La HBO sta cercando di concludere gli accordi per una serie sulla saga di “Harry Potter”, con 7 stagioni totali, una per libro.
La HBO sta lavorando ad una serie televisiva su Harry Potter. Secondo “Bloomberg”, la Warner Bros., società madre della HBO, è vicina alla firma di un accordo per una serie televisiva basata sulla serie di libri di Harry Potter, destinata sia alla tv via cavo che allo streaming.
Secondo il rapporto, ogni stagione sarà basata su un libro della serie, il che indica che la serie è pensata per una durata di sette stagioni.
La Warner Bros. Discovery aveva già dichiarato in precedenza di voler espandere il franchise di Harry Potter. Lo studio ha già prodotto gli adattamenti cinematografici originali di Harry Potter ed i prequel Animali Fantastici.
Il mese scorso, il direttore finanziario della Warner Bros. Discovery, Gunnar Wiedenfels, ha dichiarato che c’era “ancora più Harry Potter” all’orizzonte, dichiarazione che la notizia sulla serie televisiva sembra confermare.
“Prendiamo come esempio Harry Potter, il Wizarding World; il fatto che stiamo riscuotendo questo enorme successo con il lancio di Hogwarts Legacy, dodici anni dopo l’uscita dell’ultimo film, dimostra che ci sono tantissime opportunità e che stiamo solo iniziando a espanderle”, ha detto Wiedenfels parlando delle promettenti proprietà dello studio durante un panel alla conferenza degli investitori di Morgan Stanley, come riporta “Variety”.
Per quanto riguarda la nuova serie televisiva di Harry Potter, il rapporto di “Bloomberg” indica che Rowling sarà coinvolta nel progetto, ma non è previsto che ne diriga le riprese o che faccia parte dei creatori principali. Negli ultimi anni la Rowling è stata oggetto di controversie per una serie di commenti che ha pubblicato online, tra cui sentimenti transfobici che hanno deluso gran parte di chi era fan della saga.
Le opinioni sono divise, ma anche tra chi non supporta più l’autrice ci sono persone che hanno deciso di continuare ad apprezzare il Wizarding World ed il modo in cui si è espanso ben oltre la persona che l’ha ideato.
Sembra confermato che la stagione 2 di “House of the Dragon” avrà due episodi in meno della prima, e forse è una buona cosa.
Anche se la produzione della stagione 2 di House of the Dragon deve ancora iniziare, HBO sta già discutendo di dare il via libera alla serie per la stagione 3.
Basata sul libro Fuoco e sangue di George R. R. Martin, la serie racconta la storia della guerra civile Targaryen conosciuta come la Danza dei Draghi, la quale avviene molto prima degli eventi del Trono di Spade.
Il successo record della premiere della serie prequel ha portato HBO a dare il via libera ad una stagione 2 poco dopo il debutto della serie.
Secondo quanto riportato da “Deadline”, la stagione 2 di House of the Dragon conterà 8 episodi invece di 10. La scelta sembra derivare dai piani della HBO di sviluppare piani a lungo termine per la serie, invece di lavorarci una stagione alla volta.
Parte di questo piano sarebbe delineare e potenzialmente dare il via libera anche ad una stagione 3, tenendo a mente addirittura una possibile stagione 4.
Anche se la stagione sarà più breve, potrebbe essere una scelta saggia da parte della HBO, che si riserva così la possibilità di sviluppare una storia coesa con un finale degno di questo nome. Dopo il controverso finale del Trono di Spade, sembra plausibile che il team creativo dietro HotD non voglia lasciare nulla al caso.
Il fatto di non dover sottostare ad un numero fisso di episodi potrebbe permettergli di incanalare la storia in una direzione appropriata. Dopo tutti i salti temporali della prima stagione, i nuovi episodi potranno concentrarsi di più sugli eventi che porteranno alla battaglia chiave, che è stata posposta alla stagione 3.
La violenta Danza dei Draghi ha già iniziato a consumare Westeros, e le cose possono solo andare peggio per il regno nella prossima stagione.
Un trailer recap, accompagnato da uno sketch del mangaka stesso, annuncia che la stagione 7 di “My Hero Academia” è in arrivo!
Fan di My Hero Academia, esultate. Non si sono ancora calmate le acque dopo l’emozionante finale della stagione 6 della serie di successo che già si prospetta una nuova stagione.
Durante l’Anime Japan 2023, My Hero Academia annuncia che la Stagione 7 è già in lavorazione, condividendo un teaser trailer e una nuovissima immagine disegnata dallo stesso creatore della serie, Kohei Horikoshi.
Come riportato da Crunchyroll, la data di uscita della nuova stagione non è ancora stata rivelata.
Il trailer purtroppo non contiene filmati tratti dalla prossima stagione, ma il finale della scorsa fa ancora parlare di sé. Il gran finale della stagione 6 ha visto infatti il debutto a sorpresa di Stars and Stripes. Il personaggio, che è il Pro Hero n.1 degli Stati Uniti, sarà protagonista di un intenso arco narrativo che la vedrà affrontare l’inarrestabile villain Tomura Shigaraki.
Questa epica battaglia sarà probabilmente uno dei punti salienti della Stagione 7. Tuttavia, si dice che la prossima stagione sarà anche l’ultima per l’anime, il che significa che dovrebbe coprire tutti gli eventi rimanenti del manga, compreso l’arco della Guerra Finale.
La sesta stagione di My Hero Academia è stata elogiata dai fan e dalla critica come una delle migliori dell’intera serie. Lo Studio Bones ha garantito una qualità di prim’ordine dal primo all’ultimo episodio e ha adattato fedelmente la storia più venduta di Horikoshi.
L’anime ha anche sfruttato appieno le possibilità offerte da questo mezzo, perfezionando alcune delle migliori scene del manga, come il confronto emotivo tra Deku e Bakugo.
Una nuova foto dal set di Daredevil: Born Again fa pensare che almeno parte della storia si svolgerà tra lo Snap e il Blip!
Ora che sono in corso le riprese di Daredevil: Born Again a New York, i paparazzi che seguono il set sono riusciti a ottenere molte immagini esclusive. In primo luogo, la produzione è stata vista girare in un edificio municipale di Yonkers.
Poi sono arrivate le immagini di Matt Murdock, interpretato da Charlie Cox, che appare al fianco del personaggio non ancora svelato di Nikki M. James. Ora, un’altra nuova foto del set potrebbe svelare qualcosa sulla storia della serie e sulla sua collocazione nella linea temporale dell’MCU.
Come hanno notato alcuni fan di Daredevil, una delle foto del set mostra Cox che cammina vicino a una chiesa con un cartello datato 15 marzo 2020. Dato che il Blip è iniziato ufficialmente nel 2018, quando Thanos ha schioccato le dita in Avengers: Infinity War, ciò significa che non solo Murdock è sopravvissuto allo Snap, ma che almeno una parte di Born Again si svolge in un periodo in cui il Marvel Cinematic Universe ha perso metà della sua popolazione.
📸 | Set photo from ‘DAREDEVIL: BORN AGAIN’.
The Church bulletin board states March 15, 2020 – a potential hint at the show taking place during the Blip? 👀 pic.twitter.com/vTmXSJ1EBu
La serie si basa sulla leggendaria serie della Marvel Comics che porta lo stesso nome. Dato che la stessa trama è già stata parzialmente adattata per la terza stagione della serie Netflix sull’Uomo senza paura, è probabile che i Marvel Studios si discostino da quella storia specifica. Ad ogni modo, D’Onofrio [Kingpin] ha dichiarato all’inizio del mese che ci si può aspettare grandi cose dalla serie.
“Sarà molto molto bello. Molto diverso dallo show di Netflix, che come sappiamo è stato fantastico”, ha twittato l’attore a inizio mese. “Ma questo è nuovo di zecca e davvero intelligente. Sorprenderemo tutti. E sì, sarà davvero forte”.
L’uscita di Daredevil: Born Again è prevista per la primavera del 2024. Le prime tre stagioni di Daredevil e la serie limitata The Defenders sono disponibili su Disney+.
Ecco i commenti dello showrunner di “Tenebre e ossa” sul futuro televisivo del Grishaverse, incluso un potenziale spin-off sui Corvi!
La serie Tenebre e ossa (Shadow and Bone) è tornata da poco meno di una settimana, ma si sta già speculando su quale sarà il futuro del Grishaverse su Netflix, soprattutto per quanto riguarda la trama dei Corvi.
In vista della seconda stagione, era stato confermato che sia gli eventi di Assedio e tempesta che quelli di Rovina e ascesa di Leigh Bardugo sarebbero stati adattati per gli ultimi otto episodi, portando a termine di fatto la trilogia dei romanzi di Tenebre e ossa sul piccolo schermo.
Detto questo, il materiale originale del Grishaverse della Bardugo va ben oltre quella trilogia principale, visto che questa è seguita da altre due duologie.
Alcuni elementi dei libri di Sei di Corvi, molto amati da fan della Bardugo e non, sono già confluiti nella serie, ma la duologia del Re delle Cicatrici non è ancora stata adattata.
Attenzione: il resto di questo articolo contiene spoiler sulla seconda stagione di Tenebre e ossa.
Considerando che la serie live-action sta dando vita a trame già definite, ci si può già fare un’idea di ciò che accadrà semplicemente procurandosi i libri. Tuttavia, la manipolazione della cronologia operata dalla serie continua a tenere sulle spine anche chi ha letto i libri.
“Stiamo giocando con il tempo”, ha dichiarato Eric Heisserer, showrunner di Tenebre e ossa, a ComicBook.com. “Nel finale della Stagione 2 [in particolare], ci sono momenti che sono distanti settimane l’uno dall’altro che sembreranno essere distanti pochi istanti durante le scene finali.”
“Nell’eventualità di una storyline di Sei di Corvi, quindi, quella stagione si svolgerà contemporaneamente a una buona parte della scena che si vede alla fine del finale della Stagione 2″.
Spin-off “Sei di Corvi”?
Cr: Netflix
La trama di Sei di Corvi è qualcosa che Heisserer immagina svolgersi in una serie a sé stante piuttosto che in una potenziale terza stagione di Tenebre e ossa. La stanza degli sceneggiatori del Grishaverse è in fermento per questa prospettiva, poiché Heisserer ha rivelato che le sceneggiature per una serie dedicata ai Corvi sono già state scritte.
“I Corvi hanno assolutamente bisogno di una serie tutta loro per quella rapina, e lo so perché abbiamo scritto tutte e otto le sceneggiature. È la migliore scrittura che il mio team abbia mai fatto”, ha detto Heisserer. “In parte, è perché è la migliore scrittura che Leigh [Bardugo] abbia costruito per noi”.
“Tenebre e ossa” S3?
Cr: Netflix
A parte lo scalpore per il futuro dei Corvi, Heisserer ha grandi progetti per il prossimo capitolo di Tenebre e ossa. Come anticipato nel finale della seconda stagione, la droga jurda parem, che potenzia i Grisha, è pronta a devastare Ravka. Chi è fan dei libri riconoscerào il jurda parem come un elemento cruciale della trama di Sei di Corvi.
“Una stagione 3 di Tenebre e ossa esisterebbe essenzialmente in uno spazio simultaneo e questo darebbe a ogni gruppo di personaggi molto più spazio”, ha continuato Heisserer. “Di cui abbiamo bisogno, perché molti di loro meritano più tempo e più respiro, in modo da poter scandagliare appieno le profondità delle storie di quei personaggi e anche per esplorare nuovi territori”.
Questo nuovo territorio riguarda soprattutto i due protagonisti della serie, Alina Starkov (Jessie Mei Li) e Malyen Oretsev (Archie Renaux). Entrambi sono figure cruciali nella maggior parte dei libri, ma Heisserer vuole assicurarsi che capitanino la nave di Tenebre e ossa di Netflix per gli anni a venire.
” Una parte di questo adattamento che abbiamo accettato con il successo della seconda stagione è il fatto che non lasceremo andare Jesse e Archie, ce li terremo stretti”, ha aggiunto Heisserer. “E questo significa modificare la loro storia rispetto alla mitologia centrale del libro e renderli parte integrante delle storie future”.
La seconda stagione di Tenebre e ossa è ora disponibile in streaming su Netflix.
Ecco alcune nuove aggiunte al cast della seconda stagione (S2) de “Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere”!
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha annunciato i nomi di alcuni attori che si uniranno al cast della seconda stagione (S2). Prime Video non ha ancora rivelato alcun dettaglio sui ruoli che questi nuovi membri del cast interpreteranno all’interno della serie. Tuttavia, sappiamo che le riprese della S2 de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere sono attualmente in corso nel Regno Unito.
Ciarán Hinds
Ciarán Hinds nel “Trono di Spade”
Ciarán Hinds ha ottenuto una nomination agli Oscar e ai BAFTA come miglior attore non protagonista per il ruolo di “Pop” in Belfast di Kenneth Branagh. Ha anche interpretato Darkseid in entrambe le versioni del film sulla Justice League (2017 e 2021), Mance Rayder nel Trono di Spade ed il fratello di Silente in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2.
Altri suoi lavori includono Munich di Steven Spielberg, Silence di Martin Scorsese, Political Animals, Il fantasma dell’opera, Persuasione (1995), Jane Eyre (1997), Frozen e Frozen II.
Rory Kinnear
Rory Kinnear in “Our Flag Means Death”
Rory Kinnear è un attore britannico pluripremiato, noto soprattutto per il ruolo di Bill Tanner nei film di James Bond Quantum of Solace, Skyfall e Spectre.
Altri suoi lavori includono Penny Dreadful, Black Mirror, The Imitation Game e l’attualmente in corso Our Flag Means Death di Taika Waititi.
Tanya Moodie
Tanya Moodie in “A Discovery of Witches”
Tanya Moodie è un’attrice britannica, vincitrice del premio Breakthrough della Royal Television Society per il ruolo di Meg nella commedia Motherland. Ha interpretato Hunter nella serie di Neil Gaiman Neverwhere ed il Generale Parnadee in Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams
Sembra che l’attrice Jenna Ortega, nota soprattutto come star della serie “Mercoledì”, potrebbe avere un ruolo importante in “Beetlejuice 2”!
Stando a quanto riportato da “The Hollywood Reporter”, la star di Mercoledì Jenna Ortega sarebbe al centro di trattative per un ruolo nel film Beetlejuice 2 di Tim Burton.
Secondo le fonti della pubblicazione, Ortega sarebbe chiamata ad interpretare la figlia di Lydia, interpretata da Winona Ryder nel film originale del 1988.
Viene inoltre riportato che la produzione del sequel, di cui si parla da tempo, dovrebbe iniziare a maggio o a giugno di quest’anno, con la regia di Tim Burton ed il ritorno di Michael Keaton.
C’è da dire che la Warner Bros. ed i rappresentanti di Ortega per ora non hanno commentato la notizia. L’attrice è per di più al momento impegnata con l’uscita sul grande schermo di Scream VI.
Nel 2014, Michael Keaton ha ammesso di essere in trattative con Tim Burton per Beetlejuice 2, e nel 2017 Burton ha confermato che un sequel era “più vicino che mai”. Anche la sceneggiatura del film sarebbe stata riscritta nel 2017 dallo scrittore di Rememory Mike Vukadinovich.
Annunciato il finale di “Boruto: Naruto Next Generations”, ma attenzione: si tratta solo del finale della prima parte dell’anime!
Un nuovo comunicato dal Giappone ha confermato che la notizia è vera: Boruto: Naruto Next Generations ha annunciato che il finale dell’anime è in arrivo. Attenzione, però! È stato confermato che una parte due è in lavorazione, anche se non sono state condivise altre informazioni sul progetto.
Secondo i resoconti ufficiali, la prima parte dell’anime di Boruto si concluderà con l’episodio 293. Ciò significa che l’anime si concluderà il 26 marzo, portando via con sé gli amati eroi.
Naturalmente, alcuni comunicati dello Studio Pierrot e di Shueisha hanno confermato che l’anime di Boruto tornerà prima o poi. È stata già predisposta una seconda parte del sequel, ma la serie non ha ancora una finestra di rilascio.
Poco dopo la notizia del finale di Boruto, sono stati fatti altri annunci, tra cui il revival dell’anime originale di Naruto. La serie originale prevede un ritorno in quattro parti nel corso dell’anno, con il rilascio di diversi episodi originali.
La notizia della pausa non ha sorpreso la maggior parte del pubblico. Il sequel di successo Boruto: Naruto Next Generations ha infatti avuto un problema di ritmo fin da quando ha iniziato ad andare in onda. L’anime ha sofferto di episodi filler fin dal primo giorno, dato che più del 70% del suo materiale non proviene dal manga.
Questo è dovuto al fatto che il manga di Boruto viene pubblicato mensilmente, quindi è impossibile per il sequel di Naruto stare al passo con l’esigenza di contenuti settimanale dell’anime targato Studio Pierrot. Prendendosi una pausa, il manga di Boruto avrà abbastanza tempo per pubblicare contenuti in abbondanza per il suo anime.
Inoltre, si tratta di un buon momento per prendere un po’ di respiro, dato che il tanto atteso salto temporale è proprio dietro l’angolo.
Se non siete ancora al passo con l’anime o il manga di Boruto, avete tempo per recuperarlo. La serie ha debuttato sette anni fa e conta oltre 250 episodi. Il sequel di Naruto è ora in streaming su Crunchyroll e Hulu. Per quanto riguarda il manga di Boruto, la serie mensile è pubblicata in tempo reale con il Giappone sull’app Shonen Jump e su Manga Plus.
La serie prequel “Dune: The Sisterhood” sta attraversando ulteriori cambiamenti, che non dovrebbero influenzare il film di Villeneuve!
La serie prequel di Dune della HBO Max, Dune: The Sisterhood ha subito un altro cambiamento interno, perdendo sia un regista che una delle sue star.
“Deadline” ne ha dato la notizia oggi. La star Shirley Henderson, che avrebbe dovuto interpretare Tula Harkonnen, e Johan Renck, che avrebbe dovuto dirigere i primi due episodi, hanno entrambi abbandonato la serie che, a quanto pare, sta subendo “cambiamenti creativi”.
“Mentre Dune: The Sisterhood è entrato in una pausa pre-programmata, sono stati apportati alcuni cambiamenti creativi alla produzione al fine di creare la migliore serie possibile e rimanere fedeli al materiale di partenza”, ha dichiarato un portavoce di HBO Max in un comunicato.
“Johan Renck ha terminato il suo lavoro sulla serie e verrà assunto un nuovo regista; di comune accordo, Johan passerà ad altri progetti. Inoltre, Shirley Henderson lascerà la serie e non interpreterà più Tula Harkonnen”.
È solo l’ultimo dei cambiamenti importanti che la serie Dune: The Sisterhood ha attraversato da quando è stata annunciata per la prima volta nel 2019. Il co-showrunner Jon Spaihts ha lasciato il ruolo nel 2021 ed è stato sostituito da Diane Ademu-John, che si è dimessa lo scorso novembre. La scrittrice per la TV veterana Alison Schapker, nota soprattutto per il suo lavoro su Lost, rimane ora l’unica showrunner.
Villeneuve, che originariamente avrebbe dovuto dirigere la première, ha lasciato questo ruolo alcuni mesi dopo l’annuncio, anche se è ancora legato al progetto come produttore esecutivo.
Secondo quanto riportato da “Deadline”, l'”approccio autoriale” di Renck si scontrava con la visione della HBO Max per la serie e si allontanava dal look dei film di Villeneuve. Questo non influenzerà l’uscita di Dune: Parte Due di Villeneuve, il cui debutto nelle sale è previsto per il 3 novembre.
Dune: The Sisterhood è basato sul libro di Frank Herbert del 1965 ed è ambientato 10.000 anni prima degli eventi del film del 2021. Segue le Sorelle Harkonnen (Emily Watson e Shirley Henderson) mentre combattono le forze che minacciano l’umanità e fondano la mitica organizzazione Bene Gesserit.
Ecco il trailer dell’atteso nuovo spin-off di “The Walking Dead”, dal titolo “TWD: Dead City”, con Negan e Maggie come protagonisti!
Negan è ricercato, vivo o morto (o non-morto) nel nuovo teaser trailer di The Walking Dead: Dead City. Lo sceriffo Perlie Armstrong (Gaius Charles) è sulle tracce del fuggitivo Negan (Jeffrey Dean Morgan), come dimostra il manifesto di ricerca che lo ritrae, ma Maggie (Lauren Cohan) ha interesse a tenere in vita il suo nemico-alleato quando suo figlio, Hershel, scompare.
“Ha mio figlio”, dice Maggie a Negan parlando del Croato (Željko Ivanek), un noto killer di New York. “Tu sei la chiave per riaverlo”. AMC descrive così la serie: “Sono passati anni dall’ultima volta che abbiamo visto Maggie e Negan, e ora devono formare una fragile alleanza per portare a termine una pericolosa missione”.
“Maggie e Negan si recano sull’isola di Manhattan che, essendo rimasta isolata dall’inizio dell’apocalisse dei walker, ha sviluppato le proprie peculiari minacce. […] Ma man mano che il duo si addentra nelle profondità della città infestata dai walker, diventa evidente che i traumi del loro tumultuoso passato possono rivelarsi una minaccia tanto grande quanto i pericoli del presente”.
Il nuovo spin-off di The Walking Dead debutterà dopo la prima metà della stagione finale divisa in due parti di Fear the Walking Dead e prima del ritorno di Daryl (Norman Reedus) in The Walking Dead: Daryl Dixon. Gli eventi si sviluppano dopo il finale della serie The Walking Dead, che si è concluso con Maggie che non è riuscita a perdonare Negan per aver ucciso Glenn (Steven Yeun), prima che le loro strade si separassero.
L’ultima volta che lo abbiamo visto, Negan era in attesa del suo primo figlio con la sua nuova moglie, Annie (Medina Senghore), ma la coppia ha scelto di allontanarsi dalla comunità del Commonwealth dell’Ohio.
Morgan, l’interprete di Negan, ha commentato: “Quando lui e Maggie saranno di nuovo insieme, c’è la possibilità che Negan non sia quello che vediamo quando lo lasciamo qui in [The Walking Dead]. Penso che ci siano buone probabilità che non sia più quel tipo di persona, perché lui si adatta a ciò che lo circonda e le cose sono f***utamente difficili”. L’attore ha aggiunto che “ricadrà in qualche vecchia abitudine.”
Oltre ai co-protagonisti di lunga data di The Walking Dead, Cohan e Morgan, del cast di Dead City faranno parte Gaius Charles (Grey’s Anatomy) nel ruolo dello sceriffo Perlie Armstrong, Jonathan Higginbotham (The Blacklist) nel ruolo di Tommaso, Mahina Napoleon (NCIS: Hawai’i) nel ruolo di Ginny, Trey Santiago-Hudson (New Amsterdam) nel ruolo di Jano e Željko Ivanek (Damages) nel ruolo de Il Croato.
Lo showrunner Eli Jorné ha creato la serie e ricopre il ruolo di produttore esecutivo insieme a Cohan, Morgan, Brian Bockrath (The Walking Dead: World Beyond) e al chief content officer del TWD Universe Scott M. Gimple (The Walking Dead: Rick & Michonne). The Walking Dead: Dead City debutterà a giugno su AMC e AMC+.
Ecco il primo teaser trailer per la serie Netflix di prossima uscita basata sul manga di successo di Osamu Tezuka, “Pluto”!
Lo scrittore e artista Osamu Tezuka, spesso definito un pioniere e “il padrino dei manga”, è generalmente riconosciuto come colui che ha contribuito a dare al fumetto e all’animazione giapponese il suo aspetto e il suo linguaggio grafico distintivo. Egli ha ispirato generazioni di creatori in modi molto specifici oltre che in modo generale, a livello proprio di settore industriale.
La serie manga Pluto, pubblicata a puntate dal 2003 al 2009, ne è un esempio. Basata su un arco narrativo della serie manga Astro Boy di Tezuka, la serie Pluto è stata premiata e resa un bestseller. Essa riproponeva l’arco narrativo di Tezuka “Il più grande robot della Terra” (metà anni Sessanta) ad una nuova generazione, sotto forma di una storia cyber-noir su un detective del futuro che segue le tracce di una serie di omicidi che potrebbero essere stati commessi da un robot.
Netflix ha ora pubblicato il primo teaser trailer dell’adattamento anime di Pluto, che aggiorna ancora una volta l’aspetto e l’atmosfera della serie manga originale. Il trailer di quattro minuti mette in musica un combattimento esplosivo e altre scene della serie, senza dialoghi. Vengono mostrati azione in rapido movimento, un futuro tecnologico freddo ma elaborato ed un design cupo, per adulti, tratto dalla serie manga illustrata da Naoki Urasawa e da una sceneggiatura che lui e il co-creatore Takashi Nagasaki hanno scritto insieme.
La serie è prodotta dalla casa produttrice di anime GENCO (Sword Art Online, Accel World), mentre la produzione dell’animazione è affidata allo Studio M2. La serie debutterà nel 2023.
La parte numero 3 della S4 di “Attack on Titan” sarà divisa in due macroepisodi da un’ora ciascuno, il primo dei quali in uscita a marzo!
La stagione finale di Attack on Titan sta per subire un’ulteriore e curiosa suddivisione. La NHK ha annunciato che la parte numero 3 della stagione finale di Attack on Titan sarà spezzata in più parti e non andrà in onda nel formato standard che lo show ha adottato fino ad ora. Invece, ciascuna metà della stagione sarà trasmessa come un episodio extra-lungo a sé stante. Il primo di questi debutterà il 3 marzo.
La prima metà andrà in onda come episodio speciale di un’ora. La seconda metà della stagione debutterà poi come episodio sempre di un’ora nel corso dell’anno. Questa decisione condensa la Parte 3 della Stagione Finale in un lungometraggio, anche se è probabile che ogni metà abbia una storia autoconclusiva.
Si tratta di una rottura importante rispetto agli episodi tradizionali che hanno caratterizzato le precedenti parti della stagione finale. Sebbene si sia ipotizzato che gli ultimi capitoli della serie sarebbero stati adattati sotto forma di lungometraggio, nessuno si aspettava una scelta del genere.
Quest’ultima frammentazione della stagione finale dello show dovrebbe (si spera) essere l’ultima. La Stagione Finale di Attack on Titan, nome assegnato dalla serie a quella che altrimenti sarebbe stata la stagione 4, è cominciata nel dicembre 2020 con la Parte 1.
La seconda parte ha poi debuttato nel 2022. Ognuna di queste sembrava dover portare alla fine del manga, invece ognuna si è conclusa con un’anticipazione di un parte successiva.
Per chi è fan da poco e desidera approcciarsi alla serie prima che la storia si concluda, è prevista anche una raccolta omnibus in sette puntate che racconta l’intera storia della serie in un formato molto condensato. L’uscita di quest’ultima è prevista dal 25 al 27 febbraio.
Il canale YouTube ufficiale di “The Office” ha rilasciato una versione estesa della famosa scena di “Parkour!” della serie mockumentary!
The Office ha rilasciato una versione estesa della scena di apertura del parkour. Una delle sitcom più amate degli ultimi anni, The Office, è andata in onda sulla NBC dal 2005 al 2013, contando nove stagioni e 201 episodi. Nel corso degli anni, la sitcom mockumentary è stata caratterizzata da diversi cold open indimenticabili e uno dei più iconici è proprio la scena di parkour che ha dato il via alla prima puntata della sesta stagione, “Gossip”.
Divenuto poi un fenomeno di internet, il cold open segue gli esilaranti tentativi di Michael (Steve Carell), Dwight (Rainn Wilson) e Andy (Ed Helms) di fare il loro video di parkour mentre gridano ripetutamente “Parkour!”. Ora, The Office ha pubblicato una versione estesa dell’iconica scena di parkour sul suo canale YouTube ufficiale.
La versione estesa del cold open presenta alcune scene extra che non si vedono nell’episodio originale, tra cui Michael che sbatte contro le porte dell’ascensore, Michael e Dwight che tentano di fare parkour mentre corrono lungo un corridoio e Andy che cavalca uno pneumatico gigante, per finire con i tre che prendono fiato nella sala relax, con grande disappunto di Stanley.
A partire dalla seconda stagione, la maggior parte degli episodi di The Office inizia con dei cold open, che di solito non hanno alcun collegamento con la trama dell’episodio. La scena del parkour rimane tuttavia una delle aperture più famose di The Office, nonostante la sesta stagione sia piena di scene d’apertura memorabili.
Sono tante le nuove serie uscite nel 2023. Ecco infatti la lista delle migliori nuove serie uscite su ogni piattaforme streaming
Il panorama dello streaming è vasto e difficile da seguire. Le serie televisive spuntano (e vengono cancellate) apparentemente da un giorno all’altro, e anche se siete alla ricerca di una nuova serie in cui immergervi per ore, può essere difficile fare la scelta giusta. Di seguito, quindi, troverete la lista delle migliori nuove serie su Netflix, Hulu, Prime Video, HBO Max, Disney Plus, Paramount Plus e Apple TV.
Genere: Sitcom adolescenziale/commedia dark Creatore: Lisa McGee Cast: Saoirse-Monica Jackson, Louisa Harland, Nicola Coughlan
Derry Girls segue le avventure di un gruppo di giovani facinorosi di Derry, nell’Irlanda del Nord, sullo sfondo dei Troubles. È una commedia divertente e leggera, della durata di circa 20 minuti a episodio, piena di risate a crepapelle e di sorprendenti momenti di profonda emozione, soprattutto quando le vite delle ragazze si intersecano con il più ampio conflitto che si svolge fuori dalla loro porta. È una delle commedie più divertenti di Netflix e una scelta facile per questa lista.
Altre buone opzioni: Cyberpunk: Edgerunners, il nuovo anime di CD Projekt Red e dello studio Trigger; The Makanai: Cooking for the Maiko House, un dramma incentrato sul cibo del maestro Hirokazu Kore-eda; e The Sandman, l’adattamento live-action della serie fantasy-horror della DC Comics di Neil Gaiman.
Reservation Dogs è una cosa meravigliosa: uno spettacolo che parla di disadattati che vivono in una riserva dell’Oklahoma e che non desiderano altro che andarsene lontano… fino a quando quel lontano diventa effettivamente tangibile. Pur essendo prodotta da Taika Waititi, la serie è beatamente lontana dal suo particolare marchio di umorismo, e risplende invece grazie al pluripremiato regista Sterlin Harjo e a un dinamico cast di personaggi principali e ospiti (l’ultima stagione ha visto la memorabile apparizione della star di Prey, Amber Midthunder, e i leggendari Gary Farmer e Wes Studi hanno esilaranti ruoli ricorrenti).
Altre buone opzioni: What We Do in the Shadows, l’esilarante adattamento televisivo del moderno mockumentary sui vampiri, e l’ultima stagione di Atlanta, la commedia drammatica “Twin Peaks per rapper” interpretata (e creata) da Donald Glover.
A League of Their Own (il film) è un classico per un motivo preciso. Ha una buona storia, molto cuore e un cast d’insieme che ha fatto centro in ogni angolo. A League of Their Own (la serie televisiva) funziona per gli stessi motivi. Ma poiché si tratta di una serie, possiamo passare più tempo nel mondo, esplorare il baseball femminile anche per le donne di colore, scavare nella queerness dell’epoca e approfondire quanto lavoro ci vuole per mettere insieme una squadra di baseball da zero. Non si piange ancora nel baseball, ma è bello esplorare il mondo classico di A League of Their Own con qualche sfumatura in più e semplicemente con più tempo.
Altre buone opzioni: Paper Girls, adattamento del fumetto sci-fi coming of age purtroppo cancellato dopo una sola stagione, e Reacher, una serie poliziesca che pone l’importante domanda: “E se Sherlock Holmes fosse assolutamente massiccio?”.
Genere: Fantasy/drammatico Creatori: Ryan Condal, George R.R. Martin Cast: Paddy Considine, Matt Smith, Emma D’Arcy
Non è facile per un prequel sfuggire alla lunga ombra del suo autore, ma il prequel di Game of Thrones della HBO è riuscito a farlo sembrare facile. La storia si svolge diverse centinaia di anni prima degli eventi di Game of Thrones e costruisce un proprio cast indipendente e unico di personaggi le cui trame, i cui schemi e i cui tradimenti rendono fantastica la televisione, indipendentemente da quanto tempo si è trascorso a Westeros. Nella prima stagione, andata in onda nell’autunno del 2022, lo show ha creato le due fazioni in lotta nel cuore di una guerra civile e ha gettato le basi per un’enorme battaglia a colpi di draghi che dovrebbe riempire le tre stagioni successive.
Altre buone opzioni: The Rehearsal, l’esperimento sociale di Nathan Fielder travestito da show televisivo.
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ANDOR
Genere: Sci-fi/avventura Creatore: Tony Gilroy Cast: Diego Luna, Kyle Soller, Adria Arjona
Tony Gilroy (Michael Clayton) torna su Star Wars dopo essere stato co-sceneggiatore di Rogue One del 2016, immergendosi nella storia delle origini dell’omonimo capitano ribelle che funge anche da storia delle origini della stessa Alleanza Ribelle. La serie si allontana meticolosamente dall’iconografia rozza e piena di Easter egg a cui molti fan di Star Wars associano tipicamente il franchise, sostituendola con un’estetica e un tono di vita che trattano la posta in gioco del suo universo con la stessa serietà degli sfavoriti che lo occupano.
Diego Luna, proprio come il suo personaggio, Cassian Andor, è il protagonista perfetto per questo lavoro, mentre l’interpretazione di Stellan Skarsgård nel ruolo dell’astuto capobanda della ribellione Luthen Rael si è rapidamente affermata come uno dei migliori personaggi usciti da Star Wars da quando la Disney ha acquisito la proprietà nel 2012. Ci vogliono circa tre episodi per ingranare la marcia giusta, ma una volta che lo fa, è un viaggio esaltante che vorrete vedere fino alla fine.
Altre buone opzioni: Willow, il revival televisivo dell’avventura fantasy del 1988.
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PLAYERS
Genere: Mockumentary/drama Creatori: Dan Perrault, Tony Yacenda Cast: Misha Brooks, Da’Jour Jones, Ely Henry
Players è una mockuseries dai brillanti creatori di American Vandal (a sua volta una delle migliori serie su Netflix), che segue una squadra nordamericana fittizia di League of Legends e il dramma che sta nascendo tra i suoi due giocatori principali.
Altre buone opzioni: Star Trek: Strange New Worlds, il migliore di una serie di nuovi show di Star Trek.
Genere: Sci-fi/Thriller psicologico Creatore: Dan Erickson Cast: Adam Scott, Zach Cherry, Britt Lower
La cruda visione fantascientifica di Severance sul luogo di lavoro moderno, in cui i dipendenti di una società nota come Lumon si sottopongono alla procedura di “separazione” per avere la loro coscienza divisa in due, è una delle idee più inquietanti di uno show. Con la procedura di separazione, una metà dell’identità di una persona, nota come “innie”, è la persona che è al lavoro, che svolge compiti banali e timbra il cartellino all’ora richiesta. Quando entra nell’ascensore per andare a casa, invece, diventa il suo “outie”, la persona che esiste al di fuori del luogo di lavoro, magari con una famiglia, un amante o un hobby. Gli interni e gli esterni non sanno nulla l’uno dell’altro, per scelta: un modo quasi benevolo di sfruttare le persone che lavorano per voi.
Severance parla direttamente di un vago senso di inquietudine che sta diventando palpabile nei luoghi di lavoro di tutto il mondo, ma è anche un thriller dannatamente buono. Inquietante, con un’arguzia cupa e una dose costante di intrighi, Severance ha stile e sostanza.
Altre buone opzioni: Slow Horses, un dramma di spionaggio britannico su un gruppo di persone che si trovano in una situazione di crisi.
La prossima serie TV di FX ambientata nell’universo di Alien si sta “preparando per la produzione quest’anno”, secondo John Landgraf.
La serie – che sarà diretta dallo showrunner di Fargo Noah Hawley e da Ridley Scott – è stata rivelata per la prima volta nel gennaio 2021 e sarà un prequel del capolavoro horror fantascientifico di Scott del 1979.
Le ultime dichiarazioni di Landgraf, riportate per la prima volta da Deadline e notate da Games Radar, sono state fatte durante il press tour di gennaio della Television Critics Association.
“Noah è attualmente impegnato nella produzione della quinta stagione di Fargo, ma è in pre-produzione attiva su Alien, ha scritto delle sceneggiature”, ha spiegato Landgraf. “Credo che questo fine settimana si sia incontrato con il suo production designer ad Austin, preparandosi per la produzione di quest’anno, dopo aver completato la quinta stagione di Fargo”.
L’universo di Alien si è espanso notevolmente da quando è stato proiettato per la prima volta sul grande schermo il 6 settembre 1979. Scott è tornato per dirigere altri due sequel della trilogia principale, oltre ai prequel Prometheus e Covenant, che hanno ampliato in modo significativo la storia della minaccia aliena.
Numerosi videogiochi, fumetti, romanzi e, naturalmente, i film crossover di Predator hanno introdotto nuovi personaggi e minacce nell’ambientazione.
La prossima serie televisiva sarà ambientata sulla Terra all’incirca tra 70 anni e vedrà un cast di base lottare (e probabilmente fallire) per contenere l’insidiosa diffusione della minaccia xenomorfa.
James Gunn sembra aver confermato che i prossimi progetti DC, sia giochi che film e animazione, faranno parte dello stesso Universo!
Dopo essere stato recentemente nominato co-presidente e co-CEO dei DC Studios, il regista James Gunn ha fornito un breve aggiornamento su come i futuri video giochi della DC Comics contribuiranno a far parte di un più ampio universo collegato insieme ad altri progetti multimediali, come film e serie.
Su Twitter, Gunn ha confermato che il nuovo Universo DC “sarà collegato attraverso film e TV” e, alla domanda se questa strategia includerà anche i videogiochi, Gunn ha risposto prontamente “Sì.”
Questo si ricollega ai precedenti commenti di David Zaslav, capo della Warner Bros. Discovery, in merito all’assunzione di Gunn e Peter Safran per tracciare una nuova rotta per l’Universo DC. Il dirigente ha affermato che il duo aiuterà a “costruire una bibbia per un universo DC coeso” attraverso “film live-action, TV, animazione, giochi e altro”.
Yes, most definitely, the DCU will be connected across film and TV (and animation). https://t.co/IIiqkMJkuW
Si tratta di un approccio fondamentalmente diverso da quello che il principale concorrente della Warner Bros. e della DC, la Disney, e con essa la Marvel, ha adottato negli ultimi due anni nel settore dei videogiochi.
I giochi di Spider-Man, Avengers e Guardiani della Galassia sono stati alcuni dei titoli più significativi usciti finora, e ognuno di essi era indipendente dagli altri e caratterizzato da una propria continuità distinta.
La rapida risposta di Gunn non menziona se ci sarà una sotto-linea dedicata di videogiochi DCU che coesisterà con proprietà consolidate come la serie Arkham di Batman o la linea di giochi di combattimento Injustice dello sviluppatore di Mortal Kombat Netherrealm, ma, con un multiverso da cui trarre ispirazione, tutto è possibile.
L’attuale serie di giochi DC include il recente Gotham Knights – che finora ha ricevuto una modesta accoglienza da parte della critica – e Suicide Squad: Kill the Justice League, in uscita nel 2023.
Il gioco, uno sparatutto in co-op per quattro giocatori, che si svolge dopo gli eventi della trilogia di Batman Arkham ed è ambientato a Metropolis, terra di origine di Superman, ha come protagonisti Harley Quinn, Captain Boomerang, Deadshot e King Shark (nella copertina di questo articolo).