THE FLASH, IL NUOVO FILM DEL DCEU – [Recensione]

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Recensione di “The Flash”, il nuovo film del DCEU diretto da Andy Muschietti con protagonista Ezra Miller nei panni del velocista scarlatto

Le aspettative per questo film sono cambiate nel corso del tempo, complici tutte le complicazioni e le controversie che ha subito la produzione di questa pellicola. All’inizio avevo grande hype poiché era stato annunciato dovesse fare un reboot, poi dopo i cambiamenti in casa DC ho iniziato a sentire la puzza di scritture su riscritture, di aggiustamenti e mutamenti di personaggi e dinamiche narrative. Tuttavia alle premiere e alle anteprime avevano parlato bene di quello che Gunn aveva definito “miglior cinecomic di sempre”.

Dopo la visione del film posso ritenermi piuttosto deluso. Sia chiaro, per me non è un brutto film, mi ha divertito, non mi ha mai annoiato e non ho nemmeno notato la così tanto incriminata CGI assassina. Però, mi ha lasciato davvero l’amaro in bocca. Ha davvero dei difetti che si poteva risparmiare e alla fine non riesci davvero a dire “è proprio un bel film”. Ma andiamo con calma con la recensione di The Flash.

Il film parte con una situazione piuttosto ambigua, insomma la scena dei neonati l’ho trovata non fastidiosa né aberrante, semplicemente non necessaria, o almeno non avrei mai scelto questa circostanza per spiegare meglio i poteri e vedere in azione Flash. Non la trovo per nulla cinematograficamente spettacolare né un’intuizione geniale. Scelta narrativa poco efficace a mio avviso.

Il background del personaggio di Barry è costruito bene e da una parte mi fa anche ridere che a distanza di due settimane siano usciti due film che parlano di Multiversi e eventi canon. Il modo in cui Barry ha l’idea per tornare indietro è estremamente casuale e poco preparata, così quanto è inutile Iris West durante tutto il film.

La coppia dei due Barry mi è piaciuta, devo dire che funzionano bene insieme, anche se la scena se la prende tutta il Batman di Keaton, assolutamente sul pezzo, carismatico e mai fuori luogo. Supergirl per quanto buttata lì senza una costruzione necessaria, risulta pertinente con la trama. Ben Affleck ne esce senza dubbio apprezzabile nel suo Batman davvero sensato per la prima volta in questo DCEU.

I problemi sorgono tanti nella totalità del film. L’idea di un cinecomic il cui protagonista è un supereroe introdotto in un altro film e qui per la prima volta se ne raccontano le origini e l’universo che lo circonda. Il modo in cui conosciamo l’evento che gli ha dato i poteri, i personaggi che fanno parte dell’universo che caratterizza il personaggio di Flash, è talmente di contorno che la storia svia e si parla del Batman prima di Affleck, poi di Keaton, poi di Batman vs Superman, insomma della Terra di Barry non si parla mai. E nel suo primo film Barry già viaggia nel tempo (nonostante non abbia capito ancora se quello che succede nella Snyder Cut è canon o no, in teoria no).

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La frettolosità che ha caratterizzato questo universo cinematografico nel rincorrere la concorrenza si riflette ancora una volta in questa pellicola, in cui anche il multiverso viene spiegato ma lasciando tanti dubbi, soprattutto con la scena post credit. La spiegazione con gli spaghetti non riesce a rispondere a molte domande. Non si chiarisce mai veramente se esistono già dei mondi paralleli tra cui si può viaggiare oppure ogni volte che si viaggia nel tempo si creano delle linee temporali diverse.

 La questione del “creando un nuovo futuro creai anche un nuovo passato” fa presuppore che esitano universi alternativi, in quanto Keaton parla di multiverso e nella scena dei camei si fa intendere che esistono già delle versioni alternative dei supereroi che conosciamo, ma poi ci si chiede come si faccia a viaggiare tra questi mondi andando indietro nel tempo, in cui si può non alterare gli eventi se non si hanno interazioni. Insomma durante e dopo la visione non sempre mi è stato chiaro il meccanismo su cui si basa praticamente tutto il film.

Il villain del film non è molto chiaro, però tutto sommato si riesce abbastanza a seguire quella che è una trama abbastanza scorrevole, anche senza un vero e proprio scontro finale. Il personaggio di Barry trovo compia un arco evolutivo interessante, e anche il messaggio del film è molto chiaro, seppur utilizzato in un contesto supereroistico in cui assume una concezione un po’ più particolare, ma tutto sommato arriva allo spettatore.

The Flash Il trailer finale mostra Alfred e i due Batman

In conclusione, il film presenta le tracce di un DCEU lacerato dai problemi di produzione, dai cambiamenti interni e dalle scritture e riscritture degli sceneggiatori non sempre al top. Al netto di un multiverso spiegato malissimo e alcune scelte narrative o pigre o insensate, il film riesce a divertire con una funzionante coppia di Ezra Miller accompagnata dal carismatico Batman di Keaton, in una storia seppur frettolosa nel worldbuilding, scorrevole e che riesce a infondere un messaggio semplice ma chiaro.

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Diablo IV- Ecco 10 consigli per sopravvivere alla modalità Hardcore

Diablo IV Ecco consigli per sopravvivere alla modalita Hardcore

Le modalità Hardcore sono sempre state impegnative in qualsiasi gioco. Ecco 10 consigli per sopravvivere alla modalità Hardcore di Diablo IV

Se l’inferno “normale” di Diablo IV non è sufficiente per chi è di pelle dura, i giocatori possono sottoporsi a un livello di inferno extra-speciale scegliendo di giocare in modalità “hardcore”. Non è per i deboli di cuore, ma ci sono modi per rendere il tempo trascorso in modalità hardcore un po’ meno infernale. Eccovi 10 consigli per sopravvivere alla modalità Hardcore di Diablo IV!

DIABLO IV: UNA NUOVA SFIDA PER LA HARDCORE MODE

La modalità Hardcore di Diablo IV è una modalità di difficoltà unica che apporta una semplice modifica al gioco normale: quando si muore, si muore per sempre. Tutto qui. Non sarà possibile rianimare il proprio personaggio e nemmeno ottenere un secondo tentativo: la morte è permanente. Giocare in modalità hardcore è una prova di logoramento per capire fino a che punto si può arrivare, e anche per verificare quanto si è attenti. Per coloro che vogliono affrontare la sfida e commemorare se stessi contro gli altri giocatori hardcore caduti, seguite questi consigli. Sappiate che non possiamo salvarvi dagli incidenti della modalità Hardcore, come ad esempio una disconnessione troppo brusca.

Non aumentate solo il DPS

I danni sono importanti, ma in modalità Hardcore un buon attacco è un’ottima difesa. Se la vostra mente è orientata verso lo spammare attacchi, allora dovreste riconsiderare l’idea di giocare in modalità Hardcore. Investite in alcune statistiche difensive quando costruite il vostro personaggio. Se potete investire in un’abilità che elimina le abilità che ostacolano il movimento, fatelo. (Se siete immobilizzati, non potete usare le pozioni!) Non sarete in grado di infliggere danni se siete morti, quindi è importante assicurarsi di poter sopravvivere ai combattimenti difficili.

Pozioni, pozioni, pozioni

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Diablo IV consigli hardcore

Parlando di pozioni, i consumabili sono i vostri migliori amici quando giocate a livello hardcore. Avrete bisogno di pozioni per la salute, pozioni per l’armatura, pozioni per l’XP e tutto il resto. Completate gli obiettivi di Renown! Non solo i punti abilità in più sono utili, ma ti garantiscono anche una carica extra di pozioni. Una pozione di salute in più può fare la differenza tra la vita e la morte.

Scopri gli oggetti di Diablo IV riservati alla modalità Hardcore

La modalità Hardcore offre alcuni oggetti che si possono ottenere solo in Hardcore e che possono aiutarvi a evitare una morte tragica. Questi oggetti sono l’Elisir di evasione dalla morte e la Pergamena della fuga. Il primo oggetto impedisce la morte per i successivi 30 minuti, ma la impedisce solo una volta. Dopo aver evitato la morte, sarete immuni a tutti i danni per 2 secondi, seguiti da un cooldown di 5 minuti prima che possiate usare un altro elisir. Nel frattempo, la Pergamena della fuga vi permette di teletrasportarvi in un luogo casuale, salvandovi da una situazione difficile. (Ma per casuale intendiamo proprio casuale). L’Elisir dell’invasione della morte si può ottenere con il crafting presso l’Alchimista, mentre la Pergamena della fuga è un drop raro.

Imparate le fight con i boss prima di sfidarli

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Diablo IV consigli hardcore

Gli scontri con i boss in Diablo IV possono cogliervi di sorpresa se non conoscete i loro schemi di attacco specifici. E se un boss vi sorprende con un susseguirsi di attacchi che non conoscete, potreste finire dritti nella tomba. Conoscere i dettagli dei combattimenti con i boss in questo gioco è importante per avere successo in modalità Hardcore. Se non siete in grado di sfidarli prima di giocare ad Hardcore, allora prendete in considerazione l’idea di guardare qualche video su YouTube prima di affrontarli.

Giocate nel World Tier 1, quando possibile

Non c’è onore nel rendere le cose più difficili quando non è necessario, soprattutto in Hardcore. I tiers mondiali sono, in generale, impostazioni di difficoltà. Anche se scegliere un livello di difficoltà più alto può portare alcuni vantaggi, come un aumento del tasso di XP e una maggiore quantità di oro, non ne vale la pena, soprattutto per i giocatori più accaniti. (Non potrete rimanere nel tier 1 per sempre, ma passerete un bel po’ di tempo qui).

Non fare l’eroe, evita i passi più lunghi della gamba

L’assunzione di rischi può essere un’opzione quando la morte non è permanente, ma quando si gioca in modalità hardcore, non si vuole essere quel tipo di persona che si butta in un combattimento sotto livello e poi viene schiaffeggiato per questo motivo. In generale, credo che l’ideale sia mantenere al minimo i rischi che si corrono, ma soprattutto non si vogliono combattere mostri di alto livello troppo presto. Limitatevi ai mostri del vostro livello.

Ci sono alcune cose che si conservano dopo la morte

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Diablo IV consigli hardcore

La tua vita non è permanente in Hardcore. La maggior parte dei giocatori morirà alla fine, alcuni prima di altri, ma non bisogna aspettarsi di vivere per sempre in questa modalità. Se vi trovate nella situazione di dover terminare la vostra partita, ci sono alcune cose che non dovete preoccuparvi di perdere. L’oro viene trasferito ad altri personaggi in questa modalità. Se avete trovato molti soldi durante il gioco, potete trasferirli a un altro personaggio. Inoltre, anche il bottino che avete messo nella vostra riserva condivisa sarà trasferito, quindi mettetecelo il prima possibile.

Non sottovalutare i nemici normali

Non dovete preoccuparvi solo delle battaglie contro i boss. I mostri di questo gioco possono infliggervi numerose limitazioni di movimento, come il congelamento, lo stordimento o l’immobilizzazione. Sapere quali sono i mostri che possono infliggervi queste alterazioni è importante durante la vostra navigazione hardcore, perché una cattiva catena di controllo dei nemici può significare la fine improvvisa e frustrante di una corsa altrimenti fruttuosa. Ad esempio, fate attenzione ai Ragni che possono rallentare la vostra corsa o ai Cannibali che possono mettervi a terra, impedendovi di usare le Pozioni di salute.

Questo gioco è solo online… fate attenzione a lag o disconnessioni

Wow, quanto mi piace la tendenza a rendere obbligatoria la connessione a Internet per giochi che non dovrebbero averne bisogno. Lasciatemelo dire, non vorrete fare come un giocatore che ha raggiunto il livello 100 prima di morire senza tanti complimenti a causa di un intoppo nei server o addirittura di un problema con la vostra rete internet. Se notate un potenziale problema di server o di lag, non correte il rischio. Dirigetevi verso il luogo sicuro più vicino, ad esempio una città.

DIABLO 4 – LA OST SARÀ UNA COLLABORAZIONE TRA SUGA E HALSEY

Preparati a uscire di scena in un tripudio di gloria

Immaginate il vostro nome stampato nella Sala degli Eroi, perché tutti i giocatori possano ammirare i vostri progressi e le vostre abilità. Entrare in modalità Hardcore con una mentalità sbagliata può creare un’esperienza frustrante, soprattutto se ci si ritrova a dover ricominciare una nuova run. Ma la modalità Hardcore non ha nulla a che vedere con la permanenza, bensì con il brivido della caccia che un giorno potrebbe finire. La modalità Hardcore dovrebbe essere eccitante e divertente, non un’esperienza frustrante da sbattere sulla tastiera. Quanto più riuscirete a condizionarvi a pensare in questo modo, tanto più ne trarrete vantaggio.

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Starfield Direct – Ecco tutti gli annunci sul nuovo gioco Bethesda

Starfield Direct Ecco tutti gli annunci sul nuovo gioco Bethesda

Ecco un resoconto completo dello Starfield Direct, l’evento dedicato al nuovo gioco dei Bethesda Game Studios!

Il tanto atteso Starfield Direct è arrivato dopo l’Xbox Games Showcase e ha fornito un’ampia panoramica del tanto atteso gioco dei Bethesda Game Studios.

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Lo Starfield Direct è durato più di 40 minuti ed è stato ricco di sequenze di gameplay e di interventi degli sviluppatori in merito a molte delle caratteristiche del gioco, tra cui il combattimento, l’esplorazione, i viaggi nello spazio, la creazione del personaggio, i compagni, la costruzione di avamposti e molto altro ancora.

Un universo con più di 1000 pianeti da visitare, avamposti e navi spaziali

Starfield sarà enorme, non c’è dubbio, soprattutto se si considera che Bethesda ha riconfermato che si potranno visitare oltre 1.000 pianeti.

Anche se ogni pianeta non sarà pieno di missioni decisive e alcuni saranno spogli, salvo qualche risorsa da raccogliere, Bethesda ha creato una galassia piena zeppa di luoghi da visitare.

Questi pianeti saranno anche uno spettacolo da vedere, perché saranno pieni di flora e fauna aliena e l’illuminazione del pianeta sarà determinata dal tipo di stella del sistema e dall’atmosfera del pianeta.

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Bethesda vuole anche che ogni persona che gioca abbia esperienze uniche, il che significa che uno stesso pianeta potrebbe offrire esperienze diverse a diverse persone. La tecnologia dei pianeti di Bethesda genera il pianeta “come contenuto procedurale, ma il contenuto artigianale viene creato man mano che viene esplorato.”

Così facendo, il gioco aggiungerà luoghi interessanti da esplorare, creature da incontrare e altro ancora in giro per il pianeta, in modo da garantire un gameplay originale e unico per ogni utente. Ci saranno ovviamente missioni principali con le quali ciascuno avrà a che fare allo stesso modo, ma l’esplorazione sarà tutt’altro discorso.

Una volta raggiunto un pianeta, potrete scegliere di costruire un avamposto che diventi una sorta di casa base. Questi avamposti possono essere costruiti in qualsiasi punto di un pianeta e possono anche essere personalizzati per renderli un luogo perfetto per rilassarsi tra le stelle.

Anche la costruzione è stata perfezionata e gli avamposti potranno essere progettati sia con una visuale isometrica dall’alto verso il basso per posizionare gli edifici e apportare grandi modifiche, che in prima persona per curare i dettagli più minuziosi.

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Una volta costruiti, potrete assegnare il proprio equipaggio e i propri compagni a lavorare lì, installare gli Estrattori per raccogliere risorse, creare un sistema per inviare merci tra gli avamposti e ospitare stazioni di ricerca e di costruzione.

Come se non bastasse, potrete anche volare tra le stelle a bordo della vostra nave, che potrà essere personalizzata in vari modi. Per dare un esempio di quanto sia versatile il sistema di crafting delle navi, lo Starfield Direct ha mostrato una nave che assomigliava a Optimus Prime.

Le navi possono essere ottenute in vari modi, tra cui semplicemente acquistandole, come farebbe un qualsiasi onesto cittadino o rubandole, se volete sporcarvi un po’ le mani.

Una volta ottenuta una nave, sarete in grado di pilotarla e di viaggiare verso la vostra prossima destinazione, invece di premere semplicemente un pulsante per viaggiare istantaneamente verso un pianeta (cosa che si può fare).

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Lo spazio non è sempre un luogo sicuro e le battaglie navali fanno parte del gioco. Bethesda vuole che questi scontri siano “eccitanti e pericolosi” e che chi gioca abbia il massimo controllo grazie a un sistema di allocazione dell’energia.

Questo vi permetterà di aumentare la potenza dei motori per rendere le vostre navi più veloci o di sacrificare alcuni sistemi per mantenere forti gli scudi. Potrete anche prendere di mira parti specifiche delle navi nemiche per ottenere vittorie strategiche.

E se non ve la sentite di ingaggiare un combattimento aereo, potete dirigervi verso una nave nemica e abbordarla per abbattere i nemici al suo interno. Dopodiché, potrete rivendicare la nave come vostra e accedervi in qualsiasi spazioporto.

Creazione del personaggio, equipaggio e combattimenti intergalattici

I giochi Bethesda mirano a mettervi nei panni del personaggio principale in un mondo che sembri il più reale possibile e che vi permetta di vivere il vostro sogno di vivere in un universo fantastico.

Vivere questi sogni virtuali è fantastico, ma è ancora più speciale quando potete farlo con un personaggio creato da voi, che vi assomigli o meno, con un design scelto da voi.

Starfield non è da meno, presentando il “sistema di creazione del personaggio più avanzato e diversificato mai realizzato da Bethesda”. Potrete scegliere tra 40 modelli preimpostati come punto di partenza per la creazione del personaggio, e da lì la personalizzazione si espande a dismisura.

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La creazione del personaggio è anche “più del suo aspetto”, in quanto potrete scegliere il vostro background e i tratti che vi aiuteranno a definire chi siete nel mondo di Starfield.

I background forniscono un po’ di retroscena e tre abilità. Ad esempio, l’Esploratore inizia con le abilità Laser, Astrodinamica e Rilevamento. Altre abilità sono Cacciatore di bestie, Buttafuori, Cuoco, Cyber Runner, Gangster, Pellegrino e Ronin.

Potrete poi scegliere, se lo desiderate, altri tre tratti per personalizzare ulteriormente il vostro personaggio. Questi tratti comportano vantaggi e svantaggi, quindi la scelta è un po’ più difficile.

Uno di questi include l’Adorazione dell’Eroe, che farà sì che un “fan adorante” “appaia a caso e si metta a chiacchierare con voi senza sosta”. Il lato positivo è che può unirsi all’equipaggio della vostra nave e farvi dei regali!

Starfield offre anche delle abilità che potrete guadagnare giocando e completando delle sfide che faranno salire il loro livello e le potenzieranno.

Ad esempio, l’abilità Sicurezza può essere migliorata scassinando serrature, e ogni livello guadagnato vi permetterà di scassinare serrature sempre più ostiche.

Ci sono cinque categorie di abilità – Fisica, Sociale, Combattimento, Scienza e Tecnica – e tutte fanno la loro parte nel dar vita al vostro personaggio.

Diventare potenti ed esplorare la galassia è fantastico, ma è molto meglio quando si hanno degli amici accanto. In Starfield, incontrerete un sacco di persone e robot che potranno unirsi al vostro equipaggio e accompagnarvi nelle vostre avventure.

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Questi membri dell’equipaggio possiedono abilità uniche che vi saranno preziose (come Ingegneria Aeronavale e Pilotaggio). Alcuni compagni potranno anche unirsi a voi sul campo, come Vasco, un robot che è stato progettato ” sulle basi di una macchina della NASA”.

Nel corso della storia incontrerete alcuni membri dell’equipaggio e altri potranno essere reclutati presso porti spaziali e altre aree. E non è tutto: ci saranno opzioni romantiche.

Anche il combattimento è stato rivisitato con Starfield ed è molto più veloce di quello di Fallout. Come in altri ambiti, ci sono moltissime opzioni di personalizzazione delle armi.

Le battaglie, e in generale l’intero gioco, possono essere giocate sia in prima che in terza persona. Inoltre, alcune armi sparano anche quando si è in assenza di gravità, quindi è importante prendere in considerazione numerosi fattori prima di affrontare un nemico.

Uno dei momenti più misteriosi e sorprendenti della diretta è stato un assaggio di quello che sembra essere un qualche tipo di potere che solleva i nemici in aria come se fossero in assenza di gravità. In base a quanto rivelato durante lo Starfield Direct, sembra proprio che il gioco sarà ancora più ricco di quanto si pensasse inizialmente.

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SPIDER-MAN: ACROSS THE SPIDER-VERSE [Recensione]

spider man

Recensione di “Spider-man: Across the Spider-Verse” il nuovo film di Sony, secondo capitolo dello Spider-man di Miles Morales

Il nuovo film della Sony in collaborazione con Marvel è una vera e propria bomba! Dopo il grande successo mediatico del precedente film, per questo secondo hanno aumentato ancora di più la qualità su tutti i fronti. L’animazione è allucinante, sfiora vette mai raggiunte, la sceneggiatura è davvero impeccabile, la regia spettacolare e la colonna sonora perfettamente riuscita.

Ho trovato molto intelligente la scelta di iniziare il film con scene che ci catapultano subito nella storia di Spiderwoman, di cui ci vengono riassunti gli eventi salienti. Mettere in scena con grafiche e animazioni diverse il background di uno dei comprimari più importanti della film ha permesso di empatizzare molto col personaggio do Gwen, che personalmente trovo il più riuscito, e a cui mi sono affezionato di più.

Trova molto spazio all’interno della pellicola anche il “worldbuilding” di cui ho apprezzato tantissimo la cura per i dettagli. Ci viene chiarito, anche se con un solito spiegone, come funziona il multiverso, le sue regole e le sue potenzialità, altro che MCU. Inoltre ovviamente il maggior minutaggio ce lo ha Miles, il protagonista di questa storia, che nonostante i molti personaggi secondari che gli fanno da cornice e che vengono presentati durante il film, non perde mai il ruolo di main character.

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Miles compie un arco evolutivo davvero interessante, a tratti il solito viaggio dell’eroe ma in realtà nasconde un pathos molto azzeccato. Il suo rapporto con la famiglia e con la maschera nasconde in realtà i problemi della vita di ogni adolescente, che non riesce a tirare fuori e a mostrare quello che è. Inoltre ciò che lo rende davvero interessante è l’estrema umanità che dimostra anche quando viene mostrato come è palesemente nel torto ma decide di andare contro al destino e andare oltre alle regole impostegli.

Qui mi collego alla questione villain, in questo film quasi controversa. Inizialmente sembra essere La Macchia, poi diventa Miguel (Spiderman 2099) e infine troviamo il Miles di terra 42, Prowler. Trovo funzionale questa divisione di antagonisti per capire la complessità della storia in cui vengono trattati temi diversi con personaggi diversi. Il character design e il background che preferisco sono tra i tre quelle di Spiderman 2099.

Per quanto riguarda gli altri Spiderman trovo Spider Punk molto centrato, puntuale e divertente. Scelta molto giusta non soffermarsi su troppi Spiderman ma su un piccolo gruppo e caratterizzarlo al punto giusto da non renderli protagonisti ma un minimo tridimensionali.

Spider Man Across the Spider Verse Nuovo trailer rivelato
Spider Man Across the Spider Verse

In conclusione, il film è uno dei picchi massimi sia nell’animazione che nel genere cinecomic. Una storia che coinvolge un ventaglio ampio di personaggi senza dimenticarsi di un protagonista con cui è impossibile non empatizzare. Animazione spettacolare di uno dei migliori film su Spiderman, connubio tra un sequel migliore del precedente e un film di supereroi maturo ma anche molto divertente.

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[Recensione] La Sirenetta live-action: un’Ariel mai vista prima

La Sirenetta live action

La Disney torna al cinema con un coloratissimo remake live-action del classico del 1989 La Sirenetta, mostrandoci un’Ariel mai vista prima.

La Sirenetta di Rob Marshall è arrivata sullo schermo il 24 maggio di quest’anno tra i pareri discordanti dei fan della Disney che rivendicano la bellezza dei classici originali e quelli entusiasti delle novità portate dai live-action e dai nuovi progetti della multinazionale.

L’attrice Halle Bailey – conosciuta per il ruolo di Sky Forster nella serie Grown-ish e per la sua attività musicale nel duo Chloe x Halle – ha dato un’interpretazione speciale della famosa principessa, dando modo allo spettatore di conoscere un’Ariel mai vista prima, più coraggiosa, intraprendente e strategica.

Nel corso del film abbiamo inoltre modo di approfondire la storia del principe Eric, interpretato da Jonah Hauer-King. Dal ruolo di personaggio secondario a cui era relegato nel classico del 1989, Eric passa in primo piano ottenendo il ruolo di co-protagonista. Infatti, abbiamo avuto modo di scoprire nuovi dettagli sulla sua vita a corte, sulla famiglia e sulla sua personalità, messa quasi a paragone con quella della nostra sirenetta, avvicinandoli e rendendoli più simili a livello umano, esprimendo la voglia di libertà e di cambiamento nella loro vita.

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Ariel e gli altri protagonisti
Ariel e gli altri protagonisti del live-action

Le aggiunte nella trama del live-action possono a primo impatto sembrare superflue, tuttavia, gli approfondimenti sulle storie individuali dei personaggi e sugli eventi – come la scena del naufragio della nave del principe e del salvataggio di Ariel – ci permettono di immergerci maggiormente all’interno della storia e di farci quasi diventare “parte del loro mondo.”

Il live-action tra pecche e piacevoli sorprese

Molti fan su internet hanno espresso il proprio disappunto riguardante la scelta del cast. Secondo alcuni, la scelta di Halle Bailey per il ruolo di Ariel non è propriamente la più azzeccata: la Disney è stata accusata di praticare blackwashing, – una pratica dell’industria cinematografica in cui un attore di origine africana ottiene il ruolo di un personaggio storicamente di un’altra etnia – che per alcuni rappresenta una forma di rivalsa per la comunità nera, spesso messa da parte in passato.

Personalmente, prima di vedere il film al cinema, anch’io mi sono ritrovata ad avere dei dubbi sulla scelta di alcuni attori (e doppiatori), eppure mi sono ritrovata piacevolmente sorpresa e non ho potuto fare a meno di emozionarmi davanti alla bravura della Bailey nella recitazione e nell’interpretazione dei brani composti da Alan Menken, soprattutto in Part of Your World.

Altri dubbi che mi erano sorti prima di vedere il risultato finale in sala erano quelli riguardanti l’uso della CGI per la costruzione dei personaggi Sebastian, il granchio consigliere di Tritone, e Flounder, il migliore amico di Ariel. Nonostante ciò, il live-action è una piacevolissima sorpresa a livello visivo, diventando una storia dai toni contemporanei, rivisitata nel segno dell’inclusione e della diversità, con l’aggiunta di un messaggio di stampo ecologista da parte di re Tritone – interpretato da Javier Bardem – che condanna l’uomo per aver influito negativamente sul destino dell’ambiente marino.

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Il film, nonostante l’accoglienza con alcune controversie negative, è stato apprezzato particolarmente dai critici ma meno dal pubblico. Sul sito di recensioni Rotten Tomatoes il film ha il 67% di gradimento sulla base di 243 recensioni e un gradimento totale del 57% basato su più di 25.000 recensioni di utenti non registrati. L’audience verificata gli attribuisce invece il 95%.

Fonte: Wikipedia

25 dei migliori film d’animazione da vedere

dei migliori film danimazione da vedere

Ci sono tanti film d’animazione che valgono la pena essere visti. Questi sono 25 dei migliori film d’animazione da vedere

I migliori film d’animazione mostrano un’ampia varietà di storie che possono essere raccontate in questo formato. Il modo in cui gli animatori sono in grado di raccontare una storia con metodi molto creativi è un qualcosa di unico e mai ripetitivo. Che si tratti di animazione disegnata a mano, stop-motion o CGI, gli animatori trovano modi impressionanti di raccontare storie bellissime attraverso quest’arte. Tutti questi stili e altri ancora sono rappresentati in questi 25 dei migliori film d’animazione da vedere

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Sebbene questo mezzo sia a volte ingiustamente ridotto a essere solo per bambini, questi film d’animazione offrono qualcosa per il pubblico di tutte le età, con avventure leggere e spensierate e storie più intime e complesse. I fan del mondo dell’animazione o coloro che desiderano approfondire il tema dovrebbero dare un’occhiata a questi film d’animazione che vi stiamo per consigliare.

La Gang del Bosco (2006)

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migliori film d’animazione

In uno dei suoi rari ruoli animati, Bruce Willis guida una banda di simpatici animaletti nel divertente film La Gang del Bosco. Willis interpreta un astuto procione che si trova in pericolo dopo aver rubato il cibo a un orso per il suo periodo di letargo. Per salvarsi, convince i suoi simili a recarsi in periferia per rubare il cibo. Si tratta di una premessa divertente che dà vita a sequenze emozionanti ed esilaranti con questi adorabili personaggi.

Giù per il Tubo (2006)

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migliori film d’animazione

Dai creatori di Wallace & Gromit arriva la commedia del pesce fuor d’acqua, Giù per il Tubo. Hugh Jackman dà la voce a Roddy, un topo che vive una vita di lusso come animale domestico di una ricca famiglia, ma che viene accidentalmente gettato nel water e deve affrontare la vita nelle fogne di Londra. Satira di classe e divertente film per famiglie, Giù per il Tubo si avvale di un cast stellare, tra cui Kate Winslet, Ian McKellen e Andy Serkis.

Spirit: Cavallo selvaggio (2002)

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Mentre i film d’animazione della DreamWorks dell’ultimo decennio hanno forse avuto più successo, Spirit: Cavallo selvaggio è una delle gemme più sottovalutate dello studio. Matt Damon dà la voce a un cavallo selvaggio che viene catturato dagli umani nel vecchio West e addestrato a diventare un cavallo da monta. Il film è splendidamente girato e presenta una serie di sequenze mozzafiato, oltre a essere una storia toccante di un animale che lotta per reclamare la propria libertà.

Trolls (2016)

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Conosciuto soprattutto per l’orecchiabile canzone candidata all’Oscar “Can’t Stop the Feeling”, Trolls è un’avventura animata divertente e spensierata che piacerà soprattutto al pubblico giovane. Il film porta il pubblico nel mondo colorato e musicale degli adorabili troll nella storia di due “quasi” amici che si mettono in viaggio per salvare i loro altri amici quando la loro casa viene invasa. Con le voci di Justin Timberlake, Anna Kendrick e James Corden, il film è un’avventura simpatica e divertente.

Monster House (2006)

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migliori film d’animazione

Un altro film che presenta la giusta dose di atmosfere horror senza allontanare il pubblico più giovane è Monster House. Il film d’animazione segue un gruppo di ragazzi che indagano sulla casa inquietante del vicinato con un passato misterioso e scoprono che in realtà si tratta di una creatura vivente. Con la produzione della Amblin Entertainment di Steven Spielberg, il film ha sicuramente la stessa atmosfera di uno dei film classici come I Goonies, ma sembra anche una versione più addomesticata di Stranger Things.

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The Mitchells Vs The Machine (2021)

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migliori film d’animazione

Un altro film d’animazione che meritava più attenzione è The Mitchells vs. the Machines. Il film inizia come una storia familiare abbastanza standard, anche se elegante, sui Mitchell che decidono di intraprendere un viaggio in macchina per accompagnare la figlia maggiore al college. Tuttavia, il viaggio si trasforma in una lotta per la sopravvivenza in mezzo all’improvvisa rivolta dei robot. Prodotto da Phil Lord e Chris Miller, il film ha lo stesso look inventivo, lo stesso umorismo esilarante e la stessa azione emozionante per cui i loro progetti animati sono diventati famosi. Tutto questo, in modo impressionante, riesce ad essere una storia familiare coinvolgente.

Lorax (2012)

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Basato sul libro del Dr. Seuss, Lorax è un film d’animazione affascinante e umoristico con una lezione preziosa al centro. Il film esplora la leggenda della creatura titolare, un essere basso e apparentemente scontroso che cerca di proteggere la terra dalla distruzione dell’avidità e dell’ambizione. Anche con un messaggio importante, Lorax può essere apprezzato semplicemente come una storia per famiglie con la magia di Seuss.

Over the Moon (2020)

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Anche se molti non conoscono questo film d’animazione candidato all’Oscar, Over the Moon merita sicuramente di essere visto. L’avventura musicale segue una ragazzina che costruisce un razzo nella speranza di viaggiare sulla luna per incontrare la mitica dea che vive lassù. L’animazione colorata e coinvolgente accompagna gli spettatori in questo bellissimo viaggio che sembra un omaggio ad alcuni dei più amati film d’animazione Disney del passato.

Alla ricerca della Valle Incantata (1988)

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migliori film d’animazione

Il pubblico più giovane può lasciarsi coinvolgere dall’avventura dei dinosauri di Alla ricerca della Valle Incantata, mentre quello più adulto può rivivere la nostalgia di uno dei film più tristi della propria infanzia. La storia segue un gruppo di giovani dinosauri che vengono separati dai loro genitori durante un viaggio verso una nuova casa. Sebbene ci siano molti momenti strappalacrime, si tratta anche di una storia adatta alle famiglie, con personaggi simpatici e un umorismo divertente che ha dato il via a un franchise di lunga durata.

Entergalactic (2022)

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Lo stile d’animazione sorprendente reso popolare da Spider-Man: Into the Spider-Verse viene messo in risalto in questo film d’animazione più intimo e concreto: Entergalactic. Questo film nasce dalla mente di Kid Cudi, che presta la sua voce a Jabari, un artista di streetwear che sta per sfondare. Ma quando stringe un legame con un nuovo vicino, inizia a rivalutare ciò che vuole davvero. L’aspetto del progetto è abbastanza accattivante, ma è anche uno sguardo veritiero e avvincente sull’amore moderno e le sue complicazioni. Di certo, è una delle offerte animate più singolari di Netflix.

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Rango (2011)

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Con Rango, il genere western trova la sua strana interpretazione nel formato animato. Johnny Depp interpreta il personaggio principale, un camaleonte nervoso e timido che si imbatte in una città pericolosa e piena di personaggi nefasti. Gli abitanti della città lo prendono, suo malgrado, come un eroe venuto a salvarli dai fuorilegge che governano la città. Si tratta di un divertente omaggio al genere western con un tocco surreale di Gore Verbinski che rende unica l’esperienza animata.

The Bad Guys (2022)

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The Bad Guys vede un cast che comprende Sam Rockwell, Awkwafina e Craig Robinson in questo divertente caper movie sugli animali. Il film segue un gruppo di criminali animali che da tempo hanno abbracciato la loro reputazione di cattivi, ma che ora devono fingere di essere riformati per evitare la punizione. Ma la recita da bravi ragazzi li porta a chiedersi se possono davvero cambiare. Si tratta di un’avventura divertente ed emozionante con al centro un’inventiva storia di redenzione.

Dragon Trainer (2010)

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Una delle migliori serie di film d’animazione a memoria d’uomo è iniziata con “Dragon Trainer”. Il film è ambientato in una comunità vichinga in costante lotta con i draghi della zona. Al centro della storia c’è Hiccup, un giovane vichingo insicuro che scopre di avere la capacità di entrare in contatto con i draghi piuttosto che combatterli. La storia è guidata dall’umorismo e dal cuore, ma è l’animazione mozzafiato che rende questo film davvero meraviglioso e che lo ha reso così amato dalla critica.

Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo (2022)

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Il franchise di Cattivissimo Me continua a essere una serie animata molto popolare con il prequel Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo. Il film racconta la storia di Gru che incontra i suoi adorabili scagnozzi e inizia il suo percorso per diventare il più grande supercattivo del mondo. I fan del franchise troveranno un gradito ritorno a questi personaggi e al divertimento scanzonato della serie.

Hotel Transylvania (2012)

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Un altro gioiello animato dal tono un po’ macabro è il primo film di Hotel Transylvania.. Adam Sandler presta la sua voce al classico personaggio di Dracula, che gestisce un hotel segreto ed esclusivo per tutti i suoi amici mostri, come il Lupo Mannaro e Frankenstein. Tuttavia, il segreto rischia di essere svelato quando la figlia porta in visita il suo fidanzato umano. L’energia goffa e amabile di Sandler si traduce nel ruolo animato e Hotel Transylvania finisce per essere una dolce storia familiare con un cast di personaggi spettrali.

Apollo 10 ½: A Space Age Childhood (2022)

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Il regista Richard Linklater ha lavorato con lo stile di animazione rotoscope in progetti come Waking Life e A Scanner Darkly. Ritorna a questo formato con l’affascinante e divertente storia adolescenziale, Apollo 10 ½. Il film è ambientato nel 1969 e immagina la giovane vita di un ragazzo che, oltre a sperimentare tutte le gioie della giovinezza, viene selezionato dalla NASA per sottoporsi a una missione di prova sulla Luna prima dell’iconica missione dell’Apollo 11. Linklater mescola in modo sorprendentemente efficace questa buffa avventura spaziale con una storia di nostalgia.

Il Mostro dei Mari (2022)

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I film d’animazione originali di Netflix non ricevono spesso molta attenzione, come dimostra il fatto che Il Mostro dei Mari sia stato ampiamente trascurato. L’avventura animata segue una giovane orfana che si intrufola a bordo della nave di un famoso cacciatore di mostri che si dirige in alto mare alla ricerca di bestie pericolose. I fan del franchise di Come addestrare il tuo drago vorranno sicuramente dare un’occhiata a questo gioiello sottovalutato, poiché ha una premessa altrettanto grandiosa ed emozionante, con sequenze mozzafiato e una storia toccante al centro.

Wendell e Wild (2022)

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I fan di The Nightmare Before Christmas vorranno dare un’occhiata all’ultimo progetto animato in stop-motion del regista Henry Selick con un tocco inquietante. Il cast di Wendell & Wild è guidato da Keegan-Michael Key e Jordan Peele nei panni di due demoni combinaguai che ingannano una giovane orfana, permettondo loro di invadere il mondo reale con la promessa di riportare indietro i suoi genitori. Con uno stile inquietante e un umorismo adatto alle famiglie, questo film sembra destinato a diventare uno dei preferiti di Halloween.

Il Gatto con gli stivali (2011)

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Anche se il tanto atteso sequel del Gatto con gli stivali ha finito per valere l’attesa, il Gatto con gli stivali: L’ultimo desiderio ha sorpreso molti con il suo incredibile seguito. Anche se il sequel supera l’originale, il Gatto con gli stivali merita comunque di essere visto, soprattutto dopo il successo del suo sequel. Antonio Banderas continua a essere brillante nel ruolo principale del felino spavaldo che si unisce ad alcuni improbabili alleati per trovare un tesoro leggendario.

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Sing 2 (2021)

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La colonna sonora di Sing 2, composta da canzoni pop, potrebbe essere il modo migliore per ricordarlo, ma l’energica commedia che lo caratterizza lo rende perfetto per essere goduto da tutta la famiglia. Il sequel riprende Buster Moon e i suoi amici mentre tentano di mettere in piedi un grande spettacolo con l’aiuto di una ex rockstar solitaria. Il film rimane saggiamente fedele alla combinazione vincente di simpatici animali che cantano canzoni popolari, per un successo garantito.

Klaus (2019)

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Il premio Oscar Klaus è diventato rapidamente un nuovo classico delle feste grazie alla sua intelligente e bellissima rivisitazione della leggenda di Babbo Natale. Ambientato in una comunità isolata e infelice di un’isola ghiacciata, un postino pigro si allea con un giocattolaio solitario per iniziare una nuova impresa. Se da un lato è divertente vedere come il film affronta la mitologia di Babbo Natale, dall’altro è anche una storia commovente dell’amicizia che sboccia tra questi due uomini ed è il film perfetto per chiunque voglia catturare l’atmosfera natalizia in qualsiasi momento dell’anno.

Kung Fu Panda 3 (anche 1 e 2) (2016)

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Il franchise di Kung Fu Panda è un’altra eccellente serie animata che mescola umorismo, cuore e un’azione sorprendentemente eccellente. Terzo e (ad oggi) ultimo film del franchise, Kung Fu Panda 3 segue Bo mentre si ricongiunge con il suo vero padre e con la comunità dei panda che ha bisogno di un eroe. Ancora una volta, la serie è un’ode divertente ai film di arti marziali e offre anche molte risate e una storia che scalda il cuore.

I Croods (2013)

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I Croods della DreamWorks riunisce un cast di prim’ordine che comprende Emma Stone, Ryan Reynolds e Nicolas Cage per un’avventura familiare preistorica. I Croods sono una famiglia di cavernicoli la cui casa è andata perduta, costringendoli a cercarne una nuova attraverso una terra sconosciuta. L’impressionante cast dà vita a questi personaggi divertenti e stravaganti e crea una rivisitazione divertente, emozionante e unica della tipica storia di viaggio in famiglia.

Pinocchio di Guillermo Del Toro (2022)

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Sebbene ci siano stati molti film su Pinocchio nel corso degli anni, Guillermo del Toro ne ha realizzato uno dei migliori con la sua versione in stop-motion. Il film è ambientato nell’Italia fascista e utilizza questo sfondo storico per raccontare la storia del ragazzo di legno che prende vita e del padre che lotta per crescerlo. Lo stile di animazione è bellissimo e l’interpretazione della storia aggiunge tanti elementi che la rendono del tutto nuova. Del Toro ha vinto un Oscar per questo film, che rimane uno dei migliori film d’animazione.

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Galline in fuga (2000)

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Con Galline in fuga 2 in arrivo, è il momento perfetto per recuperare il primo film, divertente e affascinante. Galline in fuga segue un gruppo di galline in una fattoria che rischiano sempre di finire sul banco del macellaio a causa del loro crudele sorvegliante. Ma quando un gallo atterra nel loro pollaio, lo convincono a insegnare loro a volare per poter fuggire. Nonostante la premessa apparentemente cupa, il film è pieno di risate ed è anche una rivisitazione intelligente ed emozionante del genere dei film di evasione.

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Ecco tutto quello che è stato annunciato al Playstation Showcase 2023

Ecco tutto quello che e stato annunciato al Playstation Showcase

Da Metal Gear Solid 3 Remake al nuovo gameplay di Spider-Man 2, ecco tutto ciò che è stato annunciato al Playstation Showcase 2023

Sony ha mostrato una tonnellata di giochi in arrivo per PlayStation 5 e PSVR 2, tra cui la rivelazione di Metal Gear Solid: Snake Eater Remake, un gameplay di Spider-Man 2, un primo sguardo vero e proprio a Dragon’s Dogma 2, una data di uscita per Alan Wake 2 e molto altro ancora. Continuate a leggere per scoprire tutto ciò che è stato annunciato al PlayStation Showcase 2023 di oggi.

Spider-Man 2 riceve un nuovo gameplay

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Sebbene non sia stata comunicata la data di uscita di Spider-Man 2, è stata presentata una lunga presentazione del gameplay di entrambi gli Spider-Man: Peter Parker e Miles Morales. Il nuovo set di mosse di Pete ruota attorno alla tuta simbionte, mentre abbiamo visto anche alcune nuove mosse spettacolari di Miles. Il trailer ha anche rivelato un altro cattivo di Spidey: Kraven the Hunter.

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Annunciato il remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater

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PlayStation ha annunciato un remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater. Non è stato mostrato nulla del gioco in sé, bensì un grande e misterioso teaser trailer che precede la grande rivelazione di Snake. PlayStation ha inoltre annunciato la Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1, che include Metal Gear Solid, Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater, in arrivo su PlayStation 5 in autunno.

PlayStation ha annunciato un dispositivo dedicato allo streaming dei giochi

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Sony ha annunciato un dispositivo, nome in codice Project Q, che consentirà ai giocatori di trasmettere in streaming qualsiasi gioco dalla propria console PlayStation 5 utilizzando il Remote Play via WiFi. Ha uno schermo HD da 8 pollici e tutti i pulsanti e le funzioni del controller DualSense. Non è stata fornita alcuna data di uscita per questo nuovo hardware. Sony ha anche rivelato i primi auricolari ufficiali per PlayStation 5.

Assassin’s Creed Mirage ottiene una data di uscita a ottobre

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Il prossimo gioco di Assassin’s Creed, Assassin’s Creed Mirage, uscirà il 12 ottobre su Xbox Series X/S, Xbox One, PlayStation 5, PlayStation 4, PC e Amazon Luna. PlayStation ha rivelato una nuova funzione chiamata Assassin’s Focus, che consente di marcare e assassinare più bersagli di seguito.

Alan Wake 2 in arrivo il 17 ottobre

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Remedy ha mostrato un’altra anteprima di Alan Wake 2, l’atteso sequel horror. Il trailer mostra il ritorno di Alan Wake, che sembra essere intrappolato nel Dark Place. Questa volta, Wake è affiancato da un nuovo personaggio giocabile, Saga Anderson, che si unisce ad Alan nelle sue indagini. Il gioco arriverà il 17 ottobre.

Final Fantasy XVI ottiene un nuovo trailer in vista del lancio del mese prossimo

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Un nuovo trailer sulla storia di Final Fantasy XVI ha debuttato in vista dell’imminente data di uscita del 22 giugno. Abbiamo visto Clive interagire con una tonnellata di personaggi intorno a Valisthea, insieme a scorci di una moltitudine di nuovi e iconici mostri di Final Fantasy.

Dragon’s Dogma 2 ottiene un nuovo trailer

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Dragon’s Dogma 2 è stato finalmente presentato ufficialmente oggi al PlayStation Showcase, con un nuovo trailer che mostra una marea di mostri, tra cui un enorme drago, ovviamente. Si tratta del primo gioco principale di Dragon’s Dogma in oltre dieci anni. Non sappiamo molto del sequel, se non che è stato sviluppato con il RE Engine.

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Bungie annuncia un nuovo titolo della serie Marathon

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Bungie ha annunciato un nuovo titolo della serie Marathon. Marathon è uno sparatutto in prima persona pubblicato originariamente da Bungie su Mac nel 1992, il che rende il ritorno di Bungie piuttosto significativo. Il gioco non è un sequel diretto degli originali, ma Bungie afferma che appartiene allo stesso universo. Secondo PlayStation, il gioco è incentrato sul PvP e non prevede una campagna per giocatore singolo.

Un nuovo sguardo alla modalità storia di Street Fighter 6

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Street Fighter 6 uscirà la prossima settimana e Capcom ha condiviso un trailer della modalità storia del gioco. Questa modalità vedrà i giocatori viaggiare e affrontare il roster dei personaggi più famosi di Street Fighter e i nuovi arrivati.

Lo studio Haven di Jade Raymond svela Fairgame$

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Sony ha dato il via all’evento rivelando Fairgame$, che proviene dallo studio Haven di Jade Raymond. Il gioco si concentra sulle rapine in forma competitiva che consiste nel derubare gli ultra-ricchi. Il trailer inizia con immagini di hacking prima di vedere gruppi di persone che tentano di entrare nelle banche. Il gioco sembra avere una connotazione fantascientifica, dato che i personaggi brandiscono armi dall’aspetto molto avanzato. Non è stata fornita alcuna finestra di uscita per il gioco.

The Talos Principle 2 è in arrivo quest’anno

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Il seguito di The Talos Principle di Croteam arriverà quest’anno su PS5, Xbox Series X|S e PC. Il gioco è stato annunciato nel 2021 e i dettagli, dopo il suo reveal, sono stati scarsi. Il sequel è destinato ad ampliare “i temi filosofici del primo gioco e gli ambienti mozzafiato con sfide sempre più impegnative”.

Foamstars è uno sparatutto simile a Splatoon di Square Enix

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Square Enix ha rivelato una prima occhiata a Foamstars, che sembra essere uno sparatutto a squadre simile a Splatoon. Il gameplay ha mostrato i personaggi gareggiare per coprire il terreno con la maggior quantità possibile di schiuma, e molti fan nella chat hanno detto che sembra Splatoon mescolato a Persona. Il gioco è in arrivo su PlayStation 4 e PlayStation 5.

Nuovo sguardo all’adorabile indie The Plucky Squire

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The Plucky Squire sembra un’adorabile rivisitazione dell’avventura d’azione dall’alto verso il basso e oggi abbiamo potuto dare un nuovo sguardo al gioco con un trailer. Il gameplay mostra Plucky Squire avventurarsi tra le ambientazioni di un libro di fiabe e un salotto del mondo reale. Sembra che il gioco sia in grado di variare costantemente il gameplay grazie alle diverse ambientazioni dei libri di fiabe in cui si muovono i personaggi.

Phantom Blade Zero è un nuovo RPG hack and slash

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Oggi è stato rivelato Phantom Blade 0, un nuovo RPG hack and slash ambientato nel Phantom World, un luogo in cui convergono Kung Fu cinese, steampunk e altro ancora. Il gioco sarà caratterizzato da combattimenti veloci con la spada, che si svolgeranno in un mondo semi-aperto “tetro e punitivo”. Il gioco non ha ancora una data o una finestra di uscita.

Ghostrunner 2 annunciato per il 2023

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Ghostrunner 2, sequel del platform d’azione di One More Level, è stato rivelato oggi. Il nuovo gameplay è caratterizzato da combattimenti veicolari, con i giocatori che viaggiano ad alta velocità su una moto. Il gioco è previsto per il 2023.

Annunciato Helldivers 2 di Arrowhead

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È stato confermato il sequel di Helldivers del 2015, lo sparatutto d’azione cooperativo di Arrowhead Game Studios. Il sequel sembra mantenere gran parte degli elementi satirici e distopici dell’originale, dato che il trailer inizia con una pubblicità televisiva comica. Sono state mostrate numerose immagini di gioco, con frenetiche sparatorie in terza persona in tantissimi biomi diversi. Il gioco arriverà quest’anno su PlayStation 5 e PC.

Giant Squid svela Sword of the Sea

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Giant Squid, sviluppatore di Abzu e The Pathless, ha rivelato il suo prossimo progetto, intitolato Sword of the Sea. Il gioco si svolge in un mondo abbandonato in cui il terreno scorre a ondate costanti, dove si controlla una nuova meccanica di movimento nota come Hoversword. Questa meccanica si controlla come uno snowboard, uno skateboard e un hoverboard, tutto in uno.

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Rivelato trailer della modalità VR di Resident Evil 4 Remake per PSVR 2

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Capcom ha condiviso un nuovo gameplay della versione PSVR 2 di Resident Evil 4 remake. Non è stata indicata una data di uscita. La modalità VR per RE4 segue una tendenza in atto per la serie, che ha visto versioni VR anche per Resident Evil Village e Resident Evil VII. La modalità VR sarà disponibile come aggiornamento gratuito per coloro che possiedono la versione PS5 di Resident Evil 4.

Five Nights at Freddy’s: Help Wanted 2 annunciato per la fine del 2023

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Five Nights at Freddy’s: Help Wanted 2 arriverà su PSVR 2 verso la fine del 2023. L’originale Help Wanted è stato prima un titolo VR, prima di uscire su console. Presentava minigiochi con protagonisti personaggi e luoghi della serie Five Nights at Freddy’s. Il nuovo gioco porterà nuovi minigiochi, ambientazioni, storia e animatronics.

Il creatore di Gris svela Neva, in arrivo nel 2024

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Dai creatori del successo indie Gris arriva Neva, una bellissima avventura pittoresca con uno stile artistico sorprendente. Il gioco è previsto per il prossimo anno.

Cat Quest: Pirates of the Purribean in arrivo il prossimo anno

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Cat Quest: Pirates of the Purribean è stato rivelato ufficialmente durante l’evento di oggi, e mostra una svolta spavalda dell’originale Cat Quest. I gatti sono alla ricerca di un mitico artefatto attraverso adorabili paesaggi a tema piratesco. Il gioco arriverà nel 2024.

Towers of Aghasaba è un gioco simile a Breath of the Wild in arrivo il prossimo anno

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Towers of Aghasba porta con sé l’influenza di Breath of the Wild, mostrando un personaggio che naviga in un paesaggio con un parapendio. L’influenza della natura è molto forte, visto che nel trailer si vedono tonnellate di bestie e animali enormi.

Revenant Hill è in arrivo su PlayStation 4 e PS5

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Revenant Hill è una nuova avventura in arrivo dai creatori di Night in the Woods. Il teaser mostra un gatto nero che corre attraverso paesaggi disegnati a mano e a scorrimento laterale. Non sappiamo molto di questo nuovo titolo, ma è in arrivo su PlayStation 5 e PlayStation 4.

GranBlue Fantasy Relink è in arrivo quest’inverno

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Granblue Fantasy: Relink arriverà quest’inverno su PS5, PS4 e PC. Il gioco è stato annunciato nel 2016 e finalmente uscirà quest’anno. Platinum Games era originariamente impegnata nello sviluppo insieme a Cygames, ma le due parti si sono separate nel 2019. Ulteriori aggiornamenti sono previsti per quest’estate.

Ultros è un colorato Metroidvania in arrivo l’anno prossimo

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Ultros è un platform a scorrimento laterale dall’arte sorprendente e colorata in arrivo il prossimo anno per PS4, PS5 e PC. Oggi abbiamo potuto dare una prima occhiata al gioco.

Uno sguardo a Tower of Fantasy di Perfect World Games

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Tower of Fantasy è un gioco fantascientifico a mondo aperto prodotto da Hotta Studio. Oggi abbiamo dato un’occhiata ai paesaggi luminosi e colorati e ai combattimenti frenetici del gioco.

Rivelati quattro nuovi giochi per PSVR 2

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Un segmento dello showcase di oggi ha rivelato una serie di nuovi giochi in arrivo per PSVR 2, tra cui Arizona Sunshine 2, lo sparatutto militare Crossfire: Sierra Squad, Synapse di nDreams e un pacchetto musicale Queen per Beat Saber.

Concord di Firewalk arriverà il prossimo anno su PS5 e PC

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Concord è il primo progetto originale AAA di Firewalk Studios ed è un nuovo gioco multiplayer PvP ambientato in un universo fantascientifico. Il gioco è in arrivo su PlayStation 5 e PC.

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Nuovo trailer di gioco per Immortals of Aveum

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Ascendant Studios ha condiviso un nuovo gameplay di Immortals of Aveum, lo sparatutto magico in prima persona per giocatore singolo in arrivo su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC il 20 luglio.

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Nuovo MMO Signore degli Anelli annunciato da Amazon

Nuovo MMO Signore degli Anelli annunciato da Amazon

La Amazon Games ha in ponte una collaborazione con la Embracer per un nuovo gioco MMO basato su “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli”!

Amazon Games ha annunciato la realizzazione di un nuovo gioco online multigiocatore di massa (MMO) basato su Il Signore degli Anelli. Lo sviluppo è affidato allo studio di New World di Amazon Games Orange County. Si tratta di una produzione completamente nuova, separata da un precedente tentativo di realizzare un MMO del Signore degli Anelli che è stato cancellato da Amazon nel 2021.

Il gioco sarà “un’avventura MMO open-world in un mondo permanente ambientato nella Terra di Mezzo, con le amate storie della trilogia letteraria de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli“, recita il comunicato stampa di Amazon. Il gioco è ancora in fase di sviluppo e richiederà probabilmente diversi anni, ma arriverà su PC e console.

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Amazon ha stretto un accordo con il detentore dei diritti de Il Signore degli Anelli, ovverosia la Middle-earth Enterprises, recentemente acquisita dal conglomerato svedese Embracer Group, per poter pubblicare il gioco.

Da notare che Amazon possiede diritti televisivi a parte per le opere di J.R.R. Tolkien, ma questi non coprono i testi principali del Signore degli Anelli, motivo per cui il suo show Prime Video Gli Anelli del Potere si svolge in un periodo diverso e di molto precedente.

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Questo non è l’unico esempio di una collaborazione di Amazon con la Embracer per acquisire la proprietà di un franchise di intrattenimento multimediale. Sembra infatti che Amazon intenda lanciare una serie televisiva e un film basati su Tomb Raider, oltre a collaborare con lo studio Crystal Dynamics per realizzare un nuovo gioco della serie.

La Embracer ha acquistato la Crystal Dynamics e i diritti di Tomb Raider dalla Square Enix lo scorso anno, ed evidentemente vede in Amazon il partner giusto per aiutarla a trasformare Lara Croft in un franchise multimediale globale.

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L’MMO del Signore degli Anelli di Amazon non sarà il primo gioco di questo tipo. Il Signore degli Anelli Online: Ombre di Angmar è uscito nel 2007 sulla scia del grande successo di World of Warcraft. Il gioco è tuttora in funzione, anche se non ha mai raggiunto un pubblico così vasto come il suo materiale di partenza.

Amazon sta costruendo un discreto curriculum nel settore degli MMO, avendo lanciato con successo il proprio progetto New World e la versione occidentale del successo coreano Lost Ark di Smilegate, per cui si trova nella posizione ideale per fare di un MMO ispirato al Signore degli Anelli un successo, anche se far funzionare proprietà su licenza in questo genere è notoriamente un procedimento delicato.

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Non è comunque l’unica freccia che la Embracer ha al suo arco in termini di giochi basati su Tolkien. A febbraio, la Embracer ha dichiarato che prevedeva di rilasciare cinque giochi basati su Il Signore degli Anelli in due anni, tra cui Gollum e il gioco mobile Heroes of Middle-earth della EA.

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[Recensione] Homunculus – L’inetto nella società – Critical Hit

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L’inetto nella società è qualcosa di alquanto paradossale ma allo stesso tempo molto comune. Ecco la recensione manga di Homunculus

La società esiste da sempre. Nasce fin dall’inizio dell’essere umano e con esso si è formata ma soprattutto si è evoluta. Questo agglomerato di persone, ma anche di regole e restrizioni visibili o invisibili, all’inizio era qualcosa improntata meramente alla sopravvivenza del singolo e di conseguenza anche della società. Con il passare degli anni la modernizzazione e l’educazione, hanno cambiato gli standard della società, evolvendosi seguendo le esigenze delle persone facenti parte di questo sistema da noi creato. Non fraintendetemi, la società tutt’oggi si concentra sulla sopravvivenza del singolo, ma in un modo molto differente. Con le nuove regole invisibili e le miriadi di restrizioni che ci vengono imposte è quasi come se il nostro vero nemico non fossero più la sopravvivenza, bensì la società stessa che ci inculca regole ferree e intransigenti. Dalla società non si scappa e chi ci prova viene additato come estraneo e allontanato da tutti. E quindi un uomo che non si sente parte di questa società cosa dovrebbe fare? Mescolarsi tra la folla e accettare le regole da essa imposte oppure scappare e cercare di ritrovare se stesso? So che la risposta potrebbe sembrare semplice, ma se ci pensate non è così e Homunculus (e forse questa recensione) potrebbe aiutarvi a trovarla.

Bentornati nella mia rubrica Critical Hit, dove andremo a recensire e un pò analizzare manga di svariati generi e categorie. Per la puntata di oggi abbiamo Homunculus un thriller psicologico con qualche vena horror qua e là, composto da 15 volumi totali editi da Planet Manga. Il mangaka dietro questa ottima opera è Hideo Yamamoto che inizia la serializzazione del manga nel lontano 2003 per poi concluderlo nel 2011.  Yamamoto che ha quasi esclusivamente lavorato a opere seinen, di cui Homunculus fa parte date le sue tematiche mature e per scene un po’ grottesche, fa uno splendido lavoro nel raccontare una storia per veicolare un messaggio che a tratti risulta quasi essere personale. Il manga è pieno di significato e trasmette con se una forte critica sociale, ma che sotto nasconde anche una critica al singolo, che sia il mangaka stesso o ognuno di noi. Utilizzando la figura dell’inetto (o per lo meno quello che la società considera tale) o dello stramboide Yamamoto fa immedesimare il lettore all’interno del protagonista per portarlo ad una riflessione interiore. Opere come Ichi the Killer e Hikari Man adottano esattamente questi personaggi strambi, inetti e particolari per veicolare qualcosa che a primo impatto potrebbe sembrare nascosto, ma che guardando affondo si trova in ognuno di noi. Bando alle ciance e addentriamoci più a fondo in questa ottima opera che vi farà sicuramente riflettere.

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Spesso i contrasti che esistono in una società, non sono solo nascosti, velati o “sotto pelle” ma sono percepibili molto bene anche ad occhio nudo soprattutto nelle metropoli come quella di Tokyo. Poterli vedere così spudoratamente non fa altro che confermare quanto questi siano spesso paradossali da fare quasi ridere. Se da una parte vediamo grattacieli infiniti con hotel di lusso a 5 stelle super, in cui i ricchi guardano dall’alto delle loro superbe ricchezze, dall’altra parte, quella bassa, troviamo parchi pieni di tendopoli di senzatetto che a loro volta, dal basso delle loro povertà, guardano invidiosi i ricchi. Ma chi si trovasse esattamente tra i due? Una persona che decide di non voler far parte di nessuna delle due perché nauseato da entrambe? Questa è la storia di Susumu Nakoshi, un senzatetto che per l’unione di più eventi del passato decide di non decidere e di stazionarsi tra un edificio super pacchiano e una tendopoli in un parco pubblico, dormendo nella sua macchina. Dopo uno strano incontro di un suddetto medico, Nakoshi decide di sottoporsi ad uno strano intervento al cranio: aprirsi un buco in testa per la cifra di 700000 yen (circa 5k euro). Questo esperimento porterà il nostro protagonista a sbloccare il suo sesto senso, cioè vedere gli Homunculus, la rappresentazione fisica del subconscio umano delle persone. Cosa comporterà questa sua nuova abilità? Il nostro protagonista riuscirà a liberarsi da ciò che lo perseguita o lo ossessionerà fino alla fine?

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Secondo il mio parere chi ne fa davvero da padrone in questo manga è il protagonista. Il mangaka si concentra quasi unicamente sul viaggio mentale e psichico che il nostro Nakoshi affronterà durante tutto l’arco narrativo. Si sofferma sulla sua evoluzione e sulle riflessioni che dovrà affrontare con il suo nuovo potere, per scoprire finalmente chi è davvero. Utilizzando la figura dell’inetto, del personaggio particolare, strambo e inusuale Yamamoto cerca infatti di nascondere questo viaggio che si direbbe anormale e di rivolgerlo ad un pubblico di persone che la società considera normali. Ma Nakoshi non è un uomo come gli altri. Anzi per essere precisi lo era, era esattamente un uomo come gli altri, un uomo che aveva tutto e che non poteva chiedere nulla di più: Soldi, potere e donne, tutto ciò che ogni uomo come ben inculcato dalla società punta a raggiungere. È da qui che parte il suo viaggio proprio quando Nakoshi decide di non voler più essere un uomo come gli altri e decide di voler davvero scoprire se stesso. Un personaggio misterioso che con l’andare avanti della trama inizierà a mostrare tutti suoi lati più nascosti facendoci capire come la ricerca di se stessi possa portare dolore e pazzia ma anche quanto possa essere positiva. Tra quel purgatorio in cui si trova, nel mezzo tra grattacieli super lussuosi e parchi pieni di tendopoli di senzatetto, Nakoshi dovrà lottare con il suo passato e combattere ciò che realmente è e cercare di abbandonare quel percorso che la società gli aveva imposto e che tutt’ora non riesce a dimenticare. Questo suo complesso viaggio rende questo personaggio uno dei più intriganti e intricati che abbia mai visto, rendono Homunculus un messaggero delle criticità della società ma anche dell’animo umano.

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La seconda tematica che circonda l’opera è sicuramente la società. Si traspare da ogni sua opera che Yamamoto ha a cuore il tema e la critica della società che rappresenta sempre come spietata e senza compromessi. Vediamo nel manga una società che con le sue regole visibili e invisibili costringe un uomo a cambiare totalmente e a perdere di vista ciò che ha davvero di importante davanti a se. Che sia una persona cara o addirittura se stesso, la società cambia ognuno di noi esattamente come vuole, ma come capirà Nakoshi spetta a noi integrarci o meno ad essa. Oltre a questa critica della società, raffigurabile ad una coperta che copre l’intera vicenda, sotto di essa c’è qualcosa di più velato di più intimo, che si nasconde sotto la maschera della critica della società. Troviamo un uomo che è alla ricerca di se stesso, del suo vero io. Un uomo indeciso che inizia un viaggio, questa sua ricerca verso l’io che diventerà sempre più opprimente e ossessiva. Viene messo in risalto quanto l’animo umano sia profondamente debole, quanto non riesca a liberarsi di quelle convinzioni che lo sorreggono ogni giorno nella sua vita. Nakoshi intrappolato in questa sua debolezza cercherà in tutti i modi di comprendere se stesso e spezzare tutte quelle convinzioni che ormai facevano parte di lui, e forse infondo riuscendo a capire se stesso.

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recensione homunculus

Devo essere sincero quando faccio le mie recensioni e sono costretto ad affermare che a primo impatto il disegno di Homunculus non mi è piaciuto, un disegno quasi abbozzato, un po’ lasciato così, sporco e crudo, quasi poco lavorato. L’unica sensazione che mi ha davvero trasmesso questo disegno così particolare è sincerità: un disegno pensato in questa maniera probabilmente vuole far principalmente riflettere sulle tematiche che sprigiona e perciò non vuole soffermarsi troppo sui tecnicismi e sulla bellezza visiva. Ed è proprio questo tema, quello della bellezza, che il mangaka vuole mettere in risalto. Il concetto di bellezza dettata dalla società è un tema, molto presente e molto importante all’interno dell’opera e su cui vertono molti passaggi della trama. Una bellezza impossibile da raggiungere, una bellezza che è ovunque ma che nessuno riesce mai a raggiungere, una bellezza ossessiva e opprimente che purtroppo non riesce ad andarsene dagli occhi di nessuno. Ammaliato dalla trama e dal protagonista e proseguendo con la lettura sicuramente il tratto del disegno si è lasciato far piacere soprattutto grazie alla linea molto realistica e spigolosa del mangaka. Non ha però aiutato l’uso della 3D grafica che, anche se nascosta bene e non così palese, in alcune scene fa decisamente storcere il naso. Personalmente però ho apprezzo l’uso di questa tecnologia, mostrando come il mangaka voglia cercare di reinventarsi e di stare al passo con i tempi (o magari è solo pigrizia ma non mi sembra questo il caso).

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Homunculus è un manga molto criptico e molto metaforico, ma non così tanto da non fa capire cosa si sta leggendo, ma quello che basta da lasciare nel lettore una sorta di velato dubbio che instaurano un senso di incredulità mista a irrealistico. È come se per qualche scena ci si staccasse dalla realtà e atterrassimo in un altro pianeta con altre leggi che lo comandano per poi rifiondarci immediatamente sulla nostra e solita quotidianità. È proprio questa cripticità non troppo pesante che permette di rendere il manga molto coinvolgente e intrigante spingendo il lettore alla lettura costante del manga. Pur essendo all’inizio sicuramente spiazzante, a poco a poco questo cripticità inizierà sempre a farsi più chiara e, grazie ad una struttura di trama degna di nota, più capibile. La trama è proprio ciò che unisce tutte queste tematiche e riesce veramente a mostrarci le varie sfaccettature sia della società ma in fondo in fondo anche della psiche umana . Una trama scritta con i controcazzi che lega il lettore fortemente ad ogni personaggio sia principale che secondario e che vi consiglio caldamente di recuperare.

In conclusione a questa recensione, Homunculus è un manga che porta il lettore a riflettere e a farlo aprire gli occhi su quelle criticità che caratterizzano la società moderna società ma che in fondo ognuno di noi porta con se. Un disegno con un forte significato, personaggi ben scritti e una trama che lega il tutto perfettamente. Non posso che consigliarvi fortemente il recupero se non lo avete già fatto di questa fantastica opera che forse vi farà capire chi siete o forse chi non siete davvero.

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Steam Deck VS ROG Ally: Quale dovresti comprare?

Steam Deck VS ROG Ally Quale dovresti comprare

Vuoi una console/PC portatile da gaming e sei indeciso sullo Steam Deck o sul nuovo ROG Ally di Asus, ecco quale dovresti comprare

Potreste scegliere lo Steam Deck di Valve, che ha creato questa nicchia di hardware la scorsa primavera, o il suo primo legittimo sfidante, il ROG Ally di Asus, che arriverà nei negozi quest’estate. È una battaglia tra l’affermato leader del settore e l’emergente più elegante, più potente e leggermente più costoso.

Il problema è che sia lo Steam Deck che l’Ally sono eccellenti console portatili. Non c’è un vincitore scontato. La scelta dipende da ciò che si desidera da questi costosi PC portatili. Il ROG Ally Z1 Extreme sarà in vendita in tutto il mondo il 13 giugno al prezzo di 699,99 euro e i preordini dovrebbero essere già attivi.

La critica e i fan in questo anno hanno iniziato ad usare sempre di più lo Steam Deck, scoprendo i suoi difetti e le sue potenzialità. Il dispositivo è grande, la batteria dura poco e alcune delle sue scelte di design più audaci (gira su Linux e ha un’interfaccia utente simile a quella di una console) sono anche i suoi maggiori ostacoli (non funziona con Windows, il che rende tutto ciò che non è Steam un grattacapo nel migliore dei casi e un non inizio nel peggiore).

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Steam Deck ROG Ally quale dovresti comprare

È qui che entra in gioco l’Asus ROG Ally. È uno Steam Deck bizzarro, che spesso eccelle in ciò che lo Steam Deck non può fare, ma fatica in ciò che lo Steam Deck può fare. Innanzitutto, viene fornito con Windows fin dalla confezione, come un portatile da gioco dalla forma bizzarra. Tutto ciò che è stato creato per Windows, in pratica il 99% del software, funziona qui. Volete scaricare giochi da Xbox Game Pass, Epic Games Store, GOG o Itch.io? Si può fare! Volete utilizzare decenni di software di emulazione? Perfetto. Volete collegare un dongle USB-C al palmare da gioco, quindi collegare un monitor, un mouse e una tastiera in modo da poterlo utilizzare come un piccolo e strano PC da lavoro? Strano ma fattibile!

Eppure, proprio come nel caso dello Steam Deck, le scelte che elevano il ROG Ally a volte lo spezzano alle ginocchia. L’Ally è si un PC da gaming, ma allo stesso tempo non lo è. E Windows 11 non è stato progettato per essere utilizzato sull’equivalente informatico di una Nintendo Switch.

Tutto questo per dire che né il ROG Ally né lo Steam Deck sono privi di difetti, ma nessuno di questi è un punto di rottura. Quindi il modo migliore per scegliere, a mio modesto parere, è concentrarsi sugli aspetti positivi.

Dovresti acquistare l’Asus ROG Ally se: vuoi il meglio in assoluto – sulla carta

Sulla carta, l’Ally è migliore dello Steam Deck sotto quasi tutti i punti di vista, anche se raramente in modo sostanziale.

L’Ally è più leggero e più potente. Asus ha inserito un processore AMD Ryzen Z1, 16 GB di RAM e un’unità SSD PCIe Gen4 NVMe da 512 GB. È dotato di un sistema termico intelligente che ha mantenuto l’hardware relativamente silenzioso anche quando gli sono stati proposti giochi moderni ed esigenti, come il remake di Resident Evil 4. La tecnologia di AMD per il potenziamento della grafica, Radeon Super Resolution (RSR) e FidelityFX Super Resolution (FSR), può essere attivata da un overlay. La differenza in termini di prestazioni è notevole in giochi AAA impegnativi come Forza Horizon 5.

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Il display da 1080p 120Hz ha una risoluzione più elevata e una frequenza di aggiornamento doppia rispetto allo schermo dello Steam Deck. Vale la pena notare che Ally utilizza un pannello IPS anziché la tecnologia OLED superiore del modello più recente di Switch. Tuttavia, appare sicuramente più luminoso di qualsiasi altra console portatile, OLED Switch compresa.

I possessori di Ally avranno anche la possibilità di incanalare ancora più potenza grafica collegando alla console-PC una GPU esterna XG Mobile. The Verge ha già scritto in passato dell’uso di schede grafiche plug-in da parte di Asus. Per chi non vuole l’ingombro di un PC da gioco, ma si sente limitato dai limiti di potenza di un portatile, si tratta di una terza opzione promettente (anche se costosa).

Dovresti acquistare l’Asus ROG Ally se: possiedi una vasta collezione di giochi per PC al di fuori di Steam.

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Steam Deck ROG Ally quale dovresti comprare

Questo è il motivo per cui l’Ally avrà un posto fisso sulla mia scrivania nel prossimo futuro. Ho guardato innumerevoli tutorial su YouTube su come giocare a giochi non Steam sul mio Steam Deck.

In confronto, Ally rende il gioco su PC (non solo su Steam) un gioco da ragazzi. Tutto funziona. Se avete Commander: No Remorse su Origin di EA, Final Fantasy 7 Remake su Epic Games Store e un paio di centinaia di giochi scaricati da Itch.io tramite Humble Bundle, allora abbiamo gusti simili! E, come me, non avrete problemi a entrare in ognuno di essi dopo pochi minuti dall’apertura di Ally,

Anche con i giochi su Steam, la superiorità dell’Ally è evidente. Lo Steam Deck traduce i giochi progettati per Windows attraverso Proton. Sebbene funzioni per la maggior parte dei giochi, non funziona per tutti. Con l’Ally, qualsiasi gioco che gira su Windows (e con specifiche minime soddisfatte dall’hardware Ally) dovrebbe funzionare.

Dovresti acquistare l’Asus ROG Ally se: vuoi qualcosa di più portatile o se ti piace l’estetica gamercore.

L’Ally è più leggero e più piccolo dello Steam Deck. Questo non si nota tra le mani, non è molto più leggero, ma fa la differenza quando si butta il dispositivo in una borsa. Inoltre, è decisamente più discreto nei luoghi pubblici.

L’Ally si mimetizza, soprattutto se si spegne l’illuminazione RGB che proviene dai joystick. Questo contrasta con la mia esperienza con lo Steam Deck, che è decisamente più ingombrante

Dovresti comprare l’Asus ROG Ally se: vuoi tutta la libertà di aggeggiare con Windows e tutto ciò che ne consegue.

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Steam Deck ROG Ally quale dovresti comprare

L’Asus ROG Ally è un PC da gioco in tutto e per tutto, e anche se questo fatto è responsabile dei miei occasionali mal di testa, la libertà sarà una manna per le persone che vogliono spingersi oltre i confini di ciò che può essere fatto con l’hardware portatile da gaming. Tutti i mod e gli strumenti di sviluppo costruiti per i PC Windows dovrebbero adattarsi comodamente all’Ally.

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Si tratta dello stesso tipo di possibilità di armeggiare con Linux su Steam Deck? Non lo è, ma devo credere che chiunque ami Linux si sia già fatto un’idea.

Dovresti comprare lo Steam Deck se: vuoi un’esperienza simile a quella di una console

Come ho già detto, l’Ally è letteralmente una console portatile con Windows, una funzione per la quale Windows non è stato progettato. Per risolvere gli ovvi problemi di navigazione, l’Ally viene fornito con Armoury Crate SE installato, un’interfaccia utente che intende competere con il sistema operativo di Steam.

Se Armoury Crate SE funzionasse, sarebbe possibile fare clic in modo semplice e affidabile sui suoi menu, scegliendo giochi o applicazioni di streaming o qualsiasi altra cosa si desideri, senza dover armeggiare con il desktop di Windows utilizzando il D-pad e il touchscreen. Purtroppo, nei miei primi giorni di utilizzo dell’Ally, spesso non è stato così. La navigazione dentro e con Armoury Crate SE ha fatto storcere il naso. Uno poi con il tempo si abituerà sicuramente, ma se state passando, ad esempio, dalla Switch a qualcosa come il ROG Ally, incontrerete delle difficoltà.

Dovresti acquistare lo Steam Deck se: vuoi subito una community di suppoter

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Steam Deck ROG Ally quale dovresti comprare

Steam Deck ha un anno di vantaggio sull’Ally in termini di supporto agli utenti. Al momento del lancio, far funzionare emulatori, Epic Games Store e Xbox Game Pass su Steam Deck tramite Linux, non era semplice. Ora, gli strumenti creati dagli utenti hanno trasformato queste barriere in piccoli ostacoli. La comunità di Steam Deck mostra un amore genuino per l’hardware, il tipo di amore che di solito si riscontra nelle comunità di homebrew, jailbreaking e (non sorprende in questo caso) Linux.

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L’Ally potrebbe avere una comunità ancora più grande, prima o poi, se Asus riuscirà a portare il palmare presso rivenditori come Best Buy e Amazon. Potrebbe essere la prima PC-console portatile mainstream. Ma con la Switch ancora in ascesa e un nuovo gioco di Zelda in procinto di essere lanciato, quante persone vogliono spendere tutti questi soldi per una console portatile di fascia alta e non hanno già acquistato lo Steam Deck?

Dovresti acquistare lo Steam Deck se: l’ergonomia confortevole è un requisito fondamentale.

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Steam Deck ROG Ally quale dovresti comprare

L’Ally è un po’ più leggero dello Steam Deck, il che è positivo! Ma le impugnature ingombranti della Steam Deck ricreano meglio la sensazione di un controller Xbox. L’Ally è simile a una Switch un po’ più comoda, con lievi curve sulla parte anteriore e posteriore per dare alle mani un po’ di presa, anche se non abbastanza da far sì che il palmare si stabilizzi davvero nei palmi. Il design più elegante spinge anche la ventilazione in alto, come nello Steam Deck, vicino ai pulsanti del volume e di accensione. Questo è positivo, in quanto l’aria calda non viene sputata dal retro e finisce sul tuo petto. Tuttavia, ho notato che il calore è più evidente con l’Ally: sebbene l’aria fluisca comunque lontano dal dispositivo, è come se si proiettasse nel mondo un piccolo (e relativamente silenzioso) condizionatore.

Dovresti acquistare lo Steam Deck se: il prezzo è importante

Sebbene l’Ally sia più potente dello Steam Deck sotto molti aspetti, è di conseguenza più costoso. L’Asus ROG Ally Z1 Extreme viene venduto a 699,99 Euro. Lo Steam Deck è disponibile in tre modelli che vanno da 420 a 680 euro.

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COSA COMPRARE: L’ASUS ROG ALLY O LO STEAM DECK?

Non c’è una scelta obbligata. In effetti, entrambe le console portatili sono fantastiche. Che io porti sempre con me lo Steam Deck o il ROG Ally, sarò soddisfatto della mia scelta. E credo che lo sarete anche voi. Avere decenni di videogiochi su un dispositivo che posso tenere nello zaino e avere ancora spazio per il portatile e la bottiglia d’acqua: è una magia.

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GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3 – [Recensione]

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Recensione di “Guardiani della Galassia vo. 3”, il nuovo film della Marvel diretto da James Gunn che chiude la trilogia

Avevo molte aspettative per il nuovo film della Marvel diretto da James Gunn. Per prima cosa c’erano stati dei litigi all’interno di Disney che avevano portato Gunn ad allontanarsi dalla Marvel e addirittura a passare alla DC dove ha diretto The Suicide Squad e Peacemaker, e quindi tra il secondo e il terzo capitolo sono passati 6 anni, un periodo considerevole per rifinire al meglio la pellicola.

Inoltre è inutile negare la paura che un ultimo capitolo potesse rovinare un franchise così apprezzato e ben riuscito come quello de I Guardiani della Galassia. Invece James Gunn riesce in un solo film a fare quello che è riuscito a fare nei due precedenti, e quindi a raccontare questi personaggi in modo assolutamente egregio e efficace.

Un film splendido, sotto tutti i punti di vista, che riesce inevitabilmente a fine pellicola a lasciare un vuoto nello spettatore di una potenza indescrivibile, perché ancora una volta questi personaggi, questa squadra entra nel sangue e ti fa sentire parte di un’avventura a cui tutti vorremmo partecipare.

Il film è un terzo capitolo che riesce a prendere in considerazione tutti i personaggi, mettendo in scena i loro difetti, le loro debolezze, i loro pregi e i loro sogni. Ogni personaggio trova spazio all’interno della trama, tutti sono importanti e tutti compiono un arco evolutivo che li porta a una degna conclusione. Le dinamiche che si creano sono sempre molto azzeccate e le interazioni fra i componenti dei Guardiani ricalcano lo stile di Gunn che avevamo già visto nei primi due capitoli.

Inevitabile parlare della sottotrama di Rocket, una linea assolutamente strappalacrime, dalla potenza emotiva impattante, che conferisce al personaggio di Bradley Cooper, a cui possiamo finalmente dare un’origine e un background narrativo. Alcuni dicono che questo gli ha tolto l’importanza, io credo che in un film corale, sia un espediente assolutamente lecito e funzionale a una buona scrittura.

La questione è che tutta la storia parte da Rocket che si ferisce e lo mette fuori gioco, per poi tornare solo alla fine. Questo scatena poi la trama del film ma Gunn inserisce i flashback delle sue origini, per cui lo spettro del personaggio si percepisce durante tutta la visione, senza inficiarne il valore.

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Il punto più debole purtroppo della pellicola è la gestione dei personaggi secondari. Purtroppo quando si va a scrivere una sceneggiatura di un film corale come questo, i secondari perdono un po’ di attenzione, dato che ci si concentra più su i principali che necessitano una caratterizzazione ben definita, interazioni che si distinguono e psicologie che vanno sviluppate. Ne subiscono personaggi come Adam Warlock e L’Alto Evoluzionario.

L’interpretazione di Will Poulter nei panni di Adam Warlock appare molto macchiettistica non riuscendo a dare spessore a una delle figure più importanti dell’universo Marvel, rilegandolo a una comparsa piatta e poco utile. Il villain invece è sicuramente molto più approfondito e caratterizzato, rimane però uno dei tanti villain del MCU che è cattivo perché è cattivo.

Guardiani della Galassia Vol Trailer Poster e Trama
Guardiani della Galassia 3

In conclusione però, il film è assolutamente una perla all’interno dell’MCU, che riesce a fare quello che ormai i film di questo genere dovrebbero fare, ovvero raccontare una storia divertente e avventurosa attraverso dei personaggi a cui è inevitabile affezionarsi e fare il tifo per loro, aggiungendo note di malinconia, dando un messaggio che riesce a toccare lo spettatore, il tutto coronato da una regia di James Gunn in stato di grazia, che regala delle scene memorabili di azione, divertimento e tristezza.

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Dune 2 – Finalmente il trailer del secondo capitolo

Dune Finalmente il trailer del secondo capitolo

Ecco finalmente il trailer di “Dune: Parte 2”, il secondo capitolo della saga fantascientifica tratta dai romanzi di Villeneuve.

A più di un anno e mezzo dalla fragorosa accoglienza riservata al film del 2021 Dune, è finalmente arrivato il primo trailer del sequel dell’epopea fantascientifica di Denis Villeneuve.

Il primo trailer di Dune: Part Two vede il ritorno di Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, figlio del defunto Duca Leto Atreides (Oscar Isaac), che ora vive in clandestinità tra le tribù Fremen native di Arrakis, nascondendosi dallo storico nemico della sua famiglia, la Casa Harkonnen.

Il trailer si apre con Paul, vestito con una tuta Fremen, che spiega a Zendaya come potrebbe essere Arrakis se le sabbie fossero acqua. Successivamente, Florence Pugh parla di Paul e dei pericoli che potrebbe rappresentare per l’impero.

Dune: Part Two vede anche il ritorno delle star Rebecca Ferguson, Zendaya, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, David Dastmalchian, Javier Bardem, Stephen McKinley Henderson e Charlotte Rampling, che riprenderanno i loro ruoli del primo film.

Christopher Walken e Florence Pugh si sono uniti al cast del sequel, interpretando rispettivamente Shaddam IV, imperatore dell’umanità, e sua figlia, la principessa Irulan. Austin Butler, la cui fama è salita alle stelle grazie al film Elvis, interpreterà Feyd-Rautha Harkonnen, nipote del Duca Vladimir Harkonnen e principale antagonista del film.

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SUPER MARIO BROS-IL FILM – [Recensione]

Super Mario Primo Poster del Film

Recensione di “Super Mario Bros-Il film”, il nuovo film della Illumination tratto dalla celeberrima saga di videogiochi Nintendo

Ho finalmente recuperato “Super Mario Bros – Il film”, il nuovo film tratto dai videogiochi della Nintendo in collaborazione con Illumination. Premetto che non avevo molte aspettative per la pellicola, sapendo che la fama del brand non sarebbe certo stata infangata da un film animato, e che un brutto film tratto da un’opera videoludica non è una novità.

Allo stesso tempo però mi aspettavo che avrebbero usato le stesse carte che hanno fatto funzionare film come Sonic e Detective Pikachu, ovvero non provare a trasporre il videogioco ma creare una storia interessante ambientata nel mondo del videogioco. E sicuramente da questo punto di vista mi hanno soddisfatto, anche se potevano fare meglio

Di per sé non è un brutto film, anzi molto divertente, con animazioni pazzesche, adatto ai bambini e coloratissimo. Però a livelli di trama è davvero risicato. Insomma, non sappiamo nulla del cosa sia successo a Mario e Luigi prima di mettersi in società, del come sia arrivata lì Peaches, del perché Bowser sia cattivo, del perché esiste un mondo fantastico al di là di quello che conosciamo, o comunque come fa ad esistere.

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La trama ripercorre un po’ il viaggio dell’eroe, ma sostanzialmente gran parte di quello che accade sullo schermo è un pretesto per fare delle citazioni ai giochi o comunque del fanservice. Fatto bene, mai troppo, azzeccato, ma effettivamente insensato per le vicende. Perché esistono dei tubi che ti risucchiano o dei funghi su cui saltare, perché Peaches fa fare quella prova a Mario se poi non serve a nulla, perché devono prendere i Kart e andare su una pista arcobaleno?

Il film ovviamente non ha la pretesa di spiegare le motivazioni di queste scene, ma le presenta al pubblico e basta, perché forse hanno fatto questa scelta di rivolgersi a un pubblico giovane a cui non servono spiegazioni. Forse se avessero aumentato il minutaggio avrebbero sviluppato meglio alcuni aspetti più interessanti, e avrebbero potuto dare più equilibrio al ritmo, sempre frenetico, mai un momento per soffermarsi sulla psicologia dei personaggi. Però tutto sommato se preso come film per bambini e fan del brand è molto riuscito.

Annunciata Nintendo Direct sul film di Super Mario Bros
Annunciata Nintendo Direct sul film di Super Mario Bros

In conclusione, il film è realmente un’occasione sprecata, seppur divertente, ben animato e coloratissimo, la trama che ci propone è veramente risicata, che non riesce ad approfondire quasi nulla dei personaggi che presenta e del mondo che vediamo. Non sappiamo nulla sul passato dei protagonisti e i personaggi non hanno delle vere e proprie motivazioni che li spingono ad agire. Inoltre il mondo in sé non ci viene spiegato come nasce, perché esiste. Un film per bambini che è un pretesto per fare del buon fanservice, mi aspettavo di meglio.

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THE MANDALORIAN STAGIONE 3 – [Recensione]

the mandalorian s cionfemrata

Recensione della stagione 3 di The Mandalorian, la serie Disney+ di Star Wars con “protagonista” Pedro Pascal

Dunque si è conclusa anche la terza stagione di The Mandalorian, l’unica serie di Star Wars che ha avuto realmente successo. Arrivati alla fine è inevitabile fare il confronto con le prime due stagioni. La prima mi aveva abbastanza divertito, anche grazie alla scelta narrativa di inserire principalmente trame verticali. La seconda invece mi aveva piuttosto deluso. Le aspettative, dunque, per questa terza stagione erano molto basse, anche perché dopo The Book of Boba Fett, le speranze di ripresa della storia erano messe molto a rischio. E in parte, infatti, non ci sono riusciti.

Le otto puntate non riesco a non giudicarle separatamente, tanta è la differenza che si può notare nella struttura narrativa, nella regia e nei dialoghi che c’è tra le diverse puntate. La serie parte piuttosto male, con puntate a dir poco noiose e che ripropongono sempre lo stesso brodo: Din Djarin e Grogu che fanno il buddy movie. Mi sembrava proprio di essere tornato alla prima stagione. Poi la terza puntata stupisce, quando per la prima volta si va a parlare di personaggi totalmente distanti dalla trama orizzontale. Facciamo infatti la conoscenza del Dottor Pershing e di Elia Kane, personaggi molto interessanti e dalla sottotrama intrigante. Oltre alle scene d’azione dirette molto bene, si respira proprio un’aria di Star Wars, finalmente non incentrata sul Mandaloriano e Grogu.

Poi la serie prosegue nel modo più banale e tedioso possibile, fino a ritornare un po’ sui suoi passi nel finale, con la puntata 6, che ritengo discreta e poi con l’ottima puntata 7 e infine con la puntata 8. Ecco parliamo dell’ottavo episodio. Dopo l’entusiasmante puntata precedente, ci si aspettava di tutto, e invece è stato piuttosto un raffazzonamento di tutta la semina effettuata nel corso di queste tre stagioni che richiedeva una conclusione degna. E in effetti tutto quello che succede ha senso e le conclusioni calzano più o meno, ma è come ci si arriva che risulta frettoloso.

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Forse il troppo hype creato dalla settimana puntata ci faceva sperare in qualcosa di più epico, ma effettivamente potevano chiuderla in un altro modo. Al di là di questo la puntata ha delle scene di combattimento molto fighe e in generale la regia ha un’ottima qualità. La serie ha standard molto alti, infatti per essere appunto una serie che va su una piattaforma streaming, con una qualità a tratti migliore di certi film che vanno al cinema.

In generale ho preferito i momenti in cui è effettivamente Bo Katan la protagonista e non Din Djarin, proprio perché il personaggio è molto carismatico, le si vede il volto a differenza di Djarin, il cui attore non fa nemmeno una comparsa, ahimè! Per il resto la sottotrama degli imperiali era interessante ma hanno deciso di non proseguire da quel lato, e secondo me avrebbero fatto meglio.

The Mandalorian Rivelato nuovo trailer con tante novita
The Mandalorian

In conclusione, la serie è piuttosto deludente, con alti e bassi spaventosi, alternando a puntate ricche di azione e risvolti narrativi interessanti, puntate smorte, noiose, dalla regia inguardabile e trame raffazzonate. Insomma, si poteva fare sicuramente meglio, vista l’inconsistente trama orizzontale che di fatto è stata narrata in modo non adeguato, forse troppo frettolosamente.

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Harry Potter: Quidditch Champions, spinoff di HP:HL

Harry Potter Quidditch Champions spinoff di HPHL

Ecco spiegata l’assenza del quidditch in “Hogwarts Legacy”: la Warner Bros ha annunciato il nuovo titolo “Harry Potter: Quidditch Champions”!

Il motivo della clamorosa mancanza del Quidditch nel controverso RPG Hogwarts Legacy sembra ormai chiaro: la Warner Bros. Games ha appena annunciato Harry Potter: Quidditch Champions, un nuovo gioco ambientato nel mondo magico e incentrato sull’amato sport immaginario.

Il tweet di annuncio prometteva anche “iscrizioni limitate ai playtest” con un link per compilare un modulo per avere la possibilità di giocare al titolo in arrivo, che non ha ancora una finestra di uscita.

Harry Potter: Quidditch Champions è in produzione da parte della WB Games, della Portkey Games e degli Unbroken Studios, che stanno anche lavorando al recentemente rinviato Suicide Squad: Kill The Justice League.

La WB Games e la Portkey Games hanno realizzato Hogwarts Legacy, il gioco di ruolo d’azione open-world che, pur avendo riscosso un grande successo, soffriva dell’ambiguità morale del suo universo.

Il gioco aveva anche una discreta meccanica di volo con sulla scopa, ma era clamorosamente privo di Quidditch. Sembra che Quidditch Champions sia la risposta della WB Games a questa mancanza, anche se dalle immagini del gioco è chiaro che lo studio sta puntando a uno stile visivo più stilizzato e cartoonesco, piuttosto che all’estetica più realistica di Legacy.

Dopo aver compilato il modulo, viene offerta la possibilità di iscriversi al Discord ufficiale di Harry Potter: Quidditch Champions, che offre alcuni dettagli in più sul titolo in arrivo. Sarà possibile giocare nei panni di una delle quattro posizioni (Cacciatore, Cercatore, Battitore e Portiere) e sembra che il gioco voglia che ci si specializzi in una di esse, un po’ come avviene in un hero shooter. È anche possibile personalizzare il proprio giocatore di Quidditch.

Il modulo è un po’ estremo nelle sue richieste, per esempio chiede di indicare il vostro interesse per il franchise da 0 (“non mi piace Harry Potter e non giocherei nessun gioco”) a 10 (“adoro Harry Potter e giocherei qualsiasi gioco”). Non c’è per esempio l’opzione “ero un grande fan che si è un po’ allontanato soprattutto a causa del femminismo radicale trans-escludente della sua autrice”.

Curioso è che nel titolo si parli di Harry Potter invece che di Hogwarts. La ragione potrebbe essere che il personaggio abbia un qualche ruolo all’interno del gioco, oppure potrebbe semplicemente essere che la WB si è accorta che il nome del protagonista viene cercato più del nome della scuola.

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[Recensione] Ikigami – Siamo davvero liberi? – Critical Hit

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Siamo davvero liberi come crediamo? Forse con la recensione manga di oggi su Ikigami di Motoro Mase, avrete dei ripensamenti

Siamo davvero liberi? Probabilmente una delle domande esistenziali più discusse di tutti i tempi a cui tutt’ora nessuno sappia realmente quale sia la risposta. La strada che ha portato al concepimento di più pensieri sulla libertà e sul concetto di libero arbitrio inizia quasi 1600 anni fa con Sant’Agostino con la sua visione della libertà teocentrica a cui poi si ispirarono Tommaso d’Aquino, Martin Lutero, per poi passare a Spinoza, con una visione che fonde la teocrazia con le leggi scientifiche fino ad arrivare ai pensieri più moderni come quello di Kant e Steiner e la sua “filosofia della libertà”. Questa libertà tanto agognata e tanto discussa però con il passare degli anni si è evoluta e ha cambiato spesso direzione: se all’inizio era Dio al centro di tutto, ora invece al centro di essa troviamo l’uomo stesso, le istituzioni e tutto ciò che ha creato. Un esempio lampante che mette in discussione tale libertà è sicuramente l’opera scritta da George Orwell, cioè 1984. Questo romanzo distopico, parla di una Terra sempre più divisa e in costante guerra, in cui i poteri al comando fanno capo alle peggiori tirannie e dittature di questo ultimo secolo. Stati che hanno il controllo assoluto della volontà del singolo e che tengono in mano qualsiasi forma di libertà del cittadino costringendoli a vivere secondo quello che per i potenti è giusto. Nell’etica comune dovrebbe essere proprio lo stato a tutelare la libertà di ogni cittadino, ma quando questo non avviene? I cittadini sono davvero così liberi come credono, non solo nelle azioni ma anche nel loro modo di pensare e di vedere la vita? Cosa significa davvero essere liberi? Questi sono solo alcuni dubbi che la recensione manga di oggi su Ikigami vi farà balenare in testa.

Benvenuti in questa nuova recensione per la rubrica manga e oggi parleremo di un’opera che trasporta con se molte tematiche sicuramente attuali e molto discusse. Oggi parliamo di Ikigami un seinen psicologico e drammatico con temi molto politici al suo interno, scritto da Motoro Mase, composto da 10 volumi totali ed editi da Planet Manga. Mase è un mangaka che fa della politica dispotica e di scenari semi-realistici uno dei cardini portanti delle sue opere. Pur essendo quasi un controsenso, l’autore riesce a rende realistici contesti completamente dispotici di una realtà che a tutti gli effetti sembra essere la nostra. Questa strabiliante unione porta il lettore in un constante e prolungato senso di dubbio, originando una riflessione sia su quello che è lo stato per noi, ma sia su quello che crediamo davvero. Questa continua incertezza può essere ampiamente ritrovata all’interno di tutte le sue opere che sono arrivate in Italia e che lui stesso senza aiuto di assistenti e intromissioni degli editor ha creato in completa autonomia. HE∀DS (parla di un trapianto di metà cervello) Demokratia (parla di un governatore androide avanzatissimo, che si fonda sul voto online dei cittadini) e Amebe (parla di una malattia che rende chi sta vivendo uno stato di profondo stress in una ameba) sono tutte opere che vi consiglio caldamente di recuperare, in particolare a coloro a cui piace contraddirsi, riflettere su se stessi e magari provare un punto di vista diverso. Ah quasi dimenticavo, il mangaka ha da “poco”, quasi due anni, iniziato a scrivere Ikigami 2 che non vedo l’ora di leggere, quindi mi raccomando preparatevi a questa nuova fantastica stagione leggendo Ikigami! Ora però passiamo al vero succo di questa recensione, ecco a voi una delle mie solite trame un po’ romanzate.

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Recensione manga Ikigami

Il diritto alla vita è un concetto molto ampio che si estende a moltissimi campi dei diritti umani. La libertà individuale, il diritto all’autodeterminazione, il diritto alla libertà di pensiero e così via fanno parte di quei diritti umani inalienabili che ogni essere umano possiede senza nessuna distinzione. Nella storia umana, c’è sempre stata una generale accettazione del concetto di un diritto alla vita come innato negli individui piuttosto che concesso come privilegio da coloro che detengono il potere politico e sociale. Ma se questo diritto inviolabile, fosse spezzato? Ci troviamo nel paese in cui prendono luogo le vicende di Ikigami, in cui la famigerata “Legge per la prosperità nazionale” ha legalizzato la morte di una percentuale di cittadini. Iniziate le elementari ai bambini viene somministrato un vaccino con all’interno una nano-capsula che si instaura nel cuore e ha lo 0,1% di causare la morte del paziente. Il decesso, pur essendo casuale è già registrato, dal momento della somministrazione, nei dati dello stato e avviene tra i 18 e i 24 anni di vita del cittadino. Questa legge, ormai ampiamente accetta e inculcata all’interno delle menti dei cittadini, servirebbe per amplificare e esaltare il valore della vita. Ogni singolo cittadino vivrà la propria vita al meglio delle sue capacità fino al raggiungimento dei 24 anni per porter affermare di aver vissuto un’esistenza piena di significato e, nel caso non morisse dopo i 24 anni, vivrebbe al meglio per coloro che sono morti per la legge della prosperità nazionale. In questo distopico stato, il nostro protagonista Fujimoto, lavora come messaggero dell’“ikigami”, cioè il messaggio di decesso che, dopo l’avvenuta consegna, avverrà nelle successive 24 ore. Riuscirete a percorrere, tramite questa fantastica opera, le ultime 24 ore di vita di cittadini normali a cui verrà privata la cosa più importante di tutte, cioè la vita.

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Recensione manga Ikigami

La trama verticale del manga si concentra come già esortato prima sui condannati a morte della liberticida legge sulla prosperità nazionale, mostrandoci come ogni cittadino reagisca alla notizia di avere unicamente 24 ore di vita rimanenti. Queste 24 ore che il mangaka ci propone riflettono gli intricati processi e azioni che la nostra psiche potrebbe e non potrebbe fare, in una situazione di irrazionalità. Ogni storia raccontata e tutte le ultime 24 ore di vita dei vari personaggi, sono completamente differenti l’una dall’altra e permettono di accogliere nel proprio bacino più lettori possibili, concretizzando molte persone in questo suo mondo distopico. Nessuno sa bene come potrebbe davvero affrontare le sue ultime 24 ore di vita, ma Ikigami permette di capire la mente e le emozioni che ogni cittadino di questo pazzo mondo provano. Inoltre con la possibilità di mostrare molte storie diverse il mangaka riesce a muovere molte più critiche sociali al paese, mostrandocele con una certa enfasi e passionalità: bullismo, gogna sociale, rigidità parentale, povertà, bellezza e guerra sono solo alcuni dei temi secondari che il mangaka vuole far arrivare alle coscienze dei lettori giapponesi. Per questo considero Ikigami uno dei manga che trattano critica sociale, come uno dei più completi. A questa trama verticale si intreccia una trama orizzontale più personale che mostra quanto sia difficile e logorante lavorare come messaggero degli ikigami. Sono molte le emozioni e i flussi di coscienza che il nostro protagonista, paragonabile ad un uccello in gabbia, affronterà per cercare di capire in cosa crede davvero e soprattutto chi davvero è. Questo ulteriore viaggio nella testa del protagonista sblocca il lettore e, secondo me, lo sprona davvero ad una introspezione personale che potrebbe far scattare qualcosa in lui. I dubbi che questo manga vi instaurerà saranno molti, ma starà a voi capire davvero in quello che credete.

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La serietà dei temi trattati ma anche delle vicende che vengono mostrate in questo manga, creano una stupefacente coppia con i disegni di Mase. Un tratto che a me personalmente piace molto, rotondo ma molto realistico, e che raramente viene sporcato ma quando questo avviene, mostra una crudezza da mettere quasi a disagio. Per di più troviamo anche un ottimo utilizzo di ombreggiature e chiaroscuri, soprattutto nei soggetti in primo piano, così da porte esaltare al meglio la realisticità delle emozioni dei personaggi.  Il disegno di Mase, dal mio punto di vista, potrebbe essere riassunto come un disegno serio ma non troppo complesso, per un’opera profonda che tratta temi pesanti e pieni di significato. Questa realisticità è fortemente voluta dal mangaka in quanto collega il lettore sia al manga ma soprattutto alla sua realtà. Il processo importante di dilemmi etici e di dubbi esistenziali che il nostro protagonista sente pesantemente sulla sua pelle, si deve riflettere categoricamente sulla pelle del lettore. È il punto cardine dell’opera il far riflettere il lettore: tutto ciò che prova il protagonista attraverso il suo viaggio interiore è lo stesso che la maggior parte dei lettori percorrerebbe nello stato distopico del manga. La presa di coscienza che piano piano si fa sempre più pesante e persistente, ci porta a riflettere sulla nostra di società, perché pur sapendo fin da subito che quello che stiamo leggendo è sbagliato, le analogie con la realtà saranno molte e sempre più contraddittorie. Ci sono tante cose che diamo per buone e che nella vita di tutti i giorni sorvoliamo, ed è proprio su queste cose che probabilmente il mangaka si vuole soffermare per farvi capire quanto in realtà, pur facendo ormai parte della vostra normalità e quotidianità, non siano poi così tanto normali. Ci sono tanti modi legali per uccidere un essere umano e il manga ci porta proprio a pensare a ciò.

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Recensione manga Ikigami

In conclusione raccomando il recupero di questa ottima serie che mi ha accompagnato in queste ultime settimane, portandomi a riflettere e sicuramente anche a dubitare di me stesso e di quello che penso sia davvero giusto. Ma è proprio questo l’obiettivo del manga, far dubitare il lettore e con la sua storia fanta-politica super distopica, ma anche molto realistica, unita insieme al suo tratto solido concreto e realistico permette al lettore di addentrarsi a fondo all’interno di ogni singolo personaggio della storia e soprattutto al protagonista. Quando questa domanda riecheggerà all’interno delle vostre teste allora il manga avrà sicuramente fatto colpo su di voi: Io sono, o faccio semplicemente parte dello stato? Farete parte alla lotta oppure scapperete? Questo cari amici miei, sta a voi scoprirlo.

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