizza invece in parte lo stesso stratagemma di Resident Evil, ma il messaggio finale è molto diverso. Marshall McLuhan, uno studioso delle comunicazioni di massa, coniò nel ’64 il concetto di Villaggio Globale, descrivendo come con il velocizzarsi dei mezzi di comunicazione le informazioni si spargessero per il mondo proprio come in un villaggio, molto rapidamente. La cittadina di Silent Hill quindi simboleggia innanzitutto un distacco da questo Villaggio Globale.

Quando Harry comincia la ricerca di Cheryl, sua figlia scomparsa dopo un incidente stradale alle porte di Silent Hill, è un uomo solo. Perfino la radio, che nel ’99 era la principale fonte di informazioni quando si era in viaggio, fa solo rumore bianco. Ed ecco che le paure primordiali dell’essere umano escono fuori, indipendentemente dal retaggio culturale ma dalle forti connotazioni giapponesi.

La solitudine, l’isolamento, la rottura dei legami parentali. In Silent Hill i mostri che vediamo non ci spaventano tanto quanto le paure che affliggono l’uomo contemporaneo che vediamo realizzarsi su schermo: Il non sentirsi più parte di una città frenetica, aver staccato dai ritmi lavorativi stressanti; a quel punto Harry affronta in qualche modo ciò che gli fa più paura: il rapporto con sua figlia adottiva.

Come in un’ipotetica marcia di redenzione, pian piano Harry entra nell’ambiente si mostruoso, ma simbolicamente anche tranquillo di Silent Hill: una cittadina che probabilmente l’avrebbe turbato anche senza tutti i tran tran satanici; perché lontano dalla vita volta allo sviluppo, al lavoro, alla crescita continua, l’uomo si ritrova ad affrontare i suoi demoni più profondi.

Una retorica questa che viene sottointesa solamente nel primo capitolo della serie, ma che poi verrà esplicitata in tutta la sua potenza espressiva nel successore, e speriamo anche nel suo remake.

silent hill harry mason
Harry Mason incarna, in qualche modo, tutti noi.

Questi che abbiamo fatto sono solamente gli esempi più palesi e famosi, ma basta guardare ad altre serie, come Parasite Eve o Fatal Frame, e di come rappresentino il “calvario dell’uno per salvare molti”, per notare come il concetto di comunità sia trattato in maniera differente ma sia sempre presente nell’Horror orientale.

Chiaramente con il passare del tempo altre saghe e singole istanze si sono aggregate all’ormai immenso filone dei “giochi di Paura”, come li chiamavano alcuni quando erano piccoli, modificando alcuni topos e aggiornandoli man mano che le paure della nostra società andavano a modificarsi. L’horror quindi si auto-aggiorna infine seguendo la cultura e la società.

È quindi importante rendersi conto di come, quando ci approcciamo ad un gioco dell’orrore fatto bene, non stiamo solamente affrontando la fantasia dell’autore, ma le paure spesso inconsce di un intero gruppo di persone culturalmente unito.

World of Warships x Heroes of Might and Magic III – Ecco i dettagli del crossover

World of Warships x Heroes of Might and Magic III Ecco i dettagli del crossover

Annunciato il crossover tra il simulatore di combattimenti navali “World of Warships” e il gioco di strategia “Heroes of Might and Magic 3”!

I precedenti crossover di World of Warships hanno aggiunto navi ispirate a Braccio di Ferro e Warhammer 40.000, oltre che a Chuck Norris. Tuttavia, il prossimo crossover vedrà l’aggiunta di un cast di personaggi forse ancora più particolare: dell’universo di World of Warships entreranno a far parte i protagonisti dell’amato classico di strategia a turni del 1999, Heroes of Might and Magic III: The Restoration of Erathia.

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Il crossover aggiungerà sei comandanti, ognuno basato su un eroe della campagna di Heroes of Might and Magic 3. La regina Catherine Ironfist e il negromante Sandro verranno entrambi doppiati dai loro interpreti originali.

Oltre a loro, a comandare la vostra flotta di navi da guerra potranno essere anche il ranger elfico Mephala, il demoniaco Nymus, il minotauro Gunnar o il genio Solmyr.

Allo stesso tempo, nell’armeria di World of Warships è in arrivo anche una mappa ispirata a Heroes of Might and Magic 3, con elementi nascosti che potranno essere sbloccati spendendo i cristalli guadagnati giocando.

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Questo mese, World of Warships riceverà anche una Operazione di Halloween che rappresenterà il finale del conflitto contro la corazzata Rasputin iniziato nei precedenti eventi di Halloween. Nell’operazione, bisognerà scortare la nave Transilvania in una missione per distruggere il portale che sta lasciando entrare il male nel mondo.

Navi di ogni tipo, dai livelli VIII-IX, potranno partecipare a “The Last Voyage of Transylvania”, che si svolgerà dal 25 ottobre fino a novembre. Il crossover con Heroes of Might and Magic 3 sarà invece disponibile dalla prossima settimana.

Non perdete l’occasione di scaricare World of Warships! Cliccate qui per il link al sito di Instant Gaming!

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Fae Farm – L’accoglienza della magica Azoria [Recensione]

Fae Farm L'accoglienza della magica Azoria [Recensione]

Ecco la mia recensione di “Fae Farm”, il nuovo farming sim dei Phoenix Labs ambientato ad Azoria, tra mistero e magia!

Ho di recente avuto modo di provare Fae Farm della Phoenix Lab, e ci tengo a ringraziare i Phoenix Labs per averci concesso, tramite Keymailer, la chiave del gioco che mi ha permesso di scrivere questa recensione!

Il gioco è attualmente disponibile per Nintendo Switch e PC, e la sua descrizione su Steam recita: “Rifugiati nel mondo fatato dei tuoi sogni in Fae Farm, un GdR simulatore di fattoria da 1 a 4 giocatori. Costruisci, coltiva e arreda per migliorare la tua casa e lancia incantesimi per esplorare l’isola incantata di Azoria!”

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E sì, Fae Farm è un rilassante simulatore di fattoria, ma è anche molto di più. Innanzitutto perché il gioco presenta un alto livello di personalizzazione, dal proprio personaggio (inclusi i pronomi) al proprio casolare.

In più, come già altri farming sim prima di lui, presenta un interessante elemento di dungeon crawling e combattimento che rende l’esperienza stimolante anche al di là della coltivazione e decorazione.

Il gioco, in pieno stile GDR, offre di volta in volta missioni principali e secondarie da completare per guadagnare premi ed esperienza. Queste sono spesso facili da completare, almeno in teoria. A mio parere, infatti, capita che il gioco dia indicazioni piuttosto vaghe sul come ottenere un qualche risultato.

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Specialmente dal momento che il catalogo di oggetti che è possibile raccogliere e costruire è assolutamente immenso! Il che è un bene, non fraintendiamoci, ma può risultare un po’ sopraffacente, soprattutto all’inizio.

L’avventura ad Azoria comincia con una grande accoglienza da parte di chi vi abita e con un sottofondo di mistero e magia che arricchisce enormemente il gioco. Il territorio è vasto e pieno di luoghi affascinanti e creature fantasiose, e i luoghi da esplorare aumentano con il progredire della storia.

Le opzioni sul cosa fare ogni giorno sono tante, e non manca la possibilità di farsi amici e di instaurare relazioni romantiche con le persone (umane e non) che incontrerete nel vostro viaggio.

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Le meccaniche di gioco sono intuitive e alla portata anche di chi è alle prime armi. Per interagire con qualcosa, infatti, si usa sempre lo stesso tasto, che si tratti di parlare con qualcuno, raccogliere oggetti, usare uno degli attrezzi base del contadino e perfino combattere.

E a proposito, il fatto che questi oggetti base (pala, piccone, retino, canna da pesca e bastone magico, i classici arnesi del contadino medio) non occupino spazio nell’inventario è veramente una ciliegina sulla deliziosa torta che è Azoria.

Fae Farm L'accoglienza della magica Azoria [Recensione]
Image cr: Phoenix Labs, edit cr: Popspace

I paesaggi sono stupendi e hanno dei colori fantastici, e gli animali che li popolano sono adorabili. Ho apprezzato anche i buffi nomi dati sia alle creature amiche, che ricordano veri animali da fattoria, sia a quelle nemiche, dai design davvero creativi e divertenti. L’abbigliamento dei personaggi è affascinante, e i personaggi stessi sono molto carini.

Per qualche motivo il design delle persone, la cui faccia è liscia come quelle dei LEGO, mi ha lasciato all’inizio un po’ incerta. Dato il bellissimo e tridimensionale contesto in cui si trovano, mi sembravano stonare leggermente, ma si tratta di un’inezia a cui si fa l’abitudine in fretta, anche perché i loro design sono davvero incantevoli.

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Ho apprezzato davvero la grande diversità dei personaggi presenti sull’isola, tra cui un ragazzo che si sposta in sedia a rotelle, persone nonbinary, rappresentazione di autismo e personaggi con varie tonalità di colore della pelle (e mi riferisco a quelle realistiche, non alle tonalità verdi e viola, seppur presenti).

Quello che invece davvero non mi ha convinto è la mancanza di profondità nei dialoghi con gli NPC. Oltre al fatto di non avere mai l’opzione di scegliere di cosa parlare, i personaggi ritireranno sempre fuori quelle frasi standard stagionali che vengono a noia molto presto. C’è poco gusto anche nel fare loro dei regali.

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Le cose cambiano nel momento in cui uscite con loro, ma solo per il breve lasso di tempo del vostro appuntamento, in cui parleranno un po’ più a cuore aperto. Senza però la possibilità di fare loro domande o opzioni di dialogo.

Questa, a parer mio, è l’unica vera pecca di un gioco altresì estremamente piacevole e realizzato con una grande cura. Lo consiglio vivamente a chi vuole provare un farming sim 3D intriso di magia (magari quando ci sono gli sconti), in un ambiente rasserenante che qualifica il gioco a pieni voti come un validissimo “cozy game”.

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Sony rivela le nuove PlayStation 5 e PS5 Digital Edition “Slim”

Sony rivela le nuove PlayStation e PS Digital Edition Slim

Ecco l’annuncio delle due nuove versioni della console PlayStation 5 (sia standard che Digital Edition) in formato più “slim”!

La Sony Interactive Entertainment ha annunciato i nuovi e più sottili (“slim”) modelli della PlayStation 5 e della PlayStation 5 Digital Edition, che debutteranno a novembre negli Stati Uniti presso alcuni rivenditori locali selezionati e presso PlayStation Direct. Il lancio a livello mondiale è previsto nei mesi successivi. In Giappone, è stata annunciata come data di uscita il 10 novembre.

Il volume dei nuovi modelli della PlayStation 5 è stato ridotto di oltre il 30%, e il loro peso è stato ridotto del 18% (per la versione standard) e del 24% (per la Digital Edition) rispetto ai modelli precedenti.

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Le console presentano quattro pannelli di copertura separati, tra la parte superiore lucida e quella inferiore opaca. La memoria interna è stata inoltre aggiornata a un terabyte.

Chi acquista la PlayStation 5 Digital Edition potrà scegliere di aggiungere l’unità Ultra HD Blu-ray Disc inclusa nella PlayStation 5 standard, in quanto può essere acquistata separatamente.

I nuovi modelli includeranno un supporto orizzontale, mentre un nuovo supporto verticale compatibile con tutti i modelli PlayStation 5 verrà venduto separatamente.

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I prezzi sono i seguenti:

  • PlayStation 5 con unità Ultra HD Blu-ray Disc – 499,99 dollari / 479,99 sterline / 549,99 euro / 66.980 yen
  • PlayStation 5 Digital Edition – $449,99 / £389,99 / €449,99 / 59.980 yen
  • Unità Ultra HD Blu-ray Disc aggiuntiva – $79,99 / £99,99 / €119,99 / 11.980 yen
  • Supporto verticale – $29,99 / £24,99 / €29,99 / 3.980 yen

Una volta esaurite le scorte degli attuali modelli di PlayStation 5 e PlayStation 5 Digital Edition, i nuovi design saranno gli unici modelli disponibili per l’acquisto.

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LEGO x Animal Crossing – Ecco il trailer della collaborazione

LEGO x Animal Crossing Ecco il trailer della collaborazione

La Nintendo annuncia la sua nuova collaborazione con la LEGO, e questa volta si tratta di “LEGO x Animal Crossing”!

Nintendo ha annunciato una collaborazione tra la serie Animal Crossing e la LEGO. La collaborazione LEGO x Animal Crossing è stata annunciata oggi con un breve teaser trailer che mostra le versioni Lego di alcuni dei personaggi più popolari del gioco, come Isabelle e Tom Nook.

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Il teaser non rivela esattamente cosa aspettarsi in termini di set LEGO o quando potremmo vedere questa collaborazione sugli scaffali dei negozi. Il tweet che accompagna il teaser recita semplicemente: “Benvenuti a… LEGO Animal Crossing!”.

Questa non sarà la prima volta che la Nintendo collaborerà con la LEGO per la creazione di set. Da qualche anno le due aziende rilasciano con costanza sempre nuovi set dedicati a Super Mario, tra cui quattro set di Donkey Kong usciti proprio ad agosto.

La LEGO è ormai abituata a prendere personaggi dei videogiochi e a trasformarli in LEGO. Lo fa, infatti, già da tempo anche con i set di Sonic the Hedgehog.

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Switch 2: Nintendo afferma che lavorerà ancora sui giochi Switch

Nintendo switch

Nintendo lancerà la sua console di prossima generazione nel 2024, ma ciò non significa che smetterà presto di rilasciare giochi per Switch.

Il presidente della Nintendo Shuntaro Furukawa ha promesso di supportare la vecchia Nintendo Switch con giochi fino alla fine dell’anno finanziario 2025. Ciò significa che i possessori di Switch possono aspettarsi nuovi giochi Nintendo almeno fino alla fine di marzo 2025.

Furukawa ha dichiarato:

Stiamo ancora lavorando ai software per Switch per l’anno fiscale che terminerà il 31 marzo 2025.

Nel breve termine, Nintendo si concentrerà sul mantenimento dello slancio di Zelda: Tears of the Kingdom e del film Super Mario Bros., e garantisce che la Switch possa rispondere alle esigenze sia di chi compra per la prima volta, sia di chi è alla ricerca di una seconda console o di un rimpiazzo.

Nintendo sta attualmente lavorando a tantissimi titoli, come ad esempio Detective Pikachu Returns, Super Mario Bros. Wonder, WarioWare: Move It!, un remake del gioco di ruolo di Super Mario e i DLC di Pokémon Scarlet e Pokémon Violet.

Ci sono anche giochi in uscita nel 2024, come Paper Mario – The Thousand Year Door HD, un remake di Mario vs. Donkey Kong, il nuovo Princess Peach: Showtime! e Luigi’s Mansion 2 HD previsto per la prossima estate.

Secondo quanto riferito, Nintendo rilascerà la sua console di nuova generazione durante la seconda metà del 2024. A quanto pare questa nuova console di nuova generazione può essere utilizzata in modalità portatile, come Nintendo Switch, e dispone di uno schermo LCD anziché OLED per contenere i costi. Inoltre viene fornito con uno slot per cartucce per giochi fisici.

Tuttavia, la questione cruciale della retrocompatibilità con i giochi per Nintendo Switch rimane poco chiara. Nintendo deve ancora commentare i rapporti.

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A maggio, Nintendo ha affermato che il tanto atteso successore di Switch non sarebbe uscito prima dell’aprile 2024. Furukawa ha spiegato durante una presentazione agli investitori che la società non sta prendendo in considerazione il nuovo hardware nell’anno finanziario 2023/24, che terminerà il 31 marzo 2024.

Tutto ciò avviene nonostante un calo delle vendite di Switch. La console ha venduto quasi 18 milioni di unità nell’ultimo anno finanziario, in calo rispetto ai 23 milioni venduti l’anno precedente e ai 28 milioni dell’anno ancora precedente.

Nintendo non sta cercando di affrettare il lancio di una nuova console per affrontare questo declino, poiché ha previsto un altro calo per il prossimo anno.

Il presidente Furukawa ha affermato durante la presentazione:

Sostenere lo slancio delle vendite di Switch sarà difficile nel suo settimo anno. Il nostro obiettivo di vendere 15 milioni di unità in quest’anno fiscale è un po’ eccessivo, ma faremo del nostro meglio per rafforzare la domanda durante le festività natalizie in modo da poter raggiungere l’obiettivo.

A settembre, Nintendo ha dichiarato di star lavorando a un nuovissimo gioco The Legend of Zelda, escludendo il DLC Tears of the Kingdom. È quindi probabile che questo nuovo gioco di Zelda verrà lanciato sulla prossima console Nintendo.

Seguiteci per i prossimi aggiornamenti.

Fonte: IGN

L’horror ambientale The Forest Cathedral arriverà su PS5 per Halloween

L'horror ambientale The Forest Cathedral arriverà su PS per Halloween

La Whitethorn Games ha rivelato ufficialmente la data in cui “The Forest Cathedral” uscirà per PlayStation 5 (PS5)!

La Whitethorn Games ha appena annunciato la data di uscita di The Forest Cathedral per PS5, il nuovo titolo horror ambientale.

The Forest Cathedral arriverà su PlayStation 5 il 31 ottobre 2023, proprio in occasione dei festeggiamenti per Halloween. Il gioco è ispirato agli eventi legati alla vita di una scienziata realmente esistita, Rachel Carson, e alle sue indagini sul nocivo pesticida noto come DDT.

Simile: La Naughty Dog fa dei tagli, il gioco multiplayer di The Last of Us è a rischio

Il gioco, attualmente disponibile su Xbox Series X|S e PC, è caratterizzato da una narrazione completamente doppiata e dalla possibilità di passare dal controllo di Rachel Carson nel mondo 3D a quello di “Little Man” in un mondo 2D fatto di strumenti avanzati per la scansione ambientale.

Nel gioco, assumerete “il ruolo di Rachel, che si è imbarcata in una posizione di biologa ricercatrice sul campo in un’isola misteriosa”, si legge nella descrizione ufficiale del gioco.

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“Mentre porta a termine i suoi compiti settimanali, si rende rapidamente conto che le cose non sono come sembrano. I giocatori scopriranno lentamente i terribili effetti del pesticida utilizzando una tecnologia ambientale avanzata per completare i puzzle che intrecciano l’esplorazione in 3D con i platform in 2D.”

“Quali segreti scoprirà Rachel su quest’isola? Molti cercheranno di metterla a tacere, ma la verità trova sempre il modo di venire a galla”.

Fonte

La Naughty Dog fa dei tagli, il gioco multiplayer di The Last of Us è a rischio

La Naughty Dog fa dei tagli il gioco multiplayer The Last of Us è a rischio

Sembra che il titolo multigiocatore della Naughty Dog ambientato nell’universo di “The Last of Us” sia stato messo da parte, almeno per ora.

“Kotaku” ha riportato la notizia che la Naughty Dog, lo studio first-party di PlayStation responsabile dei franchise di The Last of Us e Uncharted, ha licenziato almeno 25 sviluppatori, interrompendo i loro contratti.

Secondo due fonti di “Kotaku”, i licenziamenti sono iniziati la scorsa settimana e hanno interessato diversi reparti, dall’arte alla produzione. La maggior parte dei licenziati faceva parte del reparto test di garanzia della qualità della Naughty Dog.

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Il licenziamento di 25 sviluppatori a contratto fa parte di un ridimensionamento dello studio, ma “Kotaku” riporta che questo non sembra aver coinvolto il personale a tempo pieno.

Secondo le fonti della testata, i licenziati non hanno ricevuto nessuna buonuscita, e che sia gli interessati che coloro che lavorano ancora per la Naughty Dog hanno subito “pressioni per mantenere il silenzio sulla notizia”.

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Secondo “Kotaku”, i contratti degli interessati non saranno recisi ufficialmente fino alla fine di ottobre e si prevede che le persone coinvolte lavoreranno per tutto il mese.

Una delle fonti della rivista afferma che il titolo multigiocatore di The Last of Us della Naughty Dog, che si trova in fase di sviluppo, non risulta cancellato del tutto, ma è “praticamente congelato, a questo punto”.

Questo fa seguito alle dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno, in cui la Naughty Dog affermava che il gioco aveva bisogno di più tempo e che “il nostro team continuerà a lavorare sul progetto, così come su altri giochi in fase di sviluppo, tra cui una nuovissima esperienza single-player”.

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Poche settimane dopo questa dichiarazione, la Bloomberg ha riportato che il team che stava lavorando al gioco è andato incontro ad un ridimensionamento, dopo una valutazione. La Bloomberg ha aggiunto che la Sony ha chiesto alla Bungie, sviluppatore di Destiny 2 (e ora di proprietà della Sony, dopo un’acquisizione da 3,6 miliardi di dollari nel gennaio dello scorso anno), di valutare lo sviluppo del gioco multiplayer.

Sembra che la Bungie abbia messo in dubbio la sua fattibilità a lungo termine come gioco live-service, il che ha portato la Naughty Dog a rivalutare il gioco, a ridimensionare il team e a spostare gli sviluppatori su altri progetti.

Fonte

4 giochi della Game Devs of Color Expo di Steam da provare

demo della Game Devs of Color Expo di Steam da provare

La “Game Devs of Color Expo” di Steam è in corso, così ho deciso di provare (e condividere) i giochi le cui demo mi hanno attirato di più!

Se siete come me, siete sempre alla ricerca di nuovi titoli che catturino la vostra attenzione. In questo, Steam viene spesso in aiuto, proponendo sempre nuovi eventi che celebrano sia giochi che sviluppatori, come nel caso dell’attuale “Game Devs of Color Expo”.

Lo scopo dell’evento “amplificare il potere creativo delle persone di colore nei giochi” e “creare un migliore settore videoludico che sia intersettoriale ed equo”, come si legge sulla pagina Steam dell’evento.

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Tra i titoli che partecipano alla GDoCExpo figurano giochi di ogni tipo, da puzzle game a “shoot ‘em up”, da roguelite a farming-sim, da racconti visivi a giochi di carte e strategia, passando dall’adorabile all’horror.

Di seguito troverete i trailer con descrizione, link a Steam e un mio parere sui giochi che più mi hanno colpito dopo averne provato la demo. The Master’s Pupil è già disponibile (e probabilmente sarà mio molto presto) sia per PC che per Nintendo Switch. Anche Night Reverie è già disponibile, mentre Lost Twins II e Gedda Cake sono in arrivo!

The Master’s Pupil

Link a Steam!

“Un gioco d’avventura dipinto a mano, ambientato nell’occhio di un artista. Risolvete i rompicapo e fatevi strada attraverso l’iride (e la vita) del pittore impressionista Claude Monet.”

Già il fatto che l’intero gioco sia stato dipinto a mano un frame alla volta da Pat Naoum, che ha impiegato 7 anni per realizzarlo, lo rende un capolavoro.

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Se a questo aggiungiamo che si tratta di un platformer sulle opere di uno dei miei artisti preferiti, risulta evidente che non potevo non inserirlo in cima alla lista.

I puzzle hanno una difficoltà accessibile, ed il modo in cui i dipinti di Monet vengono integrati nelle dinamiche platformer è veramente degno di un artista.

Night Reverie: Prologue

Link a Steam!

“Night Reverie: Prologo è il primo atto di un gioco Puzzle/Adventure in cui un bambino deve risolvere il mistero dietro la distorsione della sua casa. Esplora ambienti pieni di puzzle e scopri strane creature mentre raggiungi la verità dietro quello che sembra un bizzarro incubo.”

La pixel art di questo gioco è davvero ben fatta, e l’atmosfera creata dalla Somber Pixel è onirica e allo stesso tempo inquietante senza esserlo troppo.

Simile: 4 giochi della Cozy & Family Friendly Games Celebration di Steam da provare – Parte 1

La demo mi ha fatto pensare ad Alice attraverso lo specchio, in quanto Matt, il protagonista, si ritrova in un ambiente che è casa sua ma allo stesso tempo non lo è (anche la scena in cui prende il tè con un coniglio parlante ha contribuito).

Qui, elementi nuovi e familiari si incontrano, dando origine al più grande mistero che l’Esploratore della Notte si sia mai trovato a dover risolvere. È un gioco che parla di infanzia, di legame tra fratelli e degli effetti di una casa infelice.

Lost Twins II

Link a Steam!

“Un’avventura rompicapo incredibilmente carina che vi sfiderà, vi divertirà e forse vi ispirerà anche. Aiutate Abi e Ben nel loro viaggio mentre attraversano piattaforme, si cimentano in enigmi impegnativi, scambiano tessere per creare percorsi e superano ostacoli per riunirsi e ritrovare la strada di casa.”

Nella realizzazione di questo titolo, Playdew si è ispirato all’arte di Miyazaki. Il risultato sono scenari pittoreschi e dai colori morbidi e due protagonisti con design semplici, ma ben curati, che ben si abbinano al sentimento di gioco e avventura infantile che il gioco presenta.

Simile: Skystead Ranch – Una fattoria fluttuante [Recensione]

Le meccaniche, poi, di spostamento delle stanze arricchiscono il gameplay, coinvolgente con le diverse ambientazioni e con i vari rompicapo da superare per raggiungere la misteriosa fenice.

Gedda Cake

Link a Steam!

“Gedda Cake è un metroidvania con draghi e torte. Impersonate 6 personaggi con abilità e stili di gioco unici, passate dall’uno all’altro al volo, combattete contro nemici pericolosi ed esplorate le vaste terre ricoperte di zucchero di Sugria. Aiutateli a reclamare il loro mondo invaso e a prendere La Torta!”

Il protagonista del gioco è Gedda, un drago goloso di dolci, e se questa non è una premessa avvincente, non so cosa sia. Realizzato dalla Flannel Bear Games, Gedda Cake si ispira a Monster Boy e a Hollow Knight, scegliendo un approccio decisamente più allegro e divertente di quest’ultimo.

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Questo non significa che il gioco non abbia la sua buona dose di sfide, anzi. Il gioco offre infatti la possibilità di selezionare una tra 3 modalità di difficoltà diverse, permettendo di scegliere come affrontare il metroidvania.

Le ambientazioni sono curate, come lo sono anche la pixel art e i design dei 6 draghetti. Il fatto di avere a disposizione ben 6 personaggi con punti di forza diversi tra cui scegliere è un bel tocco, soprattutto in un platformer, e rende l’esperienza ancora più notevole.

Skystead Ranch – Una fattoria fluttuante [Recensione Demo]

Skystead Ranch Una fattoria fluttuante [Recensione Demo]

Ecco la mia recensione della versione beta della demo del nuovo titolo dei ToastieLabs: “Skystead Ranch”, in arrivo su Kickstarter!

ATTENZIONE: La recensione si basa sulla versione beta della demo di Skystead Ranch, presto in arrivo su Kickstarter!

Skystead Ranch è il nuovo progetto targato ToastieLabs, uno studio indie che realizza principalmente giochi con pixel art da colorare e altri rilassanti rompicapo. Ѐ così, infatti, che li conoscevo prima di Skystead, avendo provato tempo fa un titolo della loro serie WooLoop.

Questo titolo è molto diverso dai loro soliti prodotti: si tratta infatti di un farming-sim 3D ambientato su un isola fluttuante, la quale diventerà presto una casa per voi e per tutte le creature che riuscirete ad attirare.

Simile: Mineko’s Night Market e Paleo Pines – Due nuovi cozy games disponibili per Nintendo Switch, PlayStation e PC

Con il vostro bastone magico a portata di mano, non c’è ostacolo che non possiate superare. Smuovere il terreno, coltivare piante, creare specchi d’acqua e costruire pozzi e staccionate sono solo alcune delle azioni che potrete compiere sul vostro terreno.

Tutto questo lavoro non vi ripagherà soltanto con una dimora graziosa e accogliente. Man mano che pianterete alberi e rimpiazzerete la terra secca con quella fertile, sempre più animali saranno incuriositi dal vostro ranch.

Avvicinandovi a loro, potrete scoprire quali sono le condizioni in cui preferiscono vivere e modificare l’isola di conseguenza, facendovi sempre più amici e scoprendo sempre più specie, che andranno ad aggiungersi al vostro libro delle creature.

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Ho già menzionato il fatto che il libro parla? Con un bellissimo accento, per di più. Sarà proprio lui ad aiutarvi nel tutorial del gioco, spiegandovi i comandi e come funziona la vita sullo Skystead.

Per esempio, sarà lui ad informarvi che tutti i giorni una nave mercantile approda al porto dell’isola, portando con sé prodotti come viveri, decorazioni e persino incantesimi che potrete acquistare con la valuta del gioco.

Questa valuta non solo si ottiene accarezzando gli animali, ma anche distruggendo erbacce, pietre e tronchi caduti, e a volte anche passeggiando in qua e in là.

Skystead Ranch Una fattoria fluttuante [Recensione Demo]
Cr: ToastieLabs

Gli animali sono curiose creature che ricordano specie esistenti (o estinte), ma con nomi, caratteristiche e colori stravaganti. Una volta che le condizioni saranno adatte a loro e ve li sarete fatti amici, gli animali rimarranno nella vostra tenuta.

Il concetto del gioco non è innovativo, ma l’idea delle isole fluttuanti mi ha attirato subito. Gli animali sono adorabili, anche se il fatto che pronuncino tutti il loro nome (come i Pokémon) in continuazione può venire un po’ a noia. Fin qui, però, nulla che le impostazioni non possano risolvere.

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Il personaggio principale ha un design davvero carino, che purtroppo a mio parere le grafiche non rendono molto bene. La resa 3D del suo design è probabilmente l’aspetto che meno mi ha convinto.

La passione del team per questo progetto si percepisce dalla cura dei dettagli, basti leggere le descrizioni delle singole creature. Ringrazio davvero il team ToastieLabs, che ci ha fornito la chiave per riscattare la versione beta del gioco su Steam tramite Keymailer. Vi consiglio di provare la demo del loro progetto, la cui campagna Kickstarter inizierà presto!